Se non ci fosse lui
Cosa c'è di veramente insopportabile in un reality? Il moralismo. Spacciati come gli spettacoli più immorali sui canali in chiaro, i reality al contrario sono stati la grande operazione moralista del decennio. Poter giudicare ogni settimana il povero cristiano o il vip, mandare a casa il comico perché bestemmia o la velina perché non lava le pentole, sentirsi in generale migliore delle persone che occupano spazio in tv senza il minimo talento, che invenzione. Se vi piace il moralismo, certo. A me fa vomitare.
Il problema è che non puoi parlare male dei reality, dal momento che i reality servono esattamente a parlarne male. Se critichi i personaggi, stai semplicemente accettando le regole del gioco, pronto a prendere il tuo posto nella platea dei moralisti; magari ti metteranno tra i più forbiti, ma non è una gran consolazione. Vien quasi da prendere le parti di tronisti e veline, che perlomeno si giocano la faccia. Perché, ricordiamo, c'è molto di peggio di una Yespica o di un Costantino: c'è in giro gente che si costruisce una carriera moraleggiando sulla Yespica o su Costantino. C'è gente che ci riempie una colonna al giorno, parlandone male. Sempre rigorosamente male. Però ne parla. Non parla d'altro. E prosegue. Se non fosse per tutti questi forbiti moralisti contemporanei io manco saprei chi è, Costantino, perché tutto sommato bastava evitare il palinsesto pomeridiano di Canale5 per evitarlo. Ma l'esigenza di parlarne male era tropo forte. Dovevano per forza mostrarmelo in un tg, in un approfondimento. Dovevano per forza criticarlo, esibire la propria superiorità. E che dire, bravi. Voi sì che avete dei valori. Non siete semplicemente dei guardoni morbosi, no. Voi giudicate, quindi siete.
Lo stesso vale più o meno con Corona, che sembra uscito da un reality e prima o poi ci entrerà: che ci fa a Garlasco? Quello che stanno facendo tanti altri giornalisti nello stesso posto e nello stesso momento: nulla di utile né di interessante. Gironzolano in attesa di una storia che per ora non c'è, esibiscono la propria professionalità torchiando i passanti, spremono le rape in cerca della più minima traccia di sangue. Lo fanno tutti: ma se lo fa Corona, tutti addosso a Corona. Che gran consolazione poter puntare il dito su di lui e dire: è peggio di me. Avercene, di Corona. Corona è indispensabile all'infotainment quotidiano. Senza di lui, i soloni dei telegiornali avrebbero già esaurito gli argomenti.
Prendi Riotta. L'altra sera intervistava Feltri e la Rodotà, probabilmente appena rincasati dalle vacanze e privi del minimo spunto interessante. Per cui, insomma, si faceva salotto su una ragazza morta ammazzata, e a parte un paio di battutine caustiche su Corona non c'era veramente molto da dire. Bisognava trovare qualche altro fantoccio su cui puntare il dito, e così si sono trovati tutti e tre ad auspicare che il delitto di Garlasco non diventasse un argomento "per quei programmi in cui fanno il plastico della casa". Ecco, nell'assoluta mancanza di argomenti si può sempre criticare Vespa, che è ancora in vacanza e non può difendersi. Eppure Vespa, per quanto insopportabile, almeno fa il plastico, almeno prova a mettere in scena gli indizi, i pochi fatti che ha. E soprattutto Vespa è un avvoltoio senza ipocrisie, senza moralismi: la gente si ammazza e lui ci fa tot serate. Riotta a fare il plastico non ci prova nemmeno: gli basta fare la morale preventiva e passa già per opinionista intelligente, quando è solo un avvoltoio al quadrato.
Dopo Corona, dopo Vespa, c'erano altri 15 minuti da riempire. Non restava che Internet. Riotta ha preso un po' dei fotomontaggi delle due gemelle matte e li ha fatti vedere agli italiani. Anzi, li ha centellinati: li aveva già annunciati al tg delle venti, e prima dell'esibizione ha persino mandato la pubblicità. Insomma, il pezzo forte del suo dibattito erano una manciata di fotomontaggi anonimi pubblicati su Internet, una cosa da blogger di quinta categoria (la mia, probabilmente). Il primo grande scoop del TG1 di Riotta: le sorelle con Bin Laden, le sorelle con Darth Vader, le sorelle con la Franzoni. Il tutto condito con quell'aggettivo, "postmoderno", che negli anni '90 si grattugiava su qualsiasi argomento, e che adesso da una strana sensazione di muffito. 'Feltri, non le pare terribile che su internet chiunque possa fare una cosa del genere?' "Mah, sì, mi fa impressione la facilità con cui si può avere accesso a internet", ma non ci possiamo fare niente'. Eh, già.
Allora viene voglia di chiuderla davvero, quest'internet. Non solo, ma di proibire per decreto legge i reality show. E d'imprigionare Corona vita natural durante in un bunker sull'isola del Giglio. E togliere anche i plastici a Bruno Vespa. Tutto solo per la curiosità di vedere di cosa parlerebbero a quel punto, come perderebbero il loro tempo Riotta, Feltri, la Rodotà e tutta la compagnia moraleggiante. Dei fatti? Possibile? Ma ne sarebbero capaci?
perchè dovrebbero parlare dei fatti quando alla stragrande maggioranza della gente non gliene importa nulla? va bè, tu vai avanti così però.
RispondiEliminaciao
Togliere i plastici a Vespa e lasciare i fotomontaggi a Riotta, chè più serio, lui, il puzzone, la capera mediatica, il pettegolo legittimato dalla casta dei redattori di testata (contro il muro).
RispondiElimina..... C'è gente che ci riempie una colonna al giorno, parlandone male. Sempre rigorosamente male. Però ne parla. Non parla d'altro. E prosegue ....
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E tu cosa fai?
Bona lè, non caderci.
Pampurio
Ok, è ufficiale: faccio la doccia a mia sorella, la faccio depilare e le faccio tagliare le unghie dei piedi. Poi te la mando. Così a quel punto, se non sai cosa fartene ora, la puoi sempre mettere in congelatore senza bisogno di troppa lavorazione.
RispondiEliminaChiara
Azz. ma allora fa proprio caldo!
RispondiEliminaChe d'è 'bona lè'?
applausi, hai ragione su tutto, ma davvero.
RispondiEliminaSempre stimolante leggerti....
RispondiEliminaE piacevole.
Amico mio, no.
RispondiEliminaCorona è meglio di te. Non di me.
Corona è una fine (non UN fine e certamente non un mezzo) che io non voglio fare. Si VA A FINIRE come Corona; non si è come Corona. Attento a quello che dici e come lo dici perché così precipiti direttamente nella retorica dell'antiretorica che è un peccato abominevole.
E un'altra cosa.
Tu scrivi
Se non fosse per tutti questi forbiti moralisti contemporanei io manco saprei chi è, Costantino, perché tutto sommato bastava evitare il palinsesto pomeridiano di Canale5 per evitarlo.
Questo
non
è
vero.
Mettiamocelo in testa.
Costantino va in libreria, nei cinema, negli spot rai, mediaset, di la sette e va pure su sky. Viene intervistato nelle trasmissioni sportive della domenica e del lunedì, fa l'opinionista a destra e a manca e pure se non accendi la televisione te lo ritrovi nei locali, nelle discoteche e in mezzo alla strada che ti blocca il traffico e ti fa fare tardi al TUO lavoro.
Smettila di pensarla così e i costantini cominceranno a sparire.
[Ste]
Mah, secondo me mi ero spiegato abbastanza bene.
RispondiEliminaIn libreria, in rai mediaset e sky, in discoteca e nelle notti bianche, Costantino (o Corona) vanno a farsi fischiare dai moralisti da salotto.
Ci fossero meno moralisti di salotto, Corona (o Costantino) non avrebbe ragion d'essere.
Il tuo discorso, mi spiace, ma è proprio di quei salotti lì, e quindi Corona è meglio di te. Tu ti stizzi, lui guadagna, a me annoiate entrambi.