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venerdì 20 novembre 2009

Eroi del Tiburtino


Roma Ostiense Cisterna Roma Termini Cassino:
adesso siamo a Roma Tiburtino...


Adesso che c'è la Frecciarossa, ne ho parlato, raggiungere Roma da Bologna è veramente comodo e facile. E' tornare che è un po' più complicato: di notte tutti questi treni non ci sono. Così a volte mi capita di prendere l'830 che parte dalla stazione Tiburtina verso l'una. Ci sono vari motivi che mi spingono a questo gesto sconsiderato.

Il primo è un senso di attaccamento alle radici, all'umanità compressa pulsante e un po' fetente dei vecchi treni del sud imbottiti di emigranti coi termos di caffè e la valigia di cartone, da qualche anno magari firmata (ma se la scannerizzi ben bene ti accorgi che è ugualmente di cartone). Quegli scompartimenti dove ognuno dimentica la razza, il sesso e il lignaggio, e si accuccia sui piedi del prossimo suo, sia bianco nero o giallo, tanto dopo qualche ora puzziamo tutti uguale. L'Italia per me è anche questo, forse soprattutto questo, insomma l'830 è un po' la fornace che ci ha cotti in un certo modo.

Il secondo è che sì, il Frecciarossa è tanto bello e veloce ma insomma, Roma-Bologna a 18 euro è una cosa che non ha prezzo: anzi no, a ben vedere un prezzo ce l'ha e sono appunto 18 ridicoli euro per girarsi mezza Italia. Il terzo è che mi fa sentire giovane, vado ancora sui treni di notte e non ho paura di niente.

Il quarto è che l'830 si prende a Roma Tiburtina, e io, ogni volta che capito di notte a Roma Tiburtina, mi sento un eroe.
Sul serio, non c'è volta che non mi lasci la sensazione di aver salvato la vita a qualcuno. Se non la vita, almeno la notte. Ma per come si mettono le notti a Roma Tiburtina, secondo me non c'è tutta questa differenza.
Salvare la vita alle persone è bello, specie quando ti costa così poco (18 euro). Uno sarebbe disposto a salvare la vita anche ad anziane signore e malati terminali, ma la cosa fantastica che ti offre Roma Tiburtina a mezzanotte è la possibilità di salvare vite a giovani studentesse inglesi e spagnole, insomma se siete single a Roma ve lo consiglio senz'altro, fiondatevi a Roma Tiburtina. Anche stanotte. Non dovete fare niente. Giusto masticare una lingua straniera e rimanere lì impassibili. Prima o poi saranno loro a venire da voi, con un biglietto in mano e una domanda: What? Where? How? E soprattutto, Why? Perché uno straniero non ci può capire nulla di nulla, a Roma Tiburtina?

La risposta è molto semplice: non c'è una scritta in inglese a pagarla. Ci sono i monitor, ma di sicuro sbagliano orari e binari, per il comprensibile motivo che la stazione è in ristrutturazione (da parecchi mesi) e quindi l'arrivo dei convogli non è così prevedibile. Per questo motivo bisogna fare molta attenzione agli annunci, che però sono rigorosamente nella lingua di Dante, Petrarca e Leonardo Da Vinci: e se speravi di poter girare l'Italia senza conoscerla, poor grullo, meriti di morire di morte violenta, o come minimo passare una notte all'addiaccio nella stazione di Roma Tiburtina.

A quel punto salvare la vita di giovani fanciulle è semplicissimo: e qualora nessuna ti avesse ancora chiesto di aiutarla, spiegarle dov'è il treno, ospitarla per la notte... tu attendi l'annuncio all'altoparlante, e appena dice "l'830 arriverà in ritardo di dieci minuti sul binario 4 anziché il 19", tu vai al 19. Ci trovi senz'altro un gruppetto di scozzesi o argentini od olandesi che stanno aspettando un treno sul binario sbagliato. Li avverti nell'inglese più storpiato che vuoi. Loro all'inizio non ti crederanno, tu insisterai, e alla fine, tombola! Avrai salvato la vita a una mezza dozzina di persone. Sarà il momento più eroico della tua vita, davvero, roba da rivoltarti il karma negativo come un calzino: in seguito potrai anche ammazzarne un paio e comunque il bilancio finale sarà in saldo attivo.

E questo è il motivo per cui non mi dispiace andare a prendere un treno notturno a Roma Tiburtina. Che diventerà, mi dicono, una delle stazioni più belle e importanti di Roma, e ne son contento: per allora avranno anche messo gli annunci in inglese. Però gli stranieri perdono il treno adesso. Tutte le notti, secondo me, ce n'è almeno uno che arriva e si dispera. Stamattina mi è andata male, era un ragazzo austriaco. Gentilissimo, ma in generale preferisco fare l'eroe con le signorine.

Qui ci starebbe anche una considerazione su quanto siamo provinciali voi italiani: vi è mai capitato di andare in una stazione, che so, olandese, e trovare tutto scritto esclusivamente in nederlandese? Sì? V'è capitato? Beh, ma tanto lì i treni arrivano puntuali di sicuro... no? Avete preso un treno olandese in ritardo? E vabbè, capita. I luoghi comuni sono fatti per essere smentiti, compreso il luogo comune dell'italiano provinciale. Per sfatarlo basta passare un paio d'ore notturne a Roma Tiburtina. Ci sono turisti disperati che chiedono informazioni in tutte le lingue del mondo, e ci sono gli italiani che rispondono. In quasi tutte le lingue del mondo. Del resto siamo a Roma, voglio dire, qui ci venivano i turisti quando a Londra ancora pascolavano gli ovini. Siamo ospitali e abbiamo un fattore umano pazzesco, per cui il viaggiatore straniero sa sempre che può trovare un indigeno che lo aiuta, gli spiega cosa c'è scritto sul suo biglietto, lo accompagna al binario e lo presenta al capotreno. E questo magari in Olanda non succede (anche perché non ce n'è bisogno: uno va in stazione e prende il treno, fine). Forse è il motivo per cui ci guardiamo bene da mettere indicazioni in inglese, a Roma Tiburtina e altrove: perché poi non ci sarebbe più la possibilità di dispiegare tutto questo fattore umano, questo eroismo, questa umanità. E io me ne tornerei a casa in una cuccetta qualunque, senza rivolgere una parola a nessuno.

19 commenti:

  1. "quanto siamo provinciali voi italiani" quanto è italiano questo lapsus! (nel caso non fosse voluto, ti prego non correggerlo)

    In Olanda ho visto gente arrabbiarsi per treni in ritardo di 30 secondi netti (annunciati dall'altoparlante). Ho visto venditori di biglietti sui treni anticipare il controllore di dieci metri per permettere a tutti di comprare il biglietto anche una volta saliti. Ho visto fogli appesi alla stazione con sopra scritto: "Ho perso il mio laptop modello xyz - per favore contattate xxx in caso lo ritroviate"...

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  2. LOL

    http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Dostoevskij

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  3. Bello :)
    Mi hai fatto ripensare ai tempi in cui, studentessa, attraversavo due volte a settimana tutto il nord-est in treno e, armata del fedele Grippaudo, fornivo informazioni, orari di possibili coincidenze e rassicurazioni a viaggiatori sprovveduti di ogni genere.

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  4. Vuoi dirmi che abbiamo ancora un pò di sensibilità ellenica verso lo straniero?

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  5. Non è che voglio a tutti i costi difendere la Ferrovie Italiane, però la superficie dell'Olanda è oltre sette volte inferiore a quella dell'Italia ed è tutta piatta, obiettivamente tracciare i binari e fare arrivare i treni in orario è più facile. E comunque tutto questo mito dei treni olandesi va sfatato.

    Sono stato qualche anno fa in Olanda a trovare degli amici che vivono a Leiden. Arrivato all'aeroporto e preso il treno, a metà strada (circa dopo 10 minuti dalla partenza), il treno si ferma, parte un bell'annuncio in puro dutch, e poi il treno procede a marcia indietro fino all'aeroporto. Anch'io fui salvato da una gentile signora olandese che mi informò dell'accaduto. Comunque il blocco di quel tratto ferroviario dovuto a problemi sugli scambi causati dal caldo (una temperatura che in Italia in estate è la norma) causò non pochi disagi ai molti viaggatori.

    Qualche giorno dopo, di ritorno con i due amici da una gita fuori porta, sempre in treno... il treno si fermò, per problemi alla linea a Utrecht... per oltre tre ore, nel mezzo del niente, e con ben poche spiegazioni o servizi sostitutivi da parte delle osannate ferrovie olandesi. Non so nemmeno se sia mai arrivato a destinazione, visto che alla fine riuscimmo a prendereun taxi. La cosa più divertente fu la reazione stupita degli altri olandesi quando ci videro armarci di iniziativa e prendere il taxi... per loro era talmente ovvio che alla fine le ferrovie avrebbero risolto il problema... che non c'era bisogno di prendere alcuna iniziativa personale... almeno fino al momento in cui lo facemmo noi, poi ci imitarono subito.

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  6. Dunque non si mettono segnali in inglese per non perdere la possibilità di broccolare le studentesse straniere? Beh, c'è poco da dire, siamo un popolo di geni :-D

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  7. @ Maurizio Manetti: ehm, in Giappone si dice che i treni accumulino 3 minuti di ritardo all'anno.

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  8. un post sereno e positivo su leonardo... tutto bene?

    jacopo

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  9. Quando ho cominciato a intuire l'atmosfera del post, mi si è stampato in mente Verdone/Leo che perde il pulmann per Ladispoli e l'immagine non m'ha più abbandonato.

    Alla fine del post ero al punto in cui urlava "Marisooo-oolll" in mezzo alle gabbie dello zoo vuote.

    Lo so, lo so, tu intendevi roba più tipo Matroianni, ma ognuno c'ha i suoi riferimenti culturali e se c'è una cosa alla quale è inutile cercare di sottrarsi, sono quelli.

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  10. Ti leggo da un bel po' ormai e non commento mai...
    questa volta mi tocca, anche in quanto lettrice digitante dall'Olanda.
    Mi sono letta con gran compiacimento i commenti che citavano il modello olandese e ne anelo di nuovi.
    E per una volta volevo pure dire la mia !

    @leonardo
    >magari in Olanda non succede (anche perché non ce n'è bisogno: uno va in stazione e prende il treno, fine).
    La prima volta che arrivammo a Schipol ci volle un po' a capire dove dovevamo andare per andare dove volevamo andare! Le (a mio modo di giudicare - efficientissime) ferrovie olandesi, funzionano in modo simile al nostro concetto di metropolitana. I treni arrivano e partono sempre dagli stessi binari, ad orari maniacalmente ripetitivi. Comunque efficientissime, una volta entrati nello schema.
    Io mi gioco che se gli diciamo questa cosa che tu stai teorizzando (che non ci avevano pensato), gli olandesi tolgono tutte le scritte in inglese... perchè gli piace un mondo chiacchierare! Sono un popolo di mattacchioni, almeno qui in Zuid Holland!

    >quanto siamo provinciali voi italiani
    dimmi che non era un lapsus !

    @anonimo 22.53
    >In Olanda ho visto gente arrabbiarsi per treni in ritardo di 30 secondi netti
    vero perchè i treni, in genere, spaccano davvero il minuto ed anche perchè gli olandesi sono maniacali con il loro tempo...
    >Ho visto venditori di biglietti sui treni anticipare il controllore di dieci metri per permettere a tutti di comprare il biglietto anche una volta saliti
    ...e con i loro soldi! Forse non tutti sanno che il più grande cliché che gli olandesi applicano a se stessi è la tirchieria. Tirchi e fieri di esserlo! Se il controllore ti becca senza biglietto la multa è parecchio più  salata che non pagare il sovrapprezzo.  
    >"Ho perso il mio laptop modello xyz - per favore contattate xxx in caso lo ritroviate"...
        vero che sono “mediamente” più leali ed onesti... anche se sto maturando alcuni miei dubbi in proposito.

    @Maurizio
    è vero che mediamente gli annunci sono dati solo in dutch! Ho notato che c'è  anche inglese e francese solo in tratte e periodi dell'anno più  “turistici”. Ed è  vero anche che gli olandesi son gente allegra ed alla mano, se possono ti aiutano volentieri. Per il resto secondo me sei stato particolarmente sfortunato. Quanto alla mancanza di iniziativa, non so, magari poco creativi lo sono anche, ma pure parecchio pragmatici. Il fatto che si aspettino da chi ha creato il disservizio di risolverlo anche, è  indice di un'abitudine che non disprezzerei in assoluto.

    La cosa più  strana riguardo alle ferrovie olandesi mi è capitata una volta che ho preso il treno con un gruppo di internescional pipol. Tra noi c'era anche un italiano caciarone e pochi minuti dopo che ci siamo seduti tutto il vagone ci guardava male, finchè  ci siamo resi conto -increduli- che era un vagone per gente che voleva viaggiare tranquilla e dove era raccomandato il silenzio.


    [E' venuto un po' lunghetto]

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  11. Spot on. Buonanotte da Melbourne.

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  12. Anch'io sono stato in Olanda e i treni, ho girato quasi tutto il paese, sono sempre stati puntuali. Mi è accaduto di parlare con un autoctono che mi ha però confessato che in Inghilterra, però, le cose vanno ancora meglio. La cosa curiosa sta nel fatto che qualche anno fa nei paraggi di Londra un autoctono, dopo avergli confessato come si incastrano male le cose in Italia, mi confessò quanto fossero ancora più puntuali e organizzati più a nord. In Scozia, in effetti, la puntualità e l'organizzazione sono cosa mostruosa. Ma se pure lì qualcuno mi avesse detto: "guarda, più a nord le cose vanno ancora meglio" ? E se magari ancora più a nord ci dicessero la stessa cosa? Penso, insomma, che avremmo la prova che Quello che sta più a nord di tutti, l'Unico, l'Incorruttibile, è il più puntuale. Dobbiamo quindi sperare che anche all'artico ci stia un quelche pendolare un poco incazzato perchè non arriva il suo treno. Avremmo, allora, la prova dell'esistenza di Dio.

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  13. Conosco la sensazione che si prova in queste notti eroiche: è la ragione per cui Zorro e Spiderman fanno il loro sporco lavoro senza rimborsi spese, secondo me.

    Oggi ho persino risolto una strofa di una qualche caccia al tesoro per un gruppo di ragazze yankee facendo un raro, irripetibile figurone da colto e brillante europeo poliglotta grande conoscitore di Roma.

    In queste situazioni non riesco a non pensare al figlio di puttana che mi ha fatto perdere nella casba di Hammamet con lo scopo di chiedermi 10 euro per ritrovare l'uscita.
    Va bene, non sono una gentile donzella (quella che era con me lo ha annichilito di insulti), ma si trattava proprio dell'opposto del codice dell'ospitalità universale: il turista va spolpato secondo ogni tecnica e mezzo 24h su 24, ma quando si perde assume l'antico status di viaggiatore, protetto dallo ius gentium e dagli dei.
    Col cacchio che glieli ho dati, i 10 euro.

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  14. Anni fa sono stato in Giappone e la cosa che mi ha colpito di più dei treni nipponici, a parte la già citata puntualità, è il sistema con cui si sale a bordo: prima dell'arrivo del treno i passeggeri sui binari si incolonnano tra due righe verniciate sul marciapiede, il treno arriva e si ferma in modo che le porte si aprano proprio davanti ai passeggeri incolonnati... quando l'ho capito ho avuto uno shock culturale.

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  15. gionata. Ci stai dicendo che Dio è un orso bianco?

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  16. Pelliccioso caldo. Lo adorerei subito!
    La dama del lago

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  17. @GG
    Dio è quello che arriva sempre puntuale e ha i vagoni puliti. Vabbè, dai, si fa per sdrammatizzare l'inesistenza di Dio...

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  18. Fatemi spendere i miei due cents di testimonianza e un incoraggiamento a Maurizio che ha avuto una sfiga epocale. Potrei dire che è molto raro che i treni sulla linea di Schipol non facciano gli annunci in inglese. È più probabile che se l'ultimo treno notturno che ti riporterebbe a casa parte all'una e tu arrivi all'una e venti secondi sei fregato.
    Potrei confermare punto per punto il post di squa (e aggiungere che a volte gli olandesi sono fastidiosamente pragmatici, fino alla negazione del buon senso).
    Ma preferisco aggiungere che i Dutch sono dei dilettanti, rispetto a quei pazzi fanatici che gestiscono le ferrovie inglesi. E i britannici si lamentano lo stesso.

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  19. ...che mitica citazione in exergo! "I treni per Reggio Calabria" di Giovanna Marini...il primo rap della storia della musica italiana (seppure inconsapevole)!
    Complimenti, come sempre.
    E' un piacere passare di qui.
    Nora

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