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lunedì 16 novembre 2009

Ho scritto un libro


Giovedì 19, presso la biblioteca del Teatro India a Roma, la collana Sguardomobile presenterà i suoi nuovi libri. Ci saranno Valerio Magrelli, Andrea Cortellessa, Antonio Prete. E cercherò di esserci anch'io, visto che ho scritto uno dei libri.

La mia lunga e assai tormentata storia di non-amore con l'università italiana è finita in un burrascoso giorno di primavera del 2008, con il conseguimento di un dottorato di ricerca. Vi risparmio le frustrazioni, i dubbi, le avventure, i concorsi persi male e vinti per caso, i grandi viaggi inutili ma divertenti, le lunghe notti vegliate al lume di qualcosa che all'inizio era ancora un 486 e alla fine un laptop. Tanto ormai è tutto finito.

Fu sulla soglia della fine che, compilando un modulo qualsiasi, diedi quasi inavvertitamente il consenso a pubblicare la mia tesi su internet. Mi sembrava una formalità: in generale mi piaceva l'idea di poter consultare on line le tesi di tutti e quindi anche la mia. Ero un po' scettico sul fatto che la mia facoltà avrebbe realizzato davvero una cosa del genere – finora tesi on line non ne avevo mai viste. Scoprii qualche mese più tardi, con disappunto, che finora non ne avevo mai viste perché pochi avevano avuto il fegato di dare il consenso; e che di fegato si trattava, perché grazie ai potenti ragnetti di google il mio nome-e-cognome sarebbe stato per sempre legato alla versione grezzissima della mia tesi, consegnata via cd un mese prima, ricca di refusi e ripetizioni e tutto quel che serve a far vergognare uno studioso da qui all'eternità. Più vari inserti erotici, per la gioia di vecchi e bambini (dove “bambini” sono i miei studenti che sanno guglare e “vecchi” i loro genitori).

D'altro canto, se non avessi sventatamente consentito a liberare la mia tesi nell'internet, essa non sarebbe mai piaciuta a Giulio Braccini, Marco Federici Solari e Lorenzo Flabbi, i magnifici redattori del progetto Sguardomobile, che qualche mese più tardi mi chiesero se volevo  rilavorarci sopra e pubblicarla. Non potevo non accettare un'offerta così, se non altro per riparare allo sgorbio che era stato messo on line (e ahimè, c'è ancora).

Si trattava insomma di riprendere in mano Marinetti. L'uomo che con le sue provocazioni sgrammaticate mi ha segnato la vita, dalla gita di seconda media del 1986 (mostra del Futurismo a Palazzo Grassi), attraverso la tesi di laurea, fino allo stramaledetto dottorato. Detta così, sembra che io abbia passato almeno vent'anni a studiarlo, e in un certo senso è vero; l'ho studiato nei ritagli di vent'anni, mentre facevo qualsiasi altra cosa. Sempre nella speranza di trovare qualcosa di interessante, di originale, ma soprattutto di, come dire... unificante: una formula, un trauma infantile, la soluzione di un mistero. Probabilmente avrei sofferto molto meno se mi fossi rassegnato subito: non c'è nessun mistero, i comportamenti di F. T. Marinetti sono stravaganti ma perfettamente spiegabili, e molti sono stati già spiegati da gente più acuta di te, quindi molla l'osso. Sì, ma dopo dieci anni è dura da ammettere. Comunque alla fine, da centinaia di abbozzi e piste perdute e ritrovate, è sorto il mio lavoro. Un buon lavoro, tutto sommato. E ci sono anche i siparietti erotici.


I tre redattori, dalla encomiabile pazienza, mi dissero che la tesi era piaciuta proprio perché poco accademica: nessuna sorpresa, io l'accademia non sono mai riuscito a capirla fino in fondo. Lo dico con amarezza, perché sul serio, mi sarebbe piaciuto, ma sto fuori Bologna e ho sempre altro per la testa (di solito lavorare), e anche se sembro in grado di scrivere qualsiasi cosa ve lo dico, cercare di produrre roba anche solo vagamente accademica mi è costato la fatica di tre traslochi. A un certo punto avrei donato una parte del corpo a caso per farla finita, anche la cistifellea. Sono inoltre un solitario, che ha sempre fatto fatica a rapportarsi al giudizio altrui: fortunato di aver trovato un maestro a cui piacevo così, bello ruspante. Io ero sempre sospettoso di quello che gli portavo, ma funzionerà dal punto di vista accademico? Lei cosa dice? Lui mi correggeva l'ortografia. Ho sempre avuto il sospetto di piacergli più per come scrivevo le cose: più come scrittore che come studioso. Ma nel frattempo come scrittore 'puro' non riuscivo a combinare un granché, giusto un blog dove poi si finisce sempre per parlare di politica e litigare, e quindi ho fatto il possibile per essere almeno uno studioso decente. E insomma, è andata com'è andata, il libro adesso è lì.

Non è, bisogna dirlo, quella biografia romanzata di F.T. Marinetti che ogni tanto sogno di fare (poi il sogno diventa un incubo di 500 pagine con cui soffoco G.B. Guerri e Mughini, e mi sveglio tutto sudato). È materiale un po' più specifico, scritto in un tono assai più impacciato di quello che riesco a usare qui. Un'indagine sulle follie forse meno note di FTM, come ad esempio finanziare una manciata di poeti nel 1909 e litigare con tutti loro nel 1912; andare in cerca di emozioni e tornare a casa con una sintassi fratturata come una spina dorsale sotto una bomba a mano; pensare furiosamente alla guerra in tempo di pace e poi, quando la guerra finalmente scoppia, pensare furiosamente al sesso; e a proposito di sesso, farsi teorico e propagandista di quella che oggi è l'unica abiezione imperdonabile, l'eiaculatio praecox: sì, anche in questo campo lui si vantava della sua futuristica rapidità, la elevava a sistema: e come non scrivere una tesi su qualcosa del genere? E poi la sua cultura pseudoscientifica, che lo faceva abboccare a qualsiasi leggenda urbana degli Anni Dieci: le avventure sessuali di Rasputin, “ehi, avete sentito di quella cosa che hanno scoperto i Curie, il radio? Beh, pare sia un afrodisiaco”. Oggi non si perderebbe una puntata di Voyager, FTM. In controluce la nascita del fascismo, una miscela fortuita ottenuta in laboratorio: mescoli l'amore per una patria sconosciuta e sottosviluppata con il motore a scoppio, la rotativa, qualche pizzico di Nietzsche Bergson e Sorel, e Patatrac! Cos'è successo? Forte, ci riproviamo? La spettrale coincidenza di macchina e di morte, il paradosso di un futurista che ogni volta che si arrischia a scrutare davvero il futuro ci vede solo guerre catastrofiche e regressioni alla preistoria: uno che insomma fa il gradasso letterario perché in realtà del nuovo ha una paura fottuta. Ma detto con più diplomazia, e i siparietti erotici.

Studiare Marinetti, frugarci dentro, è stato faticoso ai limiti dello strazio, ma anche molto divertente. Non so se un po' di questo divertimento traspaia dalle pagine di questo libro. Volevo cercare di essere serio, parlando di cose molto buffe. In questo in fondo simile al mio oggetto di studio, che viaggiava per i teatri del mondo, declamando i suoi tatatatatà marziale e imperturbabile sotto una pioggia di ortaggi, ogni tanto afferrandone qualcuno e morsicandolo gloriosamente. Consapevole, come il migliore Buster Keaton, che anche il comico è un ruolo da recitare con la massima serietà.

31 commenti:

  1. Congratulazioni per il libro! M'avrebbe fatto piacere conoscerti di persona ma non posso venire, 'nnaggia

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  2. Uhm...la tv per aiutare il paese...scrivi post contro i commentatori e ogni tre commenti li mandi a cagare (auto-cit)...esci con un libro su uno strafottente...vai in tv e finisci col mettere d'accordo contro di te due politiche di opposta appartenenza...

    Giù la maschera...SEI FACCI!

    AHAHAHAHAHA

    (in bocca al lupo per l'opera!)

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  3. Ciao sono Roberto,
    ti vorrei chiedere di dedicare un post a come tu vedi la sintassi in generale (punteggiatura etc).

    Ti ringrazio =)

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  4. A proposito di India volevo segnalare quest'articolo..
    "Millionaire" e la dimensione India tra Moravia e Pasolini: http://www.camminandoscalzi.it/wordpress/the-millionaire-india-moravia-pasolini.html

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  5. complimentoni. sono proprio felice per te

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  6. Complimenti e in bocca al lupo.

    Però, una roba in cui soffochi Guerri e Mughini me la chiami incubo? E' un sogno meraviglioso, direi.

    E un'altra cosa che non sai fare è il marketing. Petto in fuori, fierezza, trombonaggine q.b.: ho scritto il saggio definitivo sul futurismo, prendete e leggetene tutti. Così si fa.

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  7. Libro in ordine, ci sapremo dire. A Roma non potrò esserci, ma sei hai intenzione di girare per fare qualche presentazione fai sapere: a Venezia se ne può parlare.
    In bocca al lupo.

    Jacopo

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  8. Caro Leo, in qualità di Sguardomobilista della prim'ora, nonché amico fraterno ed estimatore acritico di Lorenzo Flabbi (con Giulio e Marco sono diventato amico a distanza, più tardi, ma hai ragione, sono loro - insieme a Elena Sciarra - le anime di SM) brindo al tuo libro, che anch'io ho a lungo caldeggiato. E, come ti ho già detto, non vedo l'ora di sfogliarlo. In questo 2009 fitto di contributi spesso d'occasione e ancor più spesso agiografici e miopi, farà molto bene il tuo Marinetti. Perché non vieni a presentarlo anche da noi? Se non ti fanno schifo, un paio di ore dentro al mio modulo te le offro con gioia.

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  9. Alati Veloci Motorizzati

    ... Complimentoni ...

    VRRMMM.....


    (: anonimo rompicoglioni :)

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  10. Beh, se me le offri con gioia io con gioia le accetto (spero nel pomeriggio)

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  11. Incursione
    (siamo in tema, e visto che snobbi la mail ti spammo)

    Vieni domenica a Fossoli?
    Guarda che ci tengo eh?

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  12. Non ho capito perché avresti mollato l'università....

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  13. Ah, guarda, è un mistero, loro hanno fatto di tutto per tenermi, ma non c'è stato proprio niente da far.

    Weiss, scusa, non credo di avere ricevuto la mail.

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  14. Ma ti sei appena dottorato (2008)
    come fai a dire di esserne fuori?

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  15. brév Tundél, se c'è alla Tarantola forse me lo compero

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  16. Allora complimenti per il dottorato ed il libro ed in bocca al lupo per la presentazione e tutto il resto!

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  17. cavoli
    son arrivato qui dai link
    e letto l'articolo per intero non si cita né il libro né l'autore…
    troppo modesto?
    ciao giofederle

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  18. congratulazioni! L'Accademico Marinetti è speciale, e tu scrivi benissimo: un bel connubio.

    Lo leggerò,

    Enrica Garzilli

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  19. Scusa - mi faccio gli affari tuoi - ma non mi quadrano i conti: quanti anni hai? Quando ti sei laureato? Da quando lavori?

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  20. Evviva! Lo ordinerò, non vedo l'ora di leggerlo. :-*

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  21. Scusa, ho letto poi dopo più attentamente e ho trovato da me le risposte. Il mio stupore era dovuto più che altro al fatto che un progetto editoriale potesse protrarsi per così tanto tempo.
    Cmq congratulazioni : )
    Ne approfitto anche per chiederti se sai come rintracciare Ada Masoero. Ho trovato che la mostra di Milano sul futurismo fosse la più bella mostra che io avessi mai visto, non solo sul futurismo, ma proprio in generale, e volevo cercare di sapere che cosa fa, se tiene convegni etc. Ma senza punti di riferimento, in Rete si trova un marasma di cose vecchie. Insegna in qualche università, che tu sappia??
    Ciao : )

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  22. Ciao Leo, è stato un grande piacere conoscerti. Posso vantarmi di essere stato il primo a comprare il libro, per di più con una dedica dell'autore!
    Gab

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  23. Scuola. In Giappone. http://www.youtube.com/watch?v=armP8TfS9Is

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  24. posso stampare il post e darlo a faustone?
    secondo me si commuove un po'...

    Cate

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  25. Congratulazioni! ... Credo però che dopo tutto quello che ti ha fatto passare dovresti prenderti su FTM la vendetta: sceneggiare il libro, proporlo a qualche produttore tv vicino alla ex AN e farlo diventare una fiction. Peggio di un museo o di una biblioteca, per lui!

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  26. HAHAHAHA PROF. TONDELLI VEDO KE LE HA QUALKE FUN
    HAHAHAHAHH SN UN SUO ALLIEVO LE DICO DI KE CLASSE 3........ ANNO SCOLASTICO 2009/2010 LEI AVEVA DETTO KE NN DOVEVAMO LEGGERE IL SUO LIBRO Xò E LA VITA HAHAHAHAH SCUOLA ........PIO

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