Diff'rent Strokes
Mi perdonerà il povero Coleman, e chi giustamente rimpiange lui e le risate che ci strappava, ma quant'era razzista quel telefilm. Quel negretto tanto simpatico, nato ad Harlem ma adottato dal Buon Padrone bianco di Manhattan, occhieggiava dai nostri enormi tv-color come un criceto nella gabbietta. Quant'era carino, quant'era buffo, e non cresceva mai. Andate in soffitta, tirate fuori i vostri stinti arretrati di Sorrisi e Canzoni o del RadiocorriereTV, e confermatemi che nel 1980 Arnold si poteva chiamare ancora “negretto”, senza paura di offendere né lui né... chi? Non c'era nessuno da offendere, e noi italiani non eravamo razzisti, assolutamente, anzi ci stavano tanto simpatici i negretti dei telefilm. Gli orfanelli e le domestiche. Beati anni Ottanta. Io comunque non li rimpiango.
Ho fatto due conti e stabilito che preferisco stare dove sto. Nell'Italia anni Dieci dove il razzismo è tutto da questa parte del vetro, e di neri ne incontri per strada quanti ne vuoi, ma non ce n'è uno che ti ricambi un sorriso. Hanno sempre quell'aria incazzata e i brufoli, i brufoli dei neri, chi se li sarebbe immaginati. Ma sul serio, meglio stare qui. Nell'Italia che urla a Balotelli “non esistono neri italiani” - Balotelli che manco sa chi è il Mio Amico Arnold, è nato quattro anni dopo la chiusura. La stessa antipatia di Balotelli, il suo scarso o nullo autocontrollo, mi intristiscono e spaventano, ma li preferisco ai sorrisi di quando i mulini erano bianchi, i tv color erano grossi, la lira era leggera, e i negretti erano buffe creaturine, parenti dei puffi, che ridevano a trentadue denti tra uno spot e l'altro. Quest'Italia analfabeta di ritorno, quest'Italia che a furia di grattarsi ha tirato fuori il fascismo sottopelle, quest'Italia che intona faccetta nera e non finge più di non sapere che il ritornello incita allo stupro etnico, quest'Italia potrà anche e giustamente farvi schifo, ma è tutto quello che abbiamo, e le favole che ci raccontavamo da bambini erano balle, si è capito? Balle. Credete a chi lo sa: abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità. I mulini non sono mai stati bianchi; i negretti bisogna stare attenti ad adottarli perché crescono; e s'incazzano; e hanno brufoli brutti a vedersi.
"noi ti daremo un'altra legge e un altro Re" sarebbe uno stupro razziale?
RispondiEliminaI fascisti erano molto più allusivi di quanto potessi pensare...
un altro duce, un altro re
RispondiEliminava beh, ammesso e non concesso
RispondiElimina@Cassa:
RispondiElimina"I fascisti erano molto più allusivi di quanto potessi pensare... "
...oppure Leonardo il suo lo chiama affettuosamente 'Vittorio Emanuele'.
tibi
Nel merito di Diff'rent Strokes, da chi legge "noi ti daremo un'altra legge e un altro Re" e capisce "stupro etnico" mi aspetto qualsiasi prodigio ermeneutico, persino che possa dire "ma quant'era razzista quel telefilm"; vedasi, ad esempio, l'episodio 'Skin Deep or True Blue':
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/results?search_query=diff%27rent+strokes+%22Skin+Deep+or+True+Blue%22&aq=f
tibi
Se tu dall'altipiano guardi il mare,
RispondiEliminaMoretta che sei schiava fra gli schiavi,
Vedrai come in un sogno tante navi
E un tricolore sventolar per te.
Faccetta nera, bell'abissina
Aspetta e spera che già l'ora si avvicina!
quando saremo insieme a te,
noi ti daremo un'altra legge e un altro Re.
La legge nostra è schiavitù d'amore,
il nostro motto è LIBERTÀ e DOVERE,
vendicheremo noi CAMICIE NERE,
Gli eroi caduti liberando te!
Faccetta nera, bell'abissina
Aspetta e spera che già l'ora si avvicina!
quando saremo insieme a te,
noi ti daremo un'altra legge e un altro Re.
Faccetta nera, piccola abissina,
ti porteremo a Roma, liberata.
Dal sole nostro tu sarai baciata,
Sarai in Camicia Nera pure tu.
Faccetta nera, sarai Romana
La tua bandiera sarà sol quella italiana!
Noi marceremo insieme a te
E sfileremo avanti al Duce e avanti al Re!
Nobis
Eliminami piace mlt l'articolo.Dice la verità!!
RispondiEliminanon spariamo puttanate circa il senso di una canzone ipocrita, evidentemente scritta con una certa convinzione "d'esseri superiori". proprio perchè erano allusivi cerchiamo di capire il vero senso dell'espressione "piccola abissina"!
RispondiEliminache schifo di articolo.. vergognati..
RispondiEliminaIpocrita sì.
RispondiEliminaPiena di superiorità razzista, pure (non che fosse patrimonio esclusivo fascista e/o italiota, comunque)
Scritta con lo stereotipo della bella etiope pronta a buttarsi tra le braccia del virile maschio italico conquistatore, va beh-ovvio.
Ma permettimi, anonimo, esprimere scetticismo verso chi legge tra le righe l'incitamento allo stupro etnico non è una puttanata né apologia di fascismo (prima che a qualcuno salti in mente). E' buon senso.
@Cassa
RispondiEliminalo stesso buon senso che non vede nell'istituzione del dogma dell'immacolata concezione (che significa: la madonna non ha mai avuto a che fare con il peccato della mela, ma che sembra tanto un'altra cosa) l'ennesimo esempio di sessuofobia.
Questo alludere al punto da manipolare le coscienze, ma non abbastanza da essere passibili di giudizio sa tanto di cavillo ipocrita, altro che buon senso
Anonimo, il tuo vedere cose che noi umani è veramente degno di nota
RispondiEliminaNon sono d'accordo. Arnold era una sit-com di stampo sì perbenista ma progressista. Trasmissioni così hanno favorito l'integrazione razziale, almeno negli USA. Alcuni pensano che uno dei fattori che ha permesso l'elezione di Obama sia stata la sit-com "The Cosby Show" (in Italia, "I Robinson"). La figura di Claire, la moglie di Bill Cosby in quella famiglia perbene, borghese, e nerissima, è stata accostata a Michelle Obama, e ha forse contribuito a sdoganare nell'opinione pubblica l'idea di una first lady nera.
RispondiEliminaSu Il Rinascimento ho scritto anch'io un ricordo di Arnold, un tuo commento sarà gradito!
http://ilrinascimento.it/che-cavolo-stai-dicendo-willis
Uhm.
RispondiEliminaArnold non è razzista perché i Robinson non lo erano?
E siccome erano borghesi, gli americani si sono abituati, e poi 15 anni dopo hanno eletto un presidente nero?
Sono due sillogismi, come dire, un po' zoppicanti.
Ehm.
RispondiEliminaInvece Arnold e' razzista perche' e' americano, piccolo, ha la faccia nera e mezzo secolo prima gli italiani che colonizzavano l'Africa cantavano 'Faccetta nera' che e' una canzone razzista (come il 99% del discorso bianco sui neri dell'epoca, peraltro)?
Sul serio, se i tuoi ricordi d'infanzia sono offuscati dal tempo e dall'incontro coi neri grandi, grossi e brufolosi, perdi venti minuti del tuo tempo e guardati l'episodio che ho linkato.
Poi gli si puo' far le pulci finche' si vuole, sorridere dell'ingenuita' e dell'uso perfino della minstrelsy to drive the point home; ma bisogna tener conto che non si trattava di predicare soltanto ai convertiti, ma di far arrivare il concetto anche a quell'opinione pubblica bianca e non particolarmente acculturata che, magari, non si sentiva razzista ma avrebbe ancora storto il naso, all'idea della propria sorella che usciva con un nero.
E secondo me prendere i razzisti (metaforicamente) a pesci in faccia funziona, alla fine, meglio di tanti pamphlet profondi e militanti.
tibi
Allora prenditi a pesci in faccia da solo, non scomodarmi.
RispondiEliminaE' proprio quello, il problema: se possedessi un sufficiente senso del ridicolo, non affermeresti una continuità di atteggiamento razzista degli italiani balzando da Faccetta nera a una sitcom (d'importazione) semmai fin troppo buonista degli anni '80 alle tue personalissime turbe nei confronti dei neri numerosi, torvi e brufolosi (e dotati di un aroma - come dire - piuttosto intenso, come ci hai ricordato più volte basandoti sulle tue esperienze professionali).
RispondiEliminatibi
E invece lo faccio. Tiè
RispondiElimina(Da qui in poi ti cancello, in questi giorni non sei nemmeno divertente).