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lunedì 6 dicembre 2010

Manca solo l'ondata

In questi giorni si parla: di Berlusconi, di studenti in rivolta, di Fini e Berlusconi, di immigrati in rivolta, di ragazze ammazzate, di Berlusconi e di wikileaks. E di Berlusconi.

Ma noi della redazione di Leonardo siamo avanti. Noi ci siamo chiesti: di cosa si parlerà in gennaio? Di Berlusconi? Certo, un po', ma... di studenti? No. Di immigrati? Sì, ma in un modo diverso. Di wikileaks? Difficile. Di Fini? Sì, anche di Fini, ma soprattutto


di microcriminalità. Prepariamoci. Ho una teoria #52 è sull'unita.it e per ora si commenta qui (ci sono problemi ai commenti, scusate).

(Nella foto, alcuni cittadini rumeni ci insegnano il modo corretto di cominciare una rivoluzione: occupando la sede della tv).

In mezzo a tante riflessioni e previsioni su quello che ci succederà nei prossimi mesi, mi sembra che nessuno abbia ancora dato il risalto che merita all'ondata di microcriminalità che molto probabilmente travolgerà le città italiane a partire da gennaio. Questa ondata di furti, violenze, effrazioni, non viene da nessuna parte in particolare, ma si abbatterà impetuosa sui sommari dei più seguiti telegiornali italiani più o meno dopo la befana, contribuendo a sommergere altre emergenze (rifiuti, scuole e università, dissesto idrogeologico: tutte cose che comunque già oggi non valgono l'ennesimo retroscena sul caso Scazzi). Eppure non è così difficile prevederla: basta un po' di esperienza.

È vero che negli ultimi anni – più o meno dall'insediamento di Berlusconi a palazzo Chigi – la microcriminalità è passata in secondo piano. Eppure qualcosa si sta muovendo: lo si vede per esempio nell'attenzione particolare che il tg1 di Minzolini riserva negli ultimi giorni alle operazioni delle forze dell'ordine. Ma è ancora presto. Il 14 dicembre questa crisi infinita entrerà nella fase terminale. Che la legislatura sopravviva o no al governo Berlusconi, in ogni caso quello che ci aspetta è una lunga campagna elettorale, che ci terrà impegnati fino alla primavera inoltrata.

In questa fase Berlusconi avrà perso alcune delle sue prerogative – non molte, a dire il vero. Non disporrà più di palazzo Chigi; del resto lui ha sempre preferito palazzo Grazioli. Non sarà più a capo di un governo, ma è discutibile che negli ultimi mesi stesse comunque governando alcunché. Per il resto continuerà ad avere intorno a sé uno stuolo di fedelissimi che lo chiama Presidente. Alcuni di questi sono impiegati in tutti i più seguiti tg italiani, ed è facile immaginare che continueranno a esserlo anche dopo il 14. Anche nel caso che il parlamento riuscisse a esprimere una maggioranza diversa, un eventuale governo più o meno 'tecnico' non avrà tra le sue priorità l'epurazione degli elementi filo-berlusconiani dal servizio pubblico. Persino se Minzolini dovesse saltare, i berlusconiani mantengono comunque il controllo di Mediaset, l'altra metà dell'etere. Tutto quello che serve a Berlusconi per rivincere le elezioni, in qualsiasi momento, con questa o con un'altra legge elettorale.

È vero che ultimamente qualche sondaggio lo ha dato in caduta verticale. Ma la cosa non ha molta importanza. Ci siamo già passati. Tra i dispacci di Wikileaks ce n'è uno che, senza rivelarci nulla di sconvolgente, ci ricorda qualcosa che forse ci stavamo dimenticando: Berlusconi non è invincibile, ma in campagna elettorale dà il meglio di sé. Per esempio, nella primavera del 2006, a pochi mesi dalle elezioni, era sotto di 8 punti ("down eight points in the polls", avvertiva l'ambasciatore). La sua visita a Washington, con tanto di discorso al Congresso, fu organizzata proprio per offrire visibilità a un alleato di Bush che stava alle corde. Quelle elezioni, alla fine, Berlusconi le pareggiò: non fosse stato per il pastrocchio delle circoscrizioni estere, le avrebbe vinte. È in grado di farlo. Ma per questo tipo di rimonte occorre visibilità. E servono televisioni compiacenti.

A dirlo si passa ancora per snob. Gente che non si fida dell'intelligenza degli elettori. Bisognerebbe intendersi su cosa significa intelligenza. Io credo sia la capacità di strutturare le informazioni che si ricevono in pensieri complessi. Non ho mai pensato che i cervelli italiani fossero poco dotati in questo senso. Il problema sono le fonti da cui si ricevono le informazioni, e qui c'è poco da fare: la televisione, e in particolare i telegiornali, giocano ancora un ruolo fondamentale nel modo in cui noi italiani ci costruiamo la nostra visione del mondo. Sta a loro, e quasi soltanto a loro, evidenziare i problemi che di giorno in giorno si trasformano in crisi da risolvere con priorità assoluta, mentre altri problemi passano in secondo piano. Gli otto punti del 2006, Berlusconi li conquistò disseminando voci di corridoio sugli avversari (l'intercettazione Fassino-Consorte, gli scandali delle “coop rosse”), mentre telegiornali e quotidiani allineati insistevano sulla microcriminalità, sull'insicurezza delle periferie, sui clandestini portatori di caos e disordine, 'invitati' dalla sinistra nella nostra bianca penisola. E così via. Ha funzionato nel 2006, e poi nel 2008. Perché non dovrebbe funzionare più? Prepariamoci quindi a vivere asserragliati nelle nostre case, mentre la tv ci dà ogni sera il bollettino di scippati e rapinati. Anche se...

Anche se stavolta il meccanismo potrebbe incepparsi. Non perché gli italiani siano diventati più o meno intelligenti, ma semplicemente perché l'antico regime della tv generalista, il finto duopolio Rai-mediaset, è agli sgoccioli. Chissà che gli storici del futuro non vedano una connessione sulla fase finale del berlusconismo e il passaggio al digitale terrestre. Non che il digitale non sia anch'esso a suo modo duopolizzato: ma offre comunque agli utenti una libertà di scelta di gran lunga superiore. Tutti i futuri servizi di Minzoli e Mimun sulle vecchiette scippate diventano vani, se nel frattempo la vecchietta sta guardando le repliche della Casa della Prateria in full HD. Quanto ai giovani, quelli la tv la stanno semplicemente abbandonando: trovano internet più interessante e interattivo, e si fatica a dar loro torto (è un caso che negli ultimi giorni Minzolini stia lanciando in pompa magna il nuovo sito del tg1?). Quindi sì, l'ondata arriverà. Ma forse non ci sommergerà, forse non ci troverà nemmeno, forse saremo da un'altra parte a guardare e leggere cose più interessanti. E il berlusconismo potrebbe anche finire così. Sarebbe bello.

...ma finché non l'avrò visto coi miei occhi
, continuerò a pensare all'Italia del 2011 come a una variante della Romania del 1989: un posto dove la rivoluzione si può anche fare, ma solo occupando il palazzo della tv. È una mia teoria. (http://leonardo.blogspot.com

11 commenti:

  1. Lo diceva anche quello che interpretava il giovane Steve Jobs all'inizio de "I pirati della Silicon Valley", e forse l'ha detto anche lo Steve Jobs vero.

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  2. Intanto ieri sera per scaldare un po' i muscoli il tg5 ha aperto con i ciclisti falciati dall'extracomunitario drogato.

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  3. Dubito che si possa trasmettere la casa nella prateria in full HD. Per il resto tutto plausibilissimo

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  4. Caro Leo, io condivido in pieno questa tua idea, già altre volte esposta, e su quello che - non per caso, sospetto - è successo ieri l'altro, già notato anche da "buonipresagi", ho scritto un pezzettino nel mio blog. Non sto a fare autopromozione qui che (forse) non sta bene, ma tu sai qual è, e se ti capita di darci un'occhiata mi farà piacere. Ciao.

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  5. Concordo appieno, l'altra sera quando ho acceso la Tv e ho visto tutti i Tg aprire con due notizie di nera con immigrati come protagonisti, mi son detto "é iniziata la campagna elettorale". Sta a noi ora cercare di evitare il peggio, riportando il discorso sui giusti binari, e soprattutto impedendogli di monopolizzare il discorso pubblico, non bisogna cadere nel tranello e farsi dettare l'agenda. Infine bisogna ripetere all'infinito che la Bossi-Fini è in vigore dal 2001, l'hanno fatta loro la legge e produce solo delinquenza.
    Pablo70

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  6. non sò il perchè ma, tutte le volte che si
    avvicinano le elezioni, su rete4 trasmettono
    don Camillo vs Peppone
    sarà un caso?

    ciao
    Marco Bo

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  7. Si', la campagna è iniziata. Guardate un po' che ha combinato ieri Vespa:

    http://www.repubblica.it/cronaca/2010/12/08/news/cenerentola_vespa-9962569/?ref=HRER1-1

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  8. @anonimo E berlusconi sarebbe don camillo?

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  9. Segnalo, è interessante anche questa ricerca (presentata all'interno del Festival di Internazionale)

    http://www.fondazioneunipolis.org/News/Pagine/PresentatoadInternazionaleilIIreport.aspx

    che mostra anche la maggior presenza dlla cronaca nera nei tg (pubblici) italiani rispetto al resto d'europa (con curiosi picchi vicino alle elezioni..)

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  10. Pablo, purtroppo ricordare che la bossi fini è in vigore da 10 anni, non serve a molto, e legarla alla "produzione" di delinquenza (esistono studi seri..?) è un po' come stare al gioco impostoci da loro..

    mentre i dati sulla criminalità (dagli omicidi ai reati meno gravi) danno totali pressochè costanti (dimostrando che i flussi migratori hanno casomai portato una parziale sostituzione nella bassa manovalanza.. in quei "lavori" che i disgraziati italiani non vogliono più fare)
    Ma anche i dati in questo sono poco utili: le convinzioni "emotive" sono assolutamente impermeabili alla realtà.

    Il problema più importante e difficile da smontare secondo me è come singoli episodi - appunto, episodi, storie a se- diventano notizie di apertura dei tg, dissezionati per giornate di schifde trasmissioni, il dolore esaltato e ripreso in ogni macabro dettaglio, l'emotività sfruttata in ogni modo.. trasformando il singolo caso in elemento determinante dell'agenda. A meno che la vittima non sia straniera ed il carnefice ("bravo ragazzo", anche se con precedenti per violenza) italiano. Allora anche Alemanno raccomanda sobrietà e rispettoso silenzio.

    Eppure questa propaganda così sfrontata e scoperta funziona

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