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venerdì 12 ottobre 2012

Strangolami un po' più forte, Ministro, non sento

Questo è un pezzo un po' diverso dagli altri in cui dico la mia opinione eccetera eccetera. È più una richiesta di aiuto.

Dunque, ieri ho letto che nel nuovo Ddl del Ministro Profumo - quindi non si sta parlando di castelli in aria, si sta parlando di un testo già scritto - l'orario di insegnamento dei docenti di ogni ordine e grado passerebbe dalle 18 alle 24 ore settimanali. Il tutto a parità di retribuzione, ovvero, ci aumentano l'orario del 33% e lo stipendio dello 0%.

Tutto questo al fine di "portare il livello di impegno dei docenti sugli standard dell'Europa occidentale" (senza però aumentare la paga sugli standard dell'Europa occidentale), e la mia richiesta di aiuto consiste appunto in questo: abitate in Europa occidentale? Sapete quante ore di lezione frontale fanno gli insegnanti colà? In realtà il conteggio è maledettamente complicato, le informazioni su internet un po' frammentarie, la cosa più comprensibile che mi hanno segnalato fin qui (grazie) risale al 2002; a quel tempo le 18 ore degli insegnanti italiani erano nella media occidentale, magari nel frattempo hanno aumentato le ore a tutti e a noi no.

Non so se valga la pena ricordare, anche stavolta, che un insegnante lavora molto più di 18 ore: quelle sono soltanto le lezioni frontali. Poi ci sono le ore di ricevimento, i consigli, le ore spese a correggere i compiti, eccetera eccetera. Parlare di 24 o di 18 ore insomma è un po' strumentale: sarebbe più onesto dire che ci si sta chiedendo di lavorare il 33% in più a parità di retribuzione. Perché se ho sei ore di lezione in più dovrò anche prepararle, e probabilmente avrò una o più classi in più, ventine di genitori in più con cui interagire in ore che non sono conteggiate, il 33% in più di compiti da correggere eccetera (naturalmente posso impegnarmi meno, correggere meno compiti, interagire meno coi genitori: forse mi si sta chiedendo questo: di aumentare la quantità e diminuire la qualità).

Poi c'è il problema delle cattedre, vale a dire dei posti di lavoro. Il ministro ha un bel da dire che vuole assumere un sacco di gente coi concorsi; se la matematica mi assiste, aumentare del 33% l'orario degli insegnanti equivale a tagliare il 33% delle cattedre. A quel punto non sono nemmeno sicuro di mantenere il mio posto (sono ancora relativamente 'giovane', e ogni volta che si tagliano le cattedre sono i più giovani che si ritrovano a spasso).

Infine, siete liberissimi di pensare che noi insegnanti lavoriamo poco; neanch'io penso di essere tra quelli che lavorano di più. Però a questo punto ho una domanda: vi viene in mente un'altra categoria qualsiasi in Italia, che di fronte alla richiesta di aumentare del 33% l'orario e la prestazione a parità di salario non marcerebbe su Palazzo Chigi coi forconi e le torce? A me no, non viene in mente. Oggi infatti sono in sciopero (nel mio giorno libero), ma vedrete che anche stavolta non saremo tantissimi. Al punto che ogni tanto mi domando cosa deve fare esattamente un ministro per farci incazzare sul serio, e non so che rispondermi. Lo jus primae noctis con i nostri figli, forse. Forse.

229 commenti:

  1. Be', da ing. informatico, quando lavoravo nel privato, se non mi stavano bene le condizioni presso l'azienda, ne cercavo un'altra e amen.

    In ufficio lavoravo 40 ore settimanali, gli straordinari non erano quasi mai pagati e mi toccava anche studiare a casa per stare al passo con le diavolerie che tiravano fuori i miei superiori, tecnologie in fase beta e così via, spesso senza alcuna formazione in azienda ("E che, ti pago per studiare? Ti pago per lavorare!").

    Stipendi? Un mio collega aveva scelto l'insegnamento, prendeva già più di me, in più aveva soldi da corsi pomeridiani e aveva ancora tempo per dare lezioni private e lavorare part-time in un'azienda informatica.

    Tra l'altro la categoria degli informatici è quella meno regolamentata, visto che o vieni assunto col contratto metalmeccanici o del commercio - queste erano le condizioni fino a sei anni fa.

    Spero però di aver risposto alla tua domanda "vi viene in mente un'altra categoria qualsiasi in Italia, che di fronte alla richiesta di aumentare del 33% l'orario e la prestazione a parità di salario non marcerebbe su Palazzo Chigi coi forconi e le torce?"

    Se a te le cose non stanno bene, puoi cercare un'altra scuola?

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    1. Ovviamente no, è un impiego statale. O mi stai suggerendo di emigrare?

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    2. Emigrare: l'ho spesso pensato anche io per me, e non solo per insoddisfazione professionale.

      P.S.: La domanda non era retorica, mi chiedevo se davvero l'offerta per gli insegnanti si esaurisce nel pubblico.

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    3. la scuola privata paga meno al nord,al sud non paga proprio.....

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    4. Non paga proprio perché può pagare con i punti in graduatoria, che servono per lavorare nel pubblico.
      Un altro effetto collaterale delle graduatorie che piacciono tanto ai precari italiani, che si incazzano ogni volta che qualcuno propone di abolirle.

      Uqbal

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    5. Ciao! Sono un'insegnante. Mossa dall'indignazione, giovedì ho scritto una mail al ministro Profumo. L'ho postata sul sito di retescuole. Ho provato a copiarla qui, ma è troppo lunga. Contiene un paio di risposte ai tuoi interrogativi: i colleghi danesi lavorano, in classe, 18 ore e hanno uno stipendio medio di 3.000 euro; i colleghi tedeschi, 24 ore, ma l'unità oraria è di 45 minuti. Quindi, essttamente come le nostre 18 ore. Solo che, pure loro, hanno uno stipendio medio che è il doppio del mio: 2.600 euro. Il problema non è solo quello: come osservi tu, è la qualità dell'insegnamento, della didattica ad esssere ulteriormente mortificata dall'aumento dell'orario a 24 ore. Si continua con la distruzione della scuola. E affiora l'interrogativo: cui prodest? a chi giova? Forse perchè la scuola è uno dei pochi spazi di riflessione critica, di educazione al pensiero critico, che ci sono rimasti? Antonella Brillante

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    6. Leo, per la cronaca: trovi la lettera di antonella copiata come nota sulla mia bacheca facebook (giuliana)

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  2. @SpeakerMuto
    Leonardo ed io lavoriamo per un datore di lavoro che ha il potere di cambiare UNILATERALMENTE le regole A SUO PIACIMENTO. Per ottenere una cosa devo contrattare mesi, lo stato può togliertela quando gli pare.... Il tuo capo non ha il potere di aumentarti le ore di lavoro dall'oggi al domani o di decurtarti lo stipendio a suo piacimento... Il nostro sì!

    Se poi tu eri (sei) sfruttato non mi pare il caso di augurarlo agli altri...

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    1. Randolph, probabilmente mi sono espresso male, ma ho chiaro che "un datore di lavoro che ha il potere di cambiare UNILATERALMENTE le regole A SUO PIACIMENTO. Per ottenere una cosa devo contrattare mesi, lo stato può togliertela quando gli pare...."

      Per quanto riguarda invece "Il tuo capo non ha il potere di aumentarti le ore di lavoro dall'oggi al domani o di decurtarti lo stipendio a suo piacimento" ha tutto il potere di farlo, visto che ho lavorato in aziende in cui lo stipendio veniva percepito un mese sì e uno no e spesso ti viene chiesto di rimanere più a lungo in ufficio pur di rientrare negli assurdi piani di lavoro stabiliti inizialmente. Se mi stava bene rimanevo, altrimenti arrivederci.

      Posso capire che la vostra categoria meriti il rispetto che il governo cerca di toglierle da molto tempo, però la "marcia su Roma" altri non la fanno per vari motivi.

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    2. è già grave che i privati sfruttino i lavoratori... Se inizia (ha gia iniziato) a farlo lo stato...
      Nell'insegnamento c'è anche un "abuso di posizione dominante" visto che lo stato monopolizza quel settore del mercato del lavoro! Io sono geometra, posso sempre cercare un lavoro nel privato se voglio... Per un insegnante è quasi impossibile!

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  3. Direi che le cattedre diminuiscono del 25%: per fare 72 ore oggi servono 4 docenti, domani ne basteranno 3.

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    1. Lo sapevo che lì mi sarei sbagliato, le frazioni mi tradiscono sempre.

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    2. il carico di lavoro aumenta del 33% (da 18 a 24)a parità di stipendio
      le cattedre diminuiscono del 25% (1 ogni 4) e per questo 1 lo stipendio diminuisce del 100%!!!

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    3. "Le frazioni ti tradiscono" significa "non sono capace di compiere elementari operazioni aritmetiche".
      Pero' hai un posto di lavoro, e non rischi di perderlo per questa tua palese incompetenza. Incompetenza che sbandieri pure.
      A me non sembra giusto.

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    4. (leonardo è professore di materie umanistiche)

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  4. Fino ad oggi gli insegnanti hanno barattato un bel lavoro e un orario obiettivamente generoso con degli stipendi non adeguati all'importanza e alla delicatezza del compito che svolgono.
    Ora se le 6 ore in più fossero dedicate alla correzione dei compiti a scuola piuttosto che a casa, magari a disposizione di studenti in cerca di chiarimenti che potrebbero avere a scuola dai propri insegnanti senza ricorrere a costose lezioni private io sarei d'accordo.

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    1. si,ma le 6 ore dovrebbero essere retribuite,non gratis

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    2. Si parla di 6 ore in più di lezione, non altro!!!
      Veder riconosciuta la "funzione insegnante" e il relativo carico orario andrebbe benissimo!!

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    3. Se gli studenti studiassero magari le lezioni private a casa non servirebbero.

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  5. quella tabella mi sembra molto ottimistica. conosco l'esempio della germania (dove l'istruzione è di competenza regionale, quindi non ci sono regole valide dappertutto): in nordrhein-westfalen, la regione tedesca di gran lunga piú grande, un insegnante di liceo ha 25,5 ore di lezione frontale a settimana, uno di scuola elementare 28 - in germania essenzialmente non ci sono scuole medie. nelle altre regioni, in particolare all'est e al sud, le ore settimanali sono un po' di piú.
    ovviamente lo stipendio è piú alto che in italia, ma è difficile quantificare; sia - di nuovo - per le differenze regionali, sia perché il contratto regionale prescrive solo cifre lorde, ma in germania lo stipendio netto dipende in maniera fondamentale dallo stato familiare (cioè, si guadagna effettivamente molto di meno se non si è sposati e/o non si hanno figli).
    per fare un esempio che conosco personalmente: in baden-württemberg (una regione ricca, la terza piú grande della germania) un insegnante di scuola elementare sposato e con figli arriva a guadagnare poco piú di 2000€/mese. un professore di liceo credo possa arrivare ai 2600€/mese, considerando tutti i possibili premi legati al rendimento (che ovviamente non sono elargiti sempre e automaticamente).

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    1. Rispondo prima di prepararmi per andare a scuola...per avere quelle cifre di stipendio non serve scomodare la Germania, basta andare a San Marino in una scuola del tutto simile alla nostra. Inoltre valutate che all'estero non esistono gli insegnanti di sostegno che sono un altro capitolo di spesa, ma di grande civiltà lo ribadisco, ma questo è un tasto che non fa presa sul ministro e pare, tra l'altro che c'è l'idea di tornare alle classi differenziali. Altro capitolo di spesa su cui si potrebbe risparmiare sono gli ins di religione, ma anche lì sono tutti sordi (forse temono la scomunica). Buona giornata a tutti.

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    2. occhio che le 25,5 ore in Germania potrebbero corrispondere a unità didattiche di 40-45 minuti, ergo ore piene... guarda caso 18? inoltre mi era parso di sentir dire che un docente di secondaria con dottorato di ricerca (ce n'è una montagna in italia) guadagni una somma equiparabile al docente universitario proprio in virtù della propria ulteriore specializzazione -- non so se questo avviene in tutti i laender, cmq..

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  6. Per fortuna non insegni matematica :)

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  7. ciao leonardo.
    purtroppo son discorsi difficili, sia a farsi che a capirsi temo, e soprattutto - in clima di crisi - i nervi son a fior di pelli o scoperti.
    Effettivamente sentir parlare di 24 ore di lavoro al posto di 18 settimanali, a chi lavora come minimo 40 e con contratti spesso precari e straordinari spesso non pagari, non fa una bella impressione.
    La cosa della preparazione delle lezioni e della correzione dei compiti, invece, viene probabilmente sottovalutata e pensata come "siiiiiii, daiiiiiii, è una cazzata!" con sorrisino d'intesa finale.
    Al fine di migliorare la comprensione della faccenda, mi spieghi (ci spieghi) un po' meglio, dall'interno, come funziona la cosa?
    Cioè: quanto guadagni al mese, netto?
    Quante ore se ne vanno, realmente, in preparazione delle lezioni e correzione compiti? Dico una roba reale, non facciamo casi utopici ne' in positivo ne' in negativo?
    Giusto per capire.
    Io, ad esempio, sono un impiegato, faccio diverse cose - alcune oggettivamente difficili, per cui direi che sono specializzato - e prendo 1200 euro al mese per 40 ore settimanali e straordinari ovvi (ovvi vuol dire che è ovvio che li fai, e se va bene e metti su la faccia tosta e trovi un momento giusto magari recuperi ogni tanto prendendo un giorno).
    Effettivamente, se a me passassero a 55 ore settimanali (più straordinari ovvi) un tantinello mi incazzerei.

    Ci dici?
    Grazie
    ciao

    Paolo

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  8. Concordo pienamente con SpekerMuto. Qualsiasi dipendente nel settore privato ( io ) se gli viene richiesto di lavorare il 30 % in più lo fa e basta, a volte con straordinari a volte no.Se ti va bene bene altrimenti è pieno di aziende pronte ad assumerti. Da giovane genitore devo dire che gli insegnanti trovati fin qua da mio figlio sono quanto di più svolgiato e pigro abbia mai incontrato nel mondo del lavoro. Quest'anno il comune di milano a inviato una circolare alle maestre d'asilo per chiedergli (gentilmente ) di integrare il loro piano formativo con un po di inglese, per carità non lo avesse mai fatto, la risposta è stata : " mica siamo pagate per insegnare i giorni della settimana in inglese a bimbi di 5 anni " . Quest'anno come già in passato i nostri figli non faranno recite di natale ( scusa ufficiale problemi con i musulmani, verità zero voglia di impegnarsi per preparare una recita per bambini )( nella materna di mio figlio musulmani sono due su 150 bambini ) .

    Da ex studente gli insegnanti me li ricordo al 90% come lavativi. Ricordo professori che ci incitavano ad occuppare la scuola a dicembre gennaio, cosi venivano la mattina timbravano e poi scapavano sul Terminillo a sciare. Le ore da dedicare ai genitori erano delle prese in giro : " scusi cerco il prof. tal dei tali per parlare di mio figlio " " il prof non c'e' è andato a fare la spesa ".

    Poi mio figlio ha la fortuna di frequentare d'estate una scuola materna in Corea del Sud ( mia moglie è Coreana )....non parlo della Danimarca , germania , etc ....Parlo di una paese che fino a 15 anni fa era il terzo mondo ..ebbene ad oggi le scuole COreane non possono neanche lontanamente essere paragonate con le nostre. Stanno avanti di una ventina di anni, sotto tutti i punti di vista: Strutture; programmi formativi; curriculum degli insegnati; Gli insegnanti sono considerati come punti di riferimento di tutta la comunità , ed è il lavoro più rispettato che ci sia, hanno salari all'incirca del doppio rispetto agli italiani. Lavoranno all'incirca 10 -12 ore al giorno per un totale più di 60 ore a settimana. La parola sciopero non sanno neanche che vuol dire e se non gli sta bene la scuola dove lavoranno la cambiano o cambiano lavoro.

    Dai Leonardo ! siete uan categoria indiffendibile. Il problema della scuola italiana è proprio la sfrustrazione che mettete nel vostro lavoro ed ogni qualvolta vi si chiede un piccolissimo sforzo in più la risposta è NO. Ma un po di vergogna niente ?

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    1. profilo utente epurato,si vede che ami i luoghi comuni e ti piace offendere la categoria degli insegnanti,proprio perchè esistono persone come te hanno distrutto la scuola,con la tua invidia e con la cattiveria di cui siete capaci,quella di fare di tutta un'erba un fascio,e che produce anche persone come te che scrivono male e commettono errori,ma un po' di umiltà niente?

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    2. Credo tu abbia le tue ragioni: contando gli errori grammaticali, lessicali e semantici nel commento, è evidente che almeno i tuoi prof di italiano erano incapaci.
      (Io, senza essere un prof e senza insegnare italiano, ne segnerei almeno 56, di errori)

      (Per fare un esempio cito solo questo pezzetto:
      "Quest'anno il comune di milano a inviato una circolare alle maestre d'asilo per chiedergli (gentilmente ) di integrare il loro piano formativo con un po di inglese,"

      Errori:
      - il Comune di Milano (il Comune con la C maiuscola perché è l'istituzione, e non l'edificio che ospita l'istituzione, a inviare la circolare)
      - "a inviato" senz'h? Ha inviato, verbo avere
      - "alle maestre d'asilo per chiedergli" no, "per chiedere loro", perché "chiedergli" significa "chiedere a lui" mentre il soggetto era "le maestre" (come si passa da un plurale femminile a un singolare maschile?)
      - "un po di inglese", po senza apostrofo? "un po'..."

      -alex-

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    3. alex che pena il tuo commento! rr

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    4. (io odio i grammarnazi, ma devo ammettere che le intemerate contro gli insegnanti farebbero un effetto migliore se scritte in un italiano passabile)

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    5. Io, al contrario, ho avuto a che fare quasi sempre con docenti compententi e per nulla lavativi, alcuni li considero addirittura eccellenti - mi son reso conto del valore del loro lavoro più avanti nel tempo.
      Come la mettiamo?

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  9. In Francia per le secondarie ci sono due livelli: la maggior parte degli insegnanti fa 18 ore di lezione frontale, gli "agrégé" 15. In Belgio, e parlo sempre di scuole secondarie, sono 21 ore, ma se non sbaglio diventano 20 se l'insegnante in questione è titolare di una classe. In entrambi i paesi gli stipendi (anche rapportati al costo della vita) sono decisamente più alti.

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  10. però gli agrégé sono pagati anche per fare ricerca universitaria, e la fanno...

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  11. @Paolo. Ti do io una risposta. Prendiamo il caso del sottoscritto. Insegnante di ruolo nella scuola media inferiore. Provvisto casualmente di dottorato di ricerca al quale sto casualmente aggiungendo un secondo perché a me piace lavorare, del quale allo stato importa punto ai fini della valutazione delle mie qualità.
    In ruolo da 5 anni come vincitore di concorso(vincitore un paio di ciufoli visto che mi hanno chiamato dopo 7 anni dalla "vittoria"). Figlia di meno di 3 anni a carico per il 50% (per la quale lo stato mi riconosce l'incredibile detrazione lorda, lorda, di 57 euro al mese, credo 25 netti).
    Guadagno netto: 1418 euro. Dal 1 gennaio 2013 diventeranno 1403, poiché lo Stato si prenderà 13 euro di vacanza contrattuale (che significa che il mio stipendio, fermo da oltre 3 anni, non solo non subirà quello che sarebbe stato lecito aspettarsi, cioè un aumento con nuovo contratto, ma una decurtazione).
    Particolari sparsi sul servizio: non è vero che facciamo 3 mesi di ferie, quelli li fanno i vostri figli. Noi stiamo in servizio dal 1 settembre sino al 30 giugno successivo per coloro che non hanno esami di III media o di maturità, gli altri sino al 20 luglio. Dal 1 settembre sino all'inizio delle lezioni e dalla fine delle lezioni sino al 30 giugno non facciamo lezioni frontali, ma stiamo a scuola a lavorare: aggiornamento, preparazione documenti, scrutini, tutto lavoro "non di sportello", ma lavoro.
    La verità è che per ogni ora di lezione in classe un insegnante serio ha bisogno mediamente di un'altra mezz'ora(se non è serio non lo sarà come non lo è un ingegnere, un muratore, un medico, un metalmeccanico o un politico(?), ma non credo sia questo il livello della discussione almeno spero). E non considero la correzione compiti.
    Altri dettagli a richiesta.
    Detto questo, nella scuola ci sono fannulloni? Ovvio, conoscete categorie dove non ci sono? Nella scuola i primi a essersi rassegnati alla distruzione sono gli insegnanti? Non c'è dubbio preceduti solo dai genitori. La scuola italiana va riformata? Certo, ma questa è una riforma?
    Ma conosco gente che lavora in contesti durissimi e violenti e lo fa con abnegazione e spirito di sacrificio che nessuno stipendio può ricompensare, tutto perché lo Stato è assente e tutto è affidato alla buona volontà o allo spirito missionario, come se insegnare dovesse essere una sorta di vocazione al martirio anziché un lavoro adeguatamente valutato, retribuito e soprattutto tutelato, vista l'importanza fondamentale che ha per una società.
    Va o andrebbe ricostruito il patto scuola-famiglie. Ma questo non avverrà, quello che avverrà è sotto gli occhi di tutti, come per altri settori: il declino, la dissoluzione, come d'altronde per il resto di questo disgraziatissimo Paese.
    Sarebbe bello che qualcuno si ricordasse che senza l'istruzione non c'è alcun futuro, sarebbe bello che lo spirito di lotta di Leonardo avesse una qualche chance di ottenere un risultato anche se minimo. Ma non accadrà. Ho letto commenti sul sito del Sole24ore e anche qui, che fanno accapponare la pelle: chiunque vi abbia insegnato a scrivere senza errori di ortografia e grammatica, chiunque vi abbia insegnato a fare un'equazione a due incognite e vi ha consentito dunque di accedere al mestiere ben retribuito che meritate grazie al vostro impegno e alla vostra istruzione forse meriterebbe un briciolo più di rispetto, forse.

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    1. Grazie per le info.
      Guarda, io personalmente sono convinto che gli insegnanti dovrebbero prendere uno stipendio tipo quello dei parlamentari. E un po' con lo stesso spirito: in modo che non debbano preoccuparsi d'altro che non sia formarsi e formarsi, informare, studiare, prepararsi, viaggiare (perchè no?) e vedere cose e fare esperienze da trasmettere agli alunni.
      L'insegnante dovrebbe essere una delle figure più importanti nella società, in fin dei conti da lui dipende il futuro, e quindi dovrebbe essere formatissimo, ma non stressatissimo, e felice del lavoro che fa. Perchè anche la trasmissione dell'entusiasmo per la materia dovrebbe essere una delle caratteristiche principali di un insegnante.

      Detto questo, comunque l'insegnante guadagna più di me e (se vuole) immagino possa lavorare anche solo quelle 18 ore più il minimo indispensabile per sfangarsela.
      Forse nessuno fa così, forse qualcuno sì, forse molti sì. Non saprei (davvero) dire.
      Di certo tutti 'sti cavolo di lavori in cui il tuo controllore è "Lo Stato" nelle sue varie declinazioni hanno un difetto in comune: la mancanza di controlli sensati crea frustrazione e possibilità di non fare molto e lasciarsi andare alla deriva.
      Io da un Leonardo ce lo manderei mio figlio a studiare, già solo perchè tiene un blog e ci va pazienza e dedizione a tenere un blog.
      Ma quanti altri insegnanti lo fanno? E ce ne saranno pure di quelli disillusi e un po' schifati che alla fine "deriveranno" nelle onde? io temo proprio di si.
      La cura non è certo farli lavorare 6 ore in più di "frontale", ovviamente.
      La cura, beh, non ho la minima idea di quale possa essere. A parte la solita, trita, utopica, mica chiara, rifondazione da zero di una società con del buon senso, dove il merito venga riconosciuta (non "vinca") e il demerito venga considerato da tutti una grave disgrazia da lavar via al più presto con applicazione e impegno.

      Paolo_

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    2. Rispetto al patto scuola-famiglia che il Collegio Docenti della mia scuola si ostina ogni anno a riproporre a i genitori, posso dire che dopo averlo letto (si spera) e sottoscritto il 50% dei genitori non lo rispetta. Come la mettiamo?

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    3. "Detto questo, nella scuola ci sono fannulloni? Ovvio, conoscete categorie dove non ci sono?"

      Vero, mai generalizzare. Però se io (un altro ingegnere informatico) mi comporto da fannullone vengo licenziato. Quanti insegnanti fannulloni sono stati mandati a casa, diciamo negli ultimi 25 anni? Dirò di più: a me è capitato di non ottenere un rinnovo di contratto solo perché non sottostavo supinamente a tutti gli schiribizzi del mio capo progetto (e ciò nonostante spesso lavorassi anche il sabato o la domenica o di notte fuori orario, ovviamente non pagato...)

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  12. Io non capisco mai l'acrimonia di chi dice che siccome ci sono lavoratori con condizioni peggiori, allora bisogna livellare verso il basso le condizioni di lavoro di tutti gli altri lavoratori. Dividi et impera dicevano i latini, no?

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    1. beh, l'idea è che siccome a tutti si chiede di stringere un po' la cinghia (io che sono socialista dico: distribuire un po' della nostra ricchezza al sud-est asiatico), i dipendenti statali non dovrebbero fare eccezione. non si tratta di divide et impera: i contratti di 50 anni fa erano piú comodi (per il lavoratore) e forse migliori, ma rispondevano a realtà sociali completamente diverse. per iniziare, le donne lavoravano piú raramente, quindi uno stipendio (e non due) doveva bastare a garantire una vita dignitosa a una famiglia di quattro persone. ora, statisticamente, due lavori devono bastare a garantire una vita dignitosa a tre persone. visto che è particolarmente difficile calcolare il plusvalore che lo stato ottiene dal lavoro degli insegnanti, è considerato lecito tagliare a piacimento - ma allo stesso modo è lecito per gli insegnanti richiedere aumenti del tutto slegati dalla loro produttività, a differenza di ogni altra categoria lavorativa (aumenti che non saranno loro concessi, per altro).

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    2. No, ti sbagli non si chiede "a tutti" di stringere la cinghia. Il reddito dei più ricchi (il 10% della popolazione), coloro che vivono di rendita, ecc. sta aumentando da oltre dieci anni a spese di quello di tutti gli altri, a cui si fa guardare l'uccellino per distrarli con le frasi fatte del tipo stringere la cinghia. Tutto ciò che ha fatto questo governo va nella direzione di incrementare questo fenomeno, tagliando i salari e i servizi pubblici. Continuare a livellare verso il basso come vorresti tu non fa che accelerare questo meccanismo, la cui conclusione è l'uscita dalla classe media di tutti coloro che erano riusciti a entrarci in quegli ultimi 50 anni che oggi danno tanto fastidio agli invidiosi dalla vista corta come i capponi di Renzo.

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    3. ok, il taglio agli stipendi degli insegnanti non impedisce l'erosione della classe media. ma in che modo lo fanno invece le rivendicazioni degli insegnanti?
      sinceramente, ci vedo il peggior corporativismo: in nessun modo vengono appaiate le loro rivendicazioni con quelle di altre categorie. e mi chiedi anche di solidarizzare con qualcuno che mette in questione il principio di fondo che ha portato alla nascita del sindacato confederale?

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    4. non riesco a non rispondere. Prima si informi bene sul significato originario di socialismo. Poi se lei per socialismo intende quello italiano mi è chiaro il senso del suo intervento.

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  13. Io lo dico da anni a mia moglie insegnante e ai suoi colleghi: vi converrebbe diventare come tutti gli altri, 8 ore al giorno timbrando il cartellino mattina e sera. La mattina fate lezione in classe e il pomeriggio le riunioni, i ricevimenti, la correzione dei compiti e la preparazione. E quando la sera uscite da scuola non vi portate a casa NIENTE, ne' compiti, ne' registri, ne' verbali da scrivere, ne' niente. E fate quel che riuscite a fare in quelle 8 ore, se qualcosa rimane fuori pazienza, l'impegato delle poste o del ministero mica si porta a casa il lavoro che non riesce a finire in ufficio.
    In questo modo ci guadagnerebbero un casino tutti gli insegnati seri, che si troverebbero a lavorare molto meno a parita' di stipendo. E contemporaneamente taglieresti le gambe a tutti gli insegnanti che hanno il doppio lavoro (cioe' un'attivita' in proprio a cui dedicano il vero impegno, e alla scuola danno si' solo le 18 ore).

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    1. "E fate quel che riuscite a fare in quelle 8 ore, se qualcosa rimane fuori pazienza, l'impegato delle poste o del ministero mica si porta a casa il lavoro che non riesce a finire in ufficio."

      Quello forse si, altri, nel privato, spesso no. Si portano pure a casa le cose. Se non dobbiamo generalizzare per gli insegnanti, non facciamolo manco per gli altri. Ok?
      Paolo_ (ci ho aggiunto l'underscore come firma...)

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    2. Putroppo il mio lavoro deve essere completato quando serve. Pazienza lo posso dire solo quando vorrei aver finito e invece devo continuare. Insegno ormai da 12 anni e nel tempo la mole di lavoro, burocratico e non, è andata aumentando. Spesso sono impegnata nel giorno libero e la domenica mattina passo mediamente un paio d'ore al computer (non a leggere le ricette di cucina). Sono d'accordo sul fatto che gli insegnanti con il doppio incarico considerano la scuola alla stregua di un passatempo, ma basterebbe semplicemente intendere l'insegnamento come attività esclusiva. La trovata delle 24 ore serve a risparmiare soldi in un settore già ridotto all'osso, con enormi ricadute negative sulla qualità dell'attività in classe. Perché è appunto di qualità che si sta parlando.

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    3. Ma io tutta questa efficienza in più nel privato non la vedo: nessuno giocava a solitario, nessuno usa FaceBook, nessuno fa pause caffè-sigaretta plurime al giorno...
      Altro punto: lavorare in un'azienda che vi maltratta non può essere un argomento di confronto valido.
      Se nei vostri uffici arrivasse un raccoglitore di pomodori, di quelli in nero, dormo-dove-capita... e vi dicesse che voi siete privilegiati e lui il vostro lavoro lo sogna di notte voi cosa direste?
      Si chiama dumping sociale.
      Vediamo se vi piacciono alcuni altri nostri privilegi: come ad esempio avere la responsabilità della custodia dei vostri figli (comunque siano). Questo vuol dire che non si va nemmeno in bagno per non perdere d'occhio i pargoli. Si va in una delle ore buche (non pagate) di cui è costellato il nostro orario.
      Chiedete, informatevi, scoprirete un mondo...

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  14. La moglie di un mio collega è insegnante superiore in Nordreno-Westfalia (Germania) e fa 25 ore di lezione frontale alla settimana; lo stipendio però è nettamente superiore a quello Italiano, non ti so dire i dettagli in quanto il mio collega glissa sempre, imbarazzato del fatto che sia così alto.
    Il problema è che le ore frontali non dicono tutto: la presenza di personale amministrativo che si occupa di numerosi dettagli che in Italia sono a carico degli insegnanti stessi rende di fatto il suo lavoro più facile degli omologhi italiani: se in Italia il conto che si fa abitualmente è quello di raddoppiare le ore (18 ore di lezione frontale equivalgono a circa 36 ore di lavoro effettivo), in NRW occorre aumentarle solamente del 50%, quindi 25 ore equivalgono a circa 36 ore di lavoro effettivo.
    Pertanto allo stato attuale il carico lavorativo è analogo, ma con retribuzioni assai differenti.
    Purtroppo non ti posso dire molti dettagli sullo stipendio in quanto in Germania è una cosa complicatissima che dipende da molteplici fattori quali stato di famiglia (omo o etero che sia), parenti a carico, tassazioni regionali, ecc... vi sono poi i benefici di welfare come sconti sui trasporti pubblici, trattamenti sanitari di un certo tipo o simili anch'essi molto personalizzati e non immediatamente monetizzabili, ma che incidono notevolmente sulla qualità della vita.

    Non è un granché come risposta alla tua domanda, ma si fa quel che si può ;)

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    1. Forse in Germania si adattano il lavoro e lo stipendio alla famiglia, non il contrario. Qui ad esempio per andare a insegnare fuori città (mettiamo a 75 km come fanno tanti colleghi specie giovani, tragitto Ferrara-Goro tanto per esser chiari e guardate sulla cartina se non sapete dove sono Ferrara e Goro), dicevo per andare a insegnare in un posto sperduto non c'è rimborso benzina e di questi tempi sa Iddio quanto viene a costare. Se un insegnante ha oltretutto problemi familiari, badanti, baby sitter, uno stipendio solo e simili, apriti cielo. Decisamente non sono realtà paragonabili... Qui siamo nel terzo mondo. Gli insegnanti in Germania hanno STUDIO PERSONALE CON PC, almeno l'aveva la mamma di una mia amica tedesca che insegnava in una scuola proprio in Renania-Vestfalia. Facciamo pure più ore per lo stesso stipendio con un pc in una sala insegnanti che vale PER TUTTI... Tutto questo serve semplicemente a diffondere disagio, ignoranza e precarietà... Poi ci meravigliamo di 20 anni di governo di una certa parte, ma quella è semplicemente la diretta conseguenza di quanto ho scritto poco sopra!

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  15. eh, caro leonardo... se tutti accettano di farsi schiavi, perché proprio tu no? curva la schiena, su... e se proprio le cose non ti stanno bene, come ti ha suggerito il mio caro amico camallo speakearmuto, cercati un altro mondo :)

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    1. Non è esattamente quello che ho scritto, ma io e te ci siamo già incontrati qui, quindi che te lo dico a fa'? ;^)

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  16. Eggià caro Leonardo tu non piegare la schiena lascia che siano i schiavi a piegarla anche per te. Tu continua a recriminare i tuoi diritti anche se sei ben conscio che ogni diritto in più per te equivale ad una inefficenza in più per mio figlio, il figlio dello schiavo. Continua a dimenticare che l'Italia è la patria dei diritti del lavoratore ( statale per lo più ) e nel contempo la patria dell'inefficenza. Continua a dimenticare lo stato pietoso in cui è ridotta la scuola italiana a tutti i livelli, le differenze di censo che si stanno creando all'interna di essa. sicuramente la colpa è del sistema,del ministro, del governo, ...invece tua che ogni giorno sei a scuola no,tu subisci e basta!

    Continua a chiedere soldi e giorni di permesso retribuito, dimenticati invece che oggi nella tua scuola il 25 % del corpo docente non c'e'perchè in malattia. O sbaglio? solo io ricordo classi al liceo con 6/7 professori e almeno 1 (a volte 2 ) Prof. che stavano male tutto l'anno. Solo io ho avuto un figlio che su 4 maestre fisse della materna ben 2 sono state ammalate praticamente tutto l'anno? il 50% delle risorse in malattia. Esistono statistiche che paragonano i giorni di malattia tra insegnanti italiani e francesi ? vogliamo dargli un occhiata.
    Esistono altre aziende o enti statali nel mondo con statistiche di assenteismo cosi alte ?

    Solo io ho conosciuto dirigenti scolastici che negano ai genitori le aule per organnizzarsi PRIVATAMENTE per delle lezioni di inglese con la scusa ufficiale : " le aule non sono adibite all'insegnamento " ...LE AULE DI UNA SCUOLA NON SONO ADIBITE ALL'INSEGNAMENTO ? VI SIETE MAI SENTITI COSI TANTO PRESI IN GIRO DALL'ISTITUZIONE SCOLASTICA..

    Se ci sono altri genitori o studenti di liceo all'ascolto potete confermare quanto dico o sono io sfigato?

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    1. non le dispiacerà fornire prove a quello che dice... Un link, grazie.
      Secondo lei il servizio per suo figlio migliorerà dopo l'incremento di ore di lavoro degli insegnanti

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    2. Ne desumo che Profilo Utente Epurato abbia in odio le scuole di paesi fondati sui diritti dei lavoratori quali la Svezia e che invece adori le scuole di paesi dove i lavoratori son trattati con la frusta.
      La filosofia di P.U.E. è molto semplice: mors tua vita mea, peggio stanno gli altri, meglio sto io e viceversa.
      Probabilmente P.U.E. considera sciocco e decadente chi ritiene che il benessere del singolo dipenda dal benessere di chi gli sta intorno; tali flaccide idee sono squallidi residuati della storia, che un liberismo puro e gagliardo spazzerà via: sopravviveranno solo i più dritti, i più forti, i più arditi... per gli altri c'è la frusta, che da inferiori si meritano.

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    3. PUE, se devo parlare della mia scuola, no: il 25% non è certo assente per malattia, e non lo era neanche quando si facevano gli esami nel cortile causa terremoto. Tutti presenti.

      Sull'assenteismo, avevo letto che la scuola italiana è nella media europea ma non ricordo dove.

      Quanto al fatto che un dirigente scolastico possa non concedervi un'aula per un insegnamento privato, basta il buonsenso: un'aula ha dei costi (chi pulisce? chi chiude?) e delle responsabilità (penali, se qualcuno si fa male). Nella mia scuola tutte le aule sono ormai adibite all'insegnamento (anche quelle non adeguate per metratura, e continuiamo a essere terremotati) e non ci sono altri spazi a disposizione nemmeno per la biblioteca o la sala pc. Tutti problemi che non si risolveranno togliendo la cattedra a me per far lavorare di più un collega più anziano (o togliendola a uno più giovane per far lavorare me).

      PUE, la scuola ha tanti problemi, ma questa non è una riforma della scuola. È un taglio della spesa: l'Italia ha dei problemi, la scuola paga. Cioè pagano tutti gli studenti. Pago anch'io, ma è un dettaglio.

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  17. ...Prima si risolvono le ineficenze e i problemi, anche lavorando di più a parità di salario, poi dopo a problema risolto e risultato raggiunto si chiede l'aumento. Cosi funziona nel mondo del lavoro che conosco io ed è lo stesso che conoscete pure voi, nonchè l'unico che funzioni veramente

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    1. ok, quindi secondo lei io dipendendente assorbo il rischio d'impresa?
      E qui quale sarebbe il periodo difficile nella scuola? Quando è iniziato e quando finirà?

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    2. Ma questo non è mica un sistema per risolvere le inefficienze (si scrive così) e i problemi: è un sistema per far cassa, le inefficienze e i problemi rimangono anche se paghi meno i dipendenti.

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    3. hahaha quando ho fatto le medie io c'erano i TRIPLI turni. ci dicevano dovete portare pazienza ragazzi, perché siete tanti, dopo la fine del baby boom tutto migliorerà. e infatti, adesso che nei palazzi si lagnano della denatalità, vedo che le scuole sono diventate tutte hogwarts :)

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    4. Peggiorare le condizioni di lavoro dei dipendenti non è un metodo per ridurre le inefficienze, bensì per aumentarle visto che diminuirà la "produttività" dei dipendenti stessi.

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    5. Secondo me: io dipendente devo fare il massimo per ridurre al minimo il rischio dell'impresa dove lavoro. Per ovvi motivi. una volta che il rischio d'impresa è ridotto devo avere premi di produzione e incentivi vari ( altrimenti cambierei impresa). " E qui quale sarebbe il periodo difficile nella scuola? " non ho capito la domanda, cmq la scuola è indubbiamente alla sfacelo , come sa qualsiasi genitore o studente.

      Non so quanto è iniziato perchè credo sia un processo di deterioramento lungo nel tempo e non abbia una data fissa. Finirà quando inizieremo a pensare a dei meccanismi per toglere l'istruzione dalle mani dello stato per darla ai privati che per loro natura odiano le ineficenze perchè corrispondono a perdite in bilancio, mentre per lo stato le ineficenze corrispondono a niente. Per me corrispondono a un bimbo di 5 anni che non studierà inglese; a bambini in età di scuola media che non sanno leggere e scrivere; a diplomati al liceo che confondono Leopardi e Foscolo; a Laureati che non sanno fare un discorso più lungo 40 secondi.

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    6. Ho grossi dubbi sui privati imprenditori italiani, mi pare che lo sfacelo di cui stiamo parlando riguardi meno loro che la scuola italiana.

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    7. Pardon, mi sento di contestare il fatto che l'istruzione nelle mani dei privati sia migliore.
      I privati odiano le perdite di bilancio, pertanto non hanno alcun interesse a farsi carico degli allievi più problematici e/o antieconomici quali ad esempio i disabili se non dietro compenso.
      Privatizzare la scuola (ad esempio sul modello statunitense) significa che chi vorrà accedere ad un determinato servizio dovrà anche pagarne i costi, perché giustamente i privati non amano perdite di bilancio, col risultato tipico di paesi ad elevata vocazione privatistica nell'insegnamento di scuole di eccellenza aventi costi notevoli e scuole discount di bassa qualità.
      In Europa continentale è stata fatta la scelta opposta: non poche vette eccelse ed un mare di marmaglia, bensì un livello intermedio per tutti.
      La versione privatistica è finalizzata ad un'idea oligarchica, ossia meglio educarne pochi ma in maniera eccellente e saranno loro a portare avanti la società, mentre la versione di massa si fonda sull'idea che si investe un po' su tutti in modo da avere un potenziale bacino innovativo più ampio.

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  18. ...e un profondo inchino al PadronDiCasa per aver tolto la captcha o come si scrive :)

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  19. ...E quindi aumentiamo i salari agli stessi che hanno prodotto inefficienze con la promessa che se li paghiamo meglio faranno meno danni ? wow ! eppoi aumentiamo lo stipendio a Fiorito con la promessa che poi si comporterà bene ?

    Leonardo se ti aumentano le ore di lavoro per forza di cose lavorerai di più se lavorerai anche meglio sta al tuo buon cuore.

    Comunque tranquillo che questa cosa non passerà mai . Siete una categoria troppo numerosa e portati troppi voti sicuramente il vostro potente sindacato la sta già fermando in parlamento. Deve ancora nascere, poveri noi, chi riesce a farvi lavorare seguendo degli standard appena appena dignitosi.. Ti sembra cosi assurdo chiedere di lavorare di più ai tuoi colleghi delle elementari che ti mandano studenti alle medie che non sanno leggere e scrivere ?

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    1. aumentiamo gli stipendi per rendere l'insegnamento un lavoro appetibile e non, come spesso avviene, di ripiego per mille motivi.
      Richiamiamo le energie migliori e non ci sarà posto per gli ignoranti che purtropp incontriamo.
      Lo strumento è rendere il lavoro un lavoro migliore e non peggiore.
      chi crede che andrà ad insegnare così? rr

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  20. Coi numeri un po' si sbaglia e un po' si furbeggia. Quando si dice che gli insegnanti lavorano poco, 18 ore, subito le ore son 36 perché ci sono tutte le altre ore invisibili (ricevimento, preparazione eccetera). Quando aumentano di 6, allora sono 18, in modo che si possa denunciare un aumento addirittura del 33% (parlo di Repubblica, sia ben chiaro).

    Facciamo finta che gli insegnanti lavorino in realtà 36 ore come gli altri dipendenti pubblici: l'aumento imposto è del 16,7 %. Che poi non mi pare di aver letto nulla di preciso: sono tutte ore di insegnamento quelle richieste? È già un dato certo? Magari qualcuna di queste ore sarà un'emersione di attività che già si svolgevano nelle 18 ore "trasparenti", chissà.

    Io lavoro 40 ore e se mi dicessero che devo lavorarne altre 7 gratis... fammi pensare... Oh! È già così! Ne faccio in realtà almeno 48-50 alla settimana, straordinario non pagato naturalmente. Ogni tanto arriva qualcuno che ti dice: dalla prossima settimana ti occupi anche della seguente procedura. Tu lo fai, e dopo due mesi ti viene rivelata una grande intuizione: visto che ora fai bene una cosa in più nello stesso tempo, indovina? Evidentemente prima rubacchiavi un po' di tempo, no?

    Io sono un po' insofferente con qualunque lavoratore che si lamenta della sua insopportabile, insostenibile, orrenda posizione, ma l'ultimo dei suoi pensieri è cambiare lavoro.
    In generale dico.
    Con gli insegnanti ce l'ho un po' su in particolare (lo ammetto) perché sentendo loro si parla sempre di quelli bravissimi (e ce ne sono: 40-50 ore, 1 mese di ferie all'anno, un sacco di impegni dentro le mura scolastiche assunti volontariamente nel fuggi fuggi del corpo docente, e magari anche attenti ai loro ragazzi) ma oh, mai di quelli pessimi (e ce ne sono, tanti) che fanno il numero minimo indispensabile di ore, nelle altre gestiscono libere professioni e corsi di ripetizioni per far promuovere i loro studenti, ma sono sottopagati, eh!
    E non è vero che non è vero (caro Mauro) che fanno tre mesi di ferie. Mi spiace. Stai parlando sempre di quelli responsabili, ma chi vuol farsi tre mesi di ferie (e ce ne sono, tanti) le fa senza problemi. In questo senso è geniale la chicca di Profumo di barattare queste 6 ore con 15 giorni di ferie in estate... che tanto già facevano! Se passa, gliene infila subito altre 6 in cambio di altri 15 giorni! :D
    Mauro, I fannulloni nella scuola sono "ovvi" perché tutelati da un sistema che non li elimina e non ne riconosce i danni pesantissimi. Parliamo di questi, invece che dei buoni. E parliamo di patto scuola-insegnanti, anziché sempre di patto scuola-famiglia che vuol dire tutto e non vuol dire niente.

    Tu Leonardo hai ragione su tante cose perché, bontà tua, hai evidentemente scolpito in mente il modello positivo. Mi sembra un buon segno visto che è pure il tuo mestiere. Anche Mauro ragiona sul modello positivo, e la sua retorica di fine post è assolutamente condivisibile (ho speso una lacrima per la mia fantastica maestra elementare), ma mi spiace, non è la media.

    Ed è inutile chiedersi perché non siete a Roma coi forconi.
    Per lo stesso motivo per cui non c'è tutto il resto della gente: c’è una maggioranza che fa la tara tra il suo status reale coi suoi privilegi, e le conseguenze concrete di tutte queste schifezze.
    Triste a dirsi, ma è la realtà delle cose: la maggioranza non ha ancora visto nelle angherie e nei soprusi di chi ci amministra e ci governa, un problema maggiore rispetto ai vantaggiucci piccini che ha ottenuto, conquistato, comprato, rubato, scambiato nel frattempo. Tu ti indigni perché fai parte della minoranza, a conferma del fatto che la proporzione insegnanti validi - fannulloni è tutta da definire.
    Ma per una maggioranza di persone invece, pensa, c'è ancora margine!

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    1. Paolo, se mi aumentano 6 ore di lezione, mi serviranno altre ore per prepararle, ore per interagire con altri studenti e altri famigliari di classi che prima non avevo e che in quelle 6 ore avrò. Quindi sì, l'aumento di 6 ore di lezione è un aumento del 33%, il conto è ovviamente spannometrico ma non è una furbata. Questo sia che il docente sia bravo, sia che sia scarso o assenteista: se aumenti del 33% l'impegno di un assenteista, secondo me non risolvi il problema.

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    2. Quindi è definito che sono 6 ore di lezione frontale? Non mi pare di averlo letto ma diamolo per buono. A questo punto l'unica proposta seria è di chiedere di aumentarvi non 6 ore ma 18, che siano formali, riconosciute e dovute. 36 ore alla settimana, esageriamo: timbriamo il cartellino. Ma che si sappia che sono 36 per tutti, quelle in più si pagano. E ferie anche quelle parametrate al pubblico, ovvio.
      A quel punto, se lo stato dirà che di 36 dovete farne 30 frontali si assumerà in modo trasparente la responsabilità di fornire lezioni pessime. E voi avrete i parametri per discuterne, in modo trasparente e non "guarda che a casa faccio mille ore di lavoro". 36 belle ore di presenza da suddividere tra correzione compiti, riunioni, sistemazione banchi post terremoto, scrutini, ricevimenti, e ovviamente lezioni frontali e relativa preparazione e tutto il resto.

      Sarebbe simpatico un sondaggio tra gli insegnanti per vedere in quanti ci stanno a chiedere con forza una riforma di questo tipo. Secondo me in pochi, e mi sento autorizzato a farmi un'opinione su questo.

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    3. 36 ore di presenza... dove? Non ci abbiamo mica un ufficio. Lavoriamo a casa. Lo Stato non si può permettere di farci timbrare un cartellino.

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    4. Mmm... non so, questa mi sembra una motivazione debole.
      Se si andasse in questa direzione si troverebbe pure il modo di gestire gli spazi, immagino. Dai, che sarà qualche metro quadro di uffici?

      Ma ragioniamo per assurdo, ipotizzando che le scuole, obbligate a farlo, si dotino di spazi - all'inizio accontentatevi di open space (all'aperto... no scherzo!) con scrivanie condivise o piccoli box, per favore, tanto non siete mica sempre tutti insieme fuori dalla classe - per mettere tutti in grado di lavorare nelle ore buche fino a 6 ore giornaliere regolari (oppure 7 per 4 giorni e 8 per uno). Dici che non sarebbe un problema per gli insegnanti di tutta italia adeguarsi al cartellino? Nessuno nessuno?

      Mah, sarà che se il mio titolare mi dicesse oggi: "delle tue 48 ore fanne 24 dove e quando ti pare" (e - digiamolo - mi garantisse il controllo nullo sui risultati che vige nella scuola) mi sentirei di aver acquisito almeno due gradi di libertà... e son convinto che valga anche il contrario.

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    5. Giusto, dove si fanno tutte le ore in più in cui non stai in cattedra? In una sala insegnanti con posto per 10 quando si è in 20? sparo numeri a caso naturalmente ma mi è successo di fare supplenza in una scuola in cui NON C'ERANO ABBASTANZA SEDIE IN SALA INSEGNANTI QUANDO C'ERAVAMO TUTTI! Terzo mondo docet! E in una scuola dove mancano le sedie cosa pretende sto ministro?

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  21. Ma hai capito che non laveranno di più sugli stessi studenti? Continueranno ad avere le stesse ore con gli stessi studenti, ma avranno più studenti e meno ore per seguirli a casa (correzione compiti). Non sta al mio buon cuore lavorare meglio, sta al tempo che ho e alle motivazioni che trovo.

    "E quindi aumentiamo i salari"... Non ho chiesto di aumentare i salari, ma sicuramente aumentare il monte ore non migliora nulla. È solo un taglio, non ha a che vedere con una riforma della scuola.

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    1. Leggendo alcuni commenti, capisco che spiegare è inutile: quando diranno agl'insegnanti di mettersi una ramazza in culo per risparmiare le spese per spazzare le aule, qualcuno ti rimprovererà che non ti ci sei infilato anche il mocho, già che c'eri.

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    2. mi pare una tipica risposta da talk show. sai, quando non hanno più argomenti.

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  22. Perchè parti dal presuposto che avranno le stesse ore con gli stessi studenti ? e se partiamo che dall'aumento dell'orario per gli insegnanti si passa ad un aumento delle ore di scuola ? farebbe male a te o ai tuoi studenti fare un ora di storia in più a settimana ? se le scuole chiudessero alle 17:30 invece che alle 16:30 ? ( facendoci risparmiare milioni di euro in baby sitter e avendo ragazzi più preparati). dici che faremo arrabbiare troppo il sindacato bidelli ? Leonardo ti seguo e ti apprezzo da sempre ma ti ripeto che la categoria dei docenti è indifendibile. I nostri ragazzi sono larve, e già la mia generazione no scherza ( siamo i trentenni )...sicuramente sarà colpa del web , della tv, della droga, e di tutto cio che vuoi. Ma non raccontarmi che la scuola è esente da colpa. Per una volta che c'e' qualcuno che dice LAVORATE DI PIU', subito la chiamata alle armi. Capisco bene che non è detto che aumento delle ore corrisponda a miglior lavoro effettuato, ma che sia un bel modo di spronarvi non c'e' dubbio. E che sono solo tagli ok ! ma dove sta lo scandalo : costate tantissimo e producete zero.

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    1. PUE: ma allora facciamo che viene la fatina buona e con una magia risolve tutti i problemi?

      Scusa, PUE, ma tu sotto quale governo e in quale paese sei?

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    2. Non è un presupposto, è proprio quello che risulta dalle agenzie: si parla di aumento del nostro orario, non di aumento di ore di scuola per gli studenti. Altrimenti non ci sarebbe nessun risparmio, e questa cosa si fa per risparmiare. Sul bilancio, mica sui soldi che spendete in baby sitter (puoi sempre pagarla meno, magari viene più motivata e insegna a tuo figlio la grammatica).

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    3. Ah, io lavorerei volentieri tre o quattro ore in più con le stesse classi, credo che alla fine risparmierei del tempo, perché molto lavoro che non posso fare con loro devo farmelo a casa correggendo i loro compiti.

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    4. @profilo utente depurato. Lei non riesce a cogliere il punto della questione. I fannulloni sono già dentro, lo sono stati,visto come lei è stato educato, ed ora sono in pensione. Con questa riforma si tolgono posti nuovi a persone che hanno PAGATO, notiziona, PAGATO allo stato circa 7000 euro di corsi abilitanti e master in cambio di una abilitazione. Che HANNO SCELTO di insegnare MA non possono farlo per lo sfacelo dei suoi, dei miei (non tutti certo) insegnanti di quindici, trenta anni fa e che ora o sono morti o serenamente sono in pensione. Il bastone e la carota andavano usati contro coloro che con la laurea in giurisprudenza insegnavano filosofia o altre mostruosità che lo Stato ha permesso. Le è chiaro questo meccanismo? Noi insegnanti di oggi, coloro che, beati loro, sono riusciti ad avere il ruolo e me che sono ancora supplente e precaria a 35 anni, siamo spinti da una vera passione. Non ci spaventano le ore in più. Glielo assicuro: da supplente, lavoro al supermercato il pomeriggio e la mattina insegno. Cosa riesco ad insegnare però? Praticamente nulla. Devo purtroppo mangiare e le supplenze non dant panem se non per brevi periodi. Però mi rimbocco le maniche e quel che posso faccio. Questa riforma mi toglierà dai giochi dell'insegnamento per sempre! Me come altri 300.000 precari, a occhio e croce. Altri disoccupati da assorbire. E Profumo che non è un ingenuo è riuscito esattamente a far ciò: spostare l'attenzione sulla mano destra mentre nella sinistra fa comparire l'asso nella manica. Il problema NON E' IL PROFESSORE CHE NON LAVORA. QUELLI ORMAI O SONO ANDATI IN PENSIONE O CI STANNO ANDANDO . E NON CREDERE, 18 ORE O 24, CONTINUERANNO A NON FAR NULLA. Il problema siamo noi disoccupati che non potremo essere assorbiti se non togliendoci il pane tra noi. RIUSCITE A CAPIRLO TUTTO QUESTO? RIUSCITE A COGLIERE COSA STA PORTANDO QUESTA RIFORMA? DISOCCUPATI, ESERCITI DI DISOCCUPATI IN UN SISTEMA CHE NON RIESCE AD ASSORBIRE QUELLI GIA' ESISTENTI. ED I POCHI CHE LAVORANO PAGHERANNO SEMPRE PIU' TASSE, MA NON SI ACCORGERANNO CHE I MINISTRI LI STANNO IMBROGLIANDO, PERCHE' DANNO INGENUAMENTE ASCOLTO A PAROLE CHE ACCAREZZANO L'ANIMA: SE IO STO MALE E' COLPA DI QUALCUN ALTRO. E SI SCEGLIE UNA CATEGORIA A TURNO. NOI ITALIANI, PURTROPPO, SIAMO INVIDIOSI E PERMALOSI COME BAMBINI, PER NATURA. PER QUESTO SIAMO STATI DOMINATI PER QUASI DUEMILA ANNI. ED IO, PER INCISO, AUSPICO IL RITORNO DI MARIA TERESA D'AUSTRIA! NON E' LA QUALITA' IL LORO VERO INTERESSE. SONO I TAGLI. chi lavora pagherà tutto, anche per noi disoccupati!

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    5. "Perchè parti dal presuposto che avranno le stesse ore con gli stessi studenti"

      Perché altrimenti vorrebbe dire che gli studenti che entrano a scuola all'una ed escono alle due, da adesso in poi devono uscire di scuola alle 3, tutti i giorni (un'ora al giorno in più compreso il sabato).
      Secondo quale piano di studi? Stabilito da chi? e quali materie sarebbero aumentate? E di quanto? Se ad un prof. di storia dell'arte al liceo, che tipicamente ha 18 classi (ovvero un'ora per classe) aumenti l'orario di sei ore ma gliele fai fare nelle stesse classi, dovrai far fare un'ora in più di st. d. arte a sei di queste classi, non tutte. Quali, e perché?
      Ragionarci, sulle cose, prima di scriverle, è di sicuro aiuto.
      Uqbal

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    6. infatti nel disegno non si parla di alcun aumento di tempo scuola (per il quale mancherebbero comunque le mense scolastiche e la presenza degli ata, nonché i soldi per i consumi del pomeriggio - luce, acqua, gesso, ecc). Questo stesso fatto evidenzia come l'ipotesi delle 24 ore sia una boutade puramente teorica, con alto tasso di impraticabilità. Prendi me: insegno una seconda lingua straniera alle medie, su 9 classi. Non ci sono altre classi che fanno quella lingua in quella scuola. Né sno abilitata per insegnare alcuna altra materia. Ergo dovrei completare l'orario su un altro istituto. Ma nessun orario settimanale su 5 giorni dalle 8 alle 13 consentirebbe di realizzare fisicamente questa cosa. A meno che io non abbia la fortuna di completare al liceo linguistico della porta accanto, dove non avranno bisogno di me, perché ci sarà già il surplus orario dei docenti interni. Eppure il ministro propone.

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  23. Ma la preparazione delle lezioni richiede così tanto tempo? Voglio dire, nei primi anni vanno preparate da zero ed è un conto, ma negli anni successivi bisogna rifare tutto da capo?

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    1. Immagino dipenda da tante cose, tra cui la materia, quanto si aggiorna, quanto si vuole adeguare il modo di fare lezione alla classe che si ha davanti... sospetto che l'insegnante di ginnastica non abbia tanti oneri di preparazione delle lezioni... beh, certo forse al pomeriggio va a prepararsi in palestra... forse addirittura la SUA palestra ;)
      Comunque anche questo è un tasto dolente... c'è da fidarsi e basta?
      Visti gli sprechi di fantasia che i figli raccontano delle loro lezioni, vien da pensare che grandi investimenti preparatori non ce ne siano. Mediamente, s'intende.

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    2. SÌ ANONIMO BISOGNA STUDIARE SEMPRE, LA PAPPA FATTA NON ESISTE NEANCHE PER GLI INSEGNANTI. Chi crede che l'insegnante arrivi a scuola e si metta a parlare dei verbi francesi, delle equazioni di secondo grado, della terza guerra mondiale, dell'Infinito senza essersi documentato il giorno prima è un povero illuso. C'é poi, almeno per chi come me insegna lingue, la grossa questione dell'aggiornamento sui metodi: meglio più grammatica, più "documenti autentici", più conversazione, più internet?... Domandoni a cui una vera risposta non c'è perché si deve adattare tutto a chi di volta in volta ti sta davanti... Un lavoro pedagogico difficilissimo e che ti coinvolge, altro che 36 ore, per me gente che non ne ha mezza idea dovrebbe solo star zitta ed evitare di scrivere... Poi quelli che non si preparano ci sono nella scuola come dappertutto ma io vedo un gran senso del dovere, in me e nei miei colleghi....

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    3. ti faccio pochi esempi, pratici e spiccioli:
      1- le LIM devi innanzitutto impare a usarle, non è che ti infondono la scienza quando te le mettono in classe; nelle mie classi e scuole io dispongo di tre tipi diversi di lim con tre programmi di gestione e scrittura diversi, le lezioni che preparo per una non vanno bene sull'altra; preparare un'ora di lezione richiede anche tre pomeriggi in ricerca di fonti, immagini, video, assemblaggi ecc. E difficilmente potrò riutilizzarle l'anno prossimo, chi lo pensa non ha la minima idea di quanto sia mutevole l'ambiente di una classe e di conseguenza il tipo di lezione, sia pure sugli stessi argomenti.
      Certo, nessuno mi obbliga a usarle, se vi sta bene io lavoro le 18 ore che mi pagano e in classe faccio leggere il libro o detto appunti per tutta l'ora.
      2- sono in deciso aumento gli alunni con disturbi specifici di apprendimento (DSA) che non hanno sostegno ma necessitano di interventi didattici dedicati e adempimenti burocratici specifici. Dovrò studiare un po' prima di far danni su un ragazzino che potrebbe essere mio figlio?
      3- considera che con la riforma la maggior parte delle materie è stata rivoluzionata, spesso mancano i libri di testo adatti e bisogna preparare appunti per gli studenti.
      non parliamo poi di registri elettronici, adempimenti burocratici sempre più folli che fanno perdere sempre più tempo, ma tanto, non ce lo pagano...

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    4. certo che ci vuole tempo per preparare le lezioni. ci provi e se ne renderà conto.
      le lezioni cambiano per farle con entusiasmo e adattarle alla classe che è fatta di tanti singoli diversi e diversi ogni anno.
      Purtroppo molti insegnanti mettono il disco e per 40 anni fanno le stesse cose.
      mio figlio ha avuto un'insegnante di scuola elemntare alle cui lezioni avrei voluto assistere io perché belle geniali colte, davano soddisfazione ad un bambino ma anche ad un adulto abbastanza scolarizzato. Lei lavorava molto a casa e non ripeteva le stesse cose. Poi ho conosciuto insegnanti sciatti e banali.
      io ho insegnato e dedicavo tante ore a prepararmi e tante a valutare i compiti. e ricordo come un incubo i giudizi da dare prima della maturità. tutti mi dicevano "solo tu dedichi tanto tempo....." invece non è vero. rr

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  24. On cacchio ! mi accorgo solo ora che PUE sarei io, ero distratto. Sorry.

    "....Quanto al fatto che un dirigente scolastico possa non concedervi un'aula per un insegnamento privato, basta il buonsenso: un'aula ha dei costi (chi pulisce? chi chiude?) e delle responsabilità (penali, se qualcuno si fa male).... "

    Leonardo non pensi che forse il problema è tutto qui. Perchè io genitore a cui viene negato un sacrosanto diritto non posso avere il diritto di chiedere ad un bidello di fare uno sforzo in più ? pago profumatamente l'istruzione pubblica ( tasse e balzelli vari )più di quanto mi costerebbe un buon sistema privato, ma in cambio ricevo un perenne " NO non si può , non è previsto dal Contratto ". Perchè se viene richiesto a me dipendente privato di fare un piccolo sforzo in più in momenti di crisi, lo faccio serenamente sapendo che il mio redditto è legato al risultato, ma lo stesso è scandaloso se riferito a un dipendente statale. Perchè per un bidello è così difficile ragionare in termini di solidarietà con le persone che gli pagano la pagnotta ? non parliamo poi degli insegnati.

    Tempo fa in una delle tue stupende "Lettere agli alettori astensionisti " parlavi di sentirti come un cittadino di serie B. Noi dipendenti di piccole imprese ( in più giovani padri di famiglia )non siamo neanche più di Serie B , ma proprio non ci fanno giocare o comunque le regole sono a vantaggio dei pochi furbi fortemente sindacalizzati. Pagare tanto eppoi sentirsi rispondere e no io non posso lavorare il 20% di ore in più ! quando per me ( e per molti altri ) e la normalità quotidiana.


    " Probabilmente P.U.E. considera sciocco e decadente chi ritiene che il benessere del singolo dipenda dal benessere di chi gli sta intorno; tali flaccide idee sono squallidi residuati della storia, che un liberismo puro e gagliardo spazzerà via: sopravviveranno solo i più dritti, i più forti, i più arditi... per gli altri c'è la frusta, che da inferiori si meritano "

    Claudio non dire cazzatte ! Se non te ne fossi accorto sei tu che difendi lo status quo ( tuo e di altri e non so perchè lo fai, forse hai un guadagno diretto ? ). stai tranquillo che i dritti, i forti, gli arditi ...sei te non io, sarei sempre te che difendi l'indiffendibile ad averla vinta. Perchè siete i furbi, i conservatori, quelli per cui le cose non vanno cambiate. Guai a parlare di scuola privata, perchè in america ..bla bla bla. La scuola deve rimanere cosi com'è ! in mano ad uno stato incapace che assume i suoi figli più incapaci che al di fuori di ogni buon senso sono slegati ad una qualsiasi logica di merito e di produttività. guai a parlare che UN ALTRO MONDO E' POSSIBILE. Guai a parlare di quei paesi con sistema scolastico privato e dove un operaio riesce ad avere per il proprio figlio scuole migliori e prezzi più bassi ( corea del sud, se vuoi te ne parlo. Ma credo che in media anche in inghilòterra un figlio di un impiegato abbai un istruzione di un pari italiano ). Tranquillo quindi che le frustate le prenderemo noi ( io ) te continuerai ad essere uno statale con un contratto rinnovato ogni 5/6 anni, scatti di anzianità e potrai andare in malattia per un anno con una cervicale o un mal di gola.

    Penso che il benessere del singolo dipenda dal lavoro di tutti. Penso che il benessere di un singolo dipenda da una bidella che pulisca una classe anche se non rientra propriamente nel suo CCNL.
    Penso che il benessere del singolo dipenda da insegnanti che dicano " la scuola fa schifo , forse in questi anni abbiamo lavorato poco e male , lavoreremo di più e meglio anche gratis perchè è il nostro lavoro ! "

    Dalla nostra capacità collettiva di rimboccarci le maniche dipenderà il benessere di ogni singolo!

    Sei l'ennessima faccia di un tipo che ritorna sempre nella Storia : Il Conservatore, nella fattispecie conservatore dei tuoi privileggi ! ( privileggi non più diritti )








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    1. "Penso che il benessere del singolo dipenda da insegnanti che dicano " la scuola fa schifo , forse in questi anni abbiamo lavorato poco e male , lavoreremo di più e meglio anche gratis perchè è il nostro lavoro ! " "

      oh, e l'oro alla patria quando?

      :D

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    2. Ho trascorso un certo numero di anni in Italia ed il sistema di istruzione pubblica di ogni ordine e grado non faceva altro che lamentarsi della cronica assenza di soldi; mi sono trasferito in Germania e, miracolo!, le cose funzionano.
      Andiamo a vedere la ricetta: più soldi pubblici nel sistema della formazione.
      Oh cavolo! E da dove lo prendono tutto 'sto denaro? Parte dalla tassazione, parte da Confindustria che finanzia spontaneamente le università in quanto gli fa comodo avere lavoratori con un tasso di istruzione elevato.
      Ecco quindi come sono diventato un felice (più o meno) dipendente pubblico della Bundesrepublik Deutschland, con abbonamento ai mezzi pubblici di tutto il Lander compreso nel contratto, con un posto di lavoro salubre e accogliente tanto che sovente ci tratteniamo anche dopo cena visto che ci si sta più comodi che a casa.
      Ma in Italia c'è chi suggerisce, per essere più competitivi, di tagliare ulteriormente la pubblica istruzione... mi sfugge la logica della faccenda, ma forse noi dipendenti pubblici della prima economia dell'Eurozona abbiamo una visione limitata.

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    3. PUE, lo scatto di anzianità, ahem, il dito nella piaga.
      Stai scrivendo sul sito di uno che non ha avuto la scatto di anzianità, non avrà nemmeno il prossimo, gli hanno già aumentato l'orario e stanno pensando di riaumentarglielo del 33%.

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  25. Parliamoci chiaro, il risparmio e' quello che ha fatto la Gelmini togliendo le ore a disposizione, la decima ora di lettere etc etc.

    C'entra niente se gli insegnati sono bravi o lavativi, super- o sottopagati, se i compiti si correggono da soli o i genitori non vanno ai ricevimenti perche' tanto il docente e' sciare o a fare il doppio lavoro.

    Da 18 a 24 ore per tutte le scuole e materie e' una bomba altroche' risparmio. Non ci credo che passa cosi' com'e'.

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  26. Io lavoro 40 ore e prendo sicuramente meno di un insegnante il cui grosso del lavoro si fa da metà settembre fino a fine maggio, togliendoci via un mese tra le vacanze di Pasqua, Natale e i ponti, mentre io lavoro facendo complessivamente non più di tre settimane di ferie tra le due agostana e una a Natale: insomma, se tu ti lamenti perché ti convertono 6 ore (siete voi che dite di lavorare ben più di quelle 18 di lezione) a settimana da "non frontali" a "frontali", io che dovrei fare?

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    1. Sarà che mi spiego male. Non mi convertono ore non frontali in frontali (magari): mi aumentano sia le une che le altre, del 33%. Tu lavori 40 ore e a quest'ora magari hai smesso, io stasera ne ho ancora un po' e domattina sono in servizio fino all'una.

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  27. Ma riuscite a capire che l'insegnamento è un mestiere diverso da altri, con regole sue sulla gestione (l'orario di lavoro è flessibile ed autogestito), con regole sue sulle progressioni (non si fa carriera, si entra prof si va in pensione prof), con un mercato suo (lo stato ha quasi il monopolio della domanda)..
    E aggiungo un ruolo sociale e formativo importante!
    P.S.
    Che lo stato paghi bene i suoi dipendenti (cosa che non fa) è nell'interesse di tutti...

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  28. E' tutto vero quello che dici. Però è anche vero che ci sono prof. che se ne sbattono della preparazione delle lezioni; Il ministro propone un livellamento nella mediocrità.

    Pero' non ti preoccupare, è uno stupido DDL, serve solo a richiamare l'attenzione su di se. Alla fine non succederà nulla.

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    1. Le ore le alzano a tutti, lavativi compresi. Quello che faceva danni per 18 ore , adesso farà danni per 24 ore.
      Se uno è lavativo lo licenzi, non gli affidi più responsabilità.

      Uqbal

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  29. 1 - Guadagno la metà di un'insegnante, pur essendo altrettanto laureata (precaria), ma firmerei subito per raddoppiare loro lo stipendio. Non soffro di invidia e rosicamenti, e non spero che tolgano privilegi a chi ne ha più di me. Anzi, mi auguro che tutti, e per ultima anch'io, possiamo migliorare la nostra situazione.
    Insomma: non sono una malata di mente come i tanti che sbavano ossessionati per mazzuolare chi ha di più.

    2- Mio figlio va a scuola. Non voglio che sia educato da gente frustrata, sfruttata, sbattuta da una classe all'altra, costretta ad avere a che fare con centinaia di ragazzini. Voglio che mio figlio sia valorizzato e curato, e questo può farlo solo un professionista di alto livello che può svolgere il proprio lavoro con tutti i crismi.
    Per mio figlio voglio il meglio, e non schiavi umiliati.

    Chi pur di saziare la propria voglia di vendetta verso "gli statali" mette in mezzo i figli, non merita né i figli né di avere voce in capitolo in questo Paese.

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    1. Che intervento intelligente e civile, brava...

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    2. Se i nostri studenti avessero una preparazione a livello europeo sarebbe certamente giusto che anche gli insegnanti fossi pagati a livelli europei; ma siccome nei test (non quelli Invalsi) dimostrano una preparazione più simile a quella del terzo mondo, gli stipendi attuali sono più che adeguati.

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    3. Benissimo: ma pagare male un docente scarso non migliorerà l'istruzione di tuo figlio. Il docente scarso va cacciato, e quello che fa bene il suo lavoro va pagato per quel che merita.

      Oppure pensi che un incompetente lavorerà meglio, dopo che gli hanno tagliato lo stipendio? E' questo il tuo ragionamento? "Ah, sei scarso, quindi ti pago meno. E adesso sono sicuro che l'istruzione di mio figlio decollerà!"

      Certo che a ragionare per luoghi comuni si arriva a conclusioni sorprendenti...

      Uqbal

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  30. Hai risposto più volte che un incremento di tot% delle ore "frontali" (ma vi liberete mai da questo gergo sindacale?) corrisponde un aumento di tot% delle ore di lavoro complessive. Questo è falso anche assumendo che sia un'approssimazione. Insegni sempre la stessa materia, no? Quante volte devi "preparare" la stessa lezione, sia nel corso del mese che tra un anno e l'altro? E il tempo dedicato alla formazione non è sempre lo stesso?

    E poi non ignoriamo l'elefante nella stanza. In tutte le altre professioni per arrivare ad avere autonomia nella gestione di oltre il 50% del proprio tempo di solito si arriva a lavorare 60 ore e più alla settimana, o comunque è così per tutte le professioni che mi vengono in mente, dall'avvocato al medico al consulente informatico. Il punto chiave è che non c'è nessun tipo di controllo su quello che fate nella metà del vostro tempo, e questo è un grado di libertà che si paga. Aumentare a 24 ore il tempo *minimo* in cui siete obbligati a lavorare è un modo per diminuire questo costo.

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    1. Ore "frontali" non è gergo sindacale, significa ore in cui sei DI FRONTE alla classe (frontale, di fronte... Claro?). Non è che devi PREPARARE LA STESSA LEZIONE, ti devi AGGIORNARE, e comunque il ripasso ci deve essere, studiare bisogna, sempre! Altrimenti l'insegnamento diventa un inno all'ignoranza, sbaglio? Io ad esempio preparo esercizi di diverso tipo e di diverso livello a seconda di chi mi trovo davanti, se un ragazzo è debole nella pronuncia cerco di rafforzarlo in quella mentre un altro fa, mettiamo, grammatica... Ma qualcuno qui ha un'idea di cosa fanno gli insegnanti?o vi basate tutti su quello che vi propinano certa stampa e certa politica che avrebbero l'ambizione di mandare la gente a lavorare in un ambito delicato come quello della formazione, sottopagati, con orario pesantissimo, senza formazione aggiuntiva, senza benefit e senza niente di niente?

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  31. Va bene, unit, allora farò così: correggerò i compiti solo della classe X, quelli della classe Y no, tanto insegno sempre la stessa materia, no? Un bel risparmio di tempo.

    A me piacerebbe vivere nelle vostre fantasie, dove l'insegnante corregge i temi una volta per tutte, e poi gli anni seguenti non li corregge più, tanto scrivono gli stessi temi, no? Sì, scrivono gli stessi temi, fanno gli stessi errori, e devo correggerli ogni volta.

    Non c'è nessun tipo di controllo, dici. Cioè secondo te il dirigente, i genitori, i colleghi, gli alunni, non possono vedere quello che faccio e riferire. Mi vengono in mente poche professioni dove il contatto col pubblico sia così prolungato e inestricabile con la professione stessa: d'altro canto tu sei qui, dimostri di non sapere esattamente come funziona la mia professione, ma sai già come fare per diminuire i miei costi. Un popolo di responsabili risorse umane nelle scuole pubbliche.

    Sei quello che vuoi mettere i tornelli nelle scuole e non sai che quelle scuole non hanno spazi per noi: il lavoro ce lo dobbiamo portare a casa perché a scuola spazio per lavorare non lo abbiamo: se tu diventassi ministro e volessi ospitarci tutti nelle scuole 40 ore a settimana manderesti in bancarotta il Miur in tre ore, ma va tutto bene, non si parla mica di cose serie, la pubblica istruzione, capirai.

    Hai qualche dato sull'assenteismo nelle scuole italiane?

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    1. Scusa, ma durante il tema di una classe, che suppongo sia considerata "ora frontale", che fai? I miei insegnanti correggevano i temi delle altre classi o si leggevano il giornale evidentemente spossati dall'intenso lavoro del pomeriggio e della nottata precedente, ma magari in 10 anni (beh, 15 :) ) le cose sono cambiate radicalmente.

      Comunque il punto non era che le ore, per gli insegnanti che fanno bene il proprio lavoro, non aumentino. A parte la nota iniziale che le ore complessive non aumentano della stessa proporzione delle ore di lezione, il vero punto era che gli insegnanti possono non fare nulla nelle ore rimanenti senza *nessun* tipo di conseguenza. Questo è un assoluto dato di fatto che mi sembra stai continuando a svicolare. Se i genitori, i colleghi e gli alunni riferiscono poi che succede? Tu ti lamenti di un tuo collega che evidentemente prepara male le lezioni il giorno prima perchè nel pomeriggio ha altro da fare e che succede? Inizia un processo di controllo? Gli mandano una nota di biasimo? Lo licenziano? No, non succede un bel niente, perchè non esiste una metrica che permetta di discriminare in maniera oggettiva l'insegnante come te che si sbatte durante il pomeriggio da quello che va a fare la spesa.

      Riguardo al costo dell'uso della scuola nel pomeriggio (e non dello spazio, che evidentemente non è un problema) sono abbastanza sicuro di saperne a sufficienza dato che per il mio lavoro devo pagare l'ufficio in cui stanno i miei dipendenti e so bene cosa questo significhi. Se riscaldare per 3 ore aggiuntive un edificio di proprietà dello stato è un costo insostenibile, beh allora vorrei capire il perchè in dettaglio.

      E l'assenteismo non c'entra nulla, qui si sta parlando di cosa fanno gli insegnanti quando non sono obbligati come il resto del mondo a stare nel proprio luogo di lavoro.

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    2. Se tu di mestiere ti intendi di risorse umane, magari prima di fare il Brunetta coi tornelli, ti informi di quanti dipendenti dovresti sistemare al pomeriggio in edifici che a volte al pomeriggio servono ad altre cose. Coloro che hanno gestito la scuola per più di un secolo saranno stati tutti più coglioni di te, visto che ritenevano di risparmiare lasciando gli insegnanti a casa loro, a pagarsi riscaldamento e luce e cancelleria. Anche Brunetta, del resto, era da Nobel, sappiamo.

      Stai parlando di una proposta che nessuno osa fare, magari perché è semplicemente demenziale. Non c'è lo spazio, non ci sono le risorse, lo Stato ci perderebbe.

      Adesso veniamo all'aritmetica semplice. Se 25 alunni fanno un tema in due ore, l'insegnante nelle stesse due ore quanti ne corregge? Quanti ne correggeresti tu? Hai una minima idea del tempo che serve? No, non ce n'è bisogno, di solito chi ha in mente di riformare la scuola come un calzino non si preoccupa di dettagli come l'unità tempo. Tutti tayloristi senza cronometro.

      Le note di biasimo esistono, così come esiste (molto vaga, purtroppo) la possibilità di perdere l'impiego. In generale il fatto di essere davanti al pubblico fa sì che non si possa più di tanto scendere nella prestazione: sennò vai in burnout e se ne accorgono tutti, perché sei davanti a tutti. Ma mettiamo che un insegnante possa cazzeggiare davanti a tutti nell'impunità: la tua proposta è di aumentargli l'orario. È il brunettismo puro: siccome non sei assolutamente in grado di valutare il merito o l'impegno, siccome hai soltanto del risentimento nei confronti di una categoria che secondo te ti fotte, ma non sai come e quanto, tu li punisci con tante ore di più nelle quali continueranno a fotterti, e fanno bene.

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    3. Leonardo
      il male dell'Italia sta nel fatto che tu sei costretto a rispondere ad un argomento banale come "durante i compiti in classe che fai?"
      Per capire il significato di lezione frontale, forse bisognerebbe provarla: sei di fronte a 50 occhi, 25 cuori, emozioni pensieri. Quando sei là capisci che le tue paroloe sono pesanti, influenzano gli tudenti, tutti, quelli che studiano e quelli che non studiano, quelli timidi ma anche gli arroganti. Ogni volta devi conquistarli ma anche rassicurarli. Ottenere la loro attenzione non farti sopraffare dal chiacchiericcio. Gestire il lavoro ma anche le emozioni. perché poi i ragazzi reagiscono, abbandodnano si intristiscono si suicidano....e la colpa è dei professori.
      io sono passata dall'insegnamento ad un altro lavoro e anche quando lavoro di più, e lavoro decisamente di più, portandomi il lavoro a casa e facendo straordinari non pagati, non ho la tensione che avevo davanti a quegli adolescenti.
      rr

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  32. In Svizzera un insegnante di scuola media o superiore insegna intorno alle 24 ore settimanali.
    È un lavoro logorante e la pausa estiva non è solo meritata, ma necessaria.
    La paga però è adeguata: è infatti paragonabile ad un buon impiego in banca.
    È comunque un mestiere che va fatto con motivazione, altrimenti si fanno danni a sé stessi e agli altri.

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  33. Leggendo i vostri commenti mi sembra abbastanza chiaro che voi non sappiate in cosa consista la professione di insegnante. Premetto, io non lo sono, ma so che non è un lavoro come gli altri.
    Voi commentate come se l'insegnante fosse uno che entra in classe, apre delle teste e butta dentro nozioni. E ora gli chiedono di aprire il trenta per cento di teste in più. Come se fosse a una catena di montaggio. Facile, no?

    Peccato che non sia così. Un insegnante è una persona che tutti i giorni entra in classe è deve avere un rapporto umano, spesso più profondo di quanto non abbiano i loro genitori, con un branco di ragazzini. A volte gli ama, a volte gli odia, ma non lo lasciano mai indifferente. E il suo compito non è riempire la loro testa di date, ma è quello di aiutarli a farli crescere, di sviluppare il loro senso critici, di farli diventare dei cittadini. Ma per farlo deve capirli. E ognuno di loro è diverso. E con ognuno di loro deve perciò avere un rapporto umano vero.

    Non sono un'insegnante, ma sono sposato con una insegnante. Ogni anno, dopo gli esami di terza media, mia moglie piange. Piange disperata perché, dice "non li rivedrò mai più". Li prende bambini e li lascia ragazzi, e non li rivedrà mai più.

    Io ho fatto tanti lavori, ma non ho mai pianto, e nemmemo voi, quando avevo concluso una pratica e stavo per iniziare una nuova. Questo solo per dire che il lavoro degli insegnanti non si può ridurre a una contabilità di ore

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    1. David, considerati abbracciato... Uno dei pochissimi che capisce VERAMENTE cosa sta dietro un lavoro molto disprezzato e poco valutato per quel che è veramente! Purtroppo il disprezzo fa comodo a molti!

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  34. Per quelli che pensano che aumentare a 24 ore di lezione le attuali 18 significhi anche aumentare la ore di scuola dei figli: impossibile! La riforma (ovvero i tagli) della Gelmini ha diminuito le ore-scuola dei ragazzi delle superiori. Esempio: se 3 anni fa una prima di Liceo Scientifico Tecnologico faceva in tutto 32 ore alla settimana di scuola, adesso ne fa 27. Così si sono eliminati un po' di insegnanti. Sono spariti soprattutto gli ITP (Insegnanti Tecnico Pratici) perchè sono state eliminate proprio le ore di laboratorio delle materie scientifiche. Geniale, no? Adesso, agli insegnanti rimasti in cattedra, si chiede di prendersi carico di altre 2-3 classi (agli stessi che ne hanno già 6 o 9), di passare dalla cura "personalizzata" di 150-220 allievi a quella di 200-300 (media a spanne ma l'ordine di grandezza è corretto).Magari distribuiti in 3 scuole diverse e, ovviamente, distanti l'una dall'altra, oltre che dalla residenza del docente (ma quest'ultimo è un dettaglio). Oltre alla fatica di combinare gli orari (si dà il caso che una stessa persona non possa trovarsi contemporaneamente in più aule nelle stesse ore in modo che tutti i ragazzi abbiano una decente distribuzione dei carichi di lavoro in una mattinata, e questo vale per tutti gli insegnanti coinvolti negli stessi consigli di classe) la brillante e molto condivisa iniziativa di Profumo toglierà altri posti di lavoro. Ma,certamente, i vostri figli saranno seguiti tutti quanti meglio, si sentiranno valorizzati nelle loro qualità e attitudini e sostenuti e aiutati nelle loro difficoltà, gli si correggeranno compiti ed esercitazioni praticamente nel tempo di un SMS così che non si disperda il patrimonio della loro applicazione e verranno valutati con un numero maggiore di prove calibrate sulle loro possibilità. Tanto, preparato una volta un corso, questo vale per sempre, no? Gli alunni son tutti uguali, no? Sì, certo, se sono i figli degli altri.

    Erica

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  35. parlo da ex insegnante marito di insegnante, entrambi di scuola secondaria superiore la stessa che frequentano ora i nostri figli.
    In media gli insegnanti lavorano poco e male.
    Lavorano meno di quasi tutte le altre categorie (politici esclusi) e meno di quasi tutti i loro colleghi europei: ricordo l'espressione allibita di una collega olandese quando le abbiamo detto che qui si fanno 18 ore di lezione frontale. Se non ricordo male lei ne fa 25.
    Non c'è nessun controllo effettivo. Se un insegnate vuole battere la fiacca e tirare a campare, e ce ne sono molti, lo può fare tranquillamente. Se un insegnate è un incompetente nessuno gli può dire nulla.
    Sono stufo di sentire i miei figli che mi raccontano di insegnati che passano le loro ore a raccontare le loro avventure giovanili o a lamentarsi che non sono pagati abbastanza o, peggio, di sentire svarioni abominevoli riportati dai miei figli o sentiti di persona alle udienze.

    Se qualcuno vuole fare seriamente questi discorsi deve iniziare a contare le ore ANNUE lavorate da un insegnate di scuola superiore. Vedrete che tolte le assemblee di istituto, le gite, le varie attività, ecc., le ore effettivamente lavorate (contando anche quelle durante un compito in classe in cui correggono il compito della classe precedente) sono MOOOOLTE mene di quelle di qualsiasi categoria. Se poi proviamo a contare i minuti, come fanno le molte categorie che timbrano il cartellino, be', allora la situazione si farebbe drammatica!
    Provate poi a mettere nell'orario di un insegnate un "ora buca" che lo costringa a stare a scuola un po' più del necessario. Capirete di cosa sto parlando.

    Sono stufo di sentire discorsi di precari che dicono io ho lavorato per vari anni nella scuola... ora mi devono assumere senza concorso o con concorso farsa. Ricordo che quando io ho fatto il concorso ordinario e quello riservato, molti "colleghi" hanno bellamente scelto di fare solo il riservato. Questo la dice lunga. Per inciso, io ho fatto anche altri concorsi perchè non capivo perchè lo stato fosse obbligato a farmi fare l'insegnante. Gli stessi colleghi non hanno mai concepito l'idea di cercare lavoro altrove. Se i precari vogliono scioperare lo devono fare per chiedere i concorsi.

    Siamo in un momento di crisi non dobbiamo difendere i "nostri privilegi" come si è lasciato scappare un insegnante parlando di questi argomenti con me nei giorni scorsi ma dobbiamo rivedere al meglio il nostro modo di operare.

    La scuola è una delle istituzioni più importanti, forse la più importante, e va supportata anche imponendo un po' di serietà al corpo docente. Per i docenti che lavorano questo sarà solo un vantaggio, per quelli che battono la fiacca e rovinano la nostra società sarà forse l'occasione di capire che la realtà non è quella dell'eterno studente cazzeggiatore che coltivano dall'università alla pensione senza mai mettere il naso nel mondo reale.

    Iniziamo a lavorare tutti. Anche 24 ore alla settimana possono bastare. Non credo siano sufficienti ma sono sicuro che 18 sono troppo poche.

    Saluti

    PS mi scuso con chi corregge i messaggio sui blog per il modo improprio e scorretto con cui mi esprimo. Non so scrivere bene in italiano, nè in inglese, nè in tedesco e la laurea e il dottorato all'estero e le varie abilitazioni all'insegnamento e le 40 ore settimanali e gli straordinari non pagati non mi fanno guadagnare molto più di un insegnate. Mi arrangio come posso. Potrei però raccontare di innumerevoli insegnanti che sbagliano almeno altrettanto e non possono mai essere corretti. Da nessuno.

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    1. Sicuro che le ore della collega olandese non fossero da 45 minuti, come è, per esempio, in Germania? (infatti lì il mio contratto da 18 ore era automaticamente convertito in 24).
      In secondo luogo: che vuol dire "tolte le assemblee, le gite, le varie attività"? Forse che durante le visite di istruzione io, che mi prendo la responsabilità di accompagnare 25-30 ragazzi, non lavoro e che quel tempo (che peraltro non mi viene pagato) non è tempo-scuola? O che accompagnare le classi a teatro, alle conferenze ecc., non è lavoro e non è attività didattica? e che durante le assemblee noi non abbiamo l'obbligo della sorveglianza? Certo che tra noi c'è anche chi lavora poco e male, come c'è in tutte le categorie, ma la soluzione non è abbassare la retribuzione a livello di quella di una babysitter (perché è quello che diventeremo con 24 ore frontali), bensì dare strumenti alle scuole e formare gli insegnanti, cosa di cui lo Stato mai si è preoccupato: con il risultato che in cattedra ci sono persone che avranno pur vinto un concorso ordinario (l'ho vinto pure io, dando prova di saper tradurre Platone dal greco in latino), ma non hanno la più pallida idea di cosa sia la didattica, e se lo sanno è perché lo hanno appreso a loro spese, senza poter dedurre/detrarre alcunché dalle tasse per l'aggiornamento e la formazione come fa, probabilmente, la tua collega olandese (per inciso, se lavorassi in Germania e dimostrassi di utilizzare casa tua come studio per preparare il tuo lavoro potresti scalarti dalle tasse la ristrutturazione. Ovvio che poi la storia è sempre quella: quanti sono i contribuenti onesti in Germania, e quanti quelli in Italia?)

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    2. Sicuro che le ore della collega olandese non fossero da 45 minuti, come è, per esempio, in Germania? (infatti lì il mio contratto da 18 ore era automaticamente convertito in 24).

      NELLA SCUOLA DEI MIEI FIGLI LE ORE SONO DI 50 MINUTI
      I DOCENTI ARRIVANO SEMPRE CON ALMENO 5 MINUTI DI RITARDO... QUINDI... PER ALTRO NON VOGLIONO LE ORE BUCHE NELL'ORARIO CHE POTREBBBERO RIDURRE I RITARDI.

      In secondo luogo: che vuol dire "tolte le assemblee, le gite, le varie attività"? Forse che durante le visite di istruzione io, che mi prendo la responsabilità di accompagnare 25-30 ragazzi, non lavoro e che quel tempo (che peraltro non mi viene pagato) non è tempo-scuola?
      SPESSISSIMO LA SORVEGLIANZA DURANTE LE GITE NON è PER NIENTE ACCURATA. LO SO IO, LO SAI TU.


      O che accompagnare le classi a teatro, alle conferenze ecc., non è lavoro e non è attività didattica? e che durante le assemblee noi non abbiamo l'obbligo della sorveglianza?

      CERTO, PERò DURANTE LA SORVEGLIANZA PUOI CORREGGERE I COMPITI, ED ECCO CHE ALL'IMPROVVISO HAI GIà CONTATO UN ORA DUE VOLTE.


      Certo che tra noi c'è anche chi lavora poco e male, come c'è in tutte le categorie, ma la soluzione non è abbassare la retribuzione a livello di quella di una babysitter (perché è quello che diventeremo con 24 ore frontali), bensì dare strumenti alle scuole e formare gli insegnanti, cosa di cui lo Stato mai si è preoccupato: con il risultato che in cattedra ci sono persone che avranno pur vinto un concorso ordinario (l'ho vinto pure io, dando prova di saper tradurre Platone dal greco in latino), ma non hanno la più pallida idea di cosa sia la didattica, e se lo sanno è perché lo hanno appreso a loro spese, senza poter dedurre/detrarre alcunché dalle tasse per l'aggiornamento e la formazione come fa, probabilmente, la tua collega olandese (per inciso, se lavorassi in Germania e dimostrassi di utilizzare casa tua come studio per preparare il tuo lavoro potresti scalarti dalle tasse la ristrutturazione.

      ECCO, BRAVO, SI TRATTA DI FARE PIù ORE A SCUOLA E DI CHIEDERE DI AVERE MIGLIRI CONTROLLI E MIGLIORI STRUMENTI PER LAVORARE BENE. QUESTA è L'UNICA SOLUZIONE. NON MI RISULTANO SOLLEVAZIONI POPOLARI PER QUESTI MOTIVI DDELLA STESSA INTENSITà CON CUI DIFENDETE L'INDIFENDIBILE.


      Ovvio che poi la storia è sempre quella: quanti sono i contribuenti onesti in Germania, e quanti quelli in Italia?)

      CERTO. PERò LA STORIA è ANCHE CHE IN ITALIA ADDESSO CI SONO MOLTISSIME PERSONE CHE FANNO FATICA, CON STIPENDI PIù BASSI DEGLI INSEGNANTI E ORARI MOLTO PIù MASSACRANTI.
      CREDO CHE LE CLASSI PIù PRIVILEGIATE ( E IMMAGINO CHE SARAI SORPRESO A SENTIRE CHE CONSIDERO PRIVILEGIATI ANCHE GLI INSEGNANTI) DEVONO FARE UNO SFORZO MAGGIORE.

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    3. "SPESSISSIMO LA SORVEGLIANZA DURANTE LE GITE NON è PER NIENTE ACCURATA. LO SO IO, LO SAI TU. "

      Se non è accurata i ragazzini si infilano le matine negli occhi. E in galera ci va l'insegnante. fidati che è accurata

      "CERTO, PERò DURANTE LA SORVEGLIANZA PUOI CORREGGERE I COMPITI, ED ECCO CHE ALL'IMPROVVISO HAI GIà CONTATO UN ORA DUE VOLTE."

      Hai mai fatto sorveglianza a un branco di dodicenni? Ti garantisco che non stacchi un secondo gli occhi da loro

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    4. Per curiosità: negli ultimi dieci anni (o trenta) quanti insegnanti sono finiti in galera per mancato adempimento del controllo sui propri alunni?

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    5. Non è da questo che valuti la qualità: la valuti dal numero di studenti che si fanno male, e quanto. Devo portarmi da correggere temi nelle gite? Sai che nelle gite bisogna fare i turni nei corridoi? Credo che siano ore conteggiate e pagate?

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    6. No, la qualita' si valuta dal risultato.

      E torniamo all'annoso problema: in Italia sono gli insegnanti stessi a valutare i risultati del lavoro di altri insegnanti. A difendere anzi con ferocia questa loro prerogativa.

      Basta vedere come reagiscono furibondi alla sola idea di mettere gli studenti a contatto con il mondo del lavoro. O addiritura di inserire nelle commisioni di esame persone che non siano insegnanti di scuola superiore.

      Una reazione corporativa.

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    7. E chi ci vuoi inserire fisici nucleari?

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    8. Anonimo, scusa, ma c'è un limite oltre il quale la generalizzazione si trasforma nel semplice non sapere di cosa stai parlando. Reagire furibondi alla sola idea di che? Ogni anno in migliaia di scuole si fa orientamento e si parla di mondo del lavoro.

      Non lavoro alle superiore e non conosco proposte sull'inserimento nelle commissioni d'esame di persone che non conoscono il programma di esame. Così come la scrivi tu mi sembra illogica, non per corporativismo ma per una semplice questione di buonsenso. Non è mica un colloquio di lavoro: o vuoi scaricare sulla scuola anche le spese che servono per organizzarli.

      La qualità si valuta dal risultato: si parlava di gite scolastiche, conta quanta gente si fa male tutti gli anni in gita scolastica, e quello è il risultato in base al quale puoi valutare il lavoro di sorveglianza dei docenti, che in linea teorica dovrebbero sorvegliare 24 su 24 (il balconing negli alberghi, lo saprai, si fa molto presto al mattino) e ricevono in compenso diarie ridicole.

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    9. Ho già avuto modo di dirlo ma vorrei ripetermi: per quale ASSURDO SALTO LOGICO potete pensare che un insegnante fannullone pagato 500 euro darà ai vostri figli un'istruzione migliore di un fannullone pagato 1000 euro?
      Fannullone era e fannullone rimane, anzi, si porterà a scuola il secondo lavoro, se ce l'ha!
      Pensate che alcuni insegnanti siano incapaci, CHIEDETE DI CACCIARLI, non di pagarli meno!
      Come dire: senti, tu sei un calzolaio di merda, l'ultima volta le scarpe che mi hai riparato mi sono durate due giorni. Adesso ti metto sul bancone la metà del prezzo che ti ho pagato la volta scorsa...e fammi una riparazione a regola d'arte!!!"
      Ma vi siete bevuti il cervello?

      Uqbal

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  36. Leggendo molti commenti qui sopra mi pare di trovare un fortissimo risentimento nei confronti della classe degli insegnanti. Un risentimento che fa commentare senza spesso neanche conoscere bene il mondo della scuola.

    Eppure gli insegnanti sono gli unici funzionari pubblici con i quali avete avuto a che fare e dei quali vi ricordate per tutta la vita. Dopo i genitori sono le persone più importanti ad aver stabilito quello che siete.

    E forse allora è proprio colpa loro se oggi siete così arrabbiati e risentiti. Forse ce l'avete con loro perchè oggi, dopo essere usciti dalla scuola dell'obbligo e dall'università, quando il vostro datore di lavoro vi dice di fare straordinari non pagati, voi abbasate la testa e ubidite. Forse è colpa loro che non sono riusciti a insegnarvi a essere cittadini in grado di difendere i propri diritti. E dunque forse avete ragione voi.

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    1. forse bisognerebbe smetterla di spostare sempre la discussione su altre questioni... io non abbasso la testa e mi faccio un mazzo tutti i giorni... ma questo non c'entra.
      18 ore settimanali (magari qualche ora anche a disposizione e guai se sono una in più del minimo necessario) su 5 giorni e 9 mesi, senza controlli efficaci sull'attività svolta, magari di soli 50 minuti (c'è anche questo) sono poche pochissime. semplicemente questo. gli insegnati sono una delle categorie che, in un paese in difficoltà, hanno privilegi ingiustificati. Punto. Smettiamola di divagare.

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    2. Invece forse il risentimento è dovuto al fatto che tutti noi abbiamo vissuto per almeno 13 anni il mondo della scuola e quindi lo conosciamo benissimo.

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    3. smettiamo di fare psicanalisi e iniziamo a fare qualche ora in più.

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    4. Se le ore sono di 50 o 55 minuti, sono poi previste ore di recupero perché bisogna farne 18 di ore complessive di orologio. Con "moduli" di 55 minuti, se ne fanno 19 più 30 minuti residui che corrispondono a un'ora di recupero ogni due settimane (o anche alla sorveglianza nell'intervallo). Con "moduli" da 50 minuti abbia ben 21 moduli settimanali più 30 minuti residui a settimana corrispondenti a 3 moduli ogni 5 settimane. Basta consultare l'orario dei docenti affisso nelle bacheche delle scuole per rendersene conto. Comunque, se come viene qui ripetuto spesso, la categoria docente è ingiustamente privilegiata, fannullona, incapace, scioperara, ecc. ecc. aumentarne le ore di lavoro a queste condizioni, migliorerà il servizio? Credo di no. Quindi? Chi potrà andrà in scuole private dalla retta di 1000 e più euro al mese e chi no si accontenterà di scuole con classi pollaio e docenti (meno) privilegiati, fannulloni, incapaci, scioperari ecc. ecc.? Interessante prospettiva...

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    5. siete ormai persi nei sindacalismi di bassa lega, difesa dell'indifendibile. La scuola la vedo tutti i giorni: quando siete in classe siete saccenti e supponenti, quando siete a scuola calcolate i minuti fin nel minimo dettagli, non fate un secondo un più dello stretto necessario, che è poco. Fin che avete potuto avete fatto le ore da 50 minuti senza nessun tipo di compensazione. Poi avete inventato un modo di coprirvi anche su questo... rileggi le tue prime righe e dovresti inorridire da solo. Se vivessi nel mondo reale.
      e la conclusione sulle scuole private è il solito modo di cambiare argomento. Non c'entra. Non c'entra propriio. Iniziate a lavorare e a rendere conto di quello che fate. Se fate già... non ci saranno problemi.

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    6. Non temere, fra poco non faremo nemmeno più lo stretto necessario perché non saremo nemmeno più necessari. Elimineranno i docenti di sostegno (non credo ripristinando le classi speciali ma più proficuamente manicomi e simili dati in gestione a enti privati o ecclesiastici); ridurranno gli indirizzi di studio (lo stanno già facendo) riducendo ulteriormente i docenti necessari (la riforma è già in progetto avanzato, ma pochi ancora ne colgono le conseguenze dirette); hanno più volte proposto, e fra poco ci riusciranno, un ritorno all'obbligo scolastico solo fino alla terza media (di cui si propone spesso e volentieri di ridurre o eliminare alcune materie, riducendo anche l'orario scolastico, con ulteriore risparmio sui bidelli che devono tenere aperte le scuole: ricordo che qualcuno aveva proposto solo 20 ore settimanali); la scuola superiore verrà pesantemente tagliata (si calcolava di chiudere una scuola ogni due). Tutto sommato è probabile che così si creerà un sistema più meritocratico: chi può andrà avanti, chi non può no, e va bene così.
      Comunque non voglio difendere l'indifendibile: i fancazzisti li vedo anche io tutti i giorni, ed è una nota dolentissima. Forse con un orario a 24 ore a parità di stipendio rimarrà, nel tempo, solo chi ci crede davvero.
      Non tutti i mali vengono per nuocere, no?

      Alberto

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    7. Non si fanno più ore dello stretto necessario perché quelle sono stabilite dal contratto e nessun contratto in nessun paese del mondo prevede che si faccia "un po ' di più" di quello che c'è scritto. Ad esempio mio marito che vende vernici non dà al cliente "un po' più di vernice" dei quintali o delle tonnellate scritte sul contratto, vi pare? Anche il fatto che i lavoratori privati facciano "un po' di ore" non pagate in più è evasione da parte del datore di lavoro e porta alla situazione in cui siamo: disastro.

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    8. se tuo marito alle 17.00 dice al cliente con cui sta fissando i dettagli del contratto che se ne va a casa e che riprenderanno quando avrà di nuovo tempo... beh.. tuo marito perderebbe il cliente e forse il lavoro.

      alle udienze invece questo succede anche se sono solo due pomeriggi all'anno.

      su forza... che adesso dobbiamo fare un po' tutti più dello stretto necessario.

      poi non è logico collegare la riduzione dell'obbligo scolastico con le ore in più per gli insegnanti. semplicemtne non c'entra ed è il solito modo di divagare per non restare sul punto: gli insegnanti non sono tenuti a lavorare abbastanza! molti lo fanno, ma molti di più no.

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  37. Segnalo questo studio di confronto tra stati europei

    http://www.uil.it/uilscuola/node/2186

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  38. Come altri però hanno fatto notare, 18 ore di insegnamento non sono paragonabili ad altri lavori. E' come se io dicessi che il lavoro del medico è solo quello in sala operatoria. Le visite, le diagnosi, lo studio degli esami clinici non ne fanno parte.

    Caro anonimo, ma tu come te lo immagini il lavoro dell'insegnante? Che il prof entra in classe, stanno tutti belli seduti a prendere appunti e lui fa lezioni e assegna i compiti? Beh, non è così. Non è così: lui entra in classe, è c'è Mario, poverino, i suoi genitori stanno divorziando e lui reagisce con l'iperattivismo, sta continuamente in piedi e corre per la classe. Tu gli dici "siediti", ma lui dopo cinque minuti corre di nuovo per la classe. Mentre stai dietro a lui ti ricordi di Mahmoud, è arrivato da due settimane in Italia e non solo non sa l'italiano ma sa solo scrivere in arabo. Bisogna chiamare il mediatore culturale (da chiamare mica durante le tue 18 ore di insegmamento, ma da casa tua con il tuo telefono). Una cosa da fare subito dopo aver sentito i servizi sociali (di nuovo da casa tua, con il tuo telefono) per Jessica. Il padre è alcolizzato e la madre non si va vedere da mesi e la ragazzina arriva a scuola in condizioni igieniche che fanno pensare al peggio. Poi c'è Matteo, soffre di dislessia. Purtroppo hanno tagliato gli insegnanti di sostengo, perciò è toccato a te ieri sera prepararli un programma a parte, solo per lui. Certo, non è facile dedicare dell'attenzione solo a lui, mentre hai altri venti ragazzini che richiedono in modo costante la tua attenzione. E come fai a trovare il tempo per Ilaria, lei che è proprio brava e che meriterebbe più attenzione. Tra qualche anno dovrebbe andare al liceo e sicuramente ha i mezzi per andare bene, ma visto che stai dietro a tutti gli altri hai l'impressione che lei non riesci a valorizzarla. Magari questa sera, dopo che ti sarai preparato la lezione per il giorno dopo, con il tuo computer (la scuola non te ne fornisce uno), con la tua stampante (mica usi quelli della scuola) le prepari alcuni schede a parte, ché sai che le piace tanto approfondire. E questo solo nella prima B. Poi devi andare in seconda e li riparte tutto da capo.

    Io non so che lavoro faccia tu, Anonimo. Ma l'insegnante ha a che fare con essere umani, bambini per lo più. Bambini che hanno bisogno di attenzione, che hanno bisogno di disclipina, che hanno bisogno di affetto e di istruzione. E ne hann bisogno in modo costante. Quando sei in classe, non esiste pausa caffè, non esiste "faccio una telefonata", non esisti più tu. Io non so che lavoro faccia tu, Anonimo, ma dubito, e lo dico senza polemica, che tu nel tuo lavoro ci metta lo stesso carico emotivo che ci mette un insegnante. E non è un caso che gli insegnanti, anche quelli italiani, sono una delle categorie a maggior rischio di burn out.

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    1. ho fatto l'insegnante per parecchi anni... ho visto la scuola da discente, docente, ora da genitore.
      ti confermo che moltissimi insegnanti non lavorano nemmeno durante le 18 ore che passano in classe.
      siete un po' come i politici. negate l'evidenza, difendete privilegi. non è la strada giusta.
      Provate ad accettare le 24 ore e a richiedere in cambio migliori condizioni operative.
      Provate a chiedere di passare a scuola lo stesso numero di ore che passa una persona "normale" sul posto di lavoro (va bene, non 40, ne bastano 36) e chiedete in cambio di poter avere più supporto e mezzi.
      Credo che questo sarebbe serio. Non continuare a ripetere a chi ha visto la scuola in tutti i suoi risvolti le solite trite lamentele.
      Basta difendere indifiendibili privilegi.
      Dovete iniziare a contrattare un modo migliore, ma anche più impegnativo, di fare scuola.

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    2. Tra i docenti che non facevano il loro dovere, devo dedurre, che c'eri anche tu? E che mentre eri un docente non eri una persona normale. Migliori condizioni operative? E come? Con quali mezzi? Vogliono tagliare 100.000 posti di lavoro ma nel senso proprio di risparmiare quei soldi, non certo di riversarli nella scuola convertendoli quindi da "forza lavoro umana" a "infrastrutture e fondi di istituto". Va beh...

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    3. Ma credi veramente che non si chiedano più mezzi? A noi ci tolgono la carta igienica

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    4. Bravissimo/a asdf, è proprio come dici tu e non ci credo che anonimo ha fatto il docente se non prende nemmeno in considerazione le tue parole!

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    5. "Provate ad accettare le 24 ore e a richiedere in cambio migliori condizioni operative."

      Credo che tu non abbia capito la situazione. È un Ddl, non dobbiamo mica "accettarlo", non è che adesso facciamo una controproposta e poi si arriva a una mediazione. Non migliorano le nostre condizioni operative, perché ci stanno tagliando tutto, compreso le nostre stesse cattedre.

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  39. Non voglio difendere l'indifendibile ma quelli che esprimono tutto il loro risentimento contro la categoria degli insegnanti hanno veramente rotto le palle con le loro generalizzazioni!

    Ma tutti questi insegnanti che non lavorano nemmeno le 18 ore che stanno in classe dove li avete visti? In 27 anni di insegnamento ne avrò avuti come colleghi 5 o 6 (vogliamo esagerare? 8)sparsi in vari consigli di classe. Li avete avuti tutti voi? Tutti quanti e tutti insieme per tutti i 13 anni (almeno) che siete andati a scuola?

    E quelli dei vostri figli? Siete in aula con loro, lì a vedere, o vi fidate del pargolo adolescente che alla domanda genitoriale Cos'hai fatto a scuola? risponde invariabilmente Niente ... e poi si chiude in camera a giocare con la play station e col cellulare?

    Bisognerebbe davvero che provaste tutti a lavorare a scuola almeno un mese di seguito della vostra vita (l'ideale sarebbe un quadrimestre, scrutini compresi)perchè poteste rendervi conto, almeno un poco, di che cosa significa.

    L'orario 8-13 in aula (in genere comporta il cambio da 3 a 5 classi diverse, con programmazioni differenti, caratteristiche umane diverse etc) vi sembra una passeggiata? Beh, vorrei proprio che provaste e poi vedrete come tornerete di corsa ai vostri begli uffici.
    Ah, per inciso: quando suona la campana è inevitabile arrivare nella classe successiva con un po' di ritardo (devi finire di dare i compiti in una classe mentre 10 ragazzini ti chiedono di andare urgentemente in bagno - dove non puoi mandarli - altri 10 si lanciano in ululati e risse da cuccioli e devi intervenire e poi ci sono quelli che non hanno capito e colgono l'occasione per chiederti qualcosa eccetera, devi aspettare l'insegnante dell'ora successiva - nelle tue stesse condizioni - devi scendere in sala insegnanti e fare il cambio libri e registri, ah beh, certo, potresti portarti dietro lo zaino, domani lo farai, risalire 2-3 piani e/o camminare per vari corridoi con l'ansia che sei in ritardo, consapevole che il/la tuo/a collega sta friggendo oppure ha scelto di mollare l'aula perchè deve correre in un'altra dove ha una verifica e non può perdere minuti, e la classe è scoperta e il rischio che succeda qualcosa è tuo perchè sei tu in orario ma tu dovresti andare in bagno però te la tieni, arrivi trafelata e trovi il delirio, entri, chiudi la porta e inizi a rispondere a quelli che vogliono andare in bagno perchè l'insegnante dell'ora prima non li ha fatti andare, altri 10 stanno ululando e rissando come cuccioli eccetera eccetera). Provate a farvi 5 ore così,tutti i giorni, poi ditemi come vi sentite alle ore 13. Con ancora almeno metà del lavoro davanti e una famiglia da accudire.
    Sono laureata, sono anziana, sono privilegiata, sono di ruolo da 27 anni e guadagno bene, in effetti: circa 1800 euro
    Erica

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    1. ci sono in giro, direi, milioni di persone laureate, dottorate, etc... che lavorano nei call centre.

      questo, purtroppo, è attualmente il termine di paragone.

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    2. "Non voglio difendere l'indifendibile ma quelli che esprimono tutto il loro risentimento contro la categoria degli insegnanti hanno veramente rotto le palle con le loro generalizzazioni!"

      tipica risposta da politico preso con le mani nel sacco.

      Cosa dovrei rispondere? che hanno rotto le palle gli insegnanti che dureante le ore di lezione parlano del più e del meno, che a udienza si comportano con supponenza, che centellinano il loro tempo, che verso la fine di giugno prendono il loro camper e non si vedono fino al collegio docenti di settembre? Ovviamente convocato di pomeriggio: un risveglio mattunino, così all'improvviso, potrebbe nuocere!

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    3. Ma che te ne frega di quando lo convocano il collegio docenti?

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  40. All'Anonimo che la sa lunga e ci suggerisce di chiedere per contratto più supporti e mezzi: ma lo sai di cosa parli?? Lo sai, ad esempio, che gli edifici scolastici sono di pertinenza delle provincie (che stanno sparendo) e che, se devi chiedere un intervento perchè piove dentro oppure devi cambiare i tubi del riscaldamento devi rivolgerti all'ente locale, con tutta la burocrazia che segue, il quale ente interviene, se lo fa, almeno 6 mesi dopo la tua richiesta?
    Che gli edifici non a norma in questo paese sono la stragrande maggioranza e che in molte scuole si fa lezione contro ogni possibile legge sulla sicurezza? E questo solo per cominciare.
    Ma di che cosa stiamo parlando?
    Erica

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  41. Io sono una che timbra il cartellino da dieci anni (insegnante, sì, col badge) e la farebbe volentieri finita con questa storia dell'orario. Ho una laurea col massimo dei voti, un dottorato e una specializzazione. Sono in cattedra perché ho vinto un concorso pubblico che mi ha consentito di rinunciare a un posto presso una azienda privata che non mi soddisfaceva. Lavoro molto, e solo per la scuola pubblica. Lavoro durante i week end, le vacanze di Natale, quelle di Pasqua. Insegno al liceo, ogni anno gli esami di maturità mi impegnano in media fino alla prima decina di luglio. L'anno passato ho ricevuto a colloquio l'ultimo genitore il 3 agosto e sono ritornata a scuola il 28 agosto. I genitori dei miei studenti hanno il mio indirizzo di posta elettronica e si sentono liberi di contattarmi tutte le volte che hanno bisogno di farlo. Insegno matematica e fisica e correggo montagne di compiti. Mi aggiorno a mie spese, studio tutto quello che posso. Produco materiale didattico originale, gestisco corsi virtuali.

    Ma perché qualcuno non viene a vedere DAVVERO come lavoriamo? E perché nessuno mi spiega per quale ragione il ministero non è in grado far lavorare quelli che fanno meno (sono consapevole del fatto che ci sono anche tra noi, anche se meno di quelli che si pensa) e punisce anche me, che con altre due classi non potrò certo lavorare meglio?
    Ah. Io sulle 36 ore a scuola ci metterei la firma. Anche 40.

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    1. "Ah. Io sulle 36 ore a scuola ci metterei la firma. Anche 40. "

      Ecco questa è la risposta giusta! L'unica giusta!

      La proponga ai suoi colleghi. Poi mi dia l'indirizzo dell'ospedale che passo a trovarLa.

      Un caro saluto

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    2. complimenti!
      ho smepre pensato che la soluzione per gli insegnanti siano le 36 ore a scuola ma non frontali.
      Questo non eliminerebbe gli incapaci e i fannulloni del tutto, ma ridurrebbe quelli che a casa hanno impegni che impedisocno di dedicarsi alla scuoal (spesso le donne) o hanno il secondo lavoro.
      Con una permanenza di 36 ore, con una scrivania a disposizione, che ce l'hanno pure i bidelli ma non gli insegnanti, con la possibilità di fare il lavoro d'equipe, di tenere più aperta la scuola, credo che finirebbero anche le polemiche sull'orario di lavoro.
      In queta situazione, con le esperienze ahimé spesso negative, è difficile difendere l'attuale organizzazione.
      ma l'aumento del 33% delle ore senza aumentare lo stipendio e aumentando le ore frontali, solo chi non ha mai insegnato e/o vuole distruggere la scuola pubblica può pensarlo.
      insegnante abilitata di matematica e fisica. mai diventata di ruolo. ora faccio un altro lavoro: apicale, più faticoso meno retribuito e decisamente meno interessante. rr

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    3. 36 ore frontali di insegnamento a settimana sarebbero ovviamente una follia, come sa chiunque abbia fatto una lezione, anche una sola in vita sua.
      Il fatto è che 36 ore a scuola, un posto per lavorare, uno scaffale per i libri, qualche pc, una stampante... sono tutti costi che lo stato non ha alcuna intenzione di sostenere. Qui il problema è solo tagliare, non migliorare la qualità dell'insegnamento, e neanche cercare di liberare la scuola da quella fetta di persone che ci stanno a tempo perso. Altro che adeguamento agli standard europei.

      Per l'anonimo: per anni ho proposto ai genitori di venire in classe per farsi un'idea di quali sono le reali condizioni in cui lavoriamo, cosa facciamo, come. Non è mai venuto nessuno.

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    4. anch'io, anch'io, voglio le 36 (40? massì, anche 40!) ore settimanali (il badge ce l'ho già, grazie). voglio un ufficio, voglio un pc con connessione e stampante, voglio poter dedurre dal 730 i libri che compero per aggiornarmi (ebbene sì, mi aggiorno), voglio correggere a scuola, stendere le programmazioni a scuola (e non, come oggi, dalle 14.30 alle 19.00 della domenica pomeriggio), ricevere i genitori, fare tutoring agli studenti bisognosi (magari dare ripetizoni, dichiarate, tassate, come in una specie di "intra moenia"), fare i consigli di classe, i collegi docenti, gli scrutini, parlare con gli psicologi, gli assistenti sociali, i vattelapesca.

      però poi la sera voglio tornare a casa e non avere NIENTE da fare legato al lavoro. e, a quel punto, sarebbe chiaro e lampante chi lavora davvero e chi è il fannullone.

      basta, IO ODIO LA "FUNZIONE DOCENTE"

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  42. Io comunque li conosco tutti questi furboni che vengono qui a pontificare sugli insegnanti. Perché i casi della vita sono strani e capita, a volte, che qualcuno di loro finisce per fare l'insegnante. Magari crede di farlo solo per un anno. Li vedi arrivare a scuola belli baldanzosi, con l'aria di dire "ora vi faccio vedere io come si insegna". E tu che cerchi di spiegargli e loro ti guardano, "ehi, bimbo, io facevo un lavoro vero prima, mica come voi".

    E poi, dopo entrano in classe e già dopo la prima ora escono che vorrebbero cavarsi gli occhi con le matite piuttosto che rientrare. Che urlano "ma queste sono bestie, non sono esseri umani", che al primo incontro con i genitori si mettono le mani nei capelli nello scoprire che l'abnormalità è la norma. E poi continuano e forse, verso gennaio, iniziano ad ascoltare i consigli dei veterani e iniziano a imparare a fare qualche lezione.

    E poi a giugno stanno lì e quando arrivano i loro alunni a chiedere "ma l'anno prossimo non c'è più prof?", si nascondono in un angolo per non far vedere gli occhioni lucidi

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    1. sempre discorsi a vanvera.

      chiedete 40 ore a scuola come tutti, divise in frontali, udienze, etc.

      chiedete 11 mesi a scuola, in biblioteca o dove volete voi.

      vedrete che rimpiangerete presto le vostre 18 ore.

      anche gli altri hanno famiglia e non hanno i vostri orari.

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    2. Sì, concordo, tutte balle. Non conosci nessuno. Esci un po' dal tuo mondo fatto solo di insegnati e non insegnanti.

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    3. Aridanghete. Ma allora siete duri di comprendonio. Se mi date le strutture dove poter fare preparazione, ricevimento, correzioni, io le mie ore di lavoro anziché a casa, le faccio a scuola. E vedrete che gli insegnanti di ore ne fanno 40 come tutti gli altri. Ma siccome non mi danno neanche la carta igienica, siccome quando a scuola voglio fare vedere un film devo portare da casa io dvd e lettore dvd (perché la scuola non ce l'ha), siccome la mia scuola non è nemmeno connessa a Internet, siccome il materiale di cancelleria me lo pago di tasca mia, siccome questo lavoro è un lavoro in cui si ha a che fare con bambini di cui si è legalmente responsabili (ma qualcuni di voi fa per caso un lavoro per il quale rischia di finire in galera), di cosa stiamo a parlare?

      18 ore sono solo di insegnamento. Probabilmente uno lo deve vivere sulla propria pelle per capire che quella è solo metà del lavoro dell'insegnante

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  43. una nota generale: le cose di cui vi lamentate, poveri i miei insegnanti, sono le stesse di tutte le categorie: stipendi bassi, condizioni di lavoro inadeguate, poco moderne, difficoltà di fare carriera, difficoltà a trovare tempo per la famiglia, etc.

    la differenza è che di solito chi si lamenta di ore ne fa 40 alla settimana per 47 settimane all'anno e deve rendere conto a qualcuno di come ha fatto il suo lavoro. E se l'ha fatto.

    tutto qui.

    il resto sono le vostre continue lamentele e accuse a quelli che non capiscono le vostre difficoltà. Tutto per continuare a fare meno di quello che fanno tutti, tutti i giorni.

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    1. "difficoltà a fare carriera". Guarda basta questa frase per capire la distanza tra il mondo della scuola e gli altri lavori. E lo dico senza polemica. Vedi, gli insegnanti non fanno carriera. Punto. Si entra insegnanti, si esce insegnanti. Punto. Al massimo nello stipendio ti può capitare qualche scatto di anzianità, ma vedrai che toglieranno pure quelli. Non ti aumentano le responsabilità o le soddisfazioni. Il lavoro è sempre lo stesso per quarant'anni. Ed è sempre diverso, perché tutti gli anni ti trovi a relazionarti con ragazzi diversi.

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    2. non è vero. ci sono possibilità anche per voi. il mio compagno ha fatto più "carriera" partendo da insengante di quanto ne abbia fatta. almeno dal punto di vista economico.
      ve la raccontate e vi piangete addosso. le situazioni sono analoghe in quasi tutti i posti.

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    3. Sarà diventato preside, un lavoro con responsabilità simili ma con modalità differenti.
      Ma te dici che la sua carriera è stata prodigiosa... cosa è diventato? Super-prof-alla-riscossa?

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    4. e poi c'è il provveditorato.

      ma perché, ClaudioVda, credi che invece in altri ambienti di lavoro le promozioni fiocchino tre all'anno così, per simpatia? anche lì chi rimane in un'azienda per molti anni di solito non vede piú di due o tre incarichi diversi (non sto parlando degli scatti retributivi, quando ci sono, che esistono anche per gli insegnanti).

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  44. Piccola nota a margine per quelli che dicono che nessuno controlla il lavoro degli insegnanti. A parte il fatto che ci sarebbero i genitori, che stanno sempre adosso ("perché ha dato quel voto a mio figlio", "penso che non stia seguendo abbastanza mia figlia", ecc), io mi chiedo quanto di quelli che scrivono qui sono penalmente responsabili del proprio lavoro. Se un insegnante si distrae, e un ragazzo puta caso si butta dalla finestra (ipotesi tutt'altro che peregrina, visto come giocano sui davanzali), l'insegnante finisce in galera. Raccontatemi, qual'è la conseguenza peggiore che può capitare sul vostro posto di lavoro?

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    1. uh, sapessi...hanno fatto delle nuove legislazioni sulla sicurezza per cui chiunque abbia il controllo di una situazione si trova a dover rispondere di quello che succede. Anche se non ha incarichi specifici, anche se non ha indennità, ... è la vita cari insegnanti.. quello che non capite è che fuori dal vostro mondo succedono cose almeno altrettanto faticose, pericolose, difficili.. e, come ha scritto qualcuno più sopra, per 40 ore alla settimana, tutto l'anno...

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    2. Eh no, però adesso tu mi devi dire che lavoro fai. Sono proprio curioso. Cosa è che ti tiene impegnato per 40 ore la settimana?

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    3. "è la vita cari insegnanti".

      È la stessa vita in cui gli insegnanti hanno, tutti gli anni, un seminario obbligatorio su quelle che tu conosci come "nuove legislazioni" in materia di sicurezza sul lavoro. Ti faccio anche presente che noi lavoriamo con i minori, non è esattamente come sorvegliare degli adulti.

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    4. A parte il fatto che anche a me capitò un'insegnante di matematica pessima e sapete cosa accadde? Che genitori ed alunni si organizzarono e venne allontanata dalla classe.
      Sic et simpliciter
      La gente che si lamenta dei propri insegnanti e poi non fa nulla significa che sotto sotto è contenta della cosa.

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  45. Lavoro nella scuola da 21 anni e non sono insegnante. Faccio parte del personale cosiddetto ATA e questo mi dà una posizione privilegiata di osservazione. La verità sta nel mezzo: non è vero che la maggioranza degli insegnanti sia un concentrato di passione per l'insegnamento e abnegazione, non è vero che la maggioranza sia costituita da lavativi.
    Insomma, se uno è abituato a lavorare bene, come dice Leonardo, preparando lezioni, cercando stimoli, confrontandosi col mondo che cambia, sei ore in più sono un'enormità. Se un insegnante non fa niente per diciotto ore, altrettanto farà per ventiquattro.

    La categoria degli insegnanti nel corso degli anni ha perso di prestigio, inutile negarlo. Ma che succedesse è stato frutto di un piano scientifico messo in atto una ventina di anni fa, o forse più. Il sistema dell'istruzione pubblica si distrugge in primis denigrando chi ci lavora, facendo credere che lì stanno i nemici della società, che lavorando male/poco/inutilmente questi lavoratori non debbano meritare altro che risentimento e disprezzo.

    D'altro canto capisco chi sta fuori: li vedo anche io quelli che finiscono a metà giugno e che si ripresentano solo ai primi di settembre all'inizio del nuovo anno scolastico; quelli che per Natale quindici giorni a casa pagati extra ferie, e poi ancora una settimana a Pasqua; il giorno libero e la libertà di lavorare quando si vuole. Cosa volete che pensino gli altri lavoratori, soprattutto in un periodo come questo?
    Vedo ogni giorno cose scandalose, così come docenti meravigliosi e amatissimi dai loro studenti, e sono sempre quelli severi, che fanno studiare, che richiedono impegno, ma che, nello stesso tempo, sanno dare tanto in cambio.

    Come se ne esce? Non lo so. Dalle mie parti si dice che tutto dipende dal manico. Insomma, che l'inefficienza - o l'efficienza - dipendono dai dirigenti responsabili. Io credo che i metodi per far lavorare di più i lavativi ci siano. Quello che manca veramente è l'aggiornamento, le risorse, gli strumenti, aule degne di questo nome, scuole sicure e tempo sufficiente per affrontare come si deve la varie discipline. Ma qui si sta tagliando tutto, a partire dalle ore di lezione fino alla carta igienica e ai basilari materiali per le pulizie.
    E a rimetterci saranno, come sempre, i soliti noti.

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    1. bel commento

      anche io non so come uscirne.
      di certo non negando la realtà che chiunque ha vissuto nella scuola ha visto.

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    2. Non se ne uscirà, o meglio se ne uscirà ma in modi che non accontenteranno molti, ma ce ne accorgeremo tardi.

      Si ridurrà l'obbligo scolastico (ogni tanto ci provano a tornare al limite della terza media e presto ci riusciranno), si ridurranno poi le ore di questo obbligo (è già successo alle elementari, poi toccherà alle medie), si ridurrà o eliminerà il sostegno (quest'anno abbiamo il 50% in meno di ore di assistenti comunali: non hanno osato ridurre i docenti di sostegno perché esistono leggi di tutela, non solo la L:104, quindi devono prima rivedere le suddette leggi, ma anche qui date tempo al tempo: si è parlato non solo di ricreare le scuole o le classi speciali ma addirittura i manicomi...).

      Vogliono ridurre le discipline delle superiori (si calcola che ogni tre discipline circa ce ne sarà una sola che le accorperà: meglio, penserete voi! ma questo significherà una forte riduzione di docenti), vogliono incentivare la scuola privata (le parole di Profumo sulle private si devono, infatti, leggere in una direzione che veda scuole private di élite e non diplomifici per inetti), in generale si vuole meno scuola, e sono in questi sostenuti dall'opinione pubblica che ritiene, in ampia percentuale, la scuola un obbligo inutile (dopo la 5ª elementare).

      Insomma, meno scuola per tutti, e forse va bene così. Ogni tanto penso che per molti, moltissimi ragazzi la scuola non serve, o perché troppo bravi (quindi si annoiano) o perché troppo irrecuperabili (quindi si annoiano lo stesso). Quelli in mezzo sono un'esigua minoranza, per cui forse sarebbe meglio la formula home-schooling (studiano a casa e poi, anno per anno, fanno un esame presso un ente scolastico per certificare l'avanzamento disciplinare).

      Non saranno le 24 o 18 ore a cambiare alcun rapporto fra docenti, discenti, famiglie, istituzioni: nella scuola ci credono in pochi, quindi meglio lasciarla solo a quei pochi. Si risparmierebbero tante recriminazioni, frustrazioni, sfinimenti vari.

      Anche perché, a dirla tutta, ogni anno vedo la scuola cedere nei suoi tre principali compiti istituzionali: diritto allo studio, sostegno all'handicap, integrazione socio-culturale.

      Non siamo più il paese dei cervelli in fuga perché di cervelli ce ne sono sempre meno; gli hadicappati sempre tali sono visti e disprezzati, e noi italiani siamo così razzisti che il Ku Klux Klan ci prende a modello...

      Ma dove vogliamo andare?

      Alberto

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    3. in qualche modo, con molta amarezza, hai ragione. Non ha più senso nulla, nessuna lotta. A nessuno importa realmente studiare. Ed è del tutto inutile insegnare a chi non vuole. Il portatore di handicap resterà tale e forse ritorneremo anche a pensare che sia colpa dei suoi genitori peccatori! Ma alla fine è ciò che vogliono. Per fortuna, parlo per me, non ci sarò più!

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  46. "naturalmente posso impegnarmi meno, correggere meno compiti, interagire meno coi genitori: forse mi si sta chiedendo questo: di aumentare la quantità e diminuire la qualità."

    Se ti comportassi così ti si dovrebbe poter licenziare, o quanto meno ridurre lo stipendio (a new york invece fanno così: http://www.newyorker.com/reporting/2009/08/31/090831fa_fact_brill)

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  47. Vergogna, vergogna, vergogna!Un ministro dell'Istruzione che prima osa parlare di "bastone e carota" per gli insegnanti,e poi li "invita" a dare gratis un "contributo di generosità" per raggiungere fantomatici standard europei(ma non certo gli stipendi!)Non è possibile non si sappia cosa si stia realmente e drammaticamente provocando nella scuola e fuori della scuola! E i tagli sui SOSTEGNI per gli SCOLARI HANDICAPPATI? E il declassamento ad ATA degli INSEGNANTI INIDONEI, colpevoli cioè di essersi ammalati, con la conseguente perdita delle biblioteche scolastiche? La scuola smantellata e distrutta ma con le LAVAGNE MULTIMEDIALI!! E gli ESODATI senza più stipendio né pensione? Bisogna manifestare, non scioperare nell'indifferenza generale, facendoci scippare dallo stato il misero salario di una giornata di insegnamento! Bloccare scrutini ed esami, sì, ma in TOTO, non i 4 soliti gatti!Le scuole devono convocare e informare dettagliatamente i genitori degli alunni su quello che comporterà questo ulteriore giro di vite e, insieme, MANIFESTARE, acquisire visibilità,sensibilizzare l'opinione pubblica per le strade, sdraiandosi anche per terra, spingendo avanti i portatori di handicap e i malati se occorre!!! I sindacati non spingono a questo, la massa dei docenti, ormai declassati ed additati ovunque come "fannulloni" e "privilegiati" incassa lamentandosi vanamente ... altre categorie,ormai mere pedine di una "guerra tra poveri in quanto più o meno tartassate e/o schiavizzate o addirittura senza lavoro,plaudono al loro massacro (materiale e morale) e alla definitiva perdita di ogni qualità nella scuola pubblica, del tutto inconsapevoli della specificità di una professione(che non è né potrà mai essere lavoro d'ufficio né catena di montaggio) e dei diritti dei loro stessi figli!Chi ha voglia di esporsi in prima persona???? Gli insegnanti (ma non solo loro!)devono uscire all'aperto manifestare per le strade!

    PS: A te, Leonardo, l'onore delle armi: mai come ora,leggendoti in questa spaventosa situazione, e leggendo le tue pazienti, risposte ai commenti che seguono il tuo articolo, ho ammirato in te le doti che fanno di un essere umano un "vero" maestro.
    Di insegnanti così è stata "anche" fatta la scuola pubblica italiana,mattone su mattone, lo si voglia credere o no, io gli ho conosciuti, in mezzo alla massa naturalmente, come ovunque... è stata,dicevo... appunto.

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    1. con altrettanta pazienza si dovrebbe far notare che il contendere non è
      il taglio sui sostegni (che è sbagliato)
      il taglio di supporto agli handycappati (che è sbagliato)
      la non tutela degli esodati ( che è sbagliata)
      le scuole fatiscenti
      le lavagne
      etc...
      ma ci si chiede se i prof. lavorino abbastanza non rispetto agli standard europei ma rispetto a tutti quelli che in Italia lavorano 40 ore alla settimana.
      Solo questo è il problema. E secondo me è un problema vero.
      Ringraziate che il lavoratore medio non sa come ve la passate altrimenti le manifestazioni degli operai finirebbero per essere organizzate contro di voi.

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    2. no signor anonimo. No! Il contendere non è questo: ci saranno schiere di disoccupati e l'operaio non avrà più da lavorare perchè caleranno i consumi. Ma lo capite questo? E Passera è un genio, davvero, un genio: sta massacrando i lavoratori per coprire sfaceli altrui, non nostri, di noi popolino, ma di un malgoverno che ha inizio da Andreotti e finisce con la Minetti, dando la colpa a chi si presta meglio ad essere odiato! Ora è il turno dell'insegnante e poi? Che poi lo statale, ogni statale, debba essere responsabilizzato, questo è talmente ovvio che fa fatica anche doverlo ripetere. Ma a partire dai vertici. Io sono e credo che restorò disoccupata a lungo, a questo punto ringrazio Dio del Parkinson di mio padre e della sua pensione di invalidità. Ho 35 anni e posso solo sperare nella malattia grave di almeno dieci docenti sopra di me. Preferisco iniziare a rassegnarmi. E mi sto rassegnando, ma voi, voi che lavorate, sarete voi a pagare tutto questo. Ma lo capite o no?

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  48. c'è un po' di schizofrenia...

    da un lato gli insegnanti si spacciano per novelli don Milani che si ammazzano di lavoro, gratis, un scuole più fatiscenti di quella di Barbiana.

    dall'altro conoscono (e difendono) assurdissime regole sulle ore di 50 minuti (!) e altre amenità.

    c'è più furbizia (e tutela dei privilegi) che vero amore per la scuola.

    peccato.

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    1. Le ore di insegnamento in Italia sono di 60 minuti netti. Se in qualche scuola ci sono moduli a 50 minuti, gli insegnanti ne fanno di più, per un totale di 60 minuti. Non è un furbizia, è un sistema per insegnare più cose in meno tempo, siccome si pretendono più cose senza stanziare più risorse.

      Non credo che gli insegnanti siano novelli don Milani (lui tra l'altro insegnava un numero disumano di ore alla settimana, in un altro contesto sarebbe stato sequestro di persona). Ce ne sono che lavorano male e altri che lavorano bene, e a 24 ore questi ultimi diminuiranno.

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  49. Leggo alcuni commenti e una volta di più prendo atto che in Italia il problema della Scuola, il concetto stesso di Scuola, è una questione culturale in stato di arretratezza; e quindi è difficile far capire a chi non insegna cosa significa farlo e quali responsabilità comporti. Non è tutta colpa del singolo cittadino: nella nostra nazione per molto tempo la Scuola è stata organizzata come sistema unicamente repressivo dell'individualità e come motore realmente incentivante solo per chi si omologava allo schema generale (parlo ovviamente del lavoro sugli e con gli studenti). A questo, aggiungiamo che tanti adulti, ricordando i Professori, ricorda solo quelli che si distinguevano per incapacità e cattiva volontà, perché la memoria fa brutti scherzi col passare degli anni; e ricorda molto e solo il modo in cui la Scuola lo ha coercizzato quando era giovane e voleva sentirsi libero. Sono i genitori dei ragazzi di oggi, che - dopo la lunga stagione delle lotte giuste e sante per la democratizzazione - oggi accorrono a chiedere al docente di turno perché non ha dato la sufficienza (o anche più) al figlio e non come il figlio può fare per raggiungerla.
    Altro aspetto del problema è che il messaggio dei Padri costituzionali negli artt. 33 e 34 (famosi) è stato pian piano totalmente snaturato, distruggendo quello che era nelle loro intenzioni: fondare una Scuola Pubblica aperta a tutti, dove l'insegnamento nelle sue proprie metodologie fosse libero e laico, e i capaci e meritevoli fossero aiutati e curati. Sono infatti sotto gli occhi di tutti i tre "mostri contrari" all'applicazione di tali principi costituzionali: la sovvenzione statale alle scuole private, la presenza di insegnanti (indottrinatori) di religione scelti dal Vaticano ma pagati dallo Stato, il clima di continuo "recupero del debito" per gli aalunni svogliati con conseguente dimenticanza della valorizzazione delle eccellenze. Nel frattempo, ogni volta che i governi (tutti) degli ultimi 60 anni hanno dovuto tagliare fondi lo hanno fatto nel campo scolastico; risultato: classi di minimo 28-30 persone e almeno 4 classi per docente; diminuzine degli insegnanti di sostegno per ragazzi con disturbi di apprendimento, fino a demandare all'insegnante specifico di disciplina la cura contemporanea sia della classe sia dei casi singoli con difficoltà di apprendimento; infine, ad oggi è sempre solo l'insegnante di disciplina che deve occuparsi anche di quei ragazzi immigrati che arrivano magari in Italia a 14 anni e vengono inseriti direttamente alle Superiori senza conoscere una parola della nostra lingua.
    Va anche detto che in tutta questa degradazione della professione insegnante c'è un gap iniziale: il non conteggiare come ore lavorative pagabili la correzione dei compiti per chi insegna discipline che prevedono prove scritte, la presenza nei consigli di classe e nei collegi pomeridiani. Chiunque può immaginare che se un docente ha circa 120 alunni, la correzione degli scritti leva wend interi e pomeriggi interi, e questo NON più come trent'anni fa, quando se passavi un compito bene se no erano cazzi tuoi che non avevi studiato, no: oggi sono previsti minimo tre compiti a quadrimestre e una miriade di test, simulazioni, svolgimenti brevi, ecc. In più, essendo ormai la scuola divenuta del recupero, c'è sempre il genitore o lo studente stesso che ti chiede di "farne ancora un altro", perché vuole mettersi in pari dopo non essersi interessato granché durante l'anno, e tu docente non puoi più dire di no, neanche se in un quadrimestre ne hai somministrati già 4, di compiti scritti.
    Ne ho ancora, di cose da spiegare a chi dice: "18 ore sono poche e avete tante ferie"(che poi, se sei commissario di maturità, le ferie sono esattamente quelle di tutti gli altri; solo che quelle dei docenti danno nell'occhio essendo raggruppate

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  50. tutte nell'estate, mentre le altre categorie possono dislocarsele nel corso dell'anno). Per esempio, che la funzione docente non è un mestiere né una vocazione, ma una serissima professione di natura intellettuale e psicologica, che attiene alla formazione dei giovani, nella forte speranza che non tutti siano i Fiorito o la Minetti del domani, e neanche Formigoni o tanti altri, cioè nella speranza che il nostro Paese venga guidato da gente degna, non da marchettari e corrotti. Contemporaneamente, il docente deve trasmettere la memoria e la cultura di tutto il Paese e dell'Occidente in generale, affinché non si perda la nostra identità e non si diventi la repubblica di bananas nel continente Apple o Mc Donald's, scegliete voi, dove conta il logo e non la sostanza. O affinché non si apra una terza guerra mondiale di natura religiosa e si coltivi invece il rispetto del diverso da noi.
    Il tutto, con persone giovanissime, spesso distratte, intemperanti, recalcitranti, perché è la loro natura e ne hanno diritto, e di cui va catturata l'attenzione con competenza, preparazione e comprensione umana: cosa che io vedo fare a molti, molti docenti, direi anche la maggioranza, che paga le lacune di una minoranza poco adatta alla professione (anche qui, però, attenzione: lo Stato non ha mai previsto una formazione reale degli insegnanti e si continua a diffondsre l'enorme sviante cazzata della "vocazione", così deleteria sia per docenti sia per studenti).
    Ecco, chi capisce tutto ciò può anche iniziare a comprendere che insegnare non è esattamente "un tanto al chilo", né qualcosa di equiparabile ad altre professioni, nemmeno al chirurgo che ti salva la vita con l'intervento: l'insegnamento ha a che fare con altre sfere, che coinvolgono la Nazione nella sua interezza e potrebbe, se rispettato, portare ad un futuro migliore per le prossime generazioni.
    Un governo che riconosca la centralità della Scuola non chiede ai docenti, con l'aumento dell'orario, di avere almeno 6 classi e quindi esser costretti a trattare la gente come numeri, accompagnando la richiesta con il blocco degli stipendi e gli scatti di anzianità. E non chiede senza prima un confronto con le parti. E non chiede, dopo aver bandito un concorso da presa per il culo sia dei vecchi che dei giovani, e aver allestito quell'imbroglio del TFA. Un governo che riconosca la centralità della Scuola, forma i suoi insegnanti - anche con sbarramenti e difficoltà, affinché ne escano solo i più adatti, a patto che non si tratti del test su come si tira lo sciacquone o se mettere la retta obliqua dopo una sequenza di rette di vario tipo - e dopo li AGEVOLA PER IL BENE DEI GIOVANI, li paga adeguatamente e ne diffonde la stima sociale, non ne parla come una claase di buoni a nulla e nn incita, con leggi e deceti vari di cui non si parla mai e sentenze del TAR e varie robe, le famiglie e a trattarli come se dovessero dare qualcosa a forza, cioè il diploma o il voto. Un governo che riconosca la centralità della Scuola non paga le scuole private e abolisce l'indottrinamnto cattolico. E consegna ai docenti un numero equo di classi con un numero equo di alunni. E riconosce monetariamente le ore dedicate alla correzione degli elaborati, ai consigli, ai collegi, magarii trattandoli come straordinari.
    Solo dopo tutto questo, allora tale Governo potrebbe chiedere che la professione docente diventi a tempo pieno, con 30 ore settimanali ADEGUATAMENTE
    RETRIBUITE. Perché, non dimentichiamocelo: qui in Italia l'insegnante viene pagato poco più di un operaio specializzato, ma ha conseguito una laurea e con duri sacrifici familiari e non sta esattamente a una pressa.
    E cazzo.

    A Leonardo: non importa quanto lavorano i colleghi europei, svegliati, ciò che conta è la nostra situazione e il modo in cui lo Stato ci considera e come con noi ci si puliscono tutti il culo. Combatti, essendo fiero del tuo lavoro.

    Francesca

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    1. intanto perchè solo 30 in un mondo dove la norma è 36-40?
      e non sono sicuro che l'operaio alla pressa se la guadagni meno di te.

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    2. Hai mai pensato che la "norma" di 36-40 ore non è una legge fisica ma una scelta della nostra società? Perché non pensare che è più "umano" lavorare 18/20 ore a settimana e combattere per questo (e a parità di stipendio)? E quando si dice "i soldi non ci sono", mica parliamo di petrolio, le cui riserve si esauriranno prima o poi: i soldi rappresentano ore lavoro e il rapporto fra una banconota e un tot di ore lavoro lo ha deciso Dio oppure noi?

      Perché pensiamo sempre che ciò che regola le nostre società discende dall'alto dei cieli e invece non è altro che un modo tutto umano di creare servi e padroni?

      Alberto

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    3. Ma perchè lavorare 18\20 ore a settimana , combattiamo per lavorarne 9\10 e a stipendio doppio !! Tanto i soldi sono solo una convenzione .

      Neanche ci provo a spiegarti che sciocchezze stai scrivendo.

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    4. In effetti nel secolo XIX la gente lavorava il doppio di quanto si lavori oggi e con stipendi di gran lunga più bassi.
      Ma evidentemente l'anonimo delle 00:53 quando a scuola gli insegnavano storia era distratto.

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  51. Anonimo: non se la guadagna meno, se la guadagna "diversamente"e con minore impatto sulla società. Evidentemente, non sono stata chiara abbastanza.

    Alberto: su quello che dici tu si può discutere, e sono anche d'accordo che bisogna battersii per un mondo dove non ci siano né servi né padroni. Serve la Scuola, per questo, però. E una Scuola "umana", appunto.

    Saluti a tutti e al propietario del blog.

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  52. Sono per 40 ore di lavoro a scuola, in un ufficio per 2 o 3 persone fornito del necessario, con cartellino da timbrare. Non sono sicuro che, di queste 40, 24 possano poi essere di lezione. (Ah, in Germania le unità di lezione durano 45 minuti e comprendono anche attività pomeridiane, come aiutare a fare i compiti; e per chi è coordinatore di classe o incaricato di altri progetti il numero di lezioni si riduce.) Può darsi che serva a stanare i fannulloni; di certo contribuisce a far scappare i migliori. È un rischio che il datore di lavoro si prende.
    *
    Mi pare che molto livore qui sopra abbia motivi psicoanalitici più che economici: gli insegnanti hanno avuto un certo potere su di noi per x anni, ci hanno causato emozioni e stress molto forti; è umano ricordarsene molto a lungo. È un rapporto che ha qualcosa del legame genitori-figli. Ma non dovremmo per questo credere che la nostra individuale esperienza sia l'unico metro: andare spesso allo stadio basta per fare appassionati discorsi fra tifosi, ma non per fare l'allenatore.
    *
    Preferirei un sistema di valutazione del lavoro. Esiste in tutte le scuole d'Europa, e si sta timidissimamente affacciando anche in Italia. Chi paventa il clientelismo, la mafia congenita, le raccomandazioni eccetera, deve capire che così non cambierà mai niente. Che se un lavoratore viene valutato sa anche come e dove migliorarsi, e quindi accresce il proprio valore. Poi, una percentuale fisiologica di scuole facili ci sarà sempre, perché ci sarà sempre una clientela che le chiede. (Senza valore legale del titolo di studio anche questa fetta si assottiglierebbe, ma pazienza.) Preferirei abolire la distinzione fra precari e di ruolo: ognuno con il suo curriculum, un contratto quinquennale e, di nuovo, la valutazione di risultati e competenze.
    *
    Detto questo, mi pare però che i critici più feroci qui sopra siano tutti lavoratori di livello buono o ottimo. Ma intorno a loro non ci sono fannulloni o imboscati? Colleghi che stanno in chat mezzo pomeriggio e poi si fanno belli con il capo a furia di straordinari? Avete mai notato che il picco dei post su Facebook è in orari d'ufficio? Mai sentito di operai neoassunti che fanno 7 pezzi l'ora dove la media è 5, e presto i colleghi più anziani gli fanno rudemente capire di scendere a 5, altrimenti l'ufficio qualità si accorge che si può salire a 7?
    *
    Ecco, un lavoratore buono come i tanti qui sopra, ha o non ha piacere che il contratto di tutti peggiori perché c'è un imboscato due scrivanie più in là?

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  53. A parità di retribuzione. Sì, ma con 15 giorni di ferie in più. Perché omettere di citarli?

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  54. Aggiungo una cosa. Come mai tutti gli alunni di IV superiore che fanno un anno all'estero – Usa, Irlanda, Francia, UK, persino Hong Kong – raccontano immancabilmente di pochissimo studio e risultati da genio? Come mai in più di una facoltà i laureati italiani mangiano in testa a quelli europei? Parlo di medici, ingegneri, architetti e non di rado anche umanisti. Chi parla di sfacelo della scuola italiana me lo può spiegare?

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    1. dati statistici, please. io (laureato italiano che insegno in un'università tedesca) tutti questi "laureati italiani che mangiano in testa a quelli europei" non li vedo. poi magari è un problema delle facoltà scientifiche, magari in altri campi è diverso.

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  55. Il 15 giorni di ferie in più sono una farsa. Nella pratica significa che chi poteva fare aggiornamento o pratica sulle apparecchiature in luglio non lo farà perché la scuola chiude.

    Quando arrivi al 15 settembre ci devi arrivare con del lavoro pronto. Se la scuola ha chiuso 15 giorni in più quel lavoro lo avrai fatto a casa. Non è una carota, è una presa in giro.

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  56. il 33% per cento di cattedre in meno l'avete considerato?

    La risposta alla tua domanda finale è semplice:
    nel nostro paese siamo passati alla solidarietà degli anni 70 al cannibalismo sociale di oggi.
    Tu ieri non hai difeso me (medico, impiegato, informatico, autista) e tu oggi non avrai bessun sostegno. E' questo che dobbiamo cambiare. Avere un'idea di stato e difenderla da chi la vuole smantellare.
    Domanda: 33% per cento di lavoro in più e 33% per cento di stipendio in più ci staresti? rr

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    1. Io per adesso fisicamente potrei anche dire che ce la faccio, ma è una decisione che va presa con una categoria, perché quel 33% lo toglierei a un altro insegnante che mi è inferiore in graduatoria semplicemente perché è più giovane.

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    2. grazie! ma qui non capiscono! eppure io ho fatto filosofia e storia, ma queste semplice operazioni sono ugualmente accessibili dalla mia mente umanistica! Ma sono davvero tutti così estremamente neutri, per non dire altro?

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  57. 15 gg di ferie "in più" per i giorni che già sono liberi a causa della sospensione didattica, tipo le vacanze natalizie; in parole povere, le ferie restano le stesse quindi una presa per il culo. fate attenzione, anche voi colleghi, a capire bene di che si parla.

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    1. Caro anonimo, è davvero amareggiante leggere parole come le sue, o lettere come quella di tale Davide Olmi stamattina sul Corriere (http://www.corriere.it/lettere-al-corriere/12_Ottobre_13/I-nuovi-orari_e5619a86-14f9-11e2-adc6-ff8054e34060.shtml).

      In pratica, dite, i 15 giorni di ferie in più sarebbero una fregatura perché tanto siete già in vacanza, ops, sospensione didattica. E per fortuna, aggiungo, che a lavativi come voi non vengono offerti altri 15 giorni oltre ai 3 mesi che già di fatto vi prendete, sarebbe davvero una beffa nei confronti di chi - anche nella scuola - lavora davvero.

      Mia madre è insegnante e non fa 3 mesi di ferie, perché a luglio e a settembre lavora davvero, da casa, per preparare progetti, aggiornarsi, preparare i corsi in maniera differente. Così come lavora tutti i pomeriggi, tutto l'anno. Per lei non sarebbe assolutamente un problema fare quel lavoro da scuola, anzi forse sarebbe pure più pratico timbrare il cartellino e lavorare lì invece di sparpagliare fogli e cartelle in salotto. Ma per molti suoi colleghi sarebbe un dramma, nonostante taluni millantino ore trascorse a correggere compiti, la realtà più spesso è che al suono della campanella chi s'è visto s'è visto (altri candidamente ammettono che al pomeriggio hanno da fare la spesa, curare le piante e portare il cane a passeggiare).

      Mi stupisce - o forse no? - il totale scollamento dalla realtà di persone come lei, caro anonimo, e come il sig. Olmi: dovreste provare a raccontarlo a un giovane plurilaureato col contratto co.co.pro. in scadenza, che voi siete già in vacanza per tre mesi, oltre ad avere un orario di lavoro che pure includendo tutte le correzioni di compiti non supera le 40 ore settimanali, ma pure uno stipendio certo, la malattia pagata, la certezza di non essere licenziati (nemmeno in caso di maternità), e la sicurezza di una pensione che prima o poi arriverà.

      E' per colpa di gente come voi che la professione di insegnante ha un prestigio sociale così basso.

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  58. Insegno scienze (o come cavolo si chiama adesso) di ruolo da 25 anni: quest'anno ho rischiato di essere soprannumerario nella mia provincia e direi che con le cattedre a 24 ore lo sarò di sicuro. Scienze con la recente riforma è stata ridotta a 2 ore settimanali per classe (negli istituti tecnici dove insegno): se conservassi il posto mi troverei ad avere nel caso migliore 6 prime e 6 seconde ripetendo quindi lo stesso striminzito programma 6 volte alla settimana; nel caso più assurdo potrei ripetere lo stesso programma 12 volte alla settimana...Se questa (come le precedenti) innovazione migliorasse di una virgola l'efficacia didattica del mio lavoro potrei anche essere abbastanza soddisfatto ma ormai ho di fronte agli occhi da alcuni anni il disastro totale.Evidentemente la qualità dell'insegnamento non è prevista dalle varie riforme; una volta si parlava di introdurre il "modello Fiat" (!) (inteso come modello aziendale) anche nella scuola: mi sembra che ormai ci siamo e quindi stiamo sfornando tante belle Duna difettate...
    Per quanto riguarda l'aspetto orario dal punto di vista strettamente personale posso dire che fin'ora le cose sono andate bene, le 18 ore settimanali di cattedra diventano regolarmente 25 a scuola e 15 ore a casa le faccio sempre (suddivise in genere in sette giorni su sette): mi dispiacerebbe doverle fare a scuola (perchè gestire il proprio tempo è un privilegio non da poco) ma se si decidesse per un orario d'ufficio mi sembrerebbe comunque accettabile; naturalmente le ferie effettive sono circa due mesi e questo è un privilegio indiscutibile e ingiusto.

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  59. è la moda italiana: si inizia con un problema (l'orario degli insegnanti) e si finisce per dire che non si può fare nulla perchè ci sono infiniti altri problemi (le scuole fatiscenti, le poche risorse, gli alunni che saltano sui banchi e i genitori che non capiscono nulla).

    poi si finisce per dire che sabbe bella una società dove si lavora 3-4 ore al giorno (cosa su cui sono perfettmante d'accordo) e quindi gli insegnati possono proporsi come pionieri del nuovo eden.

    no, non si può fare così.
    le ore che fanne effettivamente gli insegnati o almeno la media degli insegnanti sono molto inferiori a quelle di un normale lavoratore (minatore, medico, impiegato, ricercatore, bibliotecario, politico... no, ecco, forse i parlamentari no).
    Questo non è giusto e può continuare solo perchè non c'è evidenza nel cittadino medio di come stanno le cose.

    metre lavoriamo per raggiungere il paradiso in terra, accontentiamoci di avere tutti più o meno gli stessi diritti e gli stessi doveri.

    per altro la situazione attuale è dura per tutti e ci sono fior di laureati e dottorati che non potranno mai accedere ad uno scuola occupata da precari che, anche quando avrebbero potuto, il concorso ordinario non l'hanno fatto e che, è notizia di ieri da parte di mio figlio, passano l'ora a dire che loro lavorano tanto, troppo, e però, in quell'ora e nelle precedenti non hanno mai fatto lezione!

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  60. Evidentemente non sei mai stato in una classe e non hai idea del lavoro di scuola altrimenti non paragoneresti tout court un'ora ad un'altra. Io ho fatto diversi lavori, ma non mi sono mai stancato come in una mattinata di insegnamento (e guarda che ho fatto anche lavori manuali faticosi). Che gli insegnanti lavorino 18 ore è una chimera. Hanno un solo grande privilegio: quello di potersi organizzare il tempo, quando si può. Io lavoro di sera ad esempio, dalle 21 alle 24. Ci sono i compiti (un insegnante di inglese ha almeno 250 compiti al mese da correggere. Minimo 10 minuti l’uno. Fai i conti), le relazioni, le programmazioni, le lezioni. Ovviamente non sempre si può. Questa settimana ad esempio ho avuto 4 riunioni e riunioni pomeridiani ne hai quasi tutte le settimane. C'è il rovescio della medaglia. Non c'è sabato o domenica e le emergenze sono continue. Inoltre con il tuo mestiere non chiudi mai. Non è che finisci il tuo orario e chiudi, perchè i problemi dei tuoi alunni te li carichi e te li porti a casa. Alle volte ci pensi di notte quando non dormi. Non hai a che fare con carte o cose, ma con persone che stanno crescendo e fanno fatica a farlo. Il lavoro di insegnante non finisce mai, nemmeno nel tuo tempo libero che poi dedichi, se puoi, a leggere e a arricchirti spiritualmente. Lo fai per te, ma fa parte della tua professionalità che non ti molla mai e poi ricade sui tuoi alunni. Non è un caso che la professione insegnante sia la più rischiosa dal punto di vista dell'equilibrio psichico. Non so se lo sai, ma ti consiglio di documentarti sui dati di medicina del lavoro. Allora si scopre che la professione docente è più pericolosa di un lavoro in miniera. Il più alto tasso di suicidi in assoluto. Il più alto rischio di crisi depressive e di problemi psichici. Ci metti pure che sono laureato e che se lavorassi in qualsiasi altro ruolo della pubblica amministrazione alla mia età sarei inquadrato nei ruoli dirigenziali, con relativo stipendio. Detto questo non cambierei il mio lavoro con nessun altro perchè le soddisfazioni che mi danno le relazioni umane con i miei alunni, che sono poi i tuoi figli, non me le darebbe nessun altro lavoro. Non faccio cose. Produco idee e prospettive. Sono un intellettuale in una parola. Voglio più soldi? Mah.. Se non quello almeno un po' di considerazione per il ruolo che svolgo e che non mi si dica che devo fare un atto di generosità e lavorare 6 ore in più dalla mattina alla sera perchè lo stato deve risparmiare. Se mi chiedi la generosità in classe mi sta anche bene, ma per le casse dello stato proprio no. Sto già dando ..

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  61. ma insomma quanto prende al netto un insegnante al giorno d'oggi si puo sapere?

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  62. Scuola superiore, dieci anni di servizio, terzo scaglione: ~1450€ netti/mese. Nel cud 2012 leggo: 23000€ lordi/anno - 5610€ d'imposta lorda + 1070€ di detrazioni = 18460€ netti annui in 13 mensilità.

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  63. OT: se dopo Veltroni riesci a sbarazzarci anche di Ichino, magari...

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  64. Orario settimanale di insegnamento dei docenti - Fonte Eurydice 2011.

    primaria sec. Inf. sec. Sup.
    Bulgaria 12 15 14
    Polonia 14 14 14
    Estonia 16 16 15
    Rep. Ceca 17 17 16
    Slovenia 17 17 15
    Danimarca 18 20 19
    Grecia 18 16 14
    Austria 18 17 17
    Romania 18 18 18
    Slovacchia 18 18 18
    Finlandia 18 16 15
    Cipro 19 18 18
    media UE 19,6 18,1 16,3
    Germania 20 18 18
    Ungheria 20 20 20
    Belgio 21 19 18
    Lettonia 21 21 21
    Lituania 21 18 18
    Lussemburgo 21 18 18
    Irlanda 22 22 22
    Italia 22 18 18
    Francia 24 17 14
    Spagna 25 19 19
    Portogallo 25 22 22
    Malta 26 20 20

    Così qualcuno la finisce di dire che lavoriamo meno degli altri.

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    1. tonyxx, per gli altri paesi non so valutare, ma abbiamo già visto in vari dei commenti qui sopra che il numero di ore attribuito dalla tua tabella alla germania è clamorosamente falso (28 ore e non 20 nel caso delle elementari, 25,5 e non 18 per le superiori).

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