Quasi sette anni fa - qualcuno se ne ricorderà - Silvio Berlusconi movimentò gli ultimi giorni di campagna elettorale dichiarando che avrebbe vinto perché gli italiani non potevano essere in maggioranza "così coglioni da votare contro i loro interessi". Quel che successe a quel punto illustra bene il funzionamento paradossale del berlusconismo; non fu Forza Italia o la Lega a riprendere la frase e a trasformarla in uno slogan, ma i militanti di centrosinistra, nel tentativo di rovesciarla in senso ironico. Le iniziative di qualche blog (i social network erano ancora pochissimo diffusi) avrebbero avuto comunque un'eco piuttosto ridotta, se Repubblica-Kataweb non avesse deciso di dare un risalto nazionale alla "rabbia sul web" nata dal "tam tam on line", lanciando una petizione e pubblicando gli autoscatti dei lettori che si autodenunciavano ("io sono un coglione"). Le elezioni Berlusconi le perse per un soffio - in un certo senso le pareggiò - ma se si considerano i sondaggi di partenza, la campagna del 2006 fu uno dei suoi più notevoli risultati politici; probabilmente l'episodio dei coglioni non fu determinante, ma ci ricorda le regole del gioco. Mentre avversari (e anche alcuni alleati) convergono verso il centro, nella speranza di attirare gli indecisi, Berlusconi cerca di motivare i suoi elettori esponendosi allo sdegno degli avversari, accreditandosi come la vittima dell'ostilità comunista, giustizialista, eccetera eccetera (continua sull'Unita.it, H1t#161).
L’atteggiamento provocatorio (oggi che siamo tutti su internet potremmo definirlo trolling) gli riesce tanto più congeniale quanto più è istintivo; Berlusconi non ha bisogno di un tavolo di spin-doctors per definire “coglioni” gli elettori di sinistra, o consigliare un otorino a Lilli Gruber, o un ruolo di kapò a un europarlamentare. Sono cose che gli vengono naturali; le dicesse un altro, geleremmo di imbarazzo; le dice lui, ed è una festa per tutti. Non vediamo l’ora di propagarle via twitter o facebook, non vediamo l’ora di condividerle e riderci su. Questo tipo di attenzione scandalizzata è esattamente quello che va cercando, senz’altro con più affanno che in passato. La principale differenza, oltre all’età che si fa sentire, è il presenzialismo televisivo: Berlusconi aveva sempre mantenuto una certa distanza dai talk-show, anche in contesti per lui confortevoli come da Vespa si era sempre fatto organizzare dei monologhi, annessa claque e attrezzi di scena (la lavagna, il contratto con gli italiani). Ora che non può più permettersi di mandare avanti i portavoce, è ragionevole immaginare un’impennata di gaffes e provocazioni – confusamente lo sappiamo tutti, che B. è solo all’inizio, che le “giudichesse comuniste” sono un semplice antipasto. Lo sappiamo e siamo ansiosi che si scateni stasera da Santoro: senonché, che altro potrebbe dire o fare Berlusconi, che non abbia già fatto o detto negli ultimi vent’anni? Un Mussolini statista? Già fatto. Un Obama abbronzato? Fatto. Si è già paragonato a Cristo? Sì. D’altro canto è prerogativa degli artisti riuscire sempre a stupire, ed è ragionevole immaginare che ci riuscirà, e che i titoli più grandi dei giornali di venerdì saranno per lui. Dopodiché, dipenderà anche da quanto siamo coglioni. http://leonardo.blogspot.com
.... c'è un errore nel link che riporta all'articolo di Repubblica e non all'Unità ... il seguito me lo vado a cercare là
RispondiEliminagrazie mille, trovare un correttore a quest'ora non è da tutti.
RispondiEliminapiù che un correttore, un lettore ha piacere di leggerti per intero
Eliminaperò il punto è proprio quello:
RispondiEliminagli italiani saranno mica così coglioni da votare contro i loro interessi?
no, perché fin'ora una bella fetta di italiani ha fatto proprio questo: votato contro i propri interessi, qualunque cosa voglia dire
io vedo un sacco di indizi in questo senso e l'utilizzo massiccio dei social network in sé non aiuta, anzi: porta a banalizzare e superficializzare tutto.
si va avanti per battute e aforismi (magari!) e non si arriva mai al punto
berlusconi è bravo (a farsi i cazzi suoi) e sa di aver perso, però conosce i suoi polli e sa che può solo migliorare...
farà mille gaffe, ma lo sapranno so quelli che leggono certi giornali e guardano certi filmati... quindi quanti voti perderà per le mille gaffe?
nessuno
quanti voti potrà perdere il centrosinistra per le battute di vendola?
In effetti Berlusconi si attende nugoli di commenti alle proprie battute onde incrementare la propria visibilità.
RispondiEliminaStasera la BCE presenterà i bozzetti delle nuove banconote da 5 E che andranno in circolazione la primavera prossima, con nuove misure di sicurezza e (si spera) una vita media maggiore rispetto ai cinquini classici.
Ecco un ottimo argomento di discussione alternativo a Berlusconi ;)
anche il tag probabilmente è da rivedere
RispondiEliminaok che in fondo dici che " prerogativa degli artisti .."
ed posso immaginare che includessi anche Grillo nella famiglia,
ma qui si parla di B., o sbaglio?
.
MarcoBo
Leonardo, concentrati sul bombardare Cologno. L'unico tema che merita ancora una menzione di Berlusconi è quello. Per il resto ignoriamolo.
RispondiEliminaSpegni la TV e accendi il cervello!
RispondiEliminaSondaggio indipendente sulle elezioni politiche del 2013.
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http://sondasonda.blogspot.it/
leo, forse dipenderà da quanto ancora Bersani farà il coglione però!
RispondiEliminaCOMPLETAMENTE D'ACCORDO! standing ovation :)
RispondiEliminaps: avrei 2 parole per un commentatore su fb... certo Facchetti... baciamelo :D