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lunedì 21 gennaio 2013

Le elezioni (più complicate) del secolo

Stavo pensando a come si deve sentire un qualsiasi elettore di Ingroia o Di Pietro, amante della legge e dell'ordine, quando scopre che nello stesso movimento c'è gente di Rifondazione che va ai funerali dei brigatisti. Come ci si deve sentire? Più o meno come si devono sentire i reduci di Genova che dopo aver diffidato per anni di poliziotti e magistrati si ritroveranno, nelle urne, a mettere una croce sull'ex magistrato Ingroia. Sempre meglio dei radicali che hanno rischiato di dover votare per Storace. Per tacere dei leghisti che dopo aver definitivamente chiuso con Berlusconi alle prossime elezioni voteranno, come da 15 anni a questa parte, Berlusconi; i renziani e i vendoliani che si tureranno il naso e voteranno per il Bene Comune; i liberali che avevano scelto Monti per superare le antiche categorie della politica e si ritroveranno perciò come capolista Casini; i democratici che voteranno Bersani ma sanno già che l'accordo con Casini e Monti è necessario, e così via. Persino molti simpatizzanti delle Cinque Stelle gradirebbero un movimento meno Grillo-centrico, ma i tempi sembrano ancora piuttosto lunghi.

Si sa che i partiti politici non possono soddisfare le esigenze di tutti, ma stavolta più che in passato sembra che nessun partito riesca a soddisfare le esigenze di nessuno. Tra le infinite magagne del porcellum c'è quella di aver creato i più inverosimili compagni di letto. Ingroia mette assieme sinistra extraparlamentare e giustizialisti; gli elettori di Vendola storcono il naso all'idea di andare col Pd; quelli del Pd storcono il naso all'idea di doversi poi associare a Monti; molti sostenitori di Monti si domandano che male hanno fatto per ritrovarsi con Casini e Fini, eccetera eccetera. Gli unici forse a non porsi tutti questi problemi sono gli elettori di Berlusconi, per i quali la scelta è relativamente facile: da una parte c'è il loro campione di sempre, dall'altra tutti i suoi nemici. Berlusconi sta risalendo nei sondaggi anche perché è l'unico a potersi permettere una campagna senza toni compromissori: non ha nessuna strana alleanza da dover spiegare ai suoi elettori, tanto più che il bacino a cui si rivolge apertamente è quello degli astensionisti: gente che o vota per lui o proprio non vota. Se i suoi calcoli sono giusti, se l'Italia è ancora quel Paese che ha capito e infinocchiato così bene negli ultimi vent'anni, forse ce la fa anche stavolta.

Perché la politica italiana è così complicata? (eh, chissà. Se ne parla sull'Unita.it, H1t#163).

Perché dopo vent’anni passati a invocare il bipolarismo, ci troviamo con quattro o cinque “poli” tutt’altro che fermi, anzi in perenne oscillazione, alla ricerca di un equilibrio impossibile? Fingiamo per un attimo di fare tabula rasa delle esperienze e delle personalità, e proviamo a immaginare quanti e quali partiti servirebbero per rappresentare l’Italia di oggi. Partendo da sinistra, sicuramente ci dovrebbe essere spazio per un movimento radicale e ancora un po’ operaista, sulla falsariga della Linke tedesca. Poi potrebbe esserci un partito socialdemocratico con ambizioni maggioritarie, una piattaforma chiara sui diritti civili e sull’ambiente. Alla sua destra, e più o meno al centro dell’arco parlamentare, un partito liberaldemocratico che avrebbe già fatta propria l’agenda Monti. Più a destra i conservatori, cattolici o meno; da qualche parte poi si dovrebbe lasciare spazio per un partito neo-populista antieuropeista, dove troverebbero sfogo anche alcuni localismi (gli autonomismi regionali, ecc). Ecco, meno di cinque partiti davvero non sono riuscito a immaginarli, ma questi cinque almeno non creerebbero tanti problemi di identità ai propri elettori. A rendere impossibile un’architettura del genere ci sono diversi fattori: da una parte il settarismo, dall’altra la disperata determinazione di molte queste sette a non scomparire sotto la soglia di sbarramento, che porta ad apparentamenti grotteschi (Storace+Pannella, ma anche Ingroia + sinistra radicale non scherza affatto). Poi ci sono tensioni trasversali; la pervasività dei cattolici rende difficile capire, per esempio, quale di questi poli non stia difendendo i cosiddetti “valori non negoziabili”: se qualcuno vuole che il prossimo parlamento metta all’ordine del giorno il matrimonio gay o imponga l’IMU alla Chiesa, chi deve votare? Non è affatto chiaro. E poi c’è l’ingombro di Berlusconi, che trasforma ogni consultazione in un referendum su sé stesso. Tutto questo rende il quadro di una complessità che troveremmo perfino affascinante, se dovessimo soltanto osservarla da lontano e non viverci dentro.
Altrove è più semplice, o almeno così sembra da qui. Altrove i partiti riflettono le aspirazioni di blocchi sociali più o meno definiti, che possono vincere o perdere le elezioni (o pareggiarle, a volte succede anche questo senza melodrammi o guerre civili). Altrove non si dà per scontato che il leader di centrosinistra debba automaticamente rivolgersi all’elettorato di centrodestra e viceversa: si può anche vincere semplicemente convincendo il proprio naturale bacino elettorale a non disertare le urne, decifrando le sue esigenze e trasferendole in un programma politico (che poi sotto le elezioni va tradotto in slogan di facile presa). La cosa inquietante è che l’unico leader italiano che si sta comportando così sembra essere Silvio Berlusconi. http://leonardo.blogspot.com

24 commenti:

  1. Sono come le progressive ondate di un freddo glaciale, raffiche successive che una dopo l'altra mi vanno ghiacciando sempre più l'anima, il progressivo ma inarrestabile avanzare di dita frigide come morte che un centimetro dopo l'altro mi stringono sempre più in una morsa gelida, una morsa che conosco e che so che stavolta non ci lascerà scampo... perché sento che Berlusconi ce la potrà fare anche stavolta? Egli avanza con l'inevitabilità della morte per congelamento, piano piano, tagliandoci il passo ogni istante un pocolino di più sino a ridurci bocconi e infine a finirci.
    Egli avanza, avanza coi suoi gelidi artigli e potrebbe rivincere, un passo dopo l'altro, il progressivo diffondersi dell'azoto liquido, ogni resistenza impastoiata e superata, ecco, ancora poco e ci siamo...
    Salvati, Europa, salvati: non naufragare assieme alla sfortunata penisola! Amputa lo stivale... oppure con esso morrai.

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  2. E' una bella forzatura dire che chi va a votare la coalizione di Ingroia o il M5S si debba sentire non convinto del proprio voto. Il M5S si presenta da solo (quindi non c'è rischio di veder tradito il proprio voto), la coalizione di Ingroia raggruppa partiti con visione molto omogenea. Questi 2 poli rappresentano la 'vera' sinistra, non quella finta del PD che da quando è nato si spaccia abilmente con una grande operazione di marketing.
    Paolo R.

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    1. Quando si legge un testo bisognerebbe leggervi cosa vi è scritto e non quello che vi si vorrebbe vedere scritto. Ricordo che sulla mia antologia delle medie c'era sempre l'esercizio che prendeva una affermazione dell'autore e poi diceva "sottolinea i passaggi del testo che evidenziano tale argomento". Vediamo di applicare lo stesso metodo al pezzo in questione.

      Domanda. L'autore afferma che "stavolta più che in passato sembra che nessun partito riesca a soddisfare le esigenze di nessuno". Sottolinea gli esempi forniti dall'autore, separandoli per gruppo di idee.

      Svolgimento. Approssimativamente da sinistra verso destra.
      Coalizione di Ingroia. "Stavo pensando a come si deve sentire un qualsiasi elettore di Ingroia o Di Pietro, amante della legge e dell'ordine, quando scopre che nello stesso movimento c'è gente di Rifondazione che va ai funerali dei brigatisti."
      SEL. "(i renziani e ) i vendoliani che si tureranno il naso e voteranno per il Bene Comune"
      PD."i democratici che voteranno Bersani ma sanno già che l'accordo con Casini e Monti è necessario"
      Renziani. "i renziani (e i vendoliani) che si tureranno il naso e voteranno per il Bene Comune"
      Montiani." i liberali che avevano scelto Monti per superare le antiche categorie della politica e si ritroveranno perciò come capolista Casini"
      M5S. "Persino molti simpatizzanti delle Cinque Stelle gradirebbero un movimento meno Grillo-centrico"
      Radicali."Sempre meglio dei radicali che hanno rischiato di dover votare per Storace."
      Lega Nord. "Per tacere dei leghisti che dopo aver definitivamente chiuso con Berlusconi alle prossime elezioni voteranno, come da 15 anni a questa parte, Berlusconi"

      Bene, bene: direi che il messaggio della parte introduttiva del brano è chiaro, adesso si può fare lo stesso con la seconda metà: magari ci si avvicina un pochino di più a cosa l'autore voleva dirci... magari...




      Svolgimento.

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    2. Forse hai qualche problema di comprensione. Te lo spiego meglio:
      Quando scrivo
      " E' una bella forzatura dire che chi va a votare la coalizione di Ingroia o il M5S si debba sentire non convinto del proprio voto. Il M5S si presenta da solo (quindi non c'è rischio di veder tradito il proprio voto), la coalizione di Ingroia raggruppa partiti con visione molto omogenea".

      intendo dire che Leonardo per affermare la sua tesi ricorre a delle forzature:
      1) Ingroia: chi se ne frega se qualche esponente della sua coalizione è andato al funerale del Br. Mi sembra veramente poco rilevante ai fini del voto. Ti sembra molto distante la posizione di chi vota verdi, rif.com e Idv? Io l'ho sempre trovata vicina (la parola omogenea questo significa) (e dal mio punto di vista condivisibile), altro che sinistra 'giustizialista' (termine dispregiativo riferito a chi vuole una giustizia uguale per tutti)
      2) il M5S non avendo alleanze non può compromettersi con nessuno. Che bella forzatura dire 'Grillocentrica', varrebbe per ogni partito che corresse da solo 'Bersanocentrica', 'Maronicentrica'...
      Per gli altri poli vale veramente il discorso di Leonardo (con contraddizioni evidentissime; non vorrei mettermi nei panni di un loro potenziale elettore), pero' sarebbe stato più onesto dire le cose con esattezza invece di mettere nel calderone tutti i poli. Ma si sa, Leonardo quest'operazione l'avrebbe fatta se fosse stato il PD diverso dagli altri.
      Ora forse ti e' più chiaro.

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    3. In effetti adesso mi è molto più chiaro e ti ringrazio.
      Vediamo se ho capito bene: il fatto che alcuni esponenti di una coalizione che ha acuore la legalità vadano a funerali di brigatisti è un qualcosa di irrilevante. In effetti a rigor di logica il brigatista in questione aveva scontato numerosi anni di carcere e pertanto aveva "pagato" il proprio debito con la società, dopotutto il fine ultimo della pena non è la punizione ma la riabilitazione del colpevole, questo credo che nessuno giudice può negarlo. Occorre essere indulgenti con questi brigatisti che in fondo cosa hanno fatto di male? Col rapimento Moro hanno semplicemente ottenuto che il primo governo nel quale sarebbe stato coinvolto il PCI non nascesse. Ma occorre essere clementi con i brigatisti, in fondo hanno pagato il debito e dinnanzi alla morte siamo tutti uguali... certo, se un esponente minoritario del PD esprime qualche dubbio sul matrimonio omosessuale allora nessuna pietà tutti addosso al PD che ha tradito, però poveri brigatisti in fondo hanno solo impedito al PCI di accedere al governo, nulla di confrontabile con le orribili colpe del PD che dovendo scegliere fra il default del paese e un governo conservatore ha scelto un governo conservatore. Non c'è nulla di male a rendere omaggio a dei poveri brigatisti che a parte condannare il PCI all'opposizione per lungo temponon hanno fatto altri danni alla sinistra italiana.
      Ai brigatisti si perdona tutto, al PD nulla: interessante il tuo punto di vista, davvero interessante: ne dobbiamo dedurre che condividi l'idea di escludere il centrosinistra dal governo del paese? Evidentemente si, visto che per te l'obiettivo principe sembra essere quello di punire PD.
      Ti ringrazio per il chiarimento, adesso mi è molto più chiaro tutto.

      Suppongo che tu sia fra quelli che alla vittoria di Rajoy hanno gioito: almeno così quei venduti del PSOE imparano a scendere a patti!

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    4. Credo tu abbia una visione molto semplicistica della politica. Sarò contento se a queste elezioni vinceranno PD-Sel nettamente, cosi il PD non potrà dare la colpa a qualcun altro se verranno fatte scelte non di sinistra. E forse una buona parte dei suoi elettori dopo decenni capiranno che forse non li rappresenta.
      1) hai messo in mezzo il rapimento Moro quando sai benissimo che su quella questione entrano in gioco politica, Servizi Segreti (legati notoriamente alla destra) ed altre forze rimaste occulte.
      2) Di sicuro al PD non gli si rimprovera la scelta sui matrimoni omosessuali (che è un tema secondario). Di polemiche se ne troveranno su qualunque argomento perché c'è sempre qualche individuo che solleva la questione (anche quando ha poco interesse). Sta alla nostra intelligenza capire quali abbiano un senso. Magari al Pd potremo chiedere della vendita a debito della Telecom (del perche' d'Alema non è stato poi cacciato a pedate).
      3)Non ho ancora sentito un esponente di rif.com. giustificare il terrorismo delle br. Non riesci a vedere la differenza con quella di andare ad un funerale? Cosa ha a che vedere con la voglia di legalità?
      Concludo: chi governa dovrebbe rispettare ciò che ha scritto nel programma e/o proclamato in pompa magna e fare scelte di coerenza con cio' che rappresenta.

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    5. E' probabile che dal tuo punto di vista io abbia una visione semplicistica della politica, infatti cose che a te sembrano di capitale importanza a me sembrano sovrastruttura, quisquilie, marginalia.
      Al contrario vi sono tematiche che per me sono fondamentali, ma che evidentemente a te sembrano trascurabili.
      Se io appaio semplicistico a te, tu appari semplicistico a me.
      Un bel problema...

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  3. mi sa che si risolve il dilemma tirando qualche dado

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  4. Credo che andare ai funerali dei terroristi non significa essere terroristi, così come indagare sulle stragi mafiose non significa accettare il massacro alla Diaz. Mi dispiace ma questo post ti è riuscito male... secondo me il punto fondamentale delle elezioni è un altro: il fiscal compact che Bersani, Casini, Berlusconi e Monti hanno deciso sulle teste degli italiani e che ci costringerà a pagare oltre 40 miliardi di euro per 20 anni (anzi li stiamo già pagando: cancellazione dell'art.18, riforma delle pensioni, ecc..).
    Ciao ciao

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  5. "la coalizione di Ingroia raggruppa partiti con visione molto omogenea"

    è una frase bellissima. In effetti credo che Ingroia raggruppi anche due partiti comunisti. Perché ce ne siano due non si riesce più a capire (la spiegazione non dev'essere così complicata, ma senz'altro molto noiosa).

    Poi c'è Di Pietro. Che no, non è omogeneo coi comunisti, è proprio un'altra cosa. Quand'è stato ministro litigava sempre coi Verdi. Sai chi altro c'è? I verdi.

    Quanto al fatto che il M5S si presenti da solo, non è in sé una garanzia di nulla. Grillo non è in grado di garantire nulla. Se un neoeletto M5S si mette in vendita all'indomani delle elezioni, Grillo non può farci nulla.

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    1. "Se un neoeletto M5S si mette in vendita all'indomani delle elezioni, Grillo non può farci nulla."

      Perché Bersani che può farci (a parte riprenderselo come usato sicuro alle prossime elezioni)?

      tibi

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    2. Ma dai ! pensi davvero che quei 4 partiti della coalizione di Ingroia non la pensano in modo simile su molte tematiche importanti ?
      Rifinanziamento missioni estero:
      Verdi, IDV, FdS: NO. PD: Si
      Acqua pubblica:
      Verdi, IDV, FdS: Si. PD: No
      TAV
      Verdi, IDV, FdS: No. PD: Si
      ecc.ecc.
      2) Per fortuna i candidati del M5S sono stati scelti tra quelli che facevano parte del movimento già da un pò (che credevano negli ideali del movimento quando era al 2%) limitando il rischio di infiltrazioni di arrivisti). Poi è vero il rischio di cambio casacca e' comune a tutti i deputati di tutti i partiti.

      PaoloR.

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    4. Mi sembra che tu abbia dimenticato alcune tematiche importanti in una visione che a me appare un tantinello localistica.

      L'allleanza PD-SEL è infatti concorde con le principali forze del riformismo europeo in termini di: welfare, scuola pubblica, politiche ambientali, integrazione europea, sanità europea. E' infatti nell'ottica europea che procedono le grandi tematiche, dopo un lungo periodo di egemonia liberal-liberista è tempo che la componente socialdemocratica dia il proprio contributo, vedasi manifesto di Parigi.

      Non capisco poi come tu possa dimenticare SEL nei tuoi giudizi (sommari): un partito con un'ottima esperienza di governo in Puglia, specialmente sui temi di lavoro, legalità, sanità pubblica, ambiente, acqua pubblica.

      A proposito di acqua pubblica: stai facendo disinformazione (medaglia del berlusconino d'argento) visto che il PD è favorevole a rispettare l'esito del referendum popolare; nella piattaforma del socialismo europeo (di cui il PD fa parte) l'acqua è inserita come bene comune da tutelare.

      Sulle tematiche legate alla costitueda Repubblica Federale Europea mi sembra che sia PD che SEL abbiano sposato la linea Schultz, mentre l'alleanza Ingroia è in colpevole ritardo con l'IDV che aveva tentennato non poco. Se i Verdi vedessere cosa stanno facendo i loro omologhi tedeschi forse gli farebbe bene... ah già, ma in Germania i Verdi hanno scelto di allearsi col centrosinistra e diventare forza di governo; forse è per questo che SEL sta intercettando i voti dei Verdi storici: per cambiare il mondo non si può stare all'opposizione.

      Quanto al rifinanziamento delle missioni italiane all'estero, fare di tutta l'erba un fascio è sbagliato. Chi ritirò le truppe italiane dall'Iraq? Se ben ricordo fu Prodi all'epoca sostenuto dall'attuale PD.
      Ma esistono altre missioni, ad esempio il Libano dove gli italiani sono intervenuti sotto ombrello ONU dopo il disastro dell'attacco israeliano; io sono contrario all'idea di sbaraccare e dire ai libanesi "bye-bye, vedetevela voi coi vostri vicini"... sarebbe di nuovo guerra nel giro di pochissimo. Oppure esiste EULEX in Kosovo, di una certa importanza per quanto riguarda la formazione del personale locale in un'ottica di futura integrazione in area UE.

      Riassumendo: PD-SEL hanno una visione europea, invece l'alleanza Ingroia pensa in maniera un pochino troppo localistica.
      Quindi si, e vero, hai ragione: sono perfettamente omogenei nel loro provincialismo ;)

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    5. Claudio sarà anche disinformazione, glielo spieghi tu al piddì torinese che sta facendo di tutto per (s)vendere l'azienda municipalizzata sull'acqua, al punto che il comitato per l'acqua pubblica sta picchettando l'edificio?
      APPNG

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  6. ah, dimenticavo... io sono uno degli eleettori qualunque che voterà Ingroia.

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  7. Ciao Leonardo,
    a 45 anni ho imparato che quando e' toccato alla sinistra, salvare questo sciagurato paese, ha sempre fatto delle porcate ignobili avallate dal sindacato complice.
    La destra ha sempre avuto buon gioco a dire che, le successive loro porcate, erano state iniziate e volute dalla sinistra (e spesso era vero).

    Per questo motivo, essendo stato tradito troppe volte dagli "amici" e dal "voto utile" credo che rimanga solo l'opzione di far saltare il banco, puntando sul collasso di questo sistema marcio, votando m5s.

    Puoi sempre provare a convincermi che, votando il buon Bersani, stavolta sara' diverso da tutte le altre volte precedenti.

    Grazie.

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    1. Fa lo stesso se provo a convincerti che votando M5S sarà più o meno uguale alle altre volte (= eleggerai incompetenti che metteranno i loro voti all'asta in caso di maggioranza instabile al senato)?

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  8. Prendo spunto da un intervento di Stefano Fassina di qualche giorno fa che, intervenendo in un convegno organizzato dall’Istituto Bruno Leoni, ha affermato:
    “Oggi, nell’area euro, la svalutazione del lavoro è un ingrediente della ricetta di politica economica che viene raccomandata”.
    Questo è quanto chiarito dal responsabile economico del PD -il partito candidato alla guida dell’Italia- e che non ha avuto un adeguato risalto sulla stampa nazionale, co
    me invece avrebbe dovuto.
    Ora, che il responsabile economico del PD abbia finalmente studiato la teoria delle Aree Valutarie ottimali (A.V.O.), non può che renderci felici, e ne siamo ben lieti. Doveroso, per una persona che ricopre quel ruolo, e che potrebbe essere candidata ad assumere il comando di qualche ministero economico. Ma ciò che ci sfugge, è comprendere fino in fondo come possa un partito, storicamente depositario e promotore dei valori a tutela e a garanzia dei lavoratori, far sua la pratica enunciata da Fassina, e immolare (nel vero senso della parola) il proprio elettorato ( e con esso tutta la nazione) sacrificandolo in una causa del tutto estranea ai propri valori storici e, ancora peggio, in una causa che vedrà la classe operaia la prima ad essere sconfitta; cosa che sta già avvenendo, a dire il vero. Il tutto, anche con evidenti profili di responsabilità per la scarsa trasparenza adottata nei confronti del proprio elettorato, che non è minimamente informato sulle posizioni del partito in questa materia, che poi sarebbe quella dell’Euro. Per comprendere meglio ciò che sto dicendo, o meglio ciò che sta dicendo Fassina, è opportuno ripassare un po’ la teoria delle Aree Valutarie Ottimali, e QUI potete trovare un’ottima sintesi. Nulla di complesso. Vedrete che con un po’di applicazione riuscirete a capire agevolmente.
    Questa teoria, postulata fin dagli anni sessanta e che è valsa a Mundell un premio nobel per l’economia con un paper del 1961, esprime un concetto molto semplice. Ossia che un area valutaria, per poter funzionare, deve rispettare quantomeno determinati requisiti. Cosa che l’aerea monetaria cui apparteniamo, l’Euro, chiaramente non ha. Quindi, in un area monetaria ( quale appunto quella dell’euro) con economie strutturalmente differenti, in assenze di talune condizioni, di adeguata mobilità di taluni fattori produttivi e di trasferimenti automatici compensativi tra i vari Paesi, in caso di shock asimmetrici, nell’impossibilità di operare necessarie svalutazioni valutarie per riequilibrare le divergenze economiche emerse tra le varie aree economiche, come dice Fassina, non resta che svalutare i salari.
    Come, direte voi? Semplicemente creando più disoccupazione, e rendendo più flessibili in uscita i contratti di lavoro (possibilità di licenziare). Così facendo, per la semplice legge della domanda e dell’offerta, le persone in cerca di occupazione, tenderanno ad accettare salari più bassi. Salari più bassi, significa maggiore competitività. Ma questo significa anche minore capacità di spesa e quindi contrazione della domanda interna, che determinerà un minor gettito fiscale aprendo nuovi buchi di bilancio, da colmare con nuove manovre fiscali e nuova imposizione. In altre parole, significa portare fame, miseria e disperazione. Quello che sta accadendo in Grecia in questi giorni, ne costituisce una prova evidente. E’ questa la politica economica a cui si riferisce Fassina e che, a dire il vero, è colpevolmente comune a tutti i partiti che sostengono l’euro.
    Winston Churchill affermava che:
    “Una Nazione che tassa nella speranza di diventare più prospera, è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico”.

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  9. COMMENTO DI PAOLO CARDENA' TRATTO DA ULTIM'ORA NOTIZIE.IT

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