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sabato 20 aprile 2013

Twitter ha fatto fuori Bersani?

Il tacchino e i passerotti

Ma sul serio Twitter può aver fatto fuori Bersani? No, sul serio no.

In un certo senso Pier Luigi Bersani non era più segretario del PD già da qualche settimana, anche se la situazione non gli consentiva di cedere un posto in cui, peraltro, nessuno in questi giorni vorrebbe sedersi. In un certo senso il Pd è già finito a febbraio, abbiamo avuto il tempo per elaborare il lutto. Dopo la sconfitta elettorale Bersani più che segretario era diventato curatore fallimentare, con l'incarico di verificare due possibilità: un accordo col M5S (mandato a monte in una storica e avvilente diretta in streaming), e un compromesso più o meno onorevole col PDL. Quest'ultima possibilità richiedeva l'elezione di una persona non sgradita a Berlusconi; l'accordo quindi era possibile, ma a quel punto qualcuno ha detto no. Cioè, molti hanno detto di no. E pare che l'abbiano detto su Twitter (e su Facebook, certo).

Il primo a scriverlo, con tutte le sue tipiche cautele, è stato Luca Sofri: il modo in cui si è arrivati al boicottaggio di Marini, con i Grandi Elettori terrorizzati da quello che leggevano sui loro feed, è qualcosa di nuovo, che nel mondo pre-social-network non avremmo visto. Poi la discussione si è ampliata, ma nel frattempo pare che Bruno Vespa abbia accusato i Grandi Elettori di essere "tutti prigionieri di questo oggetto qua", indicando un Ipad; Ferrara ha proposto di censurare tutto quanto ecc. ecc. Insomma l'argomento è diventato mainstream, ne parla anche chi non sa bene di cosa si tratti. Non è la solita proiezione autoreferenziale dei venticinque sciroccati che senza i social non saprebbero nemmeno se fuori piove o cosa c'è in tv (presente). Pare che Twitter sia diventato importante. E non ha nessuna importanza che lo spaccato di società che offre ai suoi utenti non sia in nessun modo significativo; basta che ne siano convinti i grandi elettori mentre scrollano i loro iPad.

Può darsi che Twitter abbia funzionato proprio perché, paradossalmente, è ancora uno strumento poco diffuso in Italia, poco rappresentativo, poco penetrante; se nei feed ci fosse realmente tutto il Paese reale, la campagna #RodotàPerchéNo scomparirebbe come una goccia nel mare. Ma Twitter non è ancora un mare, è una pozza dove pastura qualche migliaio di utenti a cui è toccata quasi in sorte quella che una volta chiamavamo egemonia culturale. Come i cinquantamila fortunelli che hanno il diritto di decidere il candidato M5S per tutti gli otto milioni di elettori M5S: non ha nessuna importanza che siano così pochi, l'importante è che tutti si convincano che la scelta è stata condivisa con "la gente". Allo stesso modo in cui lo streaming non serve a rendere davvero trasparenti le decisioni, ma a fornire un simbolo di trasparenza. Magari quando tra sette anni si rieleggerà un presidente sarà tutto diverso, magari l'idea di considerare rilevante il flusso di emozioni di qualche migliaio di follower ci sembrerà di nuovo fuori dal mondo. Oppure sarà il concetto stesso di elezione indiretta del presidente della repubblica a sembrarci fuori del mondo: saremo troppo abituati a esprimere giudizi e condividerli continuamente per sopportare che un Presidente venga espresso da intermediari. Ma sarà già una gran cosa arrivarci, nel 2020.

Già da ieri Bersani era stato sostanzialmente sostituito da un'intelligenza collettiva che aveva deciso di bocciare qualsiasi ipotesi collaborazionista con il PdL esprimendo il candidato meno gradito a Berlusconi: Romano Prodi. Si è visto nell'occasione quanto fosse intelligente l'intelligenza, e quanto fosse collettiva la collettività. A questo punto francamente non so cosa succederà, però tutto sommato non mi sembra che la situazione sia tragica: Rodotà, la Cancellieri, perfino D'Alema, sono ancora buoni nomi; rammento quando nella stessa aula si contavano le schede di Forlani o Andreotti, direi che un progresso c'è. Mi dispiace per Bersani, che paga per errori non solo suoi, per Prodi che aveva il curriculum migliore, e un po' meno per il PD, che si è dimostrato sterile come molti ibridi. Avrei preferito che Bersani curasse il fallimento ancora un po', lasciando ad altri il tempo per mettere in piede qualcosa di nuovo e più credibile. Invece adesso diventa tutto più caotico e con gli anni il caos mi piace sempre meno.

Per esempio, in questi giorni mi sembrate tutti incazzati, eccitati. Stracciate tessere, scrivete "mai più", scommettete, litigate, ecc.. Non è che io non capisca tutto questo - e se devo essere onesto sono preoccupato anch'io. Però non ho tutta questa voglia di tifare. Anche l'altra sera, forse qualcuno si aspettava un proclama "mai con Marini", "no all'inciucio" e tutta questa serie di cose. Io in realtà l'ho scritto, che se fosse stato per me avrei preferito Rodotà; ma l'ho scritto in piccolo, in un inciso, perché le mie preferenze in un'elezione indiretta sono abbastanza secondarie. È che in questi giorni tutti tifano, e io non ho nulla contro chi tifa, ma non ho molta voglia. È proprio un atteggiamento: quando tutti fanno una cosa, a me passa la voglia di farla. Questo non mi rende la persona più simpatica al mondo, ma credo sia il motivo per cui questo blog qualche volta (qualche volta) è interessante: se volete qualcuno che scriva semplicemente "votiamo Rodotà!" "No all'inciucio", là fuori è pieno. Sul serio, ce n'è di molto bravi, non avrebbe neanche senso gareggiare.

80 commenti:

  1. Pero' potresti spiegare ancora una volta che la Bindi e' una martire della lobby gay.

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    1. Non credo che esista una lobby gay in Italia, purtroppo (di un lobbying serio la comunità LGBT avrebbe bisogno). Le dimissioni della Bindi non migliorano di un millimetro la situazione per i gay italiani.

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    2. Probabilmente no.
      Certo i gay (come, in genere, i cittadini italiani) hanno poco da guadagnare da una sinistra in cui Rosy Bindi puo' mettere il veto su Stefano Rodota'.
      Una sinistra che va al suicidio perche' da deciso che ci vuole cattolico Presidente della Repubblica. Pertanto i cittadini italiani (gay inclusi) non la votano. Ma certo, ha il consenso dei cattolici. Che son cose.

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    3. Ti devi dare pace.

      Ci sono tantissimi motivi per cui il Pd ha perso le elezioni, e con calma se ne può parlare: ma non c'è la questione gay. Ed è un peccato: magari i gay in Italia avessero il potere di far vincere o perdere un partito.

      Non è la Bindi che ha messo il veto su Rodotà (bisogna veramente vivere lontano per pensarlo); è Grillo che ha bruciato Rodotà col suo endorsement. E anche questo è un peccato: era un ottimo candidato, l'avrei senz'altro preferito a Marini. Ma a livello di curriculum personale Prodi era ancora meglio, e Grillo non l'ha voluto votare. Non l'hanno votato anche molti cattolici, il che potrebbe farti capire che non c'è un blocco compatto di cattolici né tra gli elettori né tra gli eletti. Ma hai già smesso di leggere.

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    4. Prodi, dice Leonardo, e' meglio di Rodota'. Chissa' chi era il cattolico tra i due.

      La teoria secondo cui Rodota' sarebbe stato un uomo di Grillo anche da Presidente e' una teoria tanto cretina che puo' essere difesa solo da chi non ha piu' nulla da perdere. Come quelli che si ostinano a difendere Bersani, appunto.

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    5. È infatti una teoria che nessuno qui sta sostenendo: te la sei fabbricata da solo, as usual.

      Prodi non è meglio perché è cattolico (fissazione), ma perché ha un curriculum internazionale di altissimo livello (commissario europeo).

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    6. Rodotà è un insigne giurista, Prodi è boh... un economista?, la nemesi di Berlusconi?, un buon amico di De Mita?, uno dei partecipanti alla famigerata seduta spiritica dove spuntò il nome di "gradoli"?

      Ora, premesso che commissario europeo non significa mica presidente degli stati uniti d'europa, e che la commissione Prodi non passerà certo alla storia per chissà quale merito politico, ti chiedo: in che modo partorire lo standard per l'eurobanana ti dà una marcia in più quando si tratta di valutare l'eventuale incostituzionalità di un provvedimento?

      Diciamo la verità: un presidente della Repubblica deve saper firmare e possibilmente essere poco esibizionista - non più di Pertini, almeno - non sognare e far sognare la curva. Poteva farlo Prodi, come Marini, come la Cancellieri. Rodotà sarebbe stato un rompipalle; e le sue probabilità di essere eletto in Italia sarebbero state zero anche in un mondo senza grilli.

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    7. Lo standard per l'eurobanana credo lo faccia l'europarlamento. E attualmente è inviato a Bamako, Mali: è uomo da missioni disperate, insomma.

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  2. Non condivido... Il PD è morto con la scelta di Marini... Bersani ha avuto una grossa occasione e non l'ha sfruttata... si chiama Rodotà... non solo per la persona, ma per il significato politico e di coerenza che la scelta avrebbe dato al popolo del PD...

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  3. pure io voterei rodotà ma non ha alcun senso insistere! è noto che molti dell'area ex margherita non ne vogliono sentir parlare, i dalemiani poi... purtroppo quando si parla del pd non si parla di un'unica realtà e in quel casino la correttezza e la lealtà è merce rara

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  4. Tra sette anni verrà eletto presidente Justin Bieber, con le directioneres indignate che manifesteranno in piazza

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  5. C'è quell'odore strano e quello strano brusio della stanza col morto.

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  6. povero Pro-oh-di
    e povero anche il Bersani
    ah beh, si' beh...
    pover tapin
    e povera anche la Bindi
    ah beh, si' beh...
    povero cattocomunista
    e povero anche il sacrista
    ah beh, si' beh...
    pover Tundel
    nel senso del maiale

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  7. si, vivo via dall'italia da un po' di tempo, in catalunya, non so se questo abbia qualcosa a che vedere con la mia percezione dei fatti politici italiani, però quest'atmosfera da tifo sguaiato, opinioni espresse urlando e sopratutto una rabbia che sembra obnubilare i pensieri... no, non mi mancano per nulla. un abbraccio

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  8. Piuttosto ci stanno sfinendo. Passa la voglia di seguirli. La dimissione l'ho sentita da Bertolino. E ho detto tutto.

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  9. non è questione di fare il tifo (anche se, considerare D'Alema un buon voto ha senso solo se paragonato a Forlani, ma lì finisce il senso).
    E' solo scorante vedere come il proprio partito sia riuscito nel nobile intento di scontentare (credo) tutti i propri elettori. E, non sarà questione di tifo, ma al prossimo giro, per esempio, chi si vota?

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  10. Mi pare che la vera novità di questi giorni non sia tanto l'influenza di Twitter sui grandi elettori, quanto quella sui cittadini (parola che spero si possa ancora usare). Seguire "in diretta" le dichiarazioni a mezzo tw di chi partecipa alla riunione dei gruppi parlamentari fa aumentare la drammaticità degli eventi e spinge, quasi automaticamente, a farli percepire in maniera differente. L'ho sperimentato un paio di sere fa e ripensandoci a mente fredda mi sono stupito delle mie reazioni.

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  11. Ma come non eri tu che dicevi 2 pezzi fa che un presidente piuttorsto che un altro in certe circostanze puo fare la differenza? è chiaro che la gente si incazza se deve accettare il suggello sul salvacondotto per b. fatto sulla pelle delle istituzioni. anche senza stare su twitter, anche senza televisione (io sto all'estero e non ho nessuno dei due a disposizione). e adesso minimizzi così con la storia dell'elezione indiretta? se la partita che cè dietro è l'accordo per il governissimo e il ritorno o meno alle urne, vedrai che così indiretta non è.

    e poi...nessun accenno alla guerra per bande che hanno sempre dilaniato il pd e che adesso lo hanno definitvamente affossato? è successo tutto in maniera misteriosa o casuale? non si poteva notare tutto con largo anticipo, invece di fare panegirici sul migliore dei partiti possibili? e gli attacchi preelettorali a chi non voleva votare un partito che non riesce neanche a convergere sul nome del suo fondatore? come era la storia del "provare bersani"? da pubblicista organico non ti senti in parte corresponsabile dell'accanimento terapeutico che è stato perpetrato ai danni di un neonato nato già con gravi compromissioni?

    per citare malvino: quando il re è nudo (la fantasmagorica leadership e visione di bersani) è sempre piu interessante concentrarsi in chi fino a un minuto prima ne lodava la qualità dei vestiti.

    Giuliano

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    1. "Panegirici sul migliore dei partiti possibili"?

      Mi sarò spiegato male...

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  12. Con tutto il dovuto rispetto, puttanate.
    Quando sono venuti in sezione a sondare gli umori della base prima del tentato accordo con Berlusconi, militanti settantenni gli hanno dato dei venduti, dei traditori, degli opportunisti (ollallà, addirittura?). E questi twitter mi sa che lo usano poco.

    Dal basso della mia irrilevanza staatistica ,vatti a nascondere.

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    1. A proposito di emozionarsi senza senso.
      Anch'io sono statisticamente irrilevante, non è chiaro perché dovrei nascondermi e da cosa. Ho votato un partito, il partito ha perso le elezioni, amen.

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    2. Mi stavo giusto chiedendo: ma quando uno vede il proprio Partito perdere contro tutte le previsioni possibili, i propri candidati preferiti che vengono impallinati uno dopo l'altro, le proprie previsioni sempre sconfitte dai fatti, la propria religione con un calo vertiginoso di fedeli e di autorevolezza, le proprie cause preferite in ambito di politica internazionale sonoramente spernacchiate, come si protegge dalla odiosa sensazione di esser uno sfigato, uno sconfitto, uno che della realta' capisce meno di niente? Come fa, un totale perdente del genere a conservare quel minimo di autostima? Fa cosi', dice che non ha senso emozionarsi. E lo scrive sul blog. E non si sente nemmeno ridicolo.

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    3. E vabbe', ma se leggessi, qualche volta:

      "i propri candidati preferiti" - e preferivo Rodotà a Marini.

      "la propria religione" - ti basterebbe leggere un pezzo che scrivo, uno solo, per capire che sei fuori strada.

      È da un pezzo che non leggi più, non capisci più. Hai definitivamente sostituito lo sfottò al ragionamento. Ma non è il campionato, è una cosa vagamente più seria; gli adulti lo sanno e non perdono tempo a sfottersi. È la differenza coi ragazzini di ogni età.

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    4. Ma tutto 'sto caffè non è che vi farà male?

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    5. C'e' un tizio, qui, che usa i testi della tradizione ebraica, come fanno i cattolici, contro il diritto delle comunita' ebraiche di chiedere che Israele non venga lasciato solo.
      Questo tizio e' lo stesso che, proprio come vasti settori del mondo cattolico, non riesce a capire che di uno Stato ebraico c'e' bisogno, e non per risarcire gli ebrei delle perdite subite nella Shoah. Questo stesso tizio, cattolicamente, continua a mischiare il concetto religioso di colpa con questioni concrete di politica internazionale e si immagina gli ebrei che usano il senso di colpa dei non ebrei per il proprio vantaggio. Una idea, anche questa diffusa nel mondo cattolico.
      Questo stesso tizio scrive con irritazione di lobby gay che con le loro assurde richieste minoritarie affosserebbero la sinistra italiana, che e' sempre li' li' per vincere. Un classico della propaganda cattolica: le minoranze di priviliegiati, che non si accontentano di essere come tutti. E questo tizio non riesce a vedere i danni che le aperture al mondo cattolico hanno causato alla sinistra e agli italiani tutti: dall'infame art.7 (l'inclusione dei Patti Lateranensi nella Costituzione), al compromesso storico berlingueriano giu' giu' fino ai presenti trionfi della Bindi.
      Che secondo questo tizio sarebbe una specie di martire vittima della persecuzione (oh, ma che argomento originale) messa in piedi da lobby gay nell'interesse di Berlusconi.
      Ecco, parla a questo tizio, che scrive sul tuo blog. Digli di stare zitto. E poi regala a noi lettori una apologia di Bersani, il segretario che doveva unire il PD.
      Mi affascina il mirror-climbing.

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    6. C'è un tizio tutto nella tua testa, che ti tormenta.

      Ti tormenta che legga i testi della tradizione ebraica, che sono a disposizione di chiunque sappia leggere (arte che si sta perdendo).

      Ti tormenta che abbia opinioni diverse dalle tue sullo Stato di Israele, anche se non hai ancora capito che opinioni abbia, visto che le falsifichi sistematicamente.

      Ti tormenta il fatto che non sia minimamente toccato dal concetto religioso di colpa e non lo mescoli con questioni concrete di politica internazionale, mentre tu vorresti incolparlo di qualsiasi cosa a casaccio, col piglio di Faletti quando gridava Anatrema (magari con qualche discepolo funziona, ma secondo me tu non hai discepoli).

      Questo tizio non scrive di lobby gay, e allora ne scrivi tu; poi ti rileggi, ti commenti, ti linchi e ti fai i complimenti.

      Zanardo che vuoi che ti dica. Fatti un giro, respira un po' d'aria buona, prova a lavorare un po' di più. Magari la prossima settimana trovi un altro capro espiatorio che scrive da qualche parte e ti metti a tormentarlo per qualche settimana. Poi ritornerai qui, son le ciclotimie stagionali.

      Il bello è che in teoria io sono quello che ha sostenuto i perdenti e tu dovresti essere di buon umore. E invece hai la rogna. Ma alla fine è sempre così; e allora secondo me hai un problema, e dovresti farti aiutare. Mi sembra di avertelo già scritto.

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    7. Non c'e' alcun monopolio sui testi. C'e' solo un idiota che li usa contro (ripeto, ma chissa' se sai leggere) le comunita' ebraiche che chiedono che Israele non sia lasciato solo. Proprio come fanno i cattolici.

      Questo stesso idiota farnetica di crisi economiche che non ci sono, ma che secondo lui ci devono prima o poi accadere. Proprio come i cattolici molto arretrati convinti che gli ebrei non ce la possano fare da soli a mandare avanti uno Stato. E l'idiota piange calde lacrime sul destino del contadino (non ebreo) della Galilea (cacciato - insegna la propaganda cattolica- dai cattivi ebrei).

      Questo idiota, che sostiene di non essere cattolico, sostiene esattamente quel che sostengono i piu' arretrati tra i cattolici. Magari e' pure in buona fede (tutti gli idioti credono di esserlo): e' che i condizionamenti religiosi, in Italia, sono sempre inconsapevoli, giacche' nella lingua italiana per esempio "rabbino" non e' un complimento, e per usare quella parola come insulto non occorre mica essere cattolici.

      Questo idiota, oltre a non leggere e a ripetere a macchinetta che sono gli altri a non leggere, prende la espressione "lobby" letteralmente e fa finta di non capire, o magari davvero non capisce (appunto, e' un idiota) che chi gli parla (con infinita pazienza, ma forse non abbastanza per un idiota) gli sta spiegando che il tentativo da sinistra di compiacere le gerarchie vaticane o il famigerato mondo cattolico, designando appunto solo candidati cattolici alla presidenza della repubblica, e' un tentativo idiota.

      Come idiota e' stato il compromesso storico, come idiota e' stato assorbire i patti lateranensi ecc. ecc. Israele e' solo uno dei molti micro-casi che dimostrano quanto sia idiota, o suicida, mettere insieme sinistra e mondo cattolico. Il secondo finisce sempre per dettare legge sulla prima, che perde.

      Infatti la predetta sinistra adesso si sta leccando le ferite. Bersani, per non dispiacere i cattolici a cui avrebbe fatto tanta bua avere Rodota' al Quirinale, e' riuscito a fare passare Berlusconi per uno statista responsabile, capace di mettere da parte la faziosita' e trangugiare un comunista alla Presidenza della Repubblica.

      Ma l'idiota fa sapere che lui e' emotivamente distaccato, e non piange affatto. La fede, come si dice, fa miracoli.

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    8. Ma questo è quello degli ebrei del blog che ti ha attaccato (quanto tempo fa? mo saranno 2 anni?) etc etc leonardo? dimmi che non è lui!

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    9. Ti presento Rabbi Zanardo, che è un po' fissato, diciamo.

      Zana', ho fatto control+F: hai usato la parola "idiota" 12 volte in un commento. Immagino sia il tuo modo per dimostrare "infinita pazienza". Ha anche a che vedere con l'atteggiamento di olimpica serenità che traspare tra le tue righe (SONO IRONICO).

      Non ho mai usato le scritture contro le comunità ebraiche: è un'accusa vaga e grave che non significa niente, e non ho mai ricevuto nessun appunto da nessuna comunità ebraica (tu non sei una comunità ebraica, e stai facendo cyberstalking all'insaputa della comunità ebraica presso la quale lavori).

      Non ho previsto crisi economiche; in un post di qualche anno fa (situazione economica diversa da adesso, ma non credo che tu segua l'economia di Israele se non da qualche opuscolo che ti dice che va tutto sempre bene) facevo presente che gli israeliani avevano i loro problemi interni. Era al massimo una scusante, certo non una previsione.

      Non piango calde lacrime su nessuno; mi domando perché un contadino autoctono della Galilea abbia meno diritto alla terra dove abita di te, che secondo me hai lavorato un po' meno. Per quel che ne so. Pare che ci sia una discriminante religiosa, boh. Comunque se ti va spiegamelo. Cerca nella spiegazione di non alludere a persecuzioni cattoliche di cui saresti stato vittima in Italia, perché magari c'è qualcuno che ci ha fatto una scommessa e poi mi deve offrire da bere.

      Non sapevo che rabbino in Italia fosse un'offesa: per me tu, comportandoti in questo modo, stai offendendo la parola "rabbino" più di chiunque io conosca. Fino a qualche mese fa quando pensavo a un rabbino pensavo a una persona di fede in grado di offrire conforto religioso. Adesso penso a Zanardo che tortura un laptop per insultare cattolici immaginari.

      La tua lettura dei fatti (il Pd avrebbe presentato soltanto candidati cattolici per compiacere le gerarchie vaticane) è interessante. Ha il piccolo difetto di essere stata platealmente smentita dalla pratica (la riconferma di un presidente veteroPCI), e secondo me testimonia più che altro una fissazione paranoica: cattolici ovunque, cattolici che tramano. Incidentalmente, è vero che in Italia sono dovunque e tramano, ma, come ai tempi della vecchia DC che sono gli unici che ti ricordi bene, per la maggior parte del tempo tramano contro sé stessi, per impallinare un Fanfani o un Andreotti; anche Marini e Prodi sono stati impallinati da cattolici.

      Senz'altro i patti lateranensi sono stati una brutta pagina, non è che debba venire tu a spiegarmelo; peraltro non sono sicuro di poter accettare lezioni da uno che pensa che uno Stato debba accettare immigrati a seconda della religione che professano - o dicono di professare. Io sono laico, sai.

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  13. Soprattutto questo casino dimostra che l'anti-carisma di Bersani e i suoi errori macroscopici in campagna elettorale alla fine hanno un peso relativo. Il vero problema (che ci sarebbe stato anche se avesse portato il pd a vincere in pieno le elezioni) è non riuscire a tenere testa al partito. A me questo sembra indicare il difetto principale della sinistra partitica italiana: non essere riuscita a transitare dal PCI alla socialdemocrazia. Come ha scritto Rossana Rossanda qualche settimana fa, siamo passati dall'intransigenza più totale (vissuta ora come un peccato originale,guardare la parabola di Napolitano per credere) a Fukuyama senza riuscire a elaborare niente in mezzo. Se le cose erano arrivate a questi punti (e io non lo pensavo, sinceramente) tocca riconoscere che il PD non sarebbe durato nemmeno se con qualche voto in più avesse formato un governo. O meglio, sarebbe campato solo con il collante del potere e in questo si sarebbe trasformato esattamente nel pdl, come auspica grillo. Un partito non può essere un blob informe da tirare più a destra o a sinistra a seconda degli umori, santiddio. Sono mancate le idee e a mio parere anche lo spessore culturale e intellettuale per produrle, queste idee, da circa ventanni a questa parte. Basta leggere il "famoso" documento di Barca per capire a che povertà intellettuale siamo arrivati.

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    1. A me pare che nel documento di Barca vi sia qualche idea su come transitare dal PCI alla Socialdemocrazia. Certo, non ci sono menate cattocomuniste, adorazioni del Partito Liquido ed una serie di altre cazzate con cui un manipolo di furbacchioni ha cercato di passare dove l'acqua e bassa anche di fronte alle alluvioni della Storia.

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    2. Vedremo... è molto seccante dover fare congresso a consultazioni aperte e con Berlusconi in agguato, ma in effetti il documento di Barca ha degli spunti interessanti.
      E poi usa la parola "sinistra", cosa che a noi di sinistra fa sempre rifiatare un pocolino ;)

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    3. Non vorrei deludervi troppo ma nel documento di Barca ci sono solo vaghezze non idee – spunti, come dite. Il mio povero e umile lavoro ha a che fare con le idee, e bisogna rendersi conto di quanto sia difficile elaborare costruzioni solide che non crollino alla prima obiezione (checché se ne dica, non è un caso che per secoli il mondo sia andato avanti con le idee di grandi pensatori). Ad un occhio un po' più allenato nel doc di Barca salta subito fuori una contraddittorietà intrinseca: si propone di riorganizzare il partito in maniera ben strutturata e poi si apre alla "mobilitazione cognitiva" – che non si capisce cosa sia, ma si intende forse qualcosa di simile alla consultazione dal basso. Ora, questi due aspetti sono molto difficili da far stare assieme e non bastano gli spunti. Il problema c'è ed è grosso, Barca lo sfiora appena invece che entrarci dentro. Manca lo spessore dell'analisi, lo sforzo di comprendere davvero la situazione. Il fatto che non ci siano menate cattocomuniste non basta. Quello che sto dicendo è che prima di partorire altri mostri come quello del partito liquido, figlio di una corrente post-modernista che ha fatto più danni di qualsiasi oscurantismo (almeno il secondo potevi prenderlo a randellate, il pensiero liquido come lo acchiappi che sfugge continuamente alle obiezioni?)bisognerebbe pensarci davvero, questa volta. Pensarci nel senso di spremersi le meningi. L'Italia è piena di dottorati in filosofia senza lavoro che potrebbero dare una mano, che ci chiamino ...

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    4. Può essere che Barca in questa fase abbia prodotto un documento vago, ma poichè tutto è relativo può anche darsi che la sua vaghezza sia solo verosimile, perchè confrontata con la concretezza dei tanti geni e maghi che a frotte (per dirla con Guccini)ci assillano con la loro politica spray. Ad ogni buon conto il fatto che nel documento di Barca non vi siano menate cattocomuniste a me non sembra affatto marginale; cambiare il condimento è già un sollievo per il palato...

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  14. Ecco il succo di questo e degli ultimi post di Leonardo:
    «Che dici vengo? Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente? Vengo. Vengo e mi metto, così, vicino a una finestra, di profilo, in controluce. Voi mi fate “Vieni di là con noi, dai” ed io “andate, andate, vi raggiungo dopo”. Vengo, ci vediamo là. No, non mi va, non vengo».

    Dink

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  15. Ho sempre sostenuto che il PD era una costruzione fasulla e forzata e che il progetto di mettere assieme ex PCI e democristi di sinistra era assurdo. Quanto sta accadendo in questi giorni è la prova del nove di questa tesi. Il PD è morto ufficialmente ieri sera. Le distanze ideogiche tra le varie fazioni sono incolmabili. Si separino e finalmente sia restituito agli elettori un partito socialdemocratico come ogni Paese europeo civile ha. Che i moderati facciano i moderati e i progressisti facciano i progressisti. In due partiti distinti e alternativi.

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  16. Ormai dopo il disastro, cosa pensare e fare..?
    Sono solo un operai di 54 anni che con quasi 48 anni di contributi vede la possibilità di andare in pensione a 67 anni (forse) e cerco di farmi un'idea di quello che mi succede attorno.
    Pensavo che il PD con tutti i suoi difetti fosse il meno peggio del panorama italiano, che Rodotà potesse essere una specie di riscatto al ventennio berlusconiano, mi poteva andare bene anche Prodi ma dopo che a questa sottospecie di partito non è andato bene nemmeno il suo fondatore ho capito che è meglio così, meglio una dura verità che una fantasia.
    Ho capito cosa era diventato una buona parte del PD, solo una quinta colonna del centrodestra (P2 docet).
    Leonardo se ti interessa capire... perchè non ti chiedi chi sono quei 100? Non per mazziarli, ma per capire quello che è successo, invece sembra che non si possa parlarne, che sia brutto, poco elegante.
    La mia analisi è semplice, forse troppo, ma 1 + 1 fa 2, e per me quei 100 sono quelli di Renzi, che poi sono anche quelli di Dalema e pure Fioroni(ma chi c....o è Fioroni?)
    Tutto sommato è meglio così, se questo è il PD è meglio che muoia è lasci spazio a qualcosa di sinistra.
    Un'ultima cosa, se questi sono i partiti seri, trovo molto più serio e coerente Grillo (non ho votato Grillo ma PD e SEL).
    Angelo

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  17. Perché non hanno votato Rodotà?
    Chi gliel'ha fatto fare?

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    1. Se sai chi è Rodotà, saprai che la sua candidatura avrebbe spaccato il PD ben più di quella di Marini.
      Rodotà avrebbe potuto prendere molti voti dal PD; ma non certo i voti del PD.
      Per essere eletto gliene servivano altri trecento circa.

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  18. Facebook in Italia mi pare già mainstream da un po', Twitter se non lo è lo sta diventando. Magari il cognato di Fassina non se n'era accorto, ma l'ex gruppo dirigente del fu PD non si era accorto di parecchie cose.
    Con l'inbalsamazione di Napolitano e l'inciucio con al governo l'ex testa pensante dietro la pelata di Craxi, non faranno che render più certa e (spero) dolorosa la loro fine. Rimane da capire che fine farà la polpa, che non è un nome e un simbolo ormai screditati, ma le fondazioni, le coop, il giornale... vediamo, ci vorrebbe una faccia nuova, uno che non sia percepito come compromesso coi vecchi dirigenti ma anzi ad essi inviso, uno sveglio, con la battuta pronta da twittare e che sappia stare in TV: già, chi potrebbe mai essere?
    Leo, così a naso, mi sa che tempo qualche post e te lo farai anche piacere, il Renzi.

    tibi

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    1. A me Renzi non piace, ma da bravo bersaniano so scendere a compromessi: preferisco la sinistra ultraannacquata di Renzi al delinquente Berlusconi o al dittatoriale Grillo.
      Quindi se si deciderà che il candidato è Renzi lo voterò... mica sono uno di quei 101 che antepongono i propri mal di pancia alle decisioni prese collegialmente.

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  19. Non so cosa sia passato per la testa di quei 101 che non hanno votato Prodi nonostante il suo nome fosse stato deciso all'unanimità (e quindi anche da loro).
    Forse qualcuno ha pensato che magari rimandando un pochino l'elezione ne sarebbe potuto scaturire qualcosa, chi lo sa, forse voleva solo lanciare un messaggio: chissà che messaggio prezioso doveva essere, per correre il rischio di spaccare tutto. Bene, il messaggio si è perso però è stato spaccato tutto.
    Me li immagino che nel segreto della propria mente son lì che rimuginano "ma io credevo... ma io pensavo..." Hanno pensato male. Hanno agito come lo stolto che per valutare la solidità di un ponte vi salta sopra ripetutamente perché tanto figurati se si rompe: e invece si è rotto, siamo caduti tutti nel torrente impetuoso e indietro non si torna, bisognava pensarci prima.

    Contro la stupidità, neanche gli Dei possono fare nulla (Friedrich Schiller)

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  20. Sarebbe anche un bel post.
    Se qualcuno avesse mai sostenuto che Twitter ha fatto fuori Bersani.
    Twitter ha fatto fuori Marini.
    D'Alema ha fatto fuori Prodi, facendo fuori così anche Bersani.
    As simple as that.

    paolie

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  21. Complimenti! Non so come esprimerle la mia stima, lei scrive esattamente quello che vorrei dire e che sento. Solo che non so scriverlo come lei. Quindi, mi si dirà, forse non è che la pensi come Leonardo, semplicemente ti garba quello che dice (lo stile con cui lo dice?) e ti adegui pensando di pensarla come lui. Già, forse è così. Forse non ho idee e lei mi da l'opportunità di dire anch'io la mia fra gli amici, ma francamente non mi dispiace pensarla come lei.

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  22. Non è solo questione di social network. Qui si parla di un partito che ha fatto, per l'ennesima volta, un appello al voto utile durante la campagna elettorale, dove per voto utile si intendeva, come sempre negli ultimi 19 anni, un voto contro Berlusconi. Poi questo partito, per curare il proprio fallimento, decide di fare un accordo con Berlusconi. E la base si incazza. Anche quella che non usa i social network. Forse è vero che in epoca pre-internet sarebbe stato eletto Marini al primo colpo, ma il PD non ne sarebbe uscito tutto intero comunque. E mi stupisce che uno come te, che tante volte ha ripetuto Carthago delenda est, trovi quasi naturale che poi con Cartagine si faccia un gemellaggio (e magari si scopre che con Cartagine eravamo da sempre in ottimi rapporti).

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    1. Non è che lo trovo naturale, ma non mi sembra di avere visto alternative praticabili in questi due mesi.
      Va forse ricordato che il PD ha perso le elezioni ed è comunque in fase di smantellamento.
      La base che si incazza la posso capire; temo solo che il risultato dell'incazzamento sia un parlamento bicolore Pdl-M5S.

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    2. Mentre il risultato dell'abbraccio con Alfano sarebbe... ?

      L'alternativa praticabile era, semplicemente, votare Rodotà e andare a vedere le carte di Grillo: male che fosse andata, sarebbe spettato a lui, dopo, spiegare (anche alla sua base) perché non aveva dato la fiducia al premier incaricato dal 'suo' Presidente, dopo essersi impegnato pubblicamente a farlo.
      Il bicolore Pdl-M5S è esattamente il risultato (meritatissimo) che aspetta il PD dopo l'inciucio con Berlusconi, prima cercato e adesso subìto.

      tibi

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    3. Ma le carte di Grillo le abbiamo già viste.
      Sappiamo cosa vuole, sappiamo cosa promette ai suoi, sappiamo che non ha nessun interesse a portare a casa risultati, e che quindi può ritirare l'appoggio al governo in qualsiasi momento.

      Non c'è nulla di quel che promette ai suoi che sia realizzabile nell'immediato. Alla minima frustrazione (ops, abbiamo scoperto che non basta risparmiare sugli f35 per dare il reddito di cittadinanza e il wifi gratis) si ritira dalla delegazione e si torna alle elezioni. E se le perde fa lo stesso, non gliene frega niente di vincerle, probabilmente anche stavolta avrebbe preferito vincerne un po' meno.

      Non puoi fare accordi con una persona così. Ovvero, io magari personalmente li farei, perché ho una certa vocazione a farmi fottere; ma capisco la diffidenza dei vertici PD.

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    4. Mentre con una persona come Berlusconi gli accordi si possono fare? O dici che lui fotte meglio?
      Quando scoprirà che la sua impunità per decreto non si può fare, dici che con correrà alle urne a incassare? O il problema non si pone perché la dirigenza del PD (ammesso che ne abbia ancora una) è disposta a tutto pur di risparmiargli qualsiasi frustazione?

      tibi

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    5. Dipende da che accordi. Secondo me due partiti possono avere buone motivazioni per fare una legge elettorale che penalizzi il terzo.

      Non credo che pensi a un'impunità per decreto, non si muoveva così nemmeno quando aveva la maggioranza. Berlusconi poi non è una persona, è un'azienda.

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    6. 'Non si muoveva così nemmeno quando aveva la maggioranza': credevo che in questi anni avessimo vissuto nello stesso Paese e che concetti come 'legittimo sospetto', 'prescrizione breve', 'Lodo Schifani' e 'Lodo Alfano' ti fossero familiari, altrimenti perché mai volevi bombardare Cologno?
      Ma devo essere io che mi son perso qualche passaggio, Alfano ormai è uno di famiglia, quando Bersani lo vede corre ad avvinghiarglisi addosso.
      Per curiosità, a quale legge elettorale pensi? Proporzionale puro, come ai bei tempi della prima repubblica? Oppure chi piglia lo zerovirgola in più si piglia tutto? Altri modi di fottere Grillo non ne vedo.
      Rimane la questione che non hai ancora spiegato (a parecchia gente, mica solo a me): perché adesso il male assoluto, il nemico da fermare a tutti i costi, anche alleandosi col (presunto) nemico di sempre, è diventato Grillo?

      tibi

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    7. Aggiungo che è vero che Crimi e quell'altra non hanno nemmeno finto di trattare: si vede che quello che Bersani offriva allora a Grillo non andava bene. I Crimi non valgono nemmeno uno, in un partito come quello di Grillo conta solo il capo: se ti manda i suoi tirapiedi, vuol dire che con te non ci vuole trattare; ma se l'accordo te lo propone lui in persona e in video, allora vale la pena di prenderlo in parola, anche perché dopo poteva rimangiarsi tante cose, ma l'elezione di Rodotà no.
      E come ammetti pure tu, Rodotà era il miglior candidato possibile, dati i rapporti di forza in Parlamento; la rielezione di Napolitano dopo due mesi di manfrine, invece, non fa bene né al PD né al Paese: fa bene solo agli interessi di Berlusconi e all'ego smisurato di Baffino.

      tibi

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    8. Questa idea che dietro ci sia sempre D'Alema è ormai più una paranoia, e come molte paranoie, contiene un elemento consolatorio: magari ci fossero eminenze grigie che sanno dove stiamo andando a sbattere.

      Sulla legge elettorale, sarà la terza volta che lo scrivo; non è che potresti controllare? Un partito di anonimi forse, dico forse, si può sconfiggere con un sistema alla francese che personalizzi molto la sfida circoscrizione per circoscrizione. È la prima cosa che mi viene in mente e ce n'è senz'altro di migliori. Tenendo conto che lo stesso Grillo non smania per vincere ancora.

      L'espressione "male assoluto" mi ha sempre un po' infastidito anche quando è riferita a Hitler, figurati a Berlusconi e Grillo. Secondo me sono parte dello stesso problema: vincono perché promettono sogni, uno ti toglie le tasse e l'altro ti toglie i debiti. Il secondo in questo momento mi preoccupa di più perché ci crede: se Berlu propone di uscire dall'euro io so che è una boutade elettorale e che sarebbe il primo a perderci; Grillo invece il referendum lo vuole davvero, la crisi sistemica se l'aspetta davvero, l'ha scritto anche ieri.

      Io sono appeso a un cornicione: Silvio se mi dà una mano probabilmente ne approfitterà per sfilarmi il portafogli, ma Beppe non crede nella legge di gravità. Mi fanno schifo tutti e due, ma non è che ho veramente scelta.

      Passiamo sopra quella cosa per cui se "Grillo in persona e in video" ti fa una proposta, tu ci devi pensare seriamente: hai visto quel video? Sul serio pensi che si possa imbastire un progetto di governo su quella roba lì? Ci hai sedici anni? Non mi risultava. Sei Benjamin Button?

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    9. Magari fosse un'eminenza: è solo un furbetto privo di scrupoli, soprattutto verso (quelli che dovrebbero essere) i suoi alleati. Poi possiamo sempre raccontarci una versione alternativa della storia d'Italia, in cui la bicamerale era una trappola letale in cui Berlusconi cadde a piedi giunti, Prodi invece cadde perché inciampò da solo e D'Alema prese il suo posto perché passava di lì per caso, etc. Poi, del tutto incidentalmente, è diventato il tuo editore di riferimento ed ecco che ha praticamente smesso di essere uno dei tuoi bersagli polemici preferiti (anzi, riesci a descriverlo come un potenziale buon Presidente senza metterti a ridere: io purtroppo non sto ringiovanendo, ma tu stai invecchiando male, ragazzo), per lasciare il posto a Grillo; che non sarà il tuo Hitler ma è quello a cui dedichi buona parte dei tuoi post, da qualche tempo in qua: mi sembra un fatto, non un complotto.
      Uscita dall'euro: se io ne ho sedici, tu quanti anni hai, per non aver studiato educazione civica e sapere che quello è un trattato internazionale e non si può sottoporre a referendum? Tu dici 'quando Grillo avrà il 51%' (che rischia di diventare una self-fulfilling prophecy, oltretutto), io ti rispondo: quando avrà i 2/3 per cambiare la Costituzione, ne riparliamo.
      Poi vorrei capire in base a che cosa quello che dice un comico che s'improvvisa politico andrebbe sempre preso serissimamente: anche la marcia su Roma se l'è rimangiata, il tempo di scontrarsi con la fierissima resistenza del sistema di prenotazione dei Freccia Rossa.
      Per finire, non sono pagato per farmi l'esegesi dei suoi video frame per frame, io: mi riferivo solo al soundbite in cui s'impegnava a dar via libera al governo se veniva eletto Rodotà: quello l'hanno visto e sentito tutti, quello non credo potesse rimangiarselo.
      E quello, oltre al risultato immediato, era un modo per responsabilizzarlo: diventa più difficile fare il Masaniello quando hai appena fatto il kingmaker.

      tibi

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    10. Questo tuo battere e ribattere sulla mia dipendenza economica da "editori di riferimento", quando sai benissimo che mestiere faccio, sarebbe diffamante se non fosse ridicolo. Bisogna essere o molto stupidi o molto in malafede per pensare che D'Alema mi paghi. Basta leggere quel che scrivo, basta dare un'occhiata al colophon dell'Unità, basta togliersi le fette di salame dagli occhi, ma poi finirebbe il divertimento.

      La cauta rivalutazione di D'Alema l'ha sperimentata, più banalmente, chiunque abbia visto poi all'opera i successori, in primis Veltroni (prova a dire che mi paga anche Veltroni, su). Nel frattempo è diventato il babau del complottismo più cialtrone, quindi ora potrei risponderti che ti paga la Casaleggio Associati per scriver cazzate; ma sappiamo entrambi che la tua è una vocazione e che comunque sarebbe un investimento improduttivo.

      (Incidentalmente, mi è capitato di lavorare anche con la Casaleggio: lo avrai certo notato dalla deferenza e dal rispetto con cui tratto il fondatore e il suo amico Beppe).

      Non si esce dall'euro con un referendum, ma basta suggerirlo per creare disordine in tutta l'area dell'euro.

      Sulla marcia su Roma non ci ho speso una riga, ne ho fatte anch'io manifestazioni a Roma, magari poteva esprimersi con più leggerezza ma non sarebbe Grillo.
      Ah, le aperture al governo se l'è già rimangiate.

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    11. Non ho parlato di 'dipendenza economica': nemmeno a Vespa, inventore dell'espressione 'editore di riferimento' credo siano mai mancati i soldi per vivere, né credo si riferisse a quelli, bensì alla cordata politica grazie alla quale stava dove stava; per dire, all'Unità ho visto sbattere il Renzi in prima pagina, il D'Alema ancora no, sarà un caso, sarò io che vedo i complotti e non so rivalutare, chettedevodi'. Infatti il colophon garantisce che Baffino non c'entra niente, lo dice anche Sofri junior che l'Unità non è del PD: prende i contributi pubblici come giornale dei DS, e io malfidato chissà che mi credevo.

      "Non si esce dall'euro con un referendum, ma basta suggerirlo per creare disordine in tutta l'area dell'euro."

      Infatti senti Berlusconi, quello affidabile con cui vale la pena fare accordi (fonte: l'Unità, 1 febbraio 2013):

      «Bisogna spuntare - ha detto - questo braccio di ferro con la Germania altrimenti la realtà imporrà ai vari paesi uno dopo l'altro l'uscita dall'euro e il ritorno alle monete nazionali con banche centrali che possono battere moneta e ricorrere alla svalutazione competitiva. Noi ci auguriamo non debba capitare ma questa non è una decisione politica ma si imporrà dalla realtà e sarebbero per primi i paesi meditteranei. Da questo - ha concluso - deriverebbe la fine dell'euro e dell'eurozona, e anche di un'Europa rafforzata»

      tibi

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    12. Caro Leonardo, secondo me la metafora che hai scelto di un partito appeso al cornicione spiega molte cose. Pensaci un attimo: perché il PD, che comunque ha preso più voti di tutti, deve essere quello che rischia di cadere di sotto mentre gli altri due sono affacciati al davanzale e cercano di fregarlo? Che cazzo ci fa il PD in quel cornicione? Non poteva stare alla finestra anche lui? Perché è voluto uscire fuori, che si vedeva che era pericoloso?

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  23. Dunque, semplificando un po': Bersani vince le primarie sostenendo una linea di svolta rispetto all'agenda Monti e di superamento delle politiche recessive. Poi fa una campagna elettorale all'insegna dell'alleanza con Monti e dell'appoggio alle sue politiche. Poi pareggia le elezioni e riscopre che l'agenda Monti non va bene, bisogna dire no ai rigorismi imposti dall'Europa. Nel frattempo ci spiega che l'unica possibilità è il governo con i 5 stelle, non esistono piani b, mai e poi mai larghe intese. Poi, mentre i grillini gli offrono finalmente un'apertura con l'offerta di un possibile candidato comune, lui tiene a battesimo l'operazione Marini, ovvero quell'accordo con il pdl che fino al giorno prima escludeva tassativamente. Il giorno dopo, caduto Marini, si apre una nuova fase (un'altra?): tutti riuniti sotto le insegne di Prodi. Poi...
    Se un leader del genere non riesce a tenere insieme un partito forse non è colpa dei militanti che twittano. Forse se avesse provato a tenere la stessa posizione per dieci giorni di seguito sarebbe riuscito a conquistarsi un pizzico di autorevolezza

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    1. La coerenza è molto sopravvalutata - soprattutto quando stai curando il fallimento di un partito in dismissione.

      Bersani non ha fatto "una campagna elettorale all'insegna dell'alleanza con Monti", anche se non è riuscito a staccarsi di dosso questo frame che gli è stato ritagliato dai suoi avversari politici. Prova ne è il modo con cui una massima di buon senso (non si governa col 51%) è diventata la prova provata dell'orribile inciucio.

      Bersani ha perso le elezioni e poi ha tenuto una condotta piuttosto limpida. Ha verificato se poteva esserci una possibilità di dialogo col M5S; non c'era: ha discusso per mezz'ora con due statuine telecomandate che pensavano di stare su Ballarò.

      A questo punto non resta che una larga intesa, almeno per cambiare la legge elettorale che (sono d'accordo tutti, in teoria) non è democratica e rischia di farci ritrovare di nuovo nel casino in cui siamo.

      Se nel frattempo il santone comincia a parlare di aperture, secondo me una persona seria fa bene a non voltarsi nemmeno. Grillo può fregarne ancora molti: quando ne avrà fregati il 51%, governerà lui.

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    2. "Grillo può fregarne ancora molti: quando ne avrà fregati il 51%, governerà lui."

      per adesso tocca ancora a berlusconi; è lui il campione in carica...

      sono abbacinato dalla geometrica potenza del voto utile!!!

      ah no, com'era? il voto intelligente...

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    3. Io ho cercato di leggere la vicenda umana di Bersani in questi giorni, perché secondo me è quella la chiave di lettura più della coerenza. In questo mese e mezzo ha cercato di portare avanti la sua linea, niente accordi col pdl. E' stato insultato o nel migliore dei casi preso in giro da più parti. Qualsiasi cosa facesse era sbagliata (dov'era questa base incazzosa quando c'era bisogno di dire, dai Bersani vai così mentre rilasciava praticamente a ogni botta dichiarazioni contro il governissimo?). E' chiaro che in questa linea non si riconosceva tutto il partito, persino questi giovani turchi che ancora devo capire bene chi sono pare si fossero stufati. Renzi era per l'accordo col pdl non ce ne dimentichiamo. Bersani è stato messo all'angolo, e (qui per me sta il suo errore) si è preso in carico di questa nuova linea di accordi non sua con evidente scarsissima convinzione, per il solito fottuto senso di responsabilità. Io al suo posto avrei dato le dimissioni dieci giorni fa, lui ha preferito sacrificarsi. Quello che forse non si aspettava è che invece di sacrificarsi per il bene del partito si è tirato martellate sui coglioni per un'accozzaglia di gente che non si sa cosa ci sta a fare in un partito.

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    4. Per ora mi ha fregato il PD. E ripetutamente.

      Marco

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    5. Il voto intelligente, ahimè non c'è stato; sennò non staremmo qui.

      Ci si lamenta del fatto che Bersani non rispetti le promesse elettorali, manco avesse vinto. Ha perso, lo ha ammesso, stava trattando la resa. La base si incazza, ma una base che ha perso non è che diventi vincente incazzandosi.

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  24. «non è riuscito a staccarsi di dosso questo frame che gli è stato ritagliato dai suoi avversari politici»: il suo messaggio percepito dagli elettori in campagna elettorale è quello che hanno deciso di attribuirgli i suoi avversari? Se fosse vero sarebbe il segno di una debolezza tragica (a me pare che un aggiustamento e un annacquamento effettivi rispetto alla linea delle primarie ci sia stato, ma se invece è stato l'effetto di una totale incapacità comunicativa forse la cosa non è meno grave)

    «A questo punto non resta che una larga intesa, almeno per cambiare la legge elettorale»: mi sembra che sia già stato chiarito che il prossimo non sarà un governo a termine

    «Se nel frattempo il santone comincia a parlare di aperture, secondo me una persona seria fa bene a non voltarsi nemmeno»: se fossi un semplificatore da bar sport direi che considerare inaffidabile Grillo (un mese fa era più affidabile?) e poi fare un accordo con Berlusconi può non essere una scelta lungimirante.

    Ma quello che volevo dire è che la vicenda Marini-Prodi mi sembra un classico caso di sgambetti reciproci tra correnti contrapposte che ha pochissimo a che fare con le reazioni scomposte della "base". Immaginare, come fa Sofri, che le votazioni sarebbero andate diversamente senza twitter mi pare fantasioso. C'era un leader indebolito, c'era un'opposizione interna che aveva ripreso fiato (anche, purtroppo, grazie a qualche iniziativa di Napolitano), e il risultato è stato un muro contro muro distruttivo; non ne attribuirei la responsabilità a qualche twitterista filorodotiano.
    E poi per sapere che buona parte della base sarebbe stata contraria a qualsiasi candidato scelto in accordo con Berlusconi (leggendolo, forse a ragione, come il preludio a un governo di larghe intese) non c'era davvero bisogno di consultare l'ipad

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    1. Temo che l'incapacità comunicativa sia una cosa acclarata, anche alla luce degli ultimi giorni: si sentono forti e chiare le domande (Rodotà Perché No?) e non si sentono le risposte, che pure dovrebbero essere condivise e comprensibili.

      Buona parte della base sarebbe stata contraria a qualsiasi candidato prodromo alle larghe intese, ma (è la tesi di Sofri e mi sembra verosimile con le scene a cui ho assistito da qui), lo avrebbe imparato tardi, a giochi fatti; si sarebbe lamentata, ma in forme attenuate (se vuoi un esempio, il modo in cui è un po' scemata la tensione ieri a Roma). La novità dei social network è la sensazione di poter istantaneamente tastare il polso a un campione sociale. Sensazione che non solo è illusoria, ma è anche sbagliata in sé: un politico non è che può stare tutto il tempo a domandarsi se i suoi elettori lo capiranno. Deve fare delle scelte e assumersi delle responsabilità.

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  25. Forse c'entrano la velocità di lettura e quella di elaborazione. L'eterno presente del videogioco e la memoria politica e storica. Nella sua binaria velocità, Twitter non coglie alcuna contraddizione nel Renzi promotore delle larghe intese che dalla stampa e dalla Bignardi si scaglia contro Marini (fondatore del PD, sindacalista unitario, cattolico adulto). Quanti libri di Rodotà avrà letto Renzi? Quanti la media dei Grillini? Milena Gabanelli e Gino Strada sono stati più professionali e lucidi di Rodotà? Perché costui ha gradito l'abbraccio di un movimento che riassume tanti dei tratti antidemocratici della Rete? E perché i "grandi" elettori guardavano atomizzati ciascuno il proprio schermo, anziché pensare all'importanza matematica dell'unità? Sulle trame contro Prodi (fondatore del PD e cattolico adulto), è realistica la ricostruzione di Sandra Zampa? Lepidia

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  26. che brutta mossa la rielezione di Napolitano da parte del PD. Non per la persona che apprezzo e penso abbia fatto un ottimo settennato, ma perché mi sembra difficile vista l'età che non si dimetta prima del termine del nuovo mandato. In questo modo il PD ha rimandato al prossimo Parlamento la scelta del Presidente della Repubblica e mi duole dirlo ma il prossimo Parlamento sarà molto probabilmente con maggioranza PDL.

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  27. se fosse come dice giampietro (e non ho grandi motivi per sperare diversamente) non è colpa di bersani
    siamo tutti d'accordo che non ha vinto (alcuni di noi un mese fa pensavano che avesse quasi vinto o almeno non perso, i suoi detrattori, molti tra i commentatori qui, pensavano che avesse perso, quindi cosa pretendere da uno che ha perso?
    grillo ha vinto! evviva grillo!
    ochei, attualmente NON ha partecipato alla scelta dei presidenti del parlamento e ha subito quello del presidente della repubblica, probbailmente lo terranno a stecchetto sulle presidenze di commissione (contrariamente a quel che pensa lui quelle che vanno alla minoranza sono solo un paio), ecc.
    non sarà nel prossimo governo... per essere uno che ha vinto non ne imbrocca una!
    se grillo voleva fare un accordo col pd (perché il pd gli ha chiesto di fare un governo insieme, non è vero che gli ha chiesto solo i voti) per un'elezione del presidente e un governo doveva solo chiamare bersani, invece di insultarlo e fare annunci equivoci nei comizi, no?
    è grillo che voleva i voti del pd non si sa per fare cosa e che governo
    io avrei tanto auspicato un governo pd-5stelle, speravo che si mitigassero i rispettivi difetti, ecc.
    speravo in rodotà presidente
    ma non è che si può decidere un presidente solo perché il m5s fa un sondaggio fra i suoi iscritti e perché non quello di repubblica che diceva bonino?
    fossi stato bersani mi sarei dimesso subito dopo la mancata elezione di marini, avrei semplicemente detto al gruppo dirigente del pd e agli iscritti: fottetevi, da ora son tutti cazzi vostri
    dov'era tutto 'sto furore del popolo pd-per-rodotà durante la campagna elettorale?
    dov'era quando bersani veniva messo sulla graticola per colpe non sue?
    dov'erano tutti 'sti grillini furenti mentre gli amichetti di alemanno festeggiavano (e magari lo faranno ancora) l'elezione col saluto romano?
    succederà come in lombardia? una minoranza estremista e ladra governa sulla maggioranza divisa in partiti rivali?

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    1. due cose.
      so bene che "probabilmente" si scrive con una sola "b" (una per volta, intendo: anche a roma)
      e un'altra cosa cosa riguarda il sondaggio sul presidente fatto dal m5s... non è tra i suoi iscritti, ma tra i suoi iscritti precedentemente registrati (tipo un quinto del totale)
      quindi per essere precisi non è neanche un sondaggio, non ne ha i requisiti scientifici
      sto scrivendo tutto questo per un solo motivo: quando fra qualche mese dirò che bersani è una brava persona potrò dire di averlo detto in tempi non sospetti e sì aspetto il commento caustico del tizio che mi dice che so' 'gnorante (il che è ovviamente vero, solo che da un grillino... ecco... mi aspetterei qualcosa di meglio)
      persone che avrei voluto al posto di napolitano:
      - gianna nannini (è una donna e pensa come miglioravano i concerti al quirinale, oltretutto si risparmiavano soldi)
      - paolo nori (bastava anda' un po' lunghi nelle votazioni e ci rientrava con l'età, imbattibile nei discorsi in pubblico! oltretutto il suo blog è molto più divertente di quello di grillo)
      - ecc. ecc.

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  28. no, Leonardo, no.
    non è che se non c'era twitter gli elettori di sinistra sarebbero stati più calmi, solo ai vertici non sarebbe arrivato e se ne sarebbero fregati e forse Marini passava.
    ma al prossimo voto ce ne saremmo ricordati lo stesso.
    perchè io mi ricordo tante cose del PD e dei DS prima, anche quando twitter non c'era e io non avevo il pc a casa e nemmeno sky e Mentana stava ancora a canale 5.

    e quello che succede ora, le tessere stracciate o il mai più arrivano da lontano, da molto lontano. e ok, la dirigenza 10 anni fa non mi ha sentito tirare gli accidenti, non mi ha sentito dire poi alle elezioni successive che era l'ultima occasione che gli davo, sto giro ha sentito me o altri come me su FB o altrove. ma la mia ultima volta stava arrivando lo stesso, che mi sentissero o meno.
    e glielo stavamo dicendo dal 25 febbraio, che avremmo perdonato ancora e ancora, come dei perfetti cornuti e contenti, ma non un'alleanza col PDL. e abbiamo accettato quell'orrore di streaming con quei due disgustosi ed arroganti ed ignoranti individui , perchè comunque era un tentativo da fare, anche umiliandosì. sì, perchè se perdi 10 punti in un mese è pure giusto che paghi pegno a quello che ha le carte vincenti in mano. è così.
    io non credo che senza twitter Marini sarebbe passato. lì ci sono un sacco di parlamentari nuovi, di gente giovane, di gente non giovane ma che voleva il PD di sinistra. anzi, non è che non credo, lo so per certo, perchè lì si sono ammazzati in quell'assemblea e prima ancora che arrivassero i tweet.
    e comunque Marini sarebbe stato il meno. lo sfacelo è che un partito non può avere un quarto di franchi tiratori su Prodi. quello è lo scandalo. sono andati a congresso, ammazzandosi fra loro, per le loro lotte interne durante le elezioni del presidente.

    non sono incazzata per un Rodotà non eletto, ci sta. sono incazzata per quei 101, per Franceschini e la Finocchiaro che scrivono status di soddisfazione e dovrebbero avere il buon gusto di tacere almeno qualche giorno.
    e non è Grillo che doveva votare Prodi, perchè il gioco lo comandava lui, Leo, ci piaccia o meno. eravamo noi i deboli, eravamo noi ad aver bisogno di voti. e Grillo aveva lasciato intendere che aspettava la quarta votazione e Rodotà aveva detto che se era d'impiccio si levava di mezzo. Grillo era lì ad aspettare che almeno su Prodi (ovvero contro Berlusconi) il PD mostrasse unità. e allo scrutinio dopo forse l'avrebbe votato. o forse no, perchè tanto è inaffidabile, ma bisognava almeno mostrare unità.
    questi discorsi li state facendo da ieri, ma l'orgoglioso PD ha perso alle elezioni e Grillo invece le ha vinte. e quindi col cazzo che si poteva fare i fighi.
    quei 101 ci sono e restano e hanno voluto l'accordo col PDL e per questo hanno silurato Prodi. fine del discorso. sono indifendibili e non importa se Grillo è uno schifo, capisci? perchè quei 101 hanno tradito noi che li abbiamo votati.

    e la base incazzata non vince, però tanto io ho sempre perso e allora mi incazzo. e non mi incazzo in modo grillesco se rieleggono Napolitano dicendo che è un golpe. no, io mi incazzo e tanto e semplicemente non li voto più, fino a che non mi dimostrano che il mio voto se lo meritano. c'è un limite a tutto e quei 101 (che nemmeno mi frega di sapere chi siano)l'hanno superato.
    io alle prossime non voto Grillo, stai sicuro. mi fa senso come e prima di questi ultimi giorni. non vado coi forconi anche se la tentazione umana ci sarebbe. perchè io appunto non sono una grillina e queste cose non le faccio e non le farò mai. però sto a casa, semplicemente. io, che ho sempre disprezzato con tutta l'anima chi non votava, io che ci sono andata col mal di pancia, accontentandomi mille volte, ma pensando che bisognava esserci comunque e provarci.
    anche la moglie più cornuta prima o poi si stufa. e non perchè ha letto l'ultimo sms del marito gaglioffo con la sciacquetta di turno, ma perchè è l'ennesima.

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    1. succede delle volte che scrivi tante righe e non dici niente e poi arriva lory e dici solo:
      ha ragione lei! uguale a lei!
      che se anche contraddice quel che ho scritto sopra non fa niente: sono incazzato e confuso, chi lo nega?

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    2. Dory, sarei anche d'accordo, il vero scandalo sono stati i franchi tiratori contro Prodi. Ma a quel punto per me Bersani non era più il segretario: era già stato sconfessato dopo il voto a Marini e stava semplicemente mettendo la faccia davanti a questa nuova intelligenza collettiva che aveva votato entusiasta all'unanimità per Prodi.

      Quei cento sono indifendibili, ma chi sono? Magari sono quelli giovani che avevano deciso di passare a Rodotà, magari c'è dell'altro che non sapremo mai. Ci rappresentano? Li abbiamo votati col porcellum. Dobbiamo tornare a votare con lo stesso sistema?

      Non è che io sia meno incazzato, però se tiro un pugno di solito cerco almeno di tirarlo in un modo da non rompere l'oggetto che stavo cercando - inutilmente - di riparare.

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  29. appunto, dopo Marini è stato un "liberi tutti".

    ma siccome è indecente che fai il tuo congresso in queste forme, che ammazzi sia Bersani che Renzi (non ne è uscito bene manco lui eh?), io elettrice non posso più darti fiducia, perchè nemmeno so più qual è l'oggetto da riparare. prima almeno lo sapevo. e con tutti i limiti che quell'oggetto aveva, l'ho scelto.

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  30. Scusa tendenzialmente trovo il tuo punto di vista molto intelligente. Stavolta proprio non capisco e mi piacerebbe avere una risposta anche se non sono un'assidua commentatrice. Il PD che è stato votato a queste elezioni 2 mesi fa ha fatto campagna elettorale sul fatto di chiudere un'era, quella del berlusconismo. Ora ci sta tutto (le elezioni non sono andate come si pensava, Grillo è peggio di un mulo ecc ecc) ma non mi puoi dire che si è fatto il tifo. Si è a mio parere sostenuta un'idea. Certo dovendo scegliere non avrei mai appoggiato o legittimato nemmeno Grillo e mi scortica i nervi pensare che i grillini hanno dovuto portare avanti la loro tesi fino alla morte del paese, ma rimane che qualunque cosa sarebbe stata meglio di quello che hanno fatto e che intendono fare (riforme costituzionali con il PDL??? Semipresidenzialismo???). Su facebook e twitter c'è una ristretta minoranza del paese (altra follia dei grillini pensare di estinguere il paese al web) ma il grido veniva dalle sezioni. Addolorato e disperato. Sarebbe stato umiliante trattare con il M5S dopo quello streaming che nessuno di noi scorderà mai, ma mai altrettanto umiliante quanto dare a Berlusconi il paese. Posso sicuramente sbagliarmi. Ma da sabato sera che sbatto la testa contro questo pensiero e non riesco a trovare la falla. Grazie dell'attenzione

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  31. Stefania, possiamo sbagliarci tutti, anche perché alla fine una ragione non c'è. Io posso anche essere d'accordo con te, senz'altro mi sento per tanti versi più affine agli elettori m5s che a quelli che ancora votano Berlusconi, e Rodotà continua a sembrarmi un ottimo candidato. Sto solo cercando di capire cos'è successo, perché non credo né nella vocazione suicida né nei retroscena cialtroni.

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    1. Grazie della risposta. Penso che sia successo il personalismo e l'ottusità di parte se vogliamo escludere la cialtroneria (che però seguendo passo passo questi due mesi si fa poi fatica a escludere).
      Grazie e buona giornata

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