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mercoledì 2 ottobre 2013

Ehi, Grillo, la piattaforma?

Come andò alle Quirinarie, un grande esempio di democrazia diretta (elaborazione grafica di Paolo Viglione)

Non posso che dare ragione a Claudio Messora, portavoce del M5S quando se la prende coi parlamentari transfughi del MoVimento che hanno già affermato di voler votare stamattina la fiducia al governo Letta: Non dovrebbe essere, questa, una decisione da prendere solo dopo avere ascoltato quello che ha da dire? Giusto. Purtroppo a quel punto potrei girare la stessa obiezione a Messora stesso, che sembra dare per scontato che i parlamentari M5S invece voteranno contro: non dovrebbe essere, questa, una decisione da prendere solo dopo avere ascoltato quello che ha da dire? Anche Grillo in questi giorni sembra piuttosto sicuro che si debba andare alle elezioni: non dovrebbe essere, questa, una decisione da prendere dopo aver consultato gli elettori? Mi sembrava di aver capito che il MoVimento avesse molto a cuore la questione della rappresentanza, al punto da mettere in discussione la costituzione là dove nega un vincolo di mandato per i parlamentari; a questo punto però vorrei che Messora o Grillo mi spiegassero: come fanno a essere sicuri che chi ha votato M5S in febbraio desideri una crisi di governo proprio oggi, e le urne al più presto? Con tutto quello che implica (impossibilità di intervenire su imu e iva, persistenza del porcellum...) No, sul serio, come fanno? Sondaggi? E perché non li pubblicano?

Oppure basta dare un'occhiata veloce ai commenti sul blog, anche se poi Grillo non risponde mai? Ma il migliaio di persone che ha tempo da perdere per commentare lì o su facebook non è necessariamente un buon campione statistico. E allora, davvero, io non mi stupisco che sia Grillo a dettare la linea, e Messora a ripeterla per chi si era distratto, da bravo capoclasse: ogni partito ha un minimo di struttura, di gerarchia, anche se si chiama movimento e ha un non-statuto con un non-leader. L'unica cosa che non capisco è come fa Grillo a sapere sempre qual è la volontà dei suoi elettori... (continua sull'unità.it, H1t#199)

Mi torna sempre in mente quel che successe con le quirinarie, ve le ricordate? Per decidere chi candidare, il Movimento 5 Stelle propose un sondaggio on line. Ottimo. In realtà il sistema si intasò subito e fu necessario ripetere l’operazione, ma lasciamo perdere. Ricordiamo i numeri: alle ultime elezioni hanno votato il M5S 8 milioni e quasi 700.000 elettori, su 34 milioni di italiani recatisi alle urne (gli aventi diritto erano 50 milioni e 450.000). Su questi otto milioni abbondanti, erano ammessi a votare alle Quirinarie soltanto quelli che erano iscritti al M5S più di un anno fa, quasi cinquantamila: neanche lo 0,6 per cento, sei elettori ogni mille. Forse a causa dei disguidi telematici, ci fu un’astensione piuttosto alta, e votarono appena in 28.518 (la fonte è il sito di Beppe Grillo, non vedo perché diffidare), lo 0,32 % degli elettori M5S, lo 0,08% degli elettori in generale, lo 0,05 degli aventi diritto. Vinse la Gabanelli con neanche seimila voti, ma decise di rifiutare la candidatura, e così Gino Strada. Subentrò Rodotà con 4677 voti. Grillo si arrabbia molto quando i sondaggi di Ballarò gli dicono cose che non gli piacciono, ma chiedere a trentamila persone di esprimersi su quello che pensano otto milioni di elettori, che altro è se non un sondaggio, anche un po’ maldestro?
Eppure Grillo e Casaleggio sembrano sicuri che la democrazia diretta sia dietro l’angolo, e Messora conferma:
E’ venuto il tempo di cambiare sistema, di riappropriarsi di se stessi e della propria capacità di decidere. E’ venuto il tempo di restituire il potere decisionale alle uniche intese che possano definirsi davvero larghe: quelle che coinvolgono tutti i cittadini, utilizzando processi e metodi che 65 anni fa non erano disponibili.
Quando ho letto questa cosa mi sono detto: ci siamo, sta per presentare agli attivisti M5S e al mondo la piattaforma di condivisione che finalmente ci restituirà il potere decisionale. 65 anni fa non si poteva; per la verità non si poteva neanche in aprile, ma… adesso sì. Vai, Messora, facci sognare.
Se possono mettersi d’accordo 50 persone nel chiuso di un palazzo, allora possono farlo anche 50mila persone all’aperto. I modi esistono già: consentono di informarsi attraverso la rete, delegare a chi si ritiene competente in materia, ritirare la propria delega, riassegnarla, riprenderla in mano.
Confesso che non ho capito. Dovremmo periodicamente confermare la fiducia al parlamentare che eleggiamo? “I modi esistono già”, scrive; cioè sono già stati adoperati? Quando, dove, con che risultati? Insomma, cari Messora, Grillo, Casaleggio: lo abbiamo capito, voi credete che la democrazia diretta sia possibile, o meglio che le nuove tecnologie rendano possibile una forma più diretta di democrazia. Bene. Io posso essere un po’ scettico, ma a questo punto ho solo una domanda: perché non ce la fate vedere? In altre parole: la benedetta piattaforma per la politica duepuntozero, dov’è? Chi ci sta lavorando? Quando sarà pronta? Come funzionerà? Nel frattempo, con che faccia protestate contro i sondaggi, o date lezioni di democrazia? http://leonardo.blogspot.com

11 commenti:

  1. Bel compitino. Il ragionamento sembra anche filare, se non fosse che non viene in alcun modo considerato come si e' formato quel gruppo di 50.000 persone che aveva facolta' di voto alle quirinarie, e perche' sia stato proprio quello a decidere. Carissimo Tondelli: non lo sai questo, oppure ti sembra solo un dettaglio, magari poco utile a perorare la tua causa?
    E non farebbe male nemmeno notare che, invece di un gruppuscolo di politici di vecchia data, sono stati 50.000 signori nessuno a decidere la figura per cui hanno votato i 160 parlamentari del m5s. E che il nome uscito da quella consultazione, pur parziale e imperfetta, era evidentemente migliore di qualunque altro, anche e soprattutto relativamente a quelli che dovrebbero essere gli scopi del pd. Che e' perfino riuscito a non votarlo, e a far rieleggere Napolitano. Eccellente manovra.

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    1. Erano meno di 50.000 ed erano, semplicemente, gli iscritti al M5S fino a un momento X deciso da Grillo o Casaleggio.
      Il fatto che la Gabanelli sia un nome "migliore di qualunque altro" lo trovo discutibile: preferisco Napolitano. Rodotà non era malaccio ma è stato candidato in modo abbastanza fortuito. Entrambi in seguito sono stati accusati da Grillo di varie cose, quindi adesso molti del m5s non li considerano più "migliori di qualunque altro". Quindi i 50.000 si erano evidentemente sbagliati, anche e soprattutto relativamente a quelli che dovrebbero essere gli scopi del m5s. Che rifiutando Prodi si sono ritrovati al Quirinale Napolitano: manovra non proprio perfetta, secondo me.

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    2. Ah ok, allora non era per un gioco politico che non dicevi chi fossero quei 50.000 con facolta' di voto, e' proprio perche' non lo sai. Meglio cosi', mi delude meno il pressapochismo della malafede.
      Certo che costruire teoremi sul m5s conoscendo cosi' poco le sue basi costituenti e le sue motivazioni non e' che faccia proprio onore.

      E quel Rodota' che "non era malaccio" e' lo stesso a cui mi riferisco io?
      Io parlo di questo qui:
      http://it.wikipedia.org/wiki/Stefano_Rodot%C3%A0

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    3. Io ho sempre inteso che fossero i 50mila iscritti al movimento entro il 2012; hai altre informazioni?

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  2. tq
    se a te un sondaggio (non particolarmente rappresentativo e senza il minimo criterio di scientificità) sembra un sistema democratico va bene, ci mancherebbe
    ma la domanda vera è:
    come fa grillo a sapere quello che vogliono i "suoi" elettori?
    quelli che non hanno votato per sbaglio m5s ovviamente (quelli, se ho ben capito, devono andare aff... giusto?)

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  3. un movimento, un partito o quel che è ha tutto il diritto di far votare chi gli pare e come gli pare
    però 30.000 persone che votano su 50.000 aventi diritto che poi sarebbero lo zerononso degli internettauti non si possono chiamre "la rete", per esempio
    non si possono sfottere quei 2-3 milioni di minchioni (ops, c'ero anch'io) che si mettono in coda, firmano un foglio, mostrano il certificato elettorale, tirano fuori 2 euro e votano alle primarie del piddì
    perfino la lega è più democratica del m5s: c'era un modo per mettere all'angolo bossi (il creatore-fondatore) visto che la sua gestione del partito non era piaciuta, ma se un giorno si volesse votare per mettere in minoranza grillo, perché non piace quel che fa o dice?
    ripeto, come fa a sapere che gli 8 o 10 milioni che hanno votato m5s la pensano come lui? o meglio: chi ha votato m5s e non fosse (per carità, è solo un'ipotesi di studio eh) d'accordo con lui come deve fare per farglielo sapere?
    ma non era solo il portavoce o il megafono? di cosa esattamente?

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  4. Mancaniello, con tanto rispetto, la "purezza di intendimenti" non ha mai scusato nessuna ingenuità, e il m5s ne ha commesse troppe.

    Quel che scrive conferma quanto scritto sopra: potevano votare soltanto gli iscritti a tutto il 2012. Tutti gli altri elettori sono da presumere opportunisti che tentavano di salire sul carro del vincitore, e Grillo & co. non si fanno scrupolo di rappresentarli.
    Questo che è presentato come un limite politico è soprattutto un limite tecnico: sono bastati in ventimila per far saltare i server alle quirinarie, molti meno dei duri e puri che avrebbero avuto diritto di voto. Se in seguito si vorrà allargare il bacino, gli incidenti aumenteranno, a meno che all'improvviso Grillo e Casaleggio non si dotino di strumentazioni d'avanguardia che fin qui non ci hanno fatto vedere (credo facciano ancora i blog con movable type).

    Per quanto riguarda Rodotà... è tutto chiarissimo: non ha vinto le quirinarie, era la terza scelta, lo hanno nominato in 4000, e appena ha aperto bocca per dire qualcosa non gradita a Grillo è stato scaricato con infamia.

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  5. http://www.beppegrillo.it/2013/10/che_cose_una_piattaforma_un_portale_no_e_il_sistema_operativo_del_m5s.html

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  6. In ogni caso Il SISTEMA OPERATIVO che non si vede ancora non potrà che presentare un problemino:

    Il sistema operativo si basa sul riconoscimento dell'identità digitale (certificataa dalla cartà d'identità con la quale si è iscritti)

    QUINDI

    ogni voto sarà monitorato dal sistema operativo

    Quindi non esiste libertà di voto perchè la precondizione stessa del riconoscimento del votante preclude la segretezza e di conseguenza la non influenzabilità dei votanti.

    Mi spiace ma la democrazia on-line è e rimarrà sempre VIRTUALE e SIMULATA

    Dario

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  7. http://friendfeed.com/leonardoblogspot/6d24cfc5/stamattina-su-beppegrillo-e-uscito-un-pezzo-che

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    1. Uao, sei riuscito ad influenzare addirittura il Grande Megafono? Congratulazioni, anche se ti ha scambiato per giornalista: probabilmente il lavoro necessario per fare 'sta benedetta piattaforma lo assorbe talmente tanto che non ha tempo nemmeno per distinguere un giornalista da un blog di un privato cittadino.
      Ma se realizzare questa piattaforma è veramentè così difficile, ho una buona notizia per lui e per tutti i pentastellati: il Partito Pirata tedesco ne ha una simile, è open-source e permette di votare on-line agli iscritti, affidando il controllo di garanzia ad un eventuale ente terzo onde evitare sospetti di frodi.
      E' pronta, basta solo scaricarla; inoltre, come ho detto, é pure open-source: cosa volete di più dalla vita?

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