Butto lì il mio. Collegi uninominali, con tre soli candidati: quelli che riescono a portare più firme autenticate in municipio.
A ogni cittadino è fatto divieto di firmare per più di un candidato.
I candidati possono dichiarare la propria militanza in un partito, ma non è necessario (anche se è molto utile, come si vedrà).
Update: sulla scheda si esprime la preferenza "piena" e la preferenza "alternativa", o seconda scelta, quest'ultima opzionale.
Se nessuno dei tre prende più del 50%+1 (ma facciamo anche il 55%, vah), delle preferenze piene, viene eliminato il terzo classificato, e vengono conteggiate le preferenze alternative dei suoi elettori. Una preferenza alternativa lasciata in bianco viene assegnata al primo classificato.
Alla camera e al senato (che prima o poi andrebbero fusi, ma servirebbe una costituzione nuova), un premio di maggioranza per il partito che ha vinto più collegi: vengono ripescati alcuni secondi classificati (quelli che pur arrivando secondi hanno ottenuto il maggior numero di preferenze "piene"+"alternative"). Quanti? Dipende.
- Se il partito ha già il 55% dei seggi sia alla Camera che al Senato, non scatta nessun premio.
- Se il partito ha almeno il 45% dei seggi alla Camera o al Senato, si ripesca un numero x di senatori e deputati necessario a ottenere il 55% dei seggi in entrambi i rami.
- Se nessun partito arriva al 45% dei seggi in almeno uno dei due rami, i primi due partiti ottengono entrambi lo stesso numero x di senatori e deputati, tale che la somma dei primi due partiti dia il 60% in entrambi i rami. Questo propizia un'alleanza tra i due partiti, senza renderla obbligatoria: uno dei due potrebbe anche riuscire a superare il 50% alleandosi con un terzo o quarto partito.
Nota che il numero dei deputati e dei senatori potrebbe variare di molto: se questo è incostituzionale, o comunque inopportuno, i ripescati del premio di maggioranza per numero di preferenze piene+relative possono sostituire i vincitori dei loro collegi (in sostanza la governabilità vince sulla volontà popolare espressa dal ballottaggio, sì, proprio così).
I pregi
- Non assomiglia a nessun altro sistema elettorale di cui avete letto in giro, l'ho inventato io (ok, è un pregio soltanto per me, ma per me è un gran pregio).
- Lunedì sera ci si mette lì con una calcolatrice e nel giro di un'ora in linea di massima si sa chi governerà per cinque anni.
- Se necessarie, sono ammesse e incentivate coalizioni.
- Forte personalizzazione e responsabilizzazione del candidato.
- Forte responsabilizzazione del cittadino-militante (il voto è segreto, la firma è registrata; anche se la considererei un dato sensibile).
- La frammentazione partitica è disincentivata senza sbarramenti (il premio va al partito, no alla coalizione).
Difetti
- Il clientelismo si trasferirà dal voto alla firma: dal voto di scambio alla firma di scambio. Ma almeno le firme sono tracciabili (però non pubblicabili). Diciamo che sarà più facile notare i fenomeni di clientelismo: con un sistema elettorale mica li si combatte, al massimo li si fa emergere.
- I premi di maggioranza sono un po' bizantini, e non garantiscono la governabilità al cento per cento (nessun sistema ancora un po' democratico lo potrebbe fare).
- Se (e solo se) si decide di mantenere fisso il numero dei parlamentari, qualcuno
Più tante altre magagne di cui ti accorgi soltanto quando il sistema va a regime. Non mi resta che conquistare una nazione e fare l'esperimento, ciao.
Che ne dite, vi fa schifo? Scrivetemi i vostri sistemi elettorali preferiti!
Bello, ma non ho capito una cosa: se due partiti prendono entrambi oltre il 45% (perché evidentemente il terzo non se lo fila nessuno), come fanno ad arrivare entrambi al 55%?
RispondiEliminaNo, se due superano il 45%, il premio va solo al primo.
Eliminada Twitter (via @monitinapolitan ) :
RispondiEliminaSempre più urgente è l'adozione del triplo turno alla birmana con premio di maggioranza con soglia al 120% e preferenze come fosse antani.
Matteo Z.
Il mio sistema:
RispondiEliminaUnico listone come nel 1929 e nel 1934 (ma senza squadristi e a scrutinio segreto).
Il partito di maggioranza uscente fa una lista di possibili parlamentari.
La lista è approvata o rigettata in blocco, quelli che votano sì, esprimono anche una preferenza individuale.
Se viene approvato il listone, i candidati con più preferenze sono eletti al Parlamento.
Se la lista non viene approvata, il secondo partito propone la propria lista e così via.
Pregi:
Governabilità.
Non si possono accampare scuse se si fallisce.
Il numero di Parlamentari può essere ridotto all'osso.
Difetti:
Poco, anzi nessun rispetto per le minoranze.
Numero potenzialmente infinito di turni elettorali.
C.
Montesquieu potrebbe avere qualcosa da eccepire (praticamente il legislativo sarebbe l'anticamera dell'esecutivo).
EliminaProbabilmente eccepirebbe anche sul sistema attuale dato che l'esecutivo è di diretta derivazione dal legislativo.
EliminaMontesquieu d'altra parte aveva il governo del Re da piazzare da qualche parte. Se ci pensi attualmente solo gli USA hanno una tripartizione così rigida.
C.
Ma infatti è da più di un secolo — da parecchio prima che Berlusconi* scendesse in campo — che ci si interroga se nel moderno stato democratico possa davvero esservi separazione dei poteri.
EliminaPeraltro anche da noi, volendo, il legislativo è una sorta di "anticamera dell'esecutivo", no?
* che per diverso tempo di poteri ne ha avuti 4 su 5: chiaro che ad un certo punto se la dovesse prendere coi magistrati, erano l'ultimo territorio che gli restava da conquistare — o forse, anche per rimanere all'iconografia scelta da L, il villaggio dell'Armorica.
il numero di deputati e di senatori è scritto in Costituzione (e l'hanno già cambiata una volta, perché all'inizio era legato alla popolazione)
RispondiEliminaTemevo appunto ciò.
EliminaBoh, a questo punto si potrebbe eliminare i ballottaggi nelle circoscrizioni in cui scegliere il secondo classificato porterebbe a una maggioranza stabile (definibile col 55% dei seggi). Ma l'algoritmo per definire una cosa del genere è al di sopra delle mie possibilità.
Oppure si tengono 30 seggi al senato e 60 alla camera fissi esclusivamente per i premi, che a questo punto scatterebbero anche sopra il 55%.
Ti stai avvicinando sempre di più al Mattarellum.
EliminaC.
Sorteggio.
RispondiEliminaLOL IL TONDELLUM!
RispondiEliminasenza inventare nulla sarebbe bello una volta provare con un sistema tipo l'australiano (voto singolo trasferibile) sarei molto curioso di vedere cosa esce.
RispondiEliminaOT: quando scrivi l'endorsement per ciwati? ;-)
franz
Proporzionale secco, sbarramento al 4%, preferenza unica. Non per niente ho votato no al referendum sul maggioritario, tanti anni fa. Chi ha detto allora che il maggioritario dava stabilità e responsabilità ha avuto modo di rifetterci nel frattempo?
RispondiEliminaP.S. Ultimamente sto rivalutando l'elezione diretta del Presidente del Consiglio, non sfiduciabile dalle Camere. Stabilità di governo e piena rappresentatività del Parlamento, non sembra così male.
Mi basterebbe che fosse un uninominale puro, senza contaminazioni proporzionalistiche, poi la forma specifica è secondaria (anche se mi piacciono molto le preferenze a classifica all'australiana, tutti i vantaggi del doppio turno senza la necessità della doppia chiamata alle urne).
RispondiEliminaIl premio di maggioranza in un uninominale è superfluo e dannoso.
Se avessi una costituzione da scrivere a partire da zero, direi di eleggere l'esecutivo direttamente, con un bel ballottaggio, e di eleggere un legislativo unicamerale in modo perfettamente proporzionale, senza premi né sbarramenti. Trovare una maggioranza stabile in parlamento non sarebbe necessario, perché l'esecutivo ne sarebbe indipendente. A proposito, le scelte di politica economica, inclusi indebitamento e tassazione, dovrebbero spettare al governo.
RispondiEliminaCosì anche Montesquieu é contento. A questo proposito, una corte costituzionale indipendente da legislativo ed esecutivo aiuterebbe, anche per assumere la funzione di controllo costituzionale preventivo che adesso spetta al PdR. E, ovviamente, niente PdR, ed un bel taglio alla facoltà di usare decreti legge o simili espedienti.
Vantaggi: il parlamento può litigare quanto vuole, le preferenze ci sono, nessuno prende seggi che non si merita, le coalizioni pre-elettorali sono irrilevanti, i governi sono stabili, niente assalti alla legge finanziaria, niente ridicoli ricorsi alla fiducia, il gusto di avere una separazione dei poteri decente.
Svantaggi: "OMG l'uomo solo al comando!!!11!!", servono modifiche costituzionali a palate, nessuno lo propone e non si farà mai.
Ma non ho una costituzione da scrivere, dunque dirò di usare un bel sistema maggioritario (listone con preferenze), a base provinciale/regionale in modo da semplificare le cose, e tenerci il nostro sistema parlamentare con la sua malsana commistione di legislativo ed esecutivo.
Non garantisce un bel niente, non é equo e non é neppure bello, ma é il massimo che possiamo fare.
a me piace molto questo :
RispondiEliminahttp://portmeirion.blogspot.it/2013/11/sistemi-elettorali-freschi-per_11.html
La parte buona e` che favorisce un sistema con pochi partiti come quello inglese perfino in un casino di Paese come l'Italia. Il problema e` che in alcuni collegi il primo candidato dovrebbe lasciare il posto al secondo. Politicamente insostenibile.
RispondiEliminaE le minoranze estremamente radicate su certi territori ma del tutto assenti in altri? Penso ad esempio alla Südtiroler Volkspartei che a livello nazionale conta lo 0,nulla% , ma nel suo collegio è estremamente rapresentativa.
RispondiEliminaPotremmo fare altri esempi.
Questa volta come caschiamo caschiamo bene.
RispondiEliminaE non è detto che Pippo non riesca a dare il colpo di reni decisivo.
A tal proposito vi segnalo l'autorevole endorsement di Mangoni
Una cosa che metterei in qualsiasi sistema: ci si candida in una circoscrizione sola. (Oppure se vieni eletto in N circoscrizioni ti spettano N seggi e puoi distendertici, ma voti una volta sola.)
RispondiEliminaNon conosco la storia dei sistemi elettorali italiani, quindi non so cosa hanno cambiato nel tempo e perché, né conosco a fondo come funzionano i poteri legislativo/esecutivo, però se dovessi scriverlo da zero a grandi linee farei:
RispondiElimina1) via il senato, rimane solo la camera
2) si vota per partiti o simili che poi nominano i parlamentari in base a liste ordinate note prima delle elezioni (in caso di liste non sufficienti si perdono i seggi, ma una persona in lista può rinunciare e farsi sostituire successivamente)
3) un posto da parlamentare ogni 100.000 voti (troncati per difetto)
4) un solo mandato per eletto (può continuare a lavorare in seguito per il partito ma non può essere rieletto)
5) nessun altro impiego pubblico cumulabile (nemmeno parlamentare-ministro)
6) nessun vitalizio (né economico né di servizi) a fine mandato
7) sospensione del diritto di voto per chi non lavora da più di 5 anni (fanno fede l'ultima busta paga per i dipendenti, il possesso di quote societarie per azionisti/soci/liberi professionisti)
pro:
- un compromesso tra proporzionale e soglia di sbarramento che non cancella totalmente le minoranze (visto che almeno 100.000 voti portano sicuramente ad un parlamentare) né gli dà più peso di quanto ne meritino
- in caso di nuove elezioni nessuno si può rieleggere e non prende vitalizi (incentivo a durare fino alla fine e non vivere di politica, meno corrutibilità a lungo termine)
- il punto sette dovrebbe schermare in qualche maniera da chi ha come unici interessi le rendite e non il reddito da o pro lavoro (pensionati, maggiorenni che non hanno mai lavorato, chi vive solo consumando patrimonio improduttivo)
- maggiore snellezza (una sola camera, e per il momento meno parlamentari)
contro:
- possibile stallo in caso di schieramenti che non trovano accordo su niente (ma questo in passato è successo anche con il premio di maggioranza e la bicamerale)
- possibile incertezza normativa data dalla maggiore snellezza (un parlamento può invalidare rapidamente il lavoro del precedente)
magari è un'utopia e la storia ha già bocciato un metodo simile, ma a livello ideale è così che vorrei essere rapppresentato
"sospensione del diritto di voto per chi non lavora da più di 5 anni", insomma la democrazia ti dà una sensazione di prurito.
Elimina1° si individuano le circoscrizioni elettorali, corrispondenti alle unioni comunali.
RispondiElimina2° sempre a livello di circoscrizione elettorale vengono istituiti i vari partiti (movimenti, liste,...) che devono dichiarare da che parte stanno: destra o sinistra.
3° chiunque si può candidare in un partito
4° ogni partito fa le proprie primarie (nei modi che ritengono più congeniali) per decidere il proprio candidato
5° si fa il I° turno, i candidati che superano il 20% passano al II° turno.
6° si fa il II° turno, il candidato che supera il 50% viene eletto.
7° la maggioranza in parlamento (la destra o la sinistra) propone un nome ovvero il futuro presidente del consiglio
che a sua volta nomina 10 ministri (che dovrebbero bastare...)
8° il governo cambia tutti i membri ogni 6 mesi (spersonalizzazione e collaborazione)
9° al II° anno si fa un referendum senza quorum, se il governo ottiene più del 50% di voti favorevoli continua per altri 2 anni e poi si rifanno le elezioni.
10° una serie infinita di altre cose da fare che al momento non riesco proprio a elencare.
errata corrige:
Elimina6° il candidato che prende più voti viene eletto
Unico collegio.
RispondiEliminaProporzionale puro.
contro: innumerevoli
Eliminapro: democrazia
anch'io sono stato a lungo infatuato del collegio unico; certo, il partito dei centravanti metrosessuali soppianterebbe probabilmente il partito degli avvocati come maggioritario in parlamento - e magari non sarebbe un male...
Elimina("certo" o "probabilmente"?
Eliminavabbe', non chiamerete mica propio me a scrivere la legge elettorale...)
Solidarietà alla compagna Maria Novella Oppo!
RispondiEliminaChi sarà il prossimo? Toni Jopp?
Leo stai sull'attualità! Cosa aspetti a scrivere un pezzo sull'editto ligure!
EliminaRispondo in ritardo al tuo appello..
RispondiEliminati scrivo perché tutto sommato ti ritengo intellettualmente onesto, preparato in storia e piuttosto secchione, quindi è possibile che tu approfondisca l'argomento, lo faccia tuo e poi non c'è limite alla fantasia...
In 2 parole: qualsiasi forma elettiva è fallace, comunque li eleggi eleggerai ladri, arrivisti, utili-idioti; cresciuti da lobby, mafie e potentati.
Se è vero che il parlamento deve rappresentare il popolo, l'unico metodo selettivo è il sorteggio, "demarchia".
Ogni 5 anni un sorteggio su scala nazionale (usando i codici fiscali) seleziona i deputati (e senatori se vuoi il bicameralismo) mantenendo la proporzione di genere, residenza geografica ed età. (si potrebbe scegliere di dare più o meno spazio ai giovani ed ai laureati, ma questo è un discorso ulteriore che non apro qui).
per i pro e contro ti rimando a wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Sorteggio_(politica)
per altro materiale qui http://blog.demarchia.info/
so già la replica: "è utopico"
ma "non possiamo pretendere di risolvere i problemi pensando allo stesso modo di quando li abbiamo creati" A.E.
pensaci: niente elezioni, creazione del consenso, dibattiti con la santanchè. Basta un programmino al ministero dell'interno e risolviamo tutto in 2 minuti...
pensaci