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venerdì 14 febbraio 2014

Renzi va veloce (appunti)

  • Renzi forse ha una sola cosa in comune con D'Alema: se qualcuno gli dice che è insostituibile, necessario, che solo lui può salvare la situazione, Renzi non fa nessuna fatica a crederci. Gli viene naturale. Poi tra vent'anni magari ammetterà di aver fatto un errore - non mancherà di approfittarne per esprimere valutazioni sulla salute mentale dei suoi ex alleati. Renzi ha solo questo in comune con D'Alema, ma è già troppo.

  • Vedo molta delusione in giro; riesco a vederla bene per contrasto, visto che io tutto sommato sono allegro. È uscito il sole, e nella lista delle cose che mi dispiacerebbe perdere il governo Letta non c'era. Forse il segreto è illudersi il meno possibile e Renzi mi ha molto aiutato in questo. Non mi è mai parso un nobile cavaliere: la sua campagna per la rottamazione mi è sempre sembrata strumentale all'autoaffermazione. Renzi stava coi giovani perché è giovane; ora che è nell'apparato fa una mossa da apparato; quando sarà più vecchio starà coi vecchi; se fosse mancino lotterebbe per i mancini (ehi, potrebbe usare lo stesso slogan!)

  • Dopo vent'anni di bipolarismo, di seconda repubblica, ci ritroviamo di fronte a una crisi di governo che più democristiana non si può: chi negli anni Ottanta già leggeva i giornali in questi giorni sta ingollando una madeleine dopo l'altra, sembra l'ottantasette con il giovane Cossiga che nomina il giovanissimo Goria. Forse è tempo di tentare un bilancio: l'unico leader italiano che è riuscito a reggere una legislatura intera (con più di un rimpasto) è stato l'eccezionale Silvio Berlusconi. Anche il centrosinistra è riuscito a farsi cinque anni, (1996-2000), ma con quattro governi diversi (Prodi, D'Alema, BisD'Alema, Amato). Dopo aver provato il bipolarismo, l'uninominale, il listino, i listoni, forse è il caso di arrendersi: non è una questione di regole. Il parlamentarismo italiano è trasformista di natura; lo è da prima della prima repubblica; ci ingegniamo a cambiare gli strumenti ma i manovratori continuano a rompere una media di un governo ogni anno e mezzo. Possiamo dirci che è un problema di cultura: il parlamento è considerato una continuazione della battaglia politica, la campagna elettorale sui media non si ferma praticamente mai. Possiamo trarre l'estrema conclusione e farla finita con la repubblica parlamentare - ma l'unica alternativa sul mercato si chiama presidenzialismo, e i nostri aspiranti presidentissimi si chiamano ancora Berlusconi, Grillo, Renzi. Io per ora mi terrei il parlamento.

  • Quindi per favore non parliamo di colpo di Stato. L'anno scorso abbiamo votato (poco e male); ora i nostri rappresentanti siedono in parlamento e ci rappresentano senza vincolo di mandato. Se voteranno la fiducia a un governo Renzi, Renzi sarà un capo del governo legittimo quanto lo era Enrico Letta. I golpe sono un'altra cosa: per esempio, corrompere senatori per far cadere il governo, ecco, questo mi sembra già più simile a un golpe. E non credo che sia necessario aspettare una sentenza per decidere se Berlusconi l'abbia commesso o no: sul piano politico i riscontri offerti da De Gregorio dovrebbero bastare. In una qualsiasi altra democrazia occidentale credo che sarebbe bastata la famosa telefonata in cui B. spiega a Saccà che sistemare una tizia in una fiction Rai può servirgli a far cadere il governo. Questo, se proprio non è un golpe, è quantomeno un originale tentativo. Berlusconi è un golpista, Renzi no. Al limite è uno che vuole far riscrivere la legge elettorale e un po' di costituzione a un golpista, c'è una piccola differenza che magari qualcuno di voi apprezzerà.

  • Diamo una possibilità a Renzi: se una settimana fa la pensava come noi sulla follia di una staffetta, e adesso ha cambiato idea, potrebbe semplicemente aver appreso o compreso cose che a noi sfuggono. Senz'altro ha accesso a più informazioni. Noi non abbiamo ancora capito che maggioranza avrà: Alfano nicchia, Vendola si tira indietro. Ma se ha fatto una mossa così pesante, deve per forza sapere qualcosa che noi non sappiamo. E allora, escludendo Vendola, escludendo Alfano, non potendo fare più di tanto appoggiarsi su transfughi m5s o addirittura sulla Lega di Salvini, non resta che una possibilità: Berlusconi deve avere dato il via libera. Non credo che possa sostenere Renzi con Forza Italia: l'appoggerà dall'esterno, ma l'appoggerà fin tanto che gli conviene. Insomma fino alla prossima sentenza o al prossimo sondaggio che gli dica bene. Difficilmente si arriva al 2018, così.

  • (Non riesco a non pensare a uno di quei personaggi di fiction scadenti che a un certo punto commettono un errore assolutamente stupido, gratuito, inverosimile; e ti arrabbi con loro, senza riflettere che te la stai semplicemente prendendo con gli autori di una fiction scadente che non sapevano più dove andare a parare).

  • Renzi va veloce. Ha sempre un piano, ma appena le cose vanno male, lo cambia. Lo schema fino a due settimane era: legge elettorale con Berlusconi, poi elezioni e si vince. La legge elettorale si è subito impigliata in parlamento; i sondaggi hanno tutti più o meno detto flop. Renzi ha cambiato piano. Potrebbe persino dirgli bene. L'Italia potrebbe rimbalzare fuori dalla crisi in primavera (rimbalzano perfino i gatti morti, se cadono da abbastanza in alto). Berlusconi potrebbe invecchiare un altro po' e accontentarsi di un salvacondotto. Grillo potrebbe stancarsi, fare due conti e tornare definitivamente alle tournée. Potremmo arrivare al 2018 con una classe politica migliore, in cui Renzi non sarebbe nemmeno più il meno peggio a cui rassegnarsi. Potrebbero succedere tutte queste cose. Potrei anche vincere al superenalotto. Ma statisticamente ha più chance Renzi. E allora proviamo, vediamo che combina. L'alternativa è la disperazione e, non so voi, ma io proprio non me la posso permettere.

  • Del governo Letta non avrò nostalgie, ma spero che la Kyenge non debba interrompere il suo lavoro proprio ora. Ci sono cose un po' più importanti delle battaglie per le poltrone: la questione dei diritti civili è la prima che mi viene in mente, il razzismo segue a ruota.

35 commenti:

  1. http://video.corriere.it/letta-si-dimette-pd-scatta-momento-spritz/13a71162-94df-11e3-af50-9dc536a34228

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  2. Prima, quello della bicamerale.

    Dopo di lui, quello che correva da solo contro “il principale esponente dello schieramento a me avverso”.

    Da oggi preparo la birra e i chips vicino al computer perchè non vedo l’ ora di assistere allo spettacolo del terzo scienziato che pensa di essere furbo e che viene trombato da uno dei personaggi più mediocri della storia d’ Italia (che continua a prosperare solo perché ci sono degli idioti che da vent’ anni gli danno spazio). Circo Italia!

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  3. Ma un presidenzialismo in cui semplicemente si elegga il presidente del consiglio (e non quello della Repubblica), esattamente cos'ha che non va bene?

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  4. Simpatico il riferimento a Goria, Renzi può cominciare a toccarsi gli zebedei

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  5. Il punto di vista degli sceicchi:
    " ...ma quel tipo che è venuto qui la settimana scorsa...chi era? Ha detto di essere il presidente del consiglio italiano"
    " E tu che hai fatto?"
    "...ma niente, mi ha chiesto 500.000.000 di euro per fare qualcosa in Italia... e io... glieli ho dati"
    " Ma sei proprio un coglione!... Italiano eh?...Ti ha inculato i soldi ed è scappato"

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  6. Ieri ero alla ricerca di opinioni per cercare di capirci qualcosa, visto che a me la mossa di Renzi appariva andarsi a cacciare scientemente in un vicolo cieco.
    Se tutti accusano il governo Letta di immobilismo, perché Renzi si caccia nella medesima posizione, condannandosi quindi a diventare in capo ad un anno una figura invisa ai più?
    A parte le ipotesi complottistiche (è pagato da Berlusconi) e quelle cretinistiche (fa così perché è un cretino), mi sono imbattuto nell'ipotesi di Gramellini (giornalista de La Stampa).
    Gramellini sostiene che Renzi faccia così perché è costretto: il governo Letta non piace, quindi è assai probabile che alle prossime elezioni europee il PD avrà un tracollo, e tutti daranno la colpa a Renzi. Così Renzi si è detto "se proprio devo prendermi la colpa, almeno proviamo a fare il presidente del consiglio: se resto dove sono son fregato, allora tantovale provarci".
    Non so se l'ipotesi di Gramellini sia corretta, ma al momento mi sembra la più plausibile fra quelle in circolazione.

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    1. Io sono d'accordo. Gramellini non l'ho letto, però non mi sembra distante da questo:

      http://www.francescocosta.net/2014/02/13/nella-testa-di-renzi/

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  7. Qualcuno mi spiega come è possibile che si vociferi di Marianna Madia al ministero del lavoro? Lo chiedo senza retorica non per denigrare (non ne ho le forze): che competenze ha 'sta tizia?

    Domanda solo per gli amici "de sinistra" (quelli che in vita loro non hanno mai votato Casini, Fini e/o Monti): dove e come troverete le forze per votare PD-Renzi al prossimo turno?

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    1. Le forze le trovo ogni volta che penso che l'alternativa si chiama Berlusconi o Casaleggio

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    2. Comunque Marianna Madia ha un dottorato di ricerca in economia del lavoro, e collabora con vari enti di ricerca nel settore. Non é l'unica, per carità, ma non le mancano le qualifiche.

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    3. Un dottorato potrà forse essere condizione necessaria, ma non credo sia sufficiente; insomma, non è che hai il dottorato e sei pronto per muovere miliardi di euro. Oppure mi sbaglio e lo è, ma allora abbiamo migliaia di potenziali ministri, e si ripropone la domanda: perchè proprio lei?, cos'ha in più degli altri "dottori"?

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    4. ...alludi alle allusioni del cittadino 5 stelle?

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    5. Se la domanda è a me, no, non bazzico molto i pentastellati, anzi non so nemmeno di che cittadino parli (Grillo?, il tale portavoce alludente col pizzetto?).

      Vorrei sapere cosa ha fatto nella sua vita questa ragazza per poter ambire alla posizione di ministro del lavoro; al massimo imparo qualcosa di utile per prepararmi alla megliocrazia prossima ventura.

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    6. http://www.corriere.it/politica/14_gennaio_30/offesa-aula-donne-pd-querela-contro-deputato-de-rosa-movimento-5-stelle-99cc6840-899b-11e3-be5b-d457abaa7165.shtml

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    7. Non sapevo di questa storia dei pompini.
      Chiedevo solo a chi ne sa più di me sulla Madia di spiegarmi se e se sì perchè questa apparentemente fragile ed eterea creatura veltroniana sarebbe pronta per quel ruolo.
      Un conto è fare il dirigente di partito, un altro il ministro (con portafoglio).

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    8. Cosa ha in meno di una moretti di una boschi o di una de micheli?
      L'impressione è che ne stai facendo una questione personale

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    9. Se facessero ministro del lavoro Moretti o Boschi (De Micheli è ancien regime, o almeno lo era fino a poco fa) mi e vi farei probabilmente la stessa domanda.

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    10. Insomma, esattamente cosa dovrebbe avere, sapere o fare una persona per poter diventare ministro?

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    11. Secondo me innanzitutto esperienze amministrative.
      Prima inizi a far girare cifre a tre o quattro zeri, poi a cinque o sei, e allora forse sei pronto per un ministero.

      [Certo che però è disarmante: uno chiede che titolo ha tizio (peraltro accusato da diverse parti di essere un raccomandato di lusso) per fare il ministro; ti rispondono in due; uno dandoti del sessista; l'altro che ha un dottorato]

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    12. Comunque la Madia e` niente in confronto a Baricco. Gia` come scrittore e` pessimo, non riesco neanche ad immaginarlo alle prese con Pompei...

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    13. Volete o no capire che stiamo raccogliendo i frutti di un ventennio berlusconiano? E qui -Leonardo a parte- nessuno si può chiamare fuori dalle responsabilità. Renzi è la perfetta sintesi delle larghe intese, "nascoste" per 19 anni e dichiarate solo nell'ultimo anno. Il prodotto sublime di un trentennio mediaset. La profonda sintonia con chi ce l'ha? Con il partito? Con la base? Con l'ultimo degli elettori?
      Meglio però l'onestà di Renzi che l'ipocrisia e la falsità di chi l'ha preceduto che a parole fingeva di fare la guerra a B. e nei fatti ci faceva affari sulla testa degli italiani.
      Questa è la storia, il resto è fuffa.

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    14. Anonimo delle 16.08 le tue parole sono quelle che più mi convincono. Purtroppo.

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  8. ha ragione makb... anch'io sono sicuro che da qui alle europee berlusconi & grillo mi faranno venire una voglia matta di votare il pd (attualmente non è fortissima)
    magari fra 2, 5 o 10 anni renzi come d'alema cambierà idea e ammetterà di aver sbagliato, ma prima di quel momento il segretario del pd sarà un altro
    invece beppe strillo cambierà idea mille volte senza mai ammettere di aver sbagliato
    se poi tolgono la scritta "vendola" dal simbolo di sel potrei anche guardare da quella parte

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  9. ho letto Gramellini, ho letto Costa, ho letto Sofri (per me il più sensato) e mi è venuta comunque solo al stessa domanda: ma a me deve interessare il destino di Renzi? perchè comunque tutti analizzano la cosa solo rapportandola a lui. il PD, gli elettori, i militanti e via dicendo: zero.
    a me questa cosa fa una rabbia infinita e basta. perchè è l'ennesima volta in cui il PD mostra un totale disprezzo per il suo elettorato (compresi gli ex e i potenziali).
    basta.

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    1. vedo con piacere che qui qualcuno si sta svegliando
      meglio tardi che mai

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    2. Sofri?, quello che dice che Renzi è stato praticamente costretto a fare questo passo perchè i giornalisti italici sono cialtroni e ad un certo punto si sarebbero messi a fantasticare di staffette ed altre amenità?
      Certo, per uno che parla quasi esclusivamente di quanto sia bravo Renzi e di quanto il giornalismo italico sia cialtrone, mica come i 'merigani, magari potrà anche avere un senso.
      Personalmente, però, la profezia che si autoavvera non è esattamente quella che definirei un'analisi politica sensata.

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    3. E certo, i giornali italiani sono ottimi e abbondanti, come ci viene in mente di fare una critica...

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    4. @Dory

      Renzi è il segretario del PD e Presidente del consiglio in pectore. Non è che sia proprio del tutto illogico che si parli tanto di lui....

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    5. Giornalisti cialtroni ce ne sono a bizzeffe; anche Sofri e Costa, ammesso siano giornalisti, dicono le loro belle cialtronate (penso ad esempio alla questione NSA che Sofri considerava archiviata già a giugno scorso, o alle fesserie di Costa sulla piena legalità dei bombardamenti in Libia); (b) anche i giornalisti americani sanno essere pessimi: dal quote approval al gioco di sponda per le invasioni militari, passando per tortura derubricata ad interrogatorio "enhanced"; e soprattutto (c) che Renzi sia stato messo in un trappolone dal blabla parasimpatico dei retroscenisti è una tale sciocchezza che ti dovrebbero internare solo per averla pensata (mentre qui abbiamo qualcuno che ha avuto il "coraggio" di scriverla).

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    6. Atlantropa, ti riesce di non essere d'accordo con qualcuno senza insultarlo?

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    7. Esempio emblematico del giornalismo qui in Italia (98' posto dietro l'Uganda) è quello di ieri. Andatevi a vedere la Bignardi con Staino.
      A tal riguardo tu Leonardo cosa ne pensi? O preferisci lavartene le mani?

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    8. Francesco, solo se quello con cui non sono d'accordo non è un imbroglione. Sofri e Costa sono intellettualmente onesti quanto… boh, Ratzinger?

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    9. u.
      io di un segretario-presidente in pectore e di cosa gli passa per la testa, vorrei itneressarmi solo in relazione a cosa le sue scelte comportano per me, elettrice, cittadina. sì, ok, è il mondo dei sogni, lo so.
      quanto a Sofri, renziano di ferro e lo so bene, a me è sembrato l'unico degli articoli letti che non ha dato giustificazioni rocambolesche.

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  10. l'impressione è che se uno non è d'accordo con te sia in automatico un imbroglione.

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  11. Ratzinger intellettualmente disonesto?
    Questa è buona.
    Dare ad uno dei migliori teologi (e forse uno dei peggiori papi) dell'imbroglione è interessante.

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