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martedì 17 giugno 2014

UKIP - sezione Italia

Settantotto per cento, un plebiscito. Quando giovedì finalmente Beppe Grillo ha chiesto ai suoi grandi elettori di scegliere il gruppo europarlamentare di preferenza, ventitremila hanno indicato la loro preferenza per l'UKIP di Farage - l'opzione sulla quale Grillo si giocava ormai la sua credibilità di leader. Come sempre il bilancio della democrazia interna è piuttosto avvilente: malgrado il Movimento continui a selezionare i suoi grandi elettori col contagocce (soltanto 87.656 iscritti hanno maturato la facoltà di voto) anche qui l'astensione è altissima; più della maggioranza degli aventi diritto non ha votato. L'esclusione dei Verdi Europei dalla competizione, con ragioni più o meno pretestuose, può avere allontanato qualcuno dal voto; e tuttavia quel 78% ci conferma che non c'è un M5S al di fuori di Grillo. È ormai un ricordo la fronda che in passato disattese le sue volontà, votando per esempio l'abolizione del reato di clandestinità, o costringendo il Capo Politico a uno sgraditissimo incontro con Renzi. Il Movimento che riparte dopo la delusione delle europee è più grillino che mai: se a Grillo va a genio l'UKIP di Farage, che UKIP sia. Ma cos'è l'UKIP, alla fine?

Cominciamo da cosa non è: l'UKIP non è un partito fascista, come molti hanno scritto in questi mesi, anche per l'oggettiva difficoltà nel tradurre in italiano un certo tipo di istanze che sono una novità quasi assoluta. Per la verità un nome esiste - sovranismo - ma è molto brutto e il correttore automatico lo segna ancora come un errore. I sovranisti esistono in tutta Europa; partendo da posizioni diverse (l'UKIP per esempio non nasce all'estrema destra, ma da una scissione del partito conservatore) arrivano più o meno allo stesso risultato: il rifiuto del progetto di unificazione europea. Per i sovranisti non è che un complotto cosmopolita ordito dai nemici dei popoli: banche, multinazionali, massoneria, ecc. Bisogna mandarlo a monte, tutti assieme. Se questa è la piattaforma, l'alleanza con Grillo non dovrebbe stupire. Né dovrebbe sorprendere che Paolo Becchi, ideologo del Movimento a fasi alterne, la presenti come una battaglia di sinistra addirittura ("La sfida del futuro è tra sovranità e internazionalismo negativo"), o che un mese prima della consultazione Grillo abbia già fornito all'ufficio stampa dell'UKIP il piedistallo del suo blog, perché in fondo chi meglio dell'UKIP può spiegare ai lettori quanto bravo e buono e non razzista o fascista sia l'UKIP? (continua sull'Unita.it, H1t#235)

Perfino la promozione del blogger Claudio Messora, che lascia l’ufficio Comunicazione M5S a palazzo Madama per Bruxelles, e che a qualche malfidato poteva sembrare una rimozione dopo le imbarazzanti vicende di qualche mese fa, assume un significato diverso; Messora sarà anche una catastrofe con twitter, ma la sua passione per Farage è sincera e relativamente antica – lo intervistò già più di due anni fa, quando in Italia era un perfetto sconosciuto. La storia d’amore tra M5S e UKIP non è insomma un colpo di fulmine: i segni erano nell’aria già da anni, ma forse abbiamo preferito ignorarli nella speranza che il Movimento diventasse più simile a come lo avremmo voluto: più progressista, più ambientalista, più europeo. Magari a un certo punto ha quasi rischiato di esserlo; ma alla lunga ha vinto la tendenza incarnata da Messora: complottismi assortiti e nostalgie d’un mondo che fu, al tempo in cui il Regno Unito era un Impero, e l’Italia… già, l’Italia, che nostalgie dovrebbe nutrire?
In effetti, uno dei motivi per cui il sovranismo ci ha messo molto ad attecchire qui da noi è la mancanza di un nobile passato da proiettare: il benessere drogato dall’inflazione degli anni Ottanta? Il boom degli anni Cinquanta? Più indietro c’è solo il fascismo, ma è una nicchia di mercato già occupata e sfruttata fino alla noia. Nel frattempo persino la Lega si improvvisa sovranista, smette la camicia verde e le pretese scissionistiche e riscopre il tricolore contro l’euroburocrazia. Una virata spettacolare di cui è responsabile Matteo Salvini, che lavorando a Bruxelles per tanto tempo magari ha fiutato l’aria prima dei cerchi magici  padani.
Se Grillo e Salvini hanno qualcosa in comune con Farage, non è il razzismo o un presunto fascismo, ma proprio la nostalgia. Si stava meglio prima. Ovviamente ognuno pensa a un “prima” diverso: Grillo e Salvini sognano il ritorno dell’Età dell’oro della Piccola Media Impresa; Farage immagina un Regno Unito riconvertito all’industria, di nuovo sbuffante carbone e vapore di petrolio dalle sue mille ciminiere. Se queste nostalgie abbiano ancora senso, in un mondo che va verso l’emergenza ambientale globale, è una domanda che va girata ai loro elettori. http://leonardo.blogspot.com

55 commenti:

  1. Risposte
    1. Quando si trova qualcosa di originale da dire.

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    2. Dottor Tondelli, a grillo va a controllare anche i peli delle ascelle, quando si tratta di mose o mps, giusto per dirne due a caso eh..., non si trova nulla di originale da dire.
      Ma cosa crede che noi grillini veniamo giù dalla montagna del sapone...?

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    3. Beh, diciamo che i quattro che vengono a commentare qui ci tengono molto a suggerire questa impressione.

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    4. ..ok, veniamo tutti giù dalla montagna del sapone..ora però fa un bel pezzo, anche banale, non c'è bisogno che sia originale, su orsoni?

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    5. Aiutandoti con la barra di google potrai trovare bei pezzi, anche originali, su qualsiasi argomento. Non posso scriverli tutti io, mi dispiace.

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    6. ..e quando avrai controllato anche l'ultimo pelo delle ascelle di grillo cosa farai?
      Mi prometti che passerai alle ascelle di orsoni o di penati...tanto per dirne due eh...

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    7. @Gu

      Se un po' conosco Leo appena ha finito di contare i peli sotto le ascelle di grillo, iniziare a contare i peli in altre zone del corpo...ma sempre di grillo.
      Guai a toccare un solo capello a orsoni!

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  2. Oh suvvia Leonardo! Il futuro della sostenibilità sta nella micoreconomia, nella capacità di fare sistema articolato-strutturato e di progredire nella ricerca attraverso piccole e micro realtà di eccellenza. E non è un caso che proprio questo modello sia finito nelle direttive 2020 dei fondi UE come esito delle ricerche per la programmazione comunitaria (obiettivi: inclusione e sostenibilità). E nessuno che abbia a cuore il progresso umano pensa che la grande industria multinazionale sia la soluzione.

    Lord Blog e Mr Felpa non rincorrono per nulla la nostalgia della piccola media impresa, che rappresenta invece un tesoro da far evolvere, non sopprimere, anche in direzione del modello della cooperativa di autogestione.
    Questi come Farage e la LePen sono soltanto delle canaglie (neo-fasciste) che cercano di far leva sul razzismo e sulla nostalgia della "quantità" per far dimenticare la loro ignoranza in temi di sviluppo sociale, ricerca tecnologica, formazione, qualità, sostenibilità, ambiente.
    Che questa manipolazione sugli istinti più bassi non stia facendo molta leva sugli imprenditori, è qualcosa che mi sta anche un po' consolando.

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  3. E non fa leva perchè sono i primi a vedere che degli immigrati hanno bisogno, che l'Euro è utile, che l'Europa è una risorsa per chi decide di sfruttarne le risorse e le indicazioni.

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  4. a parte alessandro gli altri si sono stufati di darti corda su grillo...cambia disco

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    1. Io ho smesso di postare commenti da alcune settimane in quanto tali commenti erano perfettamente inutili. Mi trovavo (e mi trovo) grosso modo al 90% in accordo con l'autore del blog: a che pro scrivere un commento dicendo "Cioè, figo, hai troppo raggione veramente" ?
      Questo non è facebook, ma un blog, pertanto non c'è bisogno di mettere "mi piace".

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    2. Ora che in qualche modo ce l'hai detto siamo tutti più tranquilli!
      Grazie!

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    3. Penso che vivevate bene anche senza di me, ma siccome l'anonimo delle 8:57 pensa che chi tace NON acconsente ho fatto il mio commento che è inutile a tutti, tranne all'anonimo.
      Credo sia inutile portare avanti questa discussione, pertanto mi ritiro ;)

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  5. ci ha ragione... leona' devi fa' un referendum:
    - post su grillo
    - post su renzi
    - post su orsoni
    - post sulle foibe
    - post sui calzoncini delle donne (si accorciano intanto che la vita si alza)
    - il sistema democratico nelle riunioni condominiali

    due euro per vota' e poi famo a mezzi!

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  6. Con tutti i limiti che hanno Grillo e il Movimento 5 Stelle, io sono davvero contento che siano sulla scena politica italiana - e ora anche europea. Certo, se ci si informa su di loro guardando solo la tv o leggendo solo la Repubblica e l'Unità, ci si fa su di loro un'idea parziale (se non peggio). Io credo che siano una realtà importante, con idee davvero innovative (ad esempio forme di democrazia diretta, come in occasione della legge elettorale, scritta dai cittadini on line, o la loro visione del lavoro, che per certi versi riprende le teorie della decrescita), ma come sempre chi è innovativo è guardato con sospetto o con irrisione...

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    1. La legge elettorale è stata depositata alla Camera il 4 Ottobre 2013, circa 4 mesi prima che venisse "scritta" dai cittadini on line 4 mesi dopo e a loro totale insaputa.
      Oltre ad aver quindi messo in scena una vera e propria bufala a favore solo del mare di accessi che si è garantito potendo concentrarli in precise e mirate fasce orarie presentabili agli inserzionisti con numeri cercati e ottenuti, l'unica cosa che la vicenda della legge elettorale ha evidenziato è che i parlamentari agiscono in totale autonomia.
      Autonomia dalla rete naturalmente, non da Sai Baba e Mamma Ebe che, al contrario, erano naturalmente consapevoli del fatto che la gente stesse votando un testo già depositato, discusso e bocciato mesi prima.

      Appena qualcuno (*) ha fatto notare la cosa nei commenti del giornale di riferimento sotto la notizia dell'avvenuta votazione, è partita la corsa alla verifica della cosa e naturalmente, col tempo di reazione di un airbag, alla costruzione dell'argomentazione con la quale dimostrare che tutti lo sapevano: si è votato un testo già preparato perché su qualcosa bisognava discutere.

      Questo, oltre ad essere un palese controsenso visto che o la legge è scritta dai cittadini e allora non ne esiste ancora una sintesi depositata, oppure esiste una legge depositata e allora votata o meno in seconda lettura dev'essere presentata come la prima legge corretta, non scritta, dai cittadini.

      A dimostrazione di quanto farlocca sia la tesi della Democrazia Diretta basti dipingere lo scenario seguente: se alla Camera il testo depositato 4 mesi prima fosse passato come chi lo deposita si augura, dai cittadini della democrazia diretta non ci sarebbe passata nemmeno per sbaglio e il luminoso movimento avrebbe così fatto passare una legge scritta in silenzio nelle segrete stanze della C&A, né più né meno di quanto denuncino un giorno sì e l'altro pure abbia fatto Renzi con Berlusconi.

      Perché che la rete abbia ingoiato pure la bufala del testo scritto 4 mesi dopo ma depositato 4 mesi prima non sposta il punto che questa vicenda avrebbe dovuto sollevare all'interno della base M5S: chi ha scritto il testo depositato il 4 ottobre e perché la votazione non è stata fatta prima di depositarlo?

      Nessuna speranza che la base M5S si ponga domande di questo genere, ovviamente, si fa tanto per parlare quelle poche volte che usciamo dal guscio di caldo tepore protettivo che ci offrono Repubblica e l'Unità.

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    2. Bruno, cosa ne sai tu de l'Unità, non hai detto che non la leggi?

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    3. Non leggo nemmeno Repubblica se è per questo, ma ugualmente l'ho inserita nella chiusura che voleva ironicamente riferirsi alla brillante tesi di Paolo che, come ogni buon grillino d'ordinanza, è convinto che ogni contestazione alle idee (chiamiamole così) e ai progetti del M5S non possa che nascere da disinformazione, da tarda età, da teledipendenza, dai giornali sbagliati.

      Se avesse scritto
      "se ci si informa su di loro guardando solo la tv o leggendo solo Cronaca Vera"
      avrei scritto la medesima chiusura mettendo Cronaca Vera al posto de L'Unità, pur non essendo lettore del primo tanto quanto del secondo.

      Se hai bisogno di altri aiuti all'interpretazione del testo fai pure un fischio, come sai e come vedi sono sempre a disposizione per renderti le cose il più possibile comprensibili.

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    4. Scusa la curiosità ma ci puoi dire cosa leggi?

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    5. Aggregatori.
      Non parto da un giornale e scorro le notizie, parto dalle notizie e le inseguo sui vari giornali.
      Base di partenza mattutina l'Ansa, percorsi preferenziali La Stampa e Corriere, dopo mezz'ora sono già dirottato in dieci direzioni diverse dal momento che la notizia in sé smette di essere necessaria nel momento in cui se ne conoscono i contorni e diventa interessante (volevo dire "importante" ma sarei sembrato supponente) a quel punto seguirne le analisi là dove vengono proposte.
      Per le spiegazioni dei punti salienti delle questioni principali, al netto delle interpretazioni e delle distorsioni che in genere ogni testata si concede più o meno palesemente, trovo insuperabile il Post.
      Quando compravo un cartaceo compr(av)o Gli Altri finché non divenne settimanale, che nonostante Sansonetti e una a dir poco spudorata propaganda verso la sinistra in zona SEL presentava firme e analisi da passarci la giornata.

      Quando non ho un pc davanti ma solo il tablet mi lascio dare l'indice da Flipboard che però paga il fatto di proporre solo notizie da testate con le quali hanno fatto accordi, tra le quali 4 su 5 sono della Casaleggio e Associati (e qualcuno prima o poi ci dovrà scrivere qualcosa su 'sto fatto), da lì in poi parto con la serie di link a link di link.

      Tendenzialmente credo che oggi sia pressoché impossibile rispondere alla domanda "Cosa leggi?" restituendo un nome o una testata, dal momento che è proprio la modalità di fruizione che è cambiata radicalmente eliminando quelli che fino a pochi anni fa erano il centro gravitazionale sul quale ciascuno decideva di sedersi, le testate giornalistiche, per sostituirle non con altre testate ma con una modalità di "viaggio" attraverso le notizie che, volessi disegnarla, avrebbe più la forma di un frattale che quella di una radio accesa su un canale e tu seduto in poltrona a ricevere quanto esce da quel canale.

      Forse in questo senso avrebbe più senso la domanda posta al contrario: cosa NON leggi.
      Non leggo Repubblica, appunto, né l'Unità.
      Ma leggo Leonardo quando ci scrive, nella stessa maniera in cui nei limiti del possibile seguo abbastanza assiduamente Facci, pur non avendo bisogno (né intenzione) di comprare mai Libero.

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    6. Guarda, pur con tutti i suoi limiti, a me pare che M5S sia attualmente il miglior punto di riferimento politico per chi vuole cambiare il sistema attuale. Nei metodi è molto meno contraddittorio di tutti gli altri partiti, e nel merito delle proposte molto più avanzato.
      Sul fatto della democrazia diretta, potrei allora citarti - invece che l'episodio della legge elettorale, sui cui è obiettivamente vero che le persone hanno potuto dire la loro (se poi il risultato è vicino al testo che loro avevano già presentato non mi pare un dramma, anzi) - la scelta dei candidati alle Europee: quale altro partito l'ha fatto?
      Infine non mi hai risposto sull'altro punto: la revisione del sistema economico attuale. E' vero che in M5S ci sono diverse tendenze, però personalmente è la prima volta che sento qualcuno in politica ragionare in maniera diversa dall'ormai vetusto "aumento dei consumi per aumentare la produzione e quindi il lavoro", che sta portando questo pianeta al disastro e noi persone a livelli ormai insostenibili di stress.
      Ripeto: nessuno è perfetto, ma vedere la pagliuzza nell'occhio di M5S e non vedere le travi negli occhi degli altri non è giusto. Certo tu dirai che ti riferivi a M5S e non ad altri. Però alla fine non voti M5S, voti altri! Buona giornata!

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    7. "se poi il risultato è vicino al testo che loro avevano già presentato non mi pare un dramma, anzi"

      Forse non hai capito il punto, provo a sintetizzartelo.
      1) Quel testo era stato depositato all'insaputa della base
      2) non si sa chi l'abbia scritto
      3) se fosse stato approvato l'm5s avrebbe prodotto una legge all'insaputa della sua base e senza nemmeno sottoporgliela prima che venisse approvata.
      4) il fatto che voto on line e testo precedente coincidano non è un dramma, è semplicemente la prova che la votazione è stata farlocca né più né meno di quanto lo sia stata quella che ha approvato a larghissima maggioranza l'accordo con Farage, anch'esso portato avanti all'insaputa della base finché Salvini, non Grillo né Casaleggio, ha rotto le uova nel paniere mandando un tweet dall'aereo grazie al quale la base è venuta a sapere di dove fosse il guru e dove stesse andando.

      Segnato quanto sopra e considerato che:
      1) la base programmatica del M5S è quasi interamente fondata sul fatto che i parlamentari NON si devono muovere in autonomia essendo null'altro che portavoce
      2) Sia coinciso o meno con il testo presentato 4 mesi prima, l'unica questione evidenziata è che il voto in rete è successivo alla presentazione della legge e non il contrario, come altro pilastro programmatico imporrebbe.
      3) Tra i punti messi ai voti non c'era il voto negativo, unica vera "rivoluzionaria" novità contenuta nel testo e quindi non solo si è votato solo una parte del testo ma si è scelta la parte che non avrebbe messo a rischio l'approvazione delle parti che chi scrisse la prima versione voleva imporre.
      4) Resta la domanda: chi ha scritto il primo testo?
      5) Perché al momento del voto non è stato messo on line l'intero testo e data alla rete la possibilità di scegliere su quali parti intervenire e quali salvare?

      Questi non sono "pur con tutti i suoi limiti", questi sono i pilatri stessi del M5S resi carta straccia dagli stessi che li hanno scritti.
      Liberissimo di considerarli poca cosa o comunque pagliuzze, per il resto del mondo sono travi.

      I candidati:
      Qui nemmeno spendo troppe parole.
      Un movimento che se avesse utilizzato davvero l'uno vale uno e il meccanismo di selezione "Basta un videino" avrebbe dovuto vantare un parco umano a disposizione pari almeno ai milioni di voti presi, a partire dalla famosa casalinga ministro delle finanze in giù, si ritrova a mandare a bruxelles il figlio del fondatore, il portaborse di una parlamentare, quello trombato in piemonte e chi più ne ha più ne metta.
      Ovviamente tutti selezionati dalla base uebbe che ha votato come nessun altro partito pormette, ma che guarda caso si è ritrovato a eleggere l'assistente del parlamentare come nemmeno la dc negli anni '80 e oggi giusto Berlusconi con i suoi avvocati.
      Ma di che stiamo parlando?

      Ah sì, del lavoro.
      Non è vero che nessuno ha mai proposto ricette diverse dall'aumento dei consumi.
      Ferrero Rizzo e la Camusso sono secoli che portano avanti quelle battaglie lì.
      Ma se vuoi che ti dica che solo grazie all'M5S oggi si parla di favorire il lavoro invece dei consumi, se vuoi lo dico.
      Tanto 'sta cosa che il mondo sia iniziato con l'M5S solo perché la sua base per il 70% è fatta da persone che fino a ieri nemmeno sapevano che governo e parlamento sono due cose diverse, non sarò certo io a riuscire a trovare il modo di infilarvela in testa.

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    8. Infatti M5S non dice che bisogna aumentare il lavoro - e qui sta la fondamentale differenza rispetto a Ferrero Rizzo e Camusso (per la sinistra ortodossa il lavoro va sempre aumentato e pur di farlo si potrebbe anche chiudere un occhio sulle questioni ambientali: vedi Vendola e il caso Ilva di Taranto). Dice esattamente il contrario: è semmai più vicino agli ideali della decrescita (non per niente spesso richiama le idee di Mujica). O comunque si basa sull'idea che siamo tutti una comunità che deve produrre ciò di cui c'è bisogno. (Il che ha come conseguenza che se di qualcosa non c'è bisogno, non ha senso mantenere quella produzione; di qui l'idea del reddito di cittadinanza per permettere una vita dignitosa a chi non avesse più quel lavoro). Spesso chi è di sinistra "tradizionale" non capisce questo cambio di visione.

      Sui candidati: mille volte meglio il metodo di M5S (peraltro, i candidati della mia circoscrizione, Nordest, erano quasi tutti persone con curricula notevoli) rispetto a quello degli altri, che decidono dall'alto. Se poi democraticamente sono stati scelti alcuni volti "non nuovi", qual è il problema? Qui parliamo di metodo. Tu sei favorevole o contrario alla possibilità di scegliere i candidati del tuo partito? Questo è il punto!

      Sul discorso Farage: neanche a me è piaciuto tantissimo l'approccio di Grillo alla questione: anche se sono d'accordo nel merito sulla scelta di EFD, è vero che Grillo poteva gestire meglio la cosa.

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    9. Ah già è vero, sono stato affrettato: l'M5S nemmeno punta sull'aumento del lavoro.
      Meno lavoro e meno consumi per una paese più felice per tutti.
      Sì, in questo caso confermo: in italia nessuno prima del m5s aveva mai pensato di chiamare questa follia "progetto economico per il benessere di una nazione" e farne programma.
      Un primato del quale è giusto riconoscergli l'assoluta esclusiva.

      L'elemento "baratto" che completerebbe il quadretto non lo hai inserito per timidezza o perché avendo a che fare con interlocutori che non capiscono i cambi di visione illuminati hai voluto mantenerti sul semplice per non spaventare troppo?

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    10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    11. A questo punto confermo precisamente quanto detto sopra.

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    12. Caro Paolo De Rugo quando dici la sinistra ortodossa, intendi che invece il M5S è una sinistra alternativa?
      Pensi davvero di credere in un movimento che sia vicino alla decrescita? Sai che Casaleggio si è espresso più volte contro la teoria della decrescita? Sai che il M5S è per la riapertura dell'ILVA senza la bonifica? Sai che Farage è per il nucleare, per il carbone, per il liberismo, per la deregolamentazione nel commercio estero (vedi TTIP) esattamente come Casaleggio? E non è per niente un caso o un errore di "approccio" che quei due bastardi neri si siano alleati.

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  7. Leonardo,
    in tempi di magra ti suggerisco un business. viste le numerose richieste da parte dei grillini al tuo "seguito", ti suggersico:fatti pagare.
    vuoi un pezzo su un argomento a rihiesta? paga.
    prezzi popolari, ovviamente. il grillo massimo e' finto povero per natura.
    cordiali saluti

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    1. Grande festa, pezzi a richiesta per il grillino che protesta!
      Dopo la democrazia diretta fatta votando su un sito che non ha controlli da parte di terzi, passiamo al blog diretto dove si possono ottenere i pezzi desiderati a prezzi modici.

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    2. Dalla montagna del sapone con furore

      http://qn.quotidiano.net/curiosita/2014/06/17/1080079-stampanti-3d-supermercati.shtml

      Sveglia!1!1!!1!1!

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    3. @Anonimo delle 12:13
      40 mila sterline a stampante e a quanto sembra verranno usate per fare bamboline a 60 sterline l'una: la faccenda mi ricorda un episodio di Big Bang Theory...

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  8. sto calcolando....
    se le stampanti 3d caleranno di prezzo e io continuerò a tenermi la maggior parte dei miei denti, forse, potrò resistere fino al giorno in cui davvero mi farò la dentiera con la stampante 3d (come dice grillo)
    ma forse - per la dentiera - mi conveniva votare forza italia, mannaggia!

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    1. Quando Grillo ha parlato di stampanti 3D tutti lo hanno preso per il sedere. Adesso ci si sta rendendo conto che non era affatto una baggianata... Ma ovviamente non lo si ammetterà mai...
      Come su quanto è avvenuto per l'Expo: erano mesi - se non anni - che i 5 Stelle denunciavano rischi di infiltrazioni marce negli appalti, ma tutti fino al giorno prima dell'esplosione dello scandalo deridevano M5S su questo. Chiaramente poi nessuno dei media più importanti - e tra questi Repubblica - ha ammessi che ci avevano effettivamente visto giusto. Avviene sempre così quando qualcuno - e non mi riferisco a Grillo, ma a M5S in generale - ha visioni più avanzate rispetto agli altri.

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    2. Io credo che in Marcello come in altri "vecchi" a partire dal padrone di questo blog subentri l'abitudine e una poca acutezza nel vedere nel nuovo non sempre e non solo qualcosa di pauroso....

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    3. oh, anonimo delle 14:57 non so, ma credo che in te subentri l'abitudine e la poca acutezza nel vedere nei miei commenti non sempre e non solo qualcosa di pauroso...
      amico anonimo delle 14:57 suggerirei di non perdere tempo a psicanalizzare me, sospetto che, oltre a non avere titoli, tu non abbia elementi sufficienti
      oltretutto, alla mia età, di cose nuove fallite miseramente ne ho viste un bel po'
      se tu consideri beppe strillo e il m5strilli il nuovo forse dovresti psicanalizzarti te, ecc.

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  9. Comunque Leonardo ogni tanto potresti degnarti di venire anche nei nostri blog?
    Grazie

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    1. Scusa, non ho idea di chi tu sia, come faccio a trovare i tuoi blog?

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  10. Siccome io come altri veniamo sovente e sovente commentiamo qui nel tuo blog. Sarebbe bello se anche tu venissi a commentare nel mio come in quello di altri.
    Ho scritto in forma anonima ma ti basta guardare qui sopra per capire chi sono (siamo)
    Grazie

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    1. Siccome io come altri veniamo sovente a pisciare al tuo portone. Sarebbe bello se anche tu lo facessi.

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    2. Un maestro elementare non dovrebbe lasciare questi commenti diseducativi nel proprio blog.

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    3. Va' che siete strani.

      Su internet funziona così: se c'è una conversazione che vuoi segnalare, affinché io o altri vi partecipino, puoi mettere il link. Altrimenti non si capisce proprio chi dovrebbe fare cosa e dove.

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    4. Tanto per cominciare si potrebbe togliere il commento volgare sulla pisciata nel portone.....

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    5. Gianni,
      io che sono ingegnere, posso mettermi le dita nel naso?

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    6. Aru, anche questo qui sopra è un fake?

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    7. No, quello sopra ero io.
      Hai qualche problema se mi metto le dita nel naso?

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  11. Leonardo,
    con un chip nel cervello, faresti meglio quello che gli altri pretendono da te.
    Sono l'unico a trovare umoristico tutto questo?
    Devi scrivere questo, devi leggere codesto, devi commentare quello.
    la democrazia 2.0 e' questa?
    saluti ariani (ops scusa, asiatici)

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    1. Ho fatto bene a non mettere account, sapevo che non tutti avevano il buonsenso per capire il significato del mio messaggio

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    2. Caro anonimo,
      potresti spiegarmi il significato del tuo messaggio?
      grazie

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    3. Leo, ti prego, blocca i messaggi più insulsi, ne va della onorabilità del blog e di tutti noi!

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    4. per Leornardo,
      ho una domanda semplice.
      perche'manca il senso del comico (o del concreto) ad una tribu' di fans sfegatati di Grillo, ex comico?
      manco dall'italia da un po' e non ho un riscontro diretto con i grillini.
      cordiali saluti

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  12. Risposte
    1. caro Aru che hai capito,
      piacere sono Aru, quello originale che pone quesiti.
      tu chi sei?
      ciao Aru, che non sono io

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  13. Caro Leonardo
    qui siamo al patetico.
    il commento sopra di Aru martedi' 24 giugno 12:26:00
    non e' il mio. in pratica. hanno utilizzato il mio nick,per rispondersi da soli
    io fossi in te la prenderei a ridere (o a piangere!)
    cordiali saluti
    Aru, quello originale nipponico

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