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giovedì 1 gennaio 2015

Cinque film del 2014 che a me non sono piaciuti

(Ma in fondo chi sono io per)


Sul serio? Come fa a non piacerti?
5. Only Lovers Left Alive. 
Che in realtà è proprio un bel film; probabilmente il migliore di Jarmusch da parecchio; un autoritratto dell'artista da vampiro che riscatta quel nostro pezzo di immaginario da qualche anno colonizzato da bimbominchia glitterati - e tuttavia mentre lo vedo ai primi posti di un sacco di classifiche di fine anno, non resisto all'impulso di mettere a verbale che Hiddleston è forse volutamente odioso e fa venir voglia di prenderlo a sberle, anzi a crocefissi, ogni volta che tira fuori la menata sugli "zombi" (ma parla per te, succiacapre parassita) o si atteggia a grand'intellettuale con argomenti che su facebook lo qualificherebbero come grillino perso; e che verso la fine mi ero addormentato. Non mi succede spesso. Non mi succede mai. Oh, sicuramente avete ragione voi, e immagino che non vi interessi il mio giudizio ultimo su certo postrock cotto e bollito. Diciamo che è un film che seleziona facilmente il suo pubblico, chi lo doveva vedere l'ha già visto e se non l'avete ancora visto c'è un motivo. For lovers only, appunto.

Cioè mi stai dicendo che io leggevo fumetti così?
4. Sin City: Una donna per cui uccidere
Questo è un po' come sparare a un bisonte zoppo. A un bisonte zoppo già inciampato. Già morto. La voce "grandi maestri bolliti" si poteva ugualmente riempire con Woody Allen e il suo teatrino per la terza età, o con Stallone che ha fatto l'unico film in due anni su cui non sono nemmeno riuscito a scrivere un pezzo, sul serio, non mi veniva niente. In che senso il rincoglionimento di Miller è più grave? Nel senso che né Allen né Stallone, per quanto possano riuscire stanchi o inutili, sono in grado di rovinare le cose belle e memorabili che ci hanno lasciato; Miller invece sì. Miller può prendere l'immaginario grafico con cui sei cresciuto negli anni Novanta, aggiungerci computergrafica ed Eva Green, e mostrarti che erano tutte puttanate da tardoadolescente onanista. Questo forse non è del tutto sbagliato, ma è immensamente triste, un colpo basso che non meritiamo - o ce lo meritiamo? Non saprei, la vita è già abbastanza dura di suo.


Ora finalmente sappiamo perché il
preziosissimo inventario del Jeu de Paume
è giunto a noi tutto sporco di burro.
3. Monuments Men
Questi film li dovrebbero fare i registi repubblicani, alla Clint Eastwood, o quelli embedded, cioè la Bigelow. Se li fa un liberal, non solo ci restiamo male, ma ne esce mediamente un film peggiore. Monuments Men ha il non-sapore di un ammasso di pellicola masticato e rimasticato in postproduzione nel tentativo di trovarci un bandolo di senso, o di bilanciare le tirate patriottiche con qualche gag male escogitata. Se poi lo vogliamo giudicare come un'opera di pura propaganda, tesa a difendere l'opera salvatrice delle forze americane, ebbene è proprio qui che il film fallisce miseramente, mostrandoci come ai generali americani dell'arte fregasse molto meno che ai nazisti in fuga (o agli stessi sovietici che misero in salvo i capolavori di Dresda mentre gli americani la radevano al suolo). La cosa più triste non è che sia il più brutto film di Clooney, ma che sia quello che ha incassato di più. Abbiamo scoperto dal Sony leak che Clooney ha perso qualche notte di sonno a causa delle critiche, beh, speriamo che non fosse prima di vedere i risultati al botteghino. Buona notte e buona fortuna.

DUE UN'ORA E MEZZA CON LA FACCIA COSI'.
2. Due giorni, una notte
Devo fare ammenda. Mi era capitato di scrivere che Due giorni, una notte constava di due ore di Cotillard al citofono, ebbene, pare che ne duri solo un'ora e mezza. A mia discolpa, non finiva mai. Secondo me, se un film ti fa un po' tifare per i talebani (come Zero Dark Thirty) o rivalutare i nazisti (come Monuments Men), qualcosa non ha funzionato. Ecco, nel caso di Due giorni, una notte, dopo un po' cominci a simpatizzare col boss che ha licenziato la Cotillard; più in generale col bieco neoliberismo che taglia i rami secchi e le depresse piagnone. Se questo era lo scopo dei Dardenne, mi inchino alla loro sublime ironia; ma temo che fosse involontaria. Faccio presente che sono un insegnante sindacalizzato che si fa tutti gli scioperi e vorrebbe regolarizzati tutti i precari, e che nel '99 adoravo Rosetta. Invecchiamo tutti. Anche i Dardenne però.

E qui c'è un altro blogger che mi stronca, ah ah ah.
1. Lucy
Cosa potrebbe fare Luc Besson se usasse il 100% del suo cervello? Non lo sapremo mai. Lucy è uno di quei film così brutti che fanno il giro, ma proprio il giro a 360° e restano brutti. Guardarlo è come staccare il biglietto per un viaggio nel cervello di un deficiente che ha un solo neurone a disposizione e deve usarlo per ordinare alla mandibola di sgranocchiare il popcorn. Però ci tengo a precisare che Lucy non è brutto in quanto film d'azione scemo; Lucy è molto più brutto della media dei film d'azione scemi, in mezzo ai quali rappresenta in un certo senso la pillola falsa, quella che funziona solo per l'effetto placebo: vediamo un inseguimento (scrauso anche per i livelli bessoniani) e ci gasiamo perché pensiamo di assistere a un classico inseguimento da film d'azione. O un combattimento. O a una allucinazione. O a un delirio in computer-grafica che in realtà esce subito dall'inquadratura, ma tu nel frattempo pensi ad altri deliri in computer-grafica che hai visto et voilà, il placebo è servito. Con dei mezzucci del genere, Luc Besson ha macinato quattrocento milioni e mezzo di dollari; dieci volte il budget che gli è servito per scritturare la Johansson e farle girare attorno degli stunt francesi e coreani, e Morgan Freeman che recita l'idea dello scienziato che può avere un bimbo di sei anni (in effetti sarebbe un film geniale se gli appiccicassimo gli ultimi cinque minuti di The Lego Movie. Ma anche Mercenari 3, o qualsiasi altro brutto film). Quelli che si lamentano dei buchi di Interstellar, per favore, diano un'occhiata a Lucy; si rendano conto che l'alternativa europea a Interstellar è una roba come Lucy; e si ravvedano. Buon 2015, e ricordatevi: Scarlett è ovunque.

Preferisco ricordarvi così, che vi volevate bene.
1 ex aequo: Jimi - All Is By My Side.
Non è così malaccio in realtà - però riflettendoci: si poteva fare qualcosa di più sbagliato di un biopic su Jimi Hendrix senza avere i diritti delle canzoni di Jimi Hendrix? Si poteva per esempio scritturare un attore di vent'anni più anziano - più un performer che un attore, in realtà, e infatti se potesse cantare le canzoni di Hendrix sarebbe bravissimo, ma sfiga, non può. Tutto qui? Si possono saltare più o meno quasi tutti gli snodi interessanti della carriera di Jimi Hendrix e concentrarsi sul fatto che era un po' stronzo con le ragazze. Una rockstar che non è un fidanzato irreprensibile, pensa! Ma siccome pare non fosse nemmeno così tanto stronzo, si può raccontare che picchiava la fidanzata, così magari lei si fa viva e ci fa sapere che non è assolutamente vero - ecco, il film con tutti i limiti che aveva non era neanche malaccio, ma a ripensarci sembra terribilmente sbagliato.


Menzione speciale: un film che probabilmente era bello ma che non sono riuscito a guardare fino alla fine: Under the Skin.
Sono spiacente, ma c'era un bambino abbandonato che piangeva. Autostoppisti annegati ok, ma un bambino abbandonato che piange non riesco più a vederlo, sono fisicamente incapace di reggere la cosa. Magari ci passerete anche voi e capirete. Possa Scarlett avere pietà di me.

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