È come se per Lodoli il prof migliore non fosse quello che si aggiorna professionalmente, bensì colui che nutre la sua mente con libri e spettacoli teatrali. Occorre perciò sollecitarlo in tal senso, corrispondendogli parte del salario in sconti su libri e biglietti e non in denaro (col quale rischia di saldare insulse bollette, invece di elevarsi sul piano culturale). Più che un premio agli insegnanti, la card sembra un’idea per assicurare un indotto minimo a scrittori e teatranti. Lodoli al mattino insegna e la sera scrive e forse pensa: non sarebbe un mondo migliore se i miei colleghi al mattino insegnassero e la sera mi leggessero?
Mi spiace che alla corte di Renzi abbia vinto lui e perso Baricco, pur così applaudito alla Leopolda. Non per il valore letterario, ma perché B. vedeva il problema in modo diametralmente opposto, e un giorno osò scriverlo: basta aiuti al teatro, investiamo tutto nella scuola e nella tv. Inutile foraggiare prodotti culturali di nicchia, se a scuola alleviamo analfabeti; il teatro rinascerà quando e se scuola e tv produrranno cittadini in grado di apprezzarlo. Mi pareva l’unica proposta logica, ma alla Leopolda Baricco non la portò (non ne ebbe il coraggio?) Ha vinto il modello-Lodoli, che insiste a vedere nella classe docente non un insieme di lavoratori che deve adeguarsi a determinati standard professionali, bensì una casta intellettuale che celebra la propria identità andando a teatro, leggendo libri: “cultura”, insomma in senso antropologico.
Mi sfugge una cosa. Ma dare 500 euro per acquisti culturali agli appartenenti di una categoria che si presuppone tali acquisti li faccia già di suo, non gli libera comunque la stessa cifra per pagare altro? Tipo le famose bollette?
RispondiEliminaAh, poi pare che la cifra copra anche i costi di corsi di formazione. Almeno così dice qua.
"[Il bonus può essere usato anche] per l'iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, a corsi di laurea, di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, ovvero a corsi post lauream o a master universitari inerenti al profilo professionale"
http://notizie.tiscali.it/articoli/politica/15/05/19/scuola-riforma-formazione.html
Non so onestamente quanto spendo per "acquisti culturali" (quali biglietti del cinema sono "culturali" e quali no?): di certo quando facevo il supplente non compravo libri per 500€. Anche a teatro ci si va solo in situazioni eccezionali. In compenso ci sono le biblioteche, c'è internet, insomma non è che sia proprio necessario comprare tutto. Vero è che poi scrittori e teatranti ci restano male.
EliminaOvviamente uno può usarli per corsi di aggiornamento. Ma che logica è quella di equiparare biglietti per un balletto a un corso post lauream? Se vuoi destinarli alla formazione, investili direttamente in corsi di aggiornamento, e poi offrili ai docenti gratis o con forti sconti. Però poi a Lodoli i libri chi glieli compra?
Insomma, è lampante che spenderai tutti i 500€ in libri di Lodoli. :D
EliminaBoh! Come critica questa mi sembra tirata per i capelli. Non entro nel merito del resto della riforma, sono quasi 20 anni che non metto piede in una scuola e non ho idea delle sue reali esigenze, ma lamentarsi nello specifico di questi soldi mi sembra tanto benaltrismo.
Insomma, è una somma in più, e ti danno pure ampio margine su come usarla. Vuoi farci dei corsi? Ok. Vuoi spararteli a cinepattoni? Pure.
Come può essere una misura a sussidio di scrittori e teatranti? Magari uno ci si compra la discografia dei Rammstein.
Aggiungo che quei soldi puoi anche usarli per pagarci, ad es., un pc (anche in parte..). E' una buona idea? Boh..
Eliminami sembra comunque l'ultimo dei problemi.
Allego qui sotto il testo del comma 1 dell'art. 12, come uscito dalla camera.
Emanuele Ripamonti
Al fine di sostenere la formazione continua dei docenti e di valorizzarne le relative competenze professionali, per iscrizione a corsi di laurea, laurea magistrale, specialistica, a ciclo unico, inerenti al profilo professionale, iscrizione a corsi post lauream o master universitari inerenti al profilo professionale, è istituita la Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente di ruolo delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado, nel rispetto del limite di spesa di cui al comma 3. La Carta, dell'importo nominale di euro 500 annui per ciascun anno scolastico, può essere utilizzata per l'acquisto di libri e di testi, anche in formato digitale, di natura didattico-scientifica, di pubblicazioni e di riviste riferite alle materie di insegnamento e comunque utili all'aggiornamento professionale, per l'acquisto di hardware e software, per l'iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, per rappresentazioni teatrali e cinematografiche, per l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali, nonché per iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito del piano dell'offerta formativa delle scuole e del Piano nazionale di formazione di cui al comma 4. La somma di cui alla Carta non costituisce retribuzione accessoria né reddito imponibile.