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lunedì 31 luglio 2023

L'esercito delle donne nude


Non solo i tesori che accumuliamo in vita non ci salvano dal transito mortale, ma è possibile che lo rendano più disagevole. In Cina stanno ancora scavando soldati di terracotta, non finiscono mai; l'imperatore che si fece seppellire con loro aveva forse un piano che pure ai contemporanei del terzo secolo avanti Cristo poteva risultare puerile: sul serio vuoi portarti i soldatini? Pensi che diventeranno guerrieri veri e ti aiuteranno a soggiogare l'Altro Mondo? O vuoi semplicemente lasciare il segno più grosso che puoi in questo? Non lo sapremo mai veramente, e nel frattempo ci troviamo a gestire la dipartita del nostro imperatore, e il suo esercito di donne nude. 

Secondo Repubblica l'ossessione di Berlusconi per i brutti quadri esplode in una fase molto tarda, in cui non solo il suo ruolo politico è diventato marginale, ma anche la liaison con Francesca Pascale è agli sgoccioli. L'ipotesi che si tratti di un tentativo di compensazione è servita su un piatto di cattivo gusto: come in politica e in amore, B. non perde tempo a farsi una cultura (tempo non ce n'è più) e si preoccupa soltanto della quantità: accende la tv e compra tutto quello che c'è. Nessun capitale potrebbe fare di lui un buon collezionista d'arte, mentre c'è ancora tempo e denaro per diventare il più grosso. Il suo consulente è un televenditore, e occasionalmente un critico d'arte più televisivo che accademico, Vittorio Sgarbi. La tv, questo vetro ormai appannato, rimane la sua sfera di cristallo per vedere il mondo e non è una tv qualsiasi, ma proprio quella equivoca e maleodorante dei primi Ottanta; quella che non ha inventato, ma che ha acquistato quasi in toto in pochi anni, creando un network che poteva rivaleggiare col servizio pubblico ma che perse quasi subito quella genuinità filibustiera che B. evidentemente rimpiangeva. 

Ora non c'è più: ci lascia un Paese allo sbando, percorso da onde di populisti senza scrupoli che continuano a promettere il Bengodi o al limite il 1982; un network poco competitivo che prima o poi verrà rilevato da qualche fondo; e un capannone pieno di brutti quadri, paesaggi madonne e donne nude, che forse sognava di poter portarsi con sé dall'Altra Parte: ehilà guardate tutti, come mi sono divertito. 

"E a noi che interessa?"

"Mah, speravo che... ma siete tutti soldati, qui?"

"Guardie dell'imperatore Qin. È lui che comanda quaggiù".

"Ma tu pensa. E... che tipo di quadri piacciono al tuo imperatore?"

"A lui piacciono le armi".

"Le armi, capisco, ho qui un Napoleone che passa le Alpi che sembra quasi l'originale, guarda che cavallo, che slancio... questo in camera da letto funziona, te lo posso dire in confidenza".

"L'imperatore non ha un letto".

"Beh questa è una vergogna cui dobbiamo assolutamente rimediare... se mi fai controllare qui dietro dovrei avere un baldacchino roccocò che è un bijou, pensa che me l'ha regalato..."

"Sparisci dal cospetto della guardia imperiale".

"Ma che maniere... se solo riflettessi su quanto sei fortunato".

"Io?"

"Sì, proprio tu, un soldato di terracotta a guardia del regno dei Morti da mille anni..."

"Duemiladuecento".

"Quel che è, come ti chiami?"

"Non lo so".

"Ti chiamo io Fedele per comodità. Fedele, io la vedo così. La sotto c'è un imperatore che si caga il cazzo da duemilaeduecento anni, e qui sopra c'è un bravo venditore con un sacco di roba veramente molto interessante, e in mezzo a questi due soggetti chi c'è?"

"Chi c'è?"

"Ci sei tu, Fedele, ti rendi conto?"

"Ci sono io?"

"Sei cinese, davvero? Ai cinesi poche parole e molti numeri. Tu mi fai passare, io comincio a piazzare prima due o tre pezzi, poi la voce si sparge, e tu ti prendi il cinque per cento".

"Non se ne parla".

"Ma Fedele, riflettici".

"Tu resti qui, mi dai un pezzo, io lo piazzo e ti rendo il cinquanta".

"Ma stai scherzando, ma io torno tra i Vivi piuttosto. Fedele tu sei una brava guardia, anzi sicuramente sei la migliore, sennò non saresti qui, ma non sei un venditore. Non ci si improvvisa venditore".

"E tu?"

"Io sono il migliore che c'è... la sai la barzelletta di quello che vende frigoriferi agli eschimesi?"

"Eri tu?"

"No io ho fatto di più. Io ho venduto la mafia agli italiani".

"Mi prendo il dieci per cento".

"Fedele, credimi, questo potrebbe essere l'inizio di una grande amicizia, ma devi avere fiducia in me. Il sette per cento dei primi cento pezzi e poi ti prendo in società. Qua la mano".

"Non posso mollare la spada, siamo della stessa argilla". 

"Ah ti capisco, anche io non riuscivo a mollare niente. Dai io vado eh? Da' un occhio qui al carico, ripasso appena ho fatto".


2 commenti:

  1. ti leggo da qualche tempo, ma non ho mai trovato occasione di commentare... be', fino ad ora, perché finalmente anche i media nazionali si sono accorti di questo caso dei 25k quadri di berlusconi!

    https://www.gazzetta.it/attualita/20-10-2023/berlusconi-quadri-da-collezione-25mila-opere-sgarbi-scarso-valore.shtml

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