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lunedì 9 ottobre 2023

Farla finita con Gaza

Il Messaggero

Se scrivo qualcosa qui, non è che ce ne sia un motivo. Non ho informazioni da aggiungere, non ho previsioni da proporre, in sostanza non ho quasi idea di cosa stia succedendo e di perché succeda. Scrivo per abitudine – un'abitudine che sto perdendo, in realtà, e forse non è nemmeno un male. Scrivo per rendere a me stesso conto del fatto che mentre cominciavano ad arrivare le notizie dell'attacco di Hamas, ho scoperto covare da qualche parte in me un sentimento di speranza. Non certo di una vittoria di Hamas – credo che non ci contino nemmeno loro, la violenza che esprimono è proporzionale alla disperazione che li nutre; forse speravo anch'io in una rappresaglia massiccia delle forze militari israeliane. La quale rappresaglia porterebbe senz'altro al massacro di una popolazione in gran parte inerme, ma magari anche alla fine di quel laboratorio mostruoso che è diventata Gaza, e dello status quo che ha incancrenito la situazione a partire dal ritiro unilaterale degli israeliani dalla Striscia nel 2005

Se scrivo qualcosa è perché su quel ritiro che apparentemente poteva sembrare una buona notizia, ho maturato col tempo e qualche lettura un'opinione che i fatti successivi hanno sembrato confermare; dopodiché non è da escludere che da un certo momento in poi io abbia messo di notare altri fatti che la smentivano. A chi aveva la pazienza di passare di qui ho cercato di spiegare, coi miei limiti, che quello che il mondo intero continuava a vedere come un problema, per Israele era una soluzione; che Gaza avrebbe fornito da quel momento agli israeliani quella modica quantità di minaccia esterna necessaria a mantenere la società coesa e bellicosa, in un warfare di bassa intensità che era la cosa più vicina alla pace che Sharon o Netanyahu potevano concepire. 

Quando i bombardamenti reciproci tra Gaza e Israele cominciarono ad assumere un ritmo stagionale, a chi periodicamente gridava che Israele era minacciata nella sua stessa esistenza obiettavo che no, Israele aveva di fatto già vinto, e come ogni vincitore aveva avuto la possibilità di scegliersi il suo nemico, selezionarlo, tagliargli gambe e/o testa ogni volta che ne intravedeva la necessità. Non volete sentirvi dire che Israele ha creato Hamas? Va bene, e del resto non ci sono le prove, ma dopo tanti anni non ha nemmeno più molta importanza chi l'abbia creato: qualcuno comunque ha consentito che prendesse il potere in una striscia di terreno sovrappopolata e recintata da ogni lato, e di certo non è stata l'ANP. Qualcuno ha pensato che piuttosto di cercare una pacificazione coi palestinesi, attraverso una strada che a nessuno è mai sembrata facile, si poteva invece dividerli e lasciare che in certe sacche i più radicalizzati e indifendibili prendessero il sopravvento. Questo non avrebbe mai garantito agli israeliani l'incolumità che si godono i cittadini di un Paese in tempo di pace, ma li avrebbe confortati nell'idea che la guerra che era necessario protrarre in eterno era una guerra giusta, combattuta dall'esercito più morale del mondo per difendere lo Stato che vince sempre ma che ogni razzo artigianale minaccia nella sua stessa esistenza. E poi dicevo un'altra cosa, che a distanza mi colpisce: che la Striscia era un esperimento, e che se avesse avuto successo – e stava avendo successo – non sarebbe passato molto tempo prima di ritrovarcelo in altre situazioni. Il che non significa che Kossovo e Donbass, per fare due esempi europei, non siano situazioni dove la guerra a bassa intensità può diventare lo status quo; ma che può succedere e in parte dipende da noi, dalla nostra attenzione, dalla nostra consapevolezza. 

Ora, quello che sta succedendo è atroce, ed è difficile immaginare che non porti nei tempi brevi ad atrocità ancora peggiori. Ma se per la prima volta dal 2005 i miliziani di Hamas danno l'impressione di avere davvero fatto qualcosa che Israele non si aspettava, forse almeno tante vittime significano che l'esperimento Gaza è fallito. La violenza che ha prodotto, la crudeltà che ha partorito, è qualcosa che Israele non riesce più a contenere: per farlo dovrebbe superare il nemico in crudeltà e forse non può farlo, perché Hamas prende ostaggi e perché Israele, malgrado tutto, è ancora una democrazia. I falchi nel 2005 hanno avuto un'idea; per qualche tempo è sembrata funzionare, e chi ne parlava male un pericoloso antisemita. Dopo quasi vent'anni, l'idea si svela per il congegno aberrante che è: chi l'ha voluta è morto, chi l'ha portata avanti è vecchio è odioso; Israele è uno Stato di giovani, e i giovani se una cosa non funziona di solito la cambiano, non ci si intestardiscono fino a morirne. Forse sto sperando in questo.

30 commenti:

  1. Che ne pensi delle espressioni di solidarietà a Israele da parte delle massime cariche dello stato? E che ne penseresti se il mondolibero™ madasse (ulteriori, il capubastuni già lo fa, e in modo discretamente copioso) ajuti economico-militari a Israele per proteggersi dai terroristi? Almeno qui su internet i rituali unprovoked e unprecedented si sprecano, e la rituale storia degli stupri indiscriminati è già stata tirata fuori. Non siamo arrivati alla censura di ogni opinione anti-israeliana o pro-palestinese (anzi, ho visto un'intervista sulla CNN che mai mi sarei aspettato da un papersera angolide), ma sarei sorpreso se le immagini di palestinesi morti nelle peggiori delle maniere non siano già fonte di giubilo collettivo.

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    1. Ad ora l'atrocità di grido è quella dei bambini decapitati.

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    2. Gli apparati liberal-democratici sono finalmente al lavoro per proteggere le nostre flaccide menti, prevenendone l'esposizione al pensiero non grato. Primi divieti di manifestare a favore della causa palestinese, libro di palestinese escluso da fiera di libri — mai stato una fiera di libri: che si fa?, chi ci trovi? — cose così. L'euroburosauro si dà gran daffare, quasi voglia azzardare sorpasso ai danni del rodato apparato sceriffo; vasto programma, ma non più nel novero dell'impensabile.

      Ancora dibattito sui bambini; decapitazione perde terreno a vantaggio di incenerimento. Barrage di meraviglie a margine: Israele diffonde immagine di presunto bimbo combusto; subitanea versione alternativa con cane in buono stato al posto del bimbo di ceneri et carboni; a seguire, gran dibattito tra intelligenze artificiali circa quale delle due sia patacca prodotta da intelligenza artificiale.

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    3. L'ONU, l'OMS, Medici senza Frontiere, alcuni governi occidentali e se non sono i governi spesso sono importanti parlamentari: tutti condannano l'assedio di Gaza.
      Tu però non te ne sei accorto, dunque occorre capire perché; proviamo a fare un po' di ipotesi
      1) Non sei in grado di filtrare le informazioni che ricevi, affidandoti solo a fonti sensazionalistiche probabilmente di ultradestra. In pratica, sei un incompetente.
      2) Sei genuinamente convinto di essere l'unico occidentale non sionista; questa tua convinzione di essere solo contro il mondo genera in te un piacevole senso di appagamento cui non sei disposto a rinunciare. In pratica, sei un onanista.
      3) Sei consapevole di dire cose esagerate e ridicole, ma lo fai per il gusto di provocare, di scuotere gli animi, di ruttare in faccia al vicino solo per divertimento. In pratica, sei una macchietta.
      4) Altre idee? 😀

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    4. @Ballerina
      Ma cosa fai, ti metti a discutere con Atlantropa, che è lì che brama attenzioni?
      Adesso lui ti chiederà di citargli almeno un governo europeo che solidarizzi con i Palestinesi, tu ne citerai uno, ad esempio De Croo che dice che punire in massa la popolazione di Gaza è un crimine di guerra, allora lui ti risponderà che il Belgio è sionista per definizione in quanto la NATO ha sede a Bruxeles, nel tempo in cui tu balbetterai qualcosa non sapendo come rispondere a tale spostamento di argomento lui avrà trovato notizia del fatto che in Belgio hanno rafforzato le misure di sicurezza intorno alle sinagoghe come prova schiacciante del loro essere sionisti.
      E intanto Atlantropa avrà raggiunto il proprio scopo, ossia attirare la tua attenzione e facendoti perdere ore preziose che avresti potuto investire meglio, ad esempio venendo a cena con me :😜

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    5. Vabbe', se proprio mi si deve attribuire una filastrocca, che sia quella stipulata; e da che leonardo.blogspot.com è leonardo.blogspot.com, atlantropa ha sempre giocato per Israele — giusto per dire quanto siano preziose certe attenzioni…

      Ciò detto, il problema che provavo a porre tutto sommato prescinde dall'essere pro o contro il sionismo. In queste situiazioni politici (e media) nostrani si schierano, in maniera abbastanza poco casuale, e con scarsa o nulla considerazione di quel che "pensano" le masse informi. Se per i media la si può archiviare dicendo che il problema è puramente di mercato (un giornaletto che berci il contrario di quello che raglia il popolo bue alla fine chi se lo compra?), per i politici non so, l'idea che il rappresentante dica sistematicamente il contrario del rappresentato forse dovrebbe essere più l'eccezione che non la regola. Se certe cose — colorare il tale edifizio con la tale banierina, sostenere che tizio abbia "diritto" a sfogare la sua sete di vendetta, inventare assurde atrocità (che si rivelano false più puntualmente di un treno fascio) a suffragio — attengono più che altro al grottesco, altre — la pretesa di cordoglio unanime per il lutto di quello, unita al divieto di simpatizzare per il lutto di quell'altro — sono un po' oltre il grottesco, il giuoco democratico sembra avere qualche problemino.

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    6. https://malvinodue.blogspot.com/2019/07/le-parole-sono-pietre.html

      Atlantropa, quello che descrivi è il gioco democratico. L'amore per la conoscenza disinteressata, il piacere della conversazione, il gusto della libertà e dell'indipendenza fanno parte di un ethos aristocratico che la modernità si è incaricata di estinguere completamente; ne soffre ciò che in quella norma trovava alimento: la letteratura, la politica, il giornalismo...

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    7. No, non è il gioco democratico, bensì il gioco oclocratico.
      La democrazia si fonda infatti sull'istruzione e degenera in oclocrazia laddove le masse sono agitate da turbamenti di natura isterica.

      Contondere democrazia con oclocrazia è sempre stato il gioco di chi la democrazia voleva spegnerla.


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    8. Noi ci si schiera tutti solennemente con quello. La manifestazione che volevi fare a favore di quell'altro salta, chè essere a favore di quell'altro è isterico, anzi ringrazia che non ti facciamo pagare le bombe che gli tiriamo addosso. E ce l'ha chiesto tu. Ah, da domani si parla svedese.

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    9. Toh, ma guarda! In Israele c'è qualcuno che critica i Coloni!
      Ma allora questo fantomatico fronte di cui parla quel mitomane di Atlantropa in cui "ci si schiera tutti solennemente con quello" non è rotto solo da ONU, WHO, governi europei, parlamentari europei, ecc... ma anche da un giornale israeliano!

      https://www.haaretz.com/opinion/editorial/2023-10-15/ty-article-opinion/.premium/settlers-are-trying-to-drag-israel-into-war-in-the-west-bank/0000018b-2fda-d450-a3af-6fdebe030000?utm_source=dlvr.it&utm_medium=twitter

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    10. Ma che ci trovi di così sbagliato nello scrivere qualcosa dopo aver pensato, boh, mezzo secondo?

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    11. Stasera mi è capitato di accendere Rete 4 e di sentire il ministro Nordio che sparava corbellerie dando ai palestinesi tutte le colpe e dipingendo Israele come vittima.
      Notare la spersonalizzazione operata da Nordio: non è Neranyahu che ha operato certe politiche segregazioniste, no, è Israele: abbiamo trasformato la responsabilità di una persona fisica in un operato collettivo.

      Forse ho capito il senso di accerchiamento percepito da Atlantropa: ascolta troppo la gentaglia come Nordio.

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    12. Cioè, fammi capire: tu guardi Nordio, peraltro su retequattro (il che, almeno per i ricordi che ne serbo, sarebbe già inquietante di suo, sine Nordio), e poi corri qui a scrivere che io ascolto troppo la gentaglia come Nordio. Non so. Se senso di accerchiamento percepito dev'essere (anche se jeri era mitomania, se non erro), lo attribuirei piuttosto ad un eccesso di ballerinate.

      PS: per uno strano scherzo del destino, l'unica ballerinata che trovo comprensibile è proprio quella che mi pare tu voglia contestare: il problema non è Neramiao — anche perchè in quei casi si risolve con poco.

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    13. Guarda, io di TV ne vedo generalmente poca anche perché a casa mia proprio non c'e l'oggetto fisico, però ero in visita da conoscenti.
      Uno stava guardando il Grande Fratello, cambio stanza e trovo una televisione accesa da sola (già avere DUE apparecchi mi sembra tanto, ma addirittura tenerne uno acceso per la gioia delle mosche, vabbè) e c'era Nordio che parlava.
      Mi sono fermata a sentire cosa dicesse e mi è andata per traverso la cena.

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    14. @Ballerina: coraggio, devi resistere solo fino a fine mese e poi puoi mandare una bella cartolina all'Italia 😜

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    15. Intanto che ci avviciniamo ai diecimila morti, la facciata inizia (forse) a mostrare qualche (per quel che ne so) inedito segno di cedimento. Chissà se anche questa volta la società liberaldemocratica, per quanto mirabilmente addestrata a svicolare di fronte al più catastrofico dei problemi, saprà essere abbastanza (come piace, peraltro incomprensibilmente, dire oggidì) resiliente.

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    16. Governi e paesi

      https://www.aljazeera.com/news/2023/10/27/unga-calls-for-humanitarian-truce-in-israel-hamas-war-how-countries-voted

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    17. Eppure non dovrebbe essere difficile capire che la richiesta di una "pausa umanitaria" tra un bombardamento e l'altro è un po' diverso da quella di non bombardare, o di non invadere, così come dal deplorare l'iniziativa militare. Per dire, c'è un'altra guerra in corso, pensa a quella e ti fai un'idea. La nato europea chiede solo una pausa (peraltro in una risoluzione dell'AG, che costa zero e conta altrettanto), ma ribadendo che Israele ha il diritto bla bla. Con qualche scricchiolio, ma anche avendo dimostrato qualche difficoltà a disubbidire agli ordini dei suoi superiori.

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  2. Questo attacco di Hamas è stato particolarmente efficace poiché ha usato sia bulldozer per rimuovere le barriere di confine, sia droni armati di bombe per rimuovere le strutture di sorveglianza del confine stesso.
    In pratica è stata una dura sconfitta per i servizi segreti israeliani, che non si sono accorti del lavoro preparatorio.
    Io ho una teoria in merito, che magari è una stupidaggine, ma vorrei confrontarmi con altri per capire se lo sia: Hamas è stata aiutata o dalla Russia o dall'Iran nella preparazione dell'attacco.
    Perché? Beh, che danneggiare Israele avvantaggi l'Iran credo sia chiaro.
    Circa la Russia, vorrei ricordare che l'Iran usa l'Ucraina per testare i propri droni, più volte Israele ha mandato aiuti umanitari all'Ucraina e la tentazione di mandare loro anche armi onde stoppare i droni iraniani c'era .
    Ovviamente adesso Israele ha altri problemi da affrontare che aiutare l'Ucraina.

    Voi che ne pensate?

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    1. In effetti anche io sabato mattina il primo pensiero che ho avuto è stato "Putin ha armato Hamas onde evitare che Israele mandi armi agli Ucraini"
      Poi però ho ragionato su come Israele stia affrontando una grave crisi politica: la famosa riforma della giustizia che subordina il potere giudiziario a quello esecutivo, minando la struttura stessa della democrazia, non piace nemmeno all'esercito, tanto è vero che molti riservisti si sono rifiutati di entrare in servizio. E questo indebolisce.
      Poi è iniziato a trapelare il metodo delle bombe portate dai droni di cui parlava Ballerina: un metodo che ormai è ben rodato, visto che è comunemente usato in Ucraina. In pratica con un drone da 250 E dotato di bomba a mano della 2 guerra mondiale si può far fuori materiale bellico del valore di centinaia di milioni.
      Quelli di Hamas non sono stupidi, sicuramente anche loro hanno osservato il metodo dei droni con granata e hanno pensato fosse una buona idea.

      Quindi da una parte sarei tentata di credere che Putin abbia dato una spintarella a Hamas, dall'altra mi domando se ciò sia stato veramente necessario.
      Introdurre complotti non necessari di solito significa che tali complotti sono inesistenti

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    2. La mia opinione me la tengo per me, così risparmio un bel francesismo all'uditorio, ma sarei curioso di sapere qual è secondo te il ruolo giocato da Putin nei seguenti eventi: sequestro Moro; perdita della formula del fuoco greco; congiura di Catilina.

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    3. @atlantropa

      Fai bene a tenere per te le tue opinioni: di solito esse costituiscono una tale miscela di complottismi reazionari boomer che non vale nemmeno la pena di rispondere 😜

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    5. Eccerto, non solo pensare che dietro qualsiasi cosa ci sia Putin non è complottista: è complottista non pensarlo. Che meraviglia.

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    6. Guarda, @Atlantropa, grazie: sulla congiura di Catilina e tutto il resto è come se avessi accettato.
      Ti conosciamo dai commenti che sempre posti: sei un dissacratore anticonformista e gli anni 70 erano meravigliosi; noi giovani non abbiamo vere idee e se avessimo vissuto gli anni 70 capiremmo cosa intendi.

      Invece @Nadia. Dal tuo ragionamento, una spintarella russa sarebbe stata possibile ma non necessaria e dunque secondo il rasoio di Okkam non c'è stata.

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    7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    8. Se di fronte a una cosa del genere la prima cosa che viene in mente a qualcuno è Putin, delle sue idee cosa mai si potrà mai pensare, forse che wikipedia avrà le sue colpe, ma solo fino a un certo punto.
      Spero di sbagliarmi ma di qui a poco ci saranno ≈ diecimila morti. Che verranno ammazzati essenzialmente per ritorsione (pratica che personalmente trovo abbastanza ripugnante), e coi nostri rappresentanti democratici che sventoleranno, anche a nostro nome, la bandierina di chi li ucciderà.

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  3. Guarda, non ci sono dubbi che avere Israele bloccata in una recrudescenza del conflitto coi Palestinesi aiuti la Russia, tantopiù che nelle prossime settimane ci sarà un numero enorme di morti, cosa che lacererà ulteriormente l'opinione pubblica occidentale, distogliendo l'attenzione dell'Ucraina.

    Però alla domanda "È veramente necessaria una spinta putiniana?" mi sentirei di rispondere di no.

    L'attacco è stato perpetrato da diciottenni, gente nata e cresciuta in una Gaza bloccata (il cosiddetto "campo di concentramento grande quanto una metropoli"), dunque ragazzi che anche se avessero voluto emigrare non avrebbero potuto; obbligati a combattere, che devono fare? Non hanno certo bisogno di Putin per contrabbandare qualche drone nella Striscia.

    Quello che in Occidente molti non hanno ancora capito è la svolta tattica costituita dai droni economici con granata annessa: se negli ultimi 20 anni sono fiorite le superarmi da milioni di dollari, adesso la guerriglia ha a disposizione mezzi molto più economici in grado di neutralizzare agevolmente le suddete superarmi.
    I mezzi di difesa israeliani sono stati neutralizzati proprio così.

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    1. Questo mio commento andava in risposta a quello delle 8:33 di Ballerina della Spada.
      Scusate, ma per errore ho ramificato male.

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  4. Stanotte ho fatto un sogno assurdo.
    Il governo Meloni faceva vestire le forze dell'ordine italiane come soldati israeliani e quando arrivavano le barche cariche di migranti, le forze dell'ordine italiane dovevano dire loro che erano sbarcati in Israele e che potevano scegliere fra ripartire spontaneamente o essere condotti nella Striscia.
    La Meloni andava in Parlamento vantandosi del fatto che con tale trucchetto aveva ridotto drasticamente gli sbarchi.

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