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mercoledì 30 novembre 2005

- 2025

Mister T e Madame A

D'accordo, Signore, confesso. Ho avuto paura e ho disertato. Ma non è questa la mia colpa più grave, lo sa? Vuole sapere qual è, la mia colpa più grave? Aver perso la fiducia in me stesso. Non aver più creduto in me. Proprio quando ero così vicino alla meta…

(Del resto, non era facile mantenersi lucido laggiù, in un Paese sprofondato, fuori dalla grazia di Dio e dalle rotte commerciali del caffè).

Mi era bastato vedere Leonardo-Immacolato la prima volta, per convincermi di aver fatto un buco nell'acqua. Mi aspettavo un leader ancora lucido e battagliero. Mi sono trovato davanti un cinquantenne grigio, ingrassato, pavido. S'immagini che non osava rispondere alle mie domande sulla più recente storia del Teopop. Se le fece mettere per iscritto, e poi si diede malato. Col senno del poi, avrei potuto trovare sospetta tutta questa reticenza. Ma lì per lì non ci feci caso. Ogni tanto davo un'occhiata clandestina al suo blog personale: una palla. Pareva proprio che la politica non lo interessasse più: la guerra e gli attentati per lui erano solo seccature, lui preferiva parlare dei suoi lavori, della famiglia, delle corna che gli metteva la bismoglie…

Dopo un paio di mesi ero ancora all'Ospedale Maggiore – e avevo finito i soldi. A quel ho avuto paura che voi assumeste Damaso per riportarmi in America. Come ha ben detto lei, Signore, io sono una carta verde di terza categoria, e non avrei mai potuto rifondarvi i debiti con gli interessi. Così ho usato gli ultimi spicci per corrompere gli infermieri e me ne sono andato. Dalla porta, sì, dalla porta. La voce secondo cui li avrei aggrediti per poi spiccare il volo è una leggenda urbana che si è diffusa con facilità – nel suo blog Immacolato sostiene che avrei fatto saltare due denti a un infermiere. Ma quel tipo i due denti li aveva persi da un pezzo, lei non si immagina che dentature marce si vedono in giro nel Teopop.


All'inizio mi sono rifugiato sul litorale di Bologna, in una zona che mi è particolarmente cara perché vi sorge un cimitero di guerra americano. Per un poco ho campato di espedienti, pattugliando le centraline energetiche: ma i terroristi non si sono fatti vedere. Allora ho provato ad attirarli io, compiendo alcuni gesti vandalici che avrebbero potuto destare la curiosità del fantomatico Arci: un piano disperato, ora me ne rendo conto. Eppure in un certo senso funzionò. Arci non si fece vivo, ma Immacolato sì. Trovò il mio nascondiglio e mi spiegò che fino a quel momento non aveva potuto sbottonarsi per paura dei microfoni. Ma se mi aspettavo che mi rivelasse chissà quale congiura, rimasi ancora una volta deluso.

Comunque Immacolato decise di aiutarmi (probabilmente pensava di rivendermi a Damaso, come ha detto lei, Signore). Mi portò all'università, cercò di spiegarmi come usare la consolle di una playstation per navigare sul Supernet. Ha mai visto una consolle, Signore? È un trabiccolo infernale. Tasti e cloches dappertutto. In confronto l'interfaccia utente di un sottomarino atomico è uno scherzo.

Fu proprio armeggiando malamente con la consolle che m'imbattei in una studentessa del corso di Immacolato, una biondina che mi sembrava troppo sofisticata per rimanere a studiare in quel regime da cerebrolesi. Sosteneva di chiamarsi Aureliana. Iniziò a puntarmi. Ora, l'aver perso vent'anni d'età non fa comunque di me l'oggetto del desiderio di ventenni sofisticate. E infatti sul più bello saltò fuori che per mantenersi all'università lei faceva l'agente segreto part-time, proprio come me, ma per i Bizantini. E che anche lei, come me, era a Bologna per lo stesso motivo: trovare il Vecchio della Montagna.

La differenza principale stava in questo: che mentre io mi ero incaponito in una sterile pista Leonardo-Arci, lei si era persuasa che il Vecchio fosse un altro vecchio esponente del Teopop, il misterioso Defarge. La cosa strana è che anche la pista di Defarge portava a Leonardo-Immacolato. In effetti, tutte le strade sembravano portare a questo individuetto insignificante. Aureliana aveva fatto una ricerca in archivio, e si era resa conto che del primo gruppo dei "Duemilacinquisti" (i fondatori del Teopop), solo Leonardo-Immacolato era ancora in circolazione: gli altri erano tutti finiti male o scomparsi, come Arci e come Defarge.

Non mi guardi così, Signore. È vero, a quel punto accettai di collaborare con un'agente bizantina. Non avevo più nulla da perdere; le informazioni che mi dava lei sembravano più importanti di quelle che ebbe in cambio da me; e poi, era tanto carina… Lavorando in coppia speravamo di carpire a Immacolato qualche informazione in più. Lei già da più di un mese tentava di sedurlo, con scarsi risultati: pur trovandola anch'egli carina, Immacolato continuava a dibattersi in puerili sensi di colpa postcristiani. A un certo punto corrompemmo i suoi studenti (non fu difficile) organizzando un vero e proprio teatrino: al termine di una lezione Immacolato si trovò circondato da un nugolo di giovani decisi a processarlo per non so più quale reato ideologico – finché non intervenni io a salvarlo. Era una tattica psicologica mirata ad accrescere in lui la fiducia nei miei confronti… eppure alla fine fu con Aureliana che si sbottonò maggiormente, un giorno, davanti a una macchinetta del caffè del surrogato alla cicoria. In quell'occasione ammise di essere stato il collaboratore di Arci, "allo stesso modo in cui il cane di Pavlov poteva essere considerato il collaboratore di Pavlov". Una specie di cavia per i suoi esperimenti. Arci era una specie d'inventore pazzo, con un pallino per la realtà virtuale: più volte aveva fatto indossare al suo assistente interfacce cerebrali (i vecchi "caschi"). Quando Aureliana mi diede queste informazioni, qualcosa nella mia testa iniziò a prendere consistenza. Interfacce cerebrali. Realtà virtuale. Nel 1200 il Vecchio della Montagna si serviva dell'hascisc e di un castello isolato per irretire i suoi discepoli. A suo modo, anche il paradiso artificiale del Vecchio era una realtà virtuale. Ma nel 2025, in un arcipelago impantanato in mezzo al mediterraneo, che strumenti avrebbe usato il Vecchio per dare l'illusione dell'eternità?

Un'interfaccia cerebrale. Un casco.

L'uovo di Colombo. Naturalmente mi guardai bene dal dirlo ad Aureliana.


DE: NOME EN CODE 'AURELIANA'
AGENT SECRET À LA PIGE POUR LE SECTEUR DE LA MEDITERRANéE CENTRALE

Á: BUREAU CENTRAL DES AFFAIRES CONFIDENTIELLES ET RESERVéES, ISTANBUL

Ciaoooooooo!!!! Mi mankate tutti 1 casino!
(Fare la Lolita monakella perbene per un po' è sympa! ma alla lunga superpallosissimo…………)
Raccolti altri indizi ke konfermano la mia ipotesi iniziale: il Vekkio usa un Kasko-interfaccia-cerebrale per attirare i poveretti nel suo paradis artificiel. Ke merdiqo! (Ma un po' l'ammiro….……)
Devo fare attenzione al super-con americano: riskio di metterlo al korrente delle mie scoperte. Ma! Mi sembra troppo connard per comprendre alkunkè!

Vogliate gradire i miei più distinti baciooooniiiiiiiiiiiiiiiiiiii! SMACK!

8 commenti:

  1. Mi inchino. Le kappa sono un'idea geniale.

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  2. Al di là di tutto, hai perfettamente ragione.
    Ciao

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  3. tu-sei-un fottuto-genio

    [valga questo commento come cumulativa smisurata devozione nei tuoi confronti]

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  4. non credere che ho smesso di seguirti eh!
    ma se questo blog venisse pubblicato nell'antica forma di libro stampato o magari in un datato formato ipertestuale (tutto ormai è demodè per te che sei nel futuro, soprattutto la parola demodè), sarebbe un'opera postuma? prestuma? mah. vabè
    meno male che non puoi leggere questo commento.

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  5. ho da poco scoperto questo blog, mi impegnerò a leggerlo! ;) Non è che si può mettere un RSS?

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  6. l'rss da qualche parte c'è, perché lo leggo via NewsGator. Questi protocolli di vent'anni fa...

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