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martedì 20 novembre 2012

Voglia di votare Santanchè

Mi ha lasciato un po' perplesso lo sdegno unanime suscitato qualche giorno fa da Paolo Flores d'Arcais. Intendiamoci, trovo anch'io molto irritante la posizione dello stimato professore che decide di votare Renzi alle primarie e poi Grillo alle legislative, non perché si fidi di nessuno dei due, ma viceversa sperando che in questo modo vada tutto a rotoli a cominciare dal PD (il voto a Renzi lo "disperderebbe come un sacchetto di coriandoli"). Lo trovo un esempio perfetto di quella concezione del Tanto Meglio Tanto Peggio che secondo me è stato il vero nemico interno della sinistra italiana, forse più micidiale di Berlusconi: l'impulso all'autodistruzione che scatta ogni volta che ci accorgiamo che il partito o la coalizione che ci rappresenta non è il migliore dei partiti o delle coalizioni possibili, e allora? E allora bisogna spaccare tutto, far cadere il governo se siamo al governo noi (Bertinotti, D'Alema), fonderci con qualsiasi cosa ci sia alla nostra destra, Rutelli, Calearo, gli acari della polvere (Veltroni). Leggendo qualche riga in più si scopre che Flores d'Arcais ce l'ha ormai con chiunque abbia provato a fare politica a sinistra: "Pd, ma anche Idv, Sel e residui rifondazionisti", in pratica chiunque si sia candidato è diventato in breve "nomenklatura partitocratica", non si salva più niente.

Questa voglia di tabula rasa che ci assale ogni due o tre anni, sempre alla ricerca di una formula diversa, di una quadra nuova (poi ti accorgi che stanno riciclando Blair per la terza volta) è così diffusa, così metabolizzata, che Renzi può imbastirci sopra una campagna. L'insofferenza di Flores d'Arcais per il PD è a ben vedere più antica del PD stesso, e forse meriterebbe di essere rottamata per prima. Però.

Però cento volte meglio Flores D'Arcais, che annuncia che voterà Renzi anche se non sopporta Renzi, e Grillo anche se non ha particolare stima per Grillo; cento volte meglio lui che ha capito che il voto è un gioco (non molto divertente, ma è un gioco), in cui si può talvolta giocare di sponda, scegliendo x per ottenere y. Cento volte meglio lui di tutti i puristi del voto, quelli che vogliono solo x, e finché non ottengono x si rifiutano di votare qualsiasi cosa non sia assolutamente corrispondente a x. Meglio un machiavellismo sbilenco, il finto "cinismo costituzionale" per cui la combinazione Renzi+Grillo dovrebbe far saltare qualche sigillo dell'apocalisse, piuttosto che l'eterna lagna di quelli che Renzi no perché non è abbastanza di sinistra, Bersani no perché è di sinistra ma apparato, Vendola no perché è velleitario, Puppato no, Tabacci no, no, no, no. Viva Flores D'Arcais che almeno ha capito che il voto non è una questione d'identità, non è una liturgia in cui si proclama la propria consustanzialità con il candidato, e che si può votare Renzi anche se non si crede del tutto in lui, o anche se francamente lo si detesta. Viva Flores e abbasso le verginelle che nel segreto dell'urna assolutamente non possono cedere a nessun compromesso perché, boh, si vede che Dio le vede. Io penso che Dio abbia di meglio da fare che spiarmi proprio lì; del resto cedo a compromessi praticamente tutti i giorni, vendo pezzi del mio corpo un tot all'ora, voi no? Beati voi.

Io son flessibile, anche se a Ichino piacerebbe flettermi un po' di più ma non si può aver tutto; reclamo perciò il diritto di infilarmi in qualsiasi fessura mi consenta di difendere i miei diritti (legalmente, si capisce), e a tal proposito annuncio che se faranno sul serio le primarie del centrodestra, e le faranno con regole simili a quelle del centrosinistra, ci andrò. E vorrei proprio vedere chi mi tiene fuori, e con che motivazioni. Perché non dovrei dire la mia? Perché dovrei rinunciare, a priori, alla possibilità di votare il PdL? Mettiamo che non mi piaccia il candidato che esce dalle primarie del PD; mettiamo che, per qualsiasi motivo, il PdL me ne proponga uno più interessante, o viceversa talmente scrauso da assicurare l'autogol decisivo: mettiamo che io faccia un calcolo, magari meno raffinato di quello del professor Flores D'Arcais, e che questo calcolo mi dica che la candidatura di Daniela Santanchè può davvero rendere l'Italia un posto migliore: a quel punto recarmi alle primarie del PdL e votare Santanchè diventa per me un dovere civico, una cosa che potrei persino rimproverarmi di non aver fatto. Tra l'altro pare che la Santanchè si stia avvalendo dei consigli di Rondolino, l'uomo che (IRONIA) rese simpatico Massimo D'Alema (/IRONIA). Ecco, a un team del genere mi sembra impossibile non augurare una carriera di successi al vertice del principale partito di centrodestra, previo sbaragliamento di tutti i candidati più credibili. Se in questo battaglia serve il mio voto, eccolo, è qui, ma ve lo porto dovunque serva. Mi date l'indirizzo e mi arrangio, faccio anche il quarto d'ora di fila, ci ho resistenza.
Son mica renziano.

13 commenti:

  1. Ciò riassume tutto.
    http://www.youtube.com/watch?v=BDmeqSzvIFs

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  2. Sono abbastanza certo che non voterai alle primarie del centrodestra, o del PDL. Perché sono convinto che tu sia meglio di quello che dici di essere disposto a fare, e credo che tu sia fondamentalmente onesto: parlo di onestà intellettuale, che è una cosa un po' lunga e un po' difficile da definire, soprattutto per un blog, ma che ti dico subito non impedisce affatto di votare Bersani pur trovandolo un po' bollito, né Renzi pur trovandolo molto antipatico.
    Non solo, penso anche che tu intenda la politica come qualcosa di più (molto di più) che "diritto di infilarmi in qualsiasi fessura mi consenta di difendere i miei diritti", tipo qualcosa che invece abbia a che vedere con il concetto di giustizia, che come ben sai non sempre corrisponde a "i miei diritti". Quanto a Ichino, prova a vederlo come uno che vorrebbe che il più cialtrone dei tuoi colleghi facesse almeno la metà di quello che fai tu.

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  3. Ci sono delle ragioni politiche per auspicare la dissoluzione il più possibile rapida e definitiva del PD.
    Ormai il PD dà della crisi una lettura totalmente errata, ma il problema è che al 99% lo fa coscientemente.
    La classe dirigente del PD ha insomma deciso di sacrificare i diritti dei lavoratori pur di non ammettere che negli ultimi 15 anni ha sbagliato politica economica.
    All'inizio potevano essere in buona fede, oggi no.
    Evidentemente Flores d'Arcais, essendo un po' dentro alle cose della politica, lo sa e si comporta, giustamente, di conseguenza, pubblicizzando la sua scelta.
    Che è del tutto corretta, pur apparendo incomprensibile all'uomo comune che non ha nozioni di economia per capire cosa sta succedendo.

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    1. Come non ti sarà sfuggito se hai letto il pezzo, Leonardo usa Flores D'Arcais come esempio di quello che lui chiama "voto che gioca di sponda", contrapposto al "voto dei puristi", ossia una metariflessione sui diversi atteggiamenti degli elettori di centrosinistra.
      Tu dichiari a chiare lettere che il PD non ti piace, senza dubbio interessante, ma qui si sta parlando di altro: per affossare il PD giocherai di sponda oppure seguirai un cammino più purista?
      Insomma, verrebbe da dire: rispondi a tema.
      Perché sennò anche io mi metto a fare un ragionamento sulla Repubblica Federale Europea e su come essa dovrebbe essere un obiettivo del centrosinistra (come lo è in Germania), e non dubito che ne verrebbe fuori un commento niente male che darebbe tantissima soddisfazione a me per primo, ma forse un pocolino fuori tema ;)

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    2. Non mi pare di essere andato fuori tema. Il punto di partenza del ragionamento di Leonardo è "l'impulso all'autodistruzione che scatta ogni volta che ci accorgiamo che il partito o la coalizione che ci rappresenta non è il migliore dei partiti o delle coalizioni possibili". Io ho fatto notare che secondo me il problema non è il lamento infantile di non trovare un partito che rispetti le nostre posizioni al 100% ma solo all'80%. Semplicemente facevo notare che forse (ma posso sbagliarmi) Flores d'Arcais ritenga che il PD non sia più emendabile per le stesse ragioni per cui molti sono arrivati alle stesse conclusioni. E che, come ricordavo, hanno a che fare con una lettura delle crisi completamente diversa da quella presentata dai mass media, di destra come di "sinistra".

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  4. spellcheck/ quartultima riga, "questo battaglia"

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  5. leona' me stai addiventa' un cinico.
    un po' hai ragione. oggi pomeriggio ho quasi preso a capocciate un collega: so' tutti ladri... io non voglio ave' niente accheffa' co' loro... voto grillo e affanculo tutto!
    quasi m'aveva convinto. cioè deve ancora convincermi che bersani e berlusconi hanno le stesse responsabilità.
    il succo del suo ragionamento era: affanculo tutto e tutti
    io dicevo ochei, ma oltre a non rubare bisogna far funzionare le cose. per esempio i trasporti pubblici a roma fanno schifo, alemanno ha inzeppato l'atac di parenti e amici e ha aumentato il disastro. ma il prossimo non dovrà solo non rubare, dovrà farla funzionare
    e lui affanculo di quà e di là... e io ho sempre votato radicale, ma ora voto grillo (?!)
    allora sì, gli ho detto: vota grillo
    io andrò a votare alle primarie del piddì

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  6. Una domanda interessante riguardo a Paolo Flores D'Arcais è: costui passa per intellettuale (forse per le physique du role), ma, in concreto, quali sono i grandi traguardi intellettuali di cui si può fregiare? Insomma, stiamo parlando di un Umberto Eco? Di un Pasolini? Non mi sembra. C'è qualche aforisma famoso di Paolo Flores D'Arcais trascritto da qualche parte e consegnato all'eternità? Non mi risulta. Che valore ha la produzione intellettuale di Flores D'Arcais? Davvero, è una domanda neutra, sarà sicuramente colpa della mia ignoranza. Quale è il peso specifico di Paolo Flores D'Arcais nel pensiero non dico occidentale, ma almeno italiano? Insomma: possiamo definirlo davvero un intellettuale, oppure il suo contributo intellettuale è solo nel dire cose un po' banali (come il concetto del "tanto peggio tanto meglio", articolato certo un po' meglio di come lo articolerebbe il mio elettrauto, ma con la stessa identica grevità qualunquistica argomentativa)? Insomma, Leonardo e altri commentatori del blog, venitemi in soccorso: Paolo Flores D'Arcais è un intellettuale? Cos'è? CARLITOS

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  7. Riguardo al primo paragrafo del post, non vedo perché si debba evdere come un problema, il votare u candidato per ottenere un effetto.

    Io non credo che Renzi spaccherà il PD, che è già piuttosto spaccato. Renzi può far del gran bene al PD, invece. Fare capire al PD, ad esempio, cosa il PD non è.

    Anche io sono tentato dalla stessa combo di FdA, ma per ragioni diverse (non so se essere lusingato o meno di essere arrivato a conclusioni uguali, though).

    Sul discorso invece dei puristi al 100%, invece, sono pienamente daccordo, e aggiungerei che sono il motivo vero dell'incapacità della sx italiana di raggiungere una qualsiasi posizione di governo/potere a livello nazionale per più di 5 minuti.

    Kimboz

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  8. ieri mi sono iscritto. in fila davanti a me c'era un signore che legge Libero, ha sempre espresso idee conservatrici, difeso Berlusconi a spada tratta e non ha mai nascosto di aver votato la Lega. tutti lo sanno eppure gli è stato permesso di iscriversi. suppongo voterà Renzi.

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