L'ospite difficile
Invitato come Ospite d'Onore presso la fiera del libro di una città al di là del mare, lo Stato d'Israele ebbe qualche difficoltà a prenotare un volo in business. Siccome i posti sul corridoio (che tradizionalmente prediligeva) erano già tutti prenotati, si rassegnò a un posto con il finestrino, perché in fin dei conti lo Stato d'Israele nei casi di difficoltà si comporta esattamente come chiunque altro: si adatta.
Però a tutto c'è un limite, e decisamente quel signore barbuto e sudato che a pochi minuti dal decollo si piantò davanti a lui blaterando insulti incomprensibili lo stava oltrepassando. Dai suoi insulti, e dai mugugni dei vicini passeggeri che sembravano capirlo, lo Stato d'Israele intuì che lo volevano far fuori, come al solito. Per fortuna era già accorsa un'hostess biondina, che con qualche imbarazzo spiegò che si era trattato di un increscioso caso di overbooking: insomma, la stessa poltroncina era stata venduta a due clienti diversi.
“Io però l'ho comprata prima”, azzardò lo Stato d'Israele.
In un inglese stentato il signore barbuto obiettò che questo era tutto da dimostrare, e che comunque in quella poltroncina si era seduto prima lui, anche se poi era dovuto alzarsi per andare ad allungare il bagaglio a mano ai suoi cugini che sedevano qualche fila più dietro.
Insomma, sono circondato, constatò lo Stato d'Israele: ma se pensano di avere a che fare con un rinunciatario, si sbagliano e non di poco... “Gli affari privati del signore non m'interessano: io questo posto l'ho comprato, mi appartiene, e non mi sposterete di qui con le cannonate”. Questo fiero discorso sembrava aver fatto il suo effetto sulla hostess, senonché il barbuto reagì semplicemente ripetendolo con una foga un po' barbara e riprovevole: anche lui aveva comprato quel posto, quindi apparteneva anche a lui, e anche lui non si sarebbe smosso a cannonate, tanto più che non era solo, ma viaggiava in compagnia!
Questo riferimento neanche tanto velato alla condizione di solitudine dello Stato d'Israele non ottenne l'effetto desiderato: invece di perdersi d'animo, lo Stato reagì invertendo l'argomento.
“In effetti ho notato che viaggiate in compagnia. Quanti siete?”
“Quindici. E non cederemo”.
“Lo vede, signora hostess? Loro hanno dunque il diritto di avere quindici posti, e io neanche uno? Dico, se questa non è prepotenza, se non è prevaricazione, cos'è? Lungi da me richiamare i tristi fantasmi del mio passato, ma...”
Appena ebbe sentito l'espressione tristi fantasmi del passato, l'hostess si volatilizzò spiegando che andava a parlarne col comandante, e nessuno la vide più in quella corsia per tutta la durata nel viaggio. Ne arrivò invece un'altra, un po' più energica, che non volendo perdere altro tempo (l'aereo era già sulla pista) convinse più o meno bruscamente il passeggero barbuto ad accomodarsi un momento nella classe turistica, in attesa che fossero ultimate le procedure di decollo. Lo Stato d'Israele festeggiò silenziosamente un'altra vittoria della sua proverbiale ostinazione, e non appena l'aereo ebbe completato la virata, celebrò la conquista della business concedendosi una meritata pennichella.
“Ma guarda che maleducato, questo bianco! A momenti il suo schienale mi arriva alle ginocchia”.
La frase penetrò il cuore sensibile dello Stato d'Israele come una lama nel burro. Bianco? Lo avevano chiamato bianco! Se solo avessero saputo la sua storia... tutti quegli anni in cui i bianchi gli avevano dato la caccia... e adesso il bianco era lui? Che razza di ingiustizia era questa? Forse era meglio far finta di niente... ah, no! Il passato aveva dimostrato cosa succede a far finta di niente anche solo per dieci o vent'anni! No, bisognava reagire alle provocazioni: colpo su colpo.
“Mi scusi, sono lo Stato d'Israele”.
“Non me ne frega niente”.
“Il suo tono è piuttosto irrispettoso”.
“Lo schienale del suo sedile sulle mie ginocchia lo è altrettanto”.
“Ma è un mio diritto abbassare lo schienale! Se solo avesse dato un occhiata all'opuscolo...”
“Sì, sì... prima si prende il posto di mio zio, e poi...”
“Ecco, ho capito. Il problema non è che ho abbassato lo schienale...”
“Veramente sì. Non riesco a stendere le gambe”.
“No, il vero problema è che non sono suo zio! A suo zio lo avrebbe lasciato fare, vero?”
“Io e mio zio c'intendiamo, ma non è questo il punto”.
“Il punto è precisamente questo. Lei riconosce a mio zio un diritto che non riconosce a me. Per lei io ho meno diritti di suo zio, sono un passeggero di serie B. È così che stanno le cose?”
“Al massimo è lei che ha trattato mio zio come un passeggero di serie B. Perché gli ha rubato il posto?”
“Io non ho rubato assolutamente niente! Moderi i termini! Questo posto è mio. L'ho acquistato prima di suo zio!”
Nel frattempo, in classe turistica, la hostess stava cercando di spiegare al famoso zio che il suo usurpatore, lo Stato d'Israele, non era sostanzialmente cattivo.
“Ha vissuto braccato per anni e anni, con l'incubo di essere eliminato”.
“Ma questo non gli dà diritto a prendere il mio posto e...”
“Bisogna capirlo”.
“Veramente lo capite tutti benissimo. Sono io che non parlo bene la vostra lingua. Perché nessuno fa un po' di fatica per capire me? Pensa che riuscirà a trovarmi un altro posto di là?”
“Senta, le farò una confidenza: la nostra business non è un granché. I sedili hanno il velluto spelacchiato, e cigolano alle vibrazioni. Qui in turistica potrebbe persino trovarsi meglio..”
“Ma ho tutta la famiglia di là... Se la turistica è così bella, perché non ci viene il tizio bianco? Tra l'altro in mezzo ai miei parenti non deve passarsela così bene”.
In effetti il viaggio si stava rivelando un incubo. Lo Stato d'Israele aveva già da tempo abbandonato ogni speranza di dormire un po' – ma non per questo aveva rialzato lo schienale: ormai era una questione di principio. Nelle ore seguenti fu un continuo litigio per queste e altre misere questioni di principio, che culminarono col passaggio del carrello bevande. Lo Stato d'Israele era praticamente astemio, ma si concedette ugualmente un'abbondante razione di vodka quando si rese conto che la comitiva di barbuti non poteva toccare alcol per via di certe loro ottuse superstizioni. A quel punto però, già un po' alticcio, venne quasi alle mani con un ragazzino che da due file dietro lo stava bersagliando con piccole palline di cibo non koscher.
“Ma si vergogni! Mettere le mani addosso a un bambino!”
“Vergognatevi voi, ad allevare figli così maleducati”.
Anche stavolta avevano ragione entrambi; purtroppo una ragione, divisa per due, è uguale a due torti. È una regola aritmetica che vale soprattutto negli ambienti ristretti (carlinghe di aeroplani, condomini, marciapiedi e piste ciclabili, strisce fertili tra il deserto e il mare). I barbuti finsero di redarguire il bambino; quel che fecero in realtà fu piazzare lui e il suo cuginetto di otto anni nella posizione strategica migliore per continuare i lanci; lanci che lo Stato d'Israele sopportò stoicamente, limitandosi a proferire qualche minaccia ogni tanto, in attesa che la razione di proiettili immondi finisse. Ma non finiva mai! Quelli continuavano! Chi li riforniva? Lo Stato ebbe un brivido: i quindici parenti dello Zio barbuto stavano mettendo insieme i loro rifiuti affinché i monelli potessero disporre di una riserva illimitata! Una dozzina di adulti regrediti a monelli! In pratica, di tutte le strategie di resistenza, aveva vinto quella più infantile! A un certo punto, con la coda dell'occhio, allo Stato d'Israele parve di vedere che anche un passeggero non barbuto, un bianco come lui, stava porgendo il suo vassoio ai ragazzini con aria divertita! Ma quindi era vero, ce l'avevano tutti con lui! Possibile? Fortuna che l'aeroplano era pressurizzato, altrimenti non avrebbero esitato a buttarlo fuori! Ma cosa aveva fatto di male, a parte aver fatto valere i suoi diritti? Perché doveva sempre pagare lui per tutti gli errori?
“Mi scusi...”
Si riscosse dal momentaneo torpore. Era lo Zio. Era venuto in Business a vendicarsi! Lo Stato si alzò di scatto, ma ebbe un lieve capogiro.
“No, no, vengo solo a dire che... io non credo che il posto è suo, però... quello che succede adesso qui mi vergogna molto. La mia famiglia mi vergogna molto. Si comportano tutti da ragazzini”.
“E lei li rimproveri”.
“L'ho già fatto. Non mi ascoltano. Dicono che sono debole”.
“Non hanno il senso del rispetto”.
“Perché mi hanno visto cedere. Mi hanno visto lasciare il posto a lei e adesso non mi considerano più il capofamiglia. Danno tutti retta a quell'idiota di mio fratello, due file indietro a destra, lo vede?”
“Il tizio con la barbetta corta?”
“Un fanatico vero. Dice che bisogna aprire il portellone e buttarla giù”.
“Mio dio, ma siete pazzi!”
“Tranquillo, crede che lo faranno? Non sanno nemmeno che non si può aprire il portello. È solo una scena per far vedere che è... come si dice... intransigente. Perché vede, noi siamo fatti così: se cediamo su una cosa, perdiamo tutto il rispetto. Io ho ceduto il posto e ho ceduto il rispetto. Può capire questa cosa?”
Lo Stato d'Israele la capiva molto bene, ma non lo disse.
“Ora vorrei stringere la mano a lei, ma i miei parenti...”
“Capisco. Fa lo stesso”.
“Mi dispiace ancora per tutto”.
“Non importa, tra pochi minuti siamo arrivati”.
Certe volte lo Stato d'Israele ha la sensazione di impazzire: insomma, possibile che tutti ce l'abbiano davvero con lui? Altre volte pensa che non è lui a essere pazzo, anzi, lui è uno Stato tutto sommato razionale. È il mondo che è pazzo e continua a prendersela con lui per i motivi più futili e assurdi. Poi razionalmente si rende conto che questo è un classico pensiero da soggetto paranoide, e si riscuote. È il problema di chi vive un po' isolato: alla lunga si rimane un po' impigliati dentro i fili dei soliti pensieri che si annodano e si rincorrono.
Nei prossimi giorni lo Stato d'Israele è ospite a Torino: se passate di lì, ascoltatelo: e almeno salutatelo, anche da parte mia.
Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi
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"Non solo non avrei fatto ridere nessuno, ma in compenso sarei finito nell'homepage di qualche forum neonazista, o peggio ancora, da Rolli – alla larga". (5/2/2008)
RispondiEliminaMeraviglioso. Anche (e forse soprattutto) il commento esegetico di lambdasound :)
RispondiEliminaLo vedi? l'hai saputo fare, anche questo. e pazienza se da Rolli ci finirai.
RispondiEliminaBello, ed eccezionalmente calzante nel descrivere quella situazione asfittica, non c'è che dire.
RispondiEliminaQuesto post si candida a migliore dell'anno, e siamo solo a maggio!
RispondiEliminaPorterò i tuoi saluti A Torino.
Questo post è davvero bellissimo :)
RispondiEliminatroppo lungo. andava chiuso a "tristi fantasmi del passato". il resto allunga il brodo e basta.
RispondiElimina(servizio editing gratuito)
complimenti vivissimi per questo blog , l'ho trovato molto interessante
RispondiEliminaquesta volta pare un po' (più) equilibrato del solito.
RispondiEliminain genere quando scrivi d'israele ti scappa qualche riflesso condizionato (non sarà mica colpa dell'educazione?).
lunedì sarò allla fiera del libro, immagino che non ci troverò lo stato d'israele, scrittori, editori e saltimbanchi sì, te li saluto lo stesso?
peccato tu non fossi su quell'altro aereo: quello dove c'era la birmania che è una feroce dittatura sostenuta dalla cina e (te lo immagini?) ha ingorato gli avvertimenti dell'india e 50 o 100mila cittadini birmani son morti (e altri li seguiranno) e pare (ma c'entrerà mica il mossad che vuole distrarre l'occidente dal boicottaggio della fiera del libro?) che non faccia entrare aiuti con personale straniero...
ah, a proposito: hai visto che in fondo all'aereo c'erano un paio dei cugini libanesi che se le davano di santa ragione? e gli altri cucini schierati con questo o quello a fare il tifo e dare sostegno invece di separarli?
grazie
RispondiEliminaho appena finito di litigare di bruttocon un amico su israele (sono ebreo) e adesso sono un po' giu.
Il tuo post mi ha fatto passare un po la malinconia
carlo
Caro Leonardo,
RispondiEliminabazzico quei luoghi da tre anni per per motivi personali. "Una storia di amore e di tenebra", per citare Amos Oz, con un palestinese cristiano. Condizione forse ancora più critica delle altre ed è detto tutto (i palestinesi cristiani sono stretti tra la morsa del rinascente fondamentalismo islamico che vede in loro dei rinnegati e le istanze israeliane) in un paese che definire difficile è un eufemismo. La tua parabola ha descritto la situazione in modo semplice, profondo e assolutamente equanime. Casso il primo post, ispirato sicuramente alla solidarietà (condivisibile) con la sofferenza palestinese, ma improntato alle semplificazioni ideologihe e talvolta di comodo di chi ignora la complessità e preferisce parlare per slogan,
Grazie
caro Leonardo, profitto dell'occasione di QUESTO post per scriverle che leggerla è un'abitudine quotidiana, e sempre interessante. E che con questo POST lei è entrato nella mia piccola, ma ben frequentata Lista dei Piccoli Giusti. Grazie, buone giornate.
RispondiEliminaLeonardo leggerti è bellissimo,usi 500000 parole per esprimere un concetto che usandone un terzo è gia chiaro.
RispondiEliminaMotivi futili?
Questi sono i miei motivi "futili" non per protestare contro la leggittima libertà di Israele ad andare alla Fiera del libro ma per non essere distante dalle argomentazioni di chi protesta contro il suo governo
Lo sapevate che...
- Lo sapevate che gli israeliani non-ebrei non possono
comprare o affittare terra nell'entità sionista?
-Lo sapevate che, nonostante la sua recentissima fondazione, (1948) è il Paese che ha collezionato il maggior numero di risoluzioni di condanna dell'ONU?
-Lo sapevate che nega sistematicamente il diritto di voto alla maggioranza palestinese, che altrimenti eleggerebbe il proprio Governo?
-Lo sapevate che ammette legalmente la tortura come metodo poliziesco e di coercizione, passando inosservato agli occhi di Amnesty International?
-Lo sapevate che è stato condannato da una risoluzione dell'ONU del 1974 che definiva il sionismo come ideologia razzista?
- Lo sapevate che le targhe palestinesi sono di colore
diverso per distinguere gli ebrei dai non-ebrei?
- Lo sapevate che Israele assegna l'85% dell' acqua agli
ebrei ed il 15% restante è diviso fra tutti i
Palestinesi nei territori? Per esempio ad Hebron,
l'85% dell'acqua è convogliato a circa 400 coloni,
mentre il 15% deve essere diviso 120.000 Palestinesi?
-Lo sapevate che occupa impropriamente ampi territori fregandosene dei continui avvertimenti da parte della Comunità Internazionale?
- Lo sapevate che gli Stati Uniti danno ai sionisti 5
miliardi di dollari di aiuti ogni anno?
- Lo sapevate che gli aiuti che annualmente gli Stati
Uniti concedono ad Israele sono maggiori di quelli che
gli Stati Uniti assegnano all’intero continente africano?
- Lo sapevate che Israele è l'unico paese del Medio
Oriente che ha armi nucleari?
- Lo sapevate che Israele è l' unico paese del Medio
Oriente che rifiuta di firmare il trattato di non
proliferazione nucleare?
- Lo sapevate che Israele attualmente occupa i territori
di una nazione sovrana (la Siria) sfidando
impunemente le risoluzioni del Consiglio di sicurezza
delle Nazioni Unite?
- Lo sapevate che Israele ha ordinato l’assassinio dei
suoi nemici politici in altri paesi (le famose 'operazioni chirurgiche'...)?
- Lo sapevate che gli ufficiali dell’Alto Comando delle
forze israeliane hanno ammesso pubblicamente di giustiziare i prigionieri di guerra disarmati?
- Lo sapevate che Israele rifiuta di perseguire i
soldati che hanno riconosciuto ed ammesso l'esecuzione dei prigionieri di guerra?
- Lo sapevate che Israele confisca ordinariamente i
depositi bancari, i commerci e la terra e rifiuta di
pagare le compensazione a coloro che le subiscono?
- Lo sapevate che Israele si oppone o ignora 69
risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite?
- Lo sapevate che l' odierno Israele si estende su di un
territorio sul quale esistevano oltre 400 villaggi palestinesi ora scomparsi?
- Lo sapevate che i quattro primi ministri dell' Israele
(Begin, Shamir, Rabin e Sharon) hanno partecipato ad
azioni terroristiche o altri attacchi contro civili, a
massacri di donne e bambini, ad espulsioni forzate dei civili dai loro villaggi?
- Lo sapevate che il ministero degli esteri israeliano
paga due ditte americane di pubbliche relazioni per
promuovere Israele agli Americani?
- Lo sapevate che il governo di coalizione di Sharon
include un partito xenofobo - Molodet -che sostiene
l’espulsione di tutti i Palestinesi dai territori occupati?
- Lo sapevate che gli insediamenti illegali sono
aumentati durante gli otto anni trascorsi dagli accordi di Oslo?
- Lo sapevate che la costruzione di nuove colonie è più
che raddoppiata durante il governo del 'moderato'
Barak rispetto al tempo dell''estremista' Netanyahu?
- Lo sapevate che Israele ha dedicato un
francobollo ad un uomo che ha attaccato un bus civile
uccidendo diverse persone ed ha dedicato un monumento ad un fanatico colono - Baruch Goldestein - che nel 1996 uccise senza motivo più di 30 musulmani in preghiera?
- Lo sapevate che Israele è l'unico paese al mondo in
cui la tortura verso i prigionieri e detenuti è legale?
- Lo sapevate che i rifugiati palestinesi compongono
maggior parte della popolazione di rifugiati del mondo?
Le sapevo più o meno tutte tranne quella del monumento a Goldstein, che è una balla da forum nazistelli.
RispondiElimina("In 1999, following passage of a law designed to prohibit monuments to terrorists, and an associated Supreme Court ruling, the Israeli Army bulldozed the shrine and prayer area set up near Goldstein's grave".)
Tu piuttosto, lo sapevi che questo è un blog filopalestinese con svariate accuse di antisemitismo alle spalle? No, giusto per evitarti la fatica di predicare ai convertiti (anche un copia-incolla è fatica).
Il blog lo seguo da poco mi dispiace,non ho avuto l'occasione di leggere accuse di anti-semitismo
RispondiElimina