Il giorno che B. cadrà, dunque, è abbastanza facile immaginare un certo traffico intorno ai resti, tra chi viene a reclamare una fetta di merito e chi a scaricare un briciolo di colpa. Il triste è che avranno quasi tutti ragione: il giorno che cadrà, cadrà per milioni di motivi, e sarà merito di tutti, colpa di nessuno. L'eterogenesi dei fini ispirerà centinaia di tesi di laurea in Storia contemporanea; noi però ai nostri bambini vorremo raccontare qualcosa di più semplice, e quindi cosa? Chi ha sconfitto Berlusconi? Bersani, Pisapia, Ruby, Santoro, Beppe Grillo, chi metteremo in groppa al cavallo, chi equipaggeremo di lancia ammazzadrago?
Mettiamo per esempio che SB si prenda una batosta fatale al referendum – animale di cui molti in questi giorni ti vendono la pelle, come se fosse una bazzecola superare il quorum; invece è quindici anni che nessuno ci riesce. Ma mettiamo che. La prospettiva che si spalanca è pittoresca. L'uomo che per trent'anni ci ha rubato le frequenze, corrotto chi scriveva le sentenze, che ha portato leghisti e postfascisti al governo, le veline ai ministeri, eccetera eccetera, non cadrebbe per mano d'uomo o di donna, ma per uno tsunami. Tante ce ne ha fatte, tante ancora avrebbe potuto farcene, ma un giorno ha avuto l'idea nemmeno così empia di riaprire la pratica sulle centrali nucleari – in fondo, perché no? Se usiamo quelle dei francesi, dei tedeschi... e con una maggioranza meno slabbrata, governatori più disciplinati, avrebbe anche potuto farcela. Ma poi dall'altra parte del mondo la proverbiale farfalla ha battuto un colpo d'ali, due faglie si sono strofinate appena un poco, e un'enorme ondata ha mandato in tilt una centrale nucleare che avrebbe dovuto essere dismessa anni fa. E tutti ci siamo ricordati di Chernobyl. E i tedeschi hanno cambiato idea. E la Cassazione ha approvato il quesito. E SB si ritrova a mollo, ma con uno tsunami è il minimo.
La prima volta che ci ho pensato, la cosa mi ha tolto quasi la voglia di andare a votare. Dopo tutta la fatica che ci è costata sopportarlo, dopo tutti i tentativi che abbiamo messo in scena per tirarlo giù, ecco che arriva la Natura Matrigna – con la sua damigella di compagnia preferita, Lady Sfiga – e lo schiaccia così, come un moschino sul davanzale. E ai bambini racconteremo che era brutto, che era cattivo, che ogni giorno voleva una vergine diversa, ma che comunque ce lo saremmo tenuto, finché non arrivò l'ondata.
Però, riflettendoci bene, la cosa ha una sua poesia. Sì, forse senza Fukushima ce lo saremmo tenuti un altro po'. Sì, hanno dovuto pensarci gli elementi. Sì, era una forza della natura, istintiva e primordiale, contro cui nulla avrebbero potuto le sparuti e divise brigate della Ragione – così a un certo punto la Natura è venuta a riprenderselo. E nessuno, soprattutto, potrà reclamare il merito. La stessa forza che ha disegnato i continenti, che ha sommerso Atlantide e sotterrato Pompei, un bel giorno ha aperto il libro della Storia d'Italia e ha scritto di suo pugno: exit Silvio Berlusconi. Non è un brutto finale, a questo punto forse è l'unico all'altezza.
Per quel che serve io domenica a votare ci vado, quattro sì (non tutti convintissimi, ma vi risparmio i dubbi su chi ripara le tubature).
Una lettura divertente e suggestiva.
RispondiEliminaLa realtà mi sembra più prosaica e più soffocante: siamo colonizzati nel profondo dall'allarme e il disagio che ci provoca l'ingombrante figura di SB. Al punto che di fatto non siamo nemmeno liberi di discutere una cosa importante, decisiva e complicata come la politica energetica con la razionalità che l'argomento richiederebbe. Tutto è ormai un referendum pro o contro berlusconi. Ogni ambito è intossicato e levarci di torno SB è la priorità.
In questo senso, abbiamo già perso- e da parecchio. Comunque vada a finire.
Non ce li risparmiare, i dubbi: dicci!
RispondiEliminaStavolta stranamente non son d'accordo.
RispondiEliminaSB probabilmente cadrà per logoramento accumulato nell'impossibilità di trovare qualcuno da incolpare (l'impalpabilità della sinistra gioca a suo sfavore). Anche i più imbecilli del suo elettorato iniziano a non credere più alle sue palle nè lui pare aver più la forza o la voglia di raccontarle.
Dici che questa sarà la goccia traboccante?
Comunque politicizzare il referendum in questa fase è un rischio, sarebbe meglio farlo a quorum raggiunto e giocare noi per una volta sulla paura (quindi sbaglia Bersani come al solito).
Francesco
A proposito di dubbi: ma cos'è successo qualche anno fa, lì a Carpi, a proposito di acqua pubblica?
RispondiEliminaGabriele
Guarda, ti dico: ho letto il prima sul tumblr e non era stata postata la parte di mussolini. Allora son corso qua per scrivere che se in russia non avesse fatto tanto freddo probabilmente mussolini ce lo saremmo tenuto. Sta di fatto che tutti si sono presi il merito ma ci si dimentica sempre il freddo. Ma tanto lo sai anche tu. Come scrissi tempo fa sui libri di storia si onoreranno casini fini e micicchè.
RispondiEliminaVisto che hai citato Leopardi, io ti seguo: uniamoci in una social catena e intanto andiamo a votare per i referendum, senza politicizzarli troppo perché ci si potrebbero rivoltare contro... del resto ci occupiamo dopo.
RispondiEliminaMah, è una di quelle rare volte in cui sono perplesso. Mi sembra il solito punto di vista dall'alto del taetrino politico / televisivo, che stavolta mi sembra c'entri poco (a parte il legittimo impedimento). Mi spiego (o almeno ci provo)
RispondiEliminaquorum, 15 anni che nessuno ci riesce: è vero, ma è anche vero che non sono le sbrodolate presentate dai radicali, ma questioni che hanno un largo seguito, ampi movimenti dal basso a sostegno (per lo più osteggiati dai partiti)
In particolare quello dell'acqua, che sostengo da anni, oltre ad avere raccolto un milione e 400.000 firme (senza il sostegno dei partiti in parlamento!) ha storia, diffusione, esperienze che Santoro e Floris si sognano.
(E infatti hanno messo in scena il solito teatrino, l'unico ad avere invitato un esponente del comitato promotore è stato vespa).
Forse il caso più simile è quello sulla procreazione assistita: ma stavolta pare che i preti, fino al sommo, siano dalla nostra e contro il giochino malato dell'astensione.
Non a caso stanno facendo di tutto, legale e non, per far stare a casa i cittadini. Dall'aver negato l'accorpamento alle amministrative, ai boicotaggi del comune di Roma sui manifesti alle date sbagliate dette al tg..
Probabilmente è vero che sarà più importante l'onda.. emotiva delle ragioni razionali.
Berlusconi cadrà per questo? Speriamo. Ma non sono sicuro che il legame sia così stretto. Son questioni che dividono anche l'opposizione.
Sembra retorico, ma mi pare proprio ci sia un evidentissimo caso di "scollamento dalla realtà della politica", con ampia partecipazione dal basso e reazione generalmente ostile dall'alto - anche dall'opposizione finchè non ha fiutato la possibilità della spallata. E' proprio vero: politica energetica e bene comune come strumenti pro e contro Berlusconi.
Perchè perdere l'occasione per un po' di sensibilizzazione (o, meglio, controinformazione)
RispondiElimina[Scusa, giuro poi che non lo faccio più per almeno tre mesi]
Acqua pubblica:
certo è materia e legislazione complessa, con questioni sostanziali che si giocano sulle virgole delle definizioni; prevalgono semplificazioni errate - soprattutto, brunettianamente direi, sulle virtù del privato e i vizi del pubblico.
E vero che il pubblico non è stato ovunque modello di chiarezza e capacità, è anche vero che abbiamo fatti, dati ed eseprienze per vedere quel che è successo dove la privatizzazione sostanziale -con o senza foglia di fico pubblica- c'è stata: in genere si vede che il privato -monopolista locale o multinazionale- s'è rivelato più esoso, meno efficiente e meno sensibile alle esigenze locali -spesso con maggiori perdite lungo il percorso della gestione precedente-; da Parigi alla provincia laziale e toscana stanno tornando indietro, come per il nucleare.
Sul nucleare.. riporto una sintesi a memoria (probabilemnte parzialissima ed in parte errata) di un intervento di Gianni Tamino.
forse non tutti sanno che il nucleare
* "diminuisce la dipendenza da paesi esteri poco stabili o autoritari". Non è vero: il combustibile nucleare è molto più raro e concentrato degli altri fossili, inoltre ai ritmi attuali finirà prima delle altre fonti fossili.
* "diminuisce la co2": il bilancio diventa attivo dopo vent'anni dalla costruzione. Ma intanto si sono tolte risorse alle rinnovabili
* "le nuove centrali sono sicure": una cosa poco nota è che molti paesi non le costruiscono più anche per motivi di prudenza e salute pubblica. Alcuni studi epidemiologici mostrano un aumento del rischio di tumori e leucemie anche in prossimità delle centrali prive di incidenti - senza neanche aprire il capitolo scorie.
* "il nucleare è conveniente": per chi lo vende e gestisce le centrali e percepisce i fondi pubblici. E' anzi una delle fonti più costose e già superata (senza incentivi) nel costo del KW/h dalle rinnovabili come il fotovoltaico.
* poi ci sono gli argomenti demenziali come "tanto la compriamo dai francesi". Ok, in caso di incidente (ma anche senza) preferisci essere a 5 o 500 Km? E lo sai che la compriamo DI NOTTE, quando loro la buttano via, perchè il nucleare è rigido -quello produce, non lo regoli come una centrale termica- per cui conviene comprarla a pochissimo invece di usare la nostra stufa. Intanto la usaiamo per pomparci su l'acqua delle centrali idroelettriche di riserva, e gliela rivendiamo quando serve a 10 volte tanto. I tanto citati francesi stanno messi peggio di noi anche per via della rigidità del sitema dovuta al nucleare.
* NON servono altre centrali. Serve sostituire quelle più vecchie ed inquinanti. Abbiamo già un potenziale installato che è il DOPPIO del massimo picco di consumo che abbiamo avuto nel paese. Il problema è la rete, che è non è abbastanza flessibile per favorire una produzione decentrata (tipica delle rinnovabili). Su questo si dovrebbe investire. Peccatto che chi dovrebbe farlo ha interesse (o è sensibile agli interessi) di chi ci guadagna da una situazione di concentrazione e controllo.
Tutto questo per dire.. Ma chissene. E' vero, conta più Fukushima e la fama dei giapponesi (figurarsi noi che costruiamo quartieri sui vulcani attivi), ed il meteo.
Votare al referendum per convalidare o bocciare una linea di "partito" vuol dire non aver capito il significato di questa opportunità.
RispondiEliminaMi sentirò in paradiso quando si potrà votare ad un referendum propositivo e senza quorum.
Grillo? Si è ridicolo, è un vecchio, un opportunista, quello che volete, io stesso non concordo con la metà delle cose che dice, ma quando vedo un ragazzino come Calise a Milano non riesco più a comprendere la politica come è stata intesa sino ad oggi. Sarò ingenuo ma a trentasette (37) anni vedere all'opera una goccia di "sangue fresco" non mi dispiacerebbe. Scusate per lo spottone.
@Grullo
RispondiEliminaa parte l'OT, ma tu dici "una delle fonti più costose e già superata (senza incentivi) nel costo del KW/h dalle rinnovabili come il fotovoltaico." Ti prego di mettere un link alla fonte perchè questa affermazione è a dir poco rivoluzionaria!!!
Non mi capacito infatti che io non abbia mai visto dei calcoli a tuo sostegno; e si che col fotovoltaico ci lavoro. Di solito, anche usando fonti di parte, si evince come il costo al KW/h del nucleare non sia significativamente più basso del petrolio MA ben dieci volte più economico del fotovoltaico. Tanto per restare nella prima pagina di google: fotovoltaico 50€c/kWh (http://www.ecoage.it/costi-energia-rinnovabile.htm), nucleare 5€c/kWh (http://www.aspoitalia.it/images/stories/coiante/coiantecostonucleare.pdf)
Volevo ringraziare Grullo per le preziose informazioni. Poi ho letto la risposta di Luke e sono sprofondato nella depressione. Il problema è che noi ("gente comune", quelli che in Fisica prendevamo appena la sufficienza e abbiamo felicemente scordato tutto già mentre zompettavamo fuori dall'aula degli esami di maturità) non se sappiamo abbastanza.
RispondiEliminaDi cosa? Ma di un bel niente. E' come stare ad Annozero con le controparti che fanno volare le fotocopie dei dati ISTAT come stracci. Dubito che ne sappiano molto di più i nostri politici, e forse pure Chicco Testa. E allora riprendo a fidarmi solo del mio io sospettoso e puzzone. Lo vogliono fare? Vogliono proprio, ci tengono? Cavolo, smaniano come per il ponte di Messina? E allora vuol dire che ci guadagnano ora, magari solo una scarpa destra per iniziare, e che ci guadagneranno poi, tantissimo. Che la cosa poi sia utile, dannosa o pericolosa è davvero un particolare secondario che non ci è dato conoscere. La verità, mai.
Non puoi nemmeno fidarti dei tecnici, perché basta un appartamento o un ruolo di punta in un istituto e trovi di certo qualcuno disposto a dichiarare che le centrali nucleari fanno bene. Dei giornalisti poi, figurati: ma uno come Oscar Giannino, quella specie di Collalto virato Vittoriale, chi cavolo l'ha messo a capo di una associazione che vuole dare l'acqua ai privati, oltretutto con un nome così infido?
Ma chi ci crede che lo vogliano fare "per il Paese"? Questi qua, scherziamo? Cavolo, potendo spendere quelle cifre per vedere dei risultati solo tra vent'anni, ben dopo le proprie morti politiche e anche biologiche per alcuni, dei governanti diversi da questi tiraccampà e fammemagnà potrebbero rivoltare come un calzino un intero settore primario come la scuola, o la sanità, o la ricerca, e farlo diventare di riferimento mondiale, roba che poi ti intitolano le piazze, ti fanno la statua a cavallo e ti mettono anche sui francobolli. Solo che non gli interessa, tutto qua: vogliono fare i soldi. Soldi dalle guerre, soldi da Putin, soldi dall'acqua, soldi dalle spiagge.
Ragazzi, sono serio: a questi qua bisogna impedirgli di fare qualsiasi cosa per principio, perché hanno la panza bucata e nessuna coscienza. Pensano solo a soldi, potere e gnocca. Non hanno altro modo per averli che facendoli sulla nostra pelle. Sono quelli che vendono il formaggio scaduto, che ti buttano l'amianto dietro casa, che ti mettono le protesi infette per risparmiare 100€, sono come i Casalesi.
Non ha senso scornarsi sulla loro agenda e sui loro argomenti: vanno sostituiti e dimenticati. Tutto potrà essere un po' più limpido, e forse discutere avrà di nuovo un senso. Ma dopo.
Sul costo: spero di non aver detto una castroneria - omettendo qualche condizione precisa (tra qualche anno? In alcuni paesi? Solo per un certo tipo di produzione..?)
RispondiEliminaA memoria ricordo solo un grafico delle due cose, devo ripescarmi il punto in un file audio di due ore e passa sperando di trovarci i riferimenti bibliografici :)
Ho già sentito i due estremi più di una volta (10 volte tanto / già oggi paragonabili) ma sempre da fonti molto di parte e senza riferimenti che togliessero i dubbi..
La soluzione è la fusione.....
RispondiEliminasono arrivati a renderla stabile per 5 minuti....
Se passa il nucleare (e passerà...) forse perderemo questa chance.... ma pazienza rivestiremo i ns tetti di pannelli e chi ha vento metterà il micro eolico.
Giò
Mandare via quello che voleva l'elezione diretta del premier con una dimissione diretta del premier, il leader della demagogia e degli slogan populisti battuto da uno slogan demagogico (e falso) come "vogliono privatizzare l'acqua", il cavaliere delle emozioni sconfitto da chi cavalca l'emozione antinuclearista su un quesito che col nucleare ha ormai ben poco a che fare.
RispondiEliminaSarebbe una nemesi storica su cui scrivere pagine e pagine e pagine.
Bello...
RispondiEliminae amaramente amaro.
Berlusconi si è suicidato andando a riesumare un mostro, il nucleare, che questo paese aveva già combattuto e sconfitto venticinque anni fa. E il mostro, ingrato, si è mangiato un pezzo di Giappone.
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