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domenica 19 maggio 2024

Sono sicuro che avete già condannato l'aggressione

Non posso davvero definirmi un estimatore di Gabriele "Chef Rubio" Rubini: in particolare ho sempre trovato il suo attivismo filopalestinese caricaturale e autolesionista. Detto questo, nessuno merita di essere pestato a sangue per le proprie idee; tutte le aggressioni si condannano, sempre. 

Non ho nessuna prova per sostenere che i picchiatori fossero filosionisti – come quelli un po' inquietanti che abbiamo visto sfilare e lanciare bombe carta a Roma il 25 aprile, infamando la memoria e la bandiera dietro la quale si nascondevano – sono sicuro comunque che le comunità ebraiche abbiano già preso pubblicamente le distanze da un fatto così grave, dando così anche un messaggio importante a certi fiancheggiatori, anche loro più dannosi che utili alla causa che sostengono di difendere. Questo è almeno quello che farebbe qualsiasi persona intelligente, in una situazione del genere, e quindi non vedo l'ora di pubblicare qui sopra queste prese di distanza, queste ferme condanne. Appena le trovo. Ma ripeto, sono sicuro che ci sono. 

Nel frattempo un educatore algerino che da dieci anni lavorava in un liceo privato a Roma ha ricevuto una visita dalla Digos che ne ha perquisito l'abitazione e lo ha rinchiuso presso il terribile CPR di Ponte Galeria (a proposito del quale consiglio a tutti l'ottimo reportage di Chiara Proietti d'Ambra per la trasmissione 100 minuti). Sembra di capire che verrà rimpatriato in Algeria, per quale motivo? Perché ha inneggiato a Hamas in una chat privata. Il che evidentemente viola una legge dello Stato italiano, anche se non si capisce bene chi l'abbia scritta. Forse nessuno, ma nei fatti funziona. In questi mesi ho visto sulle piattaforme che frequento gli sfoghi più diversi, compreso diverse esortazioni al genocidio, fatte da brave persone oneste e diciamolo, bianche, che nessun agente Digos andrà a perquisire, e che nessuno porterà in un recinto dove vengono sospesi i diritti umani e civili. Io nel mio piccolo, se provo a pubblicare su Fb un report sul genocidio a Gaza, steso da fior di giuristi, vengo un po' penalizzato perché a quanto pare sto divulgando "Contenuti forti e violenti". Ci resto un po' male, ma poi penso che domani continuerò a svegliarmi nel mio letto, e che nessuno per ora mi aspetta fuori casa per sprangarmi, né devo temere bombardamenti, insomma sono talmente fortunato che dovrei vergognarmene.

10 commenti:

  1. < In questi mesi ho visto sulle piattaforme che frequento gli sfoghi più diversi, compreso diverse esortazioni al genocidio, fatte da brave persone oneste e diciamolo, bianche, che nessun agente Digos andrà a perquisire, e che nessuno porterà in un recinto dove vengono sospesi i diritti umani e civili. >

    Il razzismo non c'entra nulla: è un elemento di faziosità nel tuo discorso. La propensione a colpire con gli strumenti della giustizia penale comportamenti più immorali che illegali riguarda tutti, vedi l'assurdo processo a Vannacci.

    In Europa e in America la causa israeliana ha, rispetto alla palestinese, maggiore ascendente sui centri di potere politico e mediatico (altrove è l'opposto), e questo dà mano libera a prevaricatori di ogni risma. Bisogna capire che la difesa a priori delle libertà individuali è l'unica tutela della parte debole, in questa circostanza come nelle altre.

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  2. "In Europa e in America la causa israeliana ha, rispetto alla palestinese, maggiore ascendente sui centri di potere politico e mediatico". Mah, questa cosa qui sarà più o meno vera "in America", nel senso che in USA, negli ultimi 60 anni, la tendenza su per giù sarà stata quella, e non senza intoppi (almeno uno rilevante per il "processo di pace": Bush padre). Ma "in Europa" si tratta di un'acquisizione recentissima, ottenuta di pari passo con la riduzione della santissima UE, sempre sia lodata, a provincia dell'impero sceriffo. Fino a non molto tempo fa un epilogo del genere credo fosse persino impensabile: i partiti politici, pur con tutti i loro limiti, hanno davvero rappresentato istanze di fette importanti della popolazione, e Repubblica, Guardian, e BBC avevano abbastanza poco a che fare con l'immondizia che va oggi sotto lo stesso nome.

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  3. Ma perché si pretende che le comunità ebraiche si dissocino da un atto (deprecabile) a cui non sono mai state associate in prima istanza? Non solo non c'è alcuna prova che i picchiatori fossero filosionisti, ma anche se lo fossero stati, le comunità ebraiche sono appunto quello che dice il nome, ossia associazioni di persone di religione ebraica, e ebreo e sionista non necessariamente coincidono (vedi, ad es., Moni Ovadia, ebreo ma antisionista). Anzi, prendere le distanze sarebbe controproducente per le comunità ebraiche, perché implicherebbe che sia legittimo pensare che un qualche legame fra loro e gli aggressori ci sia. Inoltre, solo per amor di precisione, poiché questo non diminuisce la gravità dell'aggressione, va puntualizzato che Chef Rubio non è semplicemente "filopalestinese" o antisionista, ma è schiettamente antisemita, perché odia gli ebrei in quanto tali, e basta leggere i suoi post per constatarlo (quindi immagino sia anche psicologicamente difficile per le comunità ebraiche solidarizzare con un individuo del genere, pur non condividendo la violenza).

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    1. Non credo si stiano davvero chiedendo dissociazioni dal pestaggio di tal de tali. Immagino ci si stia chiedendo perchè alcuni possono dire le loro filastrocche liberamente, mentre altri devono prima aver recitato tre rosari di dissociazioni da cose di cui parimenti non hanno responsabilità.

      Il punto è che la richiesta non sarebbe affatto bislacca: nella versione ufficiale del mondo, quella propalata da media, politici, e wikipedie, l'equazione tra sionismo e ebraicità è valida. Sull'ultimo Limes, Roger Waters è definito qualcosa tipo "notoriamente antisemita". Insomma, riparliamone quando quell'equazione non sarà più valida, se mai verrà il giorno.

      Quel che non mi piace, personalmente, è che ci si ponga un problema come questo solo quando ci si sente punti nel vivo. Non ci sono mai stati grossi problemi col pretendere dissociazioni da Putler da chi non era d'accordo con l'armare l'Ucraina coi soldi pubblici. Anzi: non ricordo alcuna eccezione sollevata rispetto al chiamare chiamare un russo orco, e invocarne la morte. Non essere razzisti ormai è ridotto a bandire un pugno di parole; e nemmeno la scelta dei vocaboli tabù risponde a requisiti universali.

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    2. Nessuno sta pretendendo che le comunità ebraiche si dissocino (nessuno può pretendere nulla dalle comunità ebraiche): ma siccome è il gesto più intelligente che possano fare, sono sicuro che l'hanno già fatto.

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    3. Nessuno pretende che le comunità ebraiche condannino l'aggressione a chef Rubio.
      Allo stesso modo, nessuno pretende che i cristiani condannino le aggressioni dei suprematisti bianchi.
      Allo stesso modo, nessuno pretende che le comunità islamiche prendano le distanze dall'ISIS... oppure c'è forse qualcuno che lo pretende?

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    4. eh vabbe' cosa c'entra, sono islamici, mica esseri umani

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Perché "sarebbe il gesto più intelligente che potrebbero fare"? Al massimo un gesto assai ruffiano, e in effetti comunque abbastanza stupido; dal momento che non c'è una prova che sia una che siano stati degli ebrei a fare il pestaggio, ci sono solo le dichiarazioni della vittima, noto antisemita.

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