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lunedì 27 giugno 2011

Il sacchetto in amido di mais

I savoiardi

- Il sacchetto in amido di mais che ti costringi a comprare quando sei partito da casa senza contenitori più seri – magari volevi solo comprare il pane e dopo un po' hai nel carrello il decimo del tuo stipendio mensile netto – oleoso al tatto, sprigionante una vaghissima fragranza di popcorn che è pura autosuggestione; il sacchetto odioso che si lacera non appena ci infili il pacchetto di spaghetti di traverso, che non vale i cinque eurocent che ti chiedono, anche perché dovresti comprarne una dozzina per essere sicuro che non ti lasci a piedi nei dieci passi dieci tra l'ormeggio del carrello e la tua automobile, con una serie di lacerazioni strutturali che dal foro degli spaghetti si innerva lungo tutto l'inviluppo della tua spesa, il tuo adipe in potenza (tutto quello che è lì dentro dovrebbe finire nella pancia tua e dei tuoi cari, o espulso in quanto packaging in cinque contenitori di colori diversi), l'inadeguatissimo sacchetto in amido di mais:

è la cosa della mia vita che più mi fa venire in mente la DDR.
Le trabant di cartone a tre marce.
Le tessere alimentari.
I piani quinquennali e la stabilità.
Nel bel mezzo di questo parcheggio immenso e desolato, di questa crisi senza fine, inginocchiato con le vettovaglie che mi franano da tutte le parti e la colpa è mia, il bravo cittadino con la Fede nell'Avvenire si ricorda di portarsi il bustone rigido da casa.
E anche i bravi comunisti oltrecortina, probabilmente, persero la Fede nell'Avvenire in un giorno così. Prima ancora che la classe dirigente si devolvesse totalmente a vodka donnine e bagordi?
Andrà così? Avremo sacchetti sempre meno resistenti? auto che si disfano a guardarle, alimentate da combustibili di scarto?

Devo tornare a casa, mi aspettano creature con il becco spalancato, la jungla in cui vivranno mi cresce tutto intorno (per ora mi arriva all'ombelico, ma spinge).
Mi sarò ricordato i savoiardi?

26 commenti:

  1. "Avremo sacchetti sempre meno resistenti?"

    Speriamo di si, direi
    K

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  2. Voglio rifugiarmi sotto il Patto di Varsavia
    voglio un piano quinquennale
    e la stabilità sociale

    Compagni est-europei
    uno sforzo ancora
    dalle sale da ballo
    un pò più che di merda
    un’opinione pubblica
    un pò meno stupida

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  3. Non servono i sacchetti di mais che sottraggono risorse alimentari a un'umanità tuttora affamata, come non servono per la stessa ragione i biocombustibili: serve consumare meno, magari proprio a partire da shopper indistruttibili, da utilizzare per decenni, magari ricorrendo alle vecchie borsette fatte con la rete di nylon che certamente i più non hanno mai neanche visto, brutti contenitori, ma pressochè indistruttibili.

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  4. Beh Leonardo, abbiamo campato sin troppo a lungo al di sopra delle possibilità nostre e del pianeta. La festa sta finendo. Il BRIC incombe minaccioso, il global warming incombe, il picco del petrolio incombe e qua in occidente siamo pure un po' troppo vecchi, il che non depone a favore della nostra capacità di adattarci.
    Se alla fine ce la saremo cavata solo con dei sacchetti della spesa un po' sfigati, vorrà dire che c'è andata bene.

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  5. Vicino casa mia c'è un supermercato che vende i sacchetti di plastica di contrabbando...

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  6. Ma si che servono i sacchetti "molli", io dopo aver fatto la spesa li uso per buttare via l'umido. Un piccolo passo per l'uomo, un grande passo per l'umanità.

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  7. Io per l'umido usavo quelli di prima. Adesso sono umidi loro.

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  8. Veramente l'ultimo sacchetto di amido che si sfaldava risale, nella mia esperienza, ad almeno cinque anni fa. Quelli che fanno adesso personalmente li trovo quasi indistinguibili da quelli di plastica.

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  9. Il futuro non è sacchetti meno resistenti, è meno sacchetti.
    Per il resto, borse Ikea forever! (and wherever)

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  10. Sono ormai anni che non uso sacchetti di plastica e nemmeno questi "nuovi" di mais, che saranno ecologici ma hanno un odore disgustoso e una consistenza che mi fa senso... Invece ho tre grosse bustone del modello "caricaquantopesovuoi, iocelafaccio", che sono comodissime e mi fanno sentire a posto con la coscienza. Basta poco per evitare alcuni sprechi, per altri è più difficile, ma quando si può è un dovere!

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  11. Forse la prima volta che mi trovo davvero in disaccordo con un post di Leonardo. Bello però vedere che anche gli altri commenti sono pro-decrescita o, in mancanza di meglio, pro-sacchetti di mais.

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  12. da educatore quale sei il tuo punto di vista è davvero bizzaro: lo sbagliare ed il pagarne le conseguenze è la base dell'apprendere. Per ogni volta che imprechi contro te stesso per aver dimenticato i sacchetti seri, ce ne saranno tante altre in cui camminerai verso l'avvenire di pace e prosperità orgoglioso di aver anche stavolta ricordato le ecologiche buste. Certamente meglio di prima, quando arrivare la cassa e darsi del rincoglionito perché si sta per portare a casa la milionesima busta di plastica inutile era quasi un must della spesa.

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  13. Io faccio la spesa a piedi, ci vado con un sacchetto resistente più lo zaino. I sacchetti di mais li compro così raramente che mi tocca poi comprare i sacchi neri (non bio) per poter buttare la spazzatura.
    Non ho ancora capito se faccio bene o male, perché i sacchetti della spesa non li ho mai buttati vuoti.

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  14. Caro Leonardo, hai perfettamente ragione e la decrescita sarà pure doverosa ma non è per niente felice. Le cose stanno così, si fa (faccio tutta la differenziata possibile, ma è una gran rottura di...), ma è inutile dirsi entusiasti; la vita in crescita è più comoda, più bella, più gratificante e noi che siamo stati ragazzi negli '80 e conosciamo l'edonismo reaganiano soffriamo di più.

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  15. Ciao Leo ,l'altro giorno ho verificato,la nullità del sacchetto di amido,avevo messo una scatola di pasta,rigida,e durante il tragitto si è bucato,aprendosi sempre di più,non ti dico,immagina,stavo perdendo tutto,comprese le uova,che per fortuna ho salvato,neanche le bottiglie reggono,le due braccia occupate,direi che,non servono a niente,speriamo che non facciano quelli della spazzatura uguali,sennò si rischia di diventare seminatori,di spazzatura,in movimento,mi sembra che non ne abbiamo bisogno.....direi.
    :)
    viva lo sportino ma li fanno sempre troppo piccoli...forse un trolley?basta per comprare ,un po alla grossa?

    Amelie

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  16. Lo spreco di acqua necessario per produrre questi stupidi sacchetti di amido di mais è rivoltante. Sempre la vecchia borsa, meglio se di canapa.

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  17. Che strano. A me è sempre sembrato che odorassero di salsa di soja, tanto che i primi tempi mi giravo sempre con la testa, per cercare chi era che aveva rotto una bottiglietta

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  18. Ma te l'ha scritto Max Collini? Se no mandaglielo, sarebbe perfetto per il prossimo degli Offlaga.

    [è un complimento, non si fosse capito]

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  19. Dalla DDR sono usciti a piedi o su una Trabant, senza spargimento di sangue. Di qua hanno trovato il nostro muro, che cinge il mondo e pare più lontano. Ma è guardato con ferocia anche maggiore, nessun al di là da raggiungere, niente applausi telecamere e birra gratis ad aspettarci. Tutto da costruire, tutto da pagare.

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  20. Lo dici a me che quando torno dal lavoro in bici e passo dal supermercato per comprare 2 cosette ogni volta mi tocca prendere 4 sacchetti per essere sicuro di arrivare a casa! E' vero che ci si puo' organizzare meglio, buste resistenti ecc. ecc. ma quando mi ci ritrovo stramaledico chi li ha fatti la meta' dello spessore utile. Cosi' sono buoni solo per l'umido.

    Ciao e grazie per gli input che ci fornisci da anni.

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  21. Io da frequentatore assiduo di hard discount ho un metodo infallibile, applicabile anche ai supermercati normali.

    Cercare una scatola di cartone, che sta per essere buttata dai commessi, oppure che contiene delle merci. Robusta, costo zero, fai anche un favore ai commessi.

    Dimenticavo: abito in campagna e sono dotato di stufa a legna. Durante l'inverno, al mattino avere una buona scorta di cartone è direi quasi essenziale.

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  22. Il sacchetto di mais è la giusta punizione per aver lasciato a casa la bustona di plastica indistruttibile.

    Lo faranno ancora più sottile e ancora più costoso (10 cent) così la prossima volta non ti dimenticherai di portartela da casa.

    Vedilo come un esercizio pedagogico di ecosostenibilità, dopo 2-3 volte che ti si rompe impari la lezione e non la dimentichi.

    :)
    Tamerlano

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  23. Perché usi "iungla"? Non c'è la parola italiana giungla?

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