Mammut e scimmiette
Nel frattempo, in un universo parallelo molto simile al nostro – praticamente identico – a parte il fatto trascurabile che i Mammut non si sono mai estinti – un Presidente del Consiglio molto simile al nostro aspetta la sentenza di una Consulta molto simile alla nostra.
“Presidente...”
“Basta, ora”.
“C'è qua fuori il suo portavoce che...”
“Silenzio. Voglio restare qui da solo, intesi? Disturbatemi solo quando arriva la sentenza”.
“Ma...”
“Ho detto che voglio restare solo”.
Incapaci.
Tutti.
Maledetti incapaci.
E li pago io.
Li ho arricchiti tutti quanti, io.
Gente che non sa neanche scrivere un... gli avevo detto: fatemi un testo di legge per bene, una cosa inattaccabile, ochei? Che sono stanco, che gli italiani sono stanchi di queste stronzate. E loro “si figuri, vedrà, Napolitano non potrà che firmare... ricorso? Che ricorso? Andrà tutto bene, siamo in una botte di ferro...” Gliela do io, la botte di ferro.
Chiodata.
A tutti quanti. Maledetti.
Ma è mai possibile che non ci sia in Italia uno in grado di farti una cosa... se ne hai bisogno, una cosa che funzioni... è sempre stato così, fin da quando tiravo su le palazzine... e il geometra mi sbaglia il disegno, e l'elettricista non capisce un cazzo, e il presentatore non sa leggere il gobbo, e il Ministro mi scrive male la legge. Un popolo di incapaci, e se la prendono con me. Se solo sapessero la fatica che mi costa, coordinare tutti questi incapaci giorno dopo giorno, dare una parvenza di organizzazione a questo sfascio... andare all'estero e fingere che dietro al fondale di cartone ci sia una potenza, fatemi ridere, una potenza industriale... roba che se i russi si accorgono di quanto siamo minchioni ci tolgono il gas in venti minuti... e poi sono io quello che deve andare a stringere la mano al boss del kgb, eh? Sono sempre io che ci deve mettere la faccia, maledetti. Maledetti.
“Presidente...”
“E' arrivata la sentenza?”
“No, ma ha telefonato il Monsignore per esprimerle...”
“Stop. Basta. Cosa ti ho detto cinque minuti fa?”
“Ma presidente...”
“Ti ho detto: non voglio essere disturbato finché non arriva la sentenza, è chiaro? Non-voglio-essere-disturbato. Ripeti con me”.
“Non voglio essere disturbato”.
“Fino alla?”
“...sentenza?”
“Bravo, e adesso fila”.
Sono scimmiette. I migliori: quegli altri non valgono un granché nemmeno come scimmiette. Presidente, mi chiamano. Dovrebbero dire impresario, impresario del circo. Con le loro leggine da scimuniti. Hanno trovato un uomo che almeno riesce a farli trottare, un uomo che riesce a tener su la baracca e ci mette la faccia, e loro cosa fanno? Passano il tempo a denunciarmi, a processarmi, a prendermi in giro in televisione... gliel'ho data io la televisione, prima di me guardavano le pecorelle su un canale solo in bianco e nero. Ma adesso basta. Se il lodo non passa è finita. È l'ultima che mi fanno. Io son tanto buono e bravo, ma non è che posso passare gli anni migliori della mia vita a regalare noccioline a scimmiette che mi mordono la mano.
Gliela faccio vedere io.
Di che pasta sono fatto.
Non l'hanno mai visto un uomo, loro. Uno vero.
“Presidente, io so che non dovrei... ma c'è qui una signorina che...”
“Fuori!”
Ma cosa si credono di fare. Cosa vogliono.
Vogliono farmi fuori? Ma se non sono neanche in grado di... vogliono solo farmi spendere altri soldi in avvocati, e tutto qui, 'sti Ghedini e 'sti Pecorella, coi loro occhietti da vampiri... a scrivermi una legge decente non son capaci, ma a succhiarmi altri soldi per portare i processi in prescrizione vedrai, vedrai se sono bravi... e poi sai che c'è? Mi volete fuori? Io mi dimetto. Anche tra mezz'ora. Mi dimetto. Vediamo cosa fanno. Se si attentano a tenere in piedi un parlamento dove il sessanta per cento degli eletti mi deve tutto. Tutto. Mentre io da cinque canali tv li chiamo golpisti, dal primo all'ultimo. Da Napolitano giù giù fino al barbiere di Bersani. Vediamo a chi credono gli italiani. Dai, dai, sono curioso. Da che parte staranno le scimmiette? Io tengo il sacco delle noccioline, e voi?
Io le elezioni le rivinco. Anche domani. Senza Fini, e se mi va anche senza Alfano, così impara a scrivere le leggi, cribbio d'un Dio. Che ministri come lui li trovo sotto i sassi.
“Presidente...”
“Cosa c'è ancora... vuoi fare il Ministro?”
“No, io no, ma c'è qui una signorina...”
“Va bene, la prossima volta Ministro. Ma adesso F-u-o-r-i. Fuori”.
Io vinco quando voglio. Domani, tra un mese, tra un anno, nessun problema. Le televisioni le ho io, se le vogliono dovranno mandarmi l'esercito, a Cologno, ah, voglio proprio vedere chi ha il coraggio. E sai cosa c'è? Mi ci divertirò pure. È uno spasso, la campagna. Vai in giro in aeroplano, fai i discorsi, le scimmiette si spellano le mani, ti amano... io me la godo, la campagna. Non vedo l'ora.
“Presidente, mi scusi, mi scusi, lo so, sono un idiota, ma questa signorina continua a insistere, non la smette più...”
“Ma chi è, insomma”.
“È una... di un reality credo...”
“Per carità”.
“Ma è sicura, eh, ha il bollino di garanzia. In più dice che aveva un appuntamento con lei. Preso due mesi fa”.
“Può anche darsi, non me ne frega niente. Chiama i gorilla, che la buttino fuori”.
“Ma Presidente...”
“Che c'è!”
“Venga almeno a darle un'occhiata, cioè... è uno schianto. Io una ragazza così in vita mia non l'ho mai...”
“Naturalmente, perché sei un mentecatto. Io invece sono il Presidente, sto aspettando una notizia importante, e l'ultima cosa che desidero è una sveltina con una sconosciuta che magari nasconde un registratorino su per il... Ma ti sembro il tipo?”
“Presidente, con franchezza, sì. Una sveltina, nelle emergenze, non se l'è mai fatta mancare”.
“Adesso è diverso. Chiama i gorilla”.
“Va bene, però mi preoccupa”.
“Fuori”.
Però ha ragione, è curioso. Non sto pensando al sesso. Da una settimana. È strano.
No, a dire il vero non è strano. Alla mia età dovrebbe essere normale, ma negli ultimi anni... mi sembrava di non avere altri sfoghi... adesso no, adesso sto bene. Cioè, sono incazzato come una biscia, ma sto... bene. Niente erezioni spontanee. È come se tutta l'energia mi andasse in rabbia. Altre volte mi sono sentito così. Quando fiutavo un affare, e poi lo realizzavo. Potevo stare senza chiavare per settimane intere. È una cosa che esiste in psicologia, mi pare, subliminazione o che so io... beh, se mi consente di tirare avanti senza dovermi sbattere una scimmietta ogni mezza giornata, son quasi contento...
Che poi anche tutte queste storie sul presidente puttaniere, sì, sì, sapete che vi dico? Fatelo, fatelo un bel governo Fini-Casini-Rutelli, coi teodem e i teocon, i teodiqua e i teodilà, fatelo. Coi cardinali ministri, perché no, come in Iran. Fatevi stracciare la legge sull'aborto. Fatevi mettere i sondini su per il naso. Vedrete che poi lo rimpiangerete, il presidente puttaniere. Quello che andava a salutare il Papa coi tappi nelle orecchie, salutava e sorrideva e tornava a casa senza neanche avere un'idea di cosa gli avesse detto, il vecchio trucco di Andreotti, ma bisogna averci le palle, e quelle me le avete stracciate un'ultima volta, voi laicisti del salottino buono.
Io intanto resto all'opposizione, sai che c'è? Io ci sto da Papa, all'opposizione. Ci sono stato tante volte e ogni volta mi ci trovavo meglio. Appena qualcuno prova a sussurrare che chissà, bisognerebbe fare una legge sul conflitto d'interessi, lo distruggo. Poi appena i vostri governicchi vanno in malora, perché non siete capaci di mettervi d'accordo su niente, si rifà una campagna, che è la cosa che mi piace di più in assoluto, la campagna! E la rivinco io! Il più tardi possibile, però, così nel frattempo magari è finita anche la Crisi.
La Crisi. Ecco, pensateci voi, alla Crisi. Fateli voi, i miracoli. Non vi piacciono i miei fondali di cartone? I miei prefabbricati? Fateli fare a Bersani, vediamo cosa combina. Chiamate quell'altro buono là, Montezemolo. Un pirla che è riuscito a floppare una Coppa del Mondo di Calcio, per dire, ho fatto meglio io col Mundialito. Uno che se non gli davamo una mano, due mani, dieci anni di contributi per la rottamazione... a quest'ora il Lingotto era un campo nomadi, e lui gestiva gli zingari ai semafori, dai, dai, fate fare ai geni. Io sto fuori e me la godo. Vado in campagna, vado in tournée, meno male che Silvio c'è e tutte queste menate. Non c'è niente che mi gasi come un'adunata di scimmiette di provincia che si schiacciano per stringermi la mano... ah, non vedo l'ora.
“Presidente...”
“Che c'è adesso?”
“Niente, presidente...”
“Eh?”
“No, nel senso che stavolta non vengo a interromperla con una scusa, stavolta è la volta buona”.
“È uscita la sentenza?”
“Sì. Gliela leggo”.
“Dimmi solo: il Lodo è passato o no?”.
“È passato”.
“Ne sei sicuro?”
“Sì, presidente, è scritto qui, vede...”
“O mio dio”.
“Glielo avevo anche detto, che i magistrati non avrebbero perso troppo tempo a ragionarci su...”
“Mio Dio”.
“...domani comincia la stagione della caccia al Mammut e non se la perderebbero per niente al mondo... ma cosa c'è, Presidente, non si sente bene?”
“Un lieve capogiro”.
“L'emozione, capisco. Si deve sentire molto sollevato”.
“Certo, certo”.
“Adesso lei non può più essere processato... non che lei dovesse temere più di tanto i suoi processi, ma almeno ora potrà governare con più serenità”.
“Già”.
“Ma Presidente, cos'è quel muso lungo. Ha vinto!”
“Io sono abituato a vincere. Non è che mi faccia un grande effetto, alla mia età”.
“Ma non capisco. Un attimo fa era pieno di vita, scalpitava, e adesso...”
“Mi sto sgonfiando”.
“Non avrei osato dirlo, ma è così. Chiamo il dottore?”
“Ma no, ma no. Chiama i giornalisti. Devo dirgli che sono sereno e che ora finalmente potrò governare senza disturbi della magistratura e bla bla bla e cheppalle”.
“Come?”
“Cheppalle governare senza disturbi. Davvero, sarà una noia mortale. Io non ce la faccio senza disturbi. Ho bisogno di disturbi, di sfide, di gente che mi pungoli. Ma senti, questi giudici... se ne sono già andati via? Non c'è un modo di ricontattarli, di farli ragionare?”
“Presidente, non credo di capire”.
“Lo so, sei un babbuino. C'è che fino a cinque minuti fa avevo un'impresa da portare a termine, un combattimento da vincere, capisci? E io avrei vinto, a qualsiasi costo”.
“E infatti ha vinto”.
“È stato troppo facile, non mi va. A me non piace veramente vincere... il momento della vittoria magari sì, ma già il momento dopo, quando ti siedi sul trono... è tutto finito, diventi un funzionario che deve ricevere la regina d'Inghilterra e la contessina di stocazzo, ed è una noia, una noia che non t'immagini. Per me l'Italia è come una donna, capisci”.
“Forse”.
“Mi piace conquistarla, non avercela tutti i giorni tra le palle con le sue beghe da vecchia frustrata... se me la sposassi, capisci, smetterei di corteggiarla subito dopo, la cornificherei immediatamente... a proposito, la ragazza di prima...”
“Credo che sia ancora nel cortile, la vado a chiamare?”
“Sì. Credo di averne bisogno”.
“Ma Presidente, lo ha detto prima lei... se avesse un registratorino?”
“Tanto meglio, così gli ingaggi invece di chiederli a me li chiede alla cricca di De Benedetti e Santoro, ci faranno su un bello scandalo e si sentiranno così fieri di avermi infastidito. Se solo sapessero...”
“Sapessero cosa?”
“Che se loro non m'infastidissero, io probabilmente morirei”.
“Presidente!”
“Sì, morirei. Di noia. È peggio del cancro. Posso dirtelo, io lo so. E allora, 'sta signorina?”
“Arriva, arriva”.
“Bene. E poi lasciami solo”.
Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi
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Questa è letteratura.
RispondiEliminaComplimenti.
Sei un mostro. Di bravura, s'intende :)
RispondiEliminaCaro Leonardo, lei è proprio un inguaribile ottimista! Complimenti per la qualità della scrittura, ma sulla volgarità del Potere mi sa che debba rileggersi il Riccardo III :-)
RispondiEliminaQuindi adesso, nel nostro universo, Silvio va alla guerra. Evviva. Guerra!, tutti contro tutti, destra contro sinistra, nord contro sud, est contro ovest, Inter contro Milan, smuoviamo un po' la melma. Io ho già pronti gavettoni. Guerra, sola igiene d'Italia.
RispondiEliminaPer me l'Italia è come una donna, capisci. Mi piace conquistarla, non avercela tutti i giorni tra le palle con le sue beghe da vecchia frustrata...
RispondiEliminaComplimenti
Due parole soltanto:
RispondiEliminaCupio dissolvi
Ecco,sento il rumore in lontananza,non è tanto alto in cielo, mi appare con il suo colore giallo,
RispondiEliminail Piper 230... prosegue il suo volo,in coda il messaggio di pubblicità...."Leo sei Forte"... neanche il tempo di leggere..e giù una pioggia di volantini...ne prendo uno ..il titolo "Il Silvio Parallelo" Ahoo!!! svegliate!! e ora de annà a lavorà!!!!!!!!!
Andrea Como
Che bravo che sei, Leonardo! Già una volta mi avevi fatto empatizzare una volta, con il Silvio nazionale, nel post con i mini pony e l'Italia seduta sulle ginocchia...
RispondiEliminaOra di nuovo.
Al terzo post sull'argomento, credo che inizierò a votare PDL!
Proviamo a fare una sintesi?
RispondiElimina1) QUALE MOMENTO DI CRESCITA CULTURALE DAL DOPOGUERRA?
2) I FIGLI DEL C.D. POPOLINO EMANCIPATI NELL’ISTRUZIONE UNIVERSITARIA (ma solo quella? ) PER REALIZZARE IL SOGNO DI RICCHEZZA DI ANNEBBIATI GENITORI EX-PEZZE AL CULO;
3) LOBBY CHE MANTENGONO E RAFFORZANO LE LORO POSIZIONI IN ECONOMIA E NEL SOCIALE (paese bloccato dicono, adesso);
4) SISTEMA INFORMATIVO DA REPUBBLICA AFRICANA E REALE LIVELLO DI CULTURA IN SPAVENTOSO DECREMENTO (nuovi miti alla fabrizio corona );
5) PROPENSIONE MEDITERRANEO-LATINA-ROMANODECADENTE- A FOTTERCENE SE POSSIBILE ALLA PRIMA OCCASIONE DELLA LEGGE;
6) OBIETTIVO COMUNE MAGGIORITARIO: mangiare, godere, piazzare i figlioli;
7) MAFIA, CLIENTELISMO E CORRUZIONE COME espressione di subcultura diffusissima.
Non possiamo sorprenderci di nulla se viviamo nell’unico Paese al mondo in cui mafia+camorra fatturano più di una finanziaria…
In cui a nessuno frega di avere un governante che grazie al contractor dell’Utri è lì;
RIFLESSIONE: ma la Veronica Lario? Dove era quando Mangano accudiva le stalle? Le donne d’Italia non sono madonne e tanto quanto gli uomini sono peccatrici, ipocrite, avide, ignoranti, mafiose.
INDOVINELLO: Da non cristiano vi chiedo: quali sarebbero secondo voi i caratteri manifesti, le sembianze dei demonii sulla terra oggi nel 2009 d.c. ???
Corruttore morale in sembianze di Benefattore? Ammaliatore?
I genitori di N. e non solo loro portavano la figliola-ancella dal dio incantarore per la benefica iniziazione sessuale.
Non lo avevate capito?
Non c’è peggior male che quello assoluto che riesce a farsi apparire come il bene del mondo…
"Un pirla che è riuscito a floppare una Coppa del Mondo di Calcio, per dire, ho fatto meglio io col Mundialito." su questa sono scoppiato a ridere come un pazzo...
RispondiEliminaMek
Bravissimo!!! Scritto e pensato veramente molto bene!!!
RispondiEliminaUn Silvio Parallelo che mi ha ricordato Asturias e il suo El Señor Presidente
RispondiEliminaSalvatore Borsellino ha firmato un commento per Micromega nel quale scrive a Napolitano che dalla sentenza della Corte dovrebbe trarre le debite conseguenze.
RispondiEliminaDopo aver firmato anche lo scudo fiscale accampando giustificazioni misere, dovrebbe avere il coraggio di dimettersi da Presidente della Repubblica.
Per quel che vale, 1 sessantamilionesimo di italiani, sono
d´accordo con Borsellino (al 100%)
Bella la citazione psicologica della sublimazione e l'interesse che scade in occasione di un evento positivo, ma non festoso. Apre uno scenario sulla personalità ingabbiata delle persone abituate a vincere che perdono interesse per quello che ottengono ripetutamente, per efetto della svalutazione del risultato rispetto alla motivazione. E' come dire: non m'interessa il risultato, m'interessa arrivarci. Una droga come un'altra, che ti dà il fremito durante e ti lascia come un coglione subito dopo. Sappiamo che siamo governati da un manipolo di drogati mentali.
RispondiEliminaE' bellissimo questo Silvio Parallelo, Leonardo. Ma mi chiedo se, questa volta così come l'altra (Colpetto di stato, se non erro) intravedi un fondo di "verità vera" nell'immagine di un Berlusconi così forte da potersela ancora cavare e poi così amante delle sfide e della Campagna Permanente da sperare o addirittura lavorare alla caduta del suo governo.
RispondiEliminaQuesta storia, molto bella e interessante anche da un punto di vista letterario, a me sembra un po' troppo vicina alla sua ultima messinscena mediatica per essere vera ("a me queste cose mi caricano"); io non capisco se tu ci credi veramente o se invece ti sei divertito a mostrare l'assurdità del personaggio-Berlusconi così come appare. Scusa ma forse sono un po' "tardo" io e non ti capisco.
Io comunque la vedo così: Berlusconi non è affatto "caricato", sente la fine avvicinarsi e a 72 anni la fine ha un cattivo odore, e l'unico potere che gli rimane è ricattatorio.
SB è ancora lì per due motivi: non ha ancora deciso cosa vuole come liquidazione e/o le iene non si sono ancora organizzate per resistere all'esercito di scheletri nell'armadio che SB ha accumulato in decenni di crimine organizzato.
Gioco anch'io e prevedo per lui un destino a metà tra Andreotti, Craxi e Mussolini.
Guido
davvero spettacolare, un vero capolavoro.
RispondiEliminasono commosso
alek che linka immediatamente questo post sul suo blog
Offtopic ma inquietante: da Repubblica.it di oggi
RispondiElimina"Bersani. Il Foglio si schiera con Bersani. In un editoriale in prima pagina il giornale di Giuliano Ferrara prende posizione sulla corsa alla segreteria del Pd."E' una persona seria, non ha inclinazioni lunatiche e non gli verrebbe mai in mente - si legge - di andare a giurare sulla Costituzione dalle mani di suo padre su un marciapiede (ciò che ha fatto, preso da entusiasmo, il suo rivale)"."
Tse'! stara cercando di sabotarlo?
Andrea
Sapere che c'è così tanto talento allo stato libero in natura mi riempie di buonumore. E di una sana invida mentis.
RispondiElimina