Verso il Partito Unico
Caro Leonardo,
è da un po' che non ti racconto come va in casa. Beh, va male.
Quando mi sospesero dal Progetto Duemila, non me l'ero presa più di tanto. Avrei avuto più tempo per curare le lezioni al corso di Ucronia (sta per iniziare il nuovo trimestre), e tanti altri lavoretti sospesi – inclusi gli appostamenti per localizzare Taddei, naturalm. Ma è un fatto che il più del tempo stavo in casa. Una situazione esplosiva.
Da quando Damaso è scomparso, in teoria andiamo tutti d'amore e d'accordo. In realtà Concetta non sopporta di avermi tra i piedi tutto il santo giorno, ed è convinta che dovrei trovarmi un lavoro. Un altro. Che sono il solito buono a niente. E anche Assunta è scontrosa. È convinta che io le nascondo qlcosa, e ha ragione, ma che ci posso fare? Crede che io sappia dov'è Damaso, ma qsto non lo so. All'ospedale non c'è, il suo nome non è più nell'organigramma. Ora sto aspettando che i cagnoni si facciano vivi e mi chiedano di Taddei – è da un po' che sono scomparsi anche loro. Nel frattempo, è vero, non combino molto in casa. Giro per le stanze, mi faccio una cicoria, vado in bagno, inciampo in un soprammobile, un giocattolo di Letizia…
"Papà! Hai pestato Teddi!"
"Eh?"
"È l'orso Teddi. È vecchio adesso. Sta più attento".
Un vecchio orso di peluche – fabbricazione cinese. Letizia lo ha ereditato dal fratello.
"Cristo, vuoi stare attento a dove metti i piedi?"
"Scusa, Concetta, nel corridoio è buio e io…"
"Ma perché non esci a farti un giro? Eh? Potresti comprare il pane".
"Già preso".
"Vai da Marino, allora. Vai a farti una birra".
"Ho un po' di gastrite".
È un po' il limite strutturale del Trimonio: quando Arci lo inventò, fece ben presente che sarebbe occorsa una drastica rivoluzione edilizia. Secondo le sue stime una famiglia con tre elementi adulti e due bambini necessitava, minimo, di tre camere da letto: occorreva tener conto del fatto che i tre adulti non avrebbero necessariam voluto dormire insieme (letti a tre piazze e cose simili erano fuori discussione), bensì in due, o anche tre camere separate. Qsto si scontrava con l'edilizia degli ultimi trent'anni, concepita per lo più per famiglie a figlio unico: occorreva dunque abbattere muri, rifare planimetrie. E qualcosa in effetti fu messo in cantiere, ci furono appalti, se ne occupò una commissione su cui poi indagò un'altra commissione, che si sciolse tra mille polemiche e si riformò, e nel frattempo i trimoni andarono a vivere nelle case che erano disponibili. Noi, per dire, siamo in quattro in un bilocale. Non si vive male, a patto di non essere tutti in casa nello stesso momento.
Quanto ai letti: nei primi tempi io dormivo sul divano, da noi si usa così, è il posto degli uomini. Poi tra Assunta e Concetta cominciò a far freddo, e piovve, piano, e crebbero stalagmiti e stalattiti, finché Assunta non volle prendermi il posto e io tornai a letto con Concetta. Poi le cose peggiorarono sempre di più, Assunta aveva trovato un uomo e Concetta si era evoluta nella nota casalinga frustrata, faceva tardi sul divano davanti a Supernet, sognandosi numeri al lotto, cyclettes all'inferno e altre cose così, e per la prima volta in diversi anni di matrimonio io e Assunta ci siamo trovati a letto assieme. Buffo.
No, per niente buffo.
Io russo un po', ed è stabilito che lei può prendermi a calci. Sono gli unici contatti che abbiamo. A volte lei mi dà dell'idiota per essermi fatto sospendere dal lavoro, io replico che non era lei un tempo a lamentarsi del mio eccessivo conformismo? Lei risponde piccata che non si può passare dall'eccessivo conformismo a pigliare i sacerdoti per il bavero davanti a un cardinale, non è coerente, io le obietto che non è scritto da nessuna parte che io devo essere coerente, non sono mica come quei personaggi dei romanzi che fanno tutto qllo che ci si aspetta da loro, lei mi dice che nessun romanzo è abbastanza scadente per un personaggio lunatico e smorto come me, e che mi merito tutto il mio fallimento, tutto tutto tutto. E io allora le chiedo se ne tutto tutto è inclusa anche lei che a letto con me, e Letizia, e lei risponde lasciami stare, sto dormendo, e la cosa finisce lì.
Ma l'altro ieri mi ha detto: "Domani torni al lavoro".
"Ma sono sospeso a tempo indeterminato".
"Nessun tempo è indeterminato per sempre, Mac. Il nuovo capo ha chiesto di te. Te l'ho detto che Antonio-Abate è stato rimosso, no?"
"Per colpa mia?"
"Può darsi. Così il nuovo capo ti deve qlcosa".
"Mm".
"Per favore, niente sensi di colpa. Antonio-abate era un noto incapace. Non si ricordava nemmeno il colore delle sue mutande. Voltati sul fianco e dormi. Domani devi essere in forma".
Ha spento la luce, prima che io potessi alzare le lenzuola e dare una sbirciata alle mutande. Di che colore erano? Mah.
***
Io non bestemmio, per antica e inveterata abitudine, ma se c'è stato un momento nella mia vita in cui avrei dovuto e forse voluto, è stato il giorno dopo, appena entrato nell'ufficio che era stato di Antonio-Abate.
"Oh, habemus Immacolato! Come va?"
"Ma Diob…"
"Ssst! Ssst…" (Il suo sguardo si mette a vagare nell'aria a formare il tipico messaggio Attento ai microfoni) "ti ho appena riabilitato e già vuoi farti mettere ai ceppi?"
"Tu mi hai riabilitato?"
"Sic. Questo dovrebbe suggerirti qualcosa"
"Sei tu? Pioquinto, tu sei il nuovo Capo?"
"Tu lo dici. Mi hai aggredito davanti al Capo; tu sei stato sospeso, il Capo rimosso, e io ho preso il suo posto. Se ci rifletti un po', Immacolato, qsta è la storia della tua vita".
"E ora che altro vuoi da me?"
"Beh, la tua anima".
"?"
"Ma no, scherzo. Voglio il tuo lavoro. Ora che io dirigo il Reparto Nostalgia, voglio solo i migliori. Tu sei il migliore in circolazione, perciò voglio te. È molto semplice".
"Ma io e te la pensiamo diversam su molte cose".
"Suvvia. Gente come me e te nella vita l'ha pensata praticam in tutti i modi possibili. Occorre soltanto sintonizzarci un po'".
"Io so che Wojtyla ha stretto la mano a Pinochet in Cile. Sintonizzati su questo".
"Sei sicuro che gli abbia stretto la mano? Forse era sul balcone e ha rifiutato di stringergliela. Sei sicuro di ricordare bene?"
"Se mi lasci andare nell'archivio, io…"
"Nell'archivio non c'è più niente, Immacolato. Resti solo tu. Sei sicuro di qllo che ricordi? Magari non gli ha stretto davvero la mano. Vuoi montare un polverone per qlcosa che non ti ricordi bene? E a che pro?"
Caro Leonardo, uno dei grandi flagelli dell'umanità è l'inveterata abitudine a sottovalutare i preti. Prendi qsto. Dov'è finito il sonnacchioso abatino di tre mesi fa? Al suo posto c'è un avvocato del diavolo coi controcoglioni. Mi fa impressione.
"Ora, se stai tranquillo e non ti metti a cianciare di complotti e altro, ti spiego cosa vorrei da te, per esempio, entro stasera. Un bel pezzo sull'anniversario del V-day di vent'anni fa. Sai cos'è il V-day?"
"Sì, ma non mi ricordo niente".
"Nel 2005 era il sessantenario della presa di Berlino. Grandi festeggiamenti a Mosca. C'era anche Berlusconi, anzi, Berlusconi-bis. E il presidente usastro… non mi viene il nome… del resto è irrilevante. Ma concentrati con Berlusconi. Che ci faceva là?"
"Non mi ricordo".
"Prova a inventare".
"Inventare?"
"Una sfilata di anziani combattenti dell'armata Rossa, sulla Piazza Rossa, il Cremlino… le falci e i martelli rimessi a nuovo da Putin… e Berlusconi-bis che guarda tutto qsto, e sorride, e saluta…"
"Forse rammento qlcosa".
"Sì?"
"È qlla volta che ha detto: non saluto i comunisti, ma i patrioti!".
"Dimenticatene. È irrilevante".
"Ma…"
"Quel che dovresti invece ricordare, Immacolato, se tieni al posto tuo e a qllo di tua moglie, è che Berlusconi tornò da Mosca con un'idea fulminante destinata a sconvolgere definitivam la scena politica del Bel Paese. Il Partito Unico, Patriottico e Popolare! Un Partito, Un Dio, Un Popolo, Un canale digitale terrestre! In pratica, la prefigurazione del Teopop".
"Ma è una stronzata".
"Come tante".
"No, più di tante altre. Il Teopop è nato da un'altra parte, e all'inizio Berlusconi non c'era. Mi ricordo benissimo, io lavoravo nel catering, e…"
"E se trovassi in archivio una serie di articoli datati maggio 2005 in cui B. parla di Partito Unico?"
"Non vuol dir niente. Eran solo discorsi. Mi ricordo bene. Il Teopop è nato in un'assemblea permanente in cui ci si chiedeva perché la sinistra perde sempre. Ma eravamo tutte mezze calzette, e B. non c'era".
"Perché, tu c'eri?"
"Andavo avanti e indietro coi carrelli".
"Ne hai fatta di strada, da allora".
"In discesa, direi".
"Immacolato, ascoltami. C'è ancora tempo per salire. Perché non varchi la soglia della speranza?"
"F'nql".
"Non avere paura".
"Non dirmelo. Non dirmelo mai più".
"Va bene, come vuoi. Ma buttami giù due cartelle su Mosca, 8 maggio 2005. Berluconi in visita a Mosca ha la prima folgorante intuizione che lo porta alla creazione del Teopop".
"Quindi è così. Ha davvero ripreso il controllo".
"Non lo ha mai perso ".
"E tu sei un suo uomo".
"Io sono un vincente, Immacolato. I vincenti puntano sui vincenti. I perdenti rosicano, s'arrabbiano, sollevano un polverone, e quando il polverone si abbassa, il vincente è sul podio. A maggior gloria di Nostro Signore, amen".
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