Il muro di cristallo
Caro Leonardo,
in questi giorni non ti ho scritto molto. Casini. Superlavoro. Ecco, volevo parlarti un poco del lavoro che faccio.
Beh, è tanto e vario. La sera, se c’è luce, correggo le bozze per un paio di riviste Supernet. Al mattino sono titolare precario della cattedra di narrativa ucronica – un bel lavoro, non credo che me lo pagheranno. E al pomeriggio sono qui, al Progetto Duemila.
Il progetto è… mah, temevo peggio. Quando arrivai ero convinto che facesse parte della punizione. Ma adesso credo che abbiano davvero bisogno di me. Al campo di rieducazione hanno scoperto che ho memoria, e questa per loro è una risorsa importante. (Per la verità, a me non pare di avere tutta questa memoria, adesso. Più di chiunq altro in circolazione, questo sì. Ma non così tanta, in senso assoluto).
Il Progetto Duemila non è niente di che, in sostanza è la rielaborazione Supernet di un programma tv che è sempre esistito – ricordo di averne visto qualche puntata da ragazzino, al tempo si chiamava “20 anni dopo”. Segno che i Cicli Nostalgici esistevano, e venivano adoperati, anche prima che Arci li osservasse scientificamente e ci costruisse la famosa teoria dei cristalli.
La famosa teoria dei cristalli – un'altra volta mi piacerebbe discuterne con te in senso generale. Io non è che ci abbia capito mai molto, però ho collaborato con Arci in quel periodo, lui mi faceva molti test, mi metteva un casco in testa, cose così. Per cui mi sento in qualche modo responsabile.
Comunq l’essenziale, al fine del Progetto Duemila, è solo laparte di teoria in cui si studiano le cause e gli effetti della Nostalgia.
Arci scoprì che si trattava di un fenomeno molto simile al sonno, che come il sonno seguiva precisi cicli fisiologici. Lui partiva dall'assunto che il Passato è perso per sempre, e che ne conserviamo in memoria soltanto alcuni frammenti più o meno casuali, proprio come ci succede di ricordare solo una minima parte dei sogni che facciamo la mattina.
Successivam, noi trasformiamo questi frammenti in una narrazione: li montiamo, come in un film, gli diamo un senso. Tutto questo, nel caso dei sogni, accade nei primi minuti successivi al risveglio; invece i ricordi prendono molto più tempo: mesi, e a volte anche anni. Arci scoprì che c'era un limite massimo entro il quale un 'frammento di passato' poteva essere riutilizzato, montato all'interno di una narrazione e trasformato in un vero e proprio 'ricordo': e questo limite, guarda un po', erano proprio i 20 anni. (20 anni e 47 gg., vabbè). Questa soglia è stata poi chiamata "Muro di Cristallo": un'espressione impropria per dire che dopo i vent'anni i ricordi si cristallizzano, prendono la loro forma definitiva. I frammenti che non si cristallizzano entro i 20 anni si perdono, vengono definitivamente evacuati dalla memoria. E questo spiegava un sacco di cose.
Per esempio, spiegava perché negli anni Sessanta molte persone sognassero di vivere negli anni Quaranta, rifare le brigate partigiane eccetera, e perché negli anni Ottanta la gente non facesse che cantare canzoni degli anni Sessanta, disprezzando quelle che uscivano in quel momento, che naturalm furono rivalutate e tornarono di gran moda nelle discoteche vent’anni dopo. E così via. Arci aveva capito che le persone vivono due dimensioni temporali diverse: mentre agiscono nel presente, nel loro cervello stanno ricostruendo il Passato. C'è un intervallo di 20 anni e 47 gg. in cui il passato è ancora magmatico, informe, solo parzialmente cristallizzato, e ognuno può rimodellarlo un po' come vuole: dopodiché, fine: il Sogno è costruito, il Ricordo è completo, il Tempo Perduto è Ritrovato, e non c'è più niente da fare.
Grazie ad Arci, il Teopop aveva gli strumenti scientifici per interpretare il fenomeno. Rimaneva da capire come usarlo.
Su questo, ovviam, il Teopop si divise. Secondo Defarge la Nostalgia non era un bel lavoro, essa impediva ai cittadini di vivere con pienezza il presente. Ci scrisse anche un’enciclica, dal titolo “Compagni, la Nostalgia non è un bel lavoro!”
Secondo altri, la Nostalgia poteva sempre servire, ed era meglio che servisse al Teopop. Così fu delegata una commissione, che propose un programma, il quale prevedeva l’istituzione di un comitato che supervisionasse un progetto – il progetto Duemila. Si chiama così perché è stato fondato nel 2020, con lo scopo di "assistere i cittadini affinché la ricostruzione mentale dell'anno 2000 sia la più oggettiva e la meno turbativa dell'Ordine Pubblico possibile, a maggior lode e gloria di Nostro Signore Onnipotente, amen". Dopo il Duemila ci fu il Duemila E Uno, il Due, il Tre, il Quattro, e adesso stiamo iniziando il Cinque. In pratica ci muoviamo a ridosso del Muro di Cristallo: ogni settimana ripeschiamo avvenimenti, filmati, foto di vent'anni fa, ci costruiamo un programma e lo mandiamo in prima serata sulla terza rete Supernet. La gente lo guarda, e pensa: "Toh, vent'anni fa eravamo proprio così", e in un qualche modo riadatta i suoi ricordi a quelli che abbiamo proposto noi. Nel giro di poche settimane quel riadattamento si cristallizza definitivamente, e i frammenti indesiderati vengono evacuati. E anche il 2005 "è Passato". Fine.
Un lavoro molto creativo, a raccontartelo.
Un gran paio di palle, certi lunedì mattina.
Ma di questo ti parlo un'altra volta. Alla prossima. Mac.
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