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venerdì 16 agosto 2024

Amami a pacchi

(Un disco per l'estate 2024)


 

Quando trent'anni fa Anselmo Focaccia, in arte Xilitolo, pubblicò la sua versione blueseggiante di Amami a pacchi, ci fu chi gridò alla profanazione del classico di Andrea De Fabrizi, un brano che in effetti dietro al nonsense celava una sua profondità. 

La situazione era un po' più complicata perché Xilitolo anche in sede processuale riuscì a dimostrare che il brano non era di De Fabrizi, ma risultava registrato a un tale "Robbi Giovannini", un improbabile bluesman di Goretto, delta del Po. Negli anni più di un musicologo, non avendo veramente niente di meglio da fare, ha tentato di dimostrare che Robbi Giovannini non era che Xilitolo sotto falso nome, il quale con un astuto sotterfugio avrebbe convinto i funzionari siae a retrodatare agli anni Sessanta un demo molto più recente. Ma Xilitolo non lo freghi, è uno che sgraffigna testi ad altri autori da una vita. 

Proprio quando ormai eravamo rassegnati, una sensazionale scoperta ha riaperto il caso: qualche anno fa, nel mercatino delle pulci di Alassio un egittologo in vacanza ha recuperato un 45 giri del 1959 di "Dario Balestra e la sua Orchestra" che probabilmente in seguito era stato usato come fondo per la sabbiera di un gatto, perlomeno questa è la spiegazione più plausibile per la peculiare cattiva condizione del reperto. E però anche se l'incisione era a brandelli, da quei brandelli si evince che lo sconosciuto Balestra stava cantando lo stesso testo di Robbi Giovannini, anche se su una base musicale che niente aveva di blues. E quindi, insomma, chi ha scritto davvero Amami a pacchi? E perché questo dovrebbe interessarvi? Eh vabbe' abbiate pazienza, ho questi quattro pacchi e non sapevo dove piazzarli. 

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