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giovedì 18 settembre 2014

Il francescano volante

La sua gabbia a Osimo. Neanche un trespolo.
San Giuseppe da Copertino (1603-1663), frate e mistico, patrono degli astronauti, amico degli studenti e protettore degli esaminandi

Comporre le classi, in particolare le prime medie, è più un'arte che una scienza. Non ci sono parametri oggettivi, non c'è modo di sapere se quello che stai facendo funzionerà o no. Se tutti si lamentano è un buon segno: se fossero in pochi a lamentarsi probabilmente avresti commesso un'ingiustizia, favorendo qualcuno a scapito di qualcun altro. Se si lamentano tutti almeno sei sicuro di non aver favorito nessuno, il che è già qualcosa.

Una delle difficoltà fondamentali, quando componi le classi, è far vuotare il sacco alle maestre elementari. Esse sanno molto dei ragazzi che tu devi mescolare in un pastone il più possibile uniforme. Sanno senz'altro distinguere i ragazzi talentuosi e i criminali in erba, e tuttavia neanche sotto tortura ti diranno "Omar Pascià è un ragazzo talentuoso!" o "Livio Barazzutti è un criminale in erba". Li hanno avuti in custodia per cinque e più anni, e quindi non glieli tocchi, sono i loro bambini. Sono tutti bravissimi. Sono tutti meravigliosi. Al limite, a volte, aggiungeranno espressioni sibilline come "...è da capire". Per intenderci: se la sua maestra dice che Livio "è da capire", Livio non è semplicemente da capire. È da guardare a vista per evitare che mangi gli altri bambini, o i loro astucci, o li faccia mangiare agli altri bambini (i loro astucci).

"E Giuseppe?"
"Eh, Giuseppe, Giuseppe... è meraviglioso".
"Naturale. Ma a parte questo? Morde?"
"No... no... tendenzialmente no".
"Tendenzialmente".
"È un ragazzo straordinario, con una sensibilità, una fantasia..."
"Quindi non lo mettiamo in prima G".
"Ma no, perché?"
"Perché sarebbe il ventesimo straordinario, sensibile e dotato di fantasia. Anzi facciamo così: da qui in poi, mi dici soltanto quando non sono straordinari e sensibili. Se non dici niente do per scontato che sono straordinari e sensibili. C'è il completamento automatico, vedi?"
"Però Giusi non è come gli altri, lui è un po' di più... come dire..."
"Più sensibile?"
"Insomma va capito".
"O mio dio. Un altro?"
"Ma no, non in quel senso..."
"Non è un maniaco oppositivo violento, mi vuoi dire".
"No, tendenzialmente..."
"Tendenzialmente".
"Anche la neuropsichiatra ci ha confermato che è tutto a posto, non ha niente che..."
"Ehi ehi ehi, ferma, è uno da neuropsichiatria?"
"No, no, assolutamente".
"Ma qualcuno ce l'ha portato".
"Noi no, noi non c'entriamo, per noi era solo un ragazzo che..."
"Senti, ne ho altri settanta da piazzare entro sabato, e non è che io voglia sapere vita morte miracoli. Soltanto se graffia o no".
"Non graffia".
"Oh, grazie".
"Però... vola un po', ecco".
"Ricevuto, lo mettiamo al piano terra".

GIU'! PORTATELO GIU'!

Giuseppe da Copertino volava. Per un santo è quasi una cosa banale. È un po' meno banale il modo in cui confratelli e gerarchie reagivano al miracolo: con fastidio. Il francescano volante passò parecchio tempo in gabbia. Dopo aver tanto penato sui libri per riuscire a diventare sacerdote, alla fine gli toccò officiare nella sua cella, da solo. Questa cosa di levitare a ogni menzione della Madonna o di Gesù, o anche solo per aver fissato un'immaginetta santa, dopo un po' riusciva snervante. Ok, lo abbiamo capito, sei santo, ma adesso vieni giù, comportati come una persona normale. No, niente da fare. Giuseppe non ce la faceva. Guarda che chiamiamo l'Inquisizione!

Per fortuna quella spagnola era impegnata. Si scomodò l'Inquisizione napoletana, forse meno intransigente. Ma chi è questo tizio? Perché non riesce a star fermo? Siamo nel Seicento, è un po' prestino per diagnosticare un deficit dell'attenzione.
"Non riesce a farci niente. Anche mentre gli parli: un momento è qui che ti ascolta, l'attimo dopo è in orbita".
"Ha sempre fatto così?"
"Difficile dirlo, ha già cambiato molte classi... volevo dire, molti conventi".
"Ahi".
"Copertino (Lecce), Martina Franca, Roma, Assisi, Pietrarubbia, Fossombrone, Osimo..."
"Non riesce a tenerlo nessuno. Nel faldone cosa c'è scritto?"
"Bambino meraviglioso"
"Naturale. E poi?" (continua sul Post...)

31 commenti:

  1. Da padre di un ragazzo che ha iniziato la prima media, e che naturalmente è un bambino meraviglioso e sensibile, ti ringrazio per il sorriso (anche per il resto dell’articolo, sai che ho sempre amato i Santi del giorno).
    Mio figlio è finito in prima E e non nella G, ne deduco pertanto che non lo faranno santo (ci avevo fatto un mezzo pensiero, al relativo merchandising di immaginette e rosari, in alternativa alla lontanissima pensione – mia, intendo)

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  2. raga, andiamo nel blog di bruno che è più divertente, qui censurano tutto
    bye bye Leo e ai due gatti

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  3. Questo blogger è solo un povero censore frustrato.
    Ma poi si crede un grande scrittore 'sto pennivendolo.

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    1. Debbo deluderti anche su questo; dopo un paio di commenti ripetuti è possibile che faccia tutto in automatico l'antispam.

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    2. Su cos'altro ancora mi dovresti deludere?

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    3. Cosa non si fa per avere due commenti e tre click in più ....che desolazione

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  4. Che pretendi, qua si parla solo di santi e negretti che giocano a pallone. Al limite si infamano i cinque stelle, mica si può parlar male dell'azionista di maggioranza. Qua si tiene famiglia.

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  5. Tu mi dimostri di non conoscere Leonardo.
    Vatti a rileggere gli articoli di fuoco ora contro il Ministro Cancellieri, ora contro Vendola sempre per telefonatine quantomeno discutibili e poi ne riparliamo...

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  6. Certo. Infatti scrive del babbo di Renzi indagato, non di santi che volano e negretti che giocano a pallone. Un eroe della stampa libera, proprio.

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  7. Cosa centra il babbo di renzi con renzi, voi pentastellati a volte proponete dei sillogismi davvero curiosi

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  8. Caro Leonardo, ti faccio i miei complimenti. Difficilmente ho trovato un blog con commenti così aulici. Si vede proprio che la tua prosa tira fuori er mejo dalle persone.

    Si scherza, leggo con piacere il blog (alcuni commenti a parte) ;)

    Herr Lampe

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    1. Herr Lampe, ogni bloggere a i comentattori che si m'erita

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    2. Anonimo del 20/9 h. 22:52

      ogni anonimo ha la grammatica che si merita

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    3. Anonimo (chiunque tu sia),
      io sono molto sereno. non posso dire lo stesso di voi.

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  9. Ma nulla c'entra! Ma ti pare che un babbo onesto e specchiato non abbia favorito la carriera del degno figliolo?

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  10. Ora tira fuori, già che ci sei, anche l'azienda di famiglia e la buonuscita ...mi raccomando eh...

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  11. ci sarà sicuramente qualche condizione "umana" più pietosa* di quella di chi si scomoda a scrivere su un blog "questo blog fa schifo" e si attarda ad aggiornare finché vede/non vede il suo commento.

    ma a me non ne viene in mente nessuna.

    * va be', se escludiamo patologie fisiche e detenzioni

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    1. @riccodentro
      C'era proprio necessità di questo tuo commento
      Grazie

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    2. Non sto a fare classifiche, ma anche te a fare pietà sei messo per nulla male.

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    3. Se si dovesse fare una classifica sicuramente tu mi precedi, guarda te l'assicuro

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  12. lo ammetto: ho letto prima i commenti (alcuni dei quali decisamente scemi) e quindi ho letto il post
    decisamente divertente (il post) e meno divertente (la mancanza quasi generalizzata di senso dell'umorismo)
    comunque: e le foibe?

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  13. Non sarebbe male. Se facessi il blogger. Leonardo non ne parla... ah no scusa, lui è uno scrittore...

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  14. C'è da dire che il francescano volante a giudicare dai commenti ha avuto un successone...

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  15. Ho visto una bindi in grande spolvero che ha detto che la sinistra al governo ha fatto tante cose positive, ma dovevate vedere l'espressione del viso...incrdibile

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  16. Ciao Leonardo, ti leggo da quando hai aperto il blog ed ho seguito tutta la tua evoluzione e maturazione di questi (quanti saranno, 17, forse 18) anni.

    Con immutata stima, continuo a leggerti con soddisfazione. Ho un bimbo in seconda media ed uno in quinta elementare e quindi, anche per aver fatto numerosi anni il rappresentante dei genitori, conosco abbastanza bene queste dinamiche che rappresenti con ironia.

    Grazie, ciao.

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  17. Sono tredici, quasi quattordici! È ancora alle medie! (grazie a te)

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