Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi

Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi. Noi no. Donate all'UNRWA.

venerdì 23 settembre 2011

(Contiene un coming out)

L'incoerenza è un diritto.

"Quindi se ho capito bene voi siete un gruppo di omofobi anonimi".
"Assolutamente no".
"Non siete anonimi?"
"Sì, siamo anonimi. Ma non siamo omofobi".
"Come no, scusa".
"Anzi, stiamo lottando contro l'omofobia".
"Voi?"
"Sì".
"Contro l'omofobia?"
"Certo".
"E il vostro modo di lottare contro l'omofobia è aprire un blog e..."
"Pubblicare una lista di parlamentari omosessuali".
"A me sembra una cosa omofoba".
"Assolutamente no".
"Scusa, eh, io non è che me ne intenda, voglio dire, alcuni dei miei migliori amici sono omofobi, ma non bazzico tantissimo l'ambiente".
"Meglio per te".
"Però lavoro in una scuola e mi hanno insegnato questa cosa: che se un mio alunno A dà del gay a un suo compagno B, l'alunno A è omofobo".
"Esatto".
"Ed essere omofobi è sbagliato".
"Giusto".
"Essere omofobi è giusto?"
"No, intendevo sbagliato".
"Insomma dare del gay a un bambino è omofobia".
"Esatto".
"Ma anche dare del gay a un adulto è omofobia".
"Se quell'adulto non è d'accordo".
"Se quell'adulto non è d'accordo".
"Sì, è omofobia".
"Allora vedi che ho ragione. Voi avete dato del gay a dieci adulti che non vorrebbero essere chiamati gay. Quindi siete omofobi".
"Ma no, noi non siamo omofobi".
"E perché no, scusa?"
"Perché siamo gay anche noi".
"E questo cosa cambia".
"Cambia tutto. Se lo facciamo noi non è omofobia".
"Cioè, un gay non può essere omofobo".
"No".
"E i dieci parlamentari della lista?"
"Loro sì, sono omofobi".
"Ma li avete messi in una lista di gay! Hai appena detto che i gay non possono essere omofobi".
"Loro sono omofobi perché sono gay che si nascondono".
"I criptogay".
"Esatto".
"Loro possono essere omofobi, mentre voi invece no".
"Guarda che è molto semplice. Quelli sono gay che vanno in parlamento e votano leggi che penalizzano i gay. Quindi sì, loro sono omofobi. Noi invece lottiamo per i diritti della comunità gay. Non possiamo essere definiti omofobi".
"Anche se in concreto state inchiodando dieci persone alle loro preferenze sessuali private, che di solito è una cosa da omofobi".
"Può darsi che sia una cosa da omofobi, in generale".
"Ah, ecco".
"Guarda, te lo concedo. A volte ci sono medicine che assomigliano molto alle malattie che curano".
"I vaccini, insomma".
"I vaccini, giusto".
"Voi inoculate un po' di omofobia per combattere contro l'omofobia".
"Sì, potremmo dire così".
"Ma cos'è che hanno fatto di così omofobico questi dieci criptogay? Scusa, non è una domanda retorica, è proprio che ne sono successe così tante negli ultimi mesi che non ricordo più..."
"Per esempio hanno votato contro la proposta di legge che proponeva di istituire l'aggravante di omofobia".
"Ah, mi ricordo! Cioè, se picchio un gay scatta l'aggravante perché è gay".
"Non proprio. Se picchi un gay perché è gay, scatta l'aggravante".
"Giusto. Io poi in questura direi che l'ho picchiato non perché gay, ma perché era interista, così non scatta l'aggravante, almeno finché una lobby di parlamentari interisti..."
"Non è detto che il giudice ti creda".
"Sì, va bene, però era una legge un po' discutibile, no?"
"Mi sembri un po' omofobo nelle tue argomentazioni. Non è che per caso sei uno di quelli che..."
"No, guarda, in realtà io ero d'accordo"
"Sì?"
"Cioè, mi sembrava una legge che istituiva una specie di steccato intorno ai gay, insomma, un gruppo di persone che unicamente per la loro scelta di genere diventavano meno picchiabili degli altri, nel senso che se li picchiavi rischiavi di più, però..."
"Però?"
"Però d'altro canto riconosco che ci troviamo in una situazione di emergenza, cioè in questo Paese picchiare i gay è una specie di atto dovuto, a momenti c'è gente che chiede la pensione d'invalidità perché picchiando i gay si è lussato una spalla, credo che la situazione richieda una legislazione emergenziale".
"Esatto, bravo, vedo che hai colto il fulcro del problema. C'è un'emergenza e noi siamo esasperati, non vediamo riconosciuti i nostri diritti".
"E quindi ne chiedete di più".
"Siamo una minoranza che ha bisogno di essere riconosciuta e rispettata".
"E quindi mettete alla gogna dieci parlamentari che sono gay".
"Non fare il furbo".
"Tra l'altro non è nemmeno sicuro che siano gay, cioè, nessuna fonte, è la classica letterina anonima, tanto valeva usare indymedia roma".
"Il problema non è che siano gay. Ma sono persone incoerenti".
"Siete incoerentofobi, insomma?"
"Hanno una doppia morale: in casa loro sono gay, in parlamento sono omofobi. Questo non va".
"Perché parli di doppia morale, magari hanno una morale sola che è omofoba, mentre invece la loro estetica è gay. Succede".
"Non è giusto. Vorremmo che fossero coerenti".
"Magari sono coerenti, nel senso che hanno smesso di essere gay e sono passati del tutto dalla sponda omofoba. Una scelta come un'altra. Oppure se uno è stato gay dieci anni fa non può cambiare idea mai più?"
"Certo che può cambiare idea, ma quei dieci lì..."
"Potrebbero anche averla cambiata la scorsa settimana. Sarebbero fatti loro".
"Stai ragionando per assurdo. Quello che risulta a noi è che quei dieci sono gay. Omofobi".
"E quindi incoerenti".
"Giusto".
"Ed essere incoerenti è sbagliato".
"Sì".
"Ho una brutta notizia".
"Sentiamo".
"L'incoerenza non è un reato".
"E questo che c'entra".
"C'entra tantissimo. Non c'è una sola legge dello Stato che chieda al cittadino di avere comportamenti privati coerenti con le idee prefissate in pubblico. Non una sola riga di Costituzione. Neanche un comma di codice penale. Niente. L'incoerenza è un diritto".
"E' comunque un comportamento esecrabile".
"Secondo chi?"
"Secondo la nostra cultura".
"Cattolica".
"No, non cattolica".
"Altroché. Farisei, sepolcri imbiancati. Dite una cosa e ne fate un'altra. Tutto Vangelo. L'incoerentofobia è una malattia senile del cattolicesimo".
"No, senti, scusa, non ci sto. E' una cosa normalissima, moderna, pretendere da un uomo politico un comportamento coerente con le proprie idee".
"Quindi, siccome questi dieci erano gay, è normalissimo e moderno che chiedano un'aggravante per omofobia".
"Sì".
"E se non la chiedono vanno alla gogna. Ma se semplicemente non erano d'accordo? Un gay può anche pensare che l'aggravante per omofobia sia un provvedimento esagerato o controproducente, che rischia di alzare uno steccato irreale tra i gay e il resto del mondo".
"Ma tu non la pensi così".
"No, io penso che tutto sommato uno steccatino nell'emergenza ci possa anche stare".
"Ecco, vedi".
"Ma uno può anche non pensarla così, no? Se uno non la pensa così diventa subito un omofobo? Uno può anche pensare che i gay devono fottersene dell'emergenza, stringere i denti e chiedere esattamente gli stessi diritti degli altri. Un gay potrebbe pensarla in questi termini?"
"Sì, in effetti alcuni gay la pensano così".
"E non sono omofobi".
"No, non necessariamente".
"Tranne quei dieci. Quei dieci lo sono necessariamente".
"Senti, lo abbiamo già detto prima. Può darsi che sia una porcata, in generale, ma in questo momento difficile è tutto quello che potevamo fare".
"Una letterina anonima".
"Credi che sia facile?"
"No. In effetti no. Comunque senti. Vorrei dirti una cosa. Io e te siamo amici. Siamo amici, vero?"
"Certo".
"Senti, devo dirtelo. Penso di essere gay".
"Ma dai! Complimenti".
"Beh, mica tanto, vista la situazione".
"Sì, sì, va bene, è difficile, però è anche bellissimo, sai..."
"Però vorrei che tu non lo dicessi a nessuno".
"Ma naturalmente, scherzi?"
"Eh, appunto, su queste cose non si scherza mica".
"Infatti, no".
"Quindi non lo dirai a nessuno, perché sarebbe come tradirmi".
"Assolutamente no".
"Neanche se volessi scendere in politica, per dire..."
"Che c'entra? No".
"Non mi tradiresti neanche se per assurdo finissi in parlamento".
"Dove vuoi arrivare".
"E neanche se una volta in parlamento mi chiedessero di votare per l'aggravante di omofobia e io dopo una lunga riflessione votassi contro, neanche in quel caso mi tradiresti?"
"Sei sleale se la metti giù così".
"Sì, vabbe', fa lo stesso, tanto ho già cambiato idea".
"Non sei gay?"
"No, non sono tuo amico".

53 commenti:

  1. Oggi ho letto almeno venti blogger esprimersi sull'argomento, e non uno che fosse favorevole alla lista.

    In pratica è tutto il giorno che mi chiedo: ma c'è qualcuno che dice che hanno fatto bene a pubblicarla?

    Poi, però, leggendoti su piste e poi qui, ho cominciato a farmi una domanda diversa: ma questi sono gay? E chi lo dice? Lo sfondo lisergico del loro sito? E perché? Un etero non può mettere lo sfondo lisergico su un sito?

    Tu dici: questi sono omofobi antiomofobia. E come puoi saperlo? Non che sono omofobi, intendo, ma che sono contro l'omofobia. E se invece fossero omofobi e basta, oppure semplici troll?

    Se, insomma, fossero solo dei gran rompicoglioni?

    RispondiElimina
  2. Io trovo tutta questa cosa una pagliacciata, tuttavia le tue argomentazioni non mi convincono.

    Uno non è omofobo se dice che un'altra persona è gay, uno è omofobo se intende la parola gay come un'offesa. La cosa è ben diversa.

    Quindi fare outing e essere omofobi non mi pare siano due cose legate.

    Riguardo al fatto che sia una violazione della privacy sono perfettamente d'accordo, ma si tratta della privacy di parlamentari. Quindi in effetti se io sono a conoscenza che un parlamentare sta ingannando i suoi elettori ho tutto il diritto di dirlo.

    Ma questo ci porta al motivo per cui sono contrario a questa lista. Uno può, a mio parere, rivelare l'identità sessuale di un politico se questo sta costruendo la sua immagine e la sua carriera sfruttando l'odio verso gli omosessuali. A questo punto riterrei opportuno combatterlo rivelando al pubblico la sua omosessualità. Questo può essere il caso di un Giovanardi o di un Gentilini (anche se non credo che siano gay), politici che passa il tempo a fare dichiarazioni omofobe.

    L'altro motivo per cui trovo oscena e controproducente questa cosa è l'anonimato e la mancanza di prove. Cosa significa mettere una lista su un sito? Assolutamente niente. E' una presa in giro.
    Se si afferma che un politico omofobo è gay lo si deve fare con coraggio portandone le prove, anche se si rischia qualcosa.
    Se un operaio occupa un'autostrada commette un reato, eppure possiamo capire che l'esasperazione lo porti a certi atti. Tuttavia se lo si facesse mascherandosi il volto la cosa prenderebbe una piega inaccettabile.
    Stessa cosa per l'outing, vale se si ha il coraggio della propria azione.
    Quì mi pare ci sia solo un grosso spot per qualcuno.

    RispondiElimina
  3. uhmm... uno dei tuoi peggiori post di sempre
    troppo facile: ti sei scelto un interlocutore idiota a cui addossare delle argomentazioni puerili

    guarda che la questione per quei tizi non sarebbe l'omofobia ma, al solito, che vogliono riservarsi per loro comportamenti che per il resto del volgo sono preclusi

    l'argomentazione del reato non è degna di te: nessuno li vuole mettere in galera ma da uomini pubblici (come per definizione è un politico), c'è da pretendere trasparenza e credibilità: ti sembra credibile un tizio che si atteggia a macho in pubblico e si accompagna a ragazzi di strada in privato; oppure un tizio che si straccia le vesti per il suo pacifismo in pubblico e commercia in mine antiuomo in privato, di un tizio che vota contro le unioni civili in pubblico ed in privato, grazie ai privilegi del suo status, si fa pagare dallo stato le cure dentistiche per il suo amante, e cose così

    ecco, facciamo così, immagina che il tuo straw man ti chieda se ritieni giusto che un marrazzo qualsiasi vada in piazza a manifestare per il family day ed in privato vada a trans, continuando a fare il governatore del Lazio

    RispondiElimina
  4. Io, personalmente, sarei stato a favore della lista se fosse stata corredata di tanto di prove foto, filmati, ecc. fatta così è certamente controproducente per la causa gay e per la causa contro l'ipocrisia che regna in parlamento quella che non è soltanto degli eventuali gay omofobi, ma di coloro che tentano di restringere le possibilità dell'aborto e poi di nascosto lo praticano nelle cliniche private, di coloro che si oppongono ai riconoscimento delle coppie di fatto e poi convivono con partner o hanno l'amanti, coloro che si stracciano le vesti contro l'uso della droga per poi nei prive tirano piste di coca lunghe decine di metri.

    RispondiElimina
  5. leggermente OT: cosa pensi dell'omofobia come aggravante?

    RispondiElimina
  6. Perchè non pubblicano mai le liste dei Dificienti?sarebbe interessante ,trovare qualche amico ,o parente,tra i nomi.:)
    è un giornalismo ,morto,questo,concentrato,
    sulla parte bassa dell'uomo.

    a parte gli /scherzi),siamo all'orrido totale,
    si parla solo di ......... baldacchini,ormai,
    alcove.tane.
    Amelie

    RispondiElimina
  7. non è rivolto a te ,Leo
    ci tengo a precisare .
    ciao.

    RispondiElimina
  8. Sì, è pieno di blogger, anzi di persone che poi alcuni scriveranno pure su un blog, che sono a favore della lista.

    Certo, se uno legge solo i blog di gente radical-chic che fa tanto fine avere amici i gay, ma insomma di che si lamentano, ecco magari queste percezioni non le avrà: che poi dico, ci mancano pure i blog dei gay, io leggo solo quelli certificati dai BlogAwards, sono uno impegnato ma sul serio!


    Dovreste provare la paura fisica, quella che ti entra nella spina dorsale, di camminare in certi posti, di doversi trattenere anche solo nel dire o fare qualcosa, per capire cosa significa, invece di fare la vostra sociologia progressista da strapazzo. Poi capireste.

    E sul tema, sul perché sia stato giusto e anzi doveroso farlo, ha parlato Aldo Busi per tutti noi, gli altri comincino innanzitutto a capire il nostro dolore - se sanno cosa è, e se pensano che non si risolva scrivendo un commento indignato da qualche parte - e poi ne riparliamo.



    http://www.altriabusi.it/2011/09/23/madamine-il-catalogo-e-questo/

    http://www.altriabusi.it/2011/09/24/luntore-unto-ovvero-chi-fa-lomofobo-laspetti/

    RispondiElimina
  9. volevo scrivere un commento ma poi ho scoperto che lo aveva già fatto chartitalia.
    Lo sotto scrivo (quoto) 100% e ci metto un carico
    - è importante sapere che un politico che in pubblico si spende per delle battaglie, in privato fa il contrario?
    - è importante sapere che Casini è divorziato econvive con una donna da cui ha avuto un figlio?
    - è importante sapere che chi va al family day ... va beh è già stato detto
    - è giusto che si sappia se chi fa una crociata anticorruzione è stato corrotto in passato?
    e via dicendo.

    Non è di comportamenti penalmente rilevanti che si parla qui. Però se mi spendo come uomo pubblico in un partito comunista e poi mi beccano ad avere in fabbrica solo lavoratori interinali a progetto che fanno turni di 12 ore sarà giusto che si sappia oppure deve rimanere un segreto perchè si tratta del mio privato?

    O solo la sessualità fa parte del privato?

    Andrea

    RispondiElimina
  10. Prima di leggere questo pezzo ero contrario alla lista. Adesso sono piuttosto favorevole.

    RispondiElimina
  11. Quindi: se un parlamentare è corrotto e mazzettaro in privato, e vota che so, per l'arresto del milanesi di turno, noi non dovremmo dire che è corrotto e mazzettaro?

    RispondiElimina
  12. @charta condivido quel che hai scritto. Ho osservato che comunque su Leonardo, ogni beata volta che si tratta un tema vagamente connesso alla sessualità o alle questioni di genere beh, siamo rimasti a un paio di secoli fa. C'è niente da fare, non lo schiodi.
    Per l'anonimato: è mio anche il commento precedente.

    RispondiElimina
  13. @Paolo e altri: io sono contrario allo sputtanamento dei parlamentari ipocriti, ma una lista anonima senza prove o spiegazioni è una sciocca illazione, e va ignorata, o si dà spago all'esercito dei bimbiminchia anonimi.
    Similmente, mi piacerebbe che fossero sputtanati i proibizionisti che pippano, ma non per questo scrivo una lista a minchia di nomi a caso travestito da giustiziere cannarolo anonimo.

    "ha parlato Aldo Busi per tutti noi"
    rabbrividisco.

    RispondiElimina
  14. ops, intendevo:
    io *NON* sono contrario allo sputtanamento dei parlamentari ipocriti.

    E con questa, smetto di commentare in giro per un mese.

    RispondiElimina
  15. Io sono per l'aggravante di anti-radical-chic. Cioè: ogni volta che uno ti accusa di essere un radical chic, scatta l'aggravante. A meno che Paolo, Tom Wolfe alla mano, mi dimostri che io sono uno che va alle feste negli attici di New York e sostiene le Pantere Nere, cose così.

    Chartitalia, il mio interlocutore sarà anche uno straw man, ma fa la stessa obiezione che fai tu: l'incoerenza non è un reato ma è comunque esecrabile. Non è detto, non è sempre vero, specie in un insieme non cattolico di persone.

    "ecco, facciamo così, immagina che il tuo straw man ti chieda se ritieni giusto che un marrazzo qualsiasi vada in piazza a manifestare per il family day ed in privato vada a trans, continuando a fare il governatore del Lazio"

    Non credo che ci sia andato. Però sì, non mi sembrerebbe strano. Perché Marrazzo viveva la sua sessualità con un gran senso di colpa. Però questa è una cosa che non passa, vedo.

    Date tutti molta importanza alla coerenza. Siete tutti convinti che la scelta di genere e di determinate pratiche sessuali sia sempre una scelta politica, per cui uno dovrebbe essere etero in casa e al parlamento, o gay in casa e gay in parlamento. Io non dico che non sarebbe giusto che fosse così, ma semplicemente non è così.

    Sarà che sono in giro da due secoli, ma guardandomi in giro ho scoperto che per molti vivono la sessualità come una deroga alla propria morale. Per alcuni è un vizio (e anche per Marrazzo, mi pare). Come fumare, avete presente? Mettiamo che un parlamentare cardiopatico e iperteso faccia una severissima campagna antifumo, perché è convinto che i giovani non debbano cominciare a fumare. Però in casa sua, senza farsi vedere, continua a farlo. E' incoerente? E' incoerente. Ma ha diritto di esserlo e non vedo nulla di tanto esecrabile nella sua incoerenza: nulla che si debba additare alla pubblica opinione.

    Il fatto che voi o Aldo Busi rivendichiate la scelta di genere come un atto politico non significa che altri non la possano vivere come un vizio privato di cui non sanno liberarsi: un parlamentare può sentirsi schiavo delle proprie pulsioni che lo costringono a frequentare delle trans, e allo stesso tempo pensare che la presenza di trans sulle strade è sbagliato, e che se ce ne fossero state meno lui stesso non sarebbe caduto in tentazione, e che molti giovani sono ancora in tempo per salvarsi.

    Alcuni vivono la loro sessualità così. Io no. Però li posso capire. Credo anzi che senza capirli non si possa nemmeno combatterli. La crociata contro l'incoerenza mi sembra una delle più buffe mai lanciate (e ne hanno lanciate di strane). Tra l'altro anche a un gay è concesso di cambiare idea, diventare etero, credere che la sua fase omosessuale sia stata un errore. O pensate di no? Io lo trovo un po' discriminatorio.

    RispondiElimina
  16. "Tra l'altro anche a un gay è concesso di cambiare idea, diventare etero, credere che la sua fase omosessuale sia stata un errore. O pensate di no? Io lo trovo un po' discriminatorio. "

    Adesso ti scatenerai addosso le ire di quelli che hanno vomitato le peggio cattiverie a quello che cantava "Luca era gay".....

    RispondiElimina
  17. A me il pezzo è piaciuto molto, A parte il divertimento puro, mi piace come riesce a smontare la supposta coerenza di chi chiede coerenza.

    Incoerentemente, appoggio anche le tesi di chi vorrebbe che i politici non perseguissero il consenso usando le vibrisse come gli conviene.

    Però credo che un elettore di centrodestra, anche cattolico, sia ben abituato al fatto che si sostengano principi senza applicarli e si votino leggi senza nessuna intenzione di rispettarle. E quanti elettori di destra sono omosessuali e omofobi? Quindi questa operazione pare più un sacco di letame abbandonato sulla porta che una operazione di disturbo. Che poi se lo meritino, ogni possibile sacco di letame, è un altro discorso.

    RispondiElimina
  18. I miei due cent; pubblicare una lista del genere senza prove è una mossa idiota proprio perché genera solo caos mediatico e zero riflessione sul tema che in teoria dovrebbe interessare, ovvero la possibile incoerenza di omosessuali con comportamenti pubblici omofobi.
    In ogni caso avremmo una Costituzione dove si postula la mancanza di differenze e la totale uguaglianza davanti alla legge. So much anche per l'aggravante-gay.
    Il punto però diventa agire in un clima in cui sembra sia lecito isultare-discriminare-aggredire i gay, clima pesantemente favorito da una serie infinita di personaggi pubblici (politici e non).
    La lista è di per sè idiota e illegale ma se almeno avesse alzato il livello della discussione non sarebbe male. Dubito sia servita allo scopo.

    RispondiElimina
  19. @ paolo
    io non parlerei di radical chic, ha ragione leonardo. parlerei di moderate chic, o anche di radical hick, se piace una paronomasia, per definire una categoria più attuale e più agguerrita.
    bello il paragone di leonardo qui sopra per spiegare il diritto all'incoerenza. essere omosessuali è un po' come avvelenarsi con il catrame. la situazione di un tossicodipendente che non riesce a smettere ma lotta per evitare il diffondersi della piaga che lo affligge si sovrappone felicemente a quella di un parlamentare o sottosegretario che agisce per emarginare e insultare delle persone, delle quali condivide i gusti erotici usati a pretesto per emarginare e insultare. è una bella situazione dilemmatica, il collare della necessità che impegna la coscienza di chiappe d'oro.
    ma dico, le tragedie meritano bene la pubblicità e la rappresentazione, così si produce catarsi e il progresso morale del popolo tutto.

    ad ogni modo, mi pare vero, la lista anonima di nomi amminchia non è producente e non è seria.

    elmyr

    RispondiElimina
  20. "Il fatto che voi o Aldo Busi rivendichiate la scelta di genere come un atto politico non significa che altri non la possano vivere come un vizio privato di cui non sanno liberarsi"

    Lasciando stare Busi (che è meglio), secondo me un uomo pubblico non è come il barbiere che ti dice le sue opinioni poi esci dal negozio e in 10 minuti non ha più importanza.
    Un politico ha (secondo molti) un dovere alla coerenza che gli agli altri non è richiesto.

    Se io meridionale mi iscrivo alla lega fingendomi di Chiavenna e falsificando l'accento, posso anche tentare la fortuna ma devo sapere che corro il rischio che mi sgami qualcuno e che venga a galla che il mio status è palesemente in contrasto con quello che i vertici del mio partito dicono.

    O no?
    Mettendola diversamente, gli Americani avranno avuto si o no il diritto di investigare se il loro futuro presidente fosse ateo, cristiano o musulmano? Può sembrare crudele, Leonardo, ma i personaggi pubblici vivono con un privato difficile da isolare dal mondo... se vuoi che i tuoi luoghi oscuri restino tali, stai lontano dalla ribalta

    RispondiElimina
  21. Ma poi sta benedetta lista esiste? E'stata davvero pubblicata? E dove starebbe? O è solo una gran pubblicità che tutti stanno amplificando?
    La questione non è se una scelta sessuale sia politica.

    Marrazzo vivrà pure la sua sessualità con i sensi di colpa, ma non risulta che abbia fatto o non fatto nulla sul piano pubblico contro chi la vive nello stesso suo modo. Viverla così ha certo fatto un bel casino politico, ma è un'altra storia e non è certo per via degli omosessuali che oggi il mondo conosce le sue preferenze.
    Se vuoi impedire agli altri di fare ciò che tu fai per primo, e ne hai il potere, come i politici che vanno al family day, non puoi invocare la privacy per impedire che si conoscano i tuoi comportamenti. Perché i tuoi elettori hanno tutto il diritto di sapere che persona sei, prima di votarti o (ri)votarti, da qualsiasi parte stiano. Se proprio dobbiamo accettare l'esempio forse non felicissimo di un fumatore occulto, potrebbe benissimo portare sé stesso come esempio da non imitare, forse farebbe pure più effetto. Solo che nessuno ostacola un fumatore che fuma a casa sua, nessuno pensa di malmenarlo se va in giro coi vestiti impregnati di tabacco.
    Se sul tappeto ci fosse stata una motivazione diversa, ma uno stesso metodo, tipo il razzismo, o magari la corruzione, per dire, probabile che non saresti stato tanto categorico, mentre il tuo tipo di atteggiamento su certe questioni è evidente per chi dal di fuori ti legge da anni. In un certo senso, ce lo si aspetta. Il tuo coming out non fa notizia.
    Ma qui la parola d'ordine pare sia ancora evitare lo scandalo...

    RispondiElimina
  22. Poi cosa vorrebbe dire "etero a casa, etero in parlamento"? Che proteggere i gay o meno abbia a che fare in primo luogo con l'orientamento sessuale o con l'esprienza personale? Ecco, sono ambiguità del genere, tutt'altro che infrequenti, a far pensare a una scarsissima familiarità con certi temi.

    RispondiElimina
  23. Leo, io vorrei modestamente sapere cosa pensi dell'omofobia come aggravante; dal pezzo francamente non riesco a ricavarlo.
    Ti va di dirmelo? - o almeno ti va di dirmi che non me lo dirai? che è comunque qualcosa...

    RispondiElimina
  24. Aveva ragione Marco Paolini quando in un suo monologo sosteneva che alle volte non si riesce ad elaborare una propria posizione, e che può risultare molto più comodo utilizzarne una altrui letta da qualche parte.
    Circa questa operazione di Listaouting ero molto combattuto e nel mio animo si svolgeva un intenso dibattito: da una parte ero favorevole all'idea di smascherare l'ipocrisia, ma dall'altra mi sembrava una operazione squallida, fondata sulla maldicenza e afflitta dallo stesso peccato che si voleva estirpare... forse il fine giustifica i mezzi? Si può dichiarare guerra alla guerra oppure imbrattare i muri scrivendo "basta con le scritte sui muri"? Se ci proponiamo di estirpare un qualcosa che noi riteniamo negativo, dovremmo astenerci dall'adoperarlo, ma d'altro canto è anche vero che in condizioni disperate occorra avvalersi di mezzi illeciti... in fondo i partigiani per costruire una società libera qualche omicidio dovettero pur commetterlo... però... una lista così... senza prove... e se uno di quelli della lista dicesse "Non è vero?" ... che si fa, si istaura un dibattito in merito? Ma poi a che serve?
    Insomma: ero terribilmente combattuto.
    Poi ho letto il post di Leonardo, e l'ho trovato condivisibile: da una parte si mette in luce come chi combatta l'incoerenza sia a sua volta incoerente, ma dall'altra si rivendica anche il diritto ad un minimo di incoerenza, e la metafora del fumatore che combatte contro il fumo mi sembra azzeccatissima. Il tutto con simpatica ironia.
    Bene, mi sa che per questa volta farò mia l'opinione di Leonardo: lo so, è un po' da pigri, ma prometto che la prossima volta farò da me! ;)

    RispondiElimina
  25. @ Pellegrina
    Marrazzo (forse: non ricordo) magari non ha fatto nulla a livello pubblico contro gli omosessuali, ma avendo cornificato la moglie con dei trans in case con presenza di cocaina usando l'auto di servizio ed esponendosi al ricatto ha fatto abbastanza per essere considerato inaffidabile sotto molti punti di vista.

    La coerenza in politica ha senso, al di là delle considerazioni morali e penali, se intesa come rispetto del programma elettorale: cioè, se in campagna elettorale hai promesso di farla vedere nera ai culattoni e poi invece voti la legge contro l'omofobia, allora hai tradito i tuoi elettori; se invece non la voti, e però si scopre che sei culattone anche tu, be', in effetti di nuovo non hai tradito il mandato, persino a costo di andare contro i tuoi orientamenti personali.

    Sto banalizzando, forse, ma ripeto che è tipico dell'elettore di destra (in Italia, almeno) tollerare i peccatucci privati purché si salvino i principi (a maglie grosse, però). Sarà la matrice cattolica, non lo so. Bisognerebbe chiedere a padre Georg.

    A sinistra abbiamo secondo me un'idea di coerenza persino eccessiva, oltretutto alimentata dalla destra che la invoca con argomenti furbescamente infantili (se sei di sinistra devi spogliarti dei tuoi beni e vivere dei frutti di madre terra).

    Voglio dire, apprezzerei un PD di area cattolica che pur essendo intimamente omofobo votasse quella legge per giustizia o semplice spirito di gruppo: coerenza personale o no, avrebbe fatto ciò che una parte dei suoi elettori si aspettava (e ne avrebbe però scontentata un'altra). La Binetti ha fatto l'opposto, con maggiore coerenza personale, per quanto odiosa.
    Il fatto è che negli ultimi anni premendo sulle questioni etiche siamo cascati in un trappolone, abbiamo esposto il fianco all'attacco congiunto della destra e della Chiesa, abbiamo perso e siamo arretrati. Sono convinto che si debbano combattere le battaglie quando si ha una ragionevole certezza di vincerle, altrimenti è meglio continuare con la guerriglia (in senso figurato) e riorganizzarsi. Di troppa coerenza si può pure morire.

    RispondiElimina
  26. Elmyr, va da sé che io non ho paragonato l'omosessualità a un vizio (basterebbe leggere senza troppa voglia di litigare): ho solo scritto che molte persone la vivono così. E' una constatazione.

    Kimboz, gli americani non mi sembrano necessariamente un modello da seguire: i soldi e gli anni spesi a cercare di capire se Clinton si era o no fatto una stagista non li inserisco nel quadretto della mia democrazia ideale.

    Pellegrina, la lista c'è e ne stanno parlando da una settimana: cerca "listaouting" su google.
    I politici che vanno al family day non è che vogliono impedire agli altri di fare quello che fanno per primi, come scrivi tu: non è che ti impediscono di avere relazioni omosessuali. Non mi risultano parlamentari che vadano in giro a picchiare i gay (magari non credono che sia necessaria l'aggravante di omofobia, ma da questo a difendere i picchiatori di gay ce ne corre). Magari non vogliono che una coppia omosessuale adotti un bambino; ora, capirei una lista di politici che non vogliono che una coppia omosessuale adotti ma che hanno adottato un bambino col loro compagno omosessuale; questa sì, sarebbe una forma di incoerenza non tollerabile. Ma sospetto che la lista sarebbe molto breve.

    Io vorrei che tu capissi che appoggiando una lista di questo genere, ti fai star bene che un gruppo di anonimi (omosessuali o no: non fa la minima differenza) dichiari l'omosessualità vera o presunta dei loro avversari politici. I casi sono due: o non hanno le prove - e allora sono diffamatori e pettegoli - o le hanno: e allora stanno tradendo degli omosessuali che legittimamente non hanno fatto coming out, per il semplice motivo che non condividono le loro posizioni politiche. Ma essere omosessuale non è necessariamente una scelta politica. Magari tu puoi pensare che dovrebbe esserlo. Ma non lo è.

    Atlantropa, quel che penso dell'aggravante omofoba è quello che ho scritto nel pezzo: mi sembra un provvedimento emergenziale, che in questo momento ha senso, anche se forse non è del tutto costituzionale (ma io non sono un maniaco della costituzione del '48).

    RispondiElimina
  27. Castaldi ha saputo scrivere molto meglio di me quello che intendevo dire nel mio precedente commento:

    http://malvinodue.blogspot.com/2011/09/piu-cretina-che-malvagia.html

    RispondiElimina
  28. "Kimboz, gli americani non mi ..."

    Leonardo io ti stimo e ti ammiro molto, e so che sei bravo anche quando devi dribblare degli argomenti che non ti piacciono e a cui dare una risposta diretta ti pesa.
    Qui la domanda è se tu credi che gli elettori abbiano diritto a sapere dei dettagli della vita personale dei politici.

    Sopratutto alla luce del fatto che questi politici prendono decisioni che influenzano come la gente vive la propria vita privata.

    Se gli americani non ti piacciono puoi chiederti se un dirigente di Rifondazione che sfrutta gli operai sottopagandoli abbia diritto di farlo in privato, oppure se i suoi elettori debbano essere informari.

    Oppure di un dirigente del CDU in privato si diverta a urinare sulle ostie consacrate.

    Perchè ripeto, secondo me la sessualità rientra nella sfera privata ma in quell'ambito non ha uno statuto speciale.

    Dissenti?
    Andrea/Kimboz

    RispondiElimina
  29. @Leonardo:
    "o non hanno le prove - e allora sono diffamatori - o le hanno: e allora stanno tradendo degli omosessuali"

    Ecco, partiamo da quanto affermi nella tua ultima risposta: accusare qualcuno di avere orientamenti sessuali differenti dalla "normalità" è diffamazione o addirittura tradimento o delazione. Non so se intuisci l'enormità di questa cosa, che poi è quello che mi ha infastidito di tutta questa levata di scudi della blogosfera italiana (piuttosto bacchettona).

    Ci faresti capire quale danno verrebbe arrecato ai componenti di quella lista di politici "accusati" di essere gay? Se non quello, appunto, di essere accusati di appartenere ad una categoria turpe più o meno come la mafia? E chi contribuisce a far sì che essere gay sia da considerarsi una condizione infame se non, appunto, gli omofobi? Se danno c’è, deriva giusto da chi si adopera per dipingere determinati orientamenti sessuali come aberranti: sarebbero solo vittime della loro stessa opera.

    E qui c’è un’altra sottigliezza: non è neanche essenziale se quella lista di presunti gay sia vera o falsa. Il "danno" ci sarebbe ugualmente ma tale "danno" deriva esclusivamente dalla cultura omofoba che i suddetti magnifici 10 hanno certamente contribuito a creare.

    Come controprova, prova ad immaginare che gli orientamenti sessuali siano ritenuti una cosa inessenziale, più o meno come essere juventini o interisti, qual è quindi il danno di essere inseriti, più o meno erroneamente, in una lista di interisti sia che lo si è che non lo si è?

    Dunque il danno deriva esclusivamente dal clima culturale esistente in una determinata comunità che fa sì che un determinato comportamento sia ritenuto infame ed accusare qualcuno di avere quel comportamento è da ritenersi diffamatorio. Ed i nostri magnifici 10 politici hanno certamente contribuito a tale clima culturale.

    Morale della favola: se tu accusi gli autori della listaouting di diffamare implicitamente ammetti che la condizione LGBT sia disdicevole. [paradox on]Sicuro di non essere omofobo?[/paradox off]

    RispondiElimina
  30. Chartitalia, mi pare che ti sfugga il punto di vista. Non sto parlando di me. Per me la condizione LGBT non è disdicevole. Ma Luca Vlntè ha tutto il diritto di trovarla disdicevole, e nel frattempo avere una tresca col suo maggiordomo. Sono cazzi suoi e del maggiordomo. Non tuoi, non miei, non della comunità LGBT che non ha nulla da guadagnare a diventare una comunità di delatori. Tu stai a pescare sottili paradossi e nel frattempo hai un po' smarrito il senso del coming out, che è un atto forte proprio perché nessuno costringe nessuno a farlo.

    Ribadisco: il fatto che voi consideriate la scelta di genere una scelta politica non significa che lo sia per tutti, né che lo debba essere. Il fatto che tu possa essere fiero della tua scelta di genere non significa che altri non la possano vivere con vergogna, o che nel frattempo l'abbiano rinnegata, o semplicemente non vogliano mettere la propria vita in piazza.

    Tra l'altro io non vado in giro a dire che squadra tifo, anche perché nel mio ambiente di lavoro potrebbe portarmi a rotture di coglioni: quindi se qualcuno la spiffera in giro è un infame. Significa che per me chi tifa la mia squadra fa parte di un insieme turpe di persone? No: significa che gli altri non si dovrebbero fare i cazzi miei.

    Kimboz, per me i politici nella vita privata possono fare qualunque cosa non abbia rilevanza penale. Mi rendo conto che sia una posizione estrema, anche se non so bene quale sia l'estremità.

    RispondiElimina
  31. "Mettiamo che un parlamentare cardiopatico e iperteso faccia una severissima campagna antifumo, perché è convinto che i giovani non debbano cominciare a fumare. Però in casa sua, senza farsi vedere, continua a farlo. E' incoerente? E' incoerente"

    In effetti, l'opinione pubblica americana ha avuto il diritto di sapere, e ha saputo, che Obama ogni tanto fuma; anzi, il tema è stato anche dibattuto, su quanto fosse lecito e che esempio fosse per i giovani; poi, hanno scelto di votarlo lo stesso, sapendo cosa fa.

    Esssssì, hai fatto proprio un ottimo esempio, e la cosa brutta sai qual'è? che quelli che si sono fermati al tuo commento penseranno pure che tu abbia trovato un'ottima argomentazione.

    Non so perché, quando si parla di omofobia, tu scriva sempre degli interventi degni di un giornaletto di provincia molto reazionario, un livelo di analisi che sarebbe considerato penoso e abbastanza disdicevole in molti paesi d'Europa.

    RispondiElimina
  32. <<>>
    Chartitalia, tu la vedi solo da un punto di vista. E se avessero scritto "questi qui hanno l'amante"? Non è reato, è una roba eterosessuale, eppure sarebbe comunque un tradimento e una delazione, dato che si tratta di informazione privata che mette il destinatario nei casini e crea il danno.
    Orsù: non c'è nessuna rivelazione sui sentimenti nascosti di Leonardo, direi. La caccia all'omofobo non deve obnubilare la logica, come invece talvolta accade.;-)

    <<>>
    Qui invece, Paolo, mi sono un filino incazzata. Io questa paura la provo da tutta la vita, da quando sono uscita da sola la prima volta. Paura che mi costringeva, anni fa, a tenere in macchina un gonnellone lungo fino ai piedi se mi fosse capitato di bucare la gomma di notte avendo indosso jeans o gonna corta. Lo chador di scorta.

    Gay o non gay, sempre maschi siete e quando le cose succedono a voi sono tragedie greche e meritano ferree leggi internazionali universalmente approvate dalla popolazione tutta, mentre per noi donne la paura di un'aggressione a causa della nostra identità sessuale "è normale" e nessuno si sogna di farne una questione nazionale.
    Scusate il rigurgito femminista, ma pur condividendo le istanze certi piagnistei mi urtano.

    RispondiElimina
  33. Paolo, sarà che questo è un blog di provincia molto reazionario, ma a me quest'ossessione americana per la corporalità di Obama mi urta abbastanza. Voglio sperare che la maggioranza degli americani lo abbiano votato fregandosene del fatto che fumi o no, e quando, e quanto.

    Sarai anche il progresso, sarai anche l'Europa, sarai quello che ti pare, ma probabilmente nel tuo futuro il giorno che mi candidassi a consigliere di circoscrizione, tu per votarmi pretenderesti di vedere la mia colonscopia.

    RispondiElimina
  34. Ah allora la questione è molto semplice: stiamo parlando della sacralità della privacy e di potersi fare i cazzi propri, ho capito.

    Ho capito, i marrazzo possono tranquillamente andare ai family day, farsi eleggere sbandierando i valori della famiglia e poi andare a trans. A noi non ce ne deve fregare un cazzo perchè sono problemi suoi. E non è a chi lo ha eletto che deve render conto della sua doppiezza ma ai suoi sensi di colpa. Non agli uomini ma a Dio, già.

    Ma lo sappiamo come vivono i transessuali? Lo sappiamo chi sono? Come sono “percepiti” dal senso comune? Qualcuno si mette dal loro punto di vista, almeno quando è davvero impossibile dimenticarli? A qualcuno importa qualcosa?
    C’entreranno, o no, con Sircana, con Lapo, con Marrazzo e con tutti gli altri, i transessuali, la vita che fanno, che sono costretti a fare o che perfino scelgono?

    Prima di ogni altra questione per me viene la seguente, così banale e così rimossa da dare le vertigini: un politico – no, cosa dico? una persona perbene, una persona che io senta di poter rispettare, prima ancora che rappresentarmi – va con un trans. Ok. Poi però allora si batte pubblicamente per i diritti dei transessuali. Punto.

    Se non lo fa, che non lo faccia per me è il vero, forse l’unico scandalo, la vera intollerabile contraddizione fra pubblico e privato.

    Perchè lui ha scelto un ruolo pubblico, sta chiedendo deleghe importanti, che decidono sulla mia esistenza, sul mio reddito, sul mio lavoro, sulla mia vita e sulla mia morte. Non è una banale questione di coerenza: sta chiedendo la mia fiducia ed io devo potermi fidare.

    No, se scegli un ruolo pubblico, devi accettare che le persone cui stai chiedendo di legittimarti in quel ruolo hanno tutto il diritto, anzi il dovere, di farti la radiografia e chiederti conto di qualsiasi aspetto della tua esistenza. Perchè hai un potere enorme: di decidere le regole cui io devo attenermi, quello che devo pensare, come devo comportarmi.

    Se vuoi la privacy non candidarti a ruoli pubblici, non fare il politico, non fare il prete, non fare l'anchorman. E che caz...

    RispondiElimina
  35. Fare coming out è una decisione assolutamente personale, e penso difficile la maggior parte delle volte, quindi è ingiusto che qualcuno sia obbligato a farlo da una lista qualsiasi, senza fondata veridicità tra l'altro.
    La cosa che non mi piace di tutti i post di Leonardo è il discorso sulla coerenza. Perché non devo pretendere la coerenza da chi mi governa? La pretendo eccome! Se fai le leggi che rendono i fumatori dei reietti della società DEVI dare l'esempio per primo e non fumare. Se non voti le leggi che difendono i gay in un'Italia in un cui la "caccia al diverso" sembra un atto di merito, NON DOVRESTI essere gay anche tu!
    Se non pretendiamo serietà e coerenza da chi ci governa, allora possiamo anche smettere subito di lamentarci per come vanno le cose.

    RispondiElimina
  36. Premetto: io sono totalmente d'accordo con Leonardo.
    Soprattutto, nei commenti in disaccordo con il post, c'è una cosa che per quanto mi sforzi non riesco a comprendere. E' così sbagliato votare una legge che vada contro ai propri interessi? Fumare e votare una legge antifumo? Essere gay e non votare a favore dell'aggravante omofoba? Essere proprietari di tre televisioni e votare per la liberalizzazione delle frequenze?
    Piuttosto, avrei da ridire sul contrario. Se qualcuno, arrivato al potere, decidesse di prevaricare il sentire comune della maggioranza degli elettori per migliorare la propria situazione personale.
    In una puntata di West Wing, il Presidente Bartlet - cattolico, democratico, anti-pena di morte - decide di non concedere la grazia a un condannato a morte perchè la maggioranza dei cittadini americani è favorevole alla pena di morte e lui, in quel momento, in quella stanza ovale, è il loro rappresentante. Poi chiede di essere confessato al suo padre spiritale. "Devo chiamarla Presidente?", gli chiede questi. "No, ora chiamami Jed", gli risponde.

    RispondiElimina
  37. Chartitalia, ma Marrazzo c'è andato al family day? Perché a me non risulta.

    "Prima di ogni altra questione per me viene la seguente, così banale e così rimossa da dare le vertigini: un politico – no, cosa dico? una persona perbene, una persona che io senta di poter rispettare, prima ancora che rappresentarmi – va con un trans. Ok. Poi però allora si batte pubblicamente per i diritti dei transessuali. Punto."

    La cosa che dà la vertigine è che tu esigi di sapere se un politico va a trans o no, perché solo da chi ci va ti aspetti un atteggiamento coerente (gli altri possono benissimo reprimere la prostituzione e i transgender: per te è ok, basta che siano coerenti. Quindi, insomma, nessuna difficoltà il giorno che la Binetti proponesse il cilicio per tutti).

    Non so se ti rendi conto che per realizzare una cosa del genere occorrerebbe istituire una specie di monitoraggio dei rappresentanti politici 24/7 (un po' quello che fece l'inquisitore di Clinton, con una spesa per i contribuenti non indifferente). Credi che qualche politico potrà mai portare avanti la tua idea, cioè che al di là di qualche vaga promessa elettorale la possa davvero trovare interessante? In lista rimarrebbe giusto la Binetti, pensaci.

    Tu a un politico devi chiedere che faccia bene il suo lavoro, che può anche consistere nel migliorare le condizioni di trans e prostitute. A prescindere che lui ci vada o no (o è davvero così importante? No, perché a questo punto ci tocca cercare candidati puttanieri, visto che agli altri non si può certo chiedere di essere incoerenti e preoccuparsi di un problema che non conoscono e non capiscono).

    Il problema è che tu parli di doveri e io parlo di desideri. Nella realtà parallela in cui Marrazzo si è speso per migliorare la condizione dei trans, ottenendo risultati insperati, probabilmente nel tempo libero si è messo a fare qualcos'altro di proibito, perché (se hai un po' seguito il caso) il suo desiderio non aveva tanto a che fare col sesso, quanto con la necessità di fare qualcosa di moralmente discutibile e pericoloso per la sua carriera. E' la natura umana. Non mi pare che tu ne sappia molto. Oso dire che i preti ne conoscono qualcosa di più. Tu però vieni qui a fare il tuo discorso da prete, la coerenza, i doveri, ecc. ecc.. Ma tu non sei meglio di un prete. Il tuo moralismo non è migliore di quello di un prete, è solo un po' più dogmatico e un po' meno elastico. Ti mancano tipo un paio di millenni di confessionale, e si vedono tutti.

    RispondiElimina
  38. Be qui siamo sempre al punto della privacy del funzionario pubblico. Essere incoerenti infatti non é un delitto, perché c'é un problema morale al massimo, non legale. Peró, visto che si vota a volte su una base morale, sembra giusto che si sappia se qualche funzionario pubblico non é coerente; ovviamente non c'é nessun obbligo, ma mi sembra meglio che queste informazioni (se vere) siano pubbliche.
    Poi, ci vuole una legge che faccia possibile il recall (come si dice in italiano?) e ci siamo...

    RispondiElimina
  39. No guarda Leonardo, non ho alcun desiderio di vedere la tua colonscopia: capisco la battuta omofoba, per cui sei convinto di avere un culo bellissimo che quindi tutti noi gay sognamo di vedere; però, ecco, vedi, ho avuto a che fare con culi da olimpionici, fotomodelli, ballerini, insomma opere d'arte e, diciamo così, mi sa che il tuo viene un po' dopo.

    Questo per la tua omofobia (sì, quando uno è omofobo mica sa di saperlo, un po' come i razzisti e gli antisemiti, capita), poi ti rispondo sulla questione in generale.

    Se tu ti presentassi alle elezioni dicendo che tutti devono mostrare la loro colonscopia, e tutti devono farla, beh sì, mi aspetto che tu fossi il primo a farla e mostrarla; e se tu non lo facessi, e anzi si scoprisse che non solo non lo fai, ma prendi una percentuale su ogni colonscopia fatta, beh sarebbe giusto infilarti un bel braccio su per il culo, possibilmente in mondovisione, giusto per metterti allo stesso livello degli altri cittadini, per i quali tu hai deciso cosa era giusto e cosa no, lucrandoci pure sopra.

    Su Obama, gli americani possono votarlo per quello che credono, e ognuno con le sue motivazioni (pensa che ci sono stati blog come il mio che ne hanno previsto l'elezione con alcuni mesi di anticipo, giusto per mettere i puntini sulle i e sul fatto che la lezioncina di politica americana no, ok? a me no, grazie), ma di sicuro avevano e hanno il diritto non di sapere se fuma o meno, ma di sapere se la sua posizione sul fumo era congruente con la sua vita privata: non lo è, ma PRIMA hanno saputo, POI hanno deciso di votarlo lo stesso.

    Si chiama scelta informata, decisione maturata, opinione pubblica, quelle cose lì che fanno la democrazia.

    Quindi, ora, a parte il fatto che a te in fondo i gay vanno bene finché non siano dichiarati e in pubblico, che sono scelte personali (col cazzo, né sono scelte né sono personali; sono quelle che Aldo Busi descrisse nella sua difesa ad un processo a suo carico come "atti pubblici in luoghi osceni"), ma invece no, non sono scelte personali, e no non ci staremo zitti.

    E no, non racconteremo dell'ex presidente di regione che paga i marchettari (con i soldi suoi), perché la sua posizione politica è sempre stata molto a favore delle coppie di fatto; però, per dire, avessimo una foto di un ministro di questo governo mentre assaggia una bella asta possibilmente negroide, correremo a pubblicarla. Io credo che me la stamperei su una maglietta.

    E, ti dirò, sono abbastanza convinto che queste foto circolino di già.

    RispondiElimina
  40. Ho parlato di colonscopia perché la considero la cosa più intrusiva che si possa fare a un corpo. Questo fa di me un omofobo? Al massimo un colonscopifobo, categoria che merita il tuo rispetto.

    "beh sarebbe giusto infilarti un bel braccio su per il culo, possibilmente in mondovisione"

    Guarda che essere omosessuali non è un paravento che ti consente di fare le battute più becere. Non sei assolutamente meglio di un leghista che invoca la legge del taglione.

    "pensa che ci sono stati blog come il mio che ne hanno previsto l'elezione con alcuni mesi di anticipo"

    Maddai. Io fino all'ultimo ho creduto in, comesichiama, McCain, pensa.

    "ma di sicuro avevano e hanno il diritto non di sapere se fuma o meno, ma di sapere se la sua posizione sul fumo era congruente con la sua vita privata"

    Guarda, onestamente non riesco a capire cosa cambi se nella sua vita privata Obama fumi o no. La sua coerenza privata m'interessa più o meno come il nome che danno al cane della Casa Bianca, so che c'è una ritualità anche per questo tipo di cose e i washingtonologi ne vanno abbastanza fieri, ma secondo me la democrazia non consiste in questo, questo al massimo è l'addobbo.

    "Quindi, ora, a parte il fatto che a te in fondo i gay vanno bene finché non siano dichiarati e in pubblico, che sono scelte personali".

    Ma io cosa c'entro? Quand'è che capirai che io, come persona, in questo discorso non c'entro? A me i gay vanno bene con molta panna montata e le ciliegine nei posti giusti, che ti frega? Semplicemente faccio notare che non tutti i gay sono dichiarati: mi sembra una constatazione molto banale. A volte parlando di omosessuali si rischia di prendere la parte scoperta dell'iceberg per tutto l'iceberg. Certa gente se ne fotte di te e di Busi, ha rapporti omosessuali, non vuole che estranei lo sappiano, e ha il diritto di candidarsi e farsi eleggere. Non è che a me va bene così: è così, fattene una ragione. Nessuno ti chiede di stare zitto: sarebbe carino se non spettegolassi, tutto qui.

    "Io credo che me la stamperei su una maglietta".

    Sì, ok, molto trasgrescio. Dipende tutto da dove la sfoggi. Comunque capisco, tante rivoluzioni sono cominciate dalle magliette.

    RispondiElimina
  41. @Rob: "La coerenza in politica ha senso, al di là delle considerazioni morali e penali, se intesa come rispetto del programma elettorale": non capisco perché tu diriga a me le tue osservazioni, non mi sembrano in contraddizione con quel che dicevo, al contrario.

    Adesso aggiungerei che il problema di Marrazzo è stato sottostare a un ricatto dei carabinieri invece di denunciarli (oltre all'uso dell'auto di servizio) e che soprattutto per questo si è dimesso, non per la frequentazione dei trans. Non mi risulta che abbia mai fatto nulla contro trans o omosessuali o contro chi tradisce il partner (o piuttosto il coniuge, dato che siamo in paese codino e formalista). E francamente, se è davvero così, onore al merito, per quanto mi riguarda.

    Nessuno ha pensato di rivelare la sua frequentazione in conseguenza di un atto compiuto, diciamo così, nell'esercizio delle sue funzioni direttamente connesso ai suoi comportamenti personali.

    Quanto a quello che dici sull'eredità cattolica penso tu abbia ragione. Qui si fa di tutto, ma non si dice. Dei tanti opportunisti, quelli che vanno al family day come andassero al bunga bunga, cioè per la bustarella finale, inutile parlare. Per gli altri, se ce ne sono... ci si chiede perché vivere coi sensi di colpa invece di chiedersi perché ci si debba sentire in colpa su cose che riguardano solo la nostra vita. Ci si chiede perché lor singori siano tanto spaventati da cose che nel resto d'Europa (dove temporaneamente ho la fortuna di vivere) e sotto altre chiese (cristiane) sono NORMALI. Vi assicuro che il mondo non casca. Il massimo che può capitare è restare interdetti danvanti a un paio di nerboruti maschioni intenti a sbaciucchiarsi, peraltro cosa che si vede assai raramente. In Italia si urlerebbe al "salvate i bambini". In Danimarca m'è capitato di vedere due ragazze in atteggiamento affettuoso una sera al bar della biblioteca Nazionale (davvero un altro mondo) pieno di famigliole con figli piccoli. Questi ultimi erano intenti a farsi i baffi nelle loro tazze di cioccolata molto più che al noioso mondo di adulti sconosciuti. Proviamo a raccontarlo a un La Russa e compari e li vedremo darsi di gomito e starnazzare per i prossimi decenni... Il fatto è che noi siamo il paese in cui si convive per anni, non si è praticanti ma se ci si sposa lo si fa in chiesa "perché se no non è un matrimonio" e si fa fare la prima comunione ai figli perché la fanno quelli del vicino; in cui ci si fanno gli affari propri perché è molto più comodo che darsi da fare per trovare una soluzione in base all'interesse comune; in cui non abbiamo coraggio di pensare con la propria testa ma solo in nome del perbenismo; in cui l'ignoranza e la diffidenza verso ogni forma di cultura e indipendenza intellettuale (volute anche dalla chiesa, ancora una volta), fa sì che non si sia mai elaborata una mentalità critica ai valori ricevuti approfondita e non meramente menefreghista, quindi facile a cadere davanti alla prima difficoltà, una capacità di elaborare i propri valori, di allargare gli orizzonti. Siamo sottomessi e opportunisti come lo sono i servi.

    RispondiElimina
  42. @Leonardo:
    Caro, non capisco perchè la metti sul personale. Tu di me non sai un cazzo, ma ti si sei lanciato in una analisi in cui neanche psicanalisti da salotto tv del pomeriggio tipo Crepet avrebbero osato formulare; ok, ho capito le tue aspirazioni da grande.

    Ciò detto, per la questione Marrazzo, credevo che avessi un po' più di attenzione per le parole e sinanche per il "case" scelto: se rivedi il mio intervento ti accorgerai che non ho usato marrazzo con la maiuscola ma "i marrazzo", ad indicare un tipo di individuo che pratica lo sport dei "vizi privati e delle pubbliche virtù", roba vecchia, materiale scarso, armamentario meschino e deprimente. Per dire che non me ne frega un cazzo di parlare di Marrazzo Piero, ma della categoria di politici ipocriti, poco trasparenti ed inaffidabili che rappresenta.

    Parli di desiderio. Ok, parliamone. Siamo nel campo del desiderio, dell’identità, del sesso che si paga. Matasse che ci portiamo dietro, dentro da secoli, che non solo non abbiamo risolto ma che non abbiamo ancora capito nemmeno da che parte cominciare a districare.

    Nella storia di Marrazzo e in mille altre simili c’è sia più dignità che più miseria di quanto non immaginiamo. Questa dignità, questa complessità, questo mistero debbono avere visibilità, venire alla luce, insieme alle persone che li portano più di altre nel corpo e nell’anima.

    Le bugia di queste storie che non mi vanno giù, le mistificazioni, le meschinità, le doppiezze sono queste, prima e più delle altre che ovviamente ci sono: ridurre tutto a questione privata (la stramaledetta privacy di cui sopra).

    Il mistero più vero che c’è in queste storie – più ancora dei ricatto, delle insopportabili bassezze della lotta politica e tutto il resto, è il mistero del desiderio umano, quel desiderio così ricco, complesso, sfaccettato ma che continuiamo a nascondere, sminuire, ridurre, banalizzare (ridicolizzare).

    È questo che nascondiamo, e solo come conseguenza si nascondano i trans, i gay, e si nasconde chi va con loro (che non è un alibi, l’ho detto nell'intervento precedente: chi va con loro come minimo dovrebbe lottare pubblicamente per i loro diritti).

    Tutto è sporco perché pensiamo sporca la condizione umana, quella di tutti, invece che misteriosa e magnifica. Ma a ridurla a sporcizia sono secoli di perbenismi e di chiese, e di ignoranza paure tabù.

    E' questo che mi incazzare nel tuo intervento: ridurre il tutto ad una banale questione di vizi privati, messi in atto da coloro che si sono scelti come mestiere un ruolo pubblico.

    Vabbe', ma su questo ci siamo già detto tutto. La vediamo diversamente. No problem. Ok, per me possiamo chiuderla qui. Replica solo se vuoi avere l'ultima parola. O eventualmente scrivimi privatamente per evitare di annoiare ulteriormente i lettori del tuo blog.

    Come ti dicevo questo post è davvero infelice. Non sarà il primo e non sarà l'ultimo, ciò non fa di te un cattivo blogger e continuerò a leggerti con inalterato piacere, o quasi. Però, per favore, non lanciarti in giudizi piuttosto peregrini sulle persone ma resta concentrato sulle argomentazioni. Grazie. Cordialità.

    RispondiElimina
  43. Sono assolutamente d'accordo con ciò che dicono Kimboz e Charta del 25 settembre (alle 22.40 e 23.23) e Deb, che non starò a ripetere.

    Aggiungerei invece che i politici che vanno al family day, qualcosa impediscono eccome. Ad esempio, impediscono, con successo, ai loro elettori di avere quella stessa condizione di cui invece godono in quanto parlamentari. Per dirne solo una, per costoro il convivente è equiparato al coniuge in tutto. E gli esempi, stavolta, non sono poi così rari, altro che adozioni per gli omosessuali. Quindi impediscono, sì, agli altri comuni mortali di fare ciò che loro stessi si sono autopermessi e istituzionalmente autorizzati a fare.

    Quei nomi, almeno alcuni, non mi paiono legati solo alla bocciatura dell'aggravante. C'è tutta una azione - politicissima senz'ombra di dubbio - francamente omofoba e sessuofoba che stanno portando avanti da anni. Francamente penso che questa lista ne sia uno dei risultati. In questo contesto, se lor signori fossero capaci del ragionamento che fa Charta, o se i loro dubbi in materia fossero di natura squisitamente costituzionale, tutta l'operazione sarebbe assolutamente innocua, attendibile o no.

    Sull'intrusività hai mai pensato alla cistoscopia? A rifletterci è abbastanza più intrusiva, dati i diametri in gioco, eppure "chissà perché" fa molto meno effetto.

    RispondiElimina
  44. "Certa gente se ne fotte di te e di Busi, ha rapporti omosessuali, non vuole che estranei lo sappiano, e ha il diritto di candidarsi e farsi eleggere."

    L'ultimo commento di Pellegrina, è illuminante sul perchè i politici devono fare concessioni importanti sulla loro vita privata.
    Sulla frase che hai scritto, Leonardo, devo dissentire.
    Es: se io elettore omofobo voglio votare un partito (adesso con le liste bloccate ancor di più) che porti avanti le mie crociate antigay, voglio ben essere sicuro che la gente che andrà in parlamento sia quella giusta.
    Poi puoi declinare la cosa come vuoi e su qualsiasi posizione che influenza le scelte sociali e personali dei cittadini.
    Io se dovessi scegliere per chi votare, avendo come obiettivo la legalizzazione dell'eutanasia, mi terrei be lontano da politici cattolici. Anche se hanno fatto finora scelte laiche, non si sa mai.

    Spero adesso sia più chiaro il punto
    Andrea

    RispondiElimina
  45. "Es: se io elettore omofobo voglio votare un partito (adesso con le liste bloccate ancor di più) che porti avanti le mie crociate antigay, voglio ben essere sicuro che la gente che andrà in parlamento sia quella giusta."

    Appunto: se tu sei un elettore omofobo. Sei un elettore omofobo? Perché altrimenti la sessualità dei tuoi rappresentanti non dovrebbe infastidirti.

    Non so se vi rendete conto che, a furia di usare i metodi dei vostri avversari, state praticamente diventando loro. Diventa uno scandalo che per i parlamentari sia equiparato matrimonio e convivenza? Al massimo bisogna pretendere di estendere il diritto a tutti. Va a finire che in nome della sublime coerenza chiederete che sia tolto anche a loro. Ah, e non sarà più concesso a un cattolico fare aperture sui patti di solidarietà o sull'eutanasia o sul controllo delle nascite, perché commetterebbero un delitto nei confronti della coerenza.

    RispondiElimina
  46. Sono omofobo un pò quanto tu sei gay.
    Se siamo arrivati al punto della discussione in cui tu fai finta di non capire un ragionamento per ipotesi (per chiarezza avevo pure scritto che poteva essere declinato in qualsiasi modo, ma chissenefrega eh?), possiamo chiudere qui.

    The host with the most

    RispondiElimina
  47. Faccio finta di non capire?
    No, probabilmente non ho proprio capito.
    Boh, sarò stanco.

    RispondiElimina
  48. Però sarebbe interessante sapere cosa succeda se uno di questi parlamentari omofobi venga pestato a sangue per colpa della loro svelata omosessualità.
    Sai! ...la coerenza ... l'aggravante omofoba... il poter tornare indietro... o farsi semplicemente avanti, forse tutto questo avrebbe più senso.


    mauro

    RispondiElimina
  49. @ Pellegrina
    Scusa, mi ero rivolto a te per riagganciarmi all'esempio di Marrazzo ma poi il resto era rivolto un po' a tutti.
    E... ok, la cistoscopia è definitivamente peggio!

    RispondiElimina
  50. Secondo me è un poco come scoprire che un politico che sostiene una legge contro la fecondazione assistita va segretamente a farla all'estero dove è consentita... perché tanto ha i soldi per farlo!

    Il fatto che un politico sia gay e che voti contro i diritti dei gay, dimostra quanto questa gente sia lontana dai problemi del paese.

    Per tornare al discorso della lista di outing, io sono dell'avviso che questo tipo di ipocrisia vada combattuta sempre. Costi quel che costi! Anche ricorrendo all'ignobile strumento dello sputtanamento.

    RispondiElimina
  51. Per ora si dà il caso, però, che quelli che vogliono di certo impedire l'allargamento dei diritti a tutti i conviventi d'Italia anziché riservarli ai parlamentari siano e restino quei politici che vanno a farsi fotografare al family day.

    RispondiElimina
  52. Vi ricordo che l'aggravante legale esiste già per aggressioni a minoranze religiose ed etniche. Tra le minoranze, quella omo e trans è la più numerosa che non sia tutelata. Quindi la legge italiana implicitamente incoraggia chiunque abbia prurito alle manine a scegliere di pestare un frocio invece di un negro. Si chiama "discriminazione".

    Comunque, mi sembra che questo post non parli tanto di omosessualità, quanto di onestà: la morale cattolica propugnata da Leonardo, erede del senecano "non lodo la vita che faccio, ma quella che dovrei fare", preferisce un politico con idee nette e comportamenti totalmente opposti ad uno con idee più flessibili e comportamenti coerenti ad esse.

    La morale cristiana protestante di matrice anglo-germanica ritiene invece che chi mente su una parte della sua vita, può essere disonesto anche sul resto. Pur essendo nato e cresciuto con gli ideali di Leonardo, mi sembra evidente che la situazione del nostro paese dia ragione alla mentalità protestante: chi è disonesto o reticente in un aspetto, è spesso disonesto e reticente su tutto il resto, dunque un pessimo politico.
    Un esempio tra mille: qualcuno ha ricevuto una spiegazione convincente su perché Marrazzo abbia chiuso di punto in bianco l'ospedale S. Giacomo, appena ristrutturato? Qui a Roma la stiamo ancora aspettando.

    RispondiElimina

Puoi scrivere qualsiasi sciocchezza, ma io posso cancellarla.

Altri pezzi