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martedì 4 agosto 2015

Giuseppe che nascondi nell'armadio

Questo è il delirio di una notte, però noto che i cold case continuano a piacere, almeno in tv. In Toscana ogni tanto scompariva un ragazzino. Lo sapevano tutti, ma nessuno sapeva niente. Un laureando in legge prova a mettere in fila tutte le sparizioni tra Versilia e Mugello scoprendo una cosa inquietante: il primo bambino sicuramente scomparso aveva 10 anni. Due anni dopo ne era sparito uno di 12. Due anni dopo uno di 14. E così via. Di questo ritmo, ormai dovrebbero scomparire dei quarantenni. E magari scompaiono davvero, ma nessuno li ricollega alla catena. Il laureando decide di indagare, o meglio non riesce a impedirselo. All'inizio non si rende nemmeno conto del pericolo: sembra tutta roba da archivio. Emeroteche, microfilm, la maggior parte degli indagati sono morti.

(Questo pezzo partecipa alla Grande Gara degli Spunti! Se vuoi provare a capirci qualcosa, leggi qui).

A ogni sparizione, i carabinieri interrogavano i soliti sospetti. Mangiafoco, un ex partigiano di Vicchio, artista itinerante con precedenti per molestie famigliari. Un pescatore di Viareggio con un ritardo mentale, su cui in paese si raccontavano sinistre storie di antropofagia (trovarono una clavicola nel suo pattume). Una coppia di truffatori di mezza tacca che battevano la provincia fingendosi operatori della compagnia del gasse. Lucignolo, un balordo dedito allo spaccio sin dalla prima adolescenza, ma troppo inaffidabile per far carriera. Tutta gente entrata e uscita di galera a cui sono state rimproverate attenzioni nei confronti dei minorenni. Di questi, almeno Lucignolo è ancora vivo e rintracciabile. In teoria disintossicato, lavora in un allevamento bovino a pochi chilometri dalla casa dei genitori del laureando che, ormai ossessionato, comincia a frequentare il bar dove da piccolo lo aveva visto passare. Un pomeriggio lo incontra, gli offre da bere, e in cambio ascolta la storia sconnessa di un Omino che portava i bambini in un posto apparentemente bellissimo e poi li uccideva e ne vendeva i pezzi. Lucignolo stesso da bambino era stato catturato dall'Omino, ma era stato risparmiato perché non vergine, ed era diventato un suo aiutante.

Sembra una favola - e il laureando ha la sensazione di averla già sentita - ma il "posto bellissimo" ha un indirizzo. In via Teatina, a Firenze, forzando il lucchetto di un seminterrato (su una parete, una scritta misteriosa e inquietante: Non voglamo più schole), si infila in un cunicolo che lo conduce a una specie di sala giochi di trent'anni prima: calcioballilla, flipper, giornaletti zozzi. Il laureando sa di aver trovato un nascondiglio dove uno o più pedofili attiravano le loro vittime, ma si domanda quanto questo abbia a che fare con il suo caso.

Decide finalmente di andare dai carabinieri. Spera che gli diano ascolto, tanto più che il colonnello Melampo, che aveva indagato (male) sulla maggior parte dei casi, è scomparso di recente. Purtroppo il suo sostituto è un gorilla ottuso che lo minaccia di mandarlo in galera se non si fa i fatti suoi. A questo punto l'unico che può aiutarlo è il Grillo, un ex cronista della Nazione che aveva seguito i casi con un certo scrupolo. Ma il Grillo di tutta la storia non vuole più sentire parlare. Conosce Lucignolo, ma la storia del traffico d'organi lo fa sghignazzare: del "posto bellissimo" ha sentito parlare, l'Omino era effettivamente un pedofilo ma non uccideva le sue vittime.

"E come fa a saperlo?"
"Non ti preoccupare delle cose che so io. Ma la Fata di Scandicci la conosci?"
Vagamente. È la titolare di un bio-agroturismo che nel tempo libero celebra riti pagani. Anche lei qualche precedente per circonvenzione di incapace. Il laureando scopre che a un certo punto aveva truffato una coppia di ingenui, un po' avanti con gli anni, persuadendoli che poteva fare in modo che loro avessero un figlio - quel che rendeva grottesca la faccenda era che la partner, "Ciliegia", fosse un transessuale. La storia potrebbe andare avanti così e qualcuno spero che abbia capito il meccanismo; alla fine di tutto c'è senz'altro un signore sulla quarantina dalle parti di Pescia che custodisce in un armadio una marionetta di legno. Ma se volete capirne di più non vi resta che votare per Che nasconde Giuseppe nell'armadio. Potete cliccare sul tasto Mi Piace di Facebook, o linkare questo post su Twitter, o scrivere nei commenti che questo pezzo vi è piaciuto. Grazie per la collaborazione, e arrivederci al prossimo spunto.

15 commenti:

  1. voto l'altra, mi pare più promettente come storia
    MatteoZ

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  2. Anche se non sembra molto popolare, voto questo: sarà perché pur essendo veneto vado matto per l'ambientazione toscana (borghi apparentemente idilliaci che nascondono chissà quali sordidi misteri, persone che parlano con l'h aspirata, cose così).

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  3. nessuno dei 2 perché i ragazzini rapiti mi danno sui nervi

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  4. Voto questo spunto dei due, mi piace l'ambientazione.

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  5. Voto Pinocchio, anche questo non è male (uno dei migliori, finora, assieme a Ziggy Stardust), ma Pinocchio lo comprerei davvero.

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  6. Mi piace moltissimo anche questo, benchè creda che fare una riscrittura thriller di Pinocchio efficace e originale sia molto difficile (Benni ci ha provato con Alice mi pare e alcune cose del mito, ma era roba piuttosto manierata e non stuccava solo perchè si trattava di racconti).
    Dovendo buttare dalla torre questo oppure l'undicenne psicopatica butterei questo (anche perchè sta Toscana torbida e misteriosa, eddaje, è stata sezionata e dissezionata per dritto e per traverso, ormai è più torbido e misterioso il mio armadietto dei detersivi); però in assoluto un libro del genere lo leggerei.
    Cmq mi hai mandato in fissa, sono le 8.07 am e io sto a scrivere sta roba anzichè lavorare...

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  7. Ecco, magari cambia Grillo con Grillotalpa, Parlante, Domestico Acheta, qualsiasi cosa che non sia associare un complotto con Grillo, che mi viene il mal di testa.

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  8. Non so: lo spunto sull'undicenne troppo furba (e matta) per essere vera mi sembra possa offrire qualche appiglio in più... del resto una riscrittura di Pinocchio fatta come ipotizzato la comprerei di sicuro, vista l'intenzione di tenerla aderente a un'ambientazione concreta: voto per questa.

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  9. sai che... dovrei rileggere l'altro, e attualmente non c'ho molta voglia (vedo che invece tutti gli altri lo ricordano a menadito, complimenti a loro). quindi questo lo metto in fondo alla pila.

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  10. Preferisco il Geppetto pazzo alla reclusa. Anche se non sono un fan di questi racconti horror.

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