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– Vorrei Cecilia Sala libera immediatamente. Vorrei tutti i giornalisti liberi di fare il loro mestiere.
– In questo specifico caso, la situazione è complicata dal fatto che gli iraniani più che ai soldi danno la sensazione di volere uno scambio con il presunto agente che gli avremmo appena arrestato: ma il fatto è che l'abbiamo arrestato su ordine degli americani, in base ad accuse avanzate dagli americani, insomma lo hanno preso loro.
– Se si trattasse di soldi una soluzione la troveremmo, l'abbiamo quasi sempre trovata; ma se si tratta di disobbedire agli americani ci vorrebbe un governo in grado di assumere una posizione non prona nei confronti di Washington, il che esclude il Signor Presidente Meloni: lui la voce grossa la può giusto fare alla recita di fine anno davanti al suo raduno di cosplayer.
– Tra qualche mese sarà il ventennale di quella volta che abbiamo cercato di liberare la giornalista Giuliana Sgrena (pagando un riscatto) e agli americani forse la cosa non andava a genio, o perlomeno accadde che un soldato americano a un posto di blocco accolse la giornalista Giuliana Sgrena e l'agente Calipari con una sventagliata di mitra che uccise quest'ultimo.
– Come sempre spero di sbagliarmi, anzi di più: ma il fatto che gli organi di stampa più vicini al governo abbiano iniziato a gettare fango su di lei, senza trovare niente di meglio che un tweet di nove anni fa, suona come l'ammissione che no, non sarà facile liberare Cecilia Sala.
– Sul Foglio (un giornale che non compra nessuno e che continua a pubblicare propaganda antistatalista a spese del contribuente) vedo che c'è un commosso editoriale in suo onore di Giuliano Ferrara: lo stesso buffo personaggetto che chiese a Un Ponte Per... di fare una colletta per restituire i soldi del riscatto di Simona Pari e Simona Torretta. A lui nessuno chiederà di fare una colletta simile, non solo perché nessuno scenderebbe al suo livello, ma perché davvero, chi gli darebbe un soldo?
– Come scritto più sopra, io vorrei che non solo Cecilia Sala, ma tutti i suoi colleghi fossero liberi di lavorare. In Israele quest'anno ne sono morti ammazzati circa un centinaio, senza che il Foglio Fondato da Giuliano Ferrara ci trovasse nulla di sbagliato. Auspico che la Sala sia libera al più presto, e che trovi finalmente lo spazio che merita senza più avere nulla a spartire con personaggetti del genere.
– La mia opinione sul lavoro di Cecilia Sala è poco interessante, probabilmente dovrei tenerlo per me: semplicemente non la conosco abbastanza. Sono sicuro che abbia un senso documentare la condizione delle donne in Iran, e la repressione della femminilità che viene praticata dal regime; e allo stesso tempo ho la sensazione che si tratti spesso di un argomento isolato ad arte (non vengono represse soltanto le donne, e non sono solo le donne a protestare) per ragioni di proiezione e propaganda, da gente che per liberare le donne iraniane non esiterà un domani a bombardarle. La stessa Sala ha avuto modo di sperimentare, negli scorsi mesi, la reazione stizzita di tanti propagandisti nel momento in cui lei chiedeva appena un po' di spazio per verificare e approfondire una notizia. Alcuni di questi agitatori stanno già scrivendo che ben le sta, che non doveva fidarsi degli iraniani. Anche per loro nessuno proporrebbe mai una colletta: che forse è il motivo per cui non si fidano di nessuno e se ne restano comodi a casa, a far la morale agli altri.
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