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domenica 9 febbraio 2025

La Regola e l'Eccezione

10 febbraio: Santa Scolastica da Norcia (480-547), eccezione alla Regola

 miniatura di Jean de Stavelot (XV secolo).
Scolastica è la sorella di Benedetto, il fondatore del monachesimo occidentale: ma Benedetto è un solitario, un eremita che solo a malincuore si rassegna a diventare cenobita e condividere la sua solitudine con altri monaci. Scolastica, molto legata a lui, non può che seguirlo a distanza: quando Benedetto fonda Montecassino, lei si stabilisce alle pendici del monte, a Piumarola, dove apre un cenobio femminile che sarà il primo a seguire la Regola di San Benedetto. I due fratelli si incontrano una volta all'anno, in una casupola a metà strada. Gregorio Magno, lontano parente dei due, racconta nei Dialoghi dell'incontro avvenuto il 6 febbraio del 547: sono entrambi sessantenni e Scolastica sa che è l'ultima volta che vedrà il fratello. Gli chiede di restare a discutere e pregare per la notte, ma Benedetto è inflessibile come la sua Regola: i monaci la notte devono stare in monastero, cosa penserebbe poi la gente. Scolastica s'impunta, prega e piange finché non scoppia un temporale. "Esci pure, se puoi; lasciami, e ritorna al monastero. Tu non mi hai voluto ascoltare; ho pregato il mio Signore, e lui mi ha esaudita". Benedetto cede. Tre giorni dopo, tornato a Montecassino, Benedetto vede una colomba salire verso il cielo e capisce che si tratta dell'anima di Scolastica: la seppellisce nella tomba in cui lui stesso sarà deposto qualche settimana dopo. 

Se Benedetto è la Regola, Scolastica è l'Eccezione: l'idea tanto cattolica che ogni limite abbia una sua pazienza; che lo stesso Dio che ci dà le regole possa, quando vale la pena e glielo si chiede con insistenza, chiudere l'Occhio. Insieme, Gregorio Magno ci fa capire, costituiscono la perfezione della vita monastica. Eppure anche da morta Scolastica avrebbe rischiato di essere divisa dal fratello: dopo la distruzione di Montecassino a opera dei Longobardi, la tomba diventa l'obiettivo dei cacciatori di reliquie. In particolare nel 660 si ritrovano presso le rovine due spedizioni: una proviene dall'abbazia benedettina di Fleury, l'altra dalla città di Le Mans. Decidono di aver identificato la tomba e di spartirsi il bottino: a Fleury sarebbe andato Benedetto, a Le Mans la sorella. Ma come riconoscere le ossa, ormai mescolate tra loro? Viene applicato un sistema così interessante, quasi sperimentale, che dispiace un po' che si tratti di un'evidente leggenda: prima si separano le ossa grosse da quelle sottili, e poi accostano i due mucchietti a due ragazzi appena morti, un maschio e una femmina. Il maschio risorge soltanto quando viene accostato alle ossa grosse; la femmina solo vicino alle ossa sottili. I resti così identificati di Scolastica vengono così portati a Le Mans, dove nove secoli dopo si salvano miracolosamente anche dal saccheggio degli ugonotti – ma non dai tumulti contadini durante la rivoluzione francese. A dispetto di questa tradizione, nella tomba conservata a Montecassino durante la ricognizione del 1950 sono state trovate diverse ossa e il confronto con una tibia di Scolastica – conservata in un reliquiario – ha consentito ai periti medici di distinguere tra quelle appartenenti a Benedetto e quelle della sorella, di cui è stata attestata l'età al decesso (tra i sessanta e i settant'anni) e la statura: un metro e 59.

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