Ce ne sarebbe da dire, con tutto quello che è successo; ma faceva troppo caldo e così ho messo la famiglia in macchina puntando verso il mare. Dopo la Cisa stanno rifacendo dei viadotti ed era ora, perciò a un chilometro qualsiasi ci siamo trovati davanti a un bivio imprevisto, sarà successo anche a voi. Le due corsie dell'autostrada si separano, nel giro di pochi secondi bisogna decidere da che parte stare anche se quasi sicuramente le due piste si riuniranno alla fine del cantiere. E sia detto, a onore dei responsabili, che due cartelli identici erano stati messi, a fugare ogni sospetto e dubbio: quello che puntava a sinistra diceva LA SPEZIA, mentre quello che puntava a destra ugualmente recava LA SPEZIA, per cui capite bene che ogni precauzione per tranquillizzare i viaggiatori era stata presa.
Ciononostante.
Ciononostante io, che in un soprassalto di prudenza avevo scelto la corsia destra (la più sicura in questi casi; la meno esposta a non implausibili frontali con i veicoli incanalati nella direzione opposta) ecco che mi ritrovo dopo qualche centinaio di metri a inchiodare bestemmiando (a voce alta) e pregando (a voce muta), perché?
Perché un idiota in una Punto, che aveva preso la mia stessa corsia, aveva deciso di punto in bianco che non era quella giusta: non solo che lui non desiderava recarsi alla Spezia, destinazione in effetti un poco deludente, bensì alla Spezia! Quello sì un traguardo degno di cotanto spavaldo pilota! ma che un simile cambiamento di idea fosse ammissibile trecento metri dopo il bivio, quando le due vie delle spezie erano ormai separate da coni segnaletici, o jersey o triangoli o chennesò, non è che io abbia avuto il tempo per osservarli mentre cercavo di salvare la vita alla famiglia su un viadotto a mobilità limitata, ma insomma l'idiota si era fermato in mezzo all'unica corsia a disposizione e stava aspettando il momento propizio per farsi strada tra i coni, i triangoli, per farsi ammazzare dalle vetture che procedevano spedite verso la sinistra, visto che io che avevo scelto la destra non provvedevo.
È tutto durato una manciata di secondi ー la frenata, lo sguardo febbrile allo specchietto alla ricerca dell'Audi che mi avrebbe prontamente tamponato se frenavo troppo, la bestemmia, la preghiera, il sollievo e persino un'ultima osservazione con la coda dell'occhio: sul lunotto posteriore della Punto un parente apprensivo aveva stampato un A4: ANZIANO ALLA GUIDA. E io, che avevo appena ascoltato una rassegna stampa, ho pensato che in fondo dovevo smetterla di incazzarmi, e in generale anche solo di ascoltare le rassegne di una stampa generalmente scritta da anziani che se gli dai una Punto in mano guarda che ti combinano: e se gli dai l'editoriale in prima pagina, cosa ti aspetti?
E se gli dai la Casa Bianca?
Così insomma ce ne sarebbe da scrivere, in questi giorni: ma fa troppo caldo e inoltre sono al mare.
Aspettavo da anni il ritorno del mio personaggio secondario preferito: Audi nera non mi avrai
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