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martedì 4 ottobre 2005

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Il paradiso scoprirai

E tuttavia c'era poco da fare. Le piramidi esistevano. Tutti potevano vederle dal satellite, con Planet-Google 3-D potevi anche andare a visitarle. Certo, era possibile comportarsi come se non esistessero, ma non si può vivere per sempre in un come se. Non puoi mandare avanti a lungo una civiltà come se il globo non si stesse scaldando, come se l'economia non fosse in declino, come se le fonti d'energia non rinnovabile non fossero a un punto dal non essere più rinnovate. Insomma, non puoi raccontarti bugie in eterno. Prima o poi ti scontri con qualcosa di estremamente freddo, rigido, spigoloso, che si chiama Realtà.

E la Realtà era una gran botta nei denti. Il liberismo economico, che per due secoli era stato un favoloso acceleratore di benessere e civiltà, aveva un difetto sistemico: mancavano i freni. Era una locomotiva lanciata a tutto vapore verso il binario morto del picco di Hubbert. Ti ricordi il picco di Hubbert, Leonardo?

"Vagamente".

Hubbert era un geofisico, che spiegò in un grafico il modo in cui gli uomini si comportano nei confronti delle risorse non rinnovabili. All'inizio le sprecano – finché il processo di estrazione non comincia a costare troppo. A quel punto è una gara a tener dietro al consumo, a occupare i pozzi più ricchi e meno profondi. Infine si arriva a un picco: dopodiché, inevitabilm, la produzione inizia a declinare. L'estrazione diventa troppo costosa. Naturalm, il picco di Hubbert era un problema solo se credevi in Hubbert. Gli usastri un po' ci credevano (avevano fatto il possibile per accaparrarsi i pozzi del Medio Oriente, quelli che si sarebbero esauriti più tardi) e un po' no. Dipendeva dall'ufficio di consulenza. Cifre oggettive era impossibile averle: quasi tutte le nazioni petrolifere truccavano i dati sulle riserve. Ma intanto il picco si avvicinava. Gli hubbertiani più ragionevoli lo davano certo per il 2020. E l'idrogeno era blindato dai gialli. Che fare?

Ora ti dico cosa avrebbe fatto una civiltà matura: provviste per l'inverno petrolifero. Avrebbe pianificato un passaggio in grande stile a un'altra energia: il carbone, il nucleare… tutte fonti non rinnovabili, ma in grado di garantire alle tv e ai forni a microonde, e ai frigoriferi e alle caldaie e ai pick-up un altro mezzo secolo di autonomia. E poi chissà.
Purtroppo, la civiltà usastra aveva superato la maturità di qualche lustro. Era una società vecchietta e bisbetica: individualista, riottosa, aliena al concetto di "pianificazione", pronta a qualsiasi scorciatoia irrazionale che permettesse di sottrarsi al freddo attrito con la Realtà. Ci voleva una religione. Ma quella ufficiale era in crisi, per via delle 19 piramidi snobbate dai testi sacri. Occorreva un colpo di scena, qualcosa che rafforzasse la fede nei credenti e nei semi-credenti, negli atei devoti e in tutti quanti.
"Un miracolo".

Sì, ma ricordati che siamo in un mondo protestante: niente stimmate, ampolline, madonnine, tutto questo bric-a-brac per pastorelle non poteva andare. I born again si aspettavano ben altro.

"La Rapture".

Il Ratto Divino. L'ascesa al cielo dei Giusti – e gli Esclusi, i left behind, giù a sgobbare. Era tutto scritto in quei libri scemi, la Bibbia versione Harry Potter, quella schifezza che propinavi ai tuoi studenti.

"Ero costretto. Il programma…"

Non crucciarti. Pedala. Tutto ti è stato perdonato. Tutto è come se Nulla fosse successo. Ma pedala un po' più forte, dai. Dove eravamo.

"Gli usastri organizzano la Rapture".

Una gigantesca Operazione Condor al contrario. Schedare tutti i puri di cuore, perché vedranno Dio. Entrare nelle loro case, come i ladri nella notte, in una nube di cloroformio, e portarli via. Il tutto sincronizzato su cinque fusi orari diversi. Fortuna che era tutta gente che andava a letto presto, ma... Era o non era un età surreale? L'era in cui le profezie si autoavverano.

"Li hanno portati su Marte, allora, è così".

In un certo senso – che ironia. La base Marte in New Mexico, migliaia di ettari di deserto rosso schermato al satellite che doveva servire alle riprese di un film in cui gli astronavi atterrano, piantano la bandierina e ripartono.

"Mi sembra più una location da inferno".

L'inferno? Ma guardati in giro, Leonardo: è tutto intorno a te. Tu che credi in quel che vedi, in quel che senti; sei quel che dici, quel che puzzi. Devi liberarti di qsto involucro, capisci? Del sacco di merda che chiami corpo".

"A scuola mi hanno insegnato che era la macchina perfetta".

Storie vecchie, didattica del secolo scorso. Il tuo corpo è una macchina obsoleta, che consuma troppe calorie, sporca, ingombra. Rottamare! È tempo di essere leggeri, leggeri, hai presente la leggerezza di Calvino?

"No, la leggerezza di Calvino no".

Tu mangi, caghi, sudi, pedali. È quello il tuo inferno. Il paradiso, invece, è dentro di te. Questa è la vera grande scoperta del Secolo XXI. Il paradiso scoprirai / se tu scopri quel che hai…

"Parole che non ho mai capito".

Perché sei vecchio, vecchio, sei un pezzo di secolo scorso ambulante e pedalante, ed è tragico, lo sai? Giacché sei immortale, ed è molto triste diventare immortali da vecchi, c'è un mito greco che ne parla, credo.

"Come sarebbe a dire che sono im…"

Siamo tutti immortali, se ci pensi, Leonardo. Pensa al Papa – non al pagliaccio che avete a Roma al momento – pensa al vero Papa eterno che dorme a Buenos Aires. Perché Lui sì e tu no?

"Perché lui è in coma".

Lo vedi che se ti applichi sei intelligente? Allora non c'è bisogno di allestire il New Mexico con cori angelici e nuvolette celestiali stile spot lavazza. Serve solo un enorme silos sotterraneo ben climatizzato.

"Il paradiso è un freezer?"

Molto più di un freezer, molto di più.

"E Taddei viene da là allora. Taddei è un Giusto. È così?"

Taddei chi?

2 commenti:

  1. OFF TOPIC no per sapere e per non sfruculiare sempre lui, il Regista, sei tu che ogni tanto commenti dal Guzzano? Daniela L.

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