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mercoledì 27 luglio 2005
- 2025
Il buon pastore
Caro Leonardo,
una volta Arci mi disse una cazzata. Tra tante. Ma sul Vangelo.
Si parlava della pecorella smarrita, che dà più gioia (ritrovata) di 99 pecorelle beghine.
"Hai mai provato a riflettere sulla moralità della cosa? Voglio dire, hai la responsabilità di 99 anime, e le molli per una sola. Qual è il senso?"
"Arci, è solo un paradosso".
"Sì, certo, Gesù parlava per parabole, per paradossi, inoltre era paramedico…"
"Arci, io sarei credente".
"Ma sì, ma sì, ma infatti ti volevo solo indurre a riflettere: qsto Buon Pastore paradossale, che si annoia delle 99 pecorelle che ha, e mette a soqquadro la Galilea finché non trova la sola che non ha, a chi assomiglia? Se fosse un uomo del secolo Ventunesimo, che genere d'uomo sarebbe?"
"E che ne so?"
"Un dongiovanni".
Ogni uomo conta le sue donne, ogni uomo è Buon Pastore del suo harem di ricordi, ma c'è chi le conta dal capo, e chi dalla coda.
C'è chi le conta dal primo incontro, o dal primo bacio, o coito, o anellino. Ed è tutta gente sana. E poi ci sono i malati, come me, che le contano dalla coda. Dall'ultima parola. Dall'ultimo insulto. Dall'ultimo freddo arrivederci. E sai che gran soddisfazione, pascere il tuo gregge di 99 freddi arrivederci.
C'è gente che accumula titoli, esperienze, amori. Gente appassionata, metodica, soddisfatta. Hanno schedari ordinati, con tutte le loro esperienze in ordine cronologico. Li invidio molto.
Io non ho mai imparato a riordinare un cassetto, ma non è sciatteria, o perlomeno: non confondiamo l'effetto con la causa. La causa è che le cose nei cassetti non mi interessano più. È che col tempo i ricordi felici si annebbiano, e le figure di merda invece assumono una singolare lucentezza, dimodoché se guardo al passato vedo solo un'interrotta teoria di smaglianti figure di merda, dal primo giorno delle elementari fino al mio 52esimo compleanno: e questa è un'autentica malattia per cui io dovrei essere curato, perché non sono normale, la gente normale vede sparire il suo passato in nuvole rosee di dolce rimpianto, mentre il mio passato è una piaga purulenta e vergognosa che puzza. Vi sembra normale? No, non rispondete, lasciate stare, non esistete nemmeno.
Ma insomma, per me si tratta solo di vagare nottetempo in cerca dell'ultima pecorella che ancora non mi conosce. Le 99 non contano più, mi hanno visto piangere ed eiaculare a sproposito, se solo ci penso ci sto male. E qsta cosa, il mio Dio, la capisce?
Lui ha detto di tagliarsi la parte del corpo che ti dà scandalo, ma ha anche detto che per peccare basta il cuore. Singolare contraddizione. Potrò cavarmi un occhio, ma resterà il mio cuore, ed il cuore mi è sufficiente per essere infelice e peccare. Peraltro ha detto anche "chi non ha peccato scagli la prima pietra", dunque solo io posso mutilare me stesso. E se ci fosse una differenza tra "peccato" e "scandalo"? F'nql, perché non ho studiato il greco al liceo (invece di ql tedesco inutile).
C'è sempre la possibilità che sia uno dei suoi famosi paradossi. Provo a immaginarmi: Gesù fa la vita del predicatore, si muove in un demi-monde di pubblicani, centurioni e prostitute (e malati, infermi, lebbrosi…) Gente bisognosa di perdono e guarigione. In pratica, gente che ha bisogno di essere toccata, guarita, compresa. Un soffio, un tocco, anche solo una parola di salvezza.
E poi ci sono i farisei che sono rimasti al Levitico, e vivono in un mondo di prescrizioni e tentazioni. Tutto un roteare d'occhi per evitare di guardare l'impuro, il malato, il diverso, la donna. E Gesù: senti, perché non te lo cavi, quell'occhio? Se ci vedi tante tentazioni, cavatelo: starai meglio tu e staremo meglio noi. E qlla mano che tocca o ha paura di toccare: per quanto ancora ci seccherai con le tue turbe postpuberali? Tagliatela, se ti scandalizza tanto. Se non hai ancora capito che il problema è nel cuore, taglia pure, taglia tutto. Taglia a te stesso, però, non agli altri. Per punire gli altri devi prima essere senza peccato: ma per essere senza peccato devi tagliarti, e una volta tagliato non portai far male a nessuno.
Ecco, qsta è la mia interpretazione preferita. Un Dio che frega i bacchettoni con le loro stesse mani. Non male.
Dovrei parlarne con qlcuno.
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castadiva said: riesci sempre a emozionarmi intellettualmente...
RispondiEliminacastadiva said: riesci sempre a emozionarmi intellettualmente...
RispondiEliminala seconda che hai detto.
RispondiEliminae' chiarissimo che il senso del tutto si riassume nello smarrimento di chi non ha studiato il greco
RispondiEliminabah, insomma....
RispondiEliminaPer cortesia, toglimi una curiosità: il nome "Scalfarotto" dice nulla laggiù, nel 2025?
RispondiEliminaGustosissimo blog. Approfittando delle vacanze sto rinvangando nel passato, ma spero di leggere presto qualcosa di nuovo nel presente.
RispondiEliminaCongratulazioni e a presto ('nsomma, meglio dire: goditi le vacanze e divertiti!)
oddio
RispondiEliminaTu hai bisigno di cure psichiatriche!!!
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