
"Guardi, è una vergogna. Una vergogna".
"Eh già".
"Cioè, ma mi chiedo, cosa deve fare una povera signora?"
"Cosa deve fare?"
"Ha scritto l'articolo, e loro niente. Il libro, e niente. Il secondo libro..."
"Il cofanetto..."
"Niente-niente-niente. Ma cos'è?"
"E' mancanza di rispetto, ecco cos'è".
"E poi è razzismo. Un indiano, dico, un indiano, uno che suo nonno ancora s'inginocchiava davanti alle vacche, lui sì. Ma lei no. E poi non dite che ci rispettano, a noi occidentali".
"Ah, beh, no",
"Se non è mancanza di rispetto questa, cosa?"
"Ah, non lo so, guardi".
"Che io capisco tutto. Anche la libertà d'espressione. Viva la libertà d'espressione".
"Viva!"
"Ma la libertà d'espressione senza nessuno che s'incazza e brucia le ambasciate per quel che dici o scrivi o disegni, è una fregatura. Ecco cos'è".
"Da volere i soldi indietro".
"E dire che è una persona semplice, modesta. Si contenterebbe di poco".
"Del tipo?".
"Ma non so. Una fatwa. Anche piccola".
"Magari un po' di chiasso in strada, cassonetti bruciati e macchine, cose così".
"Eh, ci starebbe".
"Un attentato?".
"Beh, perché no? Fanno degli attentati per cose molto più cretine, dopotutto. Ma il fatto è che sono senza pietà".
"Senza pietà".
"Neanche un po' di pietà per un'anziana signora molto malata che vorrebbe andarsene col botto".
"Come una martire".
"Una martire, sì. E sì che loro dovrebbero capirla, questa cosa del martirio. C'è nella loro cultura, o no? Io sapevo che c'era, nella loro cultura. E invece..."
"Invece niente".
"Niente, niente, niente di niente. E insomma una signora cosa deve fare? Cosa deve fare per farsi notare?"
La Fallaci ha spiegato di voler raffigurare Maometto "con le sue nove mogli, fra cui la bambina che sposò a 70 anni, le sedici concubine e una cammella col burqa. La matita, per ora, si è infranta sulla figura della cammella, ma il prossimo tentativo probabilmente andrà meglio".
anche tu però puoi fare di meglio: i torturatori della vignetta bisogna che li scurisci un po', altrimenti non riesci a spacciarli per islamici.
RispondiEliminaa.
povera signora, fossi lei a questo punto mi farei eplodere sulla quinta strada. così imparano a non avere rispetto per le signore. 'Sti razzisti.
RispondiEliminaMamma mia, io quando sento la Fallaci mi immagino una signora che si alza alle 2 di pom, mangia caviale come fosse nutella, la cui unica preoccupazione è l'unghia che si spezza e poi dopo tanto patire si siede per donarci perle di saggezza e profondità.
RispondiEliminaInsomma per me la fallaci è un prodotto dell'establishment bacchettone della cultura. Lei ha dietro aggregati di potere editoriale, giornalistico etc etc....Quando m'è caro invece il caro vecchio Celine che poteva vantare il supporto del suo vecchio gatto, di qualche donna e di poche altre cose, almeno quello sapeva scrivere.
Il problema principale sta in buona parte della classe giornalistica formatasi dal dopoguerra agli anni '60-'70.
RispondiEliminaOra soffrono di gravi crisi di senilità ideologica, e non possono fare a meno di scrivere cercando di emulare l'impeto che possedevano da giovani. Parlo di Bocca, Scalfari, Pansa, etc.
L'esempio più estremo di questo incartapecorimento della cultura giornalistica si trova proprio nella Fallaci: una che si riduce a comportamenti Calderoliani, ma con alle spalle un bagaglio culturale pesante.
Ecco l'altro problema di fondo. Se il declino della nostra vecchia classe intellettuale può creare "mostri" come la Fallaci (ché potrei anche toglierle quelle virgolette), allora è proprio venuto il momento di cercare un modo per girare pagina. Come? Mah. Dovrebbe spiegarmelo Leonardo, io i suoi consigli li seguo sempre...
Buone Cose
Many
La Fallaci ha spiegato di voler raffigurare Maometto "con le sue nove mogli, fra cui la bambina che sposò a 70 anni, le sedici concubine e una cammella col burqa. La matita, per ora, si è infranta sulla figura della cammella, ma il prossimo tentativo probabilmente andrà meglio".
RispondiEliminaQuando si dice I Grandi del Pensiero Contemporaneo....
Ho la nausea della Fallaci...non riesco piu' a commentarla. Mi conviene fare copia e incolla.
RispondiEliminaNon so se hai visto la vignetta di Vauro su Left della scorsa settimana, mi pare che riassuma bene teoria e prassi dello 'scontro di civiltà' in atto.
RispondiEliminaE' la coppia tipica di Vauro, moglie casalinga e marito stravaccato sulla poltrona a guardare la tv, in canottiera e con lattine di birra attorno.
Il marito dice qualcosa tipo: 'bisogna prendere posizione sullo scontro di civiltà'.
E lei risponde: 'Tu, al massimo, puoi partecipare ad una gara di rutti'.
1) Alla signora non sembra vero, potersi scagliare contro l'Islam.
RispondiEliminaCon questa vignetta, lei come altri, vuole solo la guerra.
2)Dice castronerie come al solito.
Maometto a 70 anni nemmeno ci arrivò, si fermò a 62.
ma possibile che nessuno di voi colga il vero succo della vicenda: l'allegra porcelloneria del profeta Maometto.
RispondiEliminaChe giustamente la Fallaci sottolinea per rendercelo più simpatico
Hai ragione mani, il tuo intervento mi ha dato di che pensare.
RispondiEliminaNormalmente chi sono i soggetti che hanno il compito di mostrarci, spiegarci, giustificarci la realtà dei fatti?
1. Il giornalista
2. Il filosofo
3. Il letterato puro (nel senso di poeta, romanziere)
Mi pare che nel sistema culturale odierno gli unici soggetti rimasti a spiegarci la realtà sono il giornalista e il filosofo. Manca il punto di congiunzione fra i compiti e le capacità di presentare la realtà del giornalista e del filosofo. Manca il letterato che è il punto di congiunzione fra una proposta di causa/effetto con cui il giornalista ci presenta e giustifica i fatti e il filosofo che si basa su un principio di astrazione troppo forte della realtà.
E quando c'è questa confusione di compiti specifici, che ci portano al puro giornalista che si esprime da letterato, c'è un errore sottile nel senso che il giornalista per sua stessa formazione guarda ai fatti e li giustifica. Non ha (tranne rarissimi casi) le capacità di scavare all'interno dei codici psicologici e "inconsci" che stanno sullo sfondo della realtà dei fatti. Cosa che il giornalismo in quanto tale non può esprimere per sua stessa "natura".
Mi verrebbe da dire: diamo spazio anche alla Fallaci, suvvia. Facciamola parlare, perché la libertà d'espressione sia sacrosanta. Diamole spazio, senza problemi. Libertà, senza 'se' e senza 'ma'.
RispondiEliminaE, giuro, lo penso!
Ne sono convinto!
E' quando vedo che chiudono la bocca a "innocenti" come Diego Cugia o il semplicistico conduttore tv Fazio che mi viene da dire: porco giuda, loro no e lei sì? In base a cosa? Perché? Chi fermerà questa onta morale?
Vedremo.
Nel frattempo, va bene, d'accordo: vediamola questa vignetta e peace & love.
[Ste]
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RispondiEliminaCredo che in ogni caso una cosa buona tutto questo parlare (a diritto) e straparlare (anche a torto) della libertà di espressione, dei suoi limiti, del nostro appellarci ad essa, l’ha portata.
RispondiEliminaAdesso siamo lì, lingua a penzoloni, come affamati in attesa di un pur piccolo appiglio al quale poggiarci per dire: “E’ libertà di espressione” o “Non è libertà di espressione” o “Mi appello alla libertà di espressione” o “Impedisci un mio diritto ad esprimermi”.
Così anche in caso di un Coito Interrotto potrò appellarmi ad un diritto di libera espressione, esercitato o negato che sia.
...mentre al GF sarà sempre proibito bestemmiare. :)
RispondiElimina"Buone" Cose
Many
Potrebbe essere inutile commentare questo post non troppo recente (del quale, colpevolmente, mi accorgo troppo tardi), ma queste parole potrebbero essere le mie, che ho scritte più o meno contempraneamente.
RispondiEliminahttp://stark.diludovico.it/archivi/000638.html
Ti saluto, e buone cose.