L'invasione dei rettili
Oggi è la festa della donna, e le donne stanno male.
Questa è la copertina di Velvet, il super-inserto per donne truzze della Repubblica.
È talmente grosso che non ci stava tutto intero nello scanner. Velvet non ha nemmeno un sito internet: scelta oculata, perché se cerchi su google “Velvet repubblica” trovi solo blog e testimonianze di donne che hanno provato a prenderlo e si sono lussate una spalla, o sono andate in overdose di pubblicità patinata. (L’essere in copertina, per esempio, non riuscirebbe a sollevare Velvet; probabilmente pesa meno di Velvet). Insomma, non è un prodotto rappresentativo del genere femminile, questo no. Ma qualcosa, comunque, mi rappresenta.
Mi rappresenta, per esempio, la decadenza e la morte del senso estetico. Ed è fantastico, perché probabilmente non abbiamo mai lavorato sul senso estetico come negli ultimi trent’anni. C’è mai stata un’epoca in cui si è speso altrettanto non solo per le cose belle, ma per i sussidi, gli indicatori che ci aiutassero a capire cosa è bello e cosa no? E questo è il risultato. Trent’anni di corsi di bellezza (più o meno obbligatori, in Occidente) et voilà, non siamo in grado di distinguere una donna da un rettile in caschetto.
Dove siete in questo momento? In ufficio? Maledetti assenteisti, gettatevi sulla prima collega femmina che incrociate, fatele gli auguri e chiedetele se quella nella foto è una donna o no. Cercherà di scantonare, si metterà a disquisire sul vestito. (Il vestito tra l’altro è orrendo: un’accozzaglia di colori e idee che non quagliano e non si sposano con nulla; violare l’embargo sugli indumenti viola in copertina per esibire una simile ciofeca è l’affronto finale a quel che resta del buon gusto, ma qui si parla di ben altro). Se messe alle strette, le donne diranno che, beh, sì, quella nella foto è una donna. Insomma, è chiaro che è una donna, no?
Le donne stanno male. Ormai puoi far loro qualunque cosa.
La prossima volta metteranno un’iguana in completo nero e cappello da cow-boy, tanto ormai chi se ne frega. Anzi, pensandoci bene, probabilmente oggi è già domani: l’iguana è questa. Guardate che collo che c’ha. La cosa più grossa che ha è il collo. E se guardate bene l’originale, si intravedono le squame verdi sotto il cerone.
È chiaro che il fotografo non ama le donne. Ma probabilmente neanche gli uomini, chi vive in un immaginario così non ama i mammiferi tout court. Forse da bambino ha amato David Bowie (il suo inconscio continua a cagar fuori lo stesso video di Heroes da trent’anni), ma col cavolo che Bowie lo corrisponde. Lui esce con le modelle sode, lui.
È chiaro altresì che l’autore di questa offesa al gusto e al senso comune sta facendo tutto quello che è in suo potere di fare per accelerare l’estinzione del genere umano: così finalmente potrà accoppiarsi coi rettili senza che nessuno lo giudichi male. Ma se anche fosse? Il problema non è tanto che sulla copertina di un femminile (ancorché truzzo) ci vada un rettile che non ha più nulla di femminile o semplicemente umano: il problema è che le donne, le nostre donne, si berranno anche il rettile, come si sono bevuti gli ultimi dieci anni di merda patinata: sempre più patinata e sempre più merda. Messe di fronte all’evidenza (insomma, si vede che assomiglia più a Bowie eroinomane a Berlino che a una donna vera, no?) fanno sì col capo – ma nel loro cuore stanno già pensando a quanti pasti possono saltare per riuscire a entrare nel completo viola per iguana.
Ed è inutile metterla sul fisico, far presente che un uomo, con un essere così, non si accoppierebbe mai, perché non è l’accoppiamento in discussione, qui. La donna che sfoglia velvet non vuole, evidentemente, accoppiarsi. Non vuole nemmeno essere bella. Tutto quello che vuole, ormai, è sfogliare cataloghi patinati di rettili ancheggianti. Le donne stanno male.
Io l’invasione dei Visitors, da bambino, me l’immaginavo diversa. Così mi fa ancora più paura. Buon otto marzo.
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Non sia così estremo!
RispondiEliminaQuello che lei descrive non è nè più nè meno quello che certe categorie di uomini sollecitano.
E anche quando dico questo faccio lo stesso "errore" che fa lei: riferirmi, cioè, a una certa categoria di persone che si fida di "Modelli Condizionati".
Il punto è che negli ultimi trent'anni, come dice lei, i desideri di donne e uomini sono andati tutti in direzione di lusighe e pseudo-gratificazioni estetiche.
Le racconto in breve di un mio amico quarantenne, colto e professionalmente realizzato, non un cretino qualsiasi.
Si era innamorato di una ragazza di quindici anni pià giovane, bellissima e ambitissima, intelligente non so, perchè non la conosco, che lavora nel mondo dello spettacolo. Ovviamente l'ha presa in "saccoccia", perdoni lo slang, dopo una storia di qualche mese. Gli è stato preferito uno sportivo. Il mio amico è davvero un bell'uomo, glielo garantisco.
Gli ho chiesto cosa lo avesse spinto. Mi ha risposto che si sentiva gratificato dal fatto che lei fosse ambitissima e dall'ammirazione di amici e colleghi.
Come vede, sono allucinata anch'io da quanto succede.
Credo che questo testimoni il fatto che il vuoto di valori ci renda tutti estremamente più insicuri.
Ma per fortuna, c'è ancora qualcuno che riesce a ricordarsi il senso più profondo dell'esser donne e dell'esser uomini. In questo ho ancora fiducia. V.
Da almeno 20 anni non mi sfugge (sfogliato o comperato) il n. 1 di quasi nessuna testata (mi ricordo ancora Reporter, Luna, e il primo numero di Max). Generalmente mi fermo a 1 .... Velvet però non lo avevo ancora comperato, non so perchè ma di tutti gli esperimentni di raccolta pubblicitaria mi sembrava il più repellente, posso capire Flair o Amica (che quelle 2000 lettrici in tutta italia ce le hanno, non fosse altro che le parrucchiere che si vogliono dare un tono e non vogliono mettere Novella 2000!). Però adesso hai scatenato la mia curiosità e forse affronterò la spesa.
RispondiEliminaDi solito io, che ormai non leggo più niente ma sfoglio soltanto (di iquesto genere), per divertirmi cerco di destrutturare il giornale: rubriche, interventi, collaboratori. Era interessante ed istruttiva durante la fase elettorale vedere la composizione delle testate "liberal" della Mondadori, che cercavano di darsi un tono e contemporaneamente fare sorgere il dubbio su chi fosse meglio come Conducator.
tittirossa
Ma se all'iguana rifanno un seno al silicone della quarta, sicuro che non lo noti, pur restando un'iguana?
RispondiEliminaBrigit
ti abbraccio empaticamente, leonardo: sottoscrivo ogni tua santissima parola. da donna, peraltro. l'anno scorso, in queste pagine, ho cercato di scrivere più o meno quello che oggi hai scritto tu. con risultati un po' più sfuocati, forse. :-P
RispondiEliminaLe donne stanno male di certo, ma pure noi maschietti non siamo messi bene. Bisognerebbe mettere un freno alla "cultura"(??) dell'immagine: tornare alle donne più appetibili con qualche chiletto in più e a uomini stempiati con un po' di pancetta. Accidenti mica tutto deve essere omologato: soprattutto i gusti personali e i canoni di bellezza/erotismo...
RispondiEliminanota tecnica: è la GIORNATA della donna. Non la FESTA. Sarebbe un po' come chiamare FESTA quella della memoria, ecc, ecc,
RispondiEliminaBuone Cose
Many
Altolà, Vita. Nessuna categoria di uomini sollecita le donne a rovinarsi come la tipa qua sopra.
RispondiEliminaNessuna categoria di uomini, per lo meno, che con le donne voglia poi accoppiarsi.
Il discorso tette al silicone, mah, può darsi che un sosia di David Bowie col pomo d'adamo e una quarta di seno possa attirare la mia attenzione, ma nel senso che cambio marciapiede. Secondo me qui bisogna proprio ripartire da zero.
Secondo me, Guido, non è che bisogna farla finita con la cultura dell'immagine (vasto programma); per cominciare sarebbe sufficiente affidare la cultura dell'immagine a chi ha cultura e gusto per le immagini. Io non sono per rinchiudere in una casa di cura la gente ossessionata dalle anoressiche rettiloformi, ma da qui a dar loro in mano le riviste di moda ce ne dovrebbe passare.
Mi piace la perifrasi: "completo viola per iguana".
RispondiEliminaNon hai torto, l'analisi è perfetta, compreso il fatto che i quotidiani allegano qualsiasi porcheria tranne che articoli intelligenti alle loro pagine!
Secondo me stai esagerando. In realtà, a parte una minoranza patologica che vuole veramente essere un'iguana, la maggioranza delle donne vuole semplicemente essere più magra: un pò più magra o parecchio più magra di quanto sia, ma non così tanto.(E c'è anche una certa percentuale di donne che se ne frega altamente di stare a dieta e di non superare certi "livelli di guardia").
RispondiEliminaCerto poi ci si può chiedere se sia comunque normale passare tutta la vita desiderando costantemente di essere più magre di quello che si è, fosse anche solo di un chilo...
coma al solito hai ragione
RispondiEliminaBuldra.
o, magari, il fotografo è un fan di david icke.
RispondiEliminase nascondi la testa potrebbe essere il corpo di un'anziana di 90 anni!!!
RispondiEliminaSeno floscio, spalle incurvate,ossatura da prugna secca. Non è certo il ritratto della salute!!! Ma dove sono finite le Naomi Campbell? Cosa è accaduto dopo di loro? Le nuove generazioni di modelle non hanno retto il paragone decidendo di scomparire?
Se nascondi la testa potrebbe essere il corpo di un'anziana di 90 anni, e sarebbe comunque meglio di com'è adesso: un'anziana di 90 anni con indosso una maschera tirata di Bowie che non le sta neanche bene.
RispondiEliminaMah...nel dubbio scopiamole tutte...
RispondiEliminaCara Abicetta, Naomi Campbel è finita tra le braccia brizzarre della cocaina purissima, quindi anche lei non dev'essere poi proprio il ritratto della salute...certo mille volte meglio una notte di esotismo e cocaina con la Campbell che con questa smunta giraffa nordica (ma che collo ha? E' lunghissimo sembra una tubatura del gas...)...mi piacerebbe però avere un vestito simile: se ti vomiti adosso non si nota nemmeno, fantastico...
RispondiEliminaPotrebbe essere lo slogan: se ci vomiti, lo migliori.
RispondiElimina(E comunque, Master Thomas, no: ci dev'essere un limite. Altrimenti queste si illudono davvero che siamo noi a desiderarle così).
Alcune donne non stanno bene forse, ma altre sì. La tua era una necessaria generalizzazione.
RispondiEliminaE comunque riporterei il discorso al fatto che alcune riviste sono brutte, molto più di altre, tipo quella che hai citato. Anche l'inserto D del sabato dello stesso quotidiano che ci ha dato Velvet è in preda alla stessa estetica per quanto riguarda la sezione moda; mi dispiace perchè queso invece è un bel giornale, fa spesso articoli sui temi più disparati, paesi africani, condizione della donna nella cultura araba, comici americani controversi poi però arrivi appunto alla parte di moda e a quella di bellezza e ti cascano le braccia.
ot: ciao, ma un indirizzo email sono io che non lo vedo o non c'è proprio? mm
RispondiEliminaci vedi benissimo...
RispondiEliminaFa senso, è vero. Fanno senso tante cose.
RispondiEliminaSmokingPermitted
Sono d'accordo con Leonardo, soprattutto per le ricadute sul pratico che questa "cultura dell'immagine" - senza cultura e senza gusto - ha...
RispondiElimina(Prof., si possono fare i tre punti e a capo?? ;-))
Negli ultimi 7 mesi ho perso 18 kg (tranquilli: sono partita da molto in alto, e da me all'iguana ce ne vorrebbero almeno altrettanti). L'ho fatto per la salute, e anche per il portafoglio: comprare vestiti "over size" è alquanto pesante, in termini economici.
Adesso che sto dentro alle taglie normali, sono più disperata di prima: i vestiti nelle vetrine sono uno più brutto dell'altro. Alcune camicette decenti non capiscono il concetto che, cala pure quanto vuoi, se hai le tette, hai le tette (per fortuna). Molti pantaloni (da donna, eh!) hanno il giro vita e il giro fianchi esattamente della stessa misura: devo piallarmi il culo o sperare di tornare a rimpinguare la mia pancetta??
Qualcuno ci salvi, e ci faccia vestiti non dico belli, ma almeno indossabili!!
Anna_taglia46
In parole povere...
RispondiEliminaGuardate che orrore la copertina (e il contenuto) di Velvet! (ma fin qui niente da replicare) ci hanno messo una che sta su collo sputo! povere donne! (che *senza ombra di dubbio* vogliono tutte somigliare a lei) se va avanti cosi ci diventeranno tutte anoressiche e noi non si potra' scopare piu' che degli stuzzicadenti! Bisogna che qualcuno dica loro che cosi' finisce a schifio!
Io esagero, ma lei non c'e' andato lontano.
scusi, onestamente mi aspettavo di meglio. Quello che leggo e' un uomo che parla di donne saltando da uno stereotipo a un altro.
Togliamo la lucertola, il visitor, lo sputo e mettiamoci una donna piu' in carne. Secondo lei cambierebbe qualcosa? Veramente? Non avremmo mai piu' bisogno di modelli/e a cui ispirarci, non esisterebbero piu' diete e noi donne saremmo certo piu' felici! Oh gaudio! Finalmente le anoressiche si esingueranno (ingrassando, beninteso), e le iguane pure (beh come meglio credono...)!
Smettiamo di pensare che la donna sia completamente analfabeta e non abbia nessun mezzo per leggere le immagini che le vengono date in pasto quotidianamente.
Perche' pensa che una donna decifri quella copertina in modo diverso da lei? Perche' lei e' un uomo e sa cosa le piace o meno, e di sicuro non le piace uno stuzzicadenti con poche tette? O forse perche' la donna non sa guardarsi da fuori come lo sa fare lei? Mi spieghi.
Lui esce con le modelle sode, lui.
Le assicuro che non e' responsabilita' del fotografo veicolare le informazioni da lei descritte. Ma credo che questo lei lo sappia gia'.
...ma poi, ci ha pensato? Il fotografo potrebbe essere una fotografa, perche' no?
ma nel loro cuore stanno già pensando a quanti pasti possono saltare per riuscire a entrare nel completo viola per iguana
Per piacere. Questo e' un attentato alla nostra intelligenza e una riduzione ai minimi termini della nostra sensibilita'.
Personalmente sto benissimo. Tranne quando mi capita di leggere l'ennesima banalita' sul come si portano le donne al giorno d'oggi colle anoressiche in copertina. Le donne, in generale, hanno tra 0 e 90 anni. Mia nonna dello zeppo in copertina se ne fotte, eppure non e' meno donna per questo. La critica doveva forse rivolgerla a un certo tipo di giornalismo (se cosi lo si puo' ancora chiamare).
Spero di avere interpretato male il suo discorso, veramente.
Ma sa come va il mondo, oggi ho le mie cose.
Ch'
Comincio ad avere quell'età in cui, se mi danno del lei, mi sento ancora più vecchio.
RispondiEliminaNaturalmente i miei sono stereotipi, anche banali. Non c'è nulla di strano nello scrivere steretipi in un blog.
C'è qualcosa di strano nello schiaffare un mostro schifoso su una copertina di un femminile-mainstream. L'uomo o donna che ha scattato quella foto, l'uomo o donna che hanno deciso di piazzarla in copertina, hanno un'idea di donna che non mi piace, ma che evidentemente piace a molte. Non a tutte, d'accordo. Ma a troppe.
Io sono una voce che grida nel villaggio: queste magre rettili cianotiche fanno schifo. Se fossimo più voci, sarebbe ancora meglio.
Prendersela con me è vano: io ho i miei gusti, ma non scelgo i modelli di bellezza da piazzare sulle copertine.
Non volevo prendermela con qualcuno. Mi spiace che il messaggio sia passato cosi'.
RispondiEliminaDi norma apprezzo molto quello che scrivi, per questo sono intervenuta, per raddrizzare soprattutto nel mio orecchio, la nota stonata.
Non c'e' nulla di male nello scrivere stereotipi in un blog, e' stra-vero.
Ma i blog, esattamente come l'esposizione degli stecchi in copertina, comntribuiscono alla formazione di quel pensare comune contro il quale ti accanisci da una parte, e che fomenti da un'altra.
Concordo: i modelli estetici che ci propongono sono infami. Voglio gridarlo anche io, davvero, ed e' per questo che prima faccio pulizia del resto.
A presto,
Ch'