Chiudete il Foglio (e aprite le finestre)
Lo so anch’io che esiste, perché ne ho visto una copia. Un mese fa, in biblioteca. Sono sicuro che è stato un mese fa, perché il prestito mi è appena scaduto. E dunque un mese fa sull’espositore ho visto la prima pagina del Foglio, molto elegante come al solito. Sei colonne sull’omicidio di Garlasco. Il quotidiano intelligente. Cioè, pensa se era un cretino.
Ma non lo voglio neanche criticare, il Foglio, perché si criticano le cose che si conoscono e io da un pezzo non lo prendo neanche in mano. Mi pongo semplicemente la domanda: perché esiste, il Foglio? Serve ancora a qualcosa? A qualcuno? Me lo chiedo tutti gli anni, e tutti gli anni la risposta è più difficile.
Se poi qualcuno ha delle critiche da farmi in quanto rappresentante della categoria dei blog, io son qui, son pronto. Ma date soltanto un’occhiatina al piedistallo da cui le fate, vi conviene. Mi accusate di non fare giornalismo? In effetti non ne faccio. Non fornisco informazioni di prima mano, mai. Non ho neanche mai preteso di farlo. Ma voi che scrivete sul… Foglio?
Mi accusate di essere autoreferenziale? Beh, certe volte sarò pure autoreferenziale. Ma dovete proprio scrivermelo dalle colonne del… Foglio?
Mi accusate di essere inutile? Va bene, ma spiegatemi una buona volta in cosa consiste l’utilità vostra. A parte naturalmente il gusto di spremere soldi di finanziamento pubblico, con un patetico espediente, per stampare tutti giorni un sacco di carta che resta per lo più invenduta. Ma è un giornale per la classe dirigente, dicono. Ma per favore. Ce li voglio vedere, i padroncini, a decifrare Ferrara col DeMauroParavia a mano. La classe dirigente legge Libero, è questa l’amara verità. Poi ci sarà qualcuno che sfoglia il Financial Times per darsi un tono. Il Foglio è rimasto in mezzo, tragicamente fuori target.
La verità è che Il Foglio dovrebbe parlare soltanto bene dei blog. Ogni volta che un blog italiano fa un colpaccio, la redazione del Foglio dovrebbe titolare a quattro colonne: “noi lo sapevamo. Noi eravamo un blog quando ancora internet non c’era”. Perché è così. Quando io venivo in biblioteca, nel secolo scorso, a scaricare la posta da un 46k, il Foglio era già al suo posto nel raccoglitore di quotidiani, ed era già cazzeggio autoreferenziale. I tormentoni, i libri e i cantautori preferiti, i flame, era già tutto pronto. Mancava il supporto elettronico, ma i contenuti c’erano al 100%.
Non che io lo toccassi volentieri, ma in seguito l'ho letto molto, di seconda mano, proprio a causa dei blog. Un sacco di blog sbrodolavano adorazione per il Foglio, citando interi articoli. Se l’elefante aveva azzeccato un editoriale, sicuro che me lo copincollavano almeno un par di volte.
Adesso invece di Ferrara nessuno parla più, se non per spernacchiarlo, tanto che alla fine quatto quatto s’è fatto un blog pure lui, e che dire? Bravo Ferrara! E di che parla? Non è mica autoreferenziale, lui, macchè. Lui fa una polemica con Giampiero Mughini sul sesso. È chiaro? Vale la pena di ripetere? Una polemica, nel 2007, con Mughini, nel 2007, sul sesso.
Poi uno si lamenta perché Grillo usa male il blog? Ferrara lo usa per polemizzare con Mughini! Se Grillo attacca i buoi all'automobile, Ferrara ci attacca un'incudine da una tonnellata e poi parte in discesa. Ma scusa, se vuoi dire una cosa a Giampiero, invitalo nel tuo salotto tv! Oppure invitati tu a Controcampo, che bisogno c'è di annoiare i lettori con un lenzuolo sul... sesso? Perché tu saresti un'autorità sul sesso? Da quando? E in che modo è potuto succedere?
Scrivi che in occidente è diventato ridicolo. Proprio così. “Oggi il sesso non è libero, è soltanto ridicolo”. Parola di Ferrara. Ma quanto ne fai per dirlo? Ma sei sicuro che il sesso che fai tu sia rappresentativo della media occidentale? Perché a me qualche dubbio a volta viene, e sono un trentenne normodotato. Tu invece sei un vecchio obeso: non hai proprio nessunissimo altro argomento su cui pontificare? Se ho voglia di farmi un’idea sul sesso occidentale vado da pornoromantica. Da Melissa P. Vado in chat. C’è un migliaio di posti dove potrei andare, e in nessuno di questi posti mi piacerebbe trovarci tu o Mughini che vi scambiate dei pareri nel vostro lessico maldestro. Perché oltre a non essere due amatori rappresentativi (e non c'è nulla di male), restate anche due mediocri prosatori che continuano a sparare bordate di lessico stravagante nella speranza che qualcuno non se ne accorga e non si annoi. Io di solito manco vi seguo: scrollo col mouse e mi fermo quando vedo accrocchi di lettere strane. Molto spesso è tedesco, lingua che so poco – e voi meno di me.
Da noi si parlicchia, si freudeggia, si danza intorno a un sostituto, a un Ersatz
Sul serio, non vorrei essere nel lettore della classe dirigente che si mette a cercare Ersatz su google. Credo che ci metta meno tempo a prenotare un’escort, con la quale poi parlicchierà e freudeggierà a piacimento. Ma mangiatela, l’Ersatz, e se non va giù, condiscila con la mia Weltanschauung, toh, valà che ti piace.
Oscenità a parte: se anche Ferrara può avere un blog, cosa aspettano i pecoroni al seguito? Ci vuole così tanto coraggio a chiudere la baracca e ad aprirsi, finalmente, un bel multiblog, parolaio e autoreferenziale? Ci avete pensato a quanti soldi (nostri) e quanta carta risparmiata? E magari verrei a vederlo, sul serio, ci verrei! Mentre adesso il vostro lenzuolo in pdf non lo apro neanche per sbaglio, il pdf è una cosa che mi fa senso, puzza di concorsoni ministeriali e pecette della CIA, pussa via! Ma come si fa a mettere on line un pdf, nel 2007? Scusate l’insistenza sul calendario, eh, ma in dieci anni io ho cambiato almeno tre sistemi operativi, e sono uno tirchio. Voi invece siete ancora al pdf, è una cosa che dà da pensare.
Poi magari siete gli stessi che “dopo l’11 settembre nulla sarà come prima”: eh, magari. Voi, per esempio, anche dopo l’11/9/2001, siete rimasti al 1996. E si vede, si vede sempre più. Dieci anni fanno una certa foschia - state per scomparire dietro l'orizzonte. Vi volete dare una mossa? Qua da noi c’è tutta la fuffa che vi serve, tutta l’acrimonia che vi manca, tutto lo spirito che avete smarrito da un pezzo. Aver perso un tram è un peccato, ma non può diventare una vocazione. Potete prendere sempre quello successivo, ne passano continuamente. Insomma, in strada, su. Seguite Ferrara, seguite Camillo, seguite chiunque, vi aspettiamo.