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mercoledì 10 febbraio 2021

Eccone un altro che ci vuole a scuola in luglio

Può darsi che Mario Draghi riesca davvero, come ha anticipato, ad allungare l'anno scolastico a tutto giugno. Un provvedimento del genere, come tutti quelli che si prendono in un'emergenza, ha i suoi pro e i suoi contro. Se pensiamo al virus, ormai abbiamo capito che il contagio avviene per lo più per via aerea in luoghi frequentati (meglio se chiusi); d'estate ci dà tregua perché la gente vive all'aperto. Affollare le classi un altro mese significa prolungare la terza ondata ancora un po' – e se l'anticiclone non ci grazia, non sarà nemmeno il problema principale d'ordine igienico-sanitario: le scuole italiane non sono progettate per essere frequentate in un giugno caldo. Quanto agli insegnanti, non è che di solito in giugno non lavorino: non fanno lezioni, ma per esempio fanno esami, corsi di recupero, preparano le classi dell'anno successivo, eccetera. Tutte cose che andrebbero spostate in luglio. Tecnicamente insomma non è che non si possa fare; e allora perché ho il sospetto che non si farà?


Probabilmente è il ricordo del Mario precedente. Ve lo ricordate Mario Monti? Lo salutammo tutti come un necessario ritorno alla serietà, dopo le mattane del tardo Berlusconi. Con lui finalmente arrivarono a palazzo Chigi ministri competenti, selezionatissimi, ad esempio il ministro della pubblica istruzione veniva dal CNR e... appena insediato si mise a spararne di grossissime. Cominciò suggerendo che l'orario delle lezioni frontali di tutti gli insegnanti si poteva aumentare di un terzo, da 18 ore settimanali a 24, ma senza contrattazione, per carità: gli insegnanti semplicemente avrebbero dovuto entrare in qualche classe in più e lavorare un po' di più. Questa cosa avrebbe portato all'assunzione di più giovani, in un qualche modo non chiaro che forse prevedeva la consunzione fisica degli insegnanti sul luogo di lavoro; altrimenti davvero non si capiva in che modo spostare un terzo del lavoro sugli insegnanti già in organico avrebbe portato a un aumento dell'organico. La logica, il buon senso, ci dicevano il contrario, ma questo era un tecnico, qualche settimana dopo buttò anche lì che sarebbe stato bello abolire l'ora di religione, insomma venir meno al concordato tra Stato e Chiesa: mica male per un ministro tecnico appena arrivato. 

Il risultato pratico di tutte queste boutades fu zero. Come avrete notato il concordato è ancora in piedi e il contratto nazionale prevede ancora 18 ore di lezione che, non stanchiamoci mai di ricordarlo, significano diverse ore in più di gestione del lavoro (riunioni coi colleghi, correzione compiti, dialogo coi genitori: tutte cose che sarebbero aumentate in proporzione con un passaggio da 18 ore a 24). Come mai non se ne fece niente? Furono forse i temibili sindacati? No, perché due su tre nemmeno aderirono a uno sciopero. Comunque in effetti un piccolo risultato pratico ci fu. Mario I smise di essere un tecnico e diventò un politico, ovvero una persona che va in tv a raccontare bugie per farsi eleggere. Piagnucolò da Fazio che era un vero peccato che gli insegnanti non volessero lavorare due ore in più alla settimana. Disse proprio due ore in più, me lo segnai, bisogna essere precisi quando si afferma che la tal persona mente. 

Magari invece Mario II è sincero. Però capite che uno parte prevenuto. Il vento è un po' cambiato, la retorica sovranista non si porta più bene, anche i populisti segnano il passo, e di conseguenza torna a farsi sentire la retorica liberale. Quella italiana è particolarmente insopportabile, dal momento che in Italia un vero movimento liberale non c'è veramente stato: se escludi i padroni, i cani da guardia, le pulci dei cani e chi brama di sostituirle, non ti rimane fuori un solo cantore della libera impresa. I cosiddetti liberali italiani vivono i lockdown scolastico come una vera sofferenza, per loro in fondo la formazione consiste in un'enorme gara mondiale con l'Ocse Pisa che tiene il punteggio, e questa cosa che gli studenti italiani siano rimasti fermi al box un mese più di altri è insopportabile, rischiamo probabilmente di essere doppiati dalla monoposto di Singapore. Non resta che fare straordinari, sì, ovviamente senza pagarli agli insegnanti che poi si sa sono mangiapane a tradimento. Mario II non è senz'altro un imbecille, ma deve parlare a questa gente qui, alla loro pancia: alla fine basta che passi anche solo un'immagine, l'idea di uno statale a posto fisso che si scioglie nel sudore mentre intrattiene il pubblico sulla perifrastica passiva, ecco, questo per i liberaloidi italiani è meglio del porno. Che poi all'atto pratico tutto questo sia o meno fattibile, è un dettaglio, anche perché con calma si può sempre tornare in tv e raccontare che sono stati gli insegnanti a impuntarsi, coi loro perfidi sindacati eccetera. Insomma, ci siamo già passati. Dove Mario I ha fallito, Mario II potrebbe farcela.  

Soltanto, per favore, non dite che tutto questo è la fine del populismo o del sovranismo. È l'esatto contrario, populismo e sovranismo hanno vinto. Chi sostiene che le difficoltà del lockdown si possano risolvere tenendo due o tre settimane in più gli studenti e gli insegnanti in un luogo caldo e affollato vi sta facendo un discorso populista: sa che ce l'avete con i prof e il loro posto fisso e propone di punirveli; sa che siete in pensiero per la sorte della gioventù italiana che l'anno scorso è andata a scuola un mese in meno di quella tedesca, e propone di rimediare con una spedizione punitiva. È una mentalità sovranista. Certo, suona tutto un po' più raffinato di quanto era prima. Ma è un po' l'effetto che fanno le macchine nuove. Poi si vedrà. Probabilmente Mario II è davvero un po' più bravo del precedente. Ma noi purtroppo siamo gli stessi scemi di ieri: prova ne è che abbocchiamo agli stessi ami. 

89 commenti:

  1. Sono un po' delusa da questo post, mi sembra voglia buttarla in caciara. Invece l'impatto negativo sull'apprendimento di uno stop di 3 mesi di vancanze estive è un argomento serissimo. Sarebbe auspicabile qualche pausa in più durante l'anno invece della voragine estiva. Altre considerazioni: le scuole dell'infanzia sono aperte fino a tutto giugno, con uguale clima e strutture; molti insegnanti lavorano a giugno per gli esami, ma la maggior parte no (non è ingiusto?); non è detto che gli scrutini si debbano fare a luglio, possono essere fatti come sempre a metà giugno; stessa cosa per gli esami, non serve spostarli, gli studenti che non hanno esami faranno scuola con gli insegnanti disponibili, con un po' di elasticità, facendo recuperi, gite, attività alternative, oppure recuperi dedicati a chi ha più bisogno, e comunque il problema non si pone per la scuola primaria; fuori dalla scuola c'è una povertà educativa che non possiamo permetterci, c'è bisogno che i ragazzi, soprattutto i più svantaggiati abbiano dei riferimenti nella scuola anche diversi da: mi siedo al banco-ascolto la lezione-studio-prendo il voto, anche due settimane di 'vita scolastica' in più potrebbero fare qualcosa in contesti svantaggiati.

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    1. – La questione del calendario scolastico italiano su questo blog l'abbiamo affrontata tante volte (per esempio qui: https://leonardo.blogspot.com/2018/12/i-compiti-casa-sono-il-male-necessario.html ). Sintetizzando: la "voragine estiva" è effettivamente dannosa, ma è resa necessaria dal clima (che nei prossimi anni peggiorerà, da questo punto di vista). Magari una o due settimane in più si potrebbero aggiungere, a giugno e a settembre, ma non è che cambierebbe più di tanto. In Francia e in Germania il calendario è migliore perché il clima è più favorevole.

      – Nelle scuole dell'infanzia in giugno si sta il più possibile all'aperto e all'ombra (e comunque si soffre molto). Non si possono paragonare con l'esperienza di sedere cinque ore in una stanza con 25 preadolescenti sudati, per favore, basta con queste sciocchezze.

      – Gli scrutini vanno fatti per legge alla fine dell'anno scolastico. Se le lezioni si prolungano fino a giugno, gli scrutini si fanno in luglio. Chi dice il contrario non conosce il mestiere, purtroppo ce n'è parecchi.

      – Quali sarebbero gli insegnanti che non partecipano agli esami? La "maggior parte"? Senz'altro non nelle secondarie di primo grado, e mi sembra strano che succeda anche nel secondo grado. Gli insegnanti in giugno lavorano, tutti. È un mese molto impegnativo, in realtà.

      – Se uno vuole più elasticità, se non è contento della scuola seduta, forse non dovrebbe chiedere di tenere seduti i ragazzi per altre due o tre settimane: perché è l'esatto contrario dell'elasticità: specie quest'anno in cui non si può lavorare per gruppo o fare laboratori.

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    2. Li si porti nei parchi.
      Proponete,nn solo abbiate.
      In Finlandia escono,nn stanno seduti a sedimentare.
      Su,su un po' di fantasia!

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    3. Non possiamo portare una classe nei parchi quest'anno, tutte le uscite sono sospese causa epidemia (non so se hai sentito parlare di questa epidemia che da un po' è in giro).
      Devi proprio parlare di qualcosa che evidentemente non conosci? Torniamo all'asfalto, credo che tu abbia più esperienza. Quali sono i vantaggi di un bitume più ruvido?

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    4. Nn è che ci sia tanto da capire se uno scansa la fatica.
      Sempre a trovar scuse.
      E allora,se dovessero "torturarti" a giugno,metterò di buzzo buono e lavora!
      Su l'asfalto,credo che dipenda dalla strada. Però nn lo so.
      Chiedilo ai tuoi testicoli,nel caso.

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    5. Mi scuso per gli errori,sto ", addestrando" il device.
      No metterò,ma mettiti.

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    6. Leonardo: censeo trollum non esse nutriendum.

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    7. E no,avv. Gabrielito.
      Semmai un pochetto corrosivo (ma è soltanto per difesa) perché il tuo assistito nn è propenso a sentire altre campane,solo quelle che pensa di aver scelto,ascolta.
      Che palle,neh?
      Io mi diletto a fargli presente che la realtà esiste.
      Comunque complimenti per il latinismo che cultura!
      Si capisce subito che nn sei un pirla.
      Buonanotte

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    8. Mi pare che tu ragioni solo per la tua situazione, cioè le medie. Ma le insegnanti della primaria cosa fanno a giugno? non hanno gli esami. Faranno qualche riunione. Sono proprio i bambini più piccoli quelli per i quali la dad è meno effcace, quelli che fanno più fatica a recuperare se restano indietro. In molte zone d'Italia e in molte famiglie cosa c'è fuori dalla scuola per loro? Comunque, in generale, penso sia chiaro che l'Italia soffre di povertà educativa (dispersione scolastica, bassi titoli di studio) e pochi servizi alle famiglie: e a chi dovrebbe rivolgersi la società, per chiedere cura dei più piccoli, se non all'istituzione nata allo scopo? La risposta della scuola invece è: fa caldo (solo a scuola, anzi solo nelle scuole italiane, tutte), le leggi e i contratti non prevedono (si cambiano se serve, no?), e comunque non è vero che lavoriamo poco (io in realtà non penso che i giorni di scuola siano pochi, ma mal distribuiti), infine il classico "la scuola non è un parcheggio e se non puoi star dietro ai tuoi figli potevi non farne". Su questo mi soffermo: critichiamo il familismo della società italiana ma ci torna utile per lavarci le mani dell'educazione delle nuove generazioni. I nostri ragazzi hanno bisogno, loro per primi, di vivere fuori dalla famiglia, di stare nella società e di sentirsene accolti.
      Con rispetto ma un po' di delusione, ciao.

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    9. – le insegnanti della primaria effettivamente non hanno gli esami (le vedo comunque indaffarate, ci saranno aggiornamenti). Alcune sono impegnate in corsi di recupero o campi estivi, ovvero esattamente quello che stai chiedendo alla scuola e che molte scuole provvedono. Ma ti faccio notare che in quest'anno scolastico le scuole primarie non hanno perso un giorno di lezione.

      – Non fa caldo solo a scuola; ma solo a scuola ti trovi 25 alunni in 30 metri cubi per cinque ore al giorno. Chi lo ha provato non chiede di stare altri giorni a scuola in estate, c'è un motivo per cui non si fa, non è una legge o un contratto che lo prevede ma un'esperienza secolare di gestione delle risorse e tutela del benessere degli utenti. Sobbollire per due settimane bambini senza colpa non credo sia il modo di farli sentire accolti dalla società, però magari potrebbe essere un sistema per far sì che si rendano conto alla svelta di cosa la società prova per loro.

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  2. Condivido in pieno quanto affermato. Per chi sostiene che le scuole dell’infanzia sono aperte fino a fine giugno, e allora può valere per tutti, posso garantire che le attività appena inizia la bella stagione si svolgono nella quasi totalità all’aperto e spesso con giochi d’acqua, per cui nulla di paragonabile alla permanenza nelle aule.

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  3. Chissà come fanno,per dirne una,gli operai addetti all'asfaltatura delle strade.
    Sti poveracci gli tocca lavorare in piena estate,in mezzo alle vie,con il traffico e 40 gradi.
    Che tristezza di Paese.
    Vamos compagneros che lo statalismo è per pochi eletti i quali,sulle poltrone davanti al capitalismo di Netflix,vergano altissimi lai contro il neoliberismo!

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    1. Credo che questo pensierino dovresti rivolgerlo agli adolescenti, che qui difficilmente incontrerai: spiegagli che devono restare un altro mese in classe perché c'è chi asfalta le strade.

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    2. Dovrei fare io il tuo mestiere?
      Mentre gli insegni la dignità che ci sta nel fare l'asfalto che,tra l'altro serve anche agli stessi per avere più sicurezza(nn solo nelle classi "insane")quando raggiungono il luogo dove formano il propio essere cittadini,gli potresti anche spiegare che il percorso di quest'anno richiederà un ulteriore sforzo in cui gli stessi nn saranno solo ma,con i propri insegnanti che gli vogliono tanto,tanto,tanto bene.
      Così tanto bene che, benché sfruttati e denigrati da una società capitalista (poi fai te, neoliberista, individualista,neoborbonica, neomelodica,ect,ect) lottare per renderli persone migliori.

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  4. Un mese in meno dovrebbe coincidere con un mese in meno anche di stipendio?
    Estiquazzi! Ti risponde il prof!
    Sono mica un poraccio con partita iva,o il più fortunato dipendente in cassa covid da svariati mesi!
    Io,prof,lo grano lo incamero a prescindere.
    Un mese in più,uno in meno...ma che me frega...son mica un poveraccio...

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    1. Chieda a qualunque prof. nessuno ha lavorato un mese in meno, la DAD ha comportato un lavoro di programmazione e preparazione almeno doppio dell'attività normale, ora poi si insegna con metà classe in presenza e metà in collegamento!

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    2. La dad è più faticosa per tutti. Docenti e studenti, ma è l’unico strumento di protezione serio che possiamo avere per i nostri figli e per chi lavora nelle scuole. Ringrazio ogni giorno la dedizione, la preparazione e pure l’entusiasmo con cui i professori di mio figlio quotidianamente fanno lezione in dad: sono bravissimi. A settembre, in presenza, le prove di ingresso alla 4 scientifico sono andate benissimo e a questi poveri cristi gli è piovuto sulla testa dall’oggi al domani di dover far lezione con la dad e sono stati immensi. Sono stanca e anche un po’ schifata di chi invece di riconoscere l’impegno e le capacità dei nostri docenti, si accanisce.

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    3. Diciamo che ognuno fa il suo.
      Anche mio figlio è stato in dad ed oggi sta al 50.
      Molti prof hanno mollato il colpo perché "non contrattualizzata" e lo stipendio lo hanno percepito tutto.
      Il vostro lavoro nn è asfaltare le strade,che è un lavoro snervante e pochissimo considerato socialmente,ma istruire la prole del Paese.
      E se nn vi sentite in grado, cambiate lavoro.
      Questa menata che vi odiano è stantia.
      Datevi da fare e,se dovrete fare lezione anche a giugno, dimostrate al Paese (prima di fare le vittime designate)che si sbaglia nei vostri confronti.
      Nn è ancora deciso niente di definitivo e già il nostro ospite sta già con il piede davanti alla porta.

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    4. Orlo. Io il mio mestiere lo faccio, e non è quello dell’insegnante. Però ho un figlio liceale e quotidianamente vedo la caparbietà, la volontà e l’entusiasmo sia dei ragazzi che dei docenti in dad. E hanno risultati ottimi. Per cui sopporto poco tutti quelli che dettano regole di comportamento, fanno e disfano, giudicano e generalizzano accanendosi quotidianamente con il corpo docente! Ogni categoria di lavoratori ha le sue “zavorre” ma, quando si parla dei docenti, li si generalizza con le loro. Basta frottole e accanimenti gratuiti, che per di più screditano agli occhi dei ragazzi chi quotidianamente ha il ruolo di occuparsene.

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    5. Io nn mi accanisco,ma sembrerebbe dalle narrazioni che tutti gli insegnanti sono immolati al bene del Paese.
      Una retorica in cui i fatti languono.

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    6. Il bravo insegnamento nn lo denigra nessuno. Si impone con nonchalance.

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    7. Il "ma grazie" con tanto amore,era per il/la Atlantropa.❤️❤️❤️

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  5. Se,come di norma,troverai difficile comprendere i miei scritti,ti consiglio di andare a farteli spiegare da qualcuno che quest'estate sulle strade sta posando il nuovo manto d'asfalto.
    Mi raccomando,rendili ben edotti delle tue doti supreme che interagiscono male con l'anticiclone delle Azzorre.
    Secondo me capiranno e ti saranno di grande sostegno.
    Nn dimenticare di dire che,alla fin fine,fare un mese in più o in meno di lavoro a pari stipendio, è una prassi comune dalle "tue" parti.
    Anche lì,vedrai il sostegno che prenderai. Tanto,tanto sostegno!

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  6. Pare, dai commenti sopra, che l’importante sia che i maledetti prof vadano a lavorare in estate. Poi che le aule stipate, vecchie e malsane che farebbero, come quotidianamente fanno, da ambiente ideale per le infezioni covid non importa a nessuno. Mi chiedo a sto punto: ma sono tutti sterili? Oppure hanno procreato dei figli veramente poco frequentabili al punto che sbarazzarsene almeno un tot di ore al giorno diventa il momento clou della giornata? A me tremano i polsi quando mio figlio si deve infilare in un’aula e spero lo debba fare il meno possibile, mentre qua quello che rischiano quotidianamente gli alunni oltre ai prof pare proprio non interessare a nessuno!

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    1. Ti tremano i polsi per la tua prole "sterilizzata" e ti inerpichi in giudizi di sterilità?
      Ma per favore!
      Adesso le scuole sono verminai?
      Se lo sono sarebbero insane a prescindere.
      Tutti discorsi di corporazione.

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    2. Orlo, ma sai quante strade potevi asfaltare oggi invece dei nostri testicoli

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    3. E magari, nel tempo libero, potrebbe pure dedicarsi al “rafforzamento” della comprensione del testo!!

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    4. Ehhh...oggi è andata così...
      Mi dispiace per i testicoli.
      La Simona che di sterilizzazione e sterilità parla con,rafforzata,credo cognizione (altrimenti potrei pensare che scrive un tanto al toc),ti potrà aiutare nel momento del bisogno.🥳🥳🥳

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  7. Ho letto poco più dell'incipit; volevo sottolineare (del tutto a margine) come in realtà Sudafrica e Brasile, attualmente in piena estate, stiano avendo numeri terrificanti, almeno rispetto al loro dato storico; quindi il calo estivo "perchè si sta più all'aperto" forse non dobbiamo darlo troppo per scontato (ceteris paribus); torno a leggere.

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    1. Ogni tanto ci penso, mi domando se non possa c'entrare il fatto che in entrambi i Paesi esistono enormi slum (anche i quartieri ortodossi in Israele avevano un problema simile). Quel che davvero non riesco a spiegarmi è quel che è successo in estate in Spagna.

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  8. Ormai sembra quasi un riflesso pavloviano: suona una campanella di un'ipotesi (che manco si è formato un governo, sono fughe giornalistiche per riempire l'attesa di una qualche soluzione della crisi) e immediatamente si alzano le grida di opposizione.
    E rimaniamo sempre fermi sulle stesse posizioni: da una parte chi dice che 18 ore di lezione frontale per 9 mesi all'anno siano un po' pochine e dall'altra quelli che cercano affannosamente di spiegarci che il buon insegnante fa un'enorme lavoro nascosto al grande pubblico: 22 ore a settimana tra correzione compiti, riunioni e colloqui con i genitori (questi ultimi, che sono i più evidenti, poi si riducono al massimo a 1-2 ore a settimana, su prenotazione) e poi 2 mesi di estenuante lavoro estivo a scuole chiuse.
    Poco convincente, ma nonostante questo non si riesce mai ad arrivare ad un dialogo: vogliamo parlarne? NO!

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    1. È inutile parlarne con chi pensa che io lavori 22 ore alla settimana.

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    2. Infatti non hai capito: 22 ore dovrebbero essere quelle da aggiungere alle 18 di lezione frontale per arrivare alle 40 ore dei lavoratori normali.
      Ma in ogni caso hai ragione: non avete nessuna intenzione di parlarne. NO e basta.

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    3. Infatti io sto parlando d'altro guarda.
      Cos'è un "lavoratore normale"? I genitori e gli studenti non vogliono lavoratori normali, vogliono insegnanti bravi. Che lavorino 40 o 35 ore alla settimana frega soltanto agli anonimi con vissuti scolastici irrisolti (meno di 35 ore, con 18 frontali, uno non le fa).

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  9. C’è una cosa che ancora non ho capito ed è questa dichiarazione: “ Puoi scrivere quello che vuoi. Se è una sciocchezza posso cancellarla.”...hai perso la gomma? 🤣🤣🤣
    Buona serata, e buona vita. Siamo meno evidenti perché molto meno numerosi, ma siamo in tanti genitori che in questo periodo abbiamo incrementato la stima nei confronti dei docenti validi e cioè nella stragrande maggioranza di loro.

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  10. Penso che vi sia una base di fondo capziosa: partiamo dal presupposto che gli insegnanti non hanno 2 o 3 mesi di ferie, ma circa 30 giorno come tutti. Tuttavia, hanno anche molte vacanze in più di un lavoratore "classico" dove devono essere a disposizione, ed è grazie a queste vacanze che si percepisce una durata maggiore delle ferie, che però ferie non sono.

    Partendo da questo presupposto, forse per ignoranza mia, non vedo perché fare delle lezioni in più in un mese di vacanza debba essere considerato straordinario. La rimodulazione delle vacanze, senza l'intaccamento delle ferie, non dovrebbe causare alzate di scudi da parte degli insegnanti perlomeno sotto il profilo remunerativo, visto che sono comunque in messa a disposizione durante tale periodo.

    La DaD è certamente più faticosa delle lezioni frontali, ma vi è da dire anche che le 18 ore settimanali di lezione, con in più il carico di lavoro non conteggiato, risulta spesso inferiore alle 35-40 ore di altri lavoratori, visto e considerato che più si avanza con l'anzianità di servizio e meno è necessario preparare le lezioni. Quindi ecco, non penso che il monte orario di un insegnante sia di 18 ore ovviamente, ma ben lontano dalle 40. Aggiungendo 4 ore di consigli di classe/correzione compiti ogni giorno della settimana (lun-ven), si arriva comunque ad un monte orario inferiore a quello del lavoratore "normale". Forse sono ignorante della materia, ma mi pare che 4 ore TUTTI i giorni in più alle lezioni frontali non sia la media degli insegnanti. Aspetto smentita, senza polemica. Ovviamente con la DaD tutto questo non è più vero, e gli insegnanti probabilmente hanno raggiunto senza problemi un monte orario simile.

    Detto ciò, penso che la DaD non sia un periodo da recuperare in toto, ma sicuramente come è stato lamentato da studenti ed insegnanti (anche per via della rapidità del cambiamento), l'insegnamento è meno efficace. Pertanto prolungare l'anno scolastico oltre i 200 giorni scolastici penso sia una cosa ragionevole, di quanto dovrebbe essere da definire ma su questo non posso esprimermi.

    L'aspetto semmai più problematico è quello relativo alle condizioni climatiche: tuttavia, non tutta l'Italia è la Sicilia e non tutta l'Italia è il Trentino, quindi l'estensione in toto a tutta la Penisola della considerazione climatica sia di parte. In ogni caso, fino a fine giugno vengono senza problemi realizzati esami di terza media e liceo, quindi non vedo perché non dovrebbe essere possibile fare lezione. Certo, non è comodo, questo è sicuro: ma è uno sforzo che si può chiedere agli insegnanti a parer mio, una tantum.

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    1. Comunque, per allargare il discorso alla scuola in generale, penso che in Italia la scuola non sia assolutamente presa sul serio sotto troppi aspetti, e si sia creato un circolo vizioso fra personale scolastico e gestione della scuola da parte dello Stato. Per completare il mio pensiero, che vuole essere più una critica costruttiva che altro, metto anche cosa attualmente trovo sbagliato nel sistema scuola:
      - Piano ferie e vacanze troppo sbilanciato in estate: questo più che altro crea dei problemi non solo ai ragazzi ma anche alle famiglie, visto che tutti i lavoratori esterni al sistema scuola spesso non possono concentrare le ferie in estate, facendo sì quindi che i ragazzi non passino periodi lunghi di vacanza con la loro famiglia, ed i genitori che o portano i ragazzi in vacanza durante l'anno scolastico, o non stanno insieme.
      - edifici fatiscenti, inadeguati e poco sicuri, con efficienze climatiche basse: questo problema strutturale fornisce un grande assist al punto cui sopra, che a ben guardare non ha altra motivazione se non quella derivante dall'inefficienza del sistema Stato a fornire un ambiente per fare lezione congruo, climatizzato e comodo. Quindi si continua a lasciare la mega pausa estiva, come segno di ammissione dell'incapacità statale.
      - Stipendi troppo bassi: gli insegnanti non sono spesso pagati in maniera adeguata, anche se il mito rispetto agli insegnanti esteri è da sfatare, perché guadagnano di più ma non in misura così enorme. Sicuramente, negli ultimi anni gli aumenti bloccati sono una vergogna.
      - Mancanza di controlli sulla qualità dell'insegnamento e l'efficienza e motivazione degli insegnanti: moltissimi insegnanti sono degni di lode per il loro impegno, ma ve ne sono anche fannulloni, tutelati oltre misura sulla base di un concorso fatto troppi anni prima. Fare delle valutazioni periodiche da ispettori esterni per valutare perlomeno la performance su macro periodi non dovrebbe essere un tabù. Certo, non sulle conoscenze: si tratta più che altro di valutare la qualità del suo insegnamento, che non può essere visto solo come impartizione di nozioni, ma inteso come ruolo di educatore. Non so come si possa fare, ma è necessario: chiedete a qualunque ragazzo uscito dal liceo se ha avuto qualche insegnante fannullone e/o svogliato (una minoranza molto piccola dei professori ovviamente, ma presente). Qualunque lavoratore è valutato nel tempo, l'insegnante no. O almeno, la base di valutazione non dovrebbe essere semplicemente il rendimento dei ragazzi, ma la qualità didattica profusa. Il fare dei controlli come questo sicuramente alza la qualità dell'insegnamento, ragione in più per aumentare gli stipendi. Se vogliamo una scuola di qualità, bisogna spendere di più e pretendere.
      - Mancanza di incentivi per gli insegnanti più volenterosi: attualmente, i progetti extra didattici sono pagati una miseria, al limite del ridicolo. Quindi la scuola si impoverisce, e tutto rimane sulle spalle della buona volontà degli insegnanti. Trovo sia inconcepibile.
      - Conteggio delle ore in più alle lezioni frontali: è assurdo che un lavoro conteggi un tempo effettivo di lavoro così basso e sproporzionato rispetto a quello effettivo. Negli altri Paesi sono conteggiate le ore. Magari anche imponendo agli insegnanti di passare più ore, prestabilite, nel plesso scolastico, svolgendo parte dei loro compiti in apposite aule e/o strutture. La flessibilità è comunque possibile, ma oggi vi è una separazione dicotomica fra lavoro frontale e lavoro a casa. Ovviamente anche le ore amministrative devono essere conteggiate come lavoro.
      - Un processo di assunzione ridicolo, vessatorio e iniquo: si è già visto con i concorsi durante la pandemia che le assunzioni vengono trattate come delle barzellette, rimandando e prendendo a schiaffi migliaia di persone che si preparano, aspettano e/o sono precarie da troppo tempo. La situazione è schifosa a dir poco: il lavoro da professore è irto di ostacoli riconducibili solo ed esclusivamente alla disorganizzazione ed al disinteresse dello Stato.

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    2. Concludendo, mi sembra che nella scuola viga una sorta di status quo dove i professori da una parte sono maltrattati e dall'altra hanno privilegi cui nessun altro lavoratore accede: è una situazione che va a creare uno scollamento del sistema scuola da quello lavorativo, ed ovviamente la colpa non è dovuta agli insegnanti che sono vittime di tale sistema (e giustamente come qualunque lavoratore tendono a non cedere sulle cose buone che hanno). Per uscire dal tritacarne la soluzione sono SOLDI, tanti soldi da investire sulla scuola. Che puntualmente vengono dirottati verso altro. Però sarebbe interessante vedere anche una presa di coscienza da parte del personale scolastico dei propri privilegi rispetto alle altre categorie lavorative, e anche un'autocritica, che trovo assente fra il personale scolastico. In particolare, raramente sento professori che si lamentano di qualcosa riconducibile a loro stessi, o l'avanzare proposte che siano diverse dagli aumenti di stipendio (che per quanto legittime, non sono certamente l'unica problematica). Poi ripeto ancora una volta: questa è la percezione che ho della scuola, e penso che sia condivisa da molte persone non inserite in tale sistema: perciò ho esposto un po' tutto quel che pensavo anche per avere un confronto, non a senso unico, perché se i professori conoscono meglio di chiunque altro il mondo della scuola, gli altri lavoratori conoscono quello al di fuori della scuola.


      PS: se non tenessi al sistema scolastico e non ne riconoscessi l'importanza fondamentale, non avrei perso tempo a scrivere tutto sto "pappié" in cerca di un eventuale confronto.

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    3. Andrea, scusami, ma siccome di questi argomenti discuto con chiunque da vent'anni, e la maggior parte di chiunque è in malafede, le mie risposte ti appariranno stanche e svogliate.

      – Fare lezioni in giugno di per sé non è uno "straordinario", appunto perché in giugno lavoriamo. Ma fa sì che altre cose che si fanno in giugno slittino in luglio. Anche questo di per sé non è un problema, perché lavoriamo anche in luglio. E allo stesso tempo qualsiasi categoria anche debolmente sindacalizzata (gli insegnanti sono molto meno sindacalizzati di quanto si creda) farà notare che se a un certo punto ti inventi due settimane di lezioni in più, c'è qualcosa da rinegoziare.

      – L'insegnante non lavora 40 ore alla settimana? A me spesso capita, sinceramente, e quest'anno durante la DaD continuamente. Altre volte no, ma è curiosa anche solo la domanda. L'insegnamento è un lavoro intellettuale, non si è mai conteggiato in ore nemmeno ai tempi della civiltà operaia, com'è che in questa fase in cui tutto diventa elastico e immateriale improvvisamente bisogna contare le ore quotidiane di lavoro a un insegnante? Qui in giro c'è un tizio che deve paragonare l'insegnamento all'asfaltatura delle strade, ok è un troll, ma è illuminante. Gli insegnanti non asfaltano strade. Io forse potrei lavorare qualche ora in più alla settimana, ma sarei più produttivo, sarei più bravo? Penso proprio di no. Magari avrei una classe in più, ma farei lezioni più scadenti. E all'utente interessa se l'insegnante è bravo, non se dedica tot ore alla settimana a tot mansioni. Il vero utente, non l'eventuale troll che si pasce alla visione di insegnanti che timbrano il cartellino.

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    4. – Il fatto che in giugno (e in luglio) si facciano esami malgrado il caldo dimostra che gli insegnanti in estate lavorano; non che le classi siano vivibili. Non sei il primo in questi giorni che mostra una certa resistenza ad afferrare che tra un colloquio individuale di mezz'ora e una mattinata di cinque-sei ore in 25 in pochi metri cubi (con mascherine e distanziamento!) ci passa una grandissima differenza. Ma quando poi i bambini staranno male la responsabilità sarà nostra? Perché di solito è nostra.

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    5. – "Piano ferie e vacanze troppo sbilanciato in estate": lo sappiamo, ma non è colpa di nessun legislatore avventato. L'estate pone semplicemente più problemi logistici di altre regioni. Una settimana in più a giugno e a settembre si potrebbe anche fare, ma in futuro farà ancora più caldo e non è ragionevole pensare a climatizzare tutto.

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    6. – Edifici fatiscenti: sì, ce n'è, lo Stato qualcosa ha stanziato, ma è fuorviante pensare che il problema si risolva con l'edilizia. La scuola pubblica è la scuola di tutti, deve permettere che ci vadano tutti, e non possiamo permetterci di climatizzarla tutta. Possiamo farla un po' più spaziosa, ma non molto più di quanto non sia.
      – Stipendi: è lo stesso discorso. Vanno mantenuti sulla media europea a parità di potere d'acquisto, ma non saranno mai "buoni stipendi". È una banale questione di dimensioni. La scuola pubblica deve garantire a tutti un buon servizio di base, e un buon servizio di base a milioni di utenti necessita di manodopera conveniente. È chiaro da un secolo ed è uno dei tanti motivi per cui all'insegnante venivano concessi altri benefit – un minimo di prestigio sociale, la flessibilità oraria, i famosi "tre mesi" che poi nella pratica si riducono molto.
      – Mancanza di controlli: chi dice queste cose di solito ignora la pressione sociale a cui è sottoposto un tizio che di mestiere ha a che vedere con decine di minori. Se io faccio una cazzata al giorno d'oggi il dirigente viene informato dai genitori nel giro di tre ore. Ma a parte questo: l'Invalsi cos'è? Cosa dovrebbe essere? Oltre a spendere i soldi del contribuente fin qui l'Invalsi è riuscito a svelare soltanto quello che era già chiaro dalle rilevazioni Ocse-Pisa, ovvero: la qualità degli insegnanti è una variabile indipendente. L'unica vera correlazione è il reddito: nelle regioni più ricche gli studenti vanno meglio, nei quartieri più poveri gli studenti vanno peggio. Abbiamo pagato per dieci anni uno strumento di rilevazione, e lo strumento ha rilevato che siamo abbastanza irrilevanti. Potete licenziarci tutti se vi va, ma salta fuori che invece è necessario che vi teniamo comunque i figli. Ok, ma questa manfrina sulla mancanza dei controlli è ridicola.

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    7. – Mancanza di incentivi per gli insegnanti più volenterosi: in realtà ci sono. E si prestano comunque ad abusi. L'insegnante che si addossa più attività extracurriculari non è necessariamente più bravo di quello che si concentra sui suoi studenti. Se getti soldi a pioggia non crescono fiori di qualità, non si fa così. Ma hai mai sentito parlare di FIS e PON, sai come funzionano?

      – "Magari anche imponendo agli insegnanti di passare più ore, prestabilite, nel plesso scolastico, svolgendo parte dei loro compiti in apposite aule e/o strutture". Ma (Cristo santo) questo che senso ha che non sia punitivo? Cioè già abbiamo poche strutture e dobbiamo pure destinarle a cose che un insegnante può fare in casa sua? Nel frattempo le scuole vere cercano di convincere i genitori a chiudere al sabato per risparmiare luce e riscaldamento, e invece no, deve sempre passare qualche genio che ha un'idea per risolvere i problemi e la sua idea è che devo stare a scuola al pomeriggio per timbrare il cartellino. Ma hai mai pensato di spiegare ai muratori come fare il loro mestiere? Come mai invece con gli insegnanti viene a tutti spontaneo?

      – "Un processo di assunzione ridicolo". Tutti quelli che hanno vinto le elezioni dicendo così poi hanno mandato al ministero gente che ha escogitato sistemi ancora più ridicoli. Non ti annoio documentandoti la cosa, ma insomma è possibile accettare che selezionare e assumere insegnanti in Italia sia meno semplice di quanto sembri?

      – Status quo: non è piovuto dal cielo; è l'insieme di una serie di pratiche che si sono cristallizzate negli anni. Molte sembrano assurde solo dall'esterno: altre invece andrebbero superate ma per capire quali serve tempo e studio. È passato molto tempo da quando al ministero si è trovato qualcuno veramente interessato alla cosa, di solito bisogna cambiar tutto alla svelta per accontentare qualche frangia di elettori che ha abboccato allo slogan. C'è chi ha promesso di intruppare tutti gli insegnanti al pomeriggio, salvo riconoscere che era una spesa inutile e non portava risultati concreti. C'è chi prometteva di togliere l'ora di religione, omettendo che bisognerebbe ridiscutere un trattato internazionale. C'è chi parla. Io sono un po' stanco.

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    8. Grazie per le risposte Leonardo. Se posso continuare, ti rispondo ancora per continuare la conversazione:
      - E' vero, le cose slittano a luglio, ma anche a luglio gli insegnanti non sono in ferie. Escludendo i professori di liceo che fanno gli esami da esterni, non mi pare che vi sia alcun impedimento. Non penso che ci sia da negoziare perché obiettivamente i giorni di vacanza di Luglio e Giugno, con un carico di lavoro molto ridotto in periodo normale, vengono pagati come i periodi di lezione frontale, più intensi. Quindi dovrebbe valere anche al contrario... Diverso discorso è se si intaccano le ferie. Questa è anche una conseguenza malata del fatto che si contano solo le ore di lezione frontale, assenti in giugno e luglio, e non le ore settimanali totali.
      - Ho detto che l'insegnante non lavora di norma 40 ore a settimana, certo che gli può capitare ma non ho mai visto un insegnante che non riesce a prendersi un pomeriggio libero se ne ha bisogno. E già così saltano le 40 ore... Poi se te lo fai, ti fa onore e sicuramente sei un ottimo insegnante, ma non per tutti è così e soprattutto non c'è nessuno che ti obbliga o ti controlla. La DaD è un carico di lavoro molto più intenso e siamo tutti d'accordo, quindi questo discorso che ho fatto non si può assolutamente riferire all'ultimo anno. Tuttavia, siamo onesti: 18 ore di lezione frontale più 6 ore di amministrativo siamo a 24, anche mettendo 12 ore di correzione compiti a settimana (ovvero circa 2 ore al giorno) si arriva a 36 ore.
      Il fatto che sia un lavoro intellettuale conta poco: anche io faccio un lavoro intellettuale, e le ore me le contano tranquillamente, come le contano a tutti quelli che fanno lavori intellettuali. Ovvio, non c'è da timbrare un cartellino: la flessibilità deve essere alla base, però almeno indicativamente dovrebbe esserci una stima corretta, e questa stima deve essere assolta dal lavoratore. Non capisco perché ad un ingegnere si possa fare tranquillamente, con tutti gli imprevisti che sono compresi in tale lavoro, ed invece in ambito scolastico appaia assurdo. Inoltre, giusto per dire, non ho mai visto ad un insegnante fare le nottate per lavorare, fino alle 5 del mattino, cosa che in altri lavori intellettuali capita, agli architetti in particolare, dipendenti o non. Quindi di cosa parliamo? Oltretutto, serve sia agli insegnanti per essere pagati meglio, sia a garantire l’efficienza del servizio: una lamentela comune è poi che non si contano agli insegnanti le ore in più oltre le 18, allora contiamole no? Poi però se si vogliono contare risulta problematico. E allora non ne usciamo più! Ancora una volta: non si tratta di aumentare le ore degli insegnanti, ma di avere un criterio che non sia "fa' n' po' come te pare se tté va", che è inconcepibile. E non si tratta nemmeno di aumentare le ore frontali, ma avere una scuola più efficiente: se ad esempio il carico attuale è più o meno di 30 ore, perché non garantire 5 ore di sportello ai ragazzi, o altre attività pomeridiane? Io ho avuto la fortuna di farne qualcuna, e sono state molto stimolanti. Poi ripeto, in altri paesi come la Francia dove vivo, le ore vengono contate: per contratto hanno 39 ore al liceo e giustamente in proporzione vengono pagati di più. Non è che sono più bravi all'estero, ma l'estero l'ho sentito citare dagli insegnanti solo quando fa comodo, ovvero al conteggio dello stipendio, e mai quando si tratta del resto.
      (continua…)

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    9. (...) Il professore è un mestiere nobilissimo, ma non è un'esperienza mistica che non consente di fare le cose in maniera normale. Se si riescono a pianificare progetti colossali, coordinare migliaia di persone su un obiettivo unico e pluriennale, si riuscirà anche a conteggiare le ore di un insegnante in maniera equa, con meccanismi di flessibilità per adattarsi alle ondate di lavoro, con settimane più cariche e meno cariche. Può anche comportare delle vacanze aggiuntive per i professori un'organizzazione più efficiente, perché no? Bisogna volerlo però... Dire semplicemente "non sarei più efficace a lavorare in maniera diversa da quella attuale" significa essere reticenti a qualunque cambiamento. Poi non è che io posso dire "come" va fatta questa cosa, però mi sembra assurdo che ci gli altri ci riescono e noi no.
      Poi parli di "bravo insegnante": certo, ma cosa è un bravo insegnante? Come lo definisci? Uno può essere bravissimo durante le lezioni, ma non offrire supporto extrascolastico. Un altro magari è meno efficace a lezione, ma offre un supporto agli sportelli notevole e i ragazzi imparano. Chi è meglio? Non vi è obiettività in questo, perché non vi è alcuno standard. Questo non vuol dire che i professori debbano seguire rigide procedure, ma vi sarà la via di mezzo fra l'anarchia e l'automa spero. Per questo conteggiare anche le ore extra lezioni frontali è fondamentale.


      - Non ho detto che in giugno e luglio la situazione sia rosa e fiori: nei commenti precedenti ho anche specificato che è più gravosa. Però come riescono in uffici non climatizzati (non tutti lo sono) a lavorare 8 ore al giorno, penso che, con maggiori difficoltà certo, sia possibile farlo anche in classe. Ma potrebbero essere messe in atto altre misure, come ad esempio variare gli orari o fare orario ridotto, anche in base alle caratteristiche della scuola. Il problema dell'insegnamento meno efficace da parte della DaD è stato ripetuto in tutte le salse, e se è possibile migliorare la situazione va fatto. Anche se costa più fatica. Il problema è il voler difendere a tutti i costi il concetto di vacanza ed il conseguente orario lavorativo ridotto, quando invece si è pagati per intero. Perché a giugno/luglio il carico lavorativo è molto ridotto, se non si fanno esami al liceo, mentre alle medie raramente si va oltre la fine di giugno.

      - Il piano ferie e vacanze è fatto dal legislatore, ed è lo stesso da 70 anni. Oggi abbiamo la possibilità di costruire e convertire edifici climaticamente freschi anche in zone calde. Parlo di fallimento del legislatore perché, per non spendere soldi, tralascia l'edilizia scolastica e quindi di conseguenza il piano ferie e vacanze, che non viene modificato. Certo, se si pensa che tutto sia immutabile, allora nulla cambierà mai! E per questo dico che la scuola è in un limbo, dove tutto è immutabile e ci si lamenta in continuazione della situazione senza fare nulla.

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    10. Nn è vero che il basso stipendio sia una croce che si deve portare.
      In effetti anch'io per i quattro soldi che prendete,avrei le balle girate.
      Però lo stesso l'avete perché la valutazione nn la volete e l'invalsi certifica,oltre il fallimento di un monopolio,anche una manichea tensione sociale.
      Ci sono scuole pubbliche di seria A e di serie B,ma anche C e via di danze.
      Se ci fosse un criterio legato a valutazione esterne,anche miste pubblico-privato,oppure una parificazione totale delle liste docenti attingibili da scuole pubbliche e parificate dove si potrebbero legare aumenti di stipendio parametrabili sui criteri PISA,ci sarebbe un salto di qualità per tutti.
      Però sembrerebbe dirimente "supportare" il corpaccione che punta al 27 del mese. E questa scelta vi lascia in balia degli eventi.
      Poi la supponenza nn aiuta di certo,caro Leo.

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    11. (chiaramente per quanto riguarda l'edilizia scolastica sto anche tralasciando la componente sismica, che se uno si mette davvero a fare i calcoli delle scuole, sarebbero da chiudere per almeno la metà minimo... ma anche lì, tutto tace. E insegnanti e ragazzi in aula. Ovviamente la colpa di questo, dell'inefficienza climatica e del piano ferie vacanze inefficiente è solo del legislatore e non del corpo scolastico, che al massimo ha la responsabilità di non pungolare a sufficienza il legislatore*, ma è comunque una cosa che non gli compete direttamente).

      *: qui rientrano anche le famiglie dei ragazzi, che non protestano abbastanza e gli interessa poco che i loro ragazzi vadano in scuole dove gli può crollare il tetto in testa.

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    12. PS: per la reticenza al cambiamento intendo riferirmi solo a quella frase detta così, non a te come persona Leonardo, o agli insegnanti in generale. Anche perché penso che gli insegnanti abbiano dimostrato grande adattabilità in questo ultimo anno, con la pandemia e tutto. E' solo che quella frase lì così è retorica vuota a parer mio.

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    13. Per continuare, perché ho visto le risposte dopo:

      - Edifici fatiscenti: non vi è solo la climatizzazione come soluzione, chiaramente è quella che consente di mettere una toppa in un buco enorme. Ve ne sono molte altre, fra cui sia la riqualificazione sia la costruzione di nuove scuole che abbassano notevolmente tali bisogni.

      - Ore a scuola: non è punitivo chiaramente. Passare per contratto delle ore (NON TUTTE QUELLE EXTRA LEZIONE FRONTALE, MA SOLO UNA PARTE) a scuola in più implica una maggiore disponibilità dell'insegnante, oltreché a far crescere anche il gruppo docenti. Lavorare da casa in continuazione, è alienante. Poi ripeto, se viene fatto fuori, perché in Italia si alzano gli scudi? Probabilmente perché è una comodità alla quale non si vuole rinunciare, ma che non ha nessun interesse didattico.

      - Un processo di assunzione ridicolo: no, mi spiace ma questo è inaccettabile. Nessun Paese serio fa un concorso per gli insegnanti ogni 20 anni, e paga migliaia di precari. E' assurdo che se uno vuole fare il professore vi sia un percorso tortuoso e che cambia ogni 3 anni. I professori sono lavoratori e hanno diritto ad una stabilità e una certezza di poter essere assunti, e non di sperare nel fato ogni anno che sia la volta buona. Attualmente è ridicolo come vengono assunti da parte dello Stato, presi a pesci in faccia sempre e comunque. Gli insegnanti non se lo meritano. Su questo non accetto discussione mi spiace.

      - Stipendi: ma è una cosa seria che per tenere gli stipendi bassi si danno altri benefit a scapito di tutti? Ma che è? Okay che siamo la repubblica delle Banane, ma qui si esagera. La scuola è fondamentale: si paghino di più, si tolgano benefit assurdi e si trattino come lavoratori. Altrimenti è una barzelletta.

      - Mancanza di controlli: come ho già detto non sono i test di fine anno sui ragazzi i controlli secondo me. E non si tratta nemmeno di controlli di sicurezza, perché purtroppo gli insegnanti appena fanno un passo falso su certi argomenti sono tormentati oltre modo e non è giusto. Io parlo del fatto che oggi, passato il concorso, niente e nessuno ti controlla più su come interagisci con i ragazzi: se un professore appassiona, è una cosa fantastica, se uno viene e legge il libro, deve esserci qualcosa per poterlo evitare. La scuola è crescita delle persone, e questo non è minimamente valutato: purtroppo è molto spinoso come argomento e non so come potrebbe essere fatto, ma penso che se si può insegnare a fare didattica si potrà anche valutare con metodi che non conosco.

      - Insegnanti volenterosi: non ho detto che non sono pagati, ma che sono pagati poco. Cioè all'insegnante singolo non viene in tasca quanto sarebbe dovuto. Non che non vi sono soldi per fare le cose extra scolastiche.

      - Status quo: è esattamente quel che dico. Uno Stato che si interessa alla scuola dovrebbe anche essere in grado di cambiare, ma per cambiare servono soldi, che non vengono messi, oltre ad impegno e tempo.


      Io penso in definitiva di essere in genere dalla parte degli insegnanti, che sono inseriti in un sistema malato secondo me, però questo non vuol dire che abbiano sempre ragione...

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    14. (precisazione: la ridicolezza dell'assunzione non è nel concorso in sé, ma nel fatto che non viene fatto e gli accessi sono complicatissimi, più che su basi di competenza su basi di... astrologia? Giove in Saturno? Non lo so nemmeno io come definire questa cosa. Ci sono persone che investono anni in un qualcosa che non arriva mai. Questo è ridicolo, non la prova in sé)

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    15. Andrea, mi dispiace però questa discussione è su un piano troppo asimmetrico. Io lavoro nella scuola da vent'anni, sono sopravvissuto ormai a tre riforme, certe cose ancora devo capirle. Tu ti trovi purtroppo nella situazione di molti commentatori italiani (anche professionisti) che la scuola l'hanno vissuta come studenti, al limite ci hanno fatto anche un paio di turni, e pensano d'aver capito cosa è sbagliato e perché. Probabilmente in quel che dici ci saranno anche cose vere ma mi sembra tutto troppo ingenuo, siamo su due frequenze diverse.

      I motivi per cui non hai mai visto un insegnante fare le cinque di mattina è perché (1) ne hai conosciuti pochi; (2) lavorano a casa, quindi se succede non li vedi; (3) alle 7:45 comunque devono andare in scena, per cui se succede è semplicemente segno di cattiva professionalità e organizzazione. Il motivo per cui non hai "mai visto un insegnante che non riesce a prendersi un pomeriggio libero se ne ha bisogno" è che hai visto pochissimi insegnanti, tutto qui (bisogno di cosa? di visite mediche?)

      Il fatto che tu sia convinto di avere buone ricette per la scuola non significa che la maggior parte di chi dice cose come le tue sia animato da un annoso risentimento per gli insegnanti; buona parte delle riforme che vengono presentate al pubblico non partono dalla necessità di cambiare modello di scuola (anche perché la cultura liberalista ha lasciato macerie) ma per speculare su questo risentimento. Chiunque nel suo cuore sa benissimo che con due o tre settimane di frequenza di giugno in un'aula afosa non si recuperano i buchi del 2020/21; l'importante è sapere che si è riuscito a convincere gli insegnanti a stare a scuola due settimane in più. Ma ci sono già a scuola. Alla fine basterà convincere che ci siamo perché ci ha costretto Draghi e un sacco di gente ci cascherà, un sacco di gente è convinta di aver smesso di pagare le accise grazie a Salvini.

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    16. No ti sbagli: oltre ad essere interessato personalmente perché mi piacerebbe moltissimo fare il professore, ho anche sempre frequentato insegnanti nella mia vita, sia da piccolo tramite banalmente i genitori e ambiente familiare (entrambi professori di medie e liceo) sia tramite amici, in quanto molti hanno scelto questa carriera e ho visto le loro enormi difficoltà. Ovviamente non è un campione significativo per tirare somme generali, ma nessuno può farlo, nemmeno un insegnante da 20 anni.
      Non ho risentimento verso i professori, nessuno: e anzi, penso che per molti versi siano dei martiri, e già questa è una cosa che non è accettabile per avere una scuola migliore. Ho risentimento però verso certi atteggiamenti dei professori, che credono che il loro mondo sia diverso da tutto. Non è vero: nessuno potrebbe più dire nulla su nulla. Ho risentimento verso un atteggiamento da muro di gomma, dove non vi è voglia di migliorarsi, dove i corsi di aggiornamento sono visti come un obbligo, dove la didattica è sempre uguale senza mai cambiare per anni. Ho risentimento verso un atteggiamento dove tutti si lamentano della scuola e nessuno fa nulla per migliorarla, o almeno ognuno lo fa nel proprio piccolo ma non a livello istituzionale o sindacale, con scioperi ridicoli di un giorno che non interessano a nessuno, perché non scendono in piazza in numero sufficiente. Ho risentimento verso il nascondere sotto argomenti falsi i propri privilegi e le proprie comodità, usando i ragazzi più come scudo che nel loro interesse (perché questo è l'avere la mega pausa estiva, che non è di alcuno interesse per gli studenti: nessun professore si sognerebbe mai di toccarla, manco a parole e nel caso ideale di scuole climatizzate. Ripeto, io sono anche a favore di più vacanze per i professori come in Germania o Francia, ma meno concentrate, perché è meglio per gli studenti e le famiglie). Ho risentimento verso un atteggiamento del corpo docenti che chiede in continuazione aumenti ma non propone nessun miglioramento interno, come valutazioni dell'insegnamento e della passione che viene instillata negli studenti, non per forza sul loro rendimento finale come invece è oggi coi test invalsi eccetera. Ho risentimento per il fatto che se un professore non fa il suo lavoro, i ragazzi ci rimettono (come su certe materie mi è successo) e non può essere fatto nulla a proposito. Nulla! Tanto i ragazzi se ne fregheranno poi, giusto? Questo è il risentimento che provo, perché è l'inerzia della scuola e non vi sarà alcun miglioramento nei prossimi anni. Il risentimento è originato dal fatto che quello che dovrebbe essere un fiore all'occhiello è abbandonato a sé stesso e nessuno vuole migliorarlo, almeno nei fatti si continua a sopravvivere più che migliorare. Io poi ho un lavoro attualmente con vari privilegi, fra stipendi, ferie e libertà, ma ciò non toglie che mi piacerebbe moltissimo insegnare, perché ho avuto la fortuna di avere anche dei prof eccezionali che mi hanno segnato e hanno cambiato il mio modo di pensare, e non solo fannulloni (preciso, pochi).

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    17. Pensa Andrea che un mio caro amico padre di un giovane liceale mi stava dicendo in un recente incontro che al figliolo,mentre era in dad e lui presente per caso in quel momento,fece una sgridata dal momento che mentre sentiva il prof parlare di Socrate e della maieutica il frutto dei suoi lombi aveva sullo schermo una animazione che poi seppe essere di un Assassin Creed. Il figlio dopo il primo momento di shock dovuto all'aggressione verbale del mio amico gli spiego che il videogioco era podromico all'apprendimento e che era lo stesso prof che lo stava usando per spiegare la lezione in quanto,in un passaggio del tal videogioco il protagonista arrivava ad Atene alla ricerca di Socrate e una volta trovato, finiva la missione che coincideva con un dialogo filosofico in cui veniva esposta la maieutica.
      Concordammo,io e l'amico,che fosse un'idea veramente geniale e che ha portato dove si sarebbe potuto arrivare con molta più fatica ad un traguardo d', insegnamento alquanto moderno e in linea con l'interesse giovanile.
      E credo che debba essere questo lo spirito guida di colui che si crea maestro ed insegnante,trovare il punto d'ingresso.
      Una cosa che trovo straniante è la grossa chiusura mentale, maggioritaria nn totale ovviamente e per fortuna,di persone in contatto diretto con la gioventù giorno dopo giorno e all'oscuro dei loro obiettivi,desiderata o sogni.

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    18. Andrea, continui a ripetere cose che non sono vere. L'insegnante non ha nessuna comodità in una feria di tre mesi (che non esiste); il motivo per cui le lezioni si interrompono è la salute degli studenti, non degli insegnanti. E infatti gli insegnanti in giugno e in luglio a scuola ci vanno. Gli studenti meno, e in luglio proprio non ci vanno più.

      Continui a dire ripetere questa cosa pregiudiziale che è smentita dall'esperienza, ti ho già spiegato che non è così: accetta di non essere d'accordo e andiamo avanti.

      Ci sono cose che non conosci, semplicemente. Hai avuto degli insegnanti che non ti sono piaciuti e sei convinto che non siano stati valutati per il loro lavoro. È una visione parzialissima. Io insegnanti ne ho conosciuti un po' più di te e ti garantisco che l'aggiornamento c'è, come c'è una pressione costante da parte di dirigenti, genitori e studenti che impedisce a chi non fa bene il proprio lavoro di restare nello stesso posto a lungo.

      Se vuoi di nuovo ripetere le stesse cose ti lascio qualche altro commento, poi mi fermo lì perché è tutto abbastanza noioso e avvilente.

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    19. Leonardo, però avessi letto in un solo tuo commento un minimo di autocritica alla scuola. A leggerti siamo nella migliore delle scuole possibili che manco Pangloss e nessuno deve toccarla o azzardarsi a modificare qualcosa. Tutto è perfetto e nulla deve cambiare. Questo è un motivo per cui posso avere del risentimento degli insegnanti: o difendono a spada tratta qualunque cosa, oppure non dicono o propongono delle migliorie. Manco sul fatto che non fanno abbastanza concorsi o che debbano essere pagati di più gli insegnanti sei d'accordo, e allora...

      Comunque non hai capito quel che dico: se vi è un problema, ovvero un pausa troppo lunga, bisognerebbe cercare di risolverlo, no? Se il problema è il caldo, bisognerebbe fare nuove scuole per questo, no? EPPURE, nessuno si sogna mai di fare questa cosa. Nessuno. Allora vuol dire che non interessa a nessuno modificare tale pausa, o no? Perché se a modificarla ci guadagnano sia i ragazzi che gli insegnanti, ma né i ragazzi né gli insegnanti la chiedono, vuol dire che c'è qualcosa che non torna, se non altro per amore della logica.
      Poi, se vuoi dirmi che gli insegnanti in luglio e giugno lavorano come nel resto dell'anno, fai pure. Sappiamo tutti che è falso, tranne nel caso che si facciano esami al liceo. Sfido chiunque ad andare verso il 5-10 luglio a scuola e trovarla che pullula di docenti come negli altri periodi dell'anno. Poi se si vuole mistificare la realtà per difendere la categoria okay, ma un po' di onesta non guasterebbe. Che a luglio si lavori come a Gennaio voglio proprio vederlo, in quale scuola. Questo non vuol dire che bisogna ammazzarsi di lavoro tutto l'anno, ma nemmeno affermare che ci si ammazza di lavoro nei periodi di bassa intensità.

      Per gli insegnanti che ho avuto: certi avrebbero dovuto perdere la cattedra semplicemente, almeno temporaneamente, perché non erano in grado per varie ragioni in quel momento. Ho passato intere lezioni di storia e filosofia a sentir parlare di calcio, con parallelismi ed equilibrismi di ogni sorta per trovare i corrispettivi con Napoleone o Kierkegaard. Con tutto il bene del mondo, e per quanto il prof fosse umanamente simpatico, non mi ricordo granché di storia o filosofia. Questa non è una visione parziale: è una visione reale. Ed è solo un esempio. Ne ho altri, riguardo al francese e storia dell'arte, ma anche in italiano. Siamo almeno a 4 professori che non è che non sono bravini, ma che semplicemente non sono adatti. E non vi è alcun modo di intervenire. Non si tratta per forza di perdere la cattedra e fare spazio alle migliaia di nuovi aspiranti professori, ma almeno fare qualcosa di più del totale nulla sì! Non riconoscere che è un problema è nascondere la polvere sotto il tappeto, e fregarsene di cosa viene dato ai ragazzi. Ho avuto sfortuna io? Pensa che sono pure andato in uno dei licei migliori! E comunque sto limitando la mia esperienza a me, senza riportare quelle di altre persone. Davvero non ha mai sentito alcuna lamentela di nessun ragazzo su nessun professore dal punto di vista della qualità dell'insegnamento? Nel caso dovrebbe ascoltare di più glielo assicuro. Poi sono convinto che lei sia dalla parte dei prof non solo bravi, ma anche buoni e volenterosi: ma non tutti sono così. Spiace non sentirlo riconoscere.

      L'aggiornamento lo so che è presente ed obbligatorio, ma anche inefficace: il modo di fare didattica è esattamente lo stesso, anche per carenza di strutture certo, ma fino agli anni 90 parlare di aggiornamento era come parlare di marziani. Dal 2000 è iniziata ad essere sempre più sentita come esigenza, ma non si riflettono a parer mio in grandi conseguenze in classe. Probabilmente ci vuole molto tempo, non lo so.

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    20. La pressione costante non metto in dubbio che ci sia: ma è un posto di lavoro serio quello dove è SOLO il dipendente, in base al fatto che è a suo agio o meno, che decide se rimanere o meno? Andiamo. Non esiste sulla faccia della Terra!
      Sono invece assolutamente d'accordo sul fatto che questa pressione dovrebbe essere alleggerita, perché oggi il prof sembra solo davanti a tutti: fra poco manco la scuola lo sostiene, organizzare le gite è un incubo di responsabilità, devi guardare addirittura la planimetria per evitare che facciano cavolate dai balconi eccetera. Che un prof non possa essere sereno in tale ambiente è lampante proprio. In più i genitori dovrebbero avere meno spazio disponibile, e non venire ai ricevimenti con uno spirito di contrattazione alle volte, o aggressivo. Legalmente andrebbero alleggeriti gli oneri del prof, come la sua responsabilità totale e il potere dei genitori dovrebbe limitarsi alle ingiustizie più grandi.

      Forse pensa che sia noioso e avvilente perché forse non percepisce (o più probabilmente non riesco a far capire) quanto vorrei che la scuola fosse un posto migliore.

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    21. Te l'ha già detto,caro Andrea.
      La scuola è uno stipendificio in cui l'intraprendenza è un virus combattuto al pari dell'ebola.
      Quella di Leonardo più che noia da dibattito stantio(cosa incredibile da dire di codesto che,da quando frequento, è l'unico e dico unico,che intervenga sull'attualità con idee a iosa se si volesse realmente interagire) è depressione o sindrome di Stoccolma.

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    22. Oggi quando ho letto questo articolo di Open (https://www.open.online/2021/03/27/under-35-stipendi-bassi-identikit-docenti-italiani-report/), mi è rivenuta a mente questa discussione: è interessante notare che gli aspetti toccati da tale rapporto decennale sulla situazione degli insegnanti (almeno nella sintesi dell'articolo) confermino le mie corrispondenti affermazioni precedenti, in particolare:

      - stipendi bassi
      - assunzioni ridicole (solo il 6% degli insegnanti ha meno di 35 anni...)
      - aggiornamento formativo pressoché inesistente (checché se ne dica che esiste, è ridicolo e siamo all'ultimo posto in EU con il Montenegro... anche se trovo infelice la dicitura dell'articolo, ovvero "poco preparati")
      - stress lavorativo basso (non è che gli insegnanti debbano essere stressati, ma potrebbero evitare di stracciarsi le vesti come se fossero dei minatori)

      Questi sono dati di una ricerca decennale in Europa. Poi se si vuole continuare a negare ogni cosa e non voler cambiare mai nulla, è possibile, ma perlomeno non si accampino giustificazioni varie ed eventuali come l'impossibilità di modificare la scuola o che nessuno (tranne gli stessi insegnanti) possa capire il fantamondo della scuola, come se fosse un argomento impossibile da trattare per degli esterni.

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    23. Dove sia scritto che Italia e Montenegro siano all'ultimo posto non si capisce: ho scaricato anche il rapporto ma niente.

      Non è che leggendo un articolo di più ti passa l'inesperienza. Di insegnanti continui a saperne poco: dopodiché, certo, la formazione sarebbe importante: perché non dare l'esempio.

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  11. Ma come abbiamo fatto, fino ad ora, a fare la maturità a fine giugno, con gli orali fino a metà luglio, nelle tremende aule scolastiche di quel periodo, veri strumenti di tortura, forni in cui si raggiungono temperature assolutamente inimmaginabili al'esterno?
    Urge una riforma che faccia terminare l'anno scolastico ad aprile - inizio maggio per le regioni alpine - onde terminare questo scempio per un corpo docente costretto, ogni anno, a liquefarsi per l'insopportabile calore.

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    1. Che differenza potrà mai esserci tra un colloquio individuale di mezz'ora e cinque ore nella stessa aula con altre 25 persone? La soluzione a questo arcano mistero vi stupirà.

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    2. Mi sembra che tu viva il tuo lavoro con noia e scassamento di testicoli.

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    3. Quando qualcuno si lamenterà di come lavoro, me ne accorgerò in fretta; i dirigenti non sono diplomatici su questa cosa.

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    4. Io nn sto dicendo che tu sia un "insegnate ribelle",anzi mi sa che sei l'opposto e la sera in poltrona davanti a Netflix trovi uno sbocco routinario dove viverti "con i superpoteri". Ma tranqui,lo facciamo tutti,anche chi appare appagato,langue per qualcosa di cui si sente privato ingiustamente.
      Sto soltanto constatando che dal momento che ogni cosa ti venga proposta viene rimbalzata per colpe altrui. Magari stai vivendo la tua professione da un punto di vista sbagliato. Dovresti cercare un lavoro a catena per stare in linea con quelle che,appaiono,le tue aspettative.
      L', insegnante dovrebbe essere "caoticamente" interessante per mantenere vivo l'interesse altrui e il propio.

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    5. Finché le cose che vengono proposte sono le solite banalità che vengono riprese da parti politiche per speculare sul livore nei confronti della categoria, cosa dovrei rispondere? Capisco che tu abbia un grosso problema irrisolto con gli insegnanti che non comprendevano la tua intelligenza "caotica", ma ti devi dare pace: è andata così.

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    6. Il tuo cercare di zittire l', interlocutore che nn ti faccia da pappagallo con una sua presunta inefficienza scolastica la quale l'ha reso inacidito verso la casta dei tuoi pari, è ridicola e arrogante.
      Tra l'altro da uno che dovrebbe insegnare ai ragazzi,rende ancora più incresciosa la cosa.
      Tra l'altro,come già ti dissi,usarla come "arma fine del mondo" da parte di un castarolo della formazione avrebbe anche il sentore di uno con gravi problematiche sociali di autoflagellazione.
      Ricorda il detto in cui uno per far dispetto alla moglie si taglia i coglioni.
      La dispensi a tutti coloro ti fanno una critica,caro Leo.
      È anche per questo che ti vedrei meglio in un lavoro ripetitivo dove al massimo danneggeresti solo te stesso.
      Il tuo approccio evidenzia dei limiti nello stare nella socialità e per un prof è un grosso limite.
      Per fortuna che lavori in un monopolio senza troppe pretese(fortuna per te,sfortuna grossissima per il Paese, ovviamente)in cui il licenziamento potrebbe(uso il condizionale per sicurezza)essere preso in considerazione soltanto con una flagranza di reato in cui la pena minima sia di dieci anni... altrimenti sarebbero azzi amarognoli per il tuo fulgido futuro!😉


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    7. Ctrl+f mi dice che questo è il tuo 29esimo commento; e coerentemente col personaggio è quello in cui ti lamenti che ti vogliono zittire.
      Nessuno ti vuole zittire; tanto più che stai dimostrando l'assunto: più parli di scuola e più è chiaro che non sai di cosa stai parlando. Io invece a scuola ci vado tutte le mattine. I miei limiti, così evidenti ai tuoi occhi (e non mi hai mai visto insegnare o attendere alle altre mie responsabilità) non hanno impedito ai dirigenti che ho avuto di nominarmi fiduciario di plesso, né ai miei colleghi di eleggermi in consiglio di istituto; ne ai genitori dei miei studenti di farmi tramite delle loro esigenze, né ai miei studenti di volermi bene.

      Si vede che tutta questa gente capisce di scuola meno di te, che però sai fare le faccine trolline (sinceramente non sapevo che Blogger le tollerasse).

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    8. Ma io difatti ti scrissi che,a mio parere,tu fossi un buon insegnante.
      Ti frega l'ideologia,tra l'altro a cui deroghi con ampio margine.
      Il tuo ragionamento,sul fatto di nn comprendere le dinamiche scolastiche se nn vissute in prima persona, è una cazzata.
      Tu parli e pontifichi di fallimentari politiche e nn sei politico.
      Disquisisci di musica di grandi artisti, ma nn risulti essere citato in nessun hall of fame,eppure ci hai fatto pure un libro di tuoi giudizi su coloro che ci regnano incontrastati(benché, oltre a While My Guitar Gently Weeps nn è che mi abbiano mai detto molto i Beatles. Posso esprimermi sugli stessi oppure mi devi certificare tu?).
      Ho un figlio che oggi è in prima superiore e,se permetti,di persone nella scuola che aspettano il 27 del mese,ne ho trovate parecchie,caro il mio superprof.
      Cerca di scendere dal piedistallo che di "rappresentanti" di stocaz a scuola,che fanno gli "attenti alle esigenze nella didattica" e pronti a farsi da tramite,ne ho incontrato più d'uno.
      Sareste la prima scuola "rubastipendio free" dove insegni tu,il resto emerge bene dai tuoi tanto denigrati, Invalsi e Pisa che certificano quello che tu hai scritto in un tuo raro momento di lucidità.
      Che la scuola pubblica è soggetta a disomogeneità dovuta a fattori redittuali.
      😁😁😁
      Faccine "trolline"!
      Penoso sei

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    9. Le vittime hanno sempre il sentore di vivere in un mondo inadatto al loro spessore morale.
      Si piegano su se stessi dando la colpa a chi li "Trolla".
      Però sei uscito dal guscio per spiattellarmi le tue indubbie capacità.
      Ora Ctrl+f,cosa ti dirà?
      Conta,conta che ti passa...

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    10. Sì ma è inutile che la prendi, vedi. Hai un figlio in prima superiore, cosa penserà di come passi il tempo. Il tuo eventuale fallimento come genitore non è una cosa che risolverai prendendotela con gli insegnanti.

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    11. Ma guarda che io nn me la sto prendendo.
      Sto soltanto dicendo che la scuola Italiana è fallimentare per colpa degli ideologi della uguaglianza per tutti e che poi, posti sul piedistallo,si comportano come i maiali di Orwell.
      Ovviamente ti pagheranno poco le tue leccatine al preside.
      E io che ci posso fare?😘

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    12. Meno male che non te la sei presa.
      Pensa se te la prendevi pure.

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  12. Io penso che a Rossano Calabro già a fine maggio le aule scolastiche siano impraticabili per il caldo, qui a Genova gli ultimi giorni di scuola, quando c'è il sole che batte, i ragazzini sono dentro a delle fornaci roventi e le lezioni si svolgono in giardino con lunghe pause refrigeranti. Con la pandemia e i distanziamenti, la vedo grigia.

    In subordine, con centinaia di miliardi da spendere, si potrebbe mettere l'aria condizionata dappertutto, ma cosa ne direbbero le Greta Tumberg di questo incremento massiccio di consumo elettrico?
    Poi per esempio mio figlio di prima media finisce alle 14, dalle 8, per non andare a scuola il sabato (come invece facevo io) per far risparmiare alla scuola un giorno alla settimana di riscaldamento e luce.

    Tutto questo premesso, con una riorganizzazione seria e un adattamento di spazi e infrastrutture e personale, il fatto di ridurre significativamente la pausa estiva mangari compensandola in parte con una invernale un po' più lunga, non mi pare peregrina in generale.

    Il discorso del turismo che ne risentirebbe mi sembra ampiamente compensabile dal turismo sciistico che ne gioverebbe.

    Però come sempre le cose andrebbero fatte alla danese o finlandese, non alla cazzo di cane, volevo dire all'italiana, more solito. I treni non arrivano in orario per legge, così come i processi non durano meno perché si fa una legge che lo impone.

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  13. Interessantissimo il contributo di Andrea che, spero,sia un docente.
    Sarebbe una risorsa molto preziosa,nel caso.
    Io,nel mio piccolo,vorrei integrare la discussione linkando un articolo dove viene riassunta una ricerca condotta dalla fondazione Agnelli con Invalsi che rende un quadro,parziale ma legato a una dinamica sondaggistica ben strutturata,della situazione didattica in cui versa la scuola primaria e secondaria di primo grado.
    Una bassa percentuale svolge con ampio riscontro positivo le sue lezioni,una bassa percentuale è nel riscontro negativo,mentre il "corpaccione" vegeta in attesa del 27 di fine mese.
    Comunque allego ed in fondo all'articolo si possono scaricare i PDF.

    https://www.google.com/amp/s/www.orizzontescuola.it/docenti-italiani-buone-capacita-di-insegnamento-ma-quelli-di-matematica-piu-efficaci-lo-studio-fondazione-agnelli-ed-invalsi/%3famp

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    2. Non sono un docente (anche se ho avuto modo di vedere molte dinamiche scolastiche da vicino) e sinceramente mi piacerebbe diventarlo, perché penso sia bellissimo migliorare i ragazzi come persone, dando loro strumenti ed armi per affrontare meglio la vita, ma come ho spiegato penso che oggi la scuola si regga solo grazie alla buona volontà degli insegnanti, ed io non posso vivere di buona volontà: il martirio mi farebbe star male con me stesso.
      Però appunto, il fatto che ci sia la buona volontà non può fare da tabula rasa alla discussione, trattando la scuola come un qualcosa distaccato dal mondo reale. Ha le sue problematiche che devono essere affrontate, quasi tutte lato Stato ma anche gli insegnanti devono capire che in tantissimi altri lavori te le sogni certe cose e non devi nemmeno fiatare. Oltreché la scuola deve interfacciarsi proprio anche tramite le vacanze con le famiglie. Senza contare che per gli insegnanti sarebbe anche salutare avere le vacanze distribuite durante l'anno, e non tutte insieme. Quindi alle volte mi sembra che per certe cose ci sia un vittimismo ingiustificato (come il rivedere piani vacanze, ma NON ferie, in situazioni eccezionali come quelle di pandemia e dad) quando invece le problematiche più incombenti come quelle dell'edilizia scolastica non trovano la stessa potenza di richiesta e protesta. Per ignoranza mia, non so quanti scioperi sono stati fatti dagli insegnanti per richiedere strutture scolastiche adeguate, anche se negli ultimi anni è necessario osservare che la situazione del personale scolastico è talmente precaria che non si sa più per cosa dovrebbero scioperare, tanti sono i motivi.

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  14. Ho un pessimo ricordo della scuola e nessuna stima per il corpo docente sul piano intellettuale culturale didattico e umano. Ho evitato accuratamente di riavvicinarmi a quel frustrante ambiente dal giorno della maturità. Non sono neppure andata a vedere i voti, per dire.
    Ciò posto, le stantie viete e rancorose osservazioni sulle ferie troppo lunghe (come se il fatto di averle solo in determinati periodi dell'anno o lavorare il sabato non fosse uno svantaggio che non tutti accetterebbero a cuore leggero), sulla necessità di un'autocritica per via di supposti vantaggi, sul pretendere di sapere quanto ci vuole a preparare una lezione, e simili amenità celano male l'ignoranza e l'invidia. L'ignoranza perché avendo avuto una zia insegnante ho ben visto quanto tempo passasse al lavoro in casa, per decenni tutte le domeniche pomeriggio erano dedicate ai compiti, e luglio e settembre alla programmazione, in istituti e con dirigenti diversi. L'ho vista piangere dalla fatica di una cattedra spezzata su 4 scuole ai 4 angoli della città o perché sbattuta nei quartieri difficili senza uno straccio di formazione. L'ho vista prepararsi per i corsi di aggiornamento. Era un'insegnante non più eroica né meno fannullona di tanti altri.
    L'invidia perché gratta gratta si ha una concezione del tutto arretrata e punitiva del lavoro, per cui lavoribenesolosesoffri nel farlo, se sei sorvegliato e costretto nei luoghi e nei modi, non se ottieni risultati misurabili in altro che cifre: tot ore dentro un luogo, allora lavori, qualunque cosa tu abbia fatto, tot dentro un altro, allora no.
    Io ho odiato a tal punto la scuola che impormidi frequentarla ancora di più sarebbe stata una tortura. Avere del tempo libero per leggere e imparare cose che a scuola si guardano bene dal proporti era assolutamente necessario per sopravvivere mentalmente. Non si impara solo in una scuola che continua a considerare l'Italia, paese provinciale dalla Controriforma in poi, come un modello di civiltà e cultura fino al XX secolo. Di nuovo 'st allungamento delle lezioni si palesa per atteggiamento sostanzialmente punitivo, livoroso, la voglia di un parcheggio custodito a ore aggratise, altro che attenzione ai poveri bambini.cioè ma veramente ma chi c'ha voglia di seguire i lagni strumentali e forse ben poco spontanei di 'sti frustrati.

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  15. Ah, meglio ancora trattasi probabilmente dei primi Ballon d'essai su un taglio mascherato dei salari ai dipendenti pubblici, rei di sfuggire tuttora al jobs Act.
    Ma su questo caro Tondelli, non hai che da rivolgerti al tuo partito di riferimento. Da lì è iniziato quest'anno il battage per far pagare a chi aveva uno stipendio sicuro l'"insostenibile debito pubblico" dovuto alla pandemia, con un aumento della tassazione una tantum o altri modi, da lì sono venute le più repellenti riforme austeritarie degli ultimi dieci anni, da lì nessuna opposizione verrà alle riforme della pa che Draghi ha incaricato Brunetta di fare petcontoUE. Da lì probabilmente arrivano il trollino buono e il trollino cattivo di questo blog, che sia per humus o per qualcosa di più. Goditi i tuoi baluardi al "sovranismo" qualunque cosa tu voglia dire con questa poco chiara definizione, goditi la disperazione sociale e l'odio che le scelte di miseria dei tuoi referenti politici han suscitato. E fai finta che si parli d'altro, mi raccomando...

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  16. Non è che abbia tutti questi partiti di riferimento, ma la differenza tra governi di destra e centrosinistra l'ho sentita.

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  17. Wow!! Si sta per sfondare il muro dei 90 commenti! Sembra di essere tornati ai vecchi tempi! Ecco, bastava parlare di scuola per rivitalizzare i commentatori...!

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