Se sei così furbo
"L'America è la più ricca nazione della Terra, ma i suoi abitanti sono per lo più poveri, e i poveri americani sono spinti a odiare sé stessi. Per dirla con l'umorista americano Kin Hubbard, "Non è una disgrazia essere poveri, ma aiuta". E in effetti essere poveri è un crimine, per loro; eppure l'America è una nazione di poveri. Ogni altra nazione vanta tradizioni popolari di uomini poveri, ma estremamente saggi e vortuosi, e pertanto più degni di stima dei ricchi e dei potenti. Nessuna fiaba del genere viene mai raccontata dai poveri americani. Essi si disprezzano tra loro, e glorificano chi sta meglio. La più umile delle mense, il più misero dei bar, gestito da un uomo che è egli stesso un povero, avrà probabilmente sulla parete un motto che dice: "Se sei così furbo, perché non sei ricco?" Ci sarà anche una bandiera americana, non più grande della mano di un bambino - incollata a un contenitore di lecca-lecca, che garrisce dal registratore di cassa.
L'autore della monografia, un nativo di Schenectady, New York, aveva secondo alcuni il Quoziente d'Intelligenza più alto mai registrato tra i criminali di guerra condannati all'impiccagione. Così va il mondo".
Kurt Vonnegut, Mattatoio n. 5; nella mia traduzione (brutta).
ovviamente i ricchi (qualunque cosa voglia dire) dicono che la ricchezza non dà la felicità (il che è ovviamente vero, ma figurati la povertà).
RispondiEliminagli stati uniti è l'unico posto al mondo dove non esiste neanche questa pietosa ipocrisia: la povertà corrisponde alla sfiga (o al demerito, più spesso a tutt'e due).
con le dovute eccezioni, naturalmente.
però è anche l'unico paese dove puoi diventare molto ricco (l'eccezione che conferma la regola) partendo anche da molto in basso. in ogni caso è un paese molto piacevole se sei molto ricco. ops... ma tutti i paesi sono molto piacevoli se sei molto ricco... in alcuni di questi, però, la possibilità più importante dell'essere molto ricco è quella di poter vivere altrove (altrove rispetto al tuo paese).
questa non-ipocrisia ha talmente permeato tutta la società (ma forse è solo sopravvissuta intatta attraverso la colonizzazione e la rivoluzione e la guerra civile) che vale anche (forse soprattutto) fra i poveracci. anzi, quale poveraccio non cerca uno più poveraccio di lui per angariarlo (o almeno fargli notare quanto sia povero e sfigato)?
comunque questi tuoi "racconti americani" sono d'indubbio interesse e molto stimolanti, grazie e continua
marcell_o
Una visione alternativa del paradiso americano, fatta da dentro.
RispondiEliminaLe classiche cose che non si dicono, insomma...
Gli Stati Uniti sono la nazione degli estremi, sempre.
un italiano blogger a Yale. Eravamo almeno tre fino a pochi giorni fa. poi ora sembra che siamo rimasti in due. ma tu che ci fai da queste parti?
RispondiEliminaI ricchi sono ossessionati dal denaro. L'unica categoria di persone più ossessionata dal denaro dei ricchi sono i poveri. I poveri non pensano davvero ad altro.
RispondiEliminasono alla biblioteca dei manoscritti, una ricerca sui blog della prima guerra mondiale
RispondiEliminai blog della prima guerra mondiale? alla Beinecke?
RispondiEliminaMah... io sono accanto al biblio alal law school.... ma quanto ti fermi? o sei qui fisso? io sono in giro fino a fine agosto
ciao
ora, non è tanto il fatto dei danari.
RispondiEliminaE' l'iniquità.
Perché taluni hanno da essere ricchi, e talaltri poveri?
Allora, ecco, si fa la rivoluzione, e quelli che erano poveri, li facciamo ricchi, e quelli che prima erano ricchi, che diventino poveri.
Poi, però, quelli che erano ricchi ed erano dalla parte del torto, diventando poveri ottengono ragione, e quelli che avevano ragione la perdono diventando ricchi.
Occorre allora un'altra rivoluzione, e così via (la storia, più o meno, procede così).
Però concorderete anche voi che non si può continuare di questo passo. Con quel che costano le rivoluzioni, poi.
Occorre una soluzione definitiva: o tutti ricchi, o tutti poveri (è ovviamente indifferente: quando saremo tutti uguali, lo stesso concetto di ricco e di povero, essendo questi termini relativi, scomparirà per consunzione)
Non e' che si vive male in America con pochi soldi...mentre io apprezzo le tradizioni e le usanze popolari del vecchio continente, le trovo anche soffocanti, opprimenti...in America manca la cultura popolare (forse...) ma almeno c'e' liberta' di scelta, anche per i poveri. Gli schemi non sono tracciati...mangi quello che vuoi, parli la lingua che vuoi, preghi al dio che vuoi eccc...In Europea, in Italia c'e' la mitica 'cultura popolare'. Grande. E se vuoi un'alternativa? La paghi o sei ai margini...Purtroppo, i poveri Americani sono ignoranti e non hanno gli strumenti culturali per poter godersi le possibilita' che hanno....e che possibilita'...
RispondiEliminaMatteo, io oggi sono praticamente recluso. Sono entrato alle 8 ed esco alle 8.
RispondiEliminaTu alle 8 avrai gia' cenato, immagino (o almeno, te lo auguro)
No. alle otto sono alla Gym con Alessio e Francesco (si altri due italiani a Yale, ma senza blog ;-) ). Ceniamo piu tardi, verso le 9.30-10
RispondiEliminase vuoi fammi uno squillo al 203 7479821