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domenica 18 agosto 2013

L'imbarazzo dello spettatore occidentale

Davanti alle immagini dell'Egitto, il nostro disagio di spettatori occidentali è un po' più imbarazzato del solito - anche se magari non siamo quelli così imprudenti da aver prenotato a Sharm. C'è che stavolta sentiamo che non sarà facile recitare la parte che ci piace di più, quella delle anime belle e solidali che piangono con le vittime e gridano vergogna, e poi magari per qualche mese indossano un nastro - per la Birmania era rosso, per l'Iran verde, per l'Egitto non ci sarà, perché c'è un limite persino all'ipocrisia. C'è che stavolta non ammazzano i nostri, mettiamola così. I 'nostri' hanno manifestato il mese scorso: vogliono un Egitto meno islamico e lo vogliamo sicuramente anche noi, siamo laici. Quelli che si prendono le mitragliate dagli elicotteri invece sono islamici, integralisti, magari anche terroristi, e soprattutto poveri. Se fossimo costretti a scegliere probabilmente sceglieremmo di stare dall'altra parte della mitragliatrice. Fortuna che invece ci basta cambiare canale.

Più di ogni altra cosa noi vorremmo sentirci buoni, e le immagini dal Cairo non ce lo consentono. Vorremmo stare dalla parte dei giusti, e non riusciamo bene a ritrovarla, è seccante. Qualche settimana fa avevamo deciso che stavamo con l'esercito, ma quelli (chi se lo sarebbe aspettato) hanno le armi e le usano. Di solito a questo punto parteggiamo per le vittime, ma sono un po' troppo velati e fanatici, irregimentati da un'organizzazione oscurantista che venerdì li ha adunati in piazza ben sapendo cosa poteva succedere, forse col proposito deliberato di stabilire un nuovo record di martirio di massa da esibire poi in mondovisione.

Forse adesso capiamo come devono essersi sentiti i nostri zii o padri liberali o democristiani quando Pinochet si mise a massacrare comunisti e sindacalisti in Cile: noi abbiamo delle idee, a volte le tiriamo fuori al bar, o sui blog, e per una coincidenza fastidiosa sono le stesse idee con cui si sta coprendo un generale mentre stermina i suoi compatrioti, da qualche altra parte del mondo fortunatamente abbastanza lontana per non sentire gli spari in diretta. Così va la Storia... (continua sull'Unita.it, H1t#194).

 Così va la Storia: noi occidentali la preferiremmo un po’ più pacifica – è veramente scandaloso che ci si scanni ancora per questioni del genere, eppure succede già a ridosso del nostro cortiletto europeo. Noi vorremmo che le elezioni democratiche premiassero sempre i partiti laici e progressisti, ma nei Paesi musulmani succede troppo spesso il contrario; vorremmo che la laicità fosse una bandiera del proletariato, e invece se ne appropriano gli eserciti (un secolo fa in Turchia, negli anni Novanta in Algeria, ieri e oggi in Egitto), mentre la povera gente preferisce farsi guidare dagli imam. Vorremmo che “sinistra” e “destra” avessero il senso che gli diamo in Europa da qualche decennio in qua, perché alla fine è l’unico che comprendiamo, e soprattutto è l’unico in cui riusciamo a trovare un senso morale: da una parte stanno i violenti, i cattivi, i prevaricatori, dall’altra noi. E invece anche stavolta ci ritroviamo i fanatici da una parte e gli stragisti di Stato dall’altra, non è giusto.
Gratta gratta, oltre a tutte le sovrastrutture e i paraventi, quello che ci spingeva ad autoconvocarci a piazza Tahrir (beninteso senza smuovere il sedere dalla postazione internet casalinga) era la cara vecchia solidarietà di classe. Quelli che due anni fa chiedevano più democrazia e meno Mubarak erano esponenti di un ceto medio urbano. Quelli li capivamo, indossavano le nostre stesse magliette e scarpe; gli slogan sui loro cartelloni, opportunamente tradotti, erano gli stessi che avremmo scritto noi. Questi invece che si fanno ammazzare in nome di Morsi e di Allah non li capiamo proprio, e il fatto che possano aver vinto libere elezioni democratiche è incidentale. Forse nel nedio oriente la Storia gira al contrario, o forse è un po’ in ritardo, impantanata tra Vandea e Termidoro: in quei momenti imbarazzanti in cui la borghesia tira giù la maschera, punta l’artiglieria su sanculotti e contadini, e rinnega certe idee estreme come il suffragio universale.
Nel 1976 in Argentina il generale Videla stimò che per “porre fine alla sovversione e all’opposizione politica” e “applicare il piano economico liberista” occorreva disfarsi rapidamente di almeno ottomila oppositori; non c’è che da augurarsi che i generali egiziani abbiano fatto calcoli meno drastici. Forse tra qualche anno l’Egitto sarà un Paese moderno, laico, un faro di progresso per il medio oriente: non vediamo l’ora. Fino a quel momento tocca voltare le spalle e turarsi le orecchie: tanto non è a noi che si chiede aiuto.http://leonardo.blogspot.com

37 commenti:

  1. Hai scritto cose che pensavo ma non sapevo esprimere con le parole. Complimenti!
    GDJ

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  2. La società egiziana, al pari di tutte le altre società, è complessa e non è riconducibile a due sole parti: la diarchia estrema (noi VS loro, comunisti VS berlusconiani, proletari VS padroni, democratici VS repubblicani, ecc VS etc...) esiste solo in certi filmetti americani.

    Di sicuro le due maggiori fazioni al momento in conflitto, ossia golpisti laici e legittimisti islamisti, non mi rappresentano. Ai tempi del crollo di Mubarak mi sentivo rappresentato da frange minoritarie tipo El-Baradei e di sicuro non da Morsi, ma il primo ha perso le elezioni e il secondo le ha vinte per poi essere spodestato da un colpo di stato.

    Ho un conoscente di idee fallaciane il quale (beata certezza!) non ha dubbi e gioisce ad ogni morsiano ucciso perché "un estremista di meno: di fronte al pericolo integralista i metodi democratici non funzionano". Io non condivido tale incrollabile certezza (di nuovo buoni VS cattivi) e mi rammento di come sangue chiami sempre sangue e che per ogni militante martirizzato altri dieci se ne creeranno.

    Penso che il paragone con la Rivoluzione Francese sia calzante: una parte borghese e minoritaria della società che usa le masse sin quando gli fa comodo, ma quando esse rivelano le proprie idee vandeane, beh... finisce male.

    In un certo senso mi sento simile a quei gruppuscoli minoritari presenti nella nostra società (es: i Testimoni di Geova, i Marxisti-Leninisti) che quando viene chiesto loro di prendere una posizione rispondono con un giudizio che contesta le motivazioni del conflitto alla radice, proponendo una società "altra" e completamente staccata da quella che li circonda.
    Esistono egiziani che la pensano come noi, che non stanno né con l'esercito né con Morsi, ma sono minoritari, quasi l'equivalente locale dei nostri TdG o M-L. Ininfluenti.

    Ai tempi delle guerre civili romane, Cicerone disse che l'oligarchia senatoria era costretta a scegliere quale generale appoggiare nel conflitto, ma che in realtà era una non-scelta visto che si trattava comunque di sottomettersi a Cesare o a Pompeo o qualcunaltro: si poteva optare per il meno peggio, ma sempre di sottomissione si trattava.

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    1. "una parte borghese e minoritaria della società che usa le masse sin quando gli fa comodo, ma quando esse rivelano le proprie idee vandeane"
      su quale libro di fantascienza avresti letto che le mase francesi avevano le stesse idee di quelle della Vandea?

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    2. Hai ragione, mi sono sbagliato: le masse contadine hanno sempre avuto a cuore le libertà cosiddette borghesi (lacità, libertà religiosa e di stampa, ecc...).
      Potremmo citare come esempio l'entrata trionfale di Carlo Pisacane a Sanza, dove il popolo scambiò gioiosamente "la marra col fucile" nella rivolta contro il governo borbonico, che si concluse con l'istaurazione di una Repubblica.
      E anche i fratelli Bandiera: appena sbarcati in Calabria la sollevazione popolare fu spontanea e immediata... adesso non ricordo per quale motivo Pisacane dovette tornare nel Regno delle Due Sicilie se già i Bandiera avevano avuto successo, ma probabilmente sarà stata colpa della CIA.
      D'altronde uno dei motti rurali dell'epoca era "la libertà è pane", il fatto che qualcuno ricordi una parola di tre lettere subito prima del verbo deve essere l'influenza di qualche vecchia cantilena.

      Aspetta un attimo, se riprendo il mio libro di storia delle superiori leggo che durante la Rivoluzione Francese accadde che una classe sociale (la borghesia) utilizzò un'altra classe sociale (troppo presto per chiamarlo proletariato in senso ottocentesco, chiamiamolo proto-proletariato) per sbarazzarsi dell'allora classe dominante (la nobiltà) .... naaaaaaaa... ma che libro è? L'anonimo mi aveva appena convinto che Napoleone Bonaparte fosse stato uno dei presidenti della repubblica francese, aspetta, fammi cercare meglio che magari mi è sfuggito un passaggio.

      ;)

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    3. Non rispondo al bla-bla, ti domando solo: ma che razza di libro comunista hai avuto?

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    4. La prossima volta ti suggerirei di scrivere "komunista": con la kappa suona molto più kattivo!

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  3. Cosa fanno gli intellettuali? Esprimono il loro disagio.
    Lo esprimono attraverso dei bei giri di parole, facendo citazioni interessanti tipo la Vandea, Pinochet e quell'altro ci schiaffa pure Cicerone.
    Ma poi oltre a esprimere il disagio cosa fanno?
    Non ci sono conclusioni, solo disagio e commentatori che applaudono al disagio. In Egitto c'è il problema dei terroristi islamici e voi rispondete coi mal di pancia per il fatto che l'esercito difende il paese.
    Bravi, continuate a lamentarvi con complicati giri di parole e lasciate che il lavoro lo facciano gli altri!

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    1. "In Egitto c'è il problema dei terroristi islamici"
      prima di quelli che tu chiami terroristi islamici (ma loro non hanno fatto sparare alla folla antigovernativa un mese fa, i "difensori del paese" l'hanno fatto eccome!) ci sono stati 30 anni di legge marziale imposta dai "difensori del paese". Informarsi prima di parlare a vanvera, guai, eh?
      " e voi rispondete coi mal di pancia per il fatto che l'esercito difende il paese."
      l'esercito difende solo sè stessoe il proprio potere assoluto consolidato in 30 anni di dittatura.

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    2. Quella è gente che vuole le donne velate, che uccide gli omosessuali, che brucia le chiese: neanche una riga sulle chiese bruciate, come mai? Paura delle contraddizioni?
      Non è gente che la convinci coi discosi, è gente da cui ti devi difendere in ogni modo.

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    3. Stanno bruciando anche moschee, Bionda Azzurra, naeanche una riga?

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  4. OT: Leo, nessun commento sulle recenti manovre per la modifica della Costituzione?

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  5. Se quelli che vengono mitragliati sono quelli che vogliono un regime che impicca gli omosessuali e lapida le adultere, ben venga l'esercito, e poche palle!

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    1. il tuo esercito benvenuto è lo stesso che in 30 anni di legge marziale ha torturato sistematicamente gli oppositori di qualsiasi partito (non solo musulmani) e ha depredato il paese impossessandosi direttamente di ogni struttura produttiva per il proprio profitto. Che differenza c'è tra voi e i leghisti che appena leggono musulmano sbroccano e vomitano bile? Nessuna, siete la stessa cosa.

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    2. Il guaio, di voi di sinistra, è che problematizzate tutto fino all'inverosimile, siete troppo affezionati alle vostre logomachie: è per questo che la sinistra, in Italia, sono almeno trent'anni che non conta un cazzo. Non che ve ne freghi realmente qualcosa degli egiziani, poi (o dei palestinesi, dei sudanesi, etc.). Solo che questo probabilmente vi fa sentire migliori degli altri, a posto con la coscienza.

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  6. L'unica cosa fastidiosa in questo post è l'uso del "Noi" come io narrante.
    Sarebbe forse il caso che Leonardo, stavolta parlassi per te.
    Se poi volevi coccolare i lettori che s'erano accollato un colpo di stato e s'erano bevuta la fregnaccia dell'esercito che difende i diritti (in Egitto ma anche altrove, ma c'è qualcuno che può credere a una simile contraddizione in termini?), vedi tu, però quel Noi è fastidioso ché mi fa sentire incluso e non voglio. Smetti per favore? Intossichi chi ti sta vicino... :)

    A chi invece seriamente la mena sulle uscite antidemocratiche di Morsi, vorrei chiedere come la pensasse se la stessa cosa fosse successa in Italia dopo una degli incontabili sfregi alla costituzione...

    Andrea

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    1. Un "noi" indica una categoria (di cui tra l'altro non faccio esattamente parte) e non è necessariamente inclusivo. Il fastidio probabilmente deriva da qualcos'altro.

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  7. resto basita a leggere alcuni commenti. ma voi davvero vi sentite così sicuri e conoscitori della realtà egiziana, dei Fratelli Musulmani o dell'esercito o di chi caspio da decidere chi è nel giusto e chi no?

    ditemi: che ne pensate della Siria? perchè l'Occidente tendenzialmente condanna Assad. ovvero appoggia i Fratelli Musulmani. come la mettiamo? sono dei terroristi o delle persone che si ribellano a regimi? quando hanno buttato giù Mubarak cos'erano, buoni o cattivi? perchè sono sempre loro, eh? mica altri.

    io apprezzo molto questo pezzo di Leonardo proprio perchè mette in luce tutte le nostre (di occidentali) contraddizioni. il tifo da una parte o dall'altra mi sembrano abbastanza presuntuosi.

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    1. In effetti le posizioni degli ultimi commenti sfiorano un po' il tifo da stadio (addirittura c'è qualcuno che accusa quelli di sinistra di problematizzare tutto.
      Fa piacere leggere commenti come quello di Dory, che avanza qualche dubbio sacrosanto.

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    2. Tifiamo rivolta (CCCP docet) e basta...

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    3. dink, tentiamo di essere meno semplicisti. sai, quando si entra nella logica del "tutti a casa", poi ci si finisce tutti. (ogni riferimento ecc...)

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    4. @dink
      Rivolta contro gli estremisti islamici, contro l'esercito o contro le intromissioni occidentali?
      Perché nel primo caso occorre appoggiare l'esercito, nel secondo gli estremisti islamici e nel terzo tutti e due.

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    5. Tifiamo rivolta nell'era democratica, fedeli alla linea anche quando la linea non c'è, Islam punk, Islam punk, Islam punk und punk Islam...

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  8. In certi contesti culturali, una oligarchia o una dittatura illuminate sono il meglio in si può sperare. Purché non siano troppo abili a congelare la situazione e impedire la formazione di una massa critica potenziale di cittadini democratici.

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    1. "il meglio in si può sperare"
      >>>
      "il meglio in __cui__ si può sperare"

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  9. For the record, i pacifici e buoni Fratelli Musulmani sono gente armata.
    http://www.cbsnews.com/8301-202_162-57603604/gunfire-as-egypt-forces-begin-raid-on-muslim-extremist-stronghold-of-kerdasa-near-cairo/

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    1. E chi li ha definiti "pacifici e buoni"?
      Lo vedi che non leggi?

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    2. E come dovrebbe reagire uno Stato, quando ha a che fare con un gruppo di persone armate che stanno sul suo stesso territorio ed hanno intenti eversivi? Non so cosa succeda nella tua fantasia.
      Nel mondo reale succede quel che sta succedendo in Egitto. Quel che e' successo in Francia con gli independentisti corsi e con la OAS. Eccetera.
      A te puo' stare simpatica la causa degli uni o degli altri. Puoi provare empatia, a livello umano, per il pastore corso piuttosto che per il barbuto islamista (che stava per mettere in discussione il trattato di pace con Israele, giusto per dire dove tirano empatie e simpatie).
      Ma lo Stato opera indipendentemente dalle simpatie.

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    3. Oh, dimenticavo. Ecco un altro famoso esempio, sempre tratto dal mondo reale - http://en.wikipedia.org/wiki/Waco_siege Anche qui c'e' di mezzo un gruppo di fanatici religiosi, che si fanno uccidere in nome di Dio.

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    4. Insomma, Zanardo, sei convinto che qui sopra ci sia un pezzo che accusa l'esercito e invoca l'innocenza dei fratelli musulmani.

      Cioè: non lo hai letto. AH GIA' MA DIMENTICAVO, SCUSA.

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    5. Veramente nel commento a cui rispondi ci sta solo scritto che quel che succede in Egitto non e' diverso da quel che succede altrove. E l'unica risposta in tema sarebbe: "Si', e' vero, e non ho parlato mai di Waco, USA; o della Corsica; e invece adesso voglio parlare dell'Egitto perche' ecc. ecc."
      Ma evidentemente preferisci che siano i lettori a intuire come mai mostri cosi' tanta empatia per i Fratelli Musulmani e non ne hai mai mostrata nessuna per i davidiani. Magari c'entra la bandiera di Israele che i davidiani sventolavano, chi lo sa.

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    6. Zanardo, se in questo pezzo tu leggi "così tanta empatia per i Fratelli Musulmani", è evidente che tu non leggi.

      Hai già in mente quello che la gente dovrebbe scrivere e/o pensare, e così hai smesso di leggere quello che effettivamente scrivono. È così più o meno da quando ti conosco; per quanto posso te lo faccio presente. Tu poi ti arrabbi, ma che ci posso fare? Stai cercando di fare polemica sui Fratelli Musulmani in calce a un pezzo che non difende i Fratelli Musulmani.

      Prova a leggerlo, almeno una volta. Magari è quella buona.

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    7. Le definisci "vittime". Potresti indicare se e quando hai definito "vittime" i fanatici di Waco?

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    8. No, mi dispiace, non potrei. Un po' perché non mi ricordo (è passato molto tempo, e in quegli anni non ero sotto osservazione da parte dell'Inquisizione).
      E un po' perché, in effetti, nemmeno ora sono sotto interrogatorio.

      Ma Zanardo mi sa che anche stavolta non hai capito. Quello che non hai letto qui sopra non è un pezzo che prende le parti dei Fratelli Musulmani. Tu vorresti tanto aver letto un pezzo che prende le parti dei Fratelli Musulmani. Lo desideri con tanta intensità che alla fine ti immagini di aver letto un pezzo sui Fratelli Musulmani.

      Davanti a un pezzo che definisce l'impossibilità di prendere le parti dei Fratelli Musulmani.

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    9. Guarda che si capisce che non riesci a prendere le parti dei Fratelli Musulmani. Sta di fatto che in questi casi, quando si ha di fronte il terrorismo guidato da fanatici religiosi, si prendono le parti dello Stato. Ma quello Stato ha un trattato con Israele. E insomma, a te non pare proprio che ci siano ragioni per difenderlo. Tu guarda la coincidenza.

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