Proviamo a metterla così: in Italia esiste un insieme vasto di elettori - una volta si diceva "classe sociale", ma suona così retrò - accomunati non dal reddito o dall'ideologia, ma dal mattone. Possiedono case, e spesso nient'altro. Per 40 anni a questi padroncini è stato raccontato che sarebbe andato tutto bene: che la lira poteva svalutarsi a tre zeri, ma il mattone sarebbe rimasto sicuro al suo posto, la vera risorsa aurea della nazione. Per 40 anni hanno messo da parte per i figli non libretti di risparmio, non depositi-titoli, ma villette e appartamenti. Per 40 anni hanno scommesso sul cemento, incoraggiati dalle banche, benedetti dai politici. E adesso è finita. Quello che fino a cinque o sei anni fa sembrava meno plausibile dell'apocalisse Maya - la contrazione del mercato immobiliare - è davanti agli occhi di tutti, e forse il primo ad averlo capito fu Berlusconi, già nella campagna del 2006: quello era il vero centro su cui puntare, non le alchimie terziste di Casini o Rutelli; il ventre molle dei padroncini di case (continua sull'Unita.it, H1t#195)
“Abolirò l’ICI”, disse in tv, recuperando cinque punti secchi su Prodi che poi in effetti provò ad abolirla anche lui. Demagogia, senza dubbio, ma non campata in aria, bensì puntata su un obiettivo preciso: caro padroncino di casa, lo so, ti hanno fregato. Hai lavorato per tutta la vita per un terzo piano che non ti restituirà mai gli interessi del mutuo: oppure hai appena ereditato una casetta in un quartiere dove ormai accettano di vivere soltanto immigrati dal sud del mondo; sei stato fregato, evidentemente, ma non da me: io non ti lascio solo. No, non posso fare nulla per ridare valore al frutto della fatica tua o dei tuoi genitori, ma… ti tolgo la tassa. I soldi verrà comunque a prenderteli qualcun altro, magari un sindaco cattivo di qualche altro partito, non io. Io ti voglio bene. Tutto qui, però con Berlusconi funzionava.
Ma perché non dovrebbe funzionare anche con Enrico Letta? Mentre il vecchio capo prosegue la sua lenta spirale discendente, tormentato da magistrati e lacché e incapace di trovare un successore all’altezza – se li è mangiati tutti per strada – il giovane premier manda a dire ai padroncini che quel posto potrebbe benissimo ereditarlo lui. Illuminante una risposta di Franceschini, oggi, a Repubblica: “Secondo lei una famiglia con reddito basso e senza lavoro se le togli una tassa sulla casa in cui abita non dice grazie anche se è di sinistra?” Insomma l’unico proletario che interessa a Franceschini è quello magari senza lavoro, ma con almeno quattro muri di proprietà. Il Pd di Letta, sospinto suo malgrado verso il baricentro dell’offerta politica, mentre gli elettori continuano a spingere verso le estremità – Grillo da una parte, Berlusconi dall’altra – gioca la carta del partito trasversale del Mattone, e prova a rivendersi ai padroncini che magari fino a paio d’anni fa votavano Berlusconi, ma che non hanno ragioni di seguirlo nella sua lotta col fango contro i magistrati. Tutto quel che vogliono è non sborsare del loro per quel fardello di cemento che hanno al collo: che problema c’è? Via la tassa: al massimo si ritoccherà l’IVA, pagherà un po’ di più qualcun altro, e via che si va. Forse se il Pd di Bersani avesse vinto, se fosse riuscito a individuare e puntare su un blocco sociale diverso, ci saremmo almeno risparmiati almeno questa presa in giro. Ma Bersani ha perso, già. http://leonardo.blogspot.com
Il PD era troppo occupato a cercare di capire quanto fosse di destra Renzi per accorgersi di quel che faceva Letta.
RispondiEliminaPovero PD.
L'ausiliare di riuscire è essere, non avere. /grammarnazi
RispondiEliminaTelese (Telese, buon dio!) è ormai meno condiscendente e parruccone di te.
RispondiEliminaDi questo passo ti sorpasserà Menichini facendoti le corna.
Condiscendente?
RispondiEliminaBel pezzo, l'hai scritto tu o hai assunto Francesco Alberoni come negro?
RispondiEliminaSono Alberoni, avrete notizie dal mio avvocato per avermi associato al contenuto di questo post.
Eliminain quello che dici c'è del vero e ovviamente con bersani presidente del consiglio in un governo pd-sel le priorità sarebbero state ben altre
RispondiEliminasarebbe stato diverso per un governo pd-sel-m5s... e i cazzari non sarebbero stati quelli del pd
mi piace 'sto governo? no, in niente credo