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domenica 23 febbraio 2025

Il sudtirolese che non giurò a Hitler

Manifesto nazista in Sudtirolo,
CC BY-SA 4.0
24 febbraio: Beato Josef Mayr-Nusser (1910-1945), sudtirolese antinazista

Nell'ottobre del 1939 il Brennero divenne il confine inquieto tra due regimi alleati che però a quel punto perseguivano entrambi una politica razziale. Le autorità fasciste e naziste misero i sudtirolesi di lingua tedesca di fronte a una scelta secca tra due opzioni: emigrare nel Reich che aveva appena annesso l'Austria, o restare in un'Italia fascista che già da anni aveva chiuso le scuole in lingua tedesca e perseguiva una politica di italianizzazione forzata. La maggior parte (più o meno 185mila su 267mila) scelse di emigrare, ma la situazione era molto incerta: i tedeschi non chiarivano in quali terre i sudtirolesi si sarebbero insediati. In compenso la propaganda filonazista faceva girare la voce che i Dableiber, ovvero i sudtirolesi che sceglievano di restare in Italia, sarebbero stati deportati in Sicilia o Africa Orientale. Josef Mayr-Nusser aveva 29 anni, proveniva come un po' tutti da una famiglia contadina (il padre era morto di colera combattendo nella Grande Guerra), da ragazzino avrebbe voluto studiare astronomia ma era il secondo fratello di cinque e la famiglia poteva permettersi soltanto l'istruzione del primogenito in seminario. Così Josef si era formato da autodidatta, studiando Tommaso d'Aquino e Thomas More; si era trovato un posto di impiegato a Bolzano, dividendo il tempo libero tra il volontariato per la società di Vincenzo de' Paoli e la militanza nell'Azione Cattolica, l'unica associazione giovanile non fascista tollerata dal regime. 

L'Azione manteneva un minimo di copertura per i sudtirolesi che rifiutavano l'assimilazione e organizzavano scuole clandestine (Katakombenschule) per insegnare tedesco ai bambini. Per Mayr-Nusser scegliere l'Italia nel 1939 significava rinnegare pubblicamente la propria cultura: ma aveva letto il Mein Kampf, e il nazismo gli appariva il male peggiore. Fu una scelta presa in relativa solitudine, mentre anche il vescovo di Bolzano e Bressanone prendeva la via della Germania. Mayr-Nusser invece aderì al gruppo antinazista clandestino che prendeva il nome dall'eroe della resistenza antinapoleonica, l'Andreas-Hofer-Bund. Nel 1942 sposò Hidegard Straub, da cui ebbe subito un bambino (il compositore Albert Mayr). Dopo l'otto settembre 1943, l'Alto Adige fu di fatto annesso al Terzo Reich: nel 1944 Mayr-Nusser fu arruolato forzatamente in un plotone di Waffen-SS e condotto in un campo di addestramento in Prussia dove però il 4 ottobre si rifiutò di prestare giuramento di fedeltà a Hitler. Condannato a morte, Mayr-Nusser non fece nemmeno in tempo a raggiungere il campo di concentramento di Dachau: morì ammanettato nel carnaio dei vagoni, secondo il referto ufficiale di broncopolmonite. 

Dopo la guerra, Mayr-Nusser restava un martire difficile da ricordare: per molti sudtirolesi rimpatriati era comunque un Dableiber, un traditore. Il fatto che avesse detto di no a Hitler rendeva più evidente come tanti altri avessero detto di sì: vescovo incluso. A incaricarsi della sua memoria fu soprattutto l'Azione Cattolica, il che forse ha fatto sì che la dimensione religiosa del suo martirio occultasse quella politica e sociale. È stato beatificato nel 2016 da papa Francesco. 



25 febbraio: Santa Valpurga (710-779), badessa.

La notte di Santa Valpurga
Avrebbe mai pensato questa nobile monaca, mentre dal Wessex si spingeva nella Franconia, evangelizzando i sassoni e fondando monasteri (il più importante a Heidenheim), che il suo nome sarebbe diventato sinonimo di stregoneria? Destino profondamente ingiusto che Walpurga, o Walburga, nulla ha fatto per meritare. Non è nemmeno morta nella "notte di Santa Valpurga", quella che nel calendario si trova tra il 30 aprile e il primo maggio, come è successo per esempio ad Adolf Hitler. Valpurga risulta trapassata il 25 febbraio del 779, ma come spesso accadeva con i santi morti nei giorni della quaresima, i devoti preferivano celebrarne la memoria in altre date: nel caso di Valpurga la traslazione dei suoi resti nella cattedrale di Eichstätt, avvenuta il primo maggio dell'870. E siccome nel medioevo i giorni cominciavano al tramonto del sole, la festa di Santa Valpurga comincia proprio nel momento in cui i contadini dell'Europa centrale accendevano falò per festeggiare l'arrivo del mese di maggio, con canti e danze pagane che i cristiani avrebbero condannato come manifestazioni di satanismo. Da cui la leggenda romantica – rammentata da Goethe nel Faust – di una "notte di Santa Valpurga" fumosa e ribollente di streghe e demoni in frenetici sabba. Di tutto ciò la monaca Valpurga è assolutamente incolpevole, rappresentante com'è di un movimento di evangelizzazione inverso alla rotta dei Sassoni, dall'Inghilterra alla Germania. 

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