Cristiano Ronaldo - Ci provo con la metafora sportiva, chissà se funziona. A me Cristiano Ronaldo sta antipatico. A pelle. Poi scende sottocute e diventa antipatia per tutto un tipo di cultura calcistica che mi vien comodo fargli rappresentare. Non tiferei mai per Cristiano Ronaldo. Se lo vedessi rubare la palla a un compagno a centrocampo (non credo che un professionista lo farebbe mai) gli darei del matto egocentrico sconsiderato. Però se a quel punto saltasse tre difensori e la tirasse in porta da millanta metri, che altro potrei fare se non alzarmi in piedi e applaudire? All'estero, perlomeno, fanno così. Se un avversario fa qualcosa di molto rischioso ed eccezionale, tutti applaudono, perché la sportività consiste in questo.
Noi italiani questa cosa forse non l'abbiamo molto capita. Quando finalmente abbiamo cominciato ad avere un po' di tempo libero, cent'anni fa, abbiamo importato dall'Inghilterra una serie di passatempi agonistici ("sports") che laggiù servivano anche a educare l'individuo al rispetto per l'avversario e all'accettazione dei propri limiti. Li abbiamo presi e li abbiamo usati per fare le stesse cose che nel medioevo facevamo con i palii e i tornei: risse tra città e tra quartieri e tra vicini di casa.
Dunque se Matteo Renzi, che non è del mio quartiere - diciamo che è dalla parte sbagliata del mio quartiere - frega una palla a un compagno un po' spompato e la manda in porta da una posizione impossibile, io non posso alzarmi in piedi e applaudire. Se lo faccio, è perché voglio salire sul carro. Come se ci fosse ancora posto. Non posso ammirare, semplicemente, il gesto tecnico? No. Se lo faccio tradisco gli amici, i colori, il papà, il nonno, Berlinguer, Gramsci, Garibaldi.
È un peccato che le cose vadano così, perché la sportività è importante. È una sensibilità diversa dalla politica: io politicamente non ho cambiato idea su Matteo Renzi. Ho ricontrollato, e l'italicum continua a fare schifo come la settimana scorsa. Spero che ora non ne abbia più bisogno (ma purtroppo ci ha messo la faccia...) Spero soprattutto che superi l'atteggiamento di subalternità nei confronti della Merkel, visto che a causa di una complicata serie di fortune e circostanze è diventato nel giro di tre mesi il più importante leader socialdemocratico europeo.
Il prossimo Uomo. - Così come non si pecca di trasformismo se ci si limita a riconoscere il carattere epico della vittoria di Matteo Renzi, non si fa del disfattismo a rammentare il dato numerico puro e semplice: Renzi non è che abbia preso proprio tantissimi voti. Li avrà pescati al centro, a sinistra, dalle casalinghe, chi lo sa, ma in ogni caso in un'elezione che era un vero e proprio referendum sul suo destino politico, ne ha presi meno di Veltroni, e nel 2008 ci sembravano pochi. Erano altri tempi, d'accordo, Berlusconi più in forma, ma il punto non è questo. Non si tratta di rovinare la festa ai renziani. Si tratta di riconoscere che nelle praterie dell'astensione c'è tantissimo spazio di manovra, per chiunque volesse davvero provare a creare un nuovo movimento di destra antieuropeo. Renzi ha la fortuna di trovarsi davanti avversari vecchi e litigiosi che non mollano l'osso: se Berlusconi e Grillo fossero abbastanza sportivi da cedere la mano, una sintesi tra il populismo cinquestelle, l'identitarismo leghista e il conservatorismo berlusconiano non dovrebbe poi essere così impossibile. Grazie al cielo manca l'Uomo, ma gli italiani sono così bravi a trovarlo quando gli serve.
C'è chi in questi giorni festeggia come se non avesse mai vinto. Purtroppo non è così: abbiamo festeggiato tante altre volte per un Berlusconi che rinculava o un Bossi che eclissava periodicamente. Quasi sempre erano europee e amministrative. Pensate solo Milano, esattamente tre anni fa. Sono le legislative che da quasi vent'anni ci prendono sempre in controtempo.
Chiedi scusa a Veltroni. - C'è anche chi nei commenti è venuto a dirmelo: aveva ragione lui, e i teorici della vocazione maggioritaria. Come se la stessa mossa nel gioco degli scacchi avesse sempre la stessa importanza, a prescindere dalla posizione degli altri pezzi. Quello che fece Veltroni nel 2008, contro un Berlusconi ancora in grado di promettere miracoli, fu sconsiderato e quasi suicida: quasi, perché Veltroni non si suicidò (si lasciò morire di inedia l'anno seguente) ma assassinò una sinistra composita che con tanti difetti aveva sostenuto Prodi lealmente. È impossibile confrontare Renzi e Veltroni anche perché Renzi si trova a giocare in una situazione disperata che Veltroni ha contribuito come pochi a creare. È veramente paradossale che a questo punto il V redivivo si rimproveri di non aver avuto la stessa cattiveria di Renzi: ironia immensa e inconsapevole, perché Renzi avrà anche modi da bullo, ma il vero killer, quello che ha fatto a suo tempo il vero lavoro sporco, è stato lui, l'amabile Valter Veltroni.
Caro Bruno, mi rivolgo a te perché Leonardo non è in grado di rispondermi.
RispondiEliminaAlmeno a te è chiaro che Renzi per come è e per le cose che dice e che fa avrebbe preso il 40% anche con il simbolo di F.I. piuttosto che D.C., P.S.I. o M.S.I.?
Ergo, la vittoria non è del Pd ma di Renzi.
A questo proposito, se non sei d'accordo, ti sfido a trovare una sola cosa che ha fatto veramente di sinistra.
Riccardo
Io poi sono anche contento di tutta l'attenzione che sto ricevendo ultimamente, mica no.
EliminaMa poi non avendo 12 anni so anche tenere a bada l'orgoglio ricordando a me stesso che quando si vuole dimostrare una tesi opposta a quella del nostro interlocutore, si tende a scegliersene uno che si considera meno capace di noi di difendere la propria.
Così la stessa cosa che istintivamente inorgoglisce, ad una più attenta lettura potrebbe persino offendere.
Ma andiamo alla domanda, anzi alla risposta:
Sì la vittoria è di Renzi e non del PD.
Essendo io d'accordo con questa idea, direi che la seconda domanda alla quale mi "sfidi" non ha più ragione di essere.
Ma io sono nel momento di mio massimo splendore e quindi lo farò lo stesso.
Solo che lo farò con la stessa controdomanda che ho opposto all'altro che mi ha fatto la stessa identica domanda: dove hai letto che il PD sia un partito "veramente di sinistra"?
Perché non solo io non l'ho mai detto, ma non l'ho nemmeno mai sentito dire a nessuno, né di quelli che conosco che l'hanno votato né persino da nessuno di quelli che lo rappresentano.
Poi se per te lo è ci mancherebbe, ciascuno disegna le cose con i contorni che più gli viene facile decifrare, ma non è che se tu domani considerassi il PD un partito di Estrema destra io dovrei star qui a fornirti le prove di quello che pensi tu.
Cioè potresti ugualmente sfidarmi a trovarti una sola cosa che Renzi abbia fatto di estrema destra, ci mancherebbe, il bello del web è che ciascuno può usarlo come meglio crede, ma io ugualmente ti risponderei che non vedo perché dovrei farlo.
Son mica io che avrei detto che il PD è un partito di estrema destra.
Tu hai una tesi, tu la devi (se vuoi) dimostrare.
Funziona così.
Quindi al limite sono io che lo chiedo a te: in base a quali cose fatte "veramente di sinistra" deduci che il PD sia -quindi- un partito "veramente di sinistra"?
E non è che ti stia sfidando eh.
Semplicemente do per scontato che se lo consideri un partito "veramente di sinistra" avrai dei casi sui quali avrai poggiato questa tua sintesi, dato che l'alternativa è che te la sia inventata e in quel caso ancora di più non vedo perché dovrei correrti io in soccorso dandoti le basi per dirla ragionata.
Quindi?
Perché per te il PD è un partito veramente di sinistra?
E' una tua tesi, eh.
La saprai spiegare, immagino.
Quando (se) avrai risposto te la lancio io una sfida:
Prendi te se sei cattolico o la persona più cattolica che conosci: dimmi una sola cosa che hai fatto negli ultimi sei mesi veramente da cattolico.
Se ti è chiara la domanda, immagino vedrai chiara quanto me la palla che ti ho messo sul dischetto.
In quel caso Nino non aver paura di tirare il calcio di rigore.
Non è mica da questi particolari, che si giudica un giocatore.
Magari non te lo paro.
Ohibò, e perché non sarei in grado di risponderti?
EliminaMagari sto solo aspettando una domanda interessante.
Se ci pensiamo bene e siamo onesti con noi stessi Riccardo ha ragione.
EliminaRenzi -senza offesa- avrebbe vinto anche con il "logo" di questo blog
Curioso che trovi il tempo di parlare di Afghanistan (si scrive così) e non rispondi alla mia domanda cruciale che mette in scacco te e tutti i troll piddini che devo dire non sono secondi ai troll grillini.
EliminaAlmeno Bruno si è prodotto in una risposta non risposta come quegli studenti che non hanno studiato e comunque rispondono con altri argomenti e se il prof. è distratto si becca anche un bel voto.
Tu invece sei al livello di quegli studenti boriosi e arrogantelli che rispondono dicendo che il cane gli ha mangiato il quaderno.
E ti credi anche furbo...
Afganistan è una grafia consentita.
EliminaNon rispondo alla tua "domanda" perché tale non è: è un'affermazione, peraltro ai limiti della tautologia: Renzi ha vinto perché ha vinto Renzi.
Il postulato successivo (Renzi ha vinto ma il pd ha perso) fa parte del normale repertorio dell'italiano da bar che nun ce vole sta'. Renzi è il segretario del PD, eletto da iscritti e simpatizzanti del PD.
Respira, lascia perdere. Nessuno ce l'ha con te, nessuno vuole sfotterti; il M5S ha fatto un ottimo risultato.
Forse mi sono spiegato male, provo a riformulare la domanda.
EliminaMi sai dire una cosa che Renzi ha detto o ha fatto o vuole fare che sia di sinistra?
Una cosuccia, eh: ha fatto entrare il PD nel PSE.
EliminaHa subito alzato la paga a me e a milioni di altri dipendenti non proprio alto borghesi.
In parlamento stanno per passare leggi che estenderanno i diritti civili a immigrati e gay.
Non è che sia il leader socialdemocratico dei miei sogni, ma rispetto ai miei sogni ha il grosso vantaggio di essere reale.
Vorrei poterti dire che è un vantaggio che si comincia ad apprezzare con l'età, ma nel mio caso non è così: già ai tempi di Occhetto avrei sempre preferito leader imperfetti che vincessero elezioni. Altri amano eccitarsi col funerale di Berlinguer; è una questione di gusti.
Leonardo, anche tu ti sei fatto ingolosire dagli 80 euro senza copertura?
EliminaMi cade un mito....
Secondo i tuoi parametri anche 'o comandante sarebbe di sinistra..?..
EliminaLeonardo, c'è una non proprio sottilissima differenza tra leader imperfetti e leader di un altro schieramento. Mi stupisce che una persona arguta quale sei tu non l'abbia notata.
Non sei riuscito a dire una sola cosa di sinistra semplicemente perché non c'è. Sei giustificato, non è colpa tua.
lunedì mattina ero davanti alla tv a vedere i risultati (dalle 6), alcune ore dopo mia moglie si alza e mi chiede: com'è andata?
RispondiEliminaio rispondo: renzi gli ha spaccato il culo
come analisi politica non è granché, ne convengo
però sono sportivo e ammetto quando qualcuno è bravo
poi, certo è stato un bene che il resto del pd non abbia remato contro e bisogna ringraziare grillo & berlusconi: senza di loro non ce l'avrebbe mai fatta, non con questo stacco
in ogni caso quando non mi ricordo chi del m5strilli ha detto che loro erano una macchina da guerra il pensiero è andato a occhetto...
ma grillo quando si ritira?
io avevo capito che se perdeva se n'andava... ma forse ho capito male
Bella la citazione fenogliesca, molto adatta.
RispondiEliminaAlessandra
Leo, è vero che solo gli stupidi non cambiano mai idea ma passare da bersani a renzi è come passare da orietta berti a marilyn manson...
RispondiEliminale alternative erano:
Eliminada bersani al giaguaro
da bersani a lord blog
da bersani a tsipras il greco
da bersani a bovè il francese verde
renzi è diverso, ma rimane il più simile (di moltissimo), essendo inoltre parte dello stesso partito, tra le opzioni
Ma che idee avrei cambiato? boh.
Eliminal'articolo di pellizzetti sul fatto è carino,
RispondiEliminahttp://www.ilfattoquotidiano.it/2014/05/28/europee-2014-il-problema-del-m5s-non-e-la-comunicazione/1004150/
alla fine conclude con l'idividuazione di una cultura "anarchico-reazionaria" nel duo G e C., detta così è forse semplificatoria, ma è una buona pista, perchè dietro al sogno futuristico ipertecnologico di una organizzazione sociale attraverso i mass media (internet 1, 2, 3), ci sono posizioni positiviste (ottocentesche) sulla salvezza dell'umanità attraverso la tecnica, e romantiche russouiane sullo stato di natura e la democrazia diretta.
varrebbe la pena approfondire i contenuti, perchè anche se orfano del duo suddetto, il M5S, si ritrovasse con il 5% dei voti, se fosse un 5% consapevole dei propri ideali e modelli organizzativi conseguenti, sarebbe molto più utile al paese dell'attuale 20 % confusionario e votato esclusivamente al martirio (sia suo che altrui nel senso della rottura di palle).
certo anarchico reazionaria vuol dire molte cose, anche afferenti al periodo politico europeo fine ottocentesco e novecentesco... comunque interessante indagare le basi di ciò che si spaccia come totalmente nuovo, perchè nulla è senza radici, e non analizzare le radici significa non poter andare verso il futuro, anche come critica
Eliminacomunque G sta facendo una cosa quasi miracolosa, sta ridando forza all'idea di appartenenza nel PD, pazzesco, un partito quasi spappolato dal punto di vista ideologico, rispetto alle offese di un movimento giovane che si spaccia per democratico e impegnato nel sociale e in politica, quando in realtà sono fondamentalmente degli arroganti incompetenti succubi del loro leader attore comico e privi totalmente di ideali e organizzazione interna.
RispondiEliminaIn quale dimensione parallela hai vissuto nell'ultimo decennio? Perché qui da noi, in questo mondo, "una sinistra composita che con tanti difetti sostenne Prodi lealmente" non si è proprio vista. Io mi ricordo invece una sinistra frammentata, litigiosa e velleitaria, che abbandonò Prodi pur di non cedere di un comma sulle sue battaglie di retroguardia; una sinistra non governativa e di opposizione, residuo ideologico di un'epoca finita, che Veltroni riuscì una volta per tutte a spazzare via (l'errore, semmai, fu di portarsi dietro Di Pietro, non di aver salutato tutti gli altri).
RispondiEliminaMa Prodi nel 2007 non fu mica abbandonato dalla sinistra; forse confondi il decennio.
EliminaForse sbaglio ma di quel governo ricordo una crisi sull'Afghanistan venuta da sinistra, Rifondazione nelle piazze a manifestare contro il governo, e il colpo di grazia di Mastella, la lama però era stata bene affilata da tutti gli altri, nessuno escluso. Seriamente, come si fa a rimpiangere quella coalizione? Ben venga la vocazione maggioritaria di Veltroni-Renzi.
EliminaLa sinistra radicale sia coerente con sé stessa, stia all'opposizione.
La crisi sull'Afganistan furono due-senatori-due che votarono contro il rifinanziamento. Se si considera cos'è stata la guerra in Afganistan, e quanto sia stato importante il movimento pacifista post-11 settembre per la sinistra italiana, la notizia è che tutti gli altri parlamentari votarono e sostennero una cosa che suonava come un oggettivo tradimento della loro storia e dei loro elettori. Lo fecero per salvare il governo Prodi. Persero i loro elettori e poi Mastella fece cadere Prodi.
EliminaLa vocazione maggioritaria di Veltroni-Renzi ha regalato a Silvio Berlusconi una legislatura. Incidentalmente, ha coinciso con la peggiore crisi del dopoguerra. Magari avere in cabina di regia persone competenti e non Tremonti avrebbe potuto aiutarci. Purtroppo Veltroni aveva avuto la vocazione maggioritaria.
Già perché invece presentando l'Unione 2.0 con Veltroni, sai che successone alle urne... del resto bastava annettere qualche sigla da 0,0qualcosa, dargli uno o due ministeri e forse la si sfangava ancora. Mi permetto di dubitarne.
EliminaIl problema è credere o meno nel maggioritario, se non ci credi, ovvio che qualunque cosa si faccia e si proponga che intenda giocare in questo schema duale appaia come una forzatura.
EliminaMa in quel momento fu certo una boiata spingere sul maggioritario, bisognava solo saper aspettare un annetto o due e vedere come andavano le elezioni, affossare prodi fu una cosa renziana senza renzi (cioè uno capace di prendere voti anche in casa ex DC)
Renzi ha ottenuto il risultato percentualmente più alto che un partito di sinistra abbia mai ottenuto nella storia d'Italia. Alle spalle aveva la crisi di Bersani, il governo di Letta, le larghe intese, tre mesi di governo e un processo di riforme avviato ma ancora non completato. Tutto questo in un clima in cui la crisi di certo non è finita e in cui Grillo, che oggi fa sorridere ma che fino a ieri preoccupava, sembrava potesse cavalcare il malcontento, che in generale nelle Europee può galoppare liberamente.
RispondiEliminaAdesso per ridimensionare il successo del PD diventa necessario sommare tutti (TUTTI) i partiti di opposizione, in un intingolo che comprende sia i leghisti che Grillo e Berlusconi, buttare dentro l'astensione e cercare di ridimensionare un risultato enorme che dovrebbe indurre a maggiore ottimismo.
Ottimismo magari temperato dalla ragione, perché se è vero che Renzi ha fatto il botto, è anche vero che ora, per fare il bis e raggiungere queste percentuali stratosferiche, le sue promesse deve mantenerle tutte quante (e meno male! Chiamasi sana dialettica democratica).
Tanto per ribadire l'ovvio: benché sia vero che quanto più bassa è l'affluenza, tanto è più alta la volatilità dei risultati, è sbagliato presumere che tra chi non ha votato non ci sia nessuno che non avrebbe votato PD, se avesse deciso di votare. E non votare qui è una scelta abbastanza facile: non si sta scegliendo un governo.
Sommare quindi i voti assoluti di due votazioni diverse non è un argomento: è un errore statistico grossolano.
Renzi ha portato a termine quel che Veltroni ha cominciato: Renzi ha potuto vincere perché c'era un PD e non l'Unione, alle sue spalle, e perché le primarie lo hanno tenuto in vita politicamente (così come hanno tenuto in vita tutto il csx in generale, a dirla tutta). Non fosse stato per un sistema finalmente chiaro e limpido di confronto tra maggioranze e minoranze del partito, oggi staremo ancora a discutere di primo e di secondo cerchio, di trattini, di cabine di regia e compagnia cantante. L'idea di ripresentarsi alle elezioni con un approccio paragonabile a quello dell'Unione Bersani l'ha già tentata e i risultati si sono visti.
Tutto questo è nei fatti.
Per fortuna c'è un 40% di elettori che questo progetto lo ha sostenuto, quindi, tutto sommato chi se ne importa delle recriminazioni.
Se c'è una cosa da fare è difendere questo risultato evitando di dare per acquisita questa fiducia, non farsi prendere dalla rabbia.
Buona giornata a tutti.
amen!
Elimina(chelidon)
Ma nessuno sta cercando di ridimensionare il successo di Renzi, non hai proprio capito il senso.
RispondiEliminaAbbiamo regalato una legislatura a Berlusconi per evitare di sentir parlare di "cabine di regia"? Capisco che tutte queste cose un po' democratiche che prevedano il confronto e il compromesso siano aliene alla tua sensibilità da paglietta '22, ma non potevi semplicemente tapparti le orecchie ogni tanto?
Yawn. Sei ripetitivo. Quel che volevo dire l'ho detto. Non vedo argomenti di peso in questa risposta, quindi ciao.
RispondiEliminaSe non hai niente da dire, nessuno ti implora di replicare. Davvero: perdi il tempo tuo e il mio.
EliminaTranquillo Leo, nessuno temeva stessi salendo sul carro del vincitore fintantoché scrivi boiate come "Renzi non è che abbia preso proprio tantissimi voti" col 40%.
RispondiEliminaUndici milioni non sono tantissimi, e - quel che importa - sono scalabili. È giusto festeggiare ma è anche normale fare presente che i numeri non sono così buoni come sembrano.
EliminaIntestardirsi dietro al dato in percentuale, come se chiudesse la questione, mi sembra un approccio un po' superficiale, anche alla luce del fatto che alle politiche molta astensione rientrerà.
Non risulta che siano mai esistiti voti non scalabili.
EliminaIl dato percentuale è l'unico che conta, perché è quello che decide eletti e seggi.
Quando torneremo alle politiche, Renzi avrà un'asticella molto alta a cui fare riferimento, ed è la ragione per cui non può riposare sugli allori.
Non c'è ragione di ritenere che nell'astensione non ci siano elettori che nelle politiche intendono votare PD. Statisticamente è presumibile che nell'astensione ci sia una fetta di ogni partito.
Se si è delusi oggi da Berlusconi e non si vota il suo partito neanche per un seggio tutto sommato considerato poco significativo, però, non si vede perché Forza Italia dovrebbe ispirare fiducia per un governo nazionale.
Il successo attira elettori, inoltre, mentre l'insuccesso li allontana.
Ma tutto questo è pura speculazione.
Rimane che a queste Europee il PD ha colto una vittoria storica e il moviolone elettorale non cambierà questa evidente realtà.
Se adesso fai il sovrumano sforzo di leggere il pezzo che stai commentando, puoi accorgerti da solo che nessuno vuole cambiare realtà evidenti: Renzi ha vinto, ha fatto una mossa molto rischiosa e gli è riuscita.
Elimina"Statisticamente è presumibile che nell'astensione ci sia una fetta di ogni partito".
Hai studiato i flussi o dici cose a caso? Chi ha studiato i flussi non sta dividendo esattamente in fette uguali, ma è possibile che anche stavolta se ne intendano meno di te.
"Se si è delusi oggi da Berlusconi e non si vota il suo partito neanche per un seggio tutto sommato considerato poco significativo, però, non si vede perché Forza Italia dovrebbe ispirare fiducia per un governo nazionale."
Ti rispondi da solo: perché molti elettori ritengono il voto alle europee poco significativo. Inoltre è difficile che si presentino di nuovo con un leader decotto.
"Il successo attira elettori, inoltre, mentre l'insuccesso li allontana."
Classico assioma che funziona solo dopo che osservi il fenomeno: se il successo attira elettori avrebbe dovuto vincere Beppe Grillo.
È anche possibile che la maggior parte degli elettori riesca a far convergere la propria antipatia per Renzi su un solo candidato che riesca a presentarsi come unico rivale credibile.
Certo Renzi senza PD non poteva far molto, non poteva nemmeno diventare sindaco... sarebbe potuto crescere in Forza Italia? Non credo.
RispondiEliminaIn ogni caso nel famoso momento veltroniano le cose potevano forse andare diversamente. E' stato un errore contribuire a far fuori Prodi (spaventando Mastella e in generale tutti i partiti medio piccoli e piccoli, col maggioritario spinto) con la creazione del PD. Quel periodo che ne è seguito è stato nefasto per tutti, indipendentemente che si fosse per più maggioritario o più proporzionale.
Bisognava saper aspettare.
Invece il momento di far fuori Letta quest'anno, è stato perfetto. Ora ne convengono anche chi non l'aveva intuito subito.