In parte è l'esito di una certa insofferenza nei confronti di chi anche stavolta lo dà per finito - e nel frattempo non si è nemmeno preoccupato di ostacolare la macchina di guerra mediatica che ogni volta, puntualmente, gli regala una rimonta. Il conflitto di interessi che regala a Berlusconi quasi metà dell'offerta televisiva generalista non sarà risolto nemmeno in questa legislatura, ci mancherebbe altro. A chi come me continua a pensare che B. debba gran parte del suo successo alla tv in fondo fa piacere notare che il problema c'è ancora (e ci sarà anche quando B. finalmente si ritirerà: volente o nolente ha degli eredi). Ma non è solo questo. Il fatto è che se Berlusconi recuperasse un po', magari riuscirebbe a levare qualche voto a Grillo. O a Renzi. E mi sorprendo a pensare che forse è meglio così.
In effetti, cosa mi posso aspettare da queste elezioni? Le riforme di Renzi non mi piacciono: le trovo dilettantesche e pasticciate. Non credo che abbia ambizioni autoritarie, ma chi le ha potrebbe in un futuro non remoto trovarsi molto avvantaggiato dalla sua pazza legge elettorale che regalerebbe il parlamento a chi si aggiudica appena il 37% dei seggi. Tutto questo è molto pericoloso e mi porta, certe sere, a invocare la forbice di Grillo. (continua sull'Unita.it, H1t#229)
E tuttavia Grillo, se vincesse davvero, sarebbe persino più pericoloso: il referendum per uscire dall’Euro, per dirne una, è una proposta semplice semplice per creare il caos tra i risparmiatori e accelerare l’apocalisse a cui lui e Casaleggio tengono molto. A quel punto non mi resta da sperare che la forbice grillina sia resa inservibile da un colpo ben assestato del sasso di Berlusconi.
Berlusconi poi non ha più un futuro che non coincida col suo personale: un suo successo non farebbe che allungare l’agonia in cui ha abbandonato l’Italia in questi vent’anni, per cui mi auguro che sia intercettato dalle carte di Renzi – per quanto dilettantesche e pasticciate.
Tra carta, forbice e sasso il gioco va avanti, e non posso dire di tifare davvero nessuno dei tre. Ma spero che perdano un altro po’ di tempo senza combinare niente di grave, in attesa che arrivi qualcosa di meglio. E qualcosa di meglio potrebbe pure arrivare. http://leonardo.blogspot.com
guarda che se ci riveli cos'è quel "qualcosa di meglio potrebbe pure arrivare" non è che ci togli la suspense ...
RispondiEliminaSe poi veramente sei serio quando scrivi che c'è ancora tempo da perdere io non lo so che pensare.
RispondiEliminaTipica posizione da sinistra italiana: tifare perché nulla cambi. Che poi, proprio come lei rileva in questo post, le forze che frenano o impediscono in Italia qualsiasi tipo di riforma sono (aimé) la maggioranza. Nella sua ottica, non resta che tifare per loro.
RispondiEliminaTutto ok non fosse che:
RispondiEliminache a guardare l'immagine che hai scelto per il post, salta subito all'occhio che secondo il marcatissimo simbolismo che trasferisce, al confine con la logopedia, Berlusconi non dovrebbe essere il sasso ma la carta, mentre renzi il sasso.
E questo mica per differenti predisposizioni, ma semplicemente perché quelle 3 mani sono esattamente il "saluto" d'ordinanza di ciascuna delle 3 aree politiche d'appartenenza, salvo il V di vittoria del M5S che dovrebbe stare più a destra del saluto romano "carta" ma che sta lì solo perché è ancora valida quella bufala del suo essere né uno né l'altro e quindi in mezzo.
Oltretutto riassegnando le simbologie il tutto si avvicina ancora di più alla metafora, dal momento che V "forbice" grillo si sta pappando i voti di saluto romano "carta" berlusconi e considera vero e proprio nemico il pugno chiuso "sasso" della sinistra.
Tutto ciò per passare un po' il sabato cazzeggiando tra un lavoro e l'altro, naturalmente.
Beh, sì, era chiaro che stavi cazzeggiando: non c'è altro modo per associare il PD e Renzi al saluto a pugno chiuso. :)
EliminaHo capito che non ti sono simpatico e ne fai una questione personale.
RispondiEliminaD'ora in avanti li posterò in forma anonima così li lascerai
Non so chi tu sia e che questione personale dovrebbe esserci tra noi, ma è facile che un link a tzetze finisca nello spam. Non prendertela.
EliminaIo vedo un metaproblema in questa discussione. Stiamo parlando di elezioni europee ed in alcuni casi di elezioni regionali o comunali.
RispondiEliminaPersonalmente io votero` due partiti diversi ad europee e regionali, ed alle regionali faro` voto disgiunto, visto che per tutta una serie di motivi ritengo che i candidati migliori da votare si trovano in partiti diversi ed inoltre un partito che ha un ottimo programma a livello locale magari a liverro di parlamento europeo non mi sembra il massimo.
Se si continua a ragionare delle europee come una sorta di sondaggio per la politica romana, e si paensa che a Strasburgo ci sia il cimitero degli elefanti dove mandare i politi bolliti, e` ovvio e naturale che poi i paesi che mandano gente furba possano senza problemi decidere le politiche che loro fanno piu` comodo a discapito dell'Italia. Se poi l'unica cosa che viene in mente ai nostri politici e dire che i tedeschi sono brutticattivi, beh e` come lamentarsi che le Ferrari perdono contro le Mercedes dopo aver messo un motore della Panda 45 trovato in un magazzino nelle monoposto.
Mi trovo perfettamente d'accordo. Qui si tratta di scegliere fra diverse idee di Europa che ci vengono proposte dalle liste, che non per nulla fanno riferimento ad un candidato che riassuma tale programma: Schulz, Junker, Verhofstadt, Tsipras, Bové, eccetera...
EliminaQuesta volta mai come in passato, il movimento politico che vorrebbe far ritornare il potere ai singoli stati nazionali sciogliendo de facto l'unione sta prendendo piede. La domanda da porsi è: siamo d'accordo col fatto che divisi saremo più forti (idea di Grillo, Le Pen, Farage, De Wever...) oppure al contrario riteniamo che sia il caso di rinforzare le strutture comunitarie, magari andando verso una sorta di Stati Uniti d'Europa? E se così fosse, preferiamo accostarci a questi S.U.E. da un'ottica socialdemocratica basata sul welfare oppure da un'ottica liberale?
Non è una scelta innocente, un modo di dare un segnale a Tizio o a Caio perché dalla visione che sceglieremo dipende il nostro futuro.
Non credo ci siano leader politici in giro che realmente pensano che “divisi saremo più forti”. Le questioni che alcuni pongono sono altre: come viene usata la “forza” europea?; di che tipo di forza si tratta?; a quanta gente conviene, dentro ogni singolo stato, andare avanti in questo modo?
EliminaIo non credo a Grillo, per carità, ma non credo neanche a quelli (sono tanti e fortissimi) che hanno contrabbandato questo tipo di Europeismo e che sembrano disposti a tutto pur di vincere la loro guerra.
Non fare l'hidalgo e scegli il gusto gelato che ti piace di più.
RispondiEliminagrande è la confusione sotto il cielo, ma la situazione non mi sembra eccellente...
RispondiEliminacontinuo a pensare che utilizzare le elezioni europee come un maxisondaggio (costoso tra l'altro) sia una grossa stronzata
forse il problema è proprio questo: man mano che l'europa prende forma acquista più consistenza come capro espiatorio
a proposito di voto direi che sento già lo smaronamento del post elezioni europee: ci vorrebbe una congiunzione astrale, un allineamento planetario, una cosa qualunque che dica a berlusconi "sei finito", a grillo "hai rotto il cazzo" e a renzi "basta dilettanti, fai venire uno che sa quello che dice", ma purtroppo non so come si possano tradurre queste frasi in percentualese
però tra un disastro futuro e un disastro sicuro subito preferisco il primo, quindi hasta la victoria compañero renzi!
Straquoto Marcello! Prima del voto rifare le primarie renzi vs bersani (e sperare che vinca p.g.)?
EliminaSecondo voi coi tempi ci staremmo?
posto che
RispondiElimina- la regola del voto intelligente rimane: "votare il partito che secondo noi è il più capace a governare" quello delle elezioni europee rimane un voto atipico, perchè non si elegge un parlamento che eleggerà un governo effettivo, ma un parlamento che discuterà all'inifinito e non potrà decidere nulla di strategico verso il resto del mondo... una sorta di giustificazione al "dare un segnale"... ma illusoria, ha senso infatti votare almeno per un partito che faccia parte di un gruppo europeo e che questo abbia a cuore l'Europa;
- non ha senso votare un partito anti euro, anti europa, sarebbe come votare alle politiche italiane un partito contro l'Italia... alle regionali un partito contro la regione, alle comunali un partito contro il comune (libertà alle contrade!)
- la soglia del 4% è sicuramente anticostituzionale
anche un voto che rischiasse di non superare la soglia avrebbe senso, se ci si crede, e il gruppo Verde europeo lo vedo come il miglior gruppo, in quanto a ideali, coerenza e competenza