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martedì 11 marzo 2003

lettere anonime

Non so se ci avete fatto caso, ma questo è un sito anonimo. Un anonimato molto blando, d’accordo, ma è pur sempre anonimato.
Se mi chiedono il perché, di solito rispondo: c’è gente in giro che ha la querela facile, come il caso Dall'Omo ha dimostrato (a proposito: com’è andata a finire?).
La realtà è, come sempre, più complessa. Ho sentito spesso dire che l’abitudine dei potenti a querelare sia uno dei motivi per cui in Italia non si riesce a fare un buon giornalismo. Sarà vero, sarà una scusa, sarà che comunque ogni quotidiano ha il suo ufficio legale (e i freelance, anche in questo caso, cosa fanno? Si attaccano?)
Io però non faccio giornalismo, ogni tanto è bene metterlo nero su bianco. Esprimo le mie opinioni, come al bar. Ritengo anch'io di averne il diritto. Tuttavia mi pongo un problema: è possibile che le mie opinioni (che al bar sono legittime) trasferite su internet si trasformino in diffamazione?
Nel dubbio, cerco di trovare riscontri oggettivi, e quando non li trovo, evito l’argomento. Lo dico perché anch’io, come tanti, ho una mia idea su chi può avere ucciso Marco Biagi o Michele Landi, su chi ci sia dietro le nuove Br e anche le vecchie, e su tante altre cose. La dietrologia è uno sport nazionale, e io non mi tiro indietro.
Ma siccome non ho riscontri, siti autorevoli da lincare, testi o fatti da citare, queste opinioni le tengo per me.
Non dico neanche più che Berlusconi è un ladro, anche se con un po’ di sforzo sicuramente riuscirei a rintracciare qualche sentenza patteggiata o qualche indagine caduta in proscrizione. Ma siccome non ho voglia di sforzarmi, sto zitto o parlo d’altro.

A chi in questi giorni va dicendo, qua e là sui blog, che le Br sono colluse col movimento, vorrei suggerire: perché non ci consigliate anche voi un bel film, o i 31 jingle pubblicitari che vi hanno cambiato la vita, o quel che avete mangiato a pranzo la domenica?
Se invece insistete per parlare di br, perché non ci date qualche riscontro oggettivo? È così difficile trovare una pistola fumante su Indymedia o su qualsiasi altro forum alternativo a cielo aperto? Digitate “brigate rosse casarini” su google e vedete cosa salta fuori. È troppa fatica?
O pensate che internet vi dia il diritto di accusare di omicidio e banda armata il primo che vi viene in mente? Fate così anche al bar? In che razza di bar andate?

Ma d’altro canto, non vi si può troppo biasimare, visto che siete italiani, e l’Italia (l’ho capito stamattina) non è un Paese civile.
E quando dico stamattina, non mi riferisco a una svastica in Corso Sempione – sono cose che purtroppo succedono nelle migliori democrazie. No, parlo del signor Umberto Bossi, che ha dichiarato “vedo la mano mafiosa dei nazisti rossi”.
Se il signor Bossi fosse seduto al banco del bar, prenderei fiato e mi volterei dall’altra parte, perché dopotutto ognuno ha diritto di pensarla come vuole e di vedere le mani che vuole.
Se fosse un giornalista, mi aspetterei che citasse la fonte dell’informazione, e qualche riscontro più preciso: chi sono i nazisti rossi? Da chi è partito l’ordine? Chi lo ha eseguito?
Capita invece che il signor Umberto Bossi sia un Ministro della Repubblica, democraticamente eletto. E a questo punto non mi resta che chiedere scusa a tutti quanti.
Scusatemi se vi ho preso troppo sul serio, pretendendo da voi più serietà di quella dimostrata dai nostri governanti. Tante scuse anche a me stesso. Quante notti insonni passate a cercare link, a sfogliare libri e giornali, quando per fare informazione sarebbe semplicemente bastato dire le prime cose che mi passavano per la testa.

E già che ci sono, voglio togliermi qualche sassolino, ora che posso. Per esempio. Berlusconi è un ladro. Ma questo è il meno. Berlusconi è stonato, gli puzza il fiato, e la moglie lo tradisce con un filosofo, ah ah ah, povera donna. Dell'Utri ha le mani mafiose e l'ombelico camorrista. Fini è un ebreo. Casini è un gay. La Prestigiacomo è un transessuale. Giuliano Ferrara è un infiltrato. Scajola è un abile stratega. E Bossi? Bossi è un ignobile mentecatto.
Oh, adesso sì. Adesso sì che mi sento un vero blog d’opinione, libero e fiero. Buona notte.

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