Il governo italiano ha sospeso gli aiuti ai palestinesi

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mercoledì 5 novembre 2003

“Che eterni ritorni, però!…”

Ricapitolando:

la settimana scorsa ero un senzadio, un empio, perché non mi scandalizzavo a causa della scomparsa dei crocefissi dalle scuole, e non prendevo le distanze dai fondamentalisti islamici.
Nel week end, siccome ho la tessera di un sindacato in tasca (e a volte vado a certe manifestazioni), sono diventato un fiancheggiatore delle Brigate Rosse, che non ha ancora preso abbastanza le distanze dalla lotta armata, dal comunismo, dai gulag, giù giù fino a Lenin (ma Robespierre?).

Il fine settimana vado a morosa.

Torno lunedì, e scopro (ma potevo immaginarmelo, no?) che sono pure un antisemita, in quanto cittadino europeo spaventato dall’atteggiamento dello Stato d’Israele nella crisi del Medio Oriente. E probabilmente non ho ancora preso le distanze dai lager, i pogrom, i ghetti, eccetera.

Beh, sentite una cosa:
non chiedo scusa a nessuno.
Non prendo le distanze da nessuno.

Per un semplice motivo: non ho fatto niente, né la settimana scorsa né in questa. Non ho fiancheggiato nessuno. Non devo fornire alibi o giustificazioni a chicchessia.

Voi, piuttosto, quand’è che vi date una calmata? Guardatevi, avete la faccia stravolta. Rilassatevi. La vincerete, la guerra in Iraq, non c’è dubbio. C’è ancora un po’ di confusione, ma vedrete che alla fine andrà tutto come previsto, e anche le perdite umane rientreranno nelle stime. E comunque voi non siete sul fronte: siete quaggiù, comodi, al sicuro. Non c’è nessun motivo per essere così nervosi. Per vedere nemici dappertutto.

Non ci sono nemici dappertutto, andiamo. Adel Smith è un buffone, e la maggior parte dei mussulmani d’Italia preferisce lasciare il crocefisso dov’è piuttosto che scatenare tutto questo vespaio. I brigatisti sono – da quindici anni a questa parte – un gruppuscolo di guerriglieri totalmente dissociati con la realtà. Certo, è sufficiente un gruppuscolo per uccidere una, due, tre volte: questo è purtroppo vero per ogni banda armata, politica o no. Contesti in cui la violenza tollerata diventa endemica esistono: sono gli stadi, e col Movimento c'entrano abbastanza poco. Ma l’idea che un comizio di Cofferati o un buffo proclama di Casarini possano convincere qualcuno a entrare nelle BR è demenziale. E, a differenza di tante altre idee demenziali, non è nemmeno suffragata dai fatti.

E l’antisemitismo? C’è antisemitismo in Italia? Ce n'è di sicuro. Ma – a parte l’idiota che continua a postare regolarmente i protocolli dei Savi di Sion su ogni sito aperto al pubblico – discorsi antisemiti a sinistra o nel Movimento non li ho sentiti mai.
Invece ho sentito giudizi molto critici sul Sionismo o sul governo Sharon. Si può essere d’accordo o dissentire. Ma non si può gridare all’antisemita all’antisemita. (A rischio di perdere ogni credibilità quando arriva l’antisemita vero).

Tutta questa paranoia, oltre a essere eccessiva, è anche molto noiosa. Se sei nel movimento, prima o poi finisci nella lotta armata (ma perché?). Se critichi Israele, è perché odi gli ebrei. Niente di nuovo sotto il sole. Anzi no: sotto il sole c’è molto di nuovo, ma il problema è che voi ve ne restate in casa con le imposte chiuse. Ma guardate che fuori fa ancora bello.

Ci è stato ripetuto fino alla noia che chi non ha memoria non ha futuro. Ma sarà vero? E chi ha solo memoria, ce l’ha, un futuro? Non è forse condannato a rivivere l’eterno passato che ha mandato a memoria? Voi vedete un’opinione pubblica europea che critica uno Stato filo-americano in Medio Oriente: una situazione assolutamente inedita. Ma per voi non esistono situazioni inedite: esistono solo le cose che conoscete già. E siccome avete studiato che negli anni Quaranta gli ebrei finirono nei forni, per voi poco ci manca: chi parla male degli ebrei li vuole di nuovo nei forni. Ma perché? Ma in che modo? Ma siete sicuri?

Allo stesso modo, siccome negli anni Settanta voi c’eravate (e ne parlate, oh, quanto ne parlate), siete convinti di avere imparato qualche lezione. Il che può benissimo darsi: ma siete sicuri che questa lezione sia utile anche a chi viene dopo di voi? Voi pensate che il Movimento porterà i giovani alla lotta armata. A guardarsi un po’ intorno si sarebbe portati a sostenere il contrario: il Movimento ha fornito a molti giovani una forma di antagonismo alternativo alla violenza. Tanto che il giorno in cui qualcuno di questa generazione comincerà a sparare – e può succedere benissimo, statisticamente – non sarà per il malefico influsso delle parole di Casarini, ma perché in Casarini non ci crede più.

Ma a voi tutto questo non interessa. Avete mai veramente studiato la storia dei centri sociali e dell’antagonismo negli anni Ottanta e Novanta? Ma quando mai. L’unica cosa che conoscete sono gli anni di piombo. E quindi per voi non c’è dubbio che tutto debba finire come negli anni di piombo. Avete buona memoria, voi. Ma non avete proprio nient’altro. Neanche un occhio aperto.

Di conseguenza, date un sacco di lezioni. Avete l’aria di sapere già tutto quello che succede, per il semplice motivo che è già successo a voi.
Siete cinici, disincantati.
Siete anche molto buffi.

Forse l’adagio marxiano della Storia che si ripete in farsa si può interpretare così: la Storia in sé non è ne seria ne farsesca; ma il voler sempre leggere l’attualità con le lenti della Storia, questo sì, porta a esiti farseschi. Lotta Continua, Potere Operaio, l'Autonomia, non erano farsa: e anche Casarini, tutto sommato non lo è. Finché, appunto, non si paragona l'uno alle altre. Allora sì che c'è da ridere. Dovremmo tagliarlo, questo ombelico, prima o poi: perché non farlo stamattina?

Non esistite soltanto voi: esistono anche gli altri. Indipendentemente da voi, dalle vostre idee, dalle vostre paranoie, dalla vostra piccola storia personale che non è la Storia Universale, o ne è una ben piccola parte.

La disobbedienza è un fenomeno che va studiato con lenti nuove. E lo stesso vale per l’anti-israelismo degli europei (e per l’anti-europeismo degli israeliani). Quanto alla memoria, forse in certi casi può aiutare. Ma bisogna anche ammettere che a volte è solo d’intralcio.

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