I colloqui di via Cracovia, 3
(Siamo sempre a San Lazzaro, caro Leonardo, il 25/4/25: finalm ho trovato Taddei e posso parlargli in piena libertà).
L'elenco telefonico di San Possidonio
"Va bene, e adesso tocca a me imparare qualcosa", dice lui.
Ha appena mandato giù l'ultimo boccone del mio panino. Tra le mani tiene ancora il tovagliolo di cartapecora, senza sapere bene che farne. Non si accorge nemmeno del momento in cui gli cade. Me ne accorgo io, invece, ed è come se mi accendessero un semaforo rosso nella testa.
"Spiegami di Bush. Spiegami 'sta cosa. Ormai mi ero rassegnato alla vittoria di Kerry, mi ero costruito tutta una mia teoria su quello che è successo dopo, poi invece leggo il tuo messaggio sulla trave e scopro che ha vinto Bush. Ma che razza di fottuta…"
Ma brutto usastro edonista e puzzone… "Il tovagliolo", faccio io.
"Eh?"
"Ti è caduto il tovagliolo".
"Ah, sì, scusa…" si china, raccoglie, e poi si guarda intorno con quell'occhio vago.
"Non ci sono cestini, no. Noi ricicliamo tutto".
"Come fate a riciclare senza cestini? Questa carta è…"
"Intanto non è carta. È cartapecora industriale, un sottoprodotto della lana. Si lava, si essicca al sole, e si può riutilizzare. Infatti ql tovagliolino è mio, se non ti dispiace".
"Già, vero, siete rimasti senza carta… eppure alberi ne avete".
"Anzi, stiamo rimboscando".
"E perché non li usate?"
"È proibito dalle convenzioni bilaterali. Noi non possiamo usare i boschi per scopi industriali. Servono solo alla produzione di ossigeno. È un vanto nazionale: il Teopop è il più grande esportatore di ossigeno nel mediterraneo".
"Lo esportate? Lo mettete nelle bottigliette, per caso?"
"Ma no, che idea. Noi non esportiamo materialm l'ossigeno, è solo un modo di dire. L'ossigeno creato dalle piante si disperde nell'atmosfera, come ha sempre fatto. Ma c'è un vecchio protocollo internazionale, non so se te ne ricordi, che prevedeva che potevi produrre tot anidride carbonica se in cambio piantavi tot piante e producevi tot ossigeno…"
"Kyoto?"
"No, non Kyoto, dopo. Insomma, a un certo punto ci siamo messi d'accordo con Lady Bin Laden, la Califfa, te ne ho già parlato, no? Loro hanno molta industria pesante, sai, nei deserti c'è il petrolio e un sacco di spazio per la metallurgia e tutto il resto. Ma non ci crescono le piante. Allora abbiamo risolto di fare così: loro si tengono l'industria, e noi i boschi. Loro emettono anidride e in cambio noi emettiamo ossigeno, e l'equilibrio è salvo".
"Ma la val Padana è sott'acqua".
"Mica tutta, e mica tutto l'anno. E comunq non è colpa nostra, ma del governo precedente".
Mi guarda strano. Ha deciso che non si fida di me, ma per il resto, è curioso come prima.
"Mi spiegherai anche qsta cosa della Bin Laden. Ma dimmi di Bush, prima".
"Beh, non c'è molto da dire. Ha vinto lui, punto".
"E perché fingevi di non saperlo quando eravamo all'ospedale?"
"Troppe orecchie in giro".
"Non capisco. Che c'è di strano se ti ricordi un presidente USA che è stato eletto vent'anni fa?"
"Significa che conservo ricordi che ufficialm non sono stati cristallizzati… già, ma tu non sai di che sto parlando. Allora: sulla memoria il Teopop ha idee molto diverse da qlle che avevate voi".
"Noi?"
"Sì, voglio dire, noi vent'anni fa. Per voi "nostalgia" era solo una parola, per noi è un concetto scientifico. È una specie di sub-coscienza che vive tutto qllo che abbiamo vissuto noi, ma molti anni dopo che lo abbiamo vissuto. Per dire, la tua subcoscienza rivivrà qsto giorno approssivam nell'estate del 2045. Ma mi sembri scettico".
"Sì, ma va avanti".
"In pratica la nostalgia è una specie di badante dell'inconscio, che spazza via tutti i frammenti di memoria in eccesso, salvandone soltanto alcuni in una forma compressa e stereotipata che da quel momento diventa il nostro effettivo passato. È un fenomeno che abbiamo chiamato cristallizzazione. E poi abbiamo deciso che potevamo lavorarci su, per il bene del Teopop".
"Controllate le coscienze".
"Macché, solo i ricordi. Io lavoro appunto a un programma sperimentale, che aiuta i cittadini del Teopop a cristallizzarsi un passato dignitoso e privo di particolari inutili. Ora, sei mesi fa ci siamo appunto occupati di qlle elezioni che ti appassionavano tanto. In quell'occasione abbiamo deciso che non c'interessavano, e non le abbiamo cristallizzate".
"Quindi le avete dimenticate".
"In teoria. E anche in pratica, gli altri".
"Ma tu no".
"Ho un problema col mio cervello. Non cristallizza tanto bene. È per qsto che Damaso ha voluto che fossi io a parlarti. Perché ho più ricordi del passato".
"Ma li tieni per te".
"Non mi fidavo. Né di Damaso né di nessuno. Non voglio tornare a Rieducazione a imparare a memoria di nuovo l'elenco telefonico di San Possidonio".
"Che stai dicendo?"
"È la cura per chi ha troppa memoria. Ti costringono a memorizzare chili e chili di informazioni inutili. È un sistema rozzo ed efficace per purgare il cervello dai ricordi indesiderati. Lo ha inventato un mio amico".
"Un fottuto pazzo".
"Sì, ma non privo di ingegno".
"Ma siete tutti pazzi, qui. La memoria non è mica un intestino, che si spurga. Anzi, più cose impari a memoria, più la alleni, e più informazioni riesci a contenere".
"È qllo che ho pensato anch'io, e in effetti non mi sembra che abbia funzionato. Ma è ugualm doloroso".
"E il tuo amico? Vi prendeva in giro?"
"A volte penso proprio di sì, che ci prendesse in giro".
"Ma scusa. Se nessuno a parte te si ricorda che ha vinto Bush, come fanno a controllare che stai dicendo il vero?"
"Senti, se vuoi fare il supereroe da qste parti, vorrei che ti rendessi conto di una cosa, che è fondamentale: nel Teopop nessuno è tanto fesso quanto sembra. E in ogni caso la mia risposta era cifrata: volevo dirti che non ha nessuna importanza chi abbia vinto nel 2004".
"Nessuna importanza?"
"Nessuna"
(Continua)
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