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martedì 18 settembre 2007

il problema non è parlare di Grillo

Il problema è non parlare di Veltroni

Chiedo scusa, ma non c’è niente da fare.
Questa sensazione settembrina di compiti da fare in arretrato non se ne va, non se ne andrà, finché non avrò scritto anch’io qualcosa su Beppe Grillo. Cercherò di non dire banalità, ma sarà dura.

“E tu che hai un blog, ci sei andato a Bologna?”
Sì: in questi giorni capita d’incontrare persone che t’iscrivono d’ufficio al partito di Grillo per il semplice motivo che hai un blog. Se poi sapessero che hai un’auto, e che anche Mussolini amava guidarla…
Peraltro, come nessuno è profeta in patria, nemmeno Grillo può vantare molti seguaci tra i blog. Come ha ben spiegato Mantellini, nel mondo dei blog italiani il sito di Grillo è un’enorme isola che non comunica col resto del mondo: il problema è che quest’isola è più frequentata di tutto il resto delle terre emerse. È frustrante, sì.
E tuttavia è pur sempre un blog che sta ispirando i titoli dei tg e dei giornali: la prova che il web italiano è diventato uno spazio importante, anche se è uno spazio usato ancora in modo rudimentale. Proprio mentre parla di partecipazione dei cittadini, Grillo produce un sito assolutamente monolitico in cui Lui parla e gli altri possono solo ascoltare. Il web 2.0 condivide, socializza… Grillo detta la linea. È come attaccare un’automobile ai buoi.
Fatto è che in Italia in questo momento attaccare un’automobile ai buoi funziona. Forse è il modo migliore di spostarsi, visto che le strade asfaltate sono ancora inaccessibili, o comunque poco conosciute e frequentate. Il problema (ma non sono nemmeno sicuro che sia un problema) è che la politica in Italia è sempre un discorso di massa, e le masse, in un meccanismo delicato come il web 2.0, forse non ci entreranno mai. Non ce le vedo le masse a realizzare un programma politico via wiki, come stanno facendo iMille, per esempio.

“Sì, ma tu poi di Grillo cosa pensi?”
Io credo che sia in buona fede. Non lo vedo nel ruolo di attentatore alle istituzioni democratiche. Secondo me è assolutamente convinto di lavorare per il bene del Paese, oltre che per un modesto tornaconto personale. È precisamente queste buona fede che lo rende così pericoloso.
Credo anche che sia un po’ più furbo di quanto non sembri. Due delle tre proposte di legge per cui ha raccolto le firme non hanno nessuna possibilità di passare in Parlamento (una è probabilmente anticostituzionale: un condannato che ha scontato una pena torna in possesso dei suoi diritti civili e politici, e quindi nessuno può impedirgli di candidarsi). Allora perché ha mobilitato milioni di persone per un’iniziativa di legge popolare che è destinata ad arenarsi alle camere? È chiaro che pensa già alla fase due: la fase, appunto, in cui i parlamentari saranno costretti a bloccare le sue proposte benedette dal bagno di folla di Bologna (non potrebbero fare diversamente).

“Era una trappola?”
Direi. Che speranza possono avere, quelle proposte di legge, al nostro parlamento? Se non sono anticostituzionali, comunque fanno a pezzi l’establishment: la proposta di mandare a casa i parlamentari dopo due legislature è una pura e semplice provocazione. Si può essere d’accordo o no (io no), ma quale senatore o deputato oserebbe votare una cosa del genere? Nessuno vota per la propria autodistruzione. E Grillo lo sa benissimo. Il suo obiettivo non era fare approvare le sue proposte. Il suo obiettivo è portare a un grado massimo l’indignazione popolare, e quando le leggi si areneranno tra Camera e Senato, ci riuscirà.

“La vittoria dell’antipolitica…”
Io lo trovo molto politico, invece. Se la politica è astuzia e strategia, con questa storia delle proposte di legge è riuscito a mettere in sacco un bel po’ di mummie molto più navigate di lui. Se la politica consiste nel saper intercettare il sentimento popolare, beh, non lo trovo molto inferiore a Bossi o D’Alema. Non è politico perché non crede nei partiti di oggi? Non ci credevano neanche Fassino o Rutelli, se hanno appena sciolto i loro partiti. L’unica differenza, evidenziata da Luttazzi, è che Fassino e Rutelli comiziano gratis, mentre Grillo si fa pagare. Il che, da un punto di vista meramente economico, significa che Grillo è un oratore di gran lunga superiore.

“Quindi tutto bene. Viva Grillo…”
No, Grillo è il sintomo della prossima sconfitta del centrosinistra. Anzi. Facciamo dei nomi. Grillo è il segno della sconfitta di Veltroni. Non della sconfitta alle primarie, che vincerà in souplesse. Ma la sconfitta politica. Veltroni doveva recuperare al PD un’ampia fetta di elettorato di centrosinistra delusa da Prodi, da D’Alema, dal carovita, dal TAV, da qualsiasi cosa. Questa era la missione di Veltroni: il famoso valore aggiunto tra Ds e Margherita.
Invece Veltroni ha fatto una bella orazione ecumenica al lingotto, poi è partito per i mari del sud, è tornato molto abbronzato, e con la scusa di evitare le polemiche da bassa politica ha praticamente evitato la politica. C’è stato un appassionante dibattito sulla sicurezza; lui è il sindaco di una città assediata da ubriachi internazionali; vi ricordate esattamente la sua presa di posizione? E meno male che era un gran comunicatore. La sua strategia in questi giorni mi sembra ispirata al migliore Gianfranco Fini: silenzio e raggi UV. Certo, meno parlano, meno dicono cazzate: intanto però Grillo parla e riempie le piazze.

In quelle piazze, nel settembre 2007, avrebbe dovuto esserci Walter Veltroni. Avrebbe dovuto avere parole di speranza per chi paga troppo il pane e l’Ici. Avrebbe dovuto trovare la quadra tra i lavavetri e gli automobilisti frustrati. Avrebbe dovuto essere populista e ragionevole, e tirare bordate al vecchio establishment. E invece al momento è ammiraglio di una corazzata arrugginita sulla quale sono saliti tutti: D’Alema, De Mita, Rutelli, tutti. C’è anche Fioroni. Fioroni è il ministro dell’istruzione che qualche settimana fa è andato al meeting di Rimini ad annunciare che lo Stato avrebbe pagato a mamma e papà il liceo privato del figliolino. Un altro bel buco nel bilancio dell’istruzione pubblica, ma probabilmente ha conquistato 15 voti a Formigoni. Ecco, gli uomini di Veltroni sono questi qui. Se la gente non è entusiasta, se si butta sul primo comico che non le manda a dire, la responsabilità è anche sua.

“Quindi Grillo fa più proseliti al centro-sinistra?”
Mi sembra di sì: al centro-sinistra e al centro-nord. Lo scrive Ilvo Diamanti e io stavolta mi fido. Vado più in là: a me sembra che ci sia una continuità tra il grillismo, i girotondini, una parte del movimento di Genova (quella più moderata, intorno alla Rete di Lilliput) e più su, più su, fino a quelli che manifestavano contro il colpo di spugna e raccoglievano le firme con Segni e Orlando. Sono diplomati e laureati, prevalentemente impiegati e insegnanti, che hanno vissuto venti o trent’anni in un Paese di furbi dove sembra che paghino le tasse soltanto loro. Oscillano abbastanza comprensibilmente tra rabbia e speranza. Finché c’è Berlusconi a coalizzare la loro frustrazione, sfoggiano adesivi e spillette anti-nano; quando Berlusconi se ne va, e l’Italia non diventa immediatamente il Bengodi degli Onesti, diventano matti: non sanno nemmeno più in cosa sperare. Comprano “La casta”, proprio come nel 2001 compravano “L’odore dei soldi”. Si buttano su Grillo, che li capisce perfettamente. E vuoi sapere la cosa più incredibile?

“Dai, dimmela”.
La cosa più incredibile è che questa sacca di malcontenti, quando è alle strette, si rifugia storicamente sempre sotto la stessa bandiera: la Costituzione. Quando Berlusconi si faceva le leggi ad hoc, loro lottavano in nome della Costituzione. Le botte di Genova furono criticate in nome della Costituzione. E anche adesso, gli strumenti usati da Grillo per rivoltare la politica come un calzino sono perfettamente costituzionali: una legge di iniziativa popolare, liste civiche, eccetera eccetera. Questo secondo me è il vero limite di questo movimento: la carta costituzionale come inizio e fine di ogni cosa, quando è proprio la stessa carta a sancire lo strapotere del parlamento. Questo è anche il motivo per cui, periodicamente questo movimento deve morire e reincarnarsi in qualcosa di nuovo: i suoi rappresentanti presto o tardi devono entrare in Parlamento, o almeno in un consiglio comunale: ma appena varcano la soglia, diventano i nemici, che siano Pardi o Cofferati. E si riparte con qualcosa di nuovo. Perciò non credo che Grillo si candiderà. Sarebbe la sua fine.

“E allora cosa succederà?”
Non lo so. È probabile che le liste civiche col bollino di Grillo abbiano un buon successo. Questo potrebbe risultare persino positivo, se contengono nomi davvero nuovi. In fondo è quello che vogliamo tutti, no? Nomi nuovi. A quel punto i dirigenti del Pd se la faranno addosso, e prometteranno ponti d’oro. Questo potrebbe essere anche il momento in cui D’Alema o De Mita decidono di pensionarsi, per il bene della collettività. Se a quel punto anche Grillo manterrà una posizione marginale, finalmente avremo un ricambio di classe dirigente in seno al maggiore partito del Paese. Però mi sembra una strada impervia. Avrei preferito che il rinnovamento cominciasse all’interno del Pd: contavo molto su quello che avrebbe fatto Veltroni. Forse avevo frainteso un certo suo piglio presidenziale.
Sono passati quattro mesi e Veltroni non ha fatto nulla. A questo punto Beppe Grillo ce lo meritiamo.

“Parlando d’altro: ti piace la radio?”
Da matti.

“Anche a Hitler. Non è per caso che…”
Ma vaffanculo, va.

34 commenti:

  1. Condivisibilissimo e lucido come al solito.

    Solo due impressioni, un po' diverse: nella mia esperienza (emiliana) i "grillini" sono piuttosto divisi, se non antagonisti, rispetto al "movimento", sia per quanto riguarda i più moderati alla lilliput, sia per gli altri (che talvolta sono contigui all'istituzionale). Più vicini ai comitati "contro" che alle associazioni, anche se comunque costruttivi.

    La seconda è che, anche per le sfumature ambigue di Grillo, raccolga molti consensi in un diffuso scontento, questo si, qualunquista, attirando anche posizioni "estremiste", quasi leghiste, (il classico "ammazzarli tutti". Quanto questo abbia effetto di una deriva radicale sui gruppi locali, è da valutare.

    Comunque sono poco ottimista. Temo sia più probabile un nuovo post-mani pulite, -cacciato craxi ci ritroviamo con berlusconi e bossi- piuttosto che una nuova politica più partecipata. Come è successo a verona, dove l'astensionismo di sinistra ha cacciato un'amministrazione senza infamia e senza lode aprendo lo spazio al nuovo.. che sa di vecchio, molto vecchio. Percentuali bulgare per un sindaco leghista che porta i voti neonazi della curva. Con gli ultrà che festeggiano occupando il consiglio comunale per una gara di rutti.
    Certo Grillo sarà un'altra cosa, ma il pericolo del "piazza pulita", con gli spazi che si creano occupati dai filibustieri più spregiudicati, mi sembra molto concreto.
    D'altronde si deve passare di qui, se si vuole formare dei veri cittadini.

    'Gru

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  2. complimenti leonardo, una analisi chiara e semplice. di una situazione che semplice non e'.

    condivido, purtroppo, anche le prospettive esposte da 'gru.

    un saluto.

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  3. Del resto chi sperimenta la catarsi ieratica del pulpito difficilmente si tira indietro….. una situazione grottesca quella del nostro paese. Si parla di vuoto delle istituzioni, di antipolitica, anche la Chiesa dice la sua. Prodi che risponde a Grillo in televisione, Berlusconi che latita, Bossi fa la morale, D’Alema polemizza con un magistrato, “due” ministri che trovano il tempo di premiare i piloti di Formula uno, il ministro Di Pietro che sta con Grillo, il ministro dell’Intero che in Agosto se la prende con i lavavetri….si potrebbe continuare . Grillo è solo la conseguenza di tutto questo…. ciao

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  4. Ciao Leonardo, in effetti ti aspettavo al varco. Sapevo ne avresti scritto, con il tuo stile pacato e riflessivo, personalissimo. Vorrei aggiungere qualcosa su questa storia kafkiana, precisare dove sono o non son d'accordo. Ma non ci riesco, l'ho fatto fin da sabato scorso e poi anche dopo, quasi basito per le amenita' e l'aggressivita' mostrata contro grillo, un comico si', ma un po' particolare.
    Non prenderla come pubblicita' personale, non ho scritto nulla di eccezionale, ma l'ho fatto sin dall'inizio e questo forse con qualche banale intuizione, con qualche riflessione non irregimentata, e qualche stupidaggine. Modesto contributo, leggermente logorroico, che troverrai qui nel solito angolino OT, se vorrai confrontare il tuo parere con il mio.

    Sulla questione non mi riesce proprio piu' di ritritare le cose, ma avverto, so, che e' un fatto importante anche se non ho idea di come si evolvera' se non nei contorni.

    Ciao,
    www.investireoggi.it/forum/badoglio-e-beppe-grillo-vt29994.html
    www.investireoggi.it/forum/beppe-grillo-nel-crogiuolo-del-marketing-vt30066.html


    Ps: tanto per rammentare un vecchio dibattito sulla scuola, su cui non ci trovavamo in sintonia, ti segnalo questo, forse pero' gia' hai letto:
    www.repubblica.it/2006/03/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuolastatistiche/rapporto-ocse/rapporto-ocse.html

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  5. Chapeau.
    Con Luttazzi, il miglior commento su Grillo e il grillismo...
    (non avevo pensato alla sicura incostituzionalità delle proposte e alla funzione catalizzante, grazie)

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  6. non credo che sia un'agnizione originale ma a me ora Grillo pare un'incarnazione arlechinesca del comandante Kurtz alla fine di un virtuale fiume dei profumi.E Veltroni da esperto di cinema avrebbe dovuto prevederlo.Invece si è distinto solo per una presa di posizione(a mio parere corretta)sui lavavetri,affogando nelle sabbie mobili del buonismo e dei pensierini evergreen da film dell'orrore("il partito di tutti" e altre amenità,concetti che a me suonano quasi come abbattimento controllato)

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  7. "Fassino e Rutelli comiziano gratis, mentre Grillo si fa pagare"

    Mi sembra una frase molto sbagliata. La frase corretta è Fassino e Rutelli comiziano con le tasse degli italiani, mentre Grillo si fa pagare. Ovvero se Grillo mi sta sulle balle non lo finanzio, se invece Fassino e Rutelli mi stanno sulle balle li finanzio comunque.
    Parliamo anche di questo?

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  8. tutto condivisibile , continuo però a non capire come persone intelligenti come te possano aver pensato a veltroni come "uomo della provvidenza".

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  9. Concordo sul fatto che Veltroni sia una delusione: Grillo lo sta forzando alla politica-spettacolo, e lui infarcisce le liste di star da Vanity Fair. Qualche commento in più qui.

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  10. la tentazione di fare spallucce è forte: considerare Grillo come un fenomeno di fine estate, la sua satira poco al di sopra del bagaglino (Prodi valium, che fantasia).
    però i suoi modi sono forcaioli, se non fascisti e i 'vaffanculini', come tu fai notare, sembrano ignorare non solo la costituzione con cui si riempiono la bocca ma le basilari regole di vita democratica. mostrare in piazza nomi e cognomi di parlamentari condannati in primo e secondo grado, dunque in maniera non definitiva, dunque non colpevoli (non ancora, almeno) è quantomeno agghiacciante. su questo Prodi ha ragione: la piazza, questa piazza, non è migliore dei politici che contesta.

    pau

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  11. Come al solito il commento migliore. Grande.

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  12. Continuo a ringraziarti dei tuoi post.
    E stavolta mi permetto qualcosa in più: la politica è teoria + massa. E non solo in Italia, e non solo oggi.
    Uno delle più grosse distorsioni dell'analisi su Grillo (a prescindere su "da che parte si sta") risiede nell'imputargli il difetto di "aizzare le masse".
    Come se tutti gli altri leader politici non vincessero le elezioni allo stesso modo.
    Questa idea ipocrita di un popolo di individui consapevoli che si informano, scelgono, votano... ma chi l'ha tirata fuori?

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  13. Dico una cosa su Veltroni.
    Si trova in una posizione poco invidiabile. Ha bisogno che il governo duri il più a lungo possibile e perciò non può forzare con le dichiarazioni per non creare fibrillazioni nella maggioranza. Però avrebbe bisogno di dare un segnale forte con dichiarazioni nette e decise.

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  14. Ciao Leonardo, buon giorno a tutti

    Entro di tanto in tanto in questo blog e devo ammettere che speravo in un tuo post su Beppe Grillo. Mi chiedevo se lo avresti ignorato per snobismo, o per semplice disinteresse; se lo avresti definito un qualunquista o un populista.
    Stimo Beppe Grillo e frequento il suo blog, ma ciò non toglie che non possa rivedere le mie idee. Per questo ho letto con attenzione anche Scalfari, Luttazzi e Maltese: tutte persone che stimo.
    Devo dire che il tuo post si distingue per l’equilibrio e la pacatezza dell’analisi. Ma andiamo ad alcuni punti.

    “Io credo che sia in buona fede” – un’affermazione non scontata e che mi trova d’accordo. Dino Risi, ad esempio, sul Corriere della Sera di oggi afferma: “ ha capito cosa rende e se la sta inventando”.

    Diversamente da te, non credo che la sua proposta di legge sia una trappola. Il rischio in questo caso e’ che venga giudicata incostituzionale e che quindi non si arrivi al momento topico. Sono più propenso a pensare che rifletta semplicemente i suoi desideri.

    Anche io lo trovo molto politico e concordo nell’assumerlo a simbolo della sconfitta di Veltroni. Inoltre, straordinaria la seguente sintesi: “Sono passati quattro mesi e Veltroni non ha fatto nulla”.

    La domanda più importante e’ la seguente: che sviluppi potrà avere il movimento di Beppe Grillo? Credo che molto dipenderà da chi ne farà parte. Credo che lì dentro ci siano fancazzisti e folli, persone intelligenti con voglia di fare, o semplicemente in cerca di nuovi amici.
    Nonostante la mia grande curiosità per i possibili sviluppi, non ritengo che l’ultima mossa di Beppe sia stata azzeccata nei tempi. A mio avviso, doveva continuare col blog e con i suoi spettacoli, mantenendo il contatto con i vari meet up, i quali a loro volta avrebbero dovuto elaborare una piattaforma programmatica per aree tematiche. Per quello che ho potuto vedere, i meetuppers mi sembrano ancora ad uno stato embrionale di elaborazione del pensiero politico.
    Ma forse sono solo un ingenuo: questo era il momento; o forse il momento non ha alcuna importanza perché i meetuppers non combineranno mai niente di buono.

    Tornando a Scalfari, mi chiedo: il popolo dei meet up e’ pericoloso? Ancora: e’ pericoloso per la democrazia o per questi politici?
    Mi chiedo come mai, in questi giorni, gli accenti sulla pericolosità abbiano come bersaglio Grillo e non Bossi il quale ho proposto tredici punti nei quali si esorta a non pagare un piccola quota delle tasse e a non comprare i bot!
    Chiediamoci: cosa sarebbe successo se Beppe avesse proposto quei tredici punti sabato scorso? Quale e’ la discriminante tra Bossi e Beppe, agli occhi del sistema di potere? Per caso la buona fede di cui parla Leonardo?

    Andrea Giova

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  15. di poco fa:

    "Ma cosa accaddrebbe - si è poi chiesto Mazza - se un giorno all'improvviso un pazzo, uno squilibrato sentendo quelle accuse premesse il grilletto?"

    Il direttore del Tg2, Mauro Mazza, si riferiva ai fucili evocati da Bossi?

    Certamente no. Grillo è il pericolo.

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  16. scusate, ho dimenticato la firma al precedente.

    Andrea Giova

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  17. Caro Leo, mi sembra che ti sfugga però un elemento essenziale. Sul quale per la verità si mostra dove l'italiano decida davvero da che parte stare.

    Ed è proprio il VAFFANCULO.

    Già perchè questo aspetto è secondo me il nodo cruciale del successo di Grillo. Le proposte potrebbero anche rilevarsi un pretesto, hai ragione. Ma la PROTESTA?

    E' interessante notare come la Casta venga difesa oggi dai suoi precendenti critici (costruttivi a sentir loro, mentre Grillo è distruttivo, appunto!). Da Serra a Stella, da Mughini a Polito è tutto un prendere le distanze, uno scandalizzarsi per il modo, la volgarità... Mi sembrano proprio i lacchè del "secondo stato" francese settecentensco.

    Invece la vera bandiera grilliana che accomuna il suo popolo pseudo virtuale (in effetti Grillo ha scoperto ieri la rete che fino a due anni fa prendeva ad accettate in scena) è proprio quella della parolaccia. Il lamento belliano, il pernacchio eduardiano, che forse non servirà a nulla ma almeno sfoga.

    Anzi, ti dirò. Ci è andato anche leggero ( a Roma poi, col veltronismo bianco, è stato un vero flop).

    Quello che questi coglioni non vogliono proprio capire (e si lamentano pure!? si offendono!) e che così non possono andare avanti. Che diavolo significa "Ma anche il resto della società fa schifo". Sembra la difesa dei bambini che indicano l'altro compagno birichino. Peggio. Sembra il ladro che indica il maniaco. il mafioso che indica il terrorista.

    LO VOGLIONO CAPIRE CHE LORO DOVREBBERO DARE L'ESEMPIO? LORO CI DOVREBBERO RAPPRESENTARE. GUIDARE. AIUTARE.

    Ecco perchè Grillo ha tale successo. Altro che qualunquismo. Te la prendevi con i calciatori per il modello che danno figurati questi. Non è affatto demagogico pretendere che un politico prenda il tram. Anzi. E' sacrosanto.

    Poi. considerazioni su questa analisi panebiachina che i delusi da Prodi non abbiano più Berlusconi come uomo nero. CAZZO MA PRODI GIA' C'ERA STATO! E ANCHE IL NANO PRIMA.

    Ma di cosa deve essere deluso l'italiano? E' solo affranto. Disperato. Per fortuna manda solo affanculo.

    Per ora.

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  18. E un'altra domanda sorge spontanea: quanto i giornalisti (tutti) ce l'hanno con Grillo per il casino che fa, piuttosto che per il fatto che è associato alla parola "blog" che li terrorizza?

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  19. Premessa una certa affinità di vedute, due precisazioni.

    Uno.
    Il giudizio sui Veltroni ed i Fini che fan politica senza parlare di politica dovrebbe esser bilanciato dall'insopportabile, evidente, tendenza a strumentalizzare:
    quando parla un politico o dice una cazzata o, se non, gliela fan dire i giornalacci che abbiamo (ci son titoli oggi che neppure troppi anni fa avrebbero ben mandato intere redazioni per strada).
    E se non si verifica nessuno di questi due casi c'è comunque qualcun'altro che, per rivalità o altra convenienza, travisa e polemizza.
    Perchè Fini o Veltroni dovrebbero parlare da politici ?

    Due.
    Nssuno di 'quelli che analizzano' grillo fa parte del popolo bue che urla V, se quella di grillo è una trappola (solo per politici ?) nessuno ì di quelli' ci è caduto.
    In compenso tutti 'quelli' vedono cosa c'è dietro grillo: antipolitica 'anzi no', demagogia 'anzi no', populismo, c'è persino qualche demente che ci vede la minaccia armata.
    E se il comico fosse, semplicemente, un catalizzatore ? Uno che ha ricollegato gente e politica in un modo che politici e media locali non ritenevano più concepibile, politici e media sorpresi e spaventati (chè dopotutto paura ed ignoranza son strettamente connesse).
    Il fenomeno non è Grillo: il fenomeno sono quelli che riempiono la piazza.

    Certo, molti han riempito piazze in passato, anche quelli che amavano le auto o la radio.
    Ma, che non sia un fenomeno inaudito non deve signficare che non ci si debba fare i conti...

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  20. Questa dei "meet up", quella del Cristo un po' melenso e molto più lento di quello di Celentano, rimandano tristemente a un vecchio film (bruttino) di Frank Capra: "Meet John Doe".
    Ciò che mi lascia perplesso è che un siffatto proselitismo, viaggiando attraverso un mezzo non più elitario, selezioni dal ventre molle del paese insegnanti e impiegati. Di sinistra.
    Grillo non parla mai nè di principi nè valori e si scaglia contro la politica, il governo e la grande impresa (contro la chiesa? Non mi pare). Ha messo in scena testi di Ricci e Benni. Più Qualunque di così...

    guido

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  21. Hai colto nel segno. Grillo toglie consensi al centrosinistra. Ho sentito alcuni conoscenti forzaitalioti e con mia sorpresa si divertono a sentirlo e non sono affatto incazzati. "Ma come ? Lo chiama lo psiconano ?". Ridono. Si sono abituati all'antiberlusconismo da anni, per cui quello non li tocca. L'antiberlusconismo è stato assimilato. L'importante è che macella alla sinistra. Ecco, fa alla sinistra la stessa cosa dell'antiberlusconismo alla destra. Con la differenza che la destra ci naviga da anni ormai, mentre la sinistra è vergine. Non è abituata. E quindi il culo brucerà.

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  22. che strazio con sta destra e sinistra.... Grillo ha fatto togliere una bandiera a Bologna. Ha ragione. Ce la facciamo a uscire dal 900 ?

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  23. Beh, Marco, mi sembra che l'anonimo qui sopra abbia ragione: in questo contesto si usavano destra e sinistra per identificare le formazioni all'opposizione ed al governo.

    Ascoltando Grillo e molti suoi sostenitori l'impressione mi pare chiara: esplicitamente rivolge accuse molto più gravi alla destra (basti pensare agli "onorevoli wanted"), ma, assieme ad alcune allusioni populiste e persino filoleghiste che butta lì, il messaggio che passa pare proprio di segno opposto. Ovvero un forte attacco al governo attuale (troppo debole, troppo berlusconizzato) che prende di striscio l'opposizione, che nel portare para-mafiosi (senza para, talvolta) in parlamento ormai non si scompone più di tanto.

    Gru'

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  24. Grù, ma tu non credi che queste (legittime, perfino condivisibili) letture politiche perdano di vista la saturazione degli italiani?

    Se Grillo avesse davvero omesso il VAFFANCULO dal suo appello avrebbe avuto tale riscontro?

    Meglio. Se grillo avesse chiesto di firmare una legge contro i calzini di seta dei politici credi non avrebbe ottenuto le stesse firme?

    Io dico che destra-sinistra oggi sono sullo stesso piatto, e gli italiani hanno la nausea da un pezzo.

    Ieri sera ho assistito ad un concerto classico a Roma. Il solito evento paravento con la casta ha fare la propria apparizione pietosa. Ebbene Eugenio Scalfari e Gianni Letta erano praticamente a braccetto per tutta la sera e mi era chiaro che si parlavano del proprio e perciò del nostro futuro. Possiamo credere in un sistema che prevede parenti che si spartiscono governo e opposizione?

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  25. Il tuo pensiero sulla costituzione e sulla ossessione per la costituzione a sinistra è una delle cose più intelligenti e acute che abbia letto ultimamente. Complimenti. Senza ironia.

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  26. Non credo proprio di perdere di vista la "saturazione" degli italiani - è da oltre dieci anni che "faccio politica", sempre fuori dai partiti, pur senza demonizzarli e rapportandovisi, dialetticamente e democraticamente.

    Quel che credo è che sia illegittimo mettere sullo stesso piano Cuffaro e la Borsellino, De Gregorio e la Menapace, dell'Utri e la Rame o la Morgantini (sarà un caso, gli esempi positivi che mi vengono in mente son tutti femminili). Son pure convinto che questa classe politica, a livello nazionale e locale, sia -se non la migliore possibile dato il contesto- nulla di meno che l'espressione sincera del paese e dei suoi cittadini.
    Intanto gli spazi di partecipazione "istituzionali" o come tali percepiti vanno deserti, mentre scoppiano comitati e gruppi più urlanti.

    Mi sembra ogni giorno più probabile che l'impostazione grilliana, alla fine, farà vincere la destra peggiore, quella che con la legalità e la costituzione ci si pulisce il culo.

    Ecco, io questa "ossessione" per la cositutuzione non la vedo, anzi mi piacerebbe proprio che ci fosse.
    Un patrimonio di regole democratiche ed antifasciste indispensabile in mancanza di una vera cultura democratica condivisa.

    Si potrebbe discutere poi dello strapotere del parlamento: a me sembra che i deputati siano in genere piuttosto deboli ed ostaggio di altri poteri, economici e mediatici, molto più forti, senza il benestare dei quali la poltrona scricchiola e crolla. E' proprio il contrappeso della politica, dell'opinione pubblica e della società civile che è carente. (per questo mi lascia perplesso, ad esempio il limite di due mandati)

    Poi vedremo, se il movimento di Grillo sarà una palestra di partecipazione o il grimaldello con cui un paese tendente all'autoritarismo butta il bambino e si tiene l'acqua sporca.
    Come è già successo a Verona ed altrove.


    Gru'

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  27. Grù mica mi hai risposto. sembri anche tu uno di loro. LA GENTE è STUFA! STUFA MARCIA!

    Per tutta risposta queste 'migliore delle classi politiche possibili' sai che fa? Si ritocca gli stipendi! Ancora! è sui giornalacci di oggi...

    E tu ancora sei lì a fare prediche sulla costituzione?

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  28. Scusa Marco, hai letto bene quel che ho scritto?

    E' ovvio che Grillo sta pigiando sull'acceleratore dello scontento. E dicevo che è proprio il tono che mi preoccupa: da esaltato in trincea che non va a fondo nelle cose, dice "tutti uguali", carezza la pancia e gli istinti peggiori di un paese che di tutto ha bisogno fuorché di queste istigazioni.

    Anch'io sono stufo marcio. Non solo di certi politici, e di certi poteri, e di certa informazione. Della ggente che non è meglio della classe politica che la rappresenta (benissimo).

    Non voglio un nuovo Bossi, che quand'è al potere si comporta peggio della "roma ladrona" ed è pure razzista, e butta nel cesso quel poco di buono che c'era.

    Ripeto: non basta scagliarsi contro la corruzzione. Quello è facilissimo. Quel che si fa poi e che si vuole ottenere è altro.

    I gruppi di grillo attiravano molti delusi, nuovi
    Per crescere l'ha buttata in caciara. Per cavalcare lo scontento, attirare quelli che "ammazziamoli tutti, un bel lanciafiamme in parlamento" (ne ho sentiti parecchi, di persona). Non importa se siano fascisti o leghisti, o evasori fiscali o spettatori di reality.
    Questa piega non solo è aberrante ma è estremamente rischiosa.
    Ecco, tracciata questa strada mi sembra che le conseguenze siano prevedibili.

    E poi, la gente è stufa.. ma spesso non fa un cazzo, se non berciare. Attivismo, cittadinanza attiva, impegno nel sociale, uso degli strumenti partecipativi che non sono mai stati numerosi come oggi, languono.
    Abbondano invece gli ultrà che guardano e gridano "devi morire".

    Quindi, buona marcia su Roma, divertitevi.
    Ma lasciate il diritto ai cittadini di difendersi i pilastri di questa democrazia in cattiva salute.

    Se poi riuscirà Grillo nel sostituire la costituzione di Calamandrei con quella di Calderoli, allora un bel Vaffanculo enorme se lo meriterà anche lui.

    Ovvio che spero sempre che il suo movimento maturi, resista alle scorciatoie, sia una palestra di partecipazione, un luogo di approfondimento, un seme di una nuova moralità, di un nuovo modo di fare politica e di cambiare il potere, non il capo. Ma la strada indicata dal leader mi pare vada proprio nell'altro senso.

    Gru'

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  29. No Grù, ti ho letto tanto bene che appunto mi rifai la predica senza aver compreso il punto.

    Ma quale corruZione!? Questi fottono il popolo in maniera trasparente e pure 'democratica'.
    E pretendono pure il rigraziamento.

    Ecco perchè il popolo li manda affanculo. Tu dici che non basta? Cominciamo a fargli capire che non possono andare avanti così (so che sarà dura, ecco perchè tocca fare la voce grossa... e, per loro fortuna, ancora solo voce).

    Ti leggo le righe iniziali del pezzo di ieri di stella-rizzo (che nemmeno mi stanno granché simpatici):
    "Cosa deve accadere, perchè capiscano? Devono esplodere il Vesuvio, fallire l'Alitalia, rinsecchirsi il Po, crollare la Borsa, chiudere gli Uffizi, dichiarare bancarotta la Ferrari? Ecco la domanda che si stanno facendo molti cittadini italiani..."

    A parte la discutibile sintassi, io mi sto facendo simili domande! Lascia perdere chi è meno bravo e chi è più discolo, questi si devono svegliare davvero! Lascia perdere l'equiparazione idiota con la ggente che non fa un cazzo (CHE CAZZO DEVE FARE? MICA SIAMO NOI A MONTECITORIO!), lascia perdere il mancato impegno (RACCOGLIERE FIRME CHE COS'E'? Perchè i cittadini sono impegnati se seguono supini il sindacato, ma sono qualunquisti se vanno da Grillo?), lascia perdere lo spettro della marcia su Roma, il rischio fascista, Sturzo o De Gasperi con la valigia di cartone.

    ORA. Pensiamo a quello che accade ora. Dobbiamo provare a fare arrivare un messaggio. GRILLO in qualche modo (che anzi trovo già un po' ambiguo, perchè perde di mira la parte valida, il VAFFANCULO) ci è riuscito.

    E loro hanno per un attimo provato il brivido di conoscere il pensiero degli italiani che invece credono sempre di controllare con la più spaventosa informazione che si possa avere. Hanno scoperto la rete. Ora.

    Io non m'illudo che Grillo sia Mosè. Mi basta che porti il messaggio. Per quanto illusorio continuo a credere che qualcuno si dica: "Ragazzi, dobbiamo smetterla. Cominiciamo a tagliarci i privilegi. Di tanto. Qui rischiamo la capoccia. Cominciamo a vivere nella realtà degli italiani. Forse siamo ancora in tempo"

    Forse.

    RispondiElimina
  30. Caro Marco, cerchiamo di capirci: non voglio far la predica a te ne ad altri, sto solo cercando di spiegare il mio punto di vista, che è frutto di ragionamenti, attività e confronti lunghi e sofferti, -spesso coi diretti interessati che per un po' ho accompagnato-, su un fenomeno che ritengo importante, che mi piaceva molto di più ai suoi inizi, e che ora, come ho spiegato più volte, ritengo tendenzialmente pericoloso e controproducente.

    (Cerco anche di capire quello altrui. Nel tuo ho ovviamente colto una grande e comprensibilissima rabbia. Quello che non mi è chiarissimo è il dopo)

    Voglio spiegare altresì perché ritengo che proprio oggi sia importante tenersi stretta la costituzione (mica per Grillo, ma per i tanti spettri, sempre più popolari, che s'aggirano per l'Europa). E no, lo spettro della marcia su Roma non lo lascio perdere, finchè è presente.


    Credevo poi che fossimo tutti molto più ambiziosi: cambiare le regole del potere, non chi è al potere, promuovere la partecipazione -contrappeso efficace in una vera democrazia-, sostenere un'etica contraria a quella del paese dei furbi.

    Che son cose che si fanno in almeno un paio di generazioni, mica dall'oggi al domani.

    Tu sembri sostenere invece un modello in cui c'è il "popolo" (a proposito di miti) che interagisce coi regnanti tramite il giullare il cui ruolo è far arrivare loro abbastanza forte il vaffanculo, così che possano rendersi conto dello scontento (che conosocono benissimo) e, nella loro magnanimità, limitarsi un po'.
    Sono convinto che non sia quello che intendi realmente, che non ti fermeresti la ma secondo te probabilmente è solo la cosa più urgente, il primo passo; e sembra un po' la visione politica di alcuni grillini. E infatti, proprio su questo grillo gioca, e proprio su questa centralità del vaffanculo, del tutti uguali, ribadisco le mie preoccupazioni.

    I gruppi dei meetup hanno promosso o partecipato a campagne estremamente politiche. Su questioni ambientali locali, sulla privatizzazione dell'acqua, sugli sponsor poco etici, è stata una forza locale importante e spesso costruttiva.

    Il leader invece impone una sterzata, questa si, populista. Perchè col vaffanculo riempi le piazze. Le riempi di persone che , prese a due a due a caso probabilmente si scannerebbero su un sacco di valori, obiettivi, questioni fondamentali. Le riempi di un sacco di famiglie, di delusi, di ex, di cittadini veri, ma anche di leghisti ed evasori fiscali (Grillo un paio di volte ha alluso alle uscite criminogene di Bossi).

    A qualcuno sembra un successo, a me pare una triste involuzione.
    Brutto segno in vista delle liste civiche, che potrebbero essere un buon strumento di partecipazione, e magari occasione di sperimentare la complessità delle cose e le responsabilità di amministrare.
    Ma, come ho già detto più volte, temo che con questa piega i risultati saranno altri.

    Pensiamo a quello che accade ora, ma anche a domani e dopodomani.

    "Lascia perdere l'equiparazione idiota con la ggente che non fa un cazzo"
    Non la lascio perdere, perché è proprio la gente cui sembra mirare Grillo per fare numero, costi quel che costi. Ovvero, ribadisco, il peccato originale, dal mio punto di vista.

    (CHE CAZZO DEVE FARE? MICA SIAMO NOI A MONTECITORIO!)
    Beh, chi partecipa ai Meetup lo fa perché crede che non sia necessario essere a montecitorio.
    Che deve fare? Ascoltare Don Milani. Studiare, prendersi cura, prendersi a cuore, agire.
    Ci sono migliaia di modi per farlo.
    I tanti strumenti partecipativi o consultivi locali (spesso deserti). Dal quartiere sotto casa, coi suoi problemi, spazi sociali e comunità (o assenza di), alla mafia, ai diritti umani in myanmar (ed in Italia) alla sorte del pianeta, l'unica cosa che non manca sono le cose da fare e gli ambiti in cui farlo (associazioni, comitati, reti, campagne, parrocchie, movimenti, confessioni religiose, e, perché no, sindacati e partiti -alcuni, almeno).
    Ma richiede impegno, studio, studio, e ancora studio, umiltà, capacità di ascolto, tempo e risorse.
    Ma non ci son scorciatoie.
    Se non si cambia sostanzialmente la cultura di buona parte del paese dei furbi, che vota Cuffaro più della Borsellino, lassù saranno sempre perfettamente intercambiabili. Insomma, quel che sostengo si debba fare e che faccio è il contrario del modello di "politica" attualmente vincente, cui ultimamente lo stesso Grillo mi sembra non si si sottragga.
    Io voglio bene alle persone oneste che si sbattono in prima persona, anche nei meetup. Vorrei ce ne fossero di più. Mi spiace che Grillo sembri portarli in un'altra direzione, che forse farà vincere Berlusconi e Bossi.

    Gru'

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  31. Va bene Gru' (solo ora ho capito che non era un accento..)

    Scusami la battuta, ma come direbbe W. Allen, tu "resterai sempre un corifeo..."

    Il tuo 'agire' mi ricorda quello di Gondrano (nel migliore dei casi Benjamin) nella Fattoria degli Animali. Probabilmente hai ragione, finiremo per farci comandare dai maiali, ma almeno ci abbiamo provato. Io non credo proprio a questo buonismo sociale che puzza di oratorio. Anche perchè lo sento da quando sono nato, e alla fine non ha 'fatto' un ciufolo. Anzi..si è incollato e colluso.

    Grillo, ripeto, nemmeno mi piace. Non sa niente di politica.. Quello che vedo però è che ha smosso le acque più di quella lunga inerte palude che hai messo tra parentesi.

    Che poi i maiali del futuro siano Bossi o Berlusconi ne sono poco convinto.

    Ad ogni modo fanno schifo quanto questi. Perciò tanto vale rischiare.

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  32. Caro Marco, ormai ci siamo avvitati in questa discussione (utile, però) solo io e te, magari a questo punto è meglio scambiarsi la mail :)
    Però voglio ribadire ed approfondire un paio di punti.

    Intanto ti perdono per avermi dato simpaticamente del somaro :)
    Il primo punto su su cui ovviamente non concordo è questo passaggio:
    "Io non credo proprio a questo buonismo sociale che puzza di oratorio. Anche perchè lo sento da quando sono nato, e alla fine non ha 'fatto' un ciufolo. Anzi..si è incollato e colluso."

    Buonismo sociale? Non ha fatto un ciufolo? Lunga inerte palude? Qui potrei anche offendermi.
    Credo invece che la società civile, con tutti i suoi difetti e le sue ombre, sia proprio una delle parti migliori di una democrazia in scarsa salute (che fa politica, senza ridursi semplicemente alla scelta di chi delegare), ciò che ha evitato derive ancora peggiori.
    I migliori e duraturi progressi vengono "dal basso" (nel sociale, sulla condizione femminile, sui diritti dei cittadini, etc.). Senza di questo avremmo un paese molto più orwelliano.

    Ad ogni modo fanno schifo quanto questi.
    Ribadisco: avere un antipatico burocrate o un filibustiere non è la stessa cosa. La condanna di dell'Utri e di Maroni non sono la stessa cosa. La Borsellino e Cuffaro non sono la stessa cosa. La Menapace e Storace non sono la stessa cosa.
    Anzi, sono proprio il contrario.
    Non si tratta di semplice simpatia dei personaggi. Avere un'amministrazione sensibile, vicina a Libera ed iscritta ad Avviso Pubblico non è la stessa cosa che averne una fatta dagli amici degli amici di quelli che fanno gli attentati alle cooperative di Libera: è proprio il contrario. La lotta all'evasione fiscale e la politica dell'impunità, delle leggine ad hoc e dei condoni non sono la stessa cosa, ma il contrario. E' la differenza tra un progresso civile e materiale generale e l'arrendersi all'omertà ed alla cultura mafiosa. Gli esempi come questo sono centinaia.

    Nei paesi più civili non c'è bisogno di leggi contro i pregiudicati: di solito si dimettono da soli. Perché è inconcepibile che un accusato di collusione faccia parte della commissione antimafia.
    Da noi non si dimettono non perché siano più perfidi, ma perché nel paese dei furbi mancano i contrappesi (culturali, dell'opinione pubblica, nella società) e la fila clientelare continua come prima, fin dopo la condanna.
    Su questo bisogna lavorare, altrimenti non c'è rabbia o norma che tenga. I furbi sono perfettamente intercambiabili.

    Chi vuole assumersi delle responsabilità non può non studiare, non entrare nel merito delle cose. Sarebbe irresponsabile non chiedersi e chiarire il cosa, il perché, gli scopi, i compagni di viaggio. Cosa che Grillo, appunto, non fa. Piazza pulita, e poi?

    Il movimento di Grillo è forse in una fase adolescenziale: tanta energia creativa, tanto entusiamo, scoperta delle possibilità della vita adulta (sono cittadino, non suddito), tante attività fatte di corsa, con grande energia e generosità, senza riflettere troppo sul come, cosa, perché, a che fine, con chi e con quali conseguenze; poca esperienza e malizia e poca voglia di analizzare le sfumature di grigio, in un mondo rapreresentato spesso in bianco e nero. Ed ovviamente tende a rifiutare confronti con gli adulti, anche quelli buoni.
    Quale anima prevarrà? quella costruttiva o quella del vaffanculo? vorrei sapere quanti di quelli che erano in piazza (non dei gruppi, altra cosa) hanno mai dedicato un minuto della loro vita ad inetressarsi della cosa pubblica. Fosse anche "solo" nella vita di quartiere o per far installare i cestini nel parco vicino a casa. E quanti per contro si limitano a lamentarsi al bar e poi rincoglionirsi davanti alla tv, illudendosi che gridare qualche volta contro i "potenti" sia un modo per cambiare qualcosa.

    Altro sintomo che mi sembra di cogliere nella tua risposta (e variamente presente nei grillini ed in tantissimi altri gruppi, tanto da sembrare un prerequisito dell'impegno) è la sindrome del "o con me o contro di me". O "vaffanculo" o "inerte palude". Gli altri che sono "giusti" in misura a quanto conconrdano con noi. E' una trappola terribile, e diffusa. Bastano poche divergenze di opinione per arrivare, tra l'impegno e lo stress, alla demonizzazione delle persone. E questo è un regresso.

    Poi, magari chi è con te nel cacciare lo Scià è il prossimo Ayatollah (ma su questo i gruppi in genere sono molto prudenti). O il prossimo Napoleon. Mentre chi ti è vicino e non concorda su certe cose, rischia di passare per un subdolo sostenitore del fattore.

    Pur con tutte le schifezze note, è un bel disastro se invece di amministratori e funzionari ed operatori un minimo sensibili e competenti abbiamo, ad amministrare, decidere ed indirizzare le risorse, spettatori di rete4 o lettori di libero.
    Temo quel che potrebbe accadere nella mia città, se lo scontento "di sinistra" fosse il grimaldello con cui far vincere la destra estremizzata, come successo altrove. Non voglio neanche pensare agli anni di lavoro buttati nel cesso, alla cieca ideologia semplificatoria che farebbe un gran male in mille ambiti.
    Spero che invece ci sarà l'umiltà e la consapevolezza di crescere, e magari la possibilità di portare persone mature, oneste, slegate da interessi di potere a misurarsi con le responsabilità e le complessità dell'amministrare. La relativa autonomia dei gruppi dal leader è un buon segno, speriamo che basti. A rischiare nel modo giusto.

    E' capitato sicuramente a tanti, come a me, di partecipare a cose giustissime ed ineccepibili che hanno avuto risultati disastrosi o controproducenti. Ecco, magari un po' di esperienza di qualche "adulto" può aiutare ad evitare gli stessi errori, ed almeno a farne di nuovi :)

    Ecco, volevo scrivere due righe e di getto ho fatto un papiro. Perdono, ora la smetto :)

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  33. Letto il vostro interessante confronto e riconosciuto che marco ha delle buone ragioni dalla sua, nel compleso mi schiero dalla parte di gru'.

    "Temo quel che potrebbe accadere nella mia città, se lo scontento "di sinistra" fosse il grimaldello con cui far vincere la destra estremizzata, come successo altrove."

    Ma ci puoi giurare gru', già i sondaggi settimanali di repubblica registrano la sinistra in regresso, secondo gli analisti grazie all'effetto grillo. In altra sede Berlusconi riconosce che grillo lavora per loro.
    Più chiaro di così.

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