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venerdì 11 luglio 2008

Fiori per Algernon

Carteggio

2/6/1994
Mio caro Algernon,
ho letto con attenzione e (non lo nego) qualche difficoltà la tua dissertazione in cui azzardi una sintesi di Horkheimer e Debord nel tentativo di offrire una chiave interpretativa filosofico-sociologica alla recente vittoria elettorale di Silvio Berlusconi. Come sempre il tuo pensiero è solido e articolato, forse troppo articolato, al punto che mi sorprendo talvolta a chiedermi se tanta complessità sia realmente utile alla decostruzione dell'avvento al potere di una plutocrazia mediatica nel vuoto creato dall'esaurimento della guerra fredda. Concordo sul fatto che siamo di fronte a un'involuzione culturale prima che politica, di fronte alla quale dobbiamo fare appello a tutte le nostre risorse intellettuali: ma ho la sensazione che la discussione non possa, e non debba, rimanere confinata in un ambito precipuamente accademico. Perdonami la fretta, ma mi riprometto di tornare su questi argomenti assai presto in futuro.

15/9/1996
Caro Algernon,
Ho ritrovato proprio oggi tra le mie carte la bozza di un vecchio biglietto di due anni fa in cui velatamente ti rimproveravo di un linguaggio troppo accademico e usavo, credo per la prima volta, il termine “involuzione culturale”. Come vedi la nostra discussione prosegue ancora intorno allo stesso problema, che credo di poter sintetizzare così: in questi anni di volgarizzazione indotta delle masse pilotata dallo strapotere mass-mediatico, in che misura noi intellettuali possiamo rompere il “guscio” accademico e tornare a parlare a quelli che non si sentono coinvolti dai nostri discorsi, la cosiddetta (perdonami il termine vago), “gente”? E non rischiamo coi nostri tentativi, di rimanere intrappolati proprio in quella involuzione che stigmatizziamo? Magari al convegno in gennaio avremo l'opportunità di approfondire il problema.

22/10/1998
Caro Algernon,
non credevo che la caduta di Prodi mi avrebbe tanto turbato. Sento che la mia profonda avversione per Berlusconi e per tutto ciò che rappresenta nella storia d'Italia – chiamiamolo pure “berlusconismo” - mi trasforma talvolta in un vero e proprio tifoso, impedendomi di analizzare i fatti con la razionalità necessaria. Mi sorprendo a definire Bertinotti un “traditore” - una parola che non faceva parte del mio lessico, decisamente, e a evitare il mio verduraio di fiducia, noto forzista, unicamente perché temo i suoi sfottò, proprio come se si trattasse di una contesa sportiva, e non di un lento processo storico che avrà ripercussioni sul futuro dei nostri figli. E d'altro canto, se in quattro anni di critica a Berlusconi non sono nemmeno riuscito a convincere il mio verduraio, la responsabilità non è forse mia? Rileggo le lettere che ci scambiamo tre o quattro anni fa, e scopro nei nostri discorsi un eccesso di astrazione che mi fa vergognare. Citavamo Horkheimer e Debord, e nel frattempo Lui si faceva le leggi su misura – quanto siamo stati stupidi.

Da: gcharlie69@altavista.com
Inviato il: 10/12/2000 14:36
A: algernon71@yahoo.com
Ciao Algernon
Totalmente d'accordo con quanto scrivi. Rutelli o chi per lui non hanno la minima speranza: Berlusconi ha già vinto. E però anche stavolta mi sembra il caso di fare un'autocritica: cosa abbiamo fatto noi cosiddetti “intellettuali” in questi anni per convincere la gente che Berl era il male?
Quanto tempo abbiamo perso in discussioni astratte e oziose invece di uscire nelle piazze e denunciare a gran voce il monopolio televisivo-editoriale, le collusioni con la mafia, la corruzione dei giudici, ecc. ecc.? E allora è inutile che ci lamentiamo adesso. Alla prossima.

Da: gcharlie69@altavista.com
Inviato il: 10/5/2002 00:41
A: algernon71@yahoo.com
E no, Algernon, mi spiace, ma non puoi trattare il movimento no-global o no-war o come vuoi chiamarlo alla stregua di una massa di ignoranti. La loro critica all'apparato industriale-bellico-mediatico, per quanto rozza, è sacrosanta, ed è nata dal basso, finalmente. E gli stessi girotondini, con il loro culto sicuramente un po' acritico della Costituzione, esprimono una voglia di legalità e di giustizia che non puoi liquidare. Questa è finalmente un'Italia che protesta, che reagisce, cazzo. Sì, ho proprio scritto cazzo, hai letto bene. Scusa, ma questa discussione mi sta infervorando.

Da: gcharlie69@gmail.com
Inviato il: 10/5/2004 23:26
A: algernon71@yahoo.com
Il fatto, Algernon, è che in questi ultimi anni io mi sento sopraffatto dallo schifo. Schifo per la Guerra del signorino Bush, schifo per il nostro regime da operetta, per il Nano e per le Ballerine, e non ho tempo, e se avessi il tempo non avrei voglia, per produrre analisi articolati, lunghi discorsoni e quella roba lì. Cioè, di fronte a una come la Fallaci che bercia, secondo me l'unica analisi che mi sento di fare è “Taci stronza”: davvero, c'è altro da aggiungere? Del resto perché lei può usare le parolacce e io no?

Da: gcharlie69@gmail.com
Inviato il: 23/9/2006 12:34
A: algernon71@yahoo.com
Sai cosa c'è, Alge? C'è che il mortadella è una grossa delusione... neanche per colpa sua, poverino...
lui ci prova a governare, ma deve dare un contentino al cinghialone Mastella... un altro a Di Pietro... che è un po' come la botte piena e la moglie ubriaca, no? E poi ci sono i rifondaroli, i comunisti italiani, i verdi coi loro no-tav e no-qui e no-là, i gay, le lesbiche, il trans... insomma, più che è un governo è il carnevale... e dietro l'angolo c'è il Nano che è già pronto a mettercela in culo... cosa che evidentemente ci piace... e allora un intellettuale cosa deve fare? A me certe volte la sera vien voglia di uscire in terrazzo e gridare... Gridare cosa? Non so, probabilmente... probabilmente un gran vaffanculo... che non risolve i problemi, però.... ti sfoghi...

Da: gcharlie69@gmail.com
Inviato il: 9/7/2008 12:34
A: algernon71@yahoo.com
E allora VAFFANCULO anche a te Alge, VAFFANCULO. Non ti è piaciuto l'otto luglio? E allora lasciati pure governare da un NANO PELATO CHE PIPPA e manda al governo le POMPINARE, ai capito bene, le POMPINARE, e tutta la corte di STRONZI compresa l'opposizione ombra di TOPO GIGIO che e dà trentanni che studia politica e NON A ANCORA CAPITO UN CAZZO come te del resto. Vaffanculo, va.

(Continua? Può continuare così?)

26 commenti:

  1. Grande Daniel Keyes e grande Leonardo

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  2. e no, porca paletta. uno passa più di un'ora a scrivere in un italiano decente un post sul decadimento della cultura politica della sinistra italiana, altri cinque minuti per trovare un titolo accattivante (peraltro non trovando nulla di meglio di "Piazza Navona, i black block e l'OPA ostile") e poi si accorge che sarebbe bastato aspettare un po' per poter linkare questo capolavoro...

    ti odio :-)

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  3. quando ho visto il primo cambio di font non avevo dubbi che il testo sarebbe terminato con un Comic Sans.
    Però hai barato, non avresti dovuto iniziare con tutti quei paroloni - che poi una volta mi spieghi che hanno scritto Horkheimer e Debord. Anzi no, inizia con Adorno che almeno ha un nome che assomiglia ad Adornato.

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  4. Il cambio di font e l'aggiornamento dell'indirizzo da altavista a gmail: accorgimenti perfetti. I nomi dei personaggi e il titolo: crudeli. L'intero post: geniale.

    Comunque io mi sento davvero un po' così: è possibile che sia un'involuzione che ci porterà alla distruzione come algernon e charlie gordon. Ma la causa scatenante è quella che hai identificato bene tu: "io mi sento sopraffatto dallo schifo"... E faccio un grande sforzo per mantenermi. Nella nostra ridicola vita pubblica, poi, pare che nessuno riesca più a distinguere tra comici e politici: in un senso e nell'altro.
    Comunque, ribadisco, geniale.

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  5. Mi inchino... magistrale!

    E comunque il problema rimane, non basta descriverlo, occorre trovare una soluzione.
    In sostanza: a cosa servono gli intellettuali nel momento in cui non si riesce a dimostrarne l'utilità?
    Riescono a produrre ricchezza, fanno divertire, aiutano "la ggente" a risolvere i propri problemi? No.
    In una società pre-industriale l'intelligenza aveva ancora un suo valore, era apprezzata, serviva. In una società dominata dallo spreco è qualcosa che non serve più, di cui si può fare a meno, che si può, appunto, "sprecare".
    Ma anche questa situazione non può durare.
    L'energia costerà sempre più cara e l'intelligenza, e non la furbizia, tornerà ad rendersi necessaria.
    Time is on our side.

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  6. ma non è un po' in contrasto con il post precedente?

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  7. Te l'hanno già detto tutti, ma devo proprio dirtelo anch'io: è davvero un capolavoro.

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  8. Cosa pretendi di commentare dopo aver letto un post del genere?

    E' come trovarsi a due passi da... che ne so... Billy Cobham, ecco... dopo che ha chiuso il concerto con un assolo durante il quale hai percepito l'esistenza di un mondo parallelo. Te lo trovi lì, vicino a te che sei dalla parte della scaletta che permette di scendere dal palco, non ci pensi due volte ad andargli incontro... poi ti blocchi: ma per dirgli cosa?! "Bravo"? "Veri gud!"?! "Una foto!"?!

    Sarei curiosissimo di sapere, eventualmente, cosa ci sarebbe dopo il Comic Sans...!

    p.s.: Forse ho esagerato col paragone di Cobham. Diciamo Stefano D'Orazio!

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  9. quanno ce vo' ce vo': "capolavoro" lo voglio dire pure io.

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  10. Sì, mi sa che continuerà a lungo. Su tutti i canali in prima visione tv.

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  11. Sarei curiosissimo di sapere, eventualmente, cosa ci sarebbe dopo il Comic Sans...!

    KE NN TE LO IMMAG?
    :-)

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  12. Grazie per avermi ricordato uno dei più bei racconti di tutti i tempi.

    http://it.wikipedia.org/wiki/Fiori_per_Algernon

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  13. mi preoccupa - nella realtà - il passo successivo nell'involuzione di Charlie Gordon.

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  14. un bel post. davvero. fotografa bene la realtà, anche delle sensazioni.
    c'è solo una domanda che mi tormenta: quando è stata l'età dell'oro. quando è stato che non siamo stati governati dall'equivalente di un nano pelato che pippa e manda al governo delle pompinare?
    sarà l'età (e l'alzheimer incombente) ma ho l'impressione che sia una grande disillusione dovuta a un equivoco di fondo: pensare che il paradiso fosse a portata di mano.
    non riesco a capire cosa possa aver ingenerato questo equivoco. davvero.
    a sessant'anni dalla costituzione (mai totalmente applicata) c'è qualcuno che vuole forzarla? i giovani del sud sono costretti a emigrare? i poveracci hanno difficoltà a coniugare il pranzo con la cena? un bel po' di gente non riesce a trovare casa con un affitto decente?
    ci ho come un dejà-vu...
    ho capito: l'età dell'oro dev'essere stata quando approvarono lo statuto dei lavoratori o quando si fece il blocco degli affitti e c'era la scala mobile!
    cioè dei merdosissimi governi di centrosinistra che al confronto quelli di prodi-d'alema-amato-prodi erano rivoluzionari?
    dev'essere l'alzheimer che mi fa straparlare...

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  15. Evito normalmente di scrivere un commento solo per complimentarmi, ma questa volta non resisto. Sono molto colpita, e ti ringrazio.

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  16. Horkheimer l'ho preferito ad Adorno solo perché suonava più tedesco.

    (Altre volte me li sono proprio inventati, i nomi dei filosofi tedeschi).

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